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picpus

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  1. No intruder, scusami, il mio intervento era ironico (hai notato le faccine?!). Fa nulla!
  2. Ma i sauditi dispongono di tutti questi piloti super addestrati per un tal numero di "Typhoon"?!
  3. In realtà, finora, di una forza d'interposizione internazionale e/o europea, non ne ha parlato nessuno!
  4. Tu lo chiami "schifo", ma il suo vero nome è "libertà di pensiero" (capisco che, forse, non sai di cosa trattasi)!!!
  5. Dal link: http://www.repubblica.it/2008/08/sezioni/e...ozy-intesa.html eccovi un articolo che aggiorna la situazione: Il presidente francese e capo di turno dell'Unione ha concordato con i russi un accordo poi è volato a Tbilisi dal leader georgiano. Mosca ordina il cessate il fuoco Russia e Georgia: sì a Sarkozy Tbilisi accetta il piano modificato Saakashvili comunque accusa: "I russi hanno campi di internamento a Vladikavkaz" Secondo fonti americane a rischio la partecipazione della Russia a G8, Wto e Osce ROMA - La diplomazia sembra aver finalmente preso il posto delle armi nel conflitto tra Georgia e Russia sull'Ossezia del sud: il presidente georgiano Mikhail Saakashvili ha accettato una versione modificata del piano per la fine delle ostilità tra Georgia e Russia presentato da Nicolas Sarkozy. Lo ha annunciato lo stesso presidente francese da Tbilisi spiegando che Mosca è stata informata delle modifiche e che il presidente Dmitry Medvedev ha accettato. Il leader del Cremlino aveva oggi ordinato il cessate il fuoco, mentre il presidente francese e capo di turno dell'Ue Sarkozy, arrivato a Mosca pochi minuti dopo quella dichiarazione, aveva concordato con la parte russa il piano in sei punti per la cessazione delle ostilità, che ha poi presentato a Tbilisi al presidente Mikhail Saakashvili. Il sì del leader georgiano è arrivato in nottata. Il piano di pace. Le disposizioni concordate da Medvedev e Sarkozy, presente anche Vladimir Putin a garanzia di un reale impegno di Mosca prevedono il non ricorso alla forza, la cessazione immediata di tutte le ostilità, il libero accesso agli aiuti umanitari, il ritorno delle forze armate georgiane alle "postazioni permanenti" (ovvero le caserme), il ritiro delle forze russe nelle posizioni precedenti al conflitto, un dibattito internazionale sul futuro status delle repubbliche indipendentiste di Ossezia del sud e Abkhazia, nelle quali comunque resterà un 'contingente di pace' russo. Le modifiche. Saakashvili ha ottenuto alcune modifiche che si riferiscono all'esclusione di qualsiasi riferimento nel documento a future trattative sullo status definitivo dell'Ossezia del Sud, repubblica autonoma georgiana che Mosca vorrebbe indipendente. "C'è un testo accettato a Mosca e accettato qui in Georgia. Ho l'accordo di tutti i protagonisti", ha spiegato Sarkozy. "Si tratta di un documento politico. Un accordo di principio ..e penso si tratti di una piena coincidenza di principi", ha detto Saakashvili nella conferenza stampa congiunta. La conferenza stampa. Non smorza i toni contro Mosca il presidente georgiano. Saakashvili, durante la conferenza stampa. Abbiamo notizie di "campi di internamento" russi a Vladikavkaz, in cui sarebbero internati dei civili, ha affermato. Accuse che vanno assieme a quelle del segretario del Consiglio per la sicurezza nazionale di Tbilisi Alexander Lomaia, che parla di "orribili massacri di osseti e russi nei villaggi georgiani" al confine con l'Ossezia del Sud. La denuncia all'Aja. Sarkozy ha indicato che Mosca ha diritto di rivolgersi alla Corte penale internazionale per accusare la Georgia di genocidio, se riesce a mettere insieme la documentazione necessaria. Tblisi ha fatto altrettanto, denunciando la Russia per 'pulizia etnica' alla Corte di giustizia internazionale dell'Aia (Cij). Manifestazione a Tbilisi. Prima di vedere Sarkozy, Saakashvili ha partecipato alla manifestazione davanti al Parlamento, nella centralissima piazza Rustaveli, usando toni bellicosi, annunciando la futura "vittoria sulla Russia" e usando la metafora di Davide e Golia. A giudicare dalle dichiarazioni del suo stesso ministero dell'interno, Golia ha vinto per forfait, dato che le forze georgiane si starebbero ritirando, indisturbate in questo dai miliziani abkhazi che creano ponti d'oro al nemico in fuga, dalle gole di Kodori occupate nel 2006. Alla manifestazione hanno partecipato anche i presidenti di cinque Paesi dell'ex blocco sovietico - Polonia, Lettonia, Lituania, Estonia e Ucraina - giunti in Georgia per esprimere la loro solidarietà alla popolazione. Scintille alla Nato. Battaglia, seppur a distanza, fra il segretario generale