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Dai uno sguardo, su di una carta geografica, ai confini di quella che era l'Unione Sovietica (superficie: 22.274.900 kmq - 250 milioni circa di abitanti) ed ai confini dell'attuale Russia (17.075.400 kmq - 145 milioni circa di abitanti): se non hanno usato l'arma nucleare allora (1989 e dintorni), quando erano, sicuramente, più potenti di oggi e, nonostante ciò, sono stati così orribilmente mutilati, perché dovrebbero farlo oggi?!?!?!
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Turista con velo lasciata fuori da museo a Venezia
picpus ha risposto a Thunderalex nella discussione Discussioni a tema
Israele?!?!?! Burka?!?!?! Musulmani?!?!?! Ma cosa dici, in Israele una ragazza può camminare nuda (se è bella, ovviamente!!!!)!!! -
Mi permetto di azzardare un piccolo raffronto storico (per quello che vale, ovviamente, ben conscio che ogni epoca, ogni vicenda, costituisce un "unicum"). Mi risulta che, nel 1848, il minuscolo regno sabaudo (l'attuale Piemonte, più Liguria, Savoia e Sardegna) attaccò, sconsideratamente, il potentissimo e vastissimo, impero austro-ungarico, scatenando la 1^ , catastrofica e strapersa, come prevedibile e scontato, guerra d'indipendenza italiana; volendo farla breve, iniziò allora il Risorgimento italiano che portò, alla fine, all'indipendenza e all'unità del nostro paese che ancora, con tutti i difetti possibili ed immaginabili, permane ai nostri giorni! Parallelamente, dell'immenso ed eterogeneo impero austro-ungarico, è rimasta in vita una nazione, l'Austria, la cui rilevanza internazionale è prossima allo zero (per carità, non mi si fraintenda, dico ciò, con tutto il rispetto dovuto a qualsiasi entità nazionale!). Riflettete, gente, riflettete, un momento solo!
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CVN "Charles de Gaulle" - discussione ufficiale
picpus ha risposto a typhoon nella discussione Marina Militare
Facendo seguito ai filmati postati precedentemente, eccovene un altro: http://www.defense.gouv.fr/marine/base/med...ortie_de_bassin -
Probabilmente i russi hanno portato avanti, da soli, la prevista esercitazione annuale nel Pacifico "FRUKUS" (acronimo di France - Rossija - United Kingdom - United States), alla quale le nazioni occidentali hanno rinunciato, a seguito dell'aggressione russa alla Georgia.
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Non penso che il maggior peso si possa considerare, di per sé, un pregio: sicuramente significa minore trasportabilità via aerea e minore possibilità di utilizzo in funzione anfibia!
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Dato che ci siamo, forse sarebbe meglio Ministro degli Esteri!!! __________ Dal link: http://www.opinione.it/pages.php?dir=naz&a...731&aa=2008 riporto: Edizione 176 del 26-08-2008 Il parlamento russo ha votato per i separatisti Le mire di Mosca sulla Georgia di Stefano Magni Il parlamento russo ha votato ieri a favore della secessione delle regioni georgiane a maggioranza russofona di Abkhazia e Ossezia del Sud. Ora spetta al Cremlino formalizzare la loro indipendenza, preludio a un loro ritorno nei confini della “grande Russia”. Gli obiettivi russi nel Caucaso sono ormai chiari: separare le regioni separatiste dalla Georgia per annetterle, rovesciare il governo filo-occidentale di Mikheil Saakashvili per sostituirlo con uno filo-russo e intimidire le altre repubbliche ex-sovietiche, inducendole a prendere le distanze da una Nato incapace di reagire per proteggerle. Se i primi due obiettivi di Mosca paiono ormai a portata di mano, il terzo e più ambizioso traguardo pare allontanarsi: l’Ucraina, soprattutto, si è allarmata per l’intervento di Mosca e si sta gettando nelle braccia degli alleati occidentali. Ma la Nato e l’Ue saranno in grado di reggere il peso della nuova sfida? I parlamentari russi chiedono il riconoscimento ufficiale dell’indipendenza di Ossezia meridionale e Abkhazia, le due regioni separatiste della Georgia. Ieri le due camere del parlamento russo, dominate