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giugno elettorale


Leviathan

Europee 2009  

46 utenti hanno votato

  1. 1. chi voteresti?

    • Partito delle libertà (PDL)
      12
    • Partito democratico (PD)
      3
    • UDC
      2
    • Italia dei Valori (IDV)
      11
    • Partito rifondazione - comunisti italiani
      3
    • Sinistra e libertà
      1
    • Forza nuova
      0
    • Lega nord
      8
    • Partito radicale
      2
    • La destra- autonomie per le europee
      2
    • altro (specificare)
      2


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Partecipanti più attivi

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Abbassarlo sotto il 50 non sarebbe costituzionale nè giusto, semplicemente una classe politica matura non dovrebbe fare campagna per l'astensione.

 

Esatto...inoltre il fatto è che nel meccanismo del quorum nel referendu si privilegia implicitamente il voto contrario.

 

In uno stato come l'Italia, dove alle elezioni (di qualsiasi natura) c'è sempre almeno un 20% di elettori che non vota mai (anziani, menefreghisti, vacanzieri, residenti all'estero, etc) far naufragare una proposta referendaria è semplice. Perchè basta convincere un altro 30% a non andare a votare. Se invece si volesse contrastare il referendum votando NO, bisognerebbe avviare tutta una campagna elettorale spiegando ai cittadini il perchè di quella scelta piuttosto che dell'altra, spiegando le conseguenze, spiegando qual'è la situazione di partenza, etc etc....

 

Molto più facile dire: non andate a votare perchè è roba inutile o non era materia da referendum....un 30% si trova facile così!

Modificato da paperinik
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Pongo una domanda, forse un pò ingenua: ma con circa 1000 parlamentari a cosa serve il referendum? Non possono decidere loro? In fondo sono stati eletti per questo...

 

Anche perchè molte volte il verdetto delle urne in caso di referendum è stato ampiamente disatteso (vedi finanziamento pubblico dei partiti, solo per fare un piccolo esempio)...

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Pongo una domanda, forse un pò ingenua: ma con circa 1000 parlamentari a cosa serve il referendum? Non possono decidere loro? In fondo sono stati eletti per questo...

 

Anche perchè molte volte il verdetto delle urne in caso di referendum è stato ampiamente disatteso (vedi finanziamento pubblico dei partiti, solo per fare un piccolo esempio)...

 

 

Perchè in molti casi la classe politica è influenzata più da fattori esterni che dalla volontà popolare, vedi leggi su aborto e divorzio, promulgate solo a patto che si facesse un referendum.

 

Inoltre io non mi sento affatto rappresentato da una classe politica non eletta da me ma piazzata lì dai partiti perchè "in Italia le preferenze non vanno bene".

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Ecco i primi dati del referendum....veramente deludenti.

 

Ha votato il 20% degli aventi diritto.

 

Di questo 20% oltre l'80% ha votato a favore nei primi due quesiti, mentre per il terzo il 90%.

Se aumentassimo le proporzioni potremmo azzaradare che con il 50% degli aventi diritto avremmo commentato una larga sconfitta del fronte del NO.

 

Che significa? Significa che è confermato quanto detto in precedenza: chi si oppone al referendum ha più facilità di ottenere il suo fine caldeggiando l'astensionismo che non fare una campagna elettorale pro "no".

 

Lo strumento referendario è mal concepito, perchè 2 risultati su 3 favoriscono chi vi si oppone, rendendolo così privo di reale efficacia.

 

Senza contare la stronzata (targata centro dx) che prevede nel conteggio del quorum pure gli italiani all'estero...quelli non dovrebbero votare per il governo figurarsi per un referendum!!!

Modificato da paperinik
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Dai primi dati pare che il centrosinistra sia riuscito a conservare al ballottaggio 13 province. Il centro destra ne ha strappate altre 5 rispetto alle precedenti elezioni. Ci sono poi 4 province in bilico (meno di 1 punto percentuale di differenza) che al momento stanno premiando il centro destra....fra cui l'importante provincia di Milano (il cui valore simbolico è ovvio).

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Ecco i primi dati del referendum....veramente deludenti.

 

Ha votato il 20% degli aventi diritto.

 

Di questo 20% oltre l'80% ha votato a favore nei primi due quesiti, mentre per il terzo il 90%.

Se aumentassimo le proporzioni potremmo azzaradare che con il 50% degli aventi diritto avremmo commentato una larga sconfitta del fronte del NO.

 

Che significa? Significa che è confermato quanto detto in precedenza: chi si oppone al referendum ha più facilità di ottenere il suo fine caldeggiando l'astensionismo che non fare una campagna elettorale pro "no".

 

Lo strumento referendario è mal concepito, perchè 2 risultati su 3 favoriscono chi vi si oppone, rendendolo così privo di reale efficacia.

 

Senza contare la stronzata (targata centro dx) che prevede nel conteggio del quorum pure gli italiani all'estero...quelli non dovrebbero votare per il governo figurarsi per un referendum!!!

 

 

 

Vorrei un chiarimento. Perché io che sono nato e cresciuto in Italia, seguo le vicende politiche italiane molto piu' di tanti connazionali che vivono in Italia, ho passaporto italiano ma vivo temporaneamente in un altro paese europeo (dove non ho diritto di voto alcuno , non essendo cittadino) secondo te non avrei diritto a votare per le politiche o ad un referendum?

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Vorrei un chiarimento. Perché io che sono nato e cresciuto in Italia, seguo le vicende politiche italiane molto piu' di tanti connazionali che vivono in Italia, ho passaporto italiano ma vivo temporaneamente in un altro paese europeo (dove non ho diritto di voto alcuno , non essendo cittadino) secondo te non avrei diritto a votare per le politiche o ad un referendum?

 

Ci tengo a precisare che ti risponde un italiano nato all'estero e che per tanti anni ha vissuto all'estero...

 

Allora...

la mia frase era una chiara generalizzazione, quindi cercherò di chiarire.

 

Dal voto all'estero per me dovrebbero essere esclusi tutti gli italiani che sono iscritti nel registro degli italiani all'estero di uno stesso stato da molto tempo (direi oltre 5 anni).

Si tratta -me lo dice l'esperienza personale- di italiani che hanno ancora un rapporto saldo con la Patria, che non vogliono scegliere la residenza (sottolineo residenza, non cittadinanza) nello stato estero ma nel quale ormai vi hanno radicato una serie di relazioni sociali ed economiche per cui è difficile presumere che essi torneranno a vivere in Italia.

 

Questi italiani all'estero, che si trovano in una condizione diversa dalla tua (o quella che è stata per tanti anni di mio padre) che per lavoro o altro si trovano obbligati a stare fuori dai confini nazionli, non dovrebbero partecipare alle dinamiche democratiche dello Stato perchè non hanno un concreto interesse ad avere quel rappresentante piuttosto che quell'altro. Di fatto la loro vita reale si svolge interamente in un'altro stato...Quindi se tu sei iscritto nel registro degli italiani all'estero e sono 20 anni (per dire) che non torni più in Italia in pianta stabile, che senso ha che tu debba votare?!?!?

 

Nel referendum il discorso è ancora più accentuato: gli italiani all'estero contribuiscono al conteggio di un quorum (innalzandolo ulteriormente) già fortemente minato da quel 20% di aventi diritto che non va mai alle urne, pur non essendo minimamente soggetti alla modifica o al'abrogazione proposta nel quesito!!!

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