dell'Alleanza e il rappresentante di Mosca. Quest'ultimo ha respinto con sdegno l'accusa di uso sproporzionato della forza mossa da Scheffer e non ha digerito il fatto che al Consiglio atlantico di oggi i rappresentanti dei 26 paesi della Nato abbiano ascoltato l'ambasciatore georgiano e non quello russo. "E' inaccettabile che ci dobbiamo parlare attraverso la stampa", ha tuonato Dmitri Rogozin, il quale ha accusato gli Stati Uniti di avere boicottato la tenuta oggi del Consiglio straordinario Nato-Russia, chiesto ieri con insistenza da Mosca, oltre a puntare il dito contro Washington per avere di fatto, a suo dire, contribuito all'escalation militare con la presenza di un centinaio di consiglieri militari in Georgia. L'Europa. Mentre Sarkozy, accompagnato dal ministro degli Esteri Bernard Kouchner, metteva in atto la sua strategia diplomatica (che non esclude l'invio di truppe Ue nella regione), i rappresentanti permanenti dei Ventisette hanno preparato la riunione di domani, anche se la situazione è ancora fluida dato il perdurare dei negoziati. Comunque, hanno riferito alcune fonti europee, l'obiettivo è quello di arrivare ad un cessate il fuoco subito, per poter poi affrontare concretamente la grave emergenza umanitaria. Il tutto all'insegna di uno spirito europeo unitario. E' questo l'obiettivo anche dell'Italia, come ha sottolineato il sottosegretario agli Esteri Enzo Scotti, che sarà domani a Bruxelles per la riunione europea. Tensioni tra Mosca e Washington. La partecipazione della Russia in fori internazionali come il G8, il Wto e l'Osce è a rischio a causa dell'azione in Georgia. Lo ha detto un alto funzionario americano protetto dall'anonimato. E dal Pentagono, un'altra fonte anonima, fa sapere che gli Stati Uniti sono pronti a cancellare le prossime manovre congiunte Nato-Mosca. Le manovre, in codice Frukus, dovrebbero scattare venerdì e prevedono la partecipazione anche di unità britanniche e francesi e si dovrebbero svolgere nelle acque del Pacifico davanti al porto russo di Vladivostok. Gli Usa e le accuse alla Rice. Gli Stati Uniti insistono sul rispetto dell'integrità territoriale della Georgia e sulla legittimità del suo presidente. Ma la Casa Bianca oggi ha scelto la via del silenzio, chiedendo ad entrambe le parti di far tacere le armi e attendendo di capire se gli sforzi diplomatici in corso producano effetti. Una linea che non ha impedito a Condoleezza Rice di finire sul banco degli imputati: solo oggi, infatti, il segretario di Stato (che ha costruito una carriera come esperta di Russia) ha interrotto le vacanze per lanciare di persona davanti alle telecamere alla Casa Bianca un appello a Mosca perché fermi "veramente" e "subito" le operazioni militari. La Rice è rientrata ieri sera nella capitale da una località non precisata dove era andata per un periodo di riposo l' 8 agosto, il giorno dell'attacco della Russia alla Georgia, che secondo il politologo conservatore Robert Kagan "sarà ricordato dagli storici come un momento di svolta non meno significativo del crollo del muro di Berlino". Obama e McCain. Sia il candidato democratico, Barack Obama, sia quello repubblicano, John McCain, sono tornati oggi a parlare della necessità che gli Stati Uniti facciano sentire la loro voce. Ma mentre Obama ha chiesto l'invio in Caucaso di "osservatori internazionali", per McCain è opportuno che gli Stati Uniti facciano sentire direttamente ai georgiani tutto il loro appoggio. "A nome di ogni americano ho parlato in queste ore con il presidente georgiano Saakashvili - ha affermato - Gli ho detto che qui in America siamo tutti georgiani". Bush e Berlusconi. Anche la diplomazia italiana è al lavoro. Il premier Silvio Berlusconi ha avuto oggi un lungo e "approfondito" colloquio telefonico con il presidente americano Bush. Il Cavaliere è anche in continuo contatto con il ministro degli Esteri. A Franco Frattini il premier ha chiesto di mantenere un chiaro ed esplicito sostegno allo sforzo di mediazione dell'Ue coordinato da Sarkozy. Frattini, peraltro, ha avuto telefonate con il segretario di Stato americano Condoleezza Rice e con gli altri ministri degli Esteri del G7, tra cui il francese Kouchner, che gli ha riferito dell'esito del viaggio di Sarkozy in Russia. Militari italiani pronti. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa ha fatto sapere che il nostro Paese è anche disponibile a inviare sul campo un proprio contingente per operazioni di peacekeeping sotto la bandiera Ue. "Se serve - afferma - non ci tireremo certo indietro". (12 agosto 2008)
  6. Si ho visto che ne ha accennato intruder, non so come mai è venuto fuori il discorso: finora nessun altro ne aveva parlato!!! Figurati, non c'è di che!!!
