Che l'AK12 sia un progetto fallato assolutamente no. Ma senza dubbio è un progetto che richiede una gran mole di sviluppo e ancor di più, una gran mole di apertura mentale da parte dell'utenza storica della serie AK. Mi spiego.
Andando a vedere il primo esemplare pubblicato nel 2013, il cambiamento rispetto ai canonici AK74M è abissale e innovativo. Forme squadrate, calcio, selettori e meccaniche totalmente riviste. veniva abbandonato pure il concetto di pistone a corsa lunga (storico marchio i fabbrica Izhmash) in favore del pistone a corsa corta. Ma l'innesto di un AK con la filosofia progettuale occidentale richiede un prezzo da pagare. In primis i costi, lievitati eccessivamente e senza una compatibilità dei vecchi pezzi di ricambio. A seguire, il divario addestrativo che separava la nuova generazione di coscritti di leva, con quelli della generazione precedente.*
*Forse già lo saprete, ma è profonda convinzione progettuale russa che 2 generazioni di soldati, o perlomeno di chi ha svolto i 2 anni di leva obbligatoria, si trovino concordi nell'usare l'arma più aggiornata senza alcun tipo di problema, con solo qualche ora di tiro al poligono (e questo spiega il perchè della lunga dinastia dei Kalashnikov rispetto a tanti altri fucili russi altresì meritevoli).
La terza versione che divenne operativa, la 6P70 del 2018, per i motivi sopra elencati, divenne al pari di una customizzazione di un AK74M in dotazione agli spetsnaz con i famosi kit Zenitco, ma con meccaniche riviste e novità tecniche. Subito emersero i primi difetti (confermati da operatori russi) tra cui il disallineamento tra canna e soppressore (ora risolto, al quale è stato riprogettato lo spegni fiamma e l'adattatore integrato per silenziatori aftermarket); la tacca di mira posteriore all'occidentale, se esposta al fango melmoso, inzozza il foro per la lunga distanza e ne rende difficile la pulizia. Non più ambidestro. Il guardamano semi-flottante soffriva il caldo dell'uso intenso e, essendo ancorato castello dell'arma in pezzo unico, impediva la pulizia rapida del gas tube. Ah già.. il gas tube. Non è più smontabile in corpo unico con il guardamano superiore per l'accesso totale alla zona di espansione del gas. Ora è tutto solidale esattamente come nei fucili occidentali, e questo spiega il guardamano semi-flottante, con grandi dubbi russi sulla storica affidabilità dei vecchi Kalashnikov. Il calcio si è tramutato un un crane di palese ispirazione all'HK416, seppur ripiegabile.
Ora nonostante tutto, siamo alla 4° versione (gen2 del 2020) poi evoluta fino all'AK12SP (gen3 del 2022), dove ricompare il calcio più moderno del primo prototipo e il selettore ambidestro (a sinistra è uguale a quello di un'arma occidentale, a destra il classicone AK facilitato), paramano con maggior smaltimento del calore, raffica di 2 colpi mantenuta e una nuova tacca di mira posteriore.. Personalmente ho grande fiducia nel progetto, e la storia continua..