Per quanto riguarda l'università invece il decreto Gelmini impone:
1) un taglio di 1.444.000.000 euro in 5 anni che impedirà il progredire della ricerca e dell'attività didattica;
2) ogni 10 pensionamenti solo 2 assunzioni: questo ridurrà di molto l'offerta formativa, invecchierà il corpo docenti e incentiverà la fuga dei cervelli;
3) Le Università per sopravvivere saranno costrette a diventare fondazioni private, svolta epocale nella storia della Repubblica. La didattica e la ricerca saranno dunque strumentalizzate dagli interessi di pochi facoltosi. Le rette universitarie non avranno più limiti e solo pochi si potranno permettere l'istruzione.
Per questo venerdì scorso 300.000 studenti in tutta Italia sono scesi in piazza per dire NO a questa riforma.