  7. Dal link: http://iltempo.ilsole24ore.com/adnkronos/?...TE2LnhtbCI7fQ== riporto: GEORGIA: CORTE DIRITTI UMANI, RUSSIA NON MINACCI VITA DEI CIVILI Bruxelles, 12 ago. (Adnkronos/Aki) - La Corte europea per i diritti umani ha esortato la Russia a "evitare qualsiasi misura che possa minacciare la vita o la salute dei civili" in Georgia. I giudici di Strasburgo hanno cosi' accolto la richiesta avanzatale da Tbilisi di un appello a Mosca, seguendo la procedura d'urgenza prevista dallo statuto della Corte, ritenendo che "la situazione attuale comporti un rischio reale e continuo di violazioni gravi della Convenzione" europea dei diritti dell'uomo. La Corte ha inoltre esortato i due governi a "onorare gli impegni sottoscritti" nel quadro della Convenzione, firmata da entrambi i paesi. La Georgia ha inoltre avanzato un esposto formale contro la Federazione Russa che deve ancora essere esaminata dalla Corte. Nell'esposto il governo di Tbilisi accusa Mosca di violazione degli articoli 2 e 3 della Convenzione, che riguardano rispettivamente il diritto alla vita e il divieto di trattamenti disumani e degradanti. La Russia e' inoltre accusata di attacchi alle proprieta' della Georgia. Lo statuto della Corte prevede che i giudici possano "su richiesta di una parte o di qualsiasi altra persona interessata, oppure d'ufficio, indicare alle parti qualsiasi misura provvisoria che ritengano debba essere adottata nell'interesse delle parti o del buon svolgimento della procedura". Le raccomandazioni in tal senso non sono giuridicamente vincolanti ma sono solitamente seguite dagli stati.
  8. C'è poco da ridere: anche questo è comunismo!!!
  9. picpus

    Cerimonia di Pechino taroccata!

    Dal link: http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/pe...16138girata.asp riporto: Cerimonia taroccata Parti dello show non erano in diretta tv. La voce della bimba cinese? Non era la sua PECHINO Alcune parti della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Pechino di venerdì scorso, tra le quali gli spettacolari fuochi d’artificio, potrebbero non essere andate in diretta tv. Lo ha ammesso nel corso di una conferenza stampa Wang Wei, vicepresidente del Bocog, il Comitato organizzatore dei Giochi. «Alcune immagini sono state prodotte prima della cerimonia d’apertura e girate alle tv per garantire la qualità della trasmissione in caso di visibilità non perfetta - ha detto Wei -. Penso comunque che siano andate in onda immagini genuine, anche se potrebbero state usate anche alcune di quelle registrate». Oltre alla mancata diretta è stato scoperto un altro "trucco". Chi non si ricorda il canto soave della bimba cinese. Carina e con i codini, ha commosso tutta la Cina ma la voce non era la sua. Lin Miaoke, 9 anni, ha cantato «come un pesce» alla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi. La voce - angelica - era di Yang Peiyi, due anni di meno. Ma la sua bocca sdentata preoccupava troppo le autorità cinesi. Che «nell’interesse della nazione» hanno usato la sua voce ma davanti al microfono -e alle telecamere - hanno mandato Lin Miaoke. Forse meno intonata, ma sicuramente - almeno per le autorità - più carina. A cantare l’inno della Repubblica popolare per miliardi di telespettatori, dietro le quinte, invece è stata proprio Yang Peiyi. E alla fine, riporta l’edizione online del Times, gli organizzatori hanno dovuto ammettere il trucco. Chen Qigang, direttore musicale della cerimonia d’apertura, ha dichiarato: «La piccola Yang Peiyi non è stata scelta per il suo aspetto, lo abbiamo fatto nell’interesse della nazione». Dichiarazioni che hanno fatto infuriare centinaia di persone, che si sono scatenate su internet. Una - riporta il Times - ha scritto: «Che cosa vuol dire che erano preoccupati per l’immagine? È ridicolo. Le bambine di sette anni sono tutte dei piccoli angeli». Quello dell’esecuzione dell’inno nazionale, peraltro, non è stato l’unico evento dell’inaugurazione ritoccato: Gao Xiaolong, a capo della squadra degli effetti speciali, ha dichiarato che i fuochi d’artificio iniziali trasmessi dalla televisione sono stati realizzati al computer, perché era impossibile filmare quelli realmente esplosi. Per realizzare la sequenza di 55 secondi è stato necessario quasi un anno.
  10. Dal link: http://notizie.alice.it/notizie/esteri/200...a,15728593.html riporto: Georgia,Tbilisi: denunciamo Mosca alla Cpi per pulizia etnica Lo hanno annunciato la autorità georgiane Tbilisi, 12 ago. (Ap) - La Georgia ha denunciato la Russia presso la Corte penale internazionale (Cpi) dell'Aia per pulizia etnica. Lo hanno reso noto oggi le autorità di Tbilisi.
