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Nuova proposta di legge dall'On.Carlucci


typhoon

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La proposta di legge di Gabriella Carlucci per “regolamentare Internet” è in realtà l’ennesimo goffo provvedimento “antipirateria” mascherato da qualcosa d’altro. Del resto l’onorevole Carlucci si è fatta in questi anni una vera e propria competenza in materia (dove competenza è termine da maneggiare con estrema prudenza). E comunque la proposta Carlucci liberamente scaricabile sul suo blog in formato .doc ha qualcosa di strano. Come ha notato Guido Scorza il computer sul quale il documento è stato scritto è intestato ad un certo Daniele Rossi di Univideo. Evidentemente un amico di Gabriella, omonimo del presidente della Unione Italiana Editoria Audiovisivi.

 

http://www.mantellini.it/?p=6474

 

http://punto-informatico.it/2569606/PI/Com...udere-rete.aspx

 

In questo caso il tapiro d'oro ci stà ...

 

goldentapirawardtapirodorot148m.jpg

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grazie a Folena- Luxuria si era alleggerita la morsa su internet ma riecco il governo delle lobby.

 

ma Maroni downloader illegale auto dichiarato dove è?

La lega esiste ancora?

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Più che altro internet ormai è qualcosa di talmente grande, vario e sfaccettato da essere quasi ingestibile. Ahi voglia a Polizia Postale, i veri acker non stanno, purtroppo, quasi mai dalla parte giusta, altrimenti non sarebbero acker.

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Dopo Levi, Cassinelli, D'Alia è arrivata anche Gabriella Carlucci. La Rete va messa sotto controllo con ogni legge, con ogni scarto umano parlamentare. La scelta su chi deve fare la proposta di legge non è casuale. Meno sanno di Internet, meglio è. Se non sanno nulla, meglio ancora. Infatti, se discutere con una persona informata è un esercizio possibile, farlo con un idiota è sconsigliabile. Chi osserva da fuori vede due idioti che farneticano.

Ogni settimana un nuovo tentativo di imbavagliare, normalizzare, far sparire la Rete. E, ogni settimana, dovremmo confutare, spiegare, dimostrare, comparare, denunciare. Scusate la volgarità, ma questi hanno rotto il c...o. L'Italia ha milioni di disoccupati e i nostri dipendenti d'oro si preoccupano di applicare la censura all'unico strumento di informazione esistente. Pagati da noi, con leggi che non stanno né in cielo, né in terra. Gabry, la meno intelligente, delle sorelle Carlucci e per questo eletta nel PDL, vuole vietare a chiunque di immettere in maniera anonima in rete contenuti in qualsiasi forma. Dobbiamo discutere con quest'ammasso di pochi neuroni e cellulite? Con D'Alia che vuol far chiudere i siti d'autorità dal Ministero dell'Interno per presunti reati senza un giudizio della magistratura? Con la Carlucci che si occupa degli interessi delle corporation? Di una compagine di Governo nanotelevisiva con Mediaset che gli frana addosso giorno dopo giorno? Di Confalonieri che cita YouTube per 500 milioni di euro?

Chi scrive su un muro non è rintracciabile, chi scrive in Rete quasi sempre lo è. Il suo IP lo è. Nella maggior parte dei casi la Polizia Postale è in grado di identificarlo. Questi stanno delirando. La legge Pisanu chiede la carta di identità a chi si collega in Wi Fi. Nei parchi di New York, di Londra, di Parigi, di Madrid ci si collega a decine di reti Wi Fi da una panchina o sdraiati su un prato. Siamo l'unica nazione del mondo che è riuscita a invertire l'accesso a Internet. Nessuno è stato capace di tanto. Neppure la Cina o la Birmania. Il numero di famiglie che si collegano in Italia è diminuito nell'ultimo anno. In migliaia di comuni non arriva l'Adsl o, se è presente, ha la velocità di un doppino. Abbiamo investito miliardi nel digitale terrestre, una tecnologia morta, invece di diffondere Internet nelle scuole e nella pubblica amministrazione.

Se passano queste leggi mi rivolgerò all'Europa, le denuncerò per violazione dei diritti civili. Non mi fermerò. Non ci fermeranno.

 

http://beppegrillo.it/

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Gabry, la meno intelligente, delle sorelle Carlucci e per questo eletta nel PDL, vuole vietare a chiunque di immettere in maniera anonima in rete contenuti in qualsiasi forma

 

Che è esattamente come funziona PdD visto che non c'è una registrazione degli utenti ma chiunque posta con un nickname.

