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La valutazione per la sostituzione parziale dei Tiger


lender

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Quanto al radar, in un'intervista apparsa recentemente sul settimanale britannico "Jane's Defence Weekly", Fabrizio Giulianini, CEO di Selex Galileo, ha dichiarato fra l'altro...

Beh comunque vada loro avranno da guadagnarci!

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Mi rendo conto di aver scritto cose male interpretabili; il mio discorso prende spunto da quanto un utente aveva scritto l’anno scorso nel Topic dedicato all’Eurofighter Typhoon, in cui diceva che la Svizzera non avrebbe scelto questo mezzo molto sofisticato perché “destinato ai piloti di Milizia”. Volevo semplicemente dire che –pensandoci adesso, mi sembra strano che i mezzi più moderni vadano alle forze “di riserva”- anche se fosse vero, quei piloti sono e restano piloti abili, anche perché in Svizzera, credo, lo standard qualitativo dei membri delle forze armate sia comunque molto alto a qualunque livello (anche il carattere tipico dello Svizzero porta verso la precisione e la meticolosità, no?)

Da alcuni anni i nuovi piloti militari svizzeri (10-12 all'anno) sono solo professionisti. Gli Hornet (squadriglie 11, 17 e 18) sono pilotati da professionisti, sono gli stessi che, con un'occupazione al 30% circa, pilotano anche gli F-5 E "Tiger II" della Patrouille suisse. Di "milizia" possono diventare piloti militari che passano all'aviazione civile (SWISS) e possono essere contemporaneamente impegnati (fin che ci sono) sugli F-5 o su elicotteri. Però, per essere preciso, non mi va tanto definire "di riserva" un soldato che fa solo tre settimane all'anno. Per noi (ma anche per Israele) E LA REGOLA! Passare al professionismo (come vorrebbero le sinistre svizzere) non sarebbe possibile. Da un calcolo un po' empirico risulterebbe che i 220'000 membri delle Forze armate svizzere costerebbero più o meno come quelle britanniche. Il professionismo fra i militari ("funzionari della Confederazione") è quindi un'eccezione che tocca poche migliaia di uomini/donne.

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  • 1 mese dopo...

Negli scorsi giorni vi è stata una certa evoluzione circa la sostituzione (per ora "dormiente") dei Tiger. Una delle due Camere federali (il Consiglio degli Stati) ha votato una mozione all'indirizzo del Consiglio federale (Governo federale) in cui si invita l'Esecutivo a proporre l'acquisto di 22 jet da combattimento per 5,1 miliardi di CHF entro il 2015. L'altra camera (Consiglio nazionale) si occuperà dell'argomento prossimamente. Occorre precisare che il problema, che non è solo svizzero, è principalmente finanziario. La Confederazione si trova in eccellenti condizioni finanziarie e, quindi, appare ora più facile richiedere grandi spese per il "militare". Non vi sono per ora discussioni sul tipo di aereo: nel caso di una decisione verrebbe ripresa la valutazione passata con l'"ingresso" di qualche altro modello (Superhornet, per es.). E' possibile che i crediti siano scaglionati nel tempo ma, anche in questo caso, gli avversari del "militare" hanno già dichiarato che useranno l'arma del referendum. E poi siamo alle solite: si vota solo su un credito ma (nell'ombra) vi è già un tipo scelto..., una scelta che, come ho già detto varie volte nel passato, potrebbe avere un'influenza sull'elettorato potenzialmente favorevole all'acquisto.

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.... anche in questo caso, gli avversari del "militare" hanno già dichiarato che useranno l'arma del referendum. E poi siamo alle solite: si vota solo su un credito ma (nell'ombra) vi è già un tipo scelto..., una scelta che, come ho già detto varie volte nel passato, potrebbe avere un'influenza sull'elettorato potenzialmente favorevole all'acquisto.

Forse non ho capito bene e sarebbe dunque mio desiderio comprendere meglio ....

.... significa forse che c'è già stata, a livello politico, una scelta precisa (che resta tuttora coperta da riserbo) e che pertanto tutto il resto, referendum e decisione popolore, sono soltanto fumo negli occhi?

