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Dal link del quotidiano francese "Le Figaro": http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2008/08/...de-medvedev.php riporto: Sarkozy a mis en garde Medvedev Source : AFP 17/08/2008 | Mise à jour : 12:57 | . Le président Nicolas Sarkozy a prévenu aujourd'hui son homologue russe Dmitri Medvedev, lors d'un entretien téléphonique, des "conséquences graves qu'une non-exécution rapide et complète de l'accord aurait sur les relations de la Russie avec l'Union européenne", a indiqué l'Elysée.
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Il Vaticano corregge Famiglia Cristiana: approvazione per Berlusconi!
picpus ha risposto a sisalvichipuo nella discussione Discussioni a tema
Leggete questa significativa testimonianza su "Famiglia Cristiana". Dal link: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=283651 riporto: Quando "Famiglia Cristiana" sfruttava noi figli dei poveri di Stefano Lorenzetto Siccome dal 1965 al 1971 ho consegnato a domicilio ogni settimana, gratis et amore Dei, 120 copie di Famiglia Cristiana, per un totale di oltre 6.000 l’anno, penso d’essermi guadagnato d’ufficio il diritto di dire la mia sulla deriva girotondina dell’ebdomadario della Società San Paolo, in origine Pia, oggi non più. Fossi don Antonio Sciortino, ci andrei molto cauto nel parlare, come ha fatto l’altrieri su Repubblica, di «prese di posizione autoritarie» (versione edulcorata del fascismo «sotto altre forme» denunciato dal suo notista politico Beppe Del Colle) e soprattutto di «enorme distanza dai problemi che si aggravano», di «povertà in aumento», di «famiglie che non arrivano alla fine del mese», di «impiegati alle mense della Caritas», il tutto attribuito al governo in carica, si capisce. Avendo il settimanale paolino fondato la sua prosperità sullo sfruttamento - sia pure per interposta persona (i parroci) - della manodopera minorile, e dei figli dei poveri in particolare, il suo direttore dovrebbe disinfettare con la varechina il pavimento del pulpito dal quale pretende di fare la predica. E visto che io ero costretto a lavorare come zelatore di Famiglia Cristiana quando lui non era neanche prete, né tantomeno giornalista, gli rinfresco la memoria. A quei tempi il settimanale non andava neppure in edicola, arrivava soltanto nelle parrocchie. Il motivo è semplice: in questo modo la casa editrice di Alba non pagava l’aggio agli edicolanti. Era tutto guadagno. Perciò accadeva questo. Legioni di ragazzini - non credo infatti d’essere stato l’unico reclutato, nelle 25.000 parrocchie italiane - ogni settimana dovevano prelevare in canonica il fastello di copie loro assegnato e andare a distribuirle casa per casa alle famiglie cristiane, quelle vere. Niente cassette della posta, niente ascensori. Su e giù per le scale. Porta a porta, ma non alla maniera di Bruno Vespa. Una fatica bestia. Ricompensata, capirai, solo da una gita annuale in pullman - al santuario di San Romedio, sul Pasubio, a Passo Rolle - con pranzo al sacco. A carico dei viaggiatori, ovvio. Già questa attività mi rende degno del premio Pirla patinato. Ma v’era di peggio. A fine mese, armato di un cartoncino ciclostilato con tante caselle da riempire che nella mia memoria coincide con la cartella delle tasse, dovevo compiere un giro aggiuntivo per battere cassa dalle predette famiglie cristiane, nella maggioranza dei casi famiglie che non arrivavano alla fine del mese, per dirla con don Sciortino. Ricordo come se fosse ieri la sconsolata espressione della signora Biolo, moglie di un metronotte, che si presentava alla porta scarmigliata, le mani umide di bucato, con due o tre delle sue innumerevoli figliolette aggrappate al grembiule: ogni volta chiedeva il rinvio dell’esazione. Oppure le lacrime che trovavo da asciugare in casa Bellenzier: una vecchia di 90 anni