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Graziani

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... Di chi è il merito? ...

Se piove, governo ladro!!!

 

Se, anche tra 20 anni, splenderà il Sole, sarà merito di Prodi (e ... delle sue sedute spiritiche!!!)!!!

Modificato da -{-Legolas-}-
Violazione al regolamento 1.2.c
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non so chi si ricorda dei tesoretti, dei primi dati dalle Agenzie delle entrare nell'era Visco che parlava di aumenti nei soldi sottratti all'evasione.

E' partito tutto lì, questo governo non ha ancora messo in modo significativo le mani sull'Agenzia delle Entrate (per ora).

 

Ecco un articolo sull'evasione dei giorni nostri in italia:

IL CONTRASTO ALL'EVASIONE? SINTETICO

di Silvia Giannini e Maria Cecilia Guerra 25.02.2009

 

Smantellati in nome della semplificazione gli strumenti che potevano permettere di ottenere, per via telematica, informazioni utili per il contrasto all'evasione, soprattutto di lavoratori autonomi e Pmi, E nella ricerca dei grandi evasori si procede in modo selettivo. La strategia del governo rende esplicito un patto di non belligeranza nei confronti dei piccoli e medi contribuenti. Però permette di quantificare aleatori aumenti di gettito. Intanto, diminuiscono le entrate dell'Iva. Anche per la consapevolezza che l'evasione è un'attività sempre meno rischiosa.

 

La Finanziaria estiva (decreto legge 112/2008) e i provvedimenti che l’hanno seguita hanno messo in luce in modo molto evidente quale sia la strategia del governo e dell’amministrazione finanziaria, nei confronti dell’evasione fiscale.

È stata ben sintetizzata dalla Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria, che ha “manifestato grande apprezzamento per gli sforzi dell’Agenzia delle Entrate in materia di lotta all’evasione e nella predisposizione di modelli d’accertamento non invasivi nei confronti delle piccole e medie imprese, che sono, invece, diretti a contrastare l’evasione fiscale dei soggetti che presentano elevati indici di capacità contributiva (tutoraggio delle grandi imprese e accertamento sintetico)”. (1)

Ma in cosa consiste, più in dettaglio, questa strategia?

 

LASCIARE IN PACE I LAVORATORI AUTONOMI E LE PICCOLE-MEDIE IMPRESE

 

La volontà di distogliere l’attenzione dai lavoratori autonomi, dai professionisti e dalle piccole e medie imprese, che pure sono indicati da tutti gli studi sul tema come i soggetti a cui è imputabile la fetta di gran lunga più rilevante dell’evasione nel nostro paese, ha preso le forme di una esplicita inversione di rotta rispetto all’azione intrapresa dal governo precedente. Si è infatti proceduto a un sistematico smantellamento, presentato come “semplificazione”, di un insieme di strumenti, in parte non ancora operativi, introdotti nella legislatura precedente, che potevano permettere all’amministrazione finanziaria di ottenere, per via telematica, informazioni utili ai fini del contrasto all’evasione. Èstato soppresso l’obbligo di allegare alla dichiarazione Iva gli elenchi clienti/fornitori, che pure, come sostenuto dalla Corte dei Conti, “in ragione dell’ormai generalizzata informatizzazione nella tenuta delle contabilità, non avrebbe provocato particolari complicazioni gestionali ed oneri aggiuntivi ai contribuenti”. Sono state abolite le limitazioni nell’uso di contanti e di assegni; la tracciabilità dei pagamenti e la tenuta da parte dei professionisti di conti correnti dedicati. Èstato soppresso l’obbligo di comunicazione preventiva per compensare crediti di imposta superiori ai 10mila euro. Eppure si trattava di uno strumento importante: l’istituto della compensazione ha reso possibile recuperare con molta facilità eventuali crediti Iva, come è giusto avvenga in un paese civile. Allo stesso tempo, però, la forte dinamica delle compensazioni Iva richiede un attento monitoraggio, in quanto i più importanti meccanismi di frode fiscale, ad esempio le cosiddette frodi carosello, consistono nel rendere possibile la detrazione dell’imposta all’acquirente (che vanta quindi un credito), pure a fronte di un’Iva non versata dal venditore. Èstata significativamente ridimensionata la solidarietà in materia di versamento di contributi e ritenute tra committente, appaltatore e subappaltatore. Viene in particolare meno la corresponsabilità del committente per quanto riguarda gli adempimenti fiscali relativi alle prestazioni lavorative che riguardano l'oggetto del contratto. La responsabilizzazione di un soggetto terzo, il committente appunto, poteva invece rendere più difficoltosi eventuali accordi elusivi tra appaltatore e subappaltatore.