dai partiti filo-Cremlino sin dalle ultime elezioni, hanno votato all’unanimità per l’indipendenza dei “fratelli” separatisti osseti e abkhasi. Non si tratta di un mandato imperativo: spetta al governo di Putin e al presidente Medvedev decidere come mettere in pratica questa risoluzione del potere legislativo. Il riconoscimento ufficiale da parte del Cremlino segnerebbe il termine di un lungo percorso, iniziato l’inverno scorso come risposta diretta alla secessione del Kosovo dalla Serbia e culminato in una settimana di guerra aperta tra Russia e Georgia. Gli obiettivi di Mosca nella regione sono sempre stati espliciti: separare Abkhazia e Ossezia meridionale dalla Georgia per annetterle alla Russia, sostituire il governo filo-occidentale georgiano (nato dopo la Rivoluzione Rosa del 2003) con uno filo-russo e lanciare un segnale chiaro alle altre repubbliche ex sovietiche, facendo vedere loro che è Mosca e non la Nato al comando nella regione. Il primo obiettivo, di fatto, è già stato raggiunto. Già prima dell’inizio delle ostilità, l’8 agosto, i cittadini dell’Ossezia del Sud avevano il passaporto russo. Un attacco contro i separatisti, lanciato dal presidente Mikheil Saakashvili, è stato, di conseguenza, considerato dal Cremlino alla stregua di un’aggressione contro il territorio e i cittadini della Russia. Ora, con le truppe di Mosca ancora presenti sul territorio, il compito di riunificare la Georgia è diventato militarmente impossibile. Il secondo obiettivo russo, la sostituzione del governo di Saakhashvili con un regime filo-russo è ora diventato possibile. L’invasione russa della Georgia ha causato danni incalcolabili alla fragile economia locale. Sin dai primi giorni di guerra i russi hanno occupato Gori (tagliando in due la principale arteria autostradale) e il porto di Poti sul Mar Nero, provocando la paralisi del commercio, non solo georgiano, ma anche di tutta la regione caucasica. La permanenza di truppe russe sul territorio ha fatto sì che queste distruggessero e depredassero infrastrutture e risorse, punendo la popolazione civile per le scelte del loro governo. Allo stesso tempo, gli amici occidentali del governo georgiano non hanno fatto nulla di concreto per difenderlo. I termini del cessate-il-fuoco ottenuto dal presidente di turno europeo, Nicolas Sarkozy, sono risultati abbastanza vaghi da permettere la presenza di truppe russe in territorio georgiano. Berlino ha protestato formalmente, ma proprio ieri il cancelliere Angela Merkel ha affermato che la crisi non influenzerà la costruzione del gasdotto del Baltico che collegherà direttamente Russia e Germania: con Mosca, insomma, si segue la logica del business as usual. La Nato si è limitata a congelare gli incontri del Consiglio Nato-Russia e a chiedere il ritorno allo status quo ante bellum. La cooperazione della Georgia con la Nato verrà rafforzata in futuro, una misura che sembra molto tardiva, visto che il rinvio dell’adesione del Paese alla Map (il piano di azione per la sua integrazione nell’Alleanza) l’ha esposto a un’invasione russa. Per i georgiani, insomma, la scelta occidentalista di Saakashvili ha comportato sinora costi altissimi e nessun beneficio. Il terzo obiettivo russo, al contrario, pare allontanarsi. Invece che essere intimoriti dalla sproporzionata reazione russa nella piccola repubblica ex sovietica, la Polonia, le repubbliche baltiche e l’Ucraina hanno reagito compatte e solidali con Tbilisi. La Polonia non ha atteso un solo giorno per firmare l’accordo per l’installazione del sistema anti-missile statunitense. L’Ucraina ha ristretto i diritti di movimento delle navi russe nelle sue acque territoriali e chiede di coordinare la sua difesa aerea con quella della Nato. Insomma, se l’intento russo era quello di mostrare i muscoli per intimorire gli Stati che appartenevano alla sfera di influenza sovietica, almeno su questo punto il Cremlino ha fallito. I carri armati russi alle porte di Tbilisi hanno spinto ancora di più la Nuova Europa nelle braccia dell’Occidente.