prigioniera a letto, che m’implorava di darle da bere. Ma come poteva un bambino porgere l’acqua a una persona che giaceva supina in posizione orizzontale se la cannuccia affondata nel bicchiere era di vetro? Mica si piega, il vetro. Tragedie così. Si sarà anche trattato di lettori che mai avrebbero dovuto permettersi il lusso di sfogliare Famiglia Cristiana. Ma la cruda verità è che non si mandano i figli del popolo a riscuotere la mesata nel nome del Signore o di don Renato, perché quando chi deve saldare il conto non ha neppure i soldi per il pane, quello diventa un pizzo bell’e buono, anche se serve a finanziare la cosiddetta (allora) «buona stampa». Don Sciortino dirà che questo triste passato non lo riguarda e che oggi sono soltanto le edicole e la pubblicità a pagargli lo stipendio. Nell’arte di svicolare è imbattibile. Secondo lui, quella che il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha affidato all’Ansa dopo gli ultimi stravaganti editoriali apparsi su Famiglia Cristiana, «non è una sconfessione» (la riporto per chi se la fosse persa: «Famiglia Cristiana non ha titolo per esprimere né la linea della Santa Sede né quella della Conferenza episcopale italiana»). Bisogna essere gnucchi oppure specializzati in free climbing sugli specchi per immaginare che il portavoce papale avverta il bisogno, a Ferragosto, di dettare alla più importante agenzia di stampa che quanto va scrivendo don Sciortino rappresenta la personale opinione di don Sciortino. Ma, anche volendo ipotizzare che nelle sacre stanze padre Lombardi sia confidenzialmente soprannominato Lapalisse, chissà come sarà venuto in mente a quei fessi di direttori dei quotidiani italiani di titolare in prima pagina che il Vaticano prende le distanze da Famiglia Cristiana. Il responsabile del settimanale paolino ha questa puerile capacità di chiamarsi fuori accampando pretesti risibili. Piccolo aneddoto. Sette anni fa, alla vigilia di Natale, scoprii che dentro un Cd venduto con la sua rivista a 7.000 lire, che doveva contenere l’Hodie Christus natus est di Pierluigi da Palestrina, erano incise le canzoni dei Beatles. Scrissi un articolo in punta di penna. Appena digerito il panettone, don Sciortino m’inviò una piccatissima lettera in cui, anziché rimediare - come sarebbe stato suo dovere - alla certo involontaria frode commerciale, si dispiaceva per i lettori del Giornale, «che nello spazio “occupato” dalla sua penosa e, mi permetta, maliziosa elucubrazione mentale, avrebbero potuto trovare qualcosa di più significativo da leggere, almeno alla vigilia di Natale». Fin qui siamo allo stile dell’uomo. Poi però il sacerdote aggiungeva un’insinuazione, questa sì maliziosa: «Solo pochissimi dischi, ci assicurano, sono usciti dalle maglie del controllo elettronico finale: uno è capitato proprio a lei. Che strana coincidenza!». Neanche mi fossi procurato il Cd con l’aiuto di Cosa nostra. Peccato invece che provenisse dall’edicola. Resto comunque in attesa di ascoltare il Magnificat in luogo di Lady Madonna. Vogliamo parlare della diffusione di Famiglia Cristiana? Un disastro. Ma il direttore permaloso non c’entra, ci mancherebbe. Vent’anni fa il settimanale vendeva 1.068.000 copie. Dieci anni dopo pressappoco lo stesso: 1.013.000. L’anno successivo fu affidato a don Sciortino e oggi ne vende 604.000 (ultima media mobile di 12 mesi, dati dichiarati dall’editore). Un calo del 40% abbondante. Qualsiasi direttore laico avrebbe già fatto harakiri. Lui no, ha fiducia nella divina provvidenza. Per cui si limita a dichiarare a Repubblica: «Della crisi risentiamo come tutti gli altri giornali». Insomma, non c’entra, non è mai colpa sua, dunque il suo editore, o il padre Lombardi di turno, non possono sconfessarlo. Si dà il caso che un’altra testata cattolica, il quotidiano Avvenire, nello stesso periodo preso in esame sia passato da 85.000 a 