Vai al contenuto

racconto sulla marina


Merlin85

Messaggi raccomandati

Ciao a tutti,

per hobby sto approntando un racconto sulla marina militare, la nostra.

Vorrei un vostro giudizio su questo spezzone che ho buttato giu questa sera come prefazione o inizio.

Premetto che l'ambientazione futuristica e i dati tecnici possono non essere conformi ma devo ancora delineare il grado di accuratezza che voglio imporre visto anche il fatto che ho a che fare con un velivolo non ancora in produzione.

grazie a tutti quelli che vorranno leggere ...ciao

 

 

 

18 settembre 2015 Mar Mediterraneo orientale ore 02.00 zulu

 

Le onde facevano oscillare paurosamente le ventisettemila tonnellate della portaerei in navigazione e la notte nascondeva gli spruzzi sbattuti dal vento sul ponte di volo della nave ,che di li a poco avrebbe ricevuto il suo ultimo aereo di ritorno da una missione di ricognizione sulla terra ferma.

La Cavour era il massimo che la marina militare italiana potesse aspettarsi dal progetto che era stato pianificato parecchi anni prima sulla base di una specifica del ministero della difesa per un nuova portaerei STOV/L con cui ,prima affiancare e poi sostituire la più piccola Garibaldi.

Questa nuova unità della lunghezza di 244 mt per 39 di larghezza dopo essere stata ultimata nell’ estate del 2008 aveva visto gli ultimi voli dei rivoluzionari aerei AV-8B Harrier a decollo verticale di costruzione Inglese che erano stati acquistati anni prima per dotare la marina di una componente imbarcata ad ala fissa e ora sfoggiava sul ponte di volo battuto dal vento i nuovi caccia stealth F-35 B,risultato di un consorzio euro-americano.

La nave stava facendo rotta verso la costa cinese e svolgeva attività addestrativa combinata con le altre unità del gruppo.

A poche miglia di distanza le navi della scorta vegliavano sulla loro protetta.

Le fregate lanciamissili “Andrea Doria” del capitano di corvetta Maurizio Valzano e “ Caio Duilio” del capitano di fregata Davide Spagnolo scrutavano il cielo con i loro radar di produzione nazionale LRR S-1850 M con portata di centinaia di miglia a cui era associato il nuovo sistema PAAMS con i missili Aster 15 che si erano rivelati superbi nella fase di sperimentazione in cui avevano sempre raggiunto il bersaglio.

Entrambe le navi incrociavano a 5 miglia dalla portaerei , una per lato. La minaccia dei sottomarini era ormai sottovalutata nel progetto delle nuove unità di scorta poiché questi mezzi erano sempre meno utilizzati dalle marine minori.

Il sottomarino “Salvatore Todaro” ai comandi del capitano di vascello Luigi De Manta era la risposta alla minaccia che,seppur remota ,era stata presa comunque in considerazione dagli analisti militari. Un battello straordinario,molto silenzioso , armato con 6 tubi lanciasiluri e capace di navigare a 20 nodi in immersione e che in quel momento era a più di 150 metri di profondità,dove l ‘acqua è sempre fredda e calma e il buio,completo e a circa 4 miglia a poppa della portaerei.

Il gruppo di volo della Cavour per questa crociera della durata di 4 mesi era composto da 12 velivoli F-35B adibiti alla difesa della nave e all’attacco e da 5 elicotteri NH-90 indispensabili per il collegamento tra le navi della flotta oltre che alle missioni anti-sommergibile e di recupero dei piloti caduti in mare o in territorio nemico.

Questo particolare ruolo era molto apprezzato da tutti i piloti della marina e il tenente Marco Lunari in quel preciso momento , all ‘interno dell abitacolo del suo aereo stava pensando ,se in quella notte fredda e tempestosa avrebbe dovuto ,suo malgrado,essere ripescato dai ragazzi del servizio di ricerca e soccorso della nave ( S.A.R.)