  11. Dal link: http://notizie.alice.it/notizie/esteri/200...i,15728110.html riporto: Georgia, Zaslavski:è solo inizio, Europa subirà sconvolgimenti Il Professore nato a Leningrado: bene procedere con scudo Usa Roma, 12 ago. (Apcom) - Il conflitto tra Russia e Georgia, ammesso che si trovi in fretta una soluzione, è comunque solo l'inizio: oltre alla regione del Caucaso, tutta l'Europa è minacciata da nuove onde telluriche in partenza da Mosca. E' Viktor Zaslavsky a tratteggiare un quadro con molte ombre a venire, dopo la nuova guerra caucasica a cui si cerca di porre fine in queste ore. Grande conoscitore della Russia, Zaslavsky ha insegnato all'Università di Leningrado, in California e Canada, e segue le vicende di questi giorni convinto che l'intero continente europeo ne subirà le conseguenze. Sino all'Asia centrale. Oltre alle regioni separatiste georgiane da tempo sotto l'ala di Mosca, "la Russia ha gli stessi problemi di mire con molte altre regioni considerate - osserva l'ordinario di Sociologia Politica alla Luiss Guido Carli in un colloquio con Apcom - e stiamo parlando dell'Ucraina, dove la Russia tiene d'occhio la Crimea, della Moldova dove c'è la repubblica separatista di Transnistria e anche del Kazakistan, dove la parte Nord è popolata da russi. Ciò significa che ci sarà un grande sconvolgimento di tutta la regione e che le conseguenze saranno grandi, per tutta l'Europa". La Crimea, penisola diventata ucraina nel 1954, quando Nikita Krushev la 'regalò' a Kiev in nome della fratellanza sovietica, è di recente tornata al centro di tensioni russo-ucraine: il sindaco di Mosca, Yuri Luzhkov, ne ha rivendicato la "restituzione", le autorità ucraine ribadiscono continuamente che non ci sarà rinnovo per l'affitto dei porti ai russi (Flotta del Mar Nero) dopo il 2017 e questo ai russi dà quantomeno fastidio. Le autorità della Transnistria oggi hanno lanciato l'allarme 'ripetizione dello scenario osseto e abkhazo', nel timore di "azioni di forza". Dal Kazakistan, invece, un assoluto, eloquente silenzio. "In particolare con l'entrata in gioco del Kazakistan il quadro si è complicato e rischia di complicarsi ancora. Soprattutto ci sarà un crescente pericolo per le forniture energetiche", spiega Zaslavsky, che si dice "per niente convinto che sia stato Saakashvili a fare il primo passo. La situazione era talmente esplosiva e in fondo tutti attendevamo un'escalation ad agosto: Bush praticamente non c'è più, è debole, ha perso rispetto internazionale. Un nuovo presidente a Washington ancora non c'è e i russi volevano fare piazza pulita prima delle elezioni americane". Mosca ha sempre sostenuto di non aspirare all'annessione delle regioni separatiste georgiane. "Non ne sarei così sicuro - ribatte il professore nato a Leningrado - dopo i referendum nelle due repubbliche 'de facto' a dire il vero non vedo grandi problemi". Quanto alla Georgia, senza l'Ossezia del sud può vivere, praticamente fa già parte della Russia che le fornisce elettricità, acqua, sussidi di ogni genere. Il vero problema sarà l'Abkhazia, non solo molto più grande dell'Ossezia ma affacciata strategicamente sul Mar Nero". Zaslavsky pensa che molto possa dipendere dall'Europa, dalla reazione dell'Occidente e dalla volontà di andare contro il gigante russo, almeno sul dossier Nato. Tbilisi chiede l'aggancio alla famiglia atlantica alla fine dell'anno, con l'invito ad entrare nel programma di preadesione Map (Membership Action Plan). Patrocinata dagli Usa, ma a questo punto davvero una scommessa da un milione di dollari. "Se la Georgia si ritrova troncata, o entra nell'Alleanza Atlantica o sarà definitivamente in mano russa. Lo studioso di origini russe non ha dubbi: "se la Georgia fosse stata agganciata dalla Nato, tutto questo non sarebbe accaduto". "Guardiamo al progetto di scudo Usa: moltissimi in Europa non vogliono che venga realizzato, temono lo scontro con la Russia. E invece la Polonia e la Repubblica ceca vanno avanti e questo è molto importante, perchè si sono messe al sicuro. La Comunità internazionale si preoccupa troppo per l'energia, dimenticando che, sì, l'Europa dipende dal gas e dal petrolio russo, ma anche la Russia dipende dall'Europa". E ora è "davvero importante cosa farà l'Ue: se non arriva ad una politica comune, se finirà con il solito 'ognuno per sè Dio per tutti', come si dice in Russia, allora a perdere saranno proprio i Paesi che dipendono troppo dalle forniture russe. Come l'Italia".