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  • 1 mese dopo...

Mi scuso per il ritardo nella risposta. "Fumo negli occhi"...assolutamente no! Il diritto di referendum o quello di iniziativa (che hanno poco a che vedere con i referendum italiani) sono la "regola" in Svizzera: sono il modo di condividere il potere con il o i governi (federale, cantonali o comunali). Se si andrà davvero alle urne per decidere su un acquisto di caccia si saprà però già, in ogni caso, il tipo scelto. E il tipo scelto potrebbe influenzare la scelta popolare. Sull' argomento ha discusso il ministro Maurer, negli scorsi giorni, con il suo collega svedese. Visita a SAAB e operazione propagandistica in favore del "Gripen", niente di male. In materia di acquisto di aeroplani si parla in questi giorni dell'eventualità di vendere beni dell'esercito non più usati e, con il ricavato, contribuire al fondo per l'acquisto dei jet. Occorrerà vedere se è possibile una cosa del genere, di solito infatti ricavi di questa natura vanno nella cassa generale della Confederazione e non sono "mirati". Interessante, piuttosto, la notizia del "Blick" di stamane circa la partecipazione finanziaria della Svizzera allo sviluppo di un "drohne da combattimento", il NEURON, che dovrebbe essere costruito in serie a partire dal 2020. Capofila del "consorzio" progettista/costruttore sono Dassault e SAAB. In Svizzera hanno/avranno luogo le prove nella grande galleria del vento della RUAG a Emmen (LU). Il portavoce del Dipartimento della difesa non ha escluso un suo acquisto.

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Ringrazio per la precisazione.

Anche perchè la frase "E poi siamo alle solite: si vota solo su un credito ma (nell'ombra) vi è già un tipo scelto..." poteva portare ad erronee interpretazioni.

 

 

Grazie: effettivamente la frase era un po' così così...il tipo scelto non può essere nell'ombra. Volevo solo dire che non si vota sul tipo ma su crediti per acquisti di aerei.

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"Aviation Week & Space Technology" fa il punto sulle competizioni attualmente in corso in Europa ....

 

Fonte: AviationWeek.com

 

Fighter Contests Re-Energized In Europe

 

By Robert Wall

London (July 12, 2011)

 

 

Upcoming national elections in Switzerland and Denmark could re-energize fighter competitions there, although the outcomes are far from certain.

 

The Danes will cast votes for their representatives in the fall, and industry officials believe the outcome could shape the fighter procurement process, which is unfolding slowly. Last year, Denmark delayed a decision on whether to buy the Lockheed Martin F-35 Joint Strike Fighter, Boeing F/A-18E/F or Saab Gripen NG; but a U.S. industry official says the country’s involvement in NATO’s Libyan operations has put renewed focus on fighters and could lead to an acceleration of the program.

 

Less certain is whether the competitive landscape could change again. Copenhagen earlier opened the door to a new competitor, when it allowed the F/A-18E/F into the battle. Now Eurofighter Typhoon officials are ramping up efforts to jump back into the fray as well.

 

The situation in Switzerland is similarly fluid. Last year, the government decided to halt the F-5 replacement program to save money and effectively deferred introduction of a new aircraft to no earlier than the end of the decade. The move was a setback for Saab, Eurofighter and the Dassault Aviation Rafale, which were in the running and had undergone extensive trials; Boeing had earlier withdrawn its bid.

 

The Swiss defense ministry, meanwhile, has begun an assessment on whether the F-5s can be upgraded again to bridge any operational gap. At the same time, Bern is still devising financing plans on how to pay for the eventual Tiger replacement, with a report due by year-end.

 

But the two chambers of the Swiss parliament are raising objections to the decision by the Federal Council, or executive branch, to hold off on the fighter modernization effort. The National Council, the lower house of the Federal Assembly, has passed a motion to expedite the program, with the other chamber arguing that the replacement decision should come during the next legislative period during 2012-15. But there are differences between the motions passed by the two chambers, which are due to be reconciled in September.