104.000 copie. Un aumento del 22% abbondante. Del resto quando una rivista cristiana sceglie la discoteca Alcatraz di Milano per reclamizzare un restyling all’insegna dello slogan, applaudito da Dario Fo, «Non è mica casa e chiesa», poi non bisogna chiedersi perché tanti buoni credenti la caccino di casa e una moltitudine di parrocchie la rimuovano dal bancone della chiesa e neppure lamentarsi se in giro qualcuno la chiama Fanghiglia Cristiana. Sempre a leggere La Repubblica di Ferragosto, pare che i redattori di Famiglia Cristiana, anziché prendersela con loro stessi e col direttore che li guida, abbiano «un diavolo per capello con Il Giornale e Libero», talché don Vincenzo Marras, direttore della radio dei Paolini, è potuto uscirsene con questo raffinato commento: «Figuriamoci, le accuse di un giornalista dei servizi segreti come Renato Betulla Farina». Bisognerebbe segnalargli, in ossequio alla correzione fraterna prescritta dal Vangelo, che il più famoso inviato speciale di Famiglia Cristiana a suo tempo fu arrestato con l’accusa d’aver compilato a scopo di lucro dossier illegali su importanti personaggi e risulta uno dei 34 indagati che un mese fa hanno ricevuto dalla Procura di Milano l’avviso di conclusione delle indagini sulla rete di spioni messa in piedi da Giuliano Tavaroli & company. Pare che questo collega fosse in «strettissimi rapporti con Pio Pompa, l’uomo del Sismi» (fonte: agenzia Il Velino), quando si dice il caso. Ci fu un saggio direttore, don Giuseppe Zilli, che portò Famiglia Cristiana alla tiratura record di due milioni di copie. Purtroppo morì nel 1980 in un incidente stradale. La sera, prima di addormentarsi, pregava così: «Signore, fammi stufare cinque minuti prima dei miei lettori». Ci provi anche lei, don Sciortino. Magari ottiene la grazia. Stefano Lorenzettostefano.lorenzetto@ilgiornale.it -
Appunto, è proprio lì il problema: ritengo che 70 e più anni di comunismo hanno di certo inciso, arrivo a dire, sul DNA di un intero popolo, quello russo, certamente più di quanto possono avere inciso, ad esempio, 12 anni di nazismo in Germania!!!
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Falcon, ti porto un esempio concreto: alcuni paesi baltici, trattano le consistenti minoranze russofone, anche se nei limiti delle regole democratiche, a pesci in faccia ed è la loro, comprensibile, vendetta per tutto ciò di ben più grave (leggasi: pulizia etnica) che hanno subito nei 50 anni di oppressione ed occupazione militare imperialcomunista bolscevica sovietica!!! Ebbene, nonostante ciò, la Russia si è, sempre e solo, limitata a blande proteste diplomatiche, proprio perché sa che i paesi baltici sono nella Nato!!!
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Penso che la prossima mossa americana, anche se, purtroppo, ritengo che si debba aspettare il nuovo Presidente (e speriamo che non sia troppo tardi), sarà quella di proporre, anzi, direi, imporre agli altri paesi della Nato, l'ingresso nell'Allenza Atlantica dell'Ucraina! E non credo che questa volta qualcuno avrà il coraggio di dissentire!!!
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Guarda che Israele in gran parte, in grandissima parte, riesce a difendersi benissimo da sola e lo fa da 60 anni!!!
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Questa affermazione, fatti i debiti paragoni, a me sembra che faccia il paio con quella di chi asseriva che dovevamo intervenire in Libano, perché dall'interscambio con quel paese, dipendeva la nostra economia: ritengo che nel terzo millennio, proprio per il livello di globalizzazione raggiunto, nessuna nazione al Mondo dipenda (salvo che non lo voglia!), in via esclusiva, da un'altra! Falcon capisco benissimo la tua amarezza, ma il problema è diverso! Se la Georgia avesse fatto parte della Nato, i russi se ne sarebbero stati tranquilli a casa loro!!!