Si trovava ormai a meno di 4 miglia in poppa al Cavour a circa 150 nodi con il carrello abbassato e i flap in posizione di atterraggio a 1000 piedi sul livello del mare.

A differenza delle portaerei convenzionali che dispongono di catapulte e cavi d ‘arresto,la Cavour ,e come lei tutte le unità della sua classe devono necessariamente ovviare alla mancanza di questi ausili con una componente imbarcata a decollo corto/verticale, da quì la scelta del F-35B.

Questi aerei sono in grado di alzarsi in volo sia verticalmente che con una breve corsa al termine della quale una rampa simile a un trampolino inclinato aiuta l’ aereo a raggiungere un rateo di salita sufficiente,inoltre hanno ottime doti di carico e manovrabilità e hanno ben poco da invidiare ai più grandi aerei imbarcati convenzionali.

Il controllore dall ‘interno dell isola della nave prese in consegna il tenente Lunari quando era a circa 3 miglia in avvicinamento con un rateo di discesa di 500 piedi al minuto in perfetto allineamento per l’appontaggio.

Quella notte non era certo una delle migliori per un pilota in rientro, il vento soffiava a 15 nodi con raffiche che raggiungevano i 20,il mare faceva beccheggiare il ponte in modo abbastanza accentuato.

<<Grifone zero zero uno, Torre , sentiero di discesa 3 gradi a scendere, allieneamento buono portare la velocità a 100 nodi>> esordi’ il controllore.

<<Torre,Grifone zero zero uno roger mantiene 3 gradi a scendere e porta la velocità a 100 nodi>>rispose il tenente Lunari.

Il grosso caccia a reazione sotto l’azione dei comandi del tenente cominciò a rallentare e la grossa ventola poco dietro il pilota e il cono di scarico del turboreattore iniziavano lentamente a ridurre l inclinazione fino al raggiungimento della posizione verticale una volta sul ponte in modo da mantenere l ‘aereo come sospeso a qualche metro da esso.

Rimaneva solo la parte finale dell’approccio alla portaerei e il pilota era al massimo della concentrazione,in queste condizioni e di notte non c’era spazio per l ‘errore.

<<Grifone zero zero uno,Torre distanza 1 miglio ,ridurre la velocità a 50 nodi e riportare il contatto visivo>>.

<<Torre,Grifone zero zero uno ha gia il ponte in vista richiede l’autorizzazione all’appontaggio>>disse con voce calma il pilota.

<<Grifone zero zero uno,Torre autorizzato all’appontaggio pista 06 vento 25 nodi da 060>>

<<Torre,Grifone zero zero uno roger pista 06 ,25 nodi da 060 autorizzato all’appontaggio>>Il tenente confermava come da procedura , le informazioni ricevute.

La nave era ormai in vista e il pilora riduceva costantemente la velocità fino a quando non si trovò sulla verticale del ponte.

Seguendo il lento avanzamento della nave l’aereo cominciò a scendere lentamente verso la nave.

Lunari aveva pronta la mano nei pressi della leva dell ‘ejezione gia da almeno un minuto poiché nel caso fosse mancata improvvisamente la spinta positiva verticale del flusso deviato dal turboreattore l’aereo sarebbe improvvisamente piombato nel mare nero come la pece e il pilota avrebbe necessariamente dovuto abbandonare il velivolo. Il volo verticale richiedeva regime di motore massimo e quindi il fatto di un avaria si era verificato più di una volta da quando quel tipo di aereo era in servizio.

Il caccia toccò il ponte dolcemente per evitare che il questo risalendo potesse danneggiare il carrello e si senti’ il rombo del motore scemare.

Il pilota e il suo aereo erano tornati a casa.

Gli addetti al parcheggio degli aviogetti guidarono Lunari fino al parcheggio poco a monte dell’isola di fianco a altri due F-35B.

I motori furono spenti e il carrello venne ancorato al ponte con delle catene.