 

Whether the competitive arena shifts again, or whether any accelerated modernization planning will open the door again to other players, remains uncertain. A European industry official believes a type selection could come late this year or early next, which would restrict the competition to the Gripen, Rafale and Typhoon. The bids put forward by Swiss industry remain valid until the end of the year.

 

Another element of uncertainty is how the Tiger replacement might be funded. The program to buy roughly 22 aircraft is expected to cost 4 billion Swiss francs ($4.7 billion). Options being studied include raising taxes, generating savings in other areas or selling infrastructure such as airports.

 

The stakes are high in both contests for all players. Saab, for instance, is eager to secure an export order in Europe for its Gripen, particularly in light of being eliminated from the Indian Medium Multi-Role Combat Aircraft program. Lockheed Martin is looking to Denmark to further expand its European footprint for the F-35. And for Eurofighter, completing deals in Switzerland and Denmark would bolster the company’s effort to secure more European air force orders while supporting its argument to new operators—in Eastern Europe, for example—that acquiring Typhoon offers huge interoperability potential and cooperation opportunities.

 

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Si è avviata, in Svizzera, una curiosa "battaglia" alla ricerca di istallazioni militari da vendere per ricavare soldi per l'acquisto dei jet. In particolare un deputato della Svizzera centrale propone la vendita dell' aeroporto di militare di Dübendorf (già aeroporto civile di Zurigo prima di Kloten): si potrebbe ricavare una somma di più di un miliardo di CHF! Contrario il capo dell'aviazione Markus Gygax che ha fatto osservare che nella Confederazione non esistono più aree per eventali nuovi aeroporti. Dübendorf potrebbe ridivenire, dal 2014, un aeroscalo di riserva per Kloten. Attualmente ha una base la REGA (civile), Ju Air, un Museo dell'aviazione militare, una ditta per le istallazioni mediche su aerei. E' pure ancora usato per aerei/elicotteri da trasporto deléle Forze aeree.

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Secondo me sarebbe un vero danno vendere un aeroporto come quello di Dübendorf, per lo meno sarebbe molto poco lungimirante, e dagli svizzeri non me lo aspetterei...

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Secondo me sarebbe un vero danno vendere un aeroporto come quello di Dübendorf, per lo meno sarebbe molto poco lungimirante, e dagli svizzeri non me lo aspetterei...

 

 

A Dübendorf, tre anni fa, c'era stato fra l'altro un famoso concerto dei "Rolling stones" con 60'000 persone e la ..."Patrouille suisse"! Cose svizzere. La dismissione militare di questo primo (civile) aeroporto zurighese sarebbe prevista per il 2014. Il ministro della difesa è contrario. Ricordo che negli scorsi anni sono stati chiusi 16 aeroporti militari, basi "di guerra" con la loro pista di 2 km e gli hangar in caverna. Ora gli aeroporti militari sono PAYERNE (cantone di Vaud) il maggiore, EMMEN (Canton Lucerna) dove c'è RUAG, SION (canton Vallese, aeroporto anche civile), MEIRINGEN (Cantone di Berna), ALPNACH (canton Nidvaldo), LOCARNO (Cantone Ticino), BERNA (base nell'aeroporto civile) e, appunto DUEBENDORF (Cantone Zurigo). Quest'ultimo si trova in una zona urbanizzata e pregiata con costi dei terreni elevatissimi: nessun confronto con situazioni estere. Il cantone Zurigo, cioè lo Stato in cui si trova, gradirebbe la sua chiusura anche per motivi di rumore. Che dire: non esiste più, in Svizzera, la possibilità di costruire nuovi aeroporti e, quindi, occorre pensarci bene prima di chiudere il "Dübi".

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  • 2 settimane dopo...