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La carica di Isbuschenskij del "Savoia Cavalleria"
picpus ha risposto a picpus nella discussione Eventi Storici
No, il "Savoia Cavalleria", attuale sede Grosseto, non corre alcun rischio: è una delle unità di punta del nostro Esercito!!! I reggimenti di Cavalleria " a rischio" erano/sono il "Nizza Cavalleria" ed il "Piemonte Cavalleria": ma, ritengo, che unità con una storia come quella di questi reparti, riusciranno a salvarsi! Comunque un grande, grandissimo plauso a galland, per il suo intensissimo e splendido post!!! -
Puro humor ..... cartmaniano!!!
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Eccovi il link ad un video del Rafale F2, operativo sulla portaerei "Charles de Gaulle": http://www.corlobe.tk/?page=video&id_article=10076
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quando non si è abituati alla stampa libera
picpus ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
Le parole di Cartman, costituiscono la migliore risposta!!! -
Si muove anche la Turchia!!! Ecco il link: http://oknotizie.alice.it/go.php?us=20611820842d3fbc
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Quoto, ma alcune persone, qui nel forum, si sentono o sono autorizzate a dire qualsiasi s........ (io non rientro tra queste persone e quindi mi vengono cancellati gli "insulti" e mi danno l'avvertimento!) che gli passa per la testa!!!
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Dal link: http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_est...rezza_....shtml riporto: Per troppo tempo abbiamo tutti sottovalutato la durezza del ... Per troppo tempo abbiamo tutti sottovalutato la durezza del regime a Mosca. La giornata di ieri (mercoledì) ha portato nuove prove della sua doppiezza: entro le 24 ore dall'accordo della Russia al cessate il fuoco, le sue forze si scatenavano attraverso Gori; bloccavano il porto di Poti, affondavano vascelli georgiani; e - ancora peggio - cancellavano brutalmente villaggi georgiani dell'Ossezia meridionale, violentando le donne ed uccidendo gli uomini. Non si può avere fiducia nella leadership russa - e questa dura verità dovrebbe guidare la risposta dell'Occidente. Solo i peacekeepers dell'Occidente possono far finire la guerra. La Russia sta anche cercando di distruggere la nostra economia e sta bombardando fabbriche, porti e altri siti cruciali. Pertanto, ci serve una versione moderna del ponte aereo su Berlino: le Nazioni Unite, gli Stati Uniti, il Canada e altri si stanno muovendo in questa direzione e ne siamo profondamente grati. Mentre pensiamo a cosa fare in seguito, è cruciale capire gli obiettivi della Russia. Mosca vuole soddisfare le sue ambizioni imperialiste; cancellare uno dei pochi stati democratici e governati dalla legge nelle sue vicinanze; e, sopra tutto, demolire il sistema di relazioni internazionali post Guerra Fredda in Europa. La Russia sta dimostrando che può fare come gli piace. I paralleli storici sono forti: la guerra russa in Georgia riecheggia gli eventi in Finlandia nel 1939, in Ungheria nel 1956 e in Cecoslovacchia nel 1968. Forse è per questo che tanti paesi dell'Europa orientale, che hanno sofferto sotto l'occupazione sovietica, hanno espresso il loro sostegno per noi. I leader autoritari della Russia ci vedono come una minaccia perchè la Georgia è un paese libero il cui popolo ha votato per integrarsi nella comunità euro-atlantica. Questo offende i governanti russi. Non vogliono che la loro nazione o anche i loro confini siano contaminati dalle idee democratiche. Da quando il nostro governo democratico è giunto al potere dopo la Rivoluzione delle Rose nel 2003, la Russia ha fatto uso di misure di embargo economico e ha chiuso i confini per isolarci e ha illegalmente deportato migliaia di georgiani in Russia. Ha cercato di destabilizzarci politicamente con l'aiuto di oligarchi criminali. Ha cercato di congelarci per sottometterci facendo esplodere cruciali gasdotti nel cuore dell'inverno. Quando