  12. Purtroppo, ripeto, la seconda che hai detto!!!
  13. Anche perché quando ponete in essere un genocidio, come a Katyn, cercate di attribuirlo ad altri (qualche volta, però, non ci riuscite!)!
  14. Eh si, era urgente postare qualcosa in questa sezione!!!
  15. Pensa che impressione avresti, se potessi vedere le foto dei 22.000 ufficiali polacchi uccisi a sangue freddo dai russi (che accusarono i nazisti di averlo fatto!) a Katyn!!! Vedi il link seguente: http://cronologia.leonardo.it/mondo24m.htm E poi osano parlare di genocidio?!?!?! Loro?!?!?! Certa gente la conosce bene la Storia!!!
  16. No, purtroppo ti sbagli; non si parla di "lotta immigrazione clandestina", ma di "controllo flussi migratori"!!! Vedi link seguente: http://www.marina.difesa.it/attivita/attiv...lussi/index.asp
  17. ........russi da sempre specializzati nelle montature. Ricordatevi loro sono quelli di Katyn: http://www.aereimilitari.org/forum/index.php?showtopic=8007 http://www.aereimilitari.org/forum/index.php?showtopic=6932
  18. Dal link seguente: http://www.corriere.it/politica/08_agosto_...44f02aabc.shtml riporto: Il settimanale americano ripercorre i primi mesi del quarto governo del Cavaliere Usa, Newsweek elogia Silvio Berlusconi «Il miracolo dei 100 giorni» Ha rimesso ordine in un Paese caotico e ripulito Napoli. «Sta vivendo una luna di miele con l'elettorato» NEW YORK - «Nei suoi primi 100 giorni in carica, Silvio Berlusconi ha fatto l'impossibile: mettere ordine in questa nazione apparentemente ingovernabile»: così il settimanale americano Newsweek elogia i primi mesi del quarto governo Berlusconi, sottolineando soprattutto la risolutezza nella crisi dei rifiuti a Napoli e contro la criminalità. Secondo il giornale, il premier attualmente «gode di una sorta di luna di miele con l’elettorato». «SICUREZZA, ANCHE ECONOMICA» - «Gli italiani - prosegue l'analisi di Newsweek - chiedono sicurezza, economica e non solo. E Berlusconi gliela sta fornendo con il pugno di ferro in guanto di velluto, dispiegando migliaia di soldati in tutta Italia nel tentativo di usare la mano pesante contro l'immigrazione e la piccola criminalità». Secondo il settimanale questo potrebbe non bastare per risollevare il Paese, perché gli italiani «pagano le tasse più alte d'Europa e hanno i salari più bassi» e Berlusconi deve ancora trovare il modo di mantenere le sue promesse «di tagliare le tasse o stimolare la crescita». IL NUOVO GOVERNO - Il settimanale ripercorre gli atti dell'ultimo governo, dallo stato d'emergenza per combattere l'immigrazione clandestina, alla legge per la raccolta delle impronte digitali dei rom. Una manovra «ammorbidita da Berlusconi» di fronte all'opposizione di gruppi per i diritti umani e dell'Unione Europea. «Ma all'inizio di agosto, ha schierato migliaia di militari nelle strade italiane» prosegue il settimanale, che parla anche della legge sull'immunità alle alte cariche dello Stato, incluso lo stesso primo ministro. Una legge che avrebbe potuto sollevare un conflitto di interessi, ma gli italiani, critica il giornalista, «si sentono troppo poveri per prestarvi attenzione». IL PIÙ POPOLARE D'EUROPA - Secondo Newsweek, la popolarità di Silvio Berlusconi è più alta dei suoi colleghi europei. «Berlusconi ha un'approvazione del 55%, superiore a quella di Gordon Brown in Gran Bretagna, Nicolas Sarkozy in Francia e Josè Luis Rodrìguez Zapatero in Spagna». Il complice di questo consenso sarebbe proprio l'opposizione, «impantanati nei loro bisticci». 12 agosto 2008 ____________________ Eccovi il link all'articolo originale: http://www.newsweek.com/id/151669 Solo i "sinistri" di questo forum non si accorgono della realtà e continueranno a dire che Berlusconi è ridicolizzato all'estero: se serve per tener sollevato il vostro spirito, continuate pure!!!