Un ammiccamento nei confronti dei “piccoli” viene anche sul fronte degli studi di settore: è stato previsto l’obbligo della loro pubblicazione entro il 30 settembre dell’anno a cui devono applicarsi, invece che entro il 31 marzo dell’anno successivo. In questo modo, il contribuente è sempre in grado di conoscere in corso d’opera quali sono le aspettative del fisco nei sui confronti e di adeguarvisi. Peccato però che il nostro sistema fiscale non richieda al contribuente di adeguarsi agli studi di settore, che sono solo uno strumento di controllo, ma di dichiarare correttamente il proprio reddito effettivo.

Un ulteriore trattamento di favore viene riservato alle imprese dei distretti industriali alle quali, rispolverando una vecchia normativa mai attuata, viene consentita la possibilità di effettuare un concordato preventivo triennale (cioè di concordare, in anticipo, per tre anni, le imposte dovute) anche per i tributi locali, specificando che “in caso di osservanza del concordato i controlli sono eseguiti unicamente a scopo di monitoraggio”.

 

ALLA RICERCA DEI GRANDI EVASORI

 

La seconda parte della strategia del governo mira a recuperare gettito sottoponendo a controllo soggetti che potrebbero essere grandi evasori.

Curiosamente, questa parte della strategia non si appoggia su vere e proprie innovazioni normative, ma sull’insolita approvazione per legge di linee guida per l’azione di accertamento che sono generalmente fornite per via amministrativa.

L’attenzione è rivolta principalmente alle persone fisiche diverse da impresa. Si prevede un piano straordinario triennale di controllo attraverso un massiccio ricorso a strumenti di accertamento sintetico, peraltro già in uso. Consistono, ad esempio, nell’incrociare informazioni su diversi indici di capacità di spesa - possesso di auto di lusso, immobili, imbarcazioni, eccetera - con i redditi dichiarati. Oppure nel confrontare sempre con i redditi dichiarati gli “incrementi patrimoniali” che risultano da atti di registro. L’uso di questi strumenti sarà principalmente rivolto a soggetti che non abbiano dichiarato nessun debito di imposta e che si configurino quindi come possibili evasori totali.

Saranno poi oggetto di particolare attenzione i soggetti che spostano fittiziamente la propria residenza all’estero (uno, cento, mille Valentino Rossi?) In entrambi i casi si intende far leva sulla compartecipazione dei comuni all’attività di accertamento. Ma anche questa è già prevista, in questi come in altri settori dell’attività di contrasto all’evasione, dal provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate del 3 dicembre 2007, in attuazione dei disposti di cui all’articolo 1 del decreto legge n. 203/2005.

Il decreto anticrisi (185/2008) volge l’attenzione anche sulle grandi imprese, con volume d’affari superiore a 300 milioni di euro, fino a scendere, progressivamente a 100 milioni di euro entro il 2011, disponendo che siano sottoposte a un controllo sostanziale “di norma” annuale. Il controllo non potrà coinvolgere tutte queste imprese, ma sarà attuato in modo selettivo, si dice, sulla base di specifiche analisi di rischio. Saranno sottoposte a “tutoraggio”: una vigilanza costante, finalizzata a garantire la compliance.

