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guardia costiera


mangusta11

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vorrei sapere perche' le navi della guardia costiera sono armate non riesco a capire che utilita hanno

 

mi potete dare dei chiarimenti???

ps vi prego non bastonatemi per questa domanda :unsure::unsure:

Hai visto un'unità della Guardia Costiera dotata di armamento?!?!?! :blink:

 

Forse uno dei 6 pattugliatori della classe Saettia/Diciotti, ritengo siano solo loro ad essere dotati, in permanenza, di una mitragliera.

 

Per avere un'idea dei molteplici compiti (tra i quali anche quelli di Polizia) che svolge la Guardia Costiera, dai uno sguardo al link seguente:

 

http://www.guardiacostiera.it/organizzazione/ .

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Originariamente i Diciotti dovevano essere dotati delle nuove KBA da 25mm (refittate sui Santi, NUMC, NUPA) ma alla fine per risparmiare si è deciso di montare dei residuati in stagionatura negli arsenali, alla fine solo il P61 per Malta ha la KBA.

 

Notare che le unità principali Bigliani & Co (25 metri in su) della GdF hanno TUTTI un 30mm mentre i 20 metri una 12,7mm (all'inizio pensavano di montare la Hitrole automatica)

 

EDIT

Il Saettia ha qualcosa di più grosso dei Diciotti ma il pezzo è sempre coperto, dalla sagoma sembra la KBA, che lo sia è un altro paio di maniche

Edited by enrr
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Il diciotti ha una Kba che fa bella mostra di sé solo durante le esposizioni.

 

La GdF ha montato le 30mm più per motivi politici che per reale necessità, le armi delle unità della Guardi Costiera sono sotanzialmente per l'autodifesa, praticamente rappresenta ciò che per un carabiniere è la pistola.

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Originariamente i Diciotti dovevano essere dotati delle nuove KBA da 25mm (refittate sui Santi, NUMC, NUPA) ma alla fine per risparmiare si è deciso di montare dei residuati in stagionatura negli arsenali, alla fine solo il P61 per Malta ha la KBA.

 

Notare che le unità principali Bigliani & Co (25 metri in su) della GdF hanno TUTTI un 30mm mentre i 20 metri una 12,7mm (all'inizio pensavano di montare la Hitrole automatica)

 

EDIT

Il Saettia ha qualcosa di più grosso dei Diciotti ma il pezzo è sempre coperto, dalla sagoma sembra la KBA, che lo sia è un altro paio di maniche

Il diciotti ha una Kba che fa bella mostra di sé solo durante le esposizioni.

 

La GdF ha montato le 30mm più per motivi politici che per reale necessità, le armi delle unità della Guardi Costiera sono sotanzialmente per l'autodifesa, praticamente rappresenta ciò che per un carabiniere è la pistola.

Al link che segue:

 

http://www.battleships-cruisers.co.uk/italian_coastguard.htm

 

alcune foto, scattate in varie occasioni a Malta, di unità delle Guardia Costiera, tra le quali "Saettia", "Dattilo" e "Corsi", con le armi in bella vista.

 

Agli esperti il compito di individuarle!

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La Guardia Costiera è un corpo dello stato a cui sono demandate funzioni di polizia marittima. Nell'esercizio di tali funzioni puo' ricorrere all'uso delle armi, sia per autodifesa che per deterrenza e offesa solo se strettamente necessario magari anche solo sparando colpi di avvertimento ad un naviglio ostile che tenti la fuga a tutti i costi. Le mitragliere in uso sono le vetuste 20/70 della Oerlikon tranne in Saettia che forse ha la Kba 25/85 su affusto Oto Melara. Parimenti è vetusto anche l'armento leggero in dotazione al personale della Guardia Costiera, a meno che non sia cambiato qualcosa mi risultano ancora in uso le Beretta Mod. 51 forse ora anche le mod.92 e Mab tutte in calibro 9x21, e anche se l'uso delle armi è stato fino ad ora limitato, con l'attuale situazione del mare mediterraneo attraversato da traffici di ogni tipo l'eventualita di dover ricorrere alle armi potrebbe drammaticamente essere portato alla ribalta. La GdF cura maggiormente l'aspetto armamento dei suoi mezzi navali e persino gli Atr 42 hanno un pod con mitragliatrici da 12,7 utili in molti occasioni.

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  • 3 years later...