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1) Per quanto riguarda la Spagna, dal link: http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_spagnola , riporto: "...La Costituzione Spagnola riconosce una lingua ufficiale che è il "Castellano" e 3 lingue co-ufficiali: il Galiziano (Galego), il Basco (Euskera) ed il Catalano sia nella sua modalità orientale (Català), che valenciana (Valencià). Recentemente anche la Commissione Europea ha stabilito che i cittadini che si rivolgeranno al Parlamento Europeo mediante testi scritti in queste 3 lingue avranno il diritto di vedersi rispondere nella medesima lingua. I costi di traduzione sono a carico del Governo Spagnolo..."; 2) la Svizzera è trilingue: tedesco, francese ed italiano sono lingue ufficiali e nazionali (addirittura, ci sarebbe pure una quarta lingua, il romancio, lingua nazionale dal 1938 e, parzialmente, lingua ufficiale dal 1996); 3) il Belgio è bilingue: francese e fiammingo (peraltro, la convivenza tra le due comunità, vallona e fiamminga, sta vivendo un momento difficilissimo!); comunque, anche il tedesco è lingua ufficiale del Belgio ( vedi link: http://it.wikipedia.org/wiki/Lingue_del_Belgio ); 4) 23, prego!!! ( vedi link: http://europa.eu/abc/european_countries/la...es/index_it.htm ). Cercare di essere precisi, a mio modesto parere, è sempre un bene!!!
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Dai uno sguardo a questo link: http://www.forzearmate.org/sideweb/2007/le...TA_08092007.php In particolare, riporto: "Decreta: art. 1 1. All'art. 2, lettera d), della "Direttiva tecnica riguardante l'accertamento delle imperfezioni e delle infermita' che sono causa di non idoneita' al servizio militare", allegata al decreto dirigenziale 5 dicembre 2005, citato nelle premesse, la voce "deficitdi G6PDH, anche se parziale" e' sostituita dalla seguente: "deficit di G6PD, che abbia dato luogo a comprovate manifestazioni emolitiche". Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 30 agosto 2007 Il direttore generale: Martines"
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Io ritengo, anche alla luce dei vari interventi, che la soluzione migliore, per il momento, fermo restando il principio delle 23 lingue "ufficiali", sia proprio quella che, in atto, viene applicata, cioè quella del trilinguismo: inglese, francese e tedesco considerate come lingue "di lavoro".
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A parte il fatto che già nel non troppo lontano passato, se non erro, dopo la ristrutturazione del 1975, era stato abolito, nel nostro Esercito, il livello reggimentale ed introdotto il livello battaglione (o gruppo, per artiglieria e cavalleria), quando sono rinati i reggimenti, si è trattato di un fatto puramente formale e nominalistico, che non ha comportato alcun cambio alla forza organica dei reparti; infatti, tutti gli attuali reggimenti (salvo quelli dell'Arma delle Trasmissioni) sono costituiti da un solo battaglione (o gruppo), mentre in passato il reggimento contava 2 o 3 battaglioni!
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Rick, vedi la parte quotata del messaggio di intruder: la fortuna per la Georgia, a parere di Saakashvili ed anche mio, è stata che non ricorreva nessuna delle 2 condizioni (paese piccolo, io dico, irrilevante, è la stessa cosa, dal punto di vista internazionale, a presiedere l'UE e Sarkozy in vacanza); anche se Frattini, non fosse andato in vacanza (come è bello, speculare su tutto, quando si è all'opposizione!), ci sarebbe stata l'altra condizione a rendere vana la sua presenza: l'irrilevanza, assoluta, dell'Italia, in sede internazionale (quale che sia il colore del governo pro-tempore in carica!)! C'è qualcuno che ha capito qualcosa di quello che ha scritto?!?!?!
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Per loro (e per lui) l'un metodo, vale l'altro!!!
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Scusa, Rick, è da terra, che i russi non possono difendere Kaliningrad!!!