 

PIÙ CONSENSO E PIÙ GETTITO. DA SPENDERE

 

La funzione delle norme richiamate, molte delle quali non aggiungono granché alla normativa preesistente, è duplice. In primo luogo, sul piano politico, del consenso, si rende esplicito un patto di non belligeranza nei confronti dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese.

In secondo luogo, disciplinando per legge le nuove linee d’azione dell’amministrazione finanziaria, è possibile quantificare, nelle relazioni tecniche, le entrate attese dagli accertamenti e dalle riscossioni ad esse imputabili e utilizzarle a copertura di altri provvedimenti di minori entrate o maggiori spese. Si tratta, però, di previsioni che andrebbero sempre fatte con molta cautela, in quanto difficilmente definibili ex ante e verificabili ex post. Particolarmente discutibile è l’iniziativa fatta propria dal decreto anticrisi: quantificare, anche il maggior gettito imputabile all’effetto deterrenza delle azioni di tutoraggio nei confronti delle grandi imprese e il conseguente aumento degli adempimenti spontanei da parte dei contribuenti.

 

INTANTO L’EVASIONE RIPRENDE QUOTA

 

Mentre è ancora presto per valutare gli effetti di gettito dell’attività rivolta ai grandi evasori, primi segnali di una riduzione della tax compliance da parte dei piccoli e medi contribuenti sembrano emergere dai dati sulle entrate tributarie relative ai primi dieci mesi del 2008. Particolarmente indicativo è l’andamento del gettito Iva sugli scambi interni, che è risultato decrescente, pure a fronte di un aumento dei consumi e delle vendite al dettaglio cui l’imposta si applica, con un’accentuazione nei mesi da luglio a ottobre. Questo andamento si ripercuoterà inevitabilmente anche sulle entrate relative all’Irap e alle imposte sui redditi del 2009, e troverà maggior forza nella consapevolezza che l’evasione è un’attività sempre meno rischiosa: non solo perché è minore la probabilità di essere scoperti, ma anche perché nel disgraziato caso in cui ciò avvenga, le sanzioni sono state dimezzate. Ma a questo tema dedicheremo un altro approfondimento.

 

(1) Comunicato del 27 gennaio 2009 dell'Agenzia delle Entrate.

 

http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000965.html

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Le Ferrovie italiane si avvicinano a quelle europee!!! :adorazione::adorazione::adorazione:

 

 

 

Dal link http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/la..._123336656.html

 

riporto:

 

2009-03-23 18:12

 

Ferrovie: domani Milano-Roma in 3 ore

 

Viaggio inaugurale con Berlusconi, per i passeggeri il 13/12

 

(ANSA) - ROMA, 23 MAR - Milano-Roma in treno in 3 ore, anziche' in 3,5: domani un Frecciarossa speciale, con a bordo il premier accorcerà le distanze tra le 2 città. I normali viaggiatori però dovranno aspettare fino al 13 dicembre prossimo per usufruire della distanza 'accorciata' a sole tre ore dall'Alta velocità Roma-Milano. Il taglio di mezz'ora è reso possibile dal completamento degli ultimi 78 km tra Bologna e Firenze un tracciato finora percorso in 60 minuti, da domani invece in poco più di mezz'ora.

 

 

 

Dal link http://www.libero-news.it/adnkronos/view/85568

 

riporto:

 

FERROVIE: ANCHE SINDACO FIRENZE DOMENICI SU 'FRECCIAROSSA' MILANO-ROMA

 

Firenze, 24 mar. - (Adnkronos) - Anche il sindaco di Firenze e presidente dell'Anci Leonardo Domenici partecipa oggi al viaggio speciale del 'Frecciarossa', il treno ad alta velocità che collegherà Milano e Roma in tre ore. Lo rende noto un comunicato di Palazzo Vecchio. Al viaggio, che anticipa l'entrata in vigore del nuovo orario passeggeri previsto a fine anno, prendono parte il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, il presidente di Fs Innocenzo Cipolletta e l'amministratore delegato di Fs Mario Moretti.