Da un'intervista pubblicata su una rivista aeronautica svizzera uscita stamattina si possono avere interessanti informazioni sulla procedura d'acquisto (ora bloccata) dei Tiger. I tre costruttori (Dassault, EADS e SAAB) hanno presentato offerte molto diverse. Fra l'offerta più elevata e quella "più conveniente" vi è una differenza di 1,5 miliardi di CHF. Le offerte sono state fatte per 22 aerei "full configuration" e con montaggio finale in Svizzera. Offerte da rivedere in quanto il CHF si è rivalutato rispetto all' EUR di oltre il 30%. JSF: sarebbe, per la persona intervistata, un po' "eccessivo" per la Svizzera che ha bisogno di un "aereo multiruolo". L' F-35 è stato scelto dalla Norvegia. A Parigi è stato reso noto che lo Storting (Parlamento) ha autorizzato l'acquisto di 4 (quattro) apparecchi...Mah! Quanto a un eventuale upgrade degli F-5: sarebbe come eseguire un restauro per un oggetto da mettere in museo! F-5 svizzeri che, secondo il brigadiere Rupert Stadelhofer delle Forze aeree austriache, sarebbero l'ideale per "completare" la costosissima linea di Typhoon.

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  • 3 settimane dopo...

Da un'intervista pubblicata su una rivista aeronautica svizzera uscita stamattina si possono avere interessanti informazioni sulla procedura d'acquisto (ora bloccata) dei Tiger. I tre costruttori (Dassault, EADS e SAAB) hanno presentato offerte molto diverse. Fra l'offerta più elevata e quella "più conveniente" vi è una differenza di 1,5 miliardi di CHF. Le offerte sono state fatte per 22 aerei "full configuration" e con montaggio finale in Svizzera. Offerte da rivedere in quanto il CHF si è rivalutato rispetto all' EUR di oltre il 30%. JSF: sarebbe, per la persona intervistata, un po' "eccessivo" per la Svizzera che ha bisogno di un "aereo multiruolo". L' F-35 è stato scelto dalla Norvegia. A Parigi è stato reso noto che lo Storting (Parlamento) ha autorizzato l'acquisto di 4 (quattro) apparecchi...Mah! Quanto a un eventuale upgrade degli F-5: sarebbe come eseguire un restauro per un oggetto da mettere in museo! F-5 svizzeri che, secondo il brigadiere Rupert Stadelhofer delle Forze aeree austriache, sarebbero l'ideale per "completare" la costosissima linea di Typhoon.

 

 

 

Interviste estive sui quotidiani domenicali svizzeri. Il ministro della difesa Ueli Maurer parla della sua attività come membro dell'esecutivo federale, dei rischi di una sua eventuale non rielezione in dicembre, della politica del suo partito (UDC), dei costi per la difesa. In proposito dice che sarebbe il momento ideale per acquisti di armamenti all'estero. In pochi mesi il dollaro USA è precipitato a 0,75 CHF e l'EUR è ormai alla pari, con una diminuzione del 40% in un anno e mezzo rispetto al franco. Purtroppo le procedure di acquisto sono lunghe: un acquisto come quello di un jet è un'operazione "spalmata" su vari anni. Sembra facile. In ogni caso sembra proprio il momento per dare finalmente l'avvio a un acquisto congelato ormai da vari mesi. L'acquisto di aerei da combattimento è però solo un importante dettaglio di una ridefinizione (soprattutto numerica) dell'Esercito svizzero che potrebbe avere 100'000 uomini. Sempre tanti anche in un confronto internazionale anche se sono lontani anni luce i tempi di forze armate da 850'000 soldati. Rimarrebbe (certamente) il sistema di milizia: un servizio volontario è proposto solo dai rossoverdi che mirano (un vizio che dura da decenni) all'abolizione dell'Esercito.

Modificato da vorthex
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  • 2 settimane dopo...

