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nsauro

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Risposte pubblicato da nsauro

  1. 7 ore fa, ShadowRider ha scritto:

    ...ragionando in questo modo si potrebbe arrivare a dire "non ci conviene aspettare che siano in dismissione, così ce li compriamo ricondizionati pagandoli uno sputo e già con tutti gli aggiornamenti?". Esagero, è chiaro, ma è per dire che se sei parte di un programma a un certo punto devi investire qualcosa.

    A parte questo, c'è l'aspetto pratico. Integrare un nuovo asset in un sistema di difesa, specie poi un asset con capacità simili a quelle di F-35, richiede tempo. Non settimane o mesi ma anni per addestrare il personale, valutare le capacità, sviluppare tattiche, provarle, rivederle, ricavarne una dottrina di impiego e tante altre cose che nemmeno conosco. Acquistare qualche velivolo dei primi lotti di produzione permette di iniziare questo processo in modo che quando poi arriva il 'grosso' della flotta si sa già cosa fare e il processo diventa più rapido e semplice (e molto meno costoso - ovvero, quel che hai speso all'inizio in più lo recuperi dopo come risparmio).

    Questo in generale, nel caso particolare poi c'è la FACO che abbiamo costruito per poter assemblare in casa i nostri velivoli e quelli di altri e per diventare il polo manutentivo pesante europeo - ma per ottenere questo la FACO va fatta lavorare, se la lasci ferma e aspetti anni per acquisire velivoli ora che ti decidi devi ricostruirla quasi daccapo.

    Insomma, di motivi ce ne sono e secondo me validi.

    Son pienamente d'accordo, la mia era solo una curiosità. Penso che faccia anche parte degli accordi per essere partner di 2° livello...
    L'unica cosa che non mi sembra proprio corretta è che un paese che decide di acquistarli adesso li paghi meno. Avendo investito e partecipando al programma mi aspetterei che oltre al lavoro, mi tornasse un minimo di "ricarico"...

  2. Scusate la domanda banale, ma qual'è stata la convenienza di acquistare i primi lotti a prezzi così alti ed essendo costretti ad aggiornarli aumentando ancora i costi? Solo per essere tra i primi ad averli o era una condizione necessaria per avere la FACO, o perché altrimenti la marina, senza gli Harier sarebbe rimasta scoperta?
    Non sarebbe stato meglio aspettare e magari con gli stessi soldi acquistarne di più e più maturi?

  3. Mi sono perso un pezzo: GB ha stanziato 2 mld di sterline fino al 2025, la Svezia ha fatto lo stesso, l'Italia ha firmato la dichiarazione di intenti, ma ha stanziato o si è accordata per stanziare qualcosa? Mi pare ovvio visto chi c'è al governo che non venga sbandierato ai 4 venti ne l'accordo, ne tantomeno l'importo, ma c'è qualche cifra?

    In questi progetti i capitali vengono messi solo dai governi interessati o anche le aziende investono fondi propri?

    Riguardo alle competenze in velivoli moderni sicuramente Bae, Rolls e Leonardo non sono gli ultimi arrivati, i francesi però, dalla loro hanno l'esperienza con il Neuron, sia in campo bassa osservabilità che in campo pilotaggio remoto, anche se la 6a gen. dovrebbe andare molto oltre...

    Quali sono le aziende americane coinvolte nei 2 progetti? Sicuramente molti componenti saranno acquistati dagli USA, penso ad esempio ai sedili eiettabili che penso saranno Martin-Baker. 

    La MBDA come si comporterà? Terrà i piedi in 2 scarpe? 

     

  4. Su Aviatio Report un altro articolo interessante e dettagliato sul Tempest, sul Mockup e sui possibili sviluppi, con molte riflessioni sui vari componenti e le varie caratteristiche.

    Interessante il diverso punto di vista rispetto all'articolo precedente sulle possibilità di successo dei 2 progetti: FCAS e Tempest. Sull'articolo di Difesa on line vedono meglio il progetto franco-tedesco per i maggiori fondi a disposizione dati dai pil delle nazioni partecipanti. Su Aviation Report vedono avvantaggiato il Tempest per le maggiori competenze dei paesi coinvolti per le conoscenze acquisite con l'F35 e per i problemi che sembrerebbero già affliggere il FCAS riguardo ai requisiti, sui quali la Spagna vorrebbe dire la sua ma la Francia li avrebbe già blindati, come al solito. Inoltre il Tempest sembrerebbe essere già un passo avanti per quanto riguarda progettazione iniziale e hanno già il mockup su cui sarebbero già stati fatti studi sulle forme, angoli ecc. sia con simulazioni che nella galleria del vento. 
    Entrambi gli articoli concordano sul fatto che probabilmente i 2 progetti saranno costretti a convergere in un progetto unico.