 

Il 'taglio' di mezzora dei tempi di percorrenza fra Milano e Roma è possibile grazie al completamento dei 78 chilometri della nuova linea dell'alta velocità fra Bologna e Castello, alle porte di Firenze, da dove comincerà il tunnel di sottoattraversamento della città. Una volta completato il tunnel (con la stazione progettata da Norman Foster), anche Firenze sarà pienamente integrata nel sistema dell'alta velocità.

 

Inoltre, conclude la nota del Comune di Firenze, i treni a lunga percorrenza, transitando in sotterranea, libereranno i binari di superficie che potranno essere riservati al traffico ferroviario metropolitano e regionale, realizzando la piena integrazione con la rete delle tramvie.

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Sui giornali free di Milano, campeggiano le notizie dei pendolari che vorrebbero scioperare tanto sono messi male i treni locali, spero che milgiori la situazione di questi treni che non conquistano la ribalta dei giornali.

Scusa, ciò significa che la notizia da me postata è da considerare negativa?

 

Da qualche parte bisogna pur iniziare, per trasformare e modernizzare la nostra rete ferroviaria che, in gran parte, è ancora quella costruita in epoca preunitaria, alias 1800 e dintorni!!!

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Stando ad AltroConsumo il 70% dei treni arriva in ritardo e io viaggiavo in Ferrovia, e tra ritardi, disservizi, treni fattiscienti, mi pare insensato parlava di TAV e Freccia Rossa. I treni pendolari e merci sono messi male ma in Italia prima si compra la ciliegina e poi si aspetta che la torta arrivi da sola...

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Se non erro, la prima cosa che occorre costruire perché si abbia un servizio ferroviario efficiente, è la rete ferroviaria, cioé, per essere il più chiaro possibile e comprensibile a tutti, i BINARI!!!

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Invece è più sensato rimettere a posto i binari che già hai più che costruirne di nuovi, stando ad Altroconsumo nemmeno i freccia rossa arrivano puntuali, sintomo di infrastrutture obsolete e prive di manutenzione e chi viaggia in treno/ma sopratutto chi ci lavora sa bene questi problemi.

 

EDIT

Posto del materiale sulle ferrovie italiane

http://www.miol.it/stagniweb/problemi.htm

 

Problemi delle ferrovie italiane, lungo dossier

 

E l'articolo di Altroconsumo:

http://www.altroconsumo.it/treni/tanti-pro...ane-s183843.htm

 

Insomma se si hanno soldi, meglio investirli in cose prioritarie

Modificato da Leviathan
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Vabbè le infrastrutture dell'alta velocità sono nuove di pacco quindi si spera funzionino, rimane il fatto che gran parte degli Italiani non vuole andare da roma a milano a velocità doppia ma arrivare al lavoro puntuale, e lì, oltre che le infrastrutture, ci vorrebbero nuovi treni visto che i nostri sono veramente fatiscenti.

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Per non parlare del servizio merci, poste italiane una volta spostava la corrispondenza via treno e ora niente, troppi ritardi inaccettabili.

 

Possibile che sulla dorsale Adriatica qualsiasi treno che parte da Lecce arriva sempre in ritardo?

E l'ambiente? Meno CO2 se si potenziassero i treni merci e meno traffico nelle strade.

Consiglio di leggere i miei link, davvero molto belli

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Scusa, ciò significa che la notizia da me postata è da considerare negativa?

 

Da qualche parte bisogna pur iniziare, per trasformare e modernizzare la nostra rete ferroviaria che, in gran parte, è ancora quella costruita in epoca preunitaria, alias 1800 e dintorni!!!