tutto ciò non è riuscito a scuotere la determinazione del popolo georgiano, la Russia ci ha invaso. La settimana scorsa, la Russia, agendo per procura tramite i separatisti, ha attaccato diversi pacifici villaggi controllati dalla Georgia in Ossezia meridionale, uccidendo civili innocenti e danneggiando le infrastrutture. Il 6 agosto, poche ore dopo che un alto funzionario georgiano si era recato in Ossezia meridionale nel tentativo di negoziare, è stato lanciato un massiccio attacco contro insediamenti georgiani. Anche mentre eravamo sotto attacco, ho dichiarato un cessate il fuoco unilaterale nella speranza di evitare una escalation e ho annunciato la nostra disponibilità a parlare con i separatisti con qualsiasi formula. Ma i separatisti e i loro padroni russi sono stati sordi ai nostri appelli di pace. Il nostro governo ha allora appreso che colonne di tank tank e truppe russe avevano attraversato i confini sovrani della Georgia. Le migliaia di truppe, tank e artiglieria ammassati al nostro confine sono la prova di quanto la Russia avesse pianificato da tempo l'aggressione. Il nostro governo non ha avuto altra scelta che proteggere il nostro paese dall'invasione, mettere in sicurezza i cittadini e fermare lo spargimento di sangue. Per anni la Georgia ha proposto per l'Ossezia soluzioni europee del 21esimo secolo, compresa una piena autonomia garantita dalla comunità internazionale. La Russia ha risposto con rozzi metodi da 19esimo secolo. E' vero che la potenza russa poteva travolgere il nostro piccolo paese - anche se non avevamo previsto la ferocia e l'ampiezza della risposta di Mosca. Ma dovevamo almeno provare a proteggere il nostro popolo dalle forze d'invasione. Ogni paese democratico avrebbe fatto lo stesso. Ma di fronte a questo brutale esercito invasore, la cui violenza stava spaccando la Georgia, il nostro governo ha deciso di ritirarsi dall'Ossezia meridionale, dichiarare un cessate il fuoco e tentare negoziati. Tuttavia Mosca ha ignorato il nostro appello per la pace. I nostri ripetuti tentativi di contattare alti leader russi sono stati respinti. Il ministero degli Esteri russo ha anche negato di aver ricevuto il nostro avviso di cessate il fuoco ore dopo che era stato ufficialmente -e in modo molto pubblico- consegnato. Questo è stato soltanto uno dei numerosi cinici stratagemmi per ingannare il mondo e giustificare ulteriori attacchi. Questa guerra non minaccia soltanto la Georgia ma anche la sicurezza e la libertà nel mondo. Se la comunità internazionale mancherà di assumere una posizione risoluta avrà suonato la campana a morto per la diffusione della libertà e la democrazia. L'unica colpa della Georgia in questa crisi è il suo desiderio di essere un paese indipendente, libero e democratico. Cosa farebbero le nazioni occidentali se fossero punite per le stesse aspirazioni? Ho messo in gioco il futuro del mio paese sulla base della retorica occidentale della democrazia e la libertà. Mentre i georgiani vengono attaccati, ci dobbiamo chiedere: se l'Occidente non è con noi, con chi sta?. Se la linea non viene tracciata oggi, quando la sarà? Non possiamo permettere che la Georgia diventi la prima vittima del nuovo ordine immaginato da Mosca. Mikheil Saakashvili Copyright Washington Post AdnKronos-Il Tempo
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In Alto Adige!!!
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quando non si è abituati alla stampa libera
picpus ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
Dai, tu fai attenzione alla conoscenza dell'inglese, ma se nel precedente governo c'era un ministro che ignorava del tutto ... l'italiano!!! Mi dirai: che c'azzecca?! C'azzecca, c'azzecca!!! -
Il Vaticano corregge Famiglia Cristiana: approvazione per Berlusconi!
picpus ha risposto a sisalvichipuo nella discussione Discussioni a tema
Spiegami perché tu puoi fare copia-incolla ed io no?! Solo questo!! -
Il Vaticano corregge Famiglia Cristiana: approvazione per Berlusconi!