  19. Dal link: http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2008/...o_accordo.shtml riporto: GUERRA NEL CAUCASO Sarkozy e Medvedev, accordo in 6 punti "Rispetto per la sovranità di Tbilisi" La Georgia annuncia l'uscita dalla Csi. Saakashvili in piazza a Tblisi: "Non ci arrenderemo". Ucciso a Gori un operatore di una tv olandese. Gli sfollati sono oltre 100.000. In mattinata l'annuncio russo di sospensione delle ostilità Roma, 12 agosto 2008 - Una bozza di soluzione per il conflitto scoppiato nel Caucaso: è il risultato del lungo incontro fra Medvedev, Sarkozy e Putin. "La Russia promette di rispettare la sovranità di Tblisi", ha detto il presidente francese all'uscita, definendo il cessate il fuoco tra Russia e Georgia sull'Ossezia del Sud «un progresso importante, ma c'è ancora molto da fare, perché non abbiamo ancora raggiunto la pace». Il documento concordato fra Medvedev e Sarkozy consiste in sei punti, con i principi di base per la soluzione del conflitto tra Russia e Georgia. "Ora tocca a Tbilisi", ha dichiarato il leader del Cremlino, dopo una breve illustrazione dei punti, che prevedono il non ricorso alla forza, la cessazione immediata di tutte le ostilita', il libero accesso agli aiuti umanitari, il ritorno delle forze armate georgiane alle postazioni permanenti (caserme), il ritiro delle forze russe alle posizioni precedenti al conflitto (per la creazione di meccanismi internazionali, le forze di interposizione russe prendono misure supplementari di sicurezza) e infine l'avvio di un dibattito sul futuro status di Ossezia del Sud e Abkhazia. Su quest'ultimo punto, però, Sarkozy - che detiene la presidenza di turno dell'Ue - ha fatto notare che è un capitolo già oggetto di dibattito internazionale. Sarkozy, in veste di presidente di turno dell'Ue, ha detto che ora partira' per Tbilisi con il suo ministro degli esteri Bernard Kouchner per chiedere al presidente georgiano Mikhail Saakashvili di firmare l'accordo in sei punti. Ma Sarkozy in conferenza stampa ha tenuto a sottolineare che nel piano "c'è l'impegno russo a rispettare e garantire la sovranità della Georgia: è un punto importante". E sottolinea: "ci siamo messi d'accordo sul principio della sovranità". La Georgia, aggiunge, "è un paese indipendente, è un paese sovrano e questa formula, il principio della sovranità a mio parere è più importante del principio dell'integrità territoriale". Chiaro l'intento di distinguere fra 'sovranità' (accettata dai russi) e 'integrità territoriale' (che comporta la permanenza delle regioni separatiste in Georgia e dunque per Mosca è ben più sensibile). La Russia "senza dubbio riconosce la sovranità della Georgia, ma questo non significa che la parte georgiana possa fare tutto quello che vuole", ha dichiarato il presidente russo Dmitri Medvedev, presentando a fianco di Nicolas Sarkozy il documento in sei punti che prospetta le condizioni per risolvere la crisi con Tbilisi. "L'integrità territoriale è questione più complessa - ha aggiunto il leader del Cremlino - e anche più difficile, non può essere definita in piazza con le manifestazioni o alle riunioni internazionali". Secondo la Russia, "bisogna chiedere all'Ossezia del Sud e all'Abkhazia se vogliono vivere dentro un singolo stato con la Georgia". STOP AI COMBATTIMENTI Il presidente russo Dmitri Medvedev aveva annunciato in tarda mattinata la fine delle operazioni militari nelle regioni separatiste georgiane, Abkhazia e Ossezia del sud. "Sulla base del vostro rapporto ho deciso di concludere l'operazione per costringere le autorità georgiane alla pace", ha dichiarato il leader del Cremlino durante un incontro con il capo dello Stato maggiore e con il ministro della Difesa.. "L'aggressore in Ossezia del Sud è stato punito e ha subito significative perdite", ha detto il presidente russo, che ha ordinato al ministero della Difesa di "distruggere sul nascere eventuali nuovi focolai di violenza". L'annuncio di Medvedev ha fatto immediatamente impennare la Borsa di Mosca. TBLISI: "VIA DALLA CSI" La Georgia ha deciso il ritiro dalla Comunità degli Stati Indipendenti (Csi), l'organizzazione che riunisce gli stati ex sovietici di cui la Russia ha una chiara leadership. Lo ha annunciato il presidente georgiano Mikhail Saakashvili. "Abbiamo deciso di uscire dalla Csi - ha detto il capo di stato georgiano, come riferiscono le agenzie di stampa russe - Ci appelliamo all'Ucraina e agli altri Stati di abbandonare la Comunità degli Stati indipendenti dove la Russia ha un ruolo dominante". La Csi è nata il 21 dicembre 1991, come primo tentativo di coordinazione tra le repubbliche ex sovietiche dopo l'implosione dell'Urss. La Georgia è entrata nel 2003 su decisione di Eduard Shevardnadze. Le tre repubbliche baltiche - Lettonia, Estonia, Lituania - non hanno mai aderito all'organizzazione. Intanto, in 150mila sono scesi in piazza a Tbilisi per dimostrare pieno sostegno al presidente Mikhail Saakashvili, dopo i cinque giorni di conflitto aperto con la Russia per mantenere il controllo sulle due repubbliche secessioniste dell'Ossezia del sud e dell'Abkhazia. Il presidente ha annunciato che il governo dichiarerà l'Abkhazia e l'Ossezia del sud "territori occupati". "Questo popolo - ha arringato la folla