 

No scusami tu, secondo te se avessi voluto dire che la notizia da te riportata è negativa, non lo avrei detto?

 

Intendo dire invece, che i lavoratori si muovono fra disagi e scorrettezze, con tutto che i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti aumentano praticamente sempre (forse una volta, una paio d'anni fa l'abbonamento su una tratta si pagava 5 euri di meno, ma è un caso unico), senza notare che proprio qui c'è comunque una parte importante del motore della nazione, che andrebbe riguardato un pò meglio di così.

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Eccovi alcuni link relativi al treno regionale "Minuetto", introdotto, da qualche anno, sulla rete ferroviaria siciliana (e non solo) ed acquistato anche con il contributo finanziario della Regione Sicilia:

 

 

http://www.regione.sicilia.it/turismo/tras...m#slide0001.htm

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Meno CO2 se si potenziassero i treni merci e meno traffico nelle strade.

 

La Torino-Lione serve proprio a questo. Verrà usata sopratutto per il traffico merci, chissà come mai che Verdi e compagnia bella sono contrari.

 

Quanto alle ferrovie, attenzione.

 

Il servizio Eurostar è un business di trenitalia: lei gestisce le linee e i treni, lei decide il prezzo dei biglietti e le rotte.

 

Il servizio regionale è un servizio pagato dalle regioni che decidono i prezzi e le rotte. Trenitalia in questo caso fornisce solo il personale e i treni. Lo stato disastrato di molte linee regionali dipende dai pochi soldi che le regioni pagano per questo servizio. Sono le regioni per esempio, e non trenitalia, che pagano i treni nuovi.

Poi ci sono anche eccezioni che, treni vecchi a parte, la linea che uso io tutti i giorni (Modena - Mantova - Verona) è di solito puntuale, non troppo affollata e con buoni orari (ci sono treni quasi una volta all'ora).

 

Dare alla TAV la colpa della lentezza dei treni pendolari è ingiusto.

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Cioè la colpa è delle regioni che pagano poco? E gli utenti che pagano una tariffa altissima?

Quanti soldi bisogna dare a trenitalia, monopolista per fare un servizio per lo meno decente...

 

Dare alla TAV la colpa della lentezza dei treni pendolari è ingiusto.

Visto il contesto quei soldi sarebbe meglio destinarli ad altro

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Non sto dicendo nulla della TAV, sto solo dicendo che mentre si decantano le lodi per i Treni Veloci, c'è tanta gente che si fa portare quotidianamente al lavoro, su treni con le pulci, in ritardo, con disfunzioni e malservizi vari (tipo zero aria condizionata d'estate, e riscaldamento guasto o al massimo in inverno), non sto commentando se i soldi li investa la regione o Trenitalia, però come dice giustamente Levi, il cliente paga, ma il servizio fa pena lo stesso!!!!

 

Meditare gente!!!

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Dopo un tam tam durato settimane, il ministero dell'Istruzione rende ufficiali i tagli agli organici del personale docente. Ed è il Sud che, soprattutto nella scuola primaria, viene penalizzato due volte: per la mancanza di servizi e per i posti che perde. Il tutto a prescindere dal calo degli alunni, che pure c'è.

 

Ma andiamo con ordine. Più di metà degli oltre 37 mila posti che svaniranno dal prossimo settembre verranno tagliati nelle regioni meridionali. Il dato diventa imbarazzante nella scuola elementare, dove due cattedre su tre salteranno proprio al Sud. Da mesi i sindacati parlavano di accanimento verso la scuola nel Sud.

 

Il taglio all'organico nella scuola primaria, che incide per quasi un terzo del taglio complessivo, colpirà soprattutto il cosiddetto tempo normale: le 24, 27 e 30 ore settimanali. Il tempo pieno di 40 ore viene risparmiato. A pagarne le conseguenze saranno quindi le realtà del Paese dove le lezioni pomeridiane alle elementari sono una specie di miraggio. Gli addetti ai lavori sapevano già che le classi di scuola elementare a tempo pieno al Sud sono soltanto otto su 100 mentre al Nord sono il 36 per cento. Stornare dai tagli le classi a tempo normale sarebbe equivalso a penalizzare le regioni del Sud. Ed è proprio quello che è avvenuto.

