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gobbomaledetto

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Tutti i contenuti di gobbomaledetto

  1. Il topic mostra, anche se per me non ce ne era alcun bisogno, che la "promozione" a collaboratore era più che meritata!
  2. Purtroppo in Italia la questione "localismi" pesa molto e così il bene comune diventa solo quello del proprio orticello, non quello della collettività nazionale. Così succede che una provincia si crei una compagnia aerea destinata a morte rapida; ma lo stesso è accaduto, ad esempio, con la moltiplicazione delle piccole università dopo il varo della riforma 3+2: con il risultato della crescita esponenziale, spesso sponsorizzata dagli enti locali, delle spese e con un'offerta elefantiaca in termini di corsi, ma scarsissima sotto il profilo qualitativo.
  3. Senza volerne a nessuno, però se deve esserci concorrenza è anche giusto che una compagnia aerea possa fare ricorso se crede violati i propri diritti. In fondo in Italia si parla sempre di concorrenza, ma poi tale interesse a parole non si traduce mai nei fatti: vedi la rotta Milano-Roma di fatto da oggi monopolizzata, il telefono che, salvo le grandi città, rimane controllato da Telecom, le assicurazioni che fanno cartello senza che nessuno dica niente, le compagnie petrolifere che si accordano per mantenere alto il prezzo della benzina. E le varie autorità che fanno? Nulla, se non intascare i loro lauti stipendi. Ma i fannulloni sono i semplici dipendenti statali, accusati senza distinzione di lazzaronite e privati della paga complementare in caso di malattia sin dal primo evento nell'anno e solo per 10 giorni: se questa è la ricetta per lottare contro i lavativi...
  4. Oddio, non sapevo che l'elicottero caduto fosse il simpatico pellicano, che tra l'altro campeggia sul mio desktop. Per ricordarlo posto qui l'immagine:
  5. gobbomaledetto

    Nose Art

    Quando il gioco si fa duro... arriva il B-52:
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    Nose Art

    Ecco un Tornado anti-scud:
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    Nose Art

    Un nose di un altro aereo storico dell'Usaf:
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    Guerra di Corea

    Beh, penso che dopo Blue il prossimo ad assurgere al rango di collaboratore sia proprio Galland, cui vanno ovviamente i miei complimenti per il "reperto" con cui è intervenuto nel corso del topic.
  9. gobbomaledetto

    Nose Art

    Lento, ma micidiale: il nose art di un B-29 durante la guerra di Corea!
  10. gobbomaledetto

    Nose Art

    Tigre pakistana (ad onor del vero un pò minimalista):
  11. gobbomaledetto

    Nose Art

    Un aereo... ammiccante:
  12. Complimenti a tutti i nuovi moderatori ma, soprattutto, a Blue Sky, che ha ricevuto un giusto riconoscimento per gli ottimi post storici! Buon lavoro a tutti!
  13. gobbomaledetto

    Nose Art

    Un Willy Coyote volante!
  14. gobbomaledetto

    Nose Art

    Altro giro, altro bombardiere:
  15. gobbomaledetto

    Nose Art

    Altra donzella, questa volta un pò "discinta":
  16. gobbomaledetto

    Nose Art

    Donzella... volante:
  17. Blue potrebbe essere posto a capo dell'ufficio tecnico-storico del sito, se mai ce ne fosse uno! Ottimo lavoro, ragazzo: e che altro si potrebbe dire?
  18. gobbomaledetto

    CIAO A TT!

    Benvenuto a bordo!
  19. Altra livrea retro, quella della compagnia olandese Martinair: Che è comunque in buona compagnia:
  20. gobbomaledetto