Saakashvili tra gli applausi - non si arrenderà. Non rinuncerà mai alla propria libertà". "Non abbiamo lo stesso numero di carri armati della Russia, né i loro aeroplani né i loro missili - ha concluso il presidente - ma abbiamo la nostra unità, la nostra democrazia e libertà". LA SITUAZIONE SUL CAMPO Una violentissima esplosione è risuonata in pieno giorno nel centro di Tbilisi, ma il ministero degli interni georgiano ha precisato che l'esplosione udita stamane nel centro di Tbilisi non e' legata a raid aerei russi ma all'attivita' degli artificieri che stanno facendo brillare gli ordigni inesplosi, sganciati dall'aviazione di Mosca nei giorni del conflitto, nella base militare di Vasiani, vicino alla capitale. Lo riferisce l'agenzia Interfax. Raid dell'Aviazione di Mosca su Gori, in prossimità del confine con l'Ossezia del Sud: numerosi i feriti tra i civili, in fiamme il complesso dell'Università. Ma il numero due dello Stato maggiore russo, Anatoly Nogovizin, durante una conferenza stampa tenuta nella sede di Ria Novosti subito dopo l'annuncio della fine delle operazioni militari russe in Georgia, ha dichiarato che Le truppe russe non sono entrate a Gori e non hanno bombardato la città georgiana, e che "sul territorio della Georgia non sono entrate truppe del contingente di peacekeeping russo" ed ha ammesso che per contrastare l'intervento georgiano in Ossezia del Sud sono state usate "armi ad alta precisione". I militari russi, ha precisato, hanno invece preso "il controllo dell'aeroporto nell'area di Senaki e tutti i centri abitati nella zona di sicurezza di competenza dei peacekeeping" in Abkhazia. UCCISO GIORNALISTA OLANDESE Si chiamava Stan Storimans l'operatore della rete televisiva olandese Rtl morto stanotte in un bombardamento nella città georgiana di Gori: lo ha reso noto la stessa emittente sul suo sito Internet, precisando che un secondo giornalista, Jeroen Akkermans, è rimasto ferito a una gamba. L'incursione aerea russa ha colpito una sala stampa allestita all'ultimo piano dell'edificio che ospita la radiotelevisione di Stato georgiana nella città, oramai abbandonata da quasi tutti i residenti e dagli stessi militari di Tbilisi. Storimans è il primo giornalista straniero ucciso nel conflitto. Ma oggi stesso, un fotografo della France Presse ha constatato la morte di un collega georgiano e del suo autista, parcheggiati sulla piazza centrale di Gori: la loro automobile è stata colpita da un obice. Con la morte del giornalista olandese, sono in tutto cinque finora i giornalisti e collaboratori di vari media morti in Ossezia del Sud da venerdì. FRONTE OVEST Sulla zona superiore delle gole di Kodori sventola la bandiera dell'Abkhazia, sostengono le autorità separatiste della regione. Le forze secessioniste "Abbiamo il controllo della parte superiore delle gole", ha annunciato soddisfatto Sergei Bagapsh, il presidente abkhazo. In precedenza, le forze abkhaze avevano bombardato il centro di Adzhara, nei pressi delle gole di Kodori. Bagapsh ha sottolineato che l'offensiva è condotta esclusivamente da forze abkhaze, senza sostegno russo. Fonti militari georgiane riferiscono però alle agenzie moscovite che in Abkhazia i russi hanno riversato un contingente aggiuntivo di 9.000 uomini e 350 autoblindo, a supporto del contingente di interposizione di stanza nella regione. La gola di Kodori era l'unica parte della repubblica separatista dove erano ancora attestate forze georgiane e ieri era giunto un ultimatum da parte russa perché si ritirassero. Mosca ha dispiegato negli ultimi giorni in Abkhazia 9mila soldati e 350 veicoli militari, agli ordini del generale Sergei Chaban. A quanto afferma la televisione georgiana Rustaveli-2, colonne corazzate russe controllano il distretto georgiano di Zugdidi, adiacente all'Abkhazia. GLI SFOLLATI Sono almeno 100.000 le persone sfollate a causa del conflitto fra Georgia e Russia in Ossezia del Sud e in altre regioni georgiane. Lo ha detto oggi l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). Secondo le cifre fornite dai governi di Russia e Georgia circa 30.000 persone sono fuggite dall'Ossezia del Sud verso la repubblica russa dell'Ossezia del Nord; inoltre piu' di altri 12.000 sfollati sono rimasti dentro l'Ossezia del Sud. Inoltre, circa 56.000 persone sono fuggite dalla citta' di Gori, in Georgia centrale vicino all'Ossezia del Sud, ha detto un portavoce dell'Unhcr ai giornalisti. MISSIONE COI PREMIER BALTICI La Polonia lancia una missione diplomatica 'rafforzata' in Georgia. Il presidente Lech Kaczynski volerà in giornata a Tbilisi, facendo prima tappa nei tre Paesi baltici e in Ucraina per prelevare i rispettivi Capi di Stato. Una missione multilaterale dunque composta da quel che si potrebbe dire lo zoccolo duro dei filo-georgiani o meglio degli anti-russi. "Prima di puntare per la Georgia, andremo a prendere i presidenti dei Paesi baltici e dell'Ucraina Viktor Yushchenko", ha riferito il capo dell'Ufficio per la sicurezza nazionale Wladyslaw Stasiak. La missione è partita da Varsavia e 'benedetta' dal presidente Usa George Bush a colloquio con Kaczynski ieri in serata. "Bush ha espresso assoluto sostegno all'iniziativa del presidente Kaczynski", fanno sapere fonti vicine alla presidenza polacca.