VARATO PATTUGLIATORE “LUIGI DATTILO” DELLA GUARDIA COSTIERA ITALIANA

 

È stata varata oggi a Castellammare di Stabia (Napoli) la prima delle due unità multiruolo commissionate a Fincantieri dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto per la Guardia Costiera italiana.

Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il Vice Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Amm. Ispettore Capo Francesco Lo Sardo, il Capo del IV Reparto Contramm. Franco G. Persenda, il Capitano di Vascello Clemente Costigliola, in rappresentanza del Comando in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dello Jonio e del Canale d'Otranto – Taranto e, per Fincantieri, Angelo Fusco, Direttore Navi Italia e Vincenzo Taormina, Direttore dello stabilimento stabiese. Hanno presenziato anche alcuni delegati del Registro Italiano Navale.

Madrina della cerimonia di varo della nave, che sarà consegnata alla Guardia Costiera la prossima primavera, è stata la Sig.ra Carlotta Dattilo (figlia del Tenente Colonnello di Porto Luigi Dattilo, medaglia d’argento al valor di Marina), che nell’occasione è stata rappresentata dai suoi nipoti, Massimo Dattilo e Carla Di Marcantonio.

Queste unità sono concepite per operare in mare aperto anche in condizioni meteo-marine particolarmente avverse e saranno impiegate per operazioni di ricerca e salvataggio, antinquinamento, antincendio e funzioni di controllo dell’immigrazione clandestina. Potranno inoltre operare con funzioni di centro e comando di operazioni navali complesse. Lunghe 94 metri, larghe 16, potranno raggiungere una velocità massima di circa 18 nodi, con un’autonomia di oltre 3000 miglia, per un dislocamento a pieno carico di circa 3600 tonnellate. Potranno ospitare a bordo un equipaggio di 38 persone, con possibilità di imbarcare ulteriori 12 tecnici e 60 naufraghi.

Saranno inoltre dotate di quattro imbarcazioni veloci (gommoni a chiglia rigida) in grado di raggiungere i 35 nodi di velocità ed essere impiegati in diversi tipi di missione e interventi d’emergenza. Disporranno infine di un ponte di volo per elicotteri di tipo AB212 o AW139.

Le unità sono inoltre dotate di sofisticati sistemi di comando e controllo, di radar di ultima generazione in grado di poter scoprire e seguire eventuali macchie di inquinamento presenti sulla superficie del mare e dispongono di un ampio portellone poppiero che consente l’accesso e il trasporto di automezzi sull’ampio ponte di lavoro.

Il vero punto di forza di questi pattugliatori è l’aspetto innovativo dell’impianto propulsivo di tipo ibrido, che prevede una propulsione ausiliaria diesel-elettrica da utilizzare per le basse e bassissime andature, necessarie quando si eseguono operazioni di vigilanza e controllo per tempi prolungati, altrimenti impossibili da realizzare con la tradizionale propulsione.

Le unità risponderanno ai più avanzati requisiti certificati dal Registro Italiano Navale (RINA) e dal team tecnico del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

Trieste, 19 dicembre 2012

 

LUIGI DATTILO

Il Tenente Colonnello Luigi Dattilo nasce a Castellammare di Stabia (Na) il 18 Novembre 1883.

Terminati gli studi classici, si arruola nei Bersaglieri e svolge il proprio servizio per un biennio con il grado di ufficiale.

Nel 1904 si arruola nel Corpo delle Capitanerie di Porto. Durante la Prima Guerra Mondiale, pur essendo il Comandante del porto di Lampedusa, presta servizio su Unità navali della Marina Militare e della Royal Navy.

Durante i combattimenti e’ stato più volte silurato dando sempre prova di elevate qualità professionali e grande dedizione alla Patria.

A guerra terminata presta servizio in diverse Capitanerie tra cui Brindisi, Catania, Castellammare di Stabia, Lampedusa, Porto Empedocle, Taranto e Reggio Calabria (dove ricopre l’incarico di Direttore Marittimo).

Collocato in ausiliaria dal Gennaio del 1930, Luigi Dattilo continua a seguire i suoi ideali di vita improntati al sacrificio per la Patria ed alla disponibilità per il prossimo.

È ancora oggi ricordato come insegnante di navigazione ai corsi di formazione per disoccupati, tenuti nei primi anni ’50 a Pizzo Calabro, dove muore il 25 Gennaio 1963.

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  • 6 years later...
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