    Nose Art

    Altro B-25, altro nose:
  21. Aggiornamento sulla situazione (da corriere.it): NAVI DA GUERRA A CACCIA DELL'IMBARCAZIONE L'Eritrea vuole «riscattare» il cargo Faina Pronti 35 milioni di dollari per il carico di armi in mano ai pirati. Si muvono le diplomazie e le navi da guerra DAL NOSTRO INVIATO MOMBASA – Sempre più complicato e misterioso l’affaire del cargo Faina, la cui stiva è piena di armi e munizioni, compresi 33 carri armati di concezione sovietica T-72, sequestrato dai pirati al largo delle coste somale. Il portavoce dei bucanieri Janana Ali Jama, parlando all’emittente di Mogadiscio Radio Capital ha detto domenica mattina che l’Eritrea è pronta ad acquistare la nave e il suo carico per 35 milioni di dollari, la stessa cifra che ieri era stata chiesta agli armatori per rilasciare mercantile ed equipaggio. Asmara non nasconde il suo appoggio alle fazioni più oltranziste e fondamentaliste della ribellione somala e i suoi ufficiali sono in grado di pilotare i carri armati. Non stupirebbe che il dittatore Isayas Afeworki per combattere i suoi arcinemici etiopici si sia offerto realmente di comprare l’intera fornitura di armi. «Sarebbe una catastrofe per tutto il Corno d’Africa», ha commentato un diplomatico non italiano a Nairobi. Non si può escludere però che i pirati, con questa minaccia, cerchino solo di alzare il prezzo del riscatto. PREZZO RIDOTTO - La confusione comunque è totale perché Andrew Mwangura, che coordina il monitoraggio delle acque dell’Oceano Indiano attraverso l’organizzazione East African Seafarers' Assistance Programme, contattato stamattina ha raccontato che i pirati hanno ridotto il prezzo a 5 milioni di dollari: «Lo sappiamo da un nostro uomo in contatto con i pirati». La Faina batte bandiera del Belize ma è gestita dalla compagnia ucraina Tomex Team. Oltre ai 33 carri armati nella sua stiva hanno trovato posto armi leggere e pesanti e le loro munizioni. Un colpo grossissimo per i pirati che, attraverso l’Eritrea o direttamente, potrebbero vendere il prezioso bottino agli insorti islamici che combattono il governo somalo. Questo è il timore dei governi occidentali. UN CARICO TROPPO SCOTTANTE PER I PIRATI - Secondo l’incaricato d’affari dell’ambasciata somala a Nairobi, Mohammed Osman Aden, intervistato dal Corriere: «I pirati si sono trovato in mano un carico troppo scottante per loro. Sanno che devono disfarsene quanto prima perché rischiano un attacco in massa che potrebbe completamente cancellare la loro presenza». UN PROBLEMA INTERNAZIONALE - C’è una domanda che frulla nella testa di diplomatici e giornalisti in Kenya. Come mai in questi anni nessuno è intervenuto per bloccare l’attività illegale dei corsari? «Noi l’abbiamo detto più volte – risponde il diplomatico -: il problema della pirateria al largo delle coste della Somalia non è solo nostro, ma coinvolge tutto il mondo. La risposta deve essere internazionale. Sono state sequestrate navi ed equipaggi di diversi Paesi. Occorre una reazione compatta, ma non solo a parole. A proposito cosa fa l’Italia? Qui stanno arrivando tutti, ma Roma non si è mossa», conclude Mohammed Osman Aden. MASSIMA ALLERTA IN KENYA - Sabato il ministero della Difesa del Kenya ha decretato il massimo stato d’allerta delle sue truppe. Il materiale bellico doveva raggiungere Mombasa, ufficialmente destinato all’esercito keniota (anche se qualcuno insiste a sostenere che la destinazione finale fosse il Sud Sudan). Secondo il quotidiano locale Sunday Nation la marina da guerra di Nairobi ha preso posizione davanti alle coste somale pronta a intervenire. Il giornale cita una alta fonte governativa, secondo cui: «I leader militari stanno lavorando con tutti i nostri partner per risolvere il problema». E una fonte, che ha voluto rimanere anonima, vicina alla presidenza della repubblica ha tetto ai Corriere: «I nostri amici sono già al lavoro». Il portavoce del governo Alfred Mutua ha dichiarato che «il Kenya non tratterà con i criminali e i terroristi e la Faina e il suo carico saranno riconquistati con tutti i mezzi». SI MUOVONO AMERICANI E RUSSI - La situazione è seguita da vicino dagli Usa. A poche centinaia di metri dalla Faina sta navigando l’incrociatore Howard (il cui motto è «Ready for Victory», cioè «Pronto per la vittoria»). Agile, veloce e armato con i più sofisticati sistemi elettronici può intervenire in qualunque momento, come ha spiegato l’ammiraglio Gregory Smith, uno dei portavoce del Pentagono al New York Times. L’ufficiale però ha aggiunto:«Per ora non c’è nessuna operazione imminente». Nelle acque somale naviga anche una nave da guerra russa mentre una fregata della stessa marina, la Neustrashimy, cioè l’ Intrepido, è attesa tra qualche giorno. Dopo aver superato Eyl (porto usato fino a poco tempo fa dai pirati e ora abbandonato per l’opposizione della popolazione che teme rappresaglie pesanti da parte delle marine militari) ed essersi fermato a Garahad il mercantile sequestrato ha passato il porto di Obbia e ha gettato le ancora davanti ad Harardhere, isolato villaggio di pescatori dove sono cominciate le azioni di pirateria nel 2004. Venerdì i corsari hanno compiuto la loro ultima azione catturando una petroliera greca, in navigazione tra Europa e Medio Oriente. L’arrembaggio è avvenuto nel Golfo di Aden, dopo un inseguimento finito quando gli assalitori hanno sparato alcuni razzi contro la nave ellenica.
  22. gobbomaledetto

    Nose Art

    Penso che oramai sia difficile ricordare cosa sia già stato postato e cosa no: il topic ha assunto dimensioni davvero colossali! Comunque direi che il motto d'ora in avanti, nel caso dei doppioni, sarà: Repetita iuvant!!!
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