Interviste estive sui quotidiani domenicali svizzeri. Il ministro della difesa Ueli Maurer parla della sua attività come membro dell'esecutivo federale, dei rischi di una sua eventuale non rielezione in dicembre, della politica del suo partito (UDC), dei costi per la difesa. In proposito dice che sarebbe il momento ideale per acquisti di armamenti all'estero. In pochi mesi il dollaro USA è precipitato a 0,75 CHF e l'EUR è ormai alla pari, con una diminuzione del 40% in un anno e mezzo rispetto al franco. Purtroppo le procedure di acquisto sono lunghe: un acquisto come quello di un jet è un'operazione "spalmata" su vari anni. Sembra facile. In ogni caso sembra proprio il momento per dare finalmente l'avvio a un acquisto congelato ormai da vari mesi. L'acquisto di aerei da combattimento è però solo un importante dettaglio di una ridefinizione (soprattutto numerica) dell'Esercito svizzero che potrebbe avere 100'000 uomini. Sempre tanti anche in un confronto internazionale anche se sono lontani anni luce i tempi di forze armate da 850'000 soldati. Rimarrebbe (certamente) il sistema di milizia: un servizio volontario è proposto solo dai rossoverdi che mirano (un vizio che dura da decenni) all'abolizione dell'Esercito.

 

 

La commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (una delle due camere federali) riunita oggi invita il Governo (con 17 voti contro 8) a procedere in tempi brevi all'acquisto di nuovi jet da combattimento per le Forze aeree. L'acquisto dovrebbe essere fatto con i budget normali, senza quindi crediti speciali che sarebbero sottoposti a referendum. L'acquisto rientra nella nuova (ennesima) ristrutturazione dell'Esercito che dovrebbe essere composto da 100'000 uomini. Il tipo di aereo deve essere scelto entro quest'anno. E' chiaro il momento eccezionale per un acquisto dato l'alto valore del CHF sia rispetto all'USD, sia rispetto l'EUR. Le offerte dei tre costruttori scadono il 31 dicembre 2011.

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In effetti non gl converrà mai così tanto come adesso... Sarebbe ora, con somma gioia del costruttore europeo di turno, data la recessione.

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In effetti non gl converrà mai così tanto come adesso... Sarebbe ora, con somma gioia del costruttore europeo di turno, data la recessione.

 

 

La rivalutazione del CHF rispetto a USD e EUR è stata del 30% in meno di due anni quindi effettivamente il momento sarebbe eccezionalmente favorevole. Occorre dire però che la cifra prevista di 5 miliardi di franchi (se l'acquisto va veramente in porto) sarà spalmata su vari anni: un'operazione simile a quella thailandese (con i Gripen).

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Bisognerà vedere sul contratto come verranno valutati i rapporti di cambio, se a tasso fisso calcolati sull'anno di sottoscrizione o variabile in base all'anno di pagamento della tranche. Anche nel secondo caso, comunque, converrebbe fare il contratto adesso, non credo che ci metterà poco a rivalutarsi l'Euro...

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Bisognerà vedere sul contratto come verranno valutati i rapporti di cambio, se a tasso fisso calcolati sull'anno di sottoscrizione o variabile in base all'anno di pagamento della tranche. Anche nel secondo caso, comunque, converrebbe fare il contratto adesso, non credo che ci metterà poco a rivalutarsi l'Euro...

 

 

Certamente, purtroppo però i tempi della politica sono lunghi. Se lo Stato fosse un'azienda privata...sarebbe bello. L'Euro si è già (fortunatamente per l'export svizzero) rivalutato di una decina di centesimi. Non arriverà mai più, in ogni caso, al cambio di un paio di anni fa (1 EUR=1,68 CHF). Il cambio con il dollaro rimane stabile: un'azienda della mia regione che lavora per Boeing...non ce la fa più (con ordini in USD). Vedremo...

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  • 2 settimane dopo...

"R A F A L E" per le Forze aeree svizzere?

Questa mattina "Flightforum" (forum simile a questo della Svizzera tedesca) riporta un articolo del quotidiano (progressista) di Zurigo Tages Anzeiger circa la scelta del nuovo jet che dovrebbe sostituire i Tiger. Il modello prescelto dovrebbe essere comunicato entro l'anno. In ogni caso il giornale anticipa il nome: si tratta del "R a f a l e" di Dassault che ha battuto il Typhoon. Il Gripen sarebbe nettamente il meno costoso, con costi unitari molto inferiori ai 100 milioni di CHF. Ma il punteggio ottenuto dal velivolo di SAAB sarebbe solo la metà di quelli dei due bireattori.