La portaerei riprese la sua rotta verso il largo abbandonando la prua al vento necessaria al velivolo per atterrare incolume.

Lunari era scosso ma convinto della sua capacità che ancora una volta l’avevano riportato sul ponte della sua nave.

Quando era in fase di addestramento sulla NAS di Pensacola in California aveva compiuto decine di appontaggi simulati o sulla pista del medesimo aeroporto o su navi americane.

Era anche preparato alle condizioni meteo più avverse ma ogni volta l’adrenalina voleva dire la sua e le emozioni erano forti anche se era consapevole della sua abilità.

Aveva più di mille ore di volo sul velivolo F-35 B ed era prossimo ai suoi 28 anni che avrebbe compiuto il 29 ottobre.

Link al commento
Condividi su altri siti

Gli AV-8B sono di produzione americana, anche se l'Harrier è di concezione inglese.

 

Se il tuo target è un lettore abbastanza informato, non puoi permetterti di scrivere palesi imprecisioni.

 

Se il tuo target è il grande pubblico, puoi scrivere quel che ti pare, e nessuno baderà alle imprecisioni (come quella del sottomarino convenzionale di scorta a 150 metri di profondità: non riuscirebbe mai a tenere il passo con una formazione di superficie, navigando a quella quota, perchè troppo lento).

 

Questa è una scelta che devi fare a priori, ma il consiglio che ti dò è di non entrare mai troppo nei particolari di cose che non conosci benissimo.

 

Limitati a dire che c'è il sottomarino, non puntigliare sulla quota di immersione!

Lo stesso vale per le altre questioni tecniche, come i dialoghi dei piloti: se non conosci abbastanza bene il frasario e le procedure di appontaggio, meglio essere generici.

 

Poi un consiglio letterario: non appesantire le cose. Stai scrivendo un libro, non una relazione di debriefing.

Se il nome del comandante di un'unità non serve al racconto (non lo citerai mai più) inutile elencarli tutti nelle prime righe.

Se serve, nominalo nel momento che serve.

 

Lo stesso vale per i sistemi d'arma: non stai scrivendo una scheda tecnica.

Nel momento in cui si renderà necessario descrivere le capacità di una nave, o di un sistema d'arma che sta entrando in azione, lo farai.

 

Altrimenti rischi di essere troppo tecnico per il profano, e troppo impreciso per l'esperto.

 

Infine: butta giù tutto il romanzo, fino alla fine.

Adesso hai una storia in mente, seguila, segui le idee che ti vengono, buttale giù e arriva alla fine.

Poi con calma ti dedicherai ad approfondire i dettagli tecnici ove necessita farlo o ove vorrai farlo.

 

Questi sono consigli del tutto personali: ricorda che in queste cose ognuno è giudice di sè stesso, ed è anche il giudice più severo.

Fantasia ed estro letterario sono cose strettamente soggettive.

Link al commento
Condividi su altri siti

Scusa Merlin85, ho spostato la discussione perchè, nonostante il racconto parli anche di aerei, il tema principale è la Marina, perciò mi è sembrato più coerente collocare la discussione nella sezione "Marina". Ok?

Link al commento
Condividi su altri siti

I miai complimenti Merlin85, non è male.

 

I consigli di Gianni sono azzeccatissimi, usali a tuo favore, mentre li leggevo pensavo "....proprio come farebbe Tom Clancy".

 

Il tuo spezzone mi sembra buono, fatto le dovute considerazioni di cui sopra.

 

Solo una cosa, non è una turboventola quella del F-35?

Link al commento
Condividi su altri siti

hai fatto benissimo....

per gianni :

Hai perfettamente ragione , il sottomarino probabilmente non farebbe neanche da scorta nella realtà, cmq ti dicevo che infatti avrei voluto ridurre le cose tecniche proprio perchè mi è molto difficile ritrovarle.

per quanto riguarda le comunicazioni la cosa che veramente mi manca è la procedura di un f-35B in appontaggio...come si avvicina e cosa controlla,per una portaerei convenzionale e un f-18 avrei meno problemi.