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Dal sito di "France24", eccovi il video di un'intervista esclusiva al Presidente della Georgia, Mikheïl Saakachvili: http://www.france24.com/fr/20080824-mikhei...&navi=MONDE Credo che sia utile, conoscere la biografia di Saakachvili: http://www.president.gov.ge/?l=E&m=1&sm=3 Mi sembra che abbia un "Curriculum Vitae et Studiorum" di rilievo ed una personalità che collima con ciò che dice di lui Bernard-Henri Lévy, al link che segue: http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=169233 (messaggio n° 532) e che riporto di seguito: "...Il presidente Saakashvili, affiancato dal suo consigliere Daniel Kunnin, ascolta il mio racconto. Siamo nella residenza presidenziale di Avlabari. Sono le due del mattino, ma i suoi consiglieri sono efficienti come in pieno giorno. È giovanissimo. Di una giovinezza rivelata dall'impazienza dei gesti, lo sguardo febbrile, i bruschi scoppi di risa. Del resto, tutti sono molto giovani. Ministri e consiglieri sono borsisti di fondazioni tipo quella di Soros, i cui studi a Yale, Princeton, Chicago sono stati interrotti dalla Rivoluzione delle Rose. È francofilo e francofono. Appassionato di filosofia. Democratico. Europeo. Liberale nel duplice senso — americano ed europeo — della parola. Di tutti i grandi Resistenti che ho incontrato nella mia vita, di tutti i Massud o Izetbegovic di cui ho preso le difese, è quello più evidentemente estraneo all'universo della guerra, ai suoi riti, ai suoi emblemi, alla sua cultura...".
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Il mio accenno a Kaliningrad era con riferimento alla difficoltà di una sua difesa da parte dei russi (facendo uso solo di armi convenzionali, ovviamente!), in caso di conflitto.
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Farei in modo, con provocazioni varie, non è difficile (soprattutto per i paesi baltici!), che i russi mi attacchino, in modo da far scattare l'art. 5!!! Da considerare pure, la delicata situazione dell'enclave russa di Kaliningrad, accerchiata da Polonia e Lituania!
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Rick, io sono fermo a queste informazioni, dal post di un altro forum: http://www.militaryphotos.net/forums/showp...mp;postcount=22 Quindi, le navi sarebbero: un caccia classe "Burke", la "USS Mount Whitney" ( link: http://en.wikipedia.org/wiki/USS_Mount_Whitney ) ed il cutter della US Coast Guard "Dallas". Ben lungi, quindi, dalla potenza di fuoco complessiva della flotta di cui tu parli!
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Dai, aspirante-senza-possibilità-di-successo al primato di francofobia, da altri ineguagliabilmente ricoperto : di norma linko filmati di "Euronews" media europeo anche se: http://www.euronews.net/it/contact/ !!!
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Da "France24", un filmato di aggiornamento della situazione in Georgia: http://www.france24.com/fr/20080824-Etats-...&navi=MONDE
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Sante, sante parole!!! Comunque, per la situazione attuale, non solo della scuola, ma anche della società nel suo complesso, afflitta da un diffuso "analfabetismo di riflusso" anche tra gli adulti, 1 bocciato su 5 sarebbe poco: almeno 2 su 5!!!
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Eccovi il link all'articolo (testo + video) relativo all'evento (17° Anniversario dell'indipendenza dell'Ucraina): http://www.euronews.net/it/article/24/08/2...ato-membership/ P.S. Ho evidenziato, in grassetto, il riferimento al tipo di celebrazione, perché mi sembra, visto il tenore della discussione, che sia proprio il caso di farlo!
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Come è vero, infatti, vedi sotto!!! Ciò, invece, non mi sembra sia vero! Vedi link che segue: http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=168600 (messaggio n° 195)
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Ti ricordo che la Crimea, dove si trova Sebastopoli, è la zona dell'Ucraina a più alta percentuale di popolazione di etnia russa; vedi il seguente link: http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=168600 (messaggio n° 195) Come puoi verificare, la Crimea ha il 77% di popolazione russa e Sebastopoli addirittura il 90% e si tratta di percentuali lontanissime da quelle complessive dell'Ucraina!
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Analisi chiarissima, ma ... il morale della favola qual è?! Mettiamoci tutti a 90° davanti a Putin?! Se vuoi, sei liberissimo di farlo, io sono di diverso avviso!! Ti rinvio a quanto scrivono André Glucksmann e Bernard-Henri Lévy, nell'articolo che ho postato al link seguente: http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=168212 (messaggio n° 142) in particolare, alle frasi che ho evidenziato in azzurro e che qui ti riporto: "La Russia ha bisogno di vendere il suo petrolio, quanto noi di acquistarlo. Talvolta si riesce a ricattare un ricattatore."