  5. Esattamente quello che intendevo!!! 
    Poi sarà anche da vedere come si comporteranno gli USA in fatto di esportazione, se la negheranno come per l'F22 o se lo metteranno sul mercato, magari in qualche versione depotenziata...

    Bisogna vedere se la fretta scritta nell'articolo sarà accompagnata da un'evoluzione meno spinta rispetto alla generazione precedente, visti i problemi avuti nei precedenti progetti di "salti nel buio", vedi F22, F35 e Zumwalt in cui la ricerca troppo spinta ha creato non pochi problemi di sviluppo e costi...

  6. Il 10/9/2019 in 20:05 , Flaggy ha scritto:

    Leonardo con Tornado, Eurofighter e F-35 ha sempre messo le mani sulla struttura alare...Mi gioco il Jolly che anche stavolta andremo a parare lì, oltre che in una miriade di altri sottosistemi e componentistica in tutto il velivolo, compersi ovviamente motori ed elettronica che caratterizzano parecchio le capacità di un velivolo.

    Leonardo ha a che fare anche con i motori? Non è la Roll Royce ad occuparsene?
    La Faco di Cameri, in futuro, potrà essere adattata al Tempest oppure è vincolata all'F35 e alla Lookhed Martin?

  7. Indubbiamente il Tempest è la soluzione migliore, l'unica perplessità che ho riguarda i contributi europei. Se non ricordo male, è stato istituito un cospicuo fondo per promuovere i programmi di difesa europei e per attingere ai contributi ci devono essere almeno 3 nazioni partecipanti (per quello Francia e Germania hanno ammesso la Spagna). Vista l'imminente Brexit, il tempest rimarrà a bocca asciutta quanto a contributi europei? O Avendo Svezia, Italia e magari un futuro terzo paesino europeo può sperare in finanziamenti comunitari, anche se il capobranco sarà fuori dalla UE?

  8. 6 ore fa, ShadowRider ha scritto:

    Per come l'ho capita io:

     

    Per i partner di progetto non fa differenza, nel senso che tutti i partner comprano i velivoli agli stessi prezzi cui li comprano le FFAA USA (beninteso a parità di versione e lotto di produzione) quindi il sovracosto della produzione di Cameri (inevitabile, dato che l'impianto è stato costruito per produrre 10 velivoli l'anno vuoto per pieno e ne sta producendo sì e no un paio) va a far parte dei costi di impresa di LM.

     

    Per i "clienti" non partner il discorso è un po' diverso, per ogni cliente c'è una trattativa in cui intervengono molti fattori (prezzo dei velivoli, compensazioni industriali, accordi bilaterali tra Paesi etc.). Lì il sovracosto della produzione a Cameri diventa rilevante dato che LM preferisce, ragionevolmente, prodursi tutto in casa far pagare meno al cliente e portarsi a casa l'ordine - e quindi se si vuole che i velivoli, diciamo, per il Belgio vengano assemblati a Cameri deve muoversi l'Italia come Paese ed offrire al Belgio qualche incentivo per fare assemblare almeno parte dei velivoli da noi. 

    Almeno questo è quel che ho inteso io, se qualcuno sa di più e vuole correggere o integrare...

    Credo che tu abbia ragione

  9. Sono d'accordo con tutto quello che hai detto, ma non è un comportamento corretto... Tantopiù trattandosi di gare, allora abbasso il prezzo per vincere l'appalto, poi lo alzo in fase costruttiva, infine lo alzo ancora per correggere i vari difetti di progettazione che ho fatto... E intanto il contribuente paga! Direi che si è diffuso anche in USA il sistema "all'italiana". 

    È vero che bisogna continuare a investire, nei miglioramenti, ma forse si dovrebbero fare in maniera più graduale, magari facendo un passo alla volta piuttosto che stare fermi e poi fare un salto a pié pari... nel vuoto

    Poi è vero che è molto difficile essere i primi, molto più facile inseguire scopiazzando, o tentando di farlo... Però mi sembra che ultimamente i nuovi progetti USA non vadano proprio a gonfie vele, secondo me sottovalutano le difficoltà...

     

  10. Le Ford non avranno, per il momento, certificazione per F35C.

    Da questo articolo si evince che sono un disastro, più problemi che resto: radar, elevatori, catapulte, freni, centrale nucleare, è tutto vero o sono le solite sparate?
    Tra F22, Zumwalt, Ford, leggendo i vari articoli, sembra che gli USA ultimamente stiano facendo il passo più lungo della gamba... È vero che innovare porta molte incognite e problemi, ma sembra che gli obbiettivi siano sempre troppo avanti rispetto alle reali possibilità tecniche ed economiche.

    Non ho capito bene una cosa: se il preventivo dice che fare A costa 100, poi per vari problemi di sviluppo il costo arriva a 150. I vari problemi e il costo superiore, non dovrebbero essere a carico del costruttore, che ha calcolato male le proprie capacità? 

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