picpus ha risposto a sisalvichipuo nella discussione Discussioni a tema
Guarda, guarda, quello che mi criticava perché facevo copia-incolla di articoli d'informazione sulla guerra in Georgia!!! Ma va .... -
Il Vaticano corregge Famiglia Cristiana: approvazione per Berlusconi!
picpus ha risposto a sisalvichipuo nella discussione Discussioni a tema
Mi sembra che si stia girando a vuoto, con parole prive di senso! Chiunque, organo di stampa o privato cittadino, può attaccare qualsiasi governo, se non fosse altro, anche all'insegna del famoso detto "piove governo ladro!" (a proposito, dobbiamo consigliare a qualcuno di nostra conoscenza, di mettere tale slogan nel suo stemma di famiglia! ). Il problema è che quando scrive qualcosa un organo di stampa, specificatamente cattolico, quale "Famiglia Cristiana", l'opinione pubblica è portata a credere che ciò che scrive, sia il pensiero ufficiale del Vaticano, se non del Sommo Pontefice in persona. In questo caso, è stato importante e significativo che il Vaticano, ufficialmente, ha .... mandato a quel paese "Famiglia Cristiana", indirizzando un messaggio chiarissimo ai cattolici: se volete sapere quella che è la nostra opinione ..... leggete un'altra rivista!!! Tutto qui. -
Vedo che non li leggi tutti, però, in particolare quelli stranieri: ti aiuto a colmare tale lacuna: http://www.aereimilitari.org/forum/index.php?showtopic=8831 Comunque, volendo occuparci dell'argomento del topic, il crollo della Spagna di Zapatero sta subendo un'accelerazione imprevedibile!!! Eccovi il link (articolo + video): http://www.euronews.net/it/article/14/08/2...lation-worries/
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Al link che segue: http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+...amp;pdfIndex=37 si parla dell'utilizzo da parte dei georgiani di missili antiaerei polacchi Grom: qualcuno ne sa parlare?!
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Il Vaticano corregge Famiglia Cristiana: approvazione per Berlusconi!
picpus ha risposto a sisalvichipuo nella discussione Discussioni a tema
mi sembrano espressioni un po' troppo .... come dire ..... non so spiegarmi ... bisogna tenere conto che non tutti ... o meglio che qualcuno ... potrebbe non ... -
Il comunismo non è solo un fenomeno economico: se cerchi bene, sicuramente anche wikipedia te lo dice!!!
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La mancanza di LIBERTA', elemento di cui ti accorgi solo quando non c'è! Quindi tu non sai di cosa si parla, perché in Italia c'è!!! Se vuoi saperlo, vai a sperimentarlo di persona in Cina, in Corea del Nord, a Cuba: mi dispiace per te, ma non sono più numerosi come prima, i paesi del Mondo in cui questa barbarie è al potere!!!
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Dal link (articolo + video): http://www.euronews.net/it/article/14/08/2...draw-from-gori/ Georgia Dai dintorni di Gori i profughi georgiani denunciano assassinii e atrocità 14/08 07:49 CET L’esercito russo comincia oggi il ritiro dalla città georgiana di Gori garantendo che nel giro di un paio di giorni passerà completamente il testimone. “A partire da domani saranno le forze di polizia a ripristinare l’ordine. Anzi la città è già calma. La situazione non è caotica come è stata descritta, non ci sono saccheggi e anche l’elettricità è stata ripristinata”, ha detto il generale russo Vycheslav Borisovich. Quel che è certo è che i soldati attorno a Gori ieri impedivano ancora l’accesso alla città. Bloccata anche una delegazione di ambasciatori di Paesi europei e di rappresentanti del parlamento di Strasburgo che sono potuti entrare solo in serata. Le voci di distruzioni sulla strada fra Gori e l’Ossezia del Sud sono state invece confermate da un giornalista dell’agenzia France Presse che ha visto decine di abitazioni in fiamme. I profughi raccontano della furia dei miliziani sud-osseti abbattutasi sui villaggi georgiani. I racconti, ancora impossibili da verificare, parlano di giovani ammazzati dai combattenti separatisti, che non sono sotto il controllo militare russo.