 

Tra l'altro anche su un forum come questo, che chiede i dati personali ma non ha modo di controllare se chi li inserisce non scriva il falso potrebbe rischiare.

 

Però, ripeto, bisogna vedere se la fonte di Lev ha riportato la verità

Modificato da Rick86
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Ma l'IP non è direttamente attribuibile ad una persona. Sai le volte che io ho scritto dal laboratorio dell'università? Praticamente tutti i messaggi scritti con errori di battitura :asd: :asd:

 

Bisognerebbe vedere il testo della legge ma se chiedono che sia univocamente attribuibile un nominativo non credo che l'IP basti. Poi ci sono anche quelli che usano gli IP che cambiano ad ogni connessione... Non mi ricordo quale provider ma per giocare online con loro tocca usare un programma che gli assegna un IP fisso, che cambia ad ogni connessione (hamachi).

Modificato da Rick86
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quoto Dominus, una delle tante legge italiane scritta sulla carta (qualora diventasse legge) ma di difficile se non impossibile applicazione. Ad ogni modo è un ddl che non condivido, peraltro con qualche contrasto con la normativa comunitaria.

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Tra l'altro la regolamentazione di internet può funzionare se si fa in cooperazione con praticamente tutti i paesi del mondo, sennò basterà spostare i server in un altro paese europeo o in Burkina Faso.

 

Appunto, credo che la rete sia qualcosa di sfuggente e poco controllabile; la sua diffusione a livello mondiale, i saperi che coinvolge, le possibilità d'interazione che consente, i feedback che sviluppa sono tali da renderla difficilmente imbrigliabile a livello mondiale, figuriamoci poi a livello locale.

Tra l'altro credo che se la ratio del provvedimento fosse quella di tutelare soggetti deboli, di prevenire situazioni di pericolo, di individuare reati (truffe, pedofilia, terrorismo...) sarebbe del tutto inutile: chi usa internet per certi scopi è proprio colui che prende più precauzioni per non farsi beccare e non sarebbe certo un provvedimento di tal fatta a cambiare le cose

Modificato da Montgomery
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  • 2 settimane dopo...
Il ministro Alfano: "Il governo

vuole intervenire su You Tube"

 

Il ministro Alfano: "Il governo vuole intervenire su You Tube"

 

GENOVA - Forse non si aspettava la domanda (o non era preparato per la risposta): il ministro della Giustizia Alfano ha comunque detto che il governo è intenzionato a "intervenire su You Tube". "Appena i tecnici del governo Berlusconi troveranno il modo, arriverà una nuova legge per contrastare gli abusi sempre più frequenti su Internet. Come in You Tube ad esempio".

 

Così Alfano, durante un incontro pubblico del Pdl, ha risposto a un bambino della classe 5 B della scuola elementare Brignole Sale di Albaro. Dimenticando che anche internet è già sottoposto alle leggi dello Stato.

 

Il bambino lo interrogava sulla possibilità di interventi specifici contro gli eccessi presenti nel web, in particolare sul più famoso sito di condivisione video, Youtube. "Il nome stesso di rete - ha detto il ministro Alfano - rimanda a una maglia difficile da controllare, ma stiamo lavorando sul tema".

 

Da tempo il governo studia forme di controllo sul web. Ma i progetti di legge presentati hanno incontrato l'opposizione del mondo web. L'ultimo è quello di Gabriella Carlucci.

 

repubblica.it

 

con la scusa degli abusi si imbavaglia anche la rete libera

 

La proposta D'Alia vuole che ha censurare i siti non sia la magistratura, ma il governo con una semplice circolare...

 

In Cina google è limitato, skype proibito, e wikipedia oscurata.

E' quello il traguardo?

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  • 3 settimane dopo...

La notizia è tornata a rimbalzare sui media francesi, ha valicato le Alpi, ha instillato sospetti: il ministro Bondi avrebbe siglato un accordo con il ministro francese della Cultura Christine Albanel. Un patto che, si mormora, contemplerebbe anche le strategie antipirateria perseguite dai due paesi. L'onorevole Cassinelli (PDL) si è tempestivamente attivato: ha presentato un'interrogazione parlamentare per cercare di fare chiarezza.