 

I numeri, del resto, dicono tutto. Su 9.967 cattedre di scuola primaria che salteranno 6.141 (pari al 62 per cento) si perderanno nelle otto regioni meridionali: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. L'effetto si attenua se si considera il taglio complessivo (su scuola primaria, media e superiore): su 36.854 cattedre tagliate 20.311 salteranno al Sud. Un effetto che la Flc Cgil considera "disastroso".

 

Il taglio più consistente si abbatterà sulla scuola secondaria di primo grado (l'ex scuola media) che, soprattutto per effetto del calo delle ore di lezione, vedrà svanire di botto 15.541 cattedre: una su dieci. Saranno i docenti di Italiano e Tecnologia i più tartassati. Segue la scuola secondaria di secondo grado che, attraverso la formazione di classi più affollate, perderà 11.346 cattedre.

 

E per comprendere che, riguardo alla primaria, il calo della popolazione scolastica non c'entra nulla basta citare un paio di numeri. Secondo le previsioni di viale Trastevere sul cosiddetto organico di diritto, il prossimo anno le regioni meridionali perderanno 6.718 alunni (pari allo 0,66 per cento) e i posti tagliati saranno quasi altrettanti. In sostanza, le regioni del Sud perderanno un posto per ogni alunno in meno. Complessivamente, la regione che dovrà subire il taglio maggiore sarà la Campania: 5.628 cattedre in meno. La Lombardia, che per numero di alunni supera tutte le altre regioni, perderà poco meno di 4.000 cattedre (3.998 in tutto).

(24 marzo 2009)

http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/s...gli-scuola.html

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Ciao a tutti e scusate per l'intromissione ma ci tenevo a precisare alcune cose in ordine sparso.

 

partiamo dai minuetto.

questo è il titolo di un articolo di fine 2007: Allarme per l'usura delle ruote: i "Minuetto" ritirati e sostituiti con i bus

http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/c.../4714girata.asp

 

questo è il comunicato della regione piemonte:

Treni Minuetto ritirati per anomalie

http://www.regione.piemonte.it/piemonteinf...e/minuetto2.htm

 

speriamo che la regione sicilia non abbia gli stessi problemi.

 

 

sull'infrastruttura:

è vero che in italia esistono molte linee a binario unico e non elettrificate ma è anche vero che il raddoppio di molte linee risale a pochi anni fa, per esempio la linea da torino a modane è stata completata 20 anni fa ed è oggetto di continue manutenzioni (non ultima l'abbassamento del piano dei binari nella galleria al confine. lavoro che doveva essere terminato a fine 2006 ma che prosegue ancora oggi e che ha lo scopo di permettere il passaggio delle sagome di carico standard europee)

rifare una nuova linea ha più costi che vantaggi (anche se non fossimo in un'epoca triste come questa)

peraltro il traffico merci è costantemente in calo (forse perchè non abbiamo + molto da esportare?) e le previsioni che nel '96 hanno portato alla scelta di costruire questa nuova linea sono state tristissimamente smentite.

 

Il servizio eurostar:

è previsto che diventi privato, non a caso montezemolo e della valle han già ordinato i treni attraverso la loro società NTV, pare quindi cosa fatta: privatizzare le eventuali tratte redditizie e rendere pubblici i costi di quelle che rendono meno ma che sono un servizio (un servizio che è utile alla produttività del paese e che costa 40 milioni di ore perse all'anno come diceva qualche giornale pochi giorni fa).

 

Dare alla TAV la colpa della lentezza dei treni pendolari è ingiusto.

