Ansaldo SVA

Profili e colori.



Ansaldo SVA 21

Uno dei rpimi esemplari dello SVA 1, la forma del timone rimarrà inalterata fino allo SVA 4 compreso.

Ansaldo SVA 22

SVA 5 dell'87a squadriglia "la Serenissima" di base nell'estate del 1918 a San Pelagio, (la località fu poi ribattezzata Ronchi del Volo) le code dei velivoli erano in alcuni casi, come questo, dipinte con un colore (o con una decorazione) individuale.

Ansaldo SVA 23

ISVA o A.M. (Idro SVA, o Ansaldo Marino). Questo esemplare era stato ottenuto applicando galleggianti con alette idroplane ad uno SVA 5; altri esemplari avevano la cellula dello SVA 4.

Ansaldo SVA 24

SVA 5 Trasformato in biposto (In sostituzione dello SVA 10 prototipo, distrutto durante le prove) per consentire a Gabriele D'Annunzio di partecipare al volo su Vienna. Questo velivolo, sostanzialmente simile al biposto SVA 9, era decorato con le stelle dell'Orsa Maggiore sulla deriva. Il distintivo del reparto (La serenissima) aveva un disegno diverso da quello usuale. Questo esemplare è conservato nel Vittoriale.

Ansaldo SVA 25

SVA 9, Biposto squola: l'esemplare illustrato è quello di Arturo Ferrarin, col suo motorista Cappannini, effettuò il raid Roma-Tokyo nel 1920.

Ansaldo SVA 26

Esemplare utilizzato dall'addetto militare statunitense presso l'ambasciata in Italia. Montava il motore Isotta-Fraschini, con radiatore Lambin ventrale.

Ansaldo SVA 27

Uno dei velivoli impiegati dall'aviazione polacca nelle operazioni belliche contro l'Ucraina e poi contro la Russia.

Ansaldo SVA 28

AP (Ansaldo postale) trasformazione di uno SVA con motore Isotta-Fraschini, con apertura alare maggiorata e carrello irrobustito. Con questo aereo Ferrarin, vinse nel 1922 la gara "Gran Coppa d'Italia". Ne derivarono il bombardiere leggero A.201 e il biposto da addestramento A.202.

Ansaldo SVA 29

Particolare dello stendardo della "Serenissima".

A cura di Blue Sky
2010

 

^Top