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diavolo rosso

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Tutti i contenuti di diavolo rosso

  1. Ma i Romeni non avevano già rifiutato una volta?
  2. Speriamo che l'Italia cambi idea sul pattugliatore marittimo.
  3. Al pari di tutti gli analoghi complessi, l’equipaggio era composto da quattro uomini, due dei quali ufficiali, che effettuavano turni di 24 ore, con una media di otto turni mensili: il comandante [Missile Combat Crew Commander, MCCC], solitamente un capitano o un maggiore, il suo vice [Deputy Missile Combat Crew Commander, DMCCC], il tecnico missilistico [ballistic Missile Analyst Technician, BMAT] e un secondo tecnico responsabile dei diversi apparati e sistemi [Missile Facilities Technician, MFT]. Il complesso sotterraneo erano suddiviso in tre distinte strutture, tra loro collegate da un corridoio lungo 80 metri [soprannominato Cableway]: la zona di accesso, il centro di controllo e il silos con all’interno il Titan II. Una volta terminato il pre-briefing mattutino presso la Davis Monthan AFB dove veniva messa a conoscenza dello stato di allerta, delle condizioni meteo e di qualsiasi informazione inerente il servizio, l’equipaggio raggiungeva in macchina la porta principale della postazione, in alcuni casi situata anche a 40 miglia di distanza, dove dopo l’opportuno riconoscimento effettuato dagli uomini già in servizio, era autorizzato a entrare per dirigersi verso l’accesso blindato e sotterraneo [se questo non veniva raggiunto entro tre minuti veniva fatto scattare l’allarme con la richiesta d’intervento delle forze di sicurezza]. Dall’esterno il complesso, che era sorvegliato da un radar del tipo TPS39, non presentava alcunchè di particolare: nessun edificio, una semplice recinzione, alcune antenne e la piastra di cemento che chiudeva il silos del missile. Dopo un nuovo controllo, gli uomini scendevano a circa 12 metri sottoterra percorrendo 55 gradini [l’ascensore presente, manovrabile dall’interno, era impiegato per il trasporto materiale] fino ad arrivare alla Entrapment Area dove attraverso un nuovo riconoscimento mediante tv a circuito chiuso e codice di accesso poteva giungere alla cosiddetta Blast Lock Area, protetta da quattro porte corazzate di acciaio, ognuna della quale non veniva aperta se non era chiusa quella precedente. Alla prima porta i due equipaggi prendevano nuovamente contatto attraverso un telefono e finalmente, azionati i comandi d’apertura da parte di ambedue gli equipaggi, avveniva l’incontro. Questa parte della struttura sotterranea poggiava su grosse molle elicoidali che la isolavano dal terreno in modo da assorbire le devastanti vibrazioni prodotte da un’esplosione nelle vicinanze di una testata nucleare di 150 kiloton...... .......La sequenza di lancio partiva dal comandante della Forze Armate, ovvero il Presidente degli Stati Uniti, accompagnato in ogni suo spostamento dalla famosissima “valigetta nera” nelle mani di un alto ufficiale. Una volta deciso l’impiego delle armi nucleare, il Presidente riceveva dall’ufficiale i codici di autorizzazione che venivano inviati al Joint Chiefs of Staff [JCS, Capi di Stato Maggiore] che a sua volta li girava al SAC, il cui compito era allertare comandi e postazioni missilistiche [il 571st di Davis Monthan dipendeva dalla 15th Air Force di Riverside, California]. Nel silos sotterraneo l’allerta giungeva attraverso i piccoli altoparlanti posizionati sulle consoles di MCCC e DMCCC. Il messaggio era così trascritto, verificato vicendevolmente, prima di procedere all’apertura di una cassetta rossa [EWOSafe, Emergency War Order], chiusa da due lucchetti a combinazione: i due uomini, ovviamente, erano al corrente della combinazione del proprio lucchetto ma non di quella dell’altro e a ogni cambio della guardia il personale subentrante se ne portava con sè di nuovi. Nella cassetta metallica vi erano depositati i documenti top secret per la convalida del messaggio ricevuto dal SAC, i relativi codici alfanumerici, e le chiavi di lancio. I due ufficiali ritornavano al proprio posto e ricopiavano un codice alfanumerico di 16 unità composto di tre parti: un codice di autentificazione a conferma della legittimità dell’ordine, l’ora del lancio, e un terzo codice, il più importante, di sei cifre [bVL Unlock Code] indispensabile per iniziare le vere e proprie procedure di lancio. Il BVL Unlock Code veniva dettato ai due restanti componenti l’equipaggio [bMAT e MFT] che provvedevano a inserirlo nel Butterfly Valve Lock Control [bVLC], situato sopra il Control Monitor Group. Se la procedura veniva eseguita correttamente [si potevano effettuare al massimo sei tentativi, pena il blocco dell’intera sequenza] il missile era “ready to launch”. Dal post di Walter.
  4. diavolo rosso

    Treni blindati

    Fantastico!!!! Complimenti!!! Sono molto inteessato a questo topic anche la mia seconda passione sono i treni.
  5. Se fossi più grande ci andrei di sicuro!
  6. diavolo rosso

    Iveco DV IDET 2009

    Secondo me,va bene la formula del 25 mm perchè è la migliore per supportatre le truppe apena scese a terra o a difenderle in conflitti asimmetrici.
  7. Simone,nemmeno io non sono d'accordo con te,perchè come fà un caccia come l'F18 a sostituire un bombardiere strategico ?
  8. Scusate una domanda che mi frulla per la testa da un pò, ma in un dogfight dove i secondi significano la vittoria o la sconfitta,un F 22 non potrebbe perdere il momento adatto al lancio del missileper il tempo impiegato dalle stive ad aprirsi?
  9. Bhe ecco,la funzione "cerca" non è esattamente il mio forte , quindi ho inserito le parole "avvistamento aerei" ed è uscito questo topic. Ripensandoci forse avrei dovuto cercare "avvistamento elicotteri". Scusatemi dunque. Non avete informazioni lo stesso?
  10. Ottimo Topic,su uno dei più bei bombardieri della II G.M.!
  11. Una chiara risposta alla corea del nord.
  12. diavolo rosso

    I tagli di Gates

    Non credo che l'USAF perderà la sua credibilità per questa richiesta. Però potrebbe essere anche come dici tu.
  13. Se vai nelle schede degli aerei nella home troverai sicuramente quello che cerchi.
  14. diavolo rosso

    Iveco DV IDET 2009

    Magari metteranno la torretta da 25mm o quella da 30mm.
  15. diavolo rosso

    I tagli di Gates

    Chiaro,ne chiedono 100 per averne 20 per esempio.
  16. diavolo rosso

    Iveco DV IDET 2009

    Sembra un buon mezzo.
  17. Quoto in tutto quello che ha detto Dominus.
  18. Anche i B 52 farebbero la stessa fine ma se restano in servizio ci sarà un motivo.
  19. Anche io credo nell'intervento giapponese,che assieme agli USA darebbe le conoscenze necessarie per costruire questi sottomarini.
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