  20. "Effetto Brunetta" a macchia d'olio, eccovi un link: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...35604girata.asp
  21. picpus

    Marine Nationale

    Il link al video con "Le journal de la semaine" (cliccare su settimana 32 - dal 4 al 10 agosto) della Marine Nationale: http://www.corlobe.tk/?page=video&id_article=10002
  22. In realtà la Francia, per via delle sue centrali nucleari, che assicurano l'85% della produzione di energia elettrica (dato ufficiale riportato su ogni bolletta dell'EDF, l'ENEL francese), è di gran lunga, meno ricattabile di Germania ed Italia. Aggiungo che, per quella che è la mia esperienza, almeno per usi domestici (cottura cibi, riscaldamento dell'acqua ed anche degli ambienti), in Francia, il ricorso all'energia elettrica in luogo del gas, è molto più massiccio che da noi.
  23. Saranno in polemica, ma quello che conta sono i comportamenti in campo internazionale. I masochisti sono presenti ovunque!!! Auguri!!!
  24. E con questo? Cosa cambia? Dal link: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=282638 riporto alcuni passi: "...Ad altri osservatori, però, i fatti in corso in Georgia ricordano quelli del 1939, quando Stalin aggredì la piccola Finlandia, a suo dire colpevole di chissà quali intenzioni aggressive verso il vicino colosso sovietico. Chiarissima in questo senso la posizione americana, con Bush che parla di «reazione russa sproporzionata con inaccettabili violenze» e il suo vice Dick Cheney che chiede che «l'aggressione russa non resti senza risposta». E mentre il candidato democratico alla Casa Bianca Barack Obama tace imbarazzato, quello repubblicano John McCain rispolvera i toni da Guerra fredda per minacciare Mosca di relazioni a repentaglio nel lungo termine..." Mio commento: grazie a Putin, John McCain diventa ora il favorito per la corsa alla Casa Bianca e poi, per lo zar russo, saranno c.... amari (torna qualcuno come Reagan!)! "...Più complessa la situazione dell'Europa dei Ventisette, all'interno della quale (in attesa che si riuniscano domani i ministri degli Esteri) si fronteggiano due correnti in disaccordo: una, composta dalla Svezia e da Paesi ex comunisti che ben hanno conosciuto la prepotenza di Mosca quali la Polonia, la Repubblica Ceca e i tre Paesi baltici, chiede una chiara presa di posizione antirussa; un'altra, più orientata al dialogo e guidata da Francia e Italia, vorrebbe che l'Europa assumesse un ruolo di ponte tra Russia e Stati Uniti, evitando di spingere Mosca in un pericoloso isolamento. Questo mentre il premier britannico Gordon Brown ammonisce la Russia a fermare la sua azione militare «ingiustificabile» in Georgia..." "...Intanto Mosca chiede una riunione urgente del Consiglio Russia-Nato. Nel frattempo, confermando una costante linea intimidatoria verso i Paesi europei che furono suoi vassalli, minaccia la Polonia e i Baltici di «ripercussioni sulle relazioni bilaterali» per le loro posizioni sulla crisi del Caucaso. Minaccia senza effetti: i cinque presidenti di Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia e Ucraina hanno annunciato che voleranno a Tbilisi per manifestare il loro concreto sostegno alla causa della Georgia."
  25. Infatti, dal link: http://www.agenziami.it/ultime/6286/Guerra...nia+in+Georgia/ riporto: 12/08/2008 - Tbilisi Guerra Ossezia. Sarkozy e presidenti di Polonia, Ucraina Estonia e Lettonia in Georgia Numerose visite di alto livello diplomatico sono previste oggi a Tbilisi, capitale della Georgia sprofondata nel conflitto con la Russia. All'atteso arrivo del presidente francese Nicolas sarkozy, che sarà in Georgia dopo gli incontri di oggi a Mosca con i vertici russi, si aggiungono altri capi di Stato. A quanto riferisce l'agenzia stampa Interfax giungeranno infatti a Tbilisi anche i presidenti di Polonia, Ucraina, Lituania ed Estonia.
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