Per i nomi ti do ragione.

L'azione del sommergibile quindi secondo te è verosimile come scorta o no?

Link al commento
Condividi su altri siti

non te lo so dire legolas,semplicemente per il fatto di ridurre comunque il tecnico ho cercato di far più intuire che non descrivere perfettamente. Mi mancano molti particolari anche se credo che se potessi calarmi nel verosimile le differenza non verrebbero ccolte se non da esperti.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ciao,

l'avvicinamento alla portaerei avviene solitamente con un allineamento normale ma in corto finale l'AV-8B (e quindi probabilmente anche l'F-35) accostano di lato al ponte per poi arrivare lateralmente. Appena le ruote sono abbastanza vicine al ponte (si parla di centimetri), il pilota taglia il motore bruscamente, probabilmente per non ingestire molta aria calda prodotta dall'aereo stesso. Se vuoi usare dei nominativi pertinenti puoi usare LUPO o WOLF con 2 numeri anzichè 3.

Ciao

Ric

Link al commento
Condividi su altri siti

L'ideale sarebbe che tu contattassi un pilota della marina e gli chiedessi come funziona.

La procedura per un aereo a decollo verticale o un elicottero è la stessa, quindi puoi chiedere anche a un elicotterista.

Volendo, puoi chiedere persino a un elicotterista dell'ALE: le procedure sono sempre molto simili.

 

Puoi provare nel sito dell'AMVI: ci sono molti piloti in quel sito (reali e virtuali) e qualcuno sarà ben lieto di darti una mano sulle procedure specifiche italiane.

 

Io posso riportarti quelle standard:

- Il pilota comunica alla torre che sta rientrando e chiede istruzioni in merito alla rotta, quota, velocità di avvicinamento. Una portaerei è un aeroporto, ci sono altri aerei e il pilota non può sapere se ce ne siano in volo o in decollo o in atterraggio, pertanto, esattamente come per un aeroporto, dovrà chiedere le modalità di avvicinamento.

- La torre gli assegnerà le modalità, lo istruirà delle condizioni meteo e gli chiederà di riportare quando si troverà a una certa distanza.

- Il pilota riporterà e la torre gli darà le istruzioni per l'avvicinamento finale. In questa fase gli dirà anche su quale slot del ponte di volo deve atterrare

- Il pilota comunicherà di avere a vista la nave e la torre gli darà il via libero definitivo. A questo punto il controllo passa all'ufficiale di appontaggio, che di solito ha un nomignolo sul quale puoi giocare: Master, Boss, Mamma, ecc... quello che ti viene in mente e che ti suona bene. Qui facciamo finta che sia Boss.

- Boss confermerà di aver preso il controllo, di avere a vista l'aereo, gli chiederà se vede le luci di appontaggio e gli dirà se l'avvicinamento è corretto.

- Il pilota confermerà il tutto e seguirà - quasi sempre senza parlare ulteriormente, tranne qualche Roger di qui e di lì - le indicazioni che gli fornirà il boss nella fase di allineamento e di appontaggio, finchè l'aereo sarà correttamente atterrato sulla piazzola e il boss ordinerà l'off dei motori.

 

Se segui questo schema, non sbagli di sicuro. Magari non è al 100 % quello in uso alla Marina Italiana, ma essenzialmente è quello.

Le comunicazioni dovrebbero essere tutte in inglese, in teoria, ma nella pratica si svolgono tutte in italiano.

Link al commento
Condividi su altri siti

complimenti Merlin, però come hai un pò esagerato con i particolari tecnici, se vuoi un romanzo destinato al grande pubblico devi snellirlo un pò ;)

se devo essere sincero ho notato che era un pò pesantuccio, naturalmente il discorso cambia se vuoi buttarti sul tecnico, ma basta ripetere quello che ti hanno già detto

Modificato da dread
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...