In realtà è una cosa reale, sia per quel che dice Leviathan (sono ANNI che i fondi vengono drenati dalle ferrovie comuni (che servono il 90% dei passeggeri) per essere destinati all'infrastruttura d'immagine ) sia perchè praticamente tutti i treni che confluiscono a milano han subito un allungamento sull'orario per consentire il passaggio dei treni veloci

 

Meno CO2 se si potenziassero i treni merci e meno traffico nelle strade.

La Torino-Lione serve proprio a questo. Verrà usata sopratutto per il traffico merci, chissà come mai che Verdi e compagnia bella sono contrari.

 

Premesso che sulle linee ad alta velocità non passano treni merci (e se volete vi cerco il filmato in cui anche Moretti afferma questa cosa) vorrei fare notare che nel progetto riguardante la val di susa (oggi ritirato e sa il cielo cos'altro ci preparano :rolleyes: ) era previsto che i treni merci viaggiassero alla stessa velocità di crociera che hanno oggi.

Non mi pare un gran guadagno.

tralasciando i costi finanziari (a cui l'europa partecipa per uno scarso 6% nell'ipotesi più favorevole)

giusto per fare un esempio, negli stessi documenti favorevoli all'opera è previsto che venga persa acqua sufficiente ad una città da un milione d'abitanti.

e ribadisco, sono documenti prodotti dai proponenti ed abbastanza scorretti (una sorgente che da acqua ad una cittadina di 10k abitanti viene citata come sorgente minore).

peraltro sul sito www.ltf-sas.com (sito della società a capitale pubblico italo francese che esiste solo per costruire quella linea ferroviaria) è uscito un paio di giorni fa un bando per il noleggio di un apparecchio "di trattamento per l'approvvigionamento in acqua potabile" segno che dove han scavato qualche discenderia (alla stratosferica velocità di un metro al giorno) l'acqua se la sono probabilmente già giocata, esattamente come in mugello dove.... beh avrete ben letto i documenti del processo, no?

il problema co2 si risolve non costruendo altre infrastrutture (di cui nessuno calcola mai il costo energetico ed in co2) ma per esempio evitando che ci siano i cosidetti magazzini viaggianti che portano dei camionisti a girare l'italia in su ed in giù con la stessa merce a bordo fino a che non serve in qualche posto.

 

ne avrei altre da dire ma sono un pò di corsa.

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Approvato il nuovo testo dal Consiglio dei ministri. Il reato penale scatta

solo in presenza di violazioni molto gravi, negli altri casi sanzioni amministrative

Sicurezza sul lavoro, via alle nuove regole

La Cgil non ci sta: "Un grave errore"

Epifani: "Un provvedimento incomprensibile". E la Fiom protesta: "Inaccettabile"

Il ministro assicura che ci saranno consultazioni e che il testo "è aperto"

 

Sicurezza sul lavoro, via alle nuove regole La Cgil non ci sta: "Un grave errore"

ROMA - Pronte le nuove regole per la sicurezza sui posti di lavoro. Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al decreto legislativo contenente disposizioni integrative e correttive al testo unico oggi vigente, che risale al 1994. Secondo il ministro del Welfare Maurizio Sacconi "il provvedimento è all'interno della delega decisa dal governo Prodi". Ma la reazione della Cgil è molto negativa: "Questo norma - ha detto il segretario generale Guglielmo Epifani - è un grave errore che non capiamo e che il Paese fatica a comprendere".

 

Tra le novità, il fatto che le sanzioni penali resteranno solo per violazioni gravi. Sacconi ha spiegato che ''l'arresto esclusivo'' viene mantenuto per l'omessa valutazione del rischio, nelle aziende che sono a elevato rischio di incidente. Alcune modifiche riguardano il confine tra ''arresto o in alternativa ammenda'' e sanzioni amministrative. Quando le violazioni sono sicuramente ''sostanziali'' si applica l'ammenda (penale) e quando invece sono ''sicuramente solo formali'' si applica la sanzione amministrativa. ''Il penale - ha sottolineato il ministro - ha senso ogni volta che la violazione è sostanzale. Non si puo' applicare per violazioni come irregolarità nella scrittura dei documenti o della trasmissione dei dati)".