Il giornale precisa poi il vantaggio dell'industria francese di avere un ..."SARKOZY", personaggio che, piaccia o non piaccia, è evidente, concreto. E' un po' una mia osservazione che ho fatto varie volte in questi forum: il consorzio europeo è una realtà poco evidente con alla testa una potenza economica (Germania) che non vuole esporsi militarmente per evidenti motivi storici. Poi, in questi giorni Dassault riaprirà a Berna un suo ufficio ad hoc (era chiuso da vari mesi) e la presenza del Rafale è certa al prossimo meeting di Sion.

 

Nel forum che ho citato si dice poi che i piloti svizzeri che hanno partecipato alla valutazione sono unanimi su un tipo (...non si dice quale però).

 

Ecco, queste sono informazioni di poco fa... Si tratta di indiscrezioni, però...

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Il giornale precisa poi il vantaggio dell'industria francese di avere un ..."SARKOZY", personaggio che, piaccia o non piaccia, è evidente, concreto. E' un po' una mia osservazione che ho fatto varie volte in questi forum: il consorzio europeo è una realtà poco evidente con alla testa una potenza economica (Germania) che non vuole esporsi militarmente per evidenti motivi storici.

 

Mah, in realtà in testa al consorzio c'è British Aerospace e gli inglesi non sono meno dei francesi quando si tratta di menare le mani. Vedi la campagna in Libia.

 

 

 

 

Voglio però fare delle puntualizzazioni sui costi e poiché, a parere mio, c'è molto da dibattere.

 

Gli aeroplani oggetto della gara sono molto costosi offrendo però prestazioni di livello assoluto e portando carichi ingenti.

 

Tuttavia nessuno ha mai dibattuto su una prestazione importantissima ma mai contemplata nelle tabelle prestazionali: la sicurezza.

 

Il Rafale è entrato in servizio nel 2001 ed è stato consegnato ad oggi in circa 100 esemplari, accumulando meno di 50000 ore volo complessive.

 

Ad oggi sono precipitati 4 Rafale per motivi vari.

 

Il Typhoon è entrato in servizio nel 2003 ed è stato consegnato in oltre 250 esemplari, accumulando oltre 120000 ore di volo complessive.

 

Dei velivoli operativi ne è precipitato uno solo.

 

Proviamo a fare due calcoli su questi dati.

 

EF-2000:

 

1 / 120000 = 8.33 * 10-6 eventi catastrofici / ora di volo

 

Rafale:

 

4 / 50000 = 8 * 10-5 eventi catastrofici / ora di volo

 

Da questi semplici calcoli si vede chiaramente come la sicurezza del Typhoon sia di un ordine di grandezza superiore a quella del Rafale.

Sottolineo il concetto: non sono supposizioni, sono dati statistici delle ore volate rilasciate dalle ditte o dalle forze aeree e dati statistici degli incidenti accaduti.

 

Molto si può disquisire sulla velocità di punta, sulla tangenza massima, sulla RCS, ecc.: non si può fare altro che affidarsi ai dati tecnici rilasciati dalle case. Ma che questi dati risultino veritieri o no, chi ce lo assicura? Invece il dato sulla sicurezza è incontrovertibile: l'aeroplano presenta un livello di sicurezza pari a n incidenti catastrofici per ora di volo.

 

 

Quindi quando si parla di costi di un velivolo sarebbe necessario dire: il velivolo costa tanto, offre queste prestazioni e un certo grado di sicurezza. Ne vale il costo?

Se un normale cittadino vedesse passare sulla testa un Rafale o un EF-2000 con quale velivolo si sentirebbe più sicuro?

Se poi un pilota avesse la possibilità di scegliere quale velivolo pilotare, su queste basi quale sceglierebbe?

 

 

Un'ultima nota sulle prestazioni in campagne operative dei 2 velivoli:

 

L'ultimo Rafale precipitato si è inabissato in mare durante una missione operativa a largo delle coste del Pakistan nel 2010. Durante la campagna libica 1 Rafale è stato costretto ad atterrare a Malta per avaria tecnica. Teniamo in conto che entrambi i velivoli sono partiti dalle proprie main base: la Charles de Gaulle nel primo caso e Solenzara nel secondo. Cioè nonostante abbiano avuto sempre il supporto dei tecnici francesi su territorio francese c'è stato qualche guasto che ha afflitto i velivoli.