 

Le autorità italiane non hanno mai fatto segreto di simpatizzare per una soluzione alla francese per il contrasto alla pirateria, modellata sulla legge ormai approvata oltralpe: non solo i detentori dei diritti ma anche lo stesso comitato antipirateria e l'onorevole Barbareschi si sono espressi a favore di un sistema di risposta graduale. Ma potrebbe non essere tutto: i media parlano un accordo siglato fra i ministri della Cultura. Non è dato sapere se si tratti di un patto vincolante, se contenga disposizioni che traccino una strategia legislativa, se si menzionino nello specifico avvertimenti e disconnessioni da somministrare a coloro che condividono illegalmente dei contenuti. Potrebbe invece trattarsi di una semplice lettera d'intenti che, pubblicata sul sito del Ministero italiano nei giorni successivi al primo avvistamento sui media, si limita a fare accenno al "rafforzamento della cooperazione nel settore della lotta al traffico illecito dei beni culturali, in particolare tra i rispettivi organismi specializzati".

 

L'onorevole Cassinelli, che da mesi si fa portavoce delle istanze dei cittadini della rete, vuole sgombrare il campo dai dubbi. "Preoccupato da queste rivelazioni giornalistiche - scrive l'onorevole sul suo blog - ho inoltrato una interrogazione al Ministro per sapere se ciò corrisponda al vero".

Importare in Italia la legge francese, spiega Cassinelli, significherebbe violare il diritto alla privacy del cittadino con rastrellamenti di indirizzi IP da tradurre in abbonati, significherebbe attentare alla libertà del cittadino di esprimersi e di informarsi online, significherebbe investire del denaro in un progetto inefficace. Ci sarebbero dei "tecnicismi" a rendere di fatto inapplicabile una legge simile, i netizen finirebbero per non rinunciare allo sharing approfittando delle darknet.

 

L'onorevole, nell'interrogazione, cita le posizioni che il Parlamento Europeo ha espresso lo scorso settembre: era stato votato a larga maggioranza l'emendamento 138, una disposizione che, integrata al Pacchetto Telecom, avrebbe garantito ai netizen l'inviolabilità del proprio diritto a fruire della rete. Solo l'autorità giudiziaria, secondo la disposizione, avrebbe potuto decidere di recidere connessioni. Ma l'emendamento 138 è stato nell'ordine stralciato, reintrodotto e mutilato, mentre il Pacchetto Telecom attende ancora di essere votato.

 

Cassinelli chiede se "corrisponda al vero che sia intenzione del Governo disciplinare un contesto complesso e delicato come la pirateria in rete adottando un impianto normativo che contrasta decisamente una precedente decisione del Parlamento europeo ed appare difficilmente conciliabile con taluni inviolabili diritti sanciti dalla Costituzione italiana e dal Codice in materia di protezione dei dati personali". Si attende un riscontro da parte del Ministro Bondi.

Articolo

Di Gaia Bottà

Punto Informatico

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  • 3 settimane dopo...
  • 2 settimane dopo...

Pare che per contrastare la pirateria la sanzione della sospensione del servizio ADSL possa essere molto efficace....più dello spauracchio della sanzione pecuniaria stratosferica (che difficilmente un giudice si sentirebbe di applicare a un ragazzino, magari che viene da una famiglia povera).

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Pare che per contrastare la pirateria la sanzione della sospensione del servizio ADSL possa essere molto efficace....più dello spauracchio della sanzione pecuniaria stratosferica (che difficilmente un giudice si sentirebbe di applicare a un ragazzino, magari che viene da una famiglia povera).

Quoto, ritengo sia proprio così; sul fatto che occorra contrastare quella che è, comunque, una forma di furto, non ci piove!!!

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Concordo con Lev, e in ogni caso esistono fior di sistemi (esempio un programmino come Hamachi che genera IP casuali ogni volta che ti connetti) per risolvere la questione.

 

Il danno sta a monte, ovvero l'intransigenza delle case discografiche. Solo con molto ritardo si è arrivato a permettere si scaricare MP3 legali e a pagamento (con modico prezzo ovviamente) ma con ancora molte limitazioni (per esempio non posso copiarli dove mi pare). Se si fosse arrivato ad una cosa come i-tunes con qualche anno di anticipo, e se io potessi mettermi gli mp-3 scaricati dove mi pare (CD per l'autoradio della macchina, lettore MP3, ecc.. ) non saremmo a questo punto ora.

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