 

Il ministro ha aggiunto che ''non è vero che più c'è la sanzione, più c'è sicurezza. La cosa importante è assicurare l'effettività della sanzione''. Con le nuove disposizioni la sanzione massima, che è prevista per ilprogettista, sale a circa 20.000 euro, mentre per il datore di lavoro diventa di circa 8.000 euro. Ancora, secondo il ministro con le norme appena approvate sarà più facile sospendere l'attività di un'azienda che ha violato le norme sulla sicurezza. Nel decreto viene sostituito l'attuale parametro della "reiterazione" della violazione, a quello di "violazioni plurime" che consente di sospendere l'attivita già alla prima ispezione.

 

Sacconi ha assicurato che, comunque, saranno consultate le parti sociali e che "il testo è aperto a modifiche". Il testo, ha sottolineato, "è aperto", passa ora all'esame della conferenza Stato-Regioni e delle competenti commissioni parlamentari. "Mi auguro che il confronto voglia essere civile - ha concluso Sacconi - perchè non accetterò o reagirò con forza a chi dovesse usare un linguaggio esasperato".

 

Davanti a Palazzo Chigi, per tutta la mattina c'è stato un presidio della Fiom-Cgil che ha protestato vivacemente contro "le stragi sul lavoro in continuo aumento" e contro il provvedimento del governo. Durissimo Gianni Rinaldini (Fiom-Cgil): "Un provvedimento inaccettabile. Sono attenuate le sanzioni nei confronti delle imprese e si riducono le forme di controllo e prevenzione. Per noi il vecchio testo unico andava bene, aveva ricevuto il giudizio negativo di confindustria e delle organizzazioni imprenditoriali che chiedevano uno stravolgimento in nome della semplificazione".

 

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/c...no-approva.html

 

in fondo è solo la vita degli operai :thumbdown: :thumbdown:

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in fondo è solo la vita degli operai :thumbdown: :thumbdown:

''Il penale - ha sottolineato il ministro - ha senso ogni volta che la violazione è sostanzale. Non si puo' applicare per violazioni come irregolarità nella scrittura dei documenti o della trasmissione dei dati)".

 

Con le nuove disposizioni la sanzione massima, che è prevista per ilprogettista, sale a circa 20.000 euro, mentre per il datore di lavoro diventa di circa 8.000 euro. Ancora, secondo il ministro con le norme appena approvate sarà più facile sospendere l'attività di un'azienda che ha violato le norme sulla sicurezza. Nel decreto viene sostituito l'attuale parametro della "reiterazione" della violazione, a quello di "violazioni plurime" che consente di sospendere l'attivita già alla prima ispezione.

 

Sacconi ha assicurato che, comunque, saranno consultate le parti sociali e che "il testo è aperto a modifiche". Il testo, ha sottolineato, "è aperto", passa ora all'esame della conferenza Stato-Regioni e delle competenti commissioni parlamentari.

 

Il ministro Sacconi, del quale ho massima stima, ha affermato che, comunque, saranno consultate le parti sociali e che "il testo è aperto a modifiche". Giudicheremo a bocce ferme.

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infatti la Cgil è contentissima.

Giustificami, per cortesia, anche gli articoli che parlano di meno controlli sulle imprese per volere ministeriale

La CGIL disapprova? .... segno che Sacconi è sulla strada giusta!

Giudicheremo i singoli articoli dopo la loro approvazione definitiva.

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perfino i servilissimi CISL&Uil si sono permessi addirittura di esprime preoccupazione.

 

Dindon in italia la gente muore, abbassarli le pene non aiuta ma vedremo il testo definitivo.

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