 

Invece gli EF-2000 sono sempre tornati alla base di partenza. Nel caso dei velivoli inglesi di stanza a Gioia del Colle ricordiamo che hanno operato da una base per loro straniera, quindi senza avere il supporto diretto della RAF su territorio inglese.

 

In definitiva: in caso di situazioni operative, quale velivolo subisce maggiormente lo stress delle operazioni live? L'EF-2000 o il Rafale?

In conclusione chi spende meglio i propri soldi, chi investe nel velivolo del consorzio o nel prodotto francese?

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Il Consorzio Eurofighter è una GmbH (società a garanzia limitata) di diritto germanico con sede a Monaco di Baviera. Tutto passa da lì. Il punto di riferimento è la Germania. Vedremo poi innanzitutto la veridicità delle indiscrezioni giornalistiche svizzere. Il discorso, qui in Svizzera, è semmai quello di sapere se aerei di quella categoria sono davvero necessari. Su un forum svizzero un pilota professionista affermava che, tutto sommato, per compiti di polizia aerea basterebbero i PC-21 e le Forze aeree (più utili a operazioni di soccorso all'estero) concepirle con grossi aerei da trasporto e con un maggior numero di elicotteri medi. Se però jet da combattimento di grandi prestazioni sono davvero necessari (utili certamente no) li si comprano: e "grossi". Era stato il caso mezzo secolo fa (Mirage III) oppure vent'anni fa (F-18). A proposito di Typhoon: è stato presentato con un radar ritenuto, in Svizzera, assolutamente inadeguato. E' stato detto, al momento della valutazione, che sul breve termine non erano previste sostituzioni. Affare del consorzio. Boeing non era pronta con il suo "Superhornet" alla gara svizzera e ha declinato l'invito. Peccato perché l'aereo americano poteva essere il favorito. Una prova di serietà di Boeing secondo me. Tornando alla valutazione: non è stato un giochetto. Come cittadino non dubito della serietà dei funzionari/specialisti tecnici/piloti coinvolti per parecchie settimane nell' esame dei modelli presentati. Non è il caso di tifare per qualcosa. Sul cosa scegliere... siamo grandi abbastanza per esserne in grado (la Svizzera ha appena compiuto 720 anni).

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Anche la seconda camera federale, il Consiglio nazionale, ha approvato oggi il principio d'acquisto in tempi brevi di 22 jet da combattimento. Il relativo credito non risulterà da stanziamenti speciali ma sarà compreso nei normali budget della difesa (che saranno però aumentati). L'acquisto sarà probabilmente già compreso nel "Programma d'armamento 2012". L'Esercito svizzero sarà poi ridotto a 100'000 uomini/donne, l'effettivo minimo da quando esiste l'Esercito federale (1848). La decisione è stata presa con 113 voti contro 67.

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100.000? Effettivamente non sono tantissimi per la Svizzera, nel senso che la tradizione militare è sempre stata parte del vostro patrimonio culturale a quanto mi risulta.

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100.000? Effettivamente non sono tantissimi per la Svizzera, nel senso che la tradizione militare è sempre stata parte del vostro patrimonio culturale a quanto mi risulta.

 

 

Effettivamente se si confronta con l'effettivo degli anni 50/60 ...> 850'000 soldati, la differenza è enorme. In ogni caso, calcolando che si tratta di due sole armi e per un Paese di 8 milioni di abitanti anche 100'000 uomini sono (quasi) da record. I problemi e le realtà attuali non sono più quelli di mezzo secolo fa. Gli enti privati (banche per esempio) sopportano sempre meno lunghe assenze per servizio militare di loro quadri dirigenti. Un passaggio al professionismo, anche per via dei salari elevati che si dovrebbero dare, non è mai stato all'ordine del giorno.

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