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ugom

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  1. Al di là di (ovvie) considerazioni umanitarie, l'arma nucleare è un'arma, dal punto di vista delle grandi potenze, inutilizzabile. Se non in un conflitto fra grandi potenze. C'erano, negli anni che furono fior di dottrine, specialmente sul fronte NATO sull'impego di armi atomiche tattiche. Ma si trattava di fermare, in un modo o nell'altro, il dilagare dei mezzi del Patto di varsavia ad ovest. Non di atomizzare contadini nord-vietnamiti. L'opzione nucleare (come quella chimico-batteriologica) è assolutamente inutilizzabile in un conflitto asimmetrico.
  2. Per farla breve, che la guerra in vietnam fu una guerra con doppio fronte: sul campo e sui media interni al paese. Regole di ingaggio restrittive, limitazioni all'uso della forza aereonautica per consideraizoni politiche ma anche e soprattutto l'essere cascati nella trappola dell'avversario: combattere la guerriglia con la guerriglia. Questi sono frutti delle polemiche di quegli anni. Per vincere, si sarebbe dovuto affrontare il nemico con un'offensiva alle basi di partenza: nel vietnam del nord. Allora l'esito sarebbe stato certamente diverso.
  3. Quoto al 100%. Per quanto riguarda il Golfo del Tonchino, poi, non lo prendo neanche in considerazione. In Vietnam gli Stati Uniti sono intervenuti a sostegno di un paese alleato, il Vietnam del Sud, minacciato da uno del blocco contrapposto, il Vietnam del Nord. Il casus-belli ha avuto significato solo nell'ottica di giustificazione verso l'opinione pubblica propria contemporanea. Una seria analisi strategica e storica della guerra del vietnam non può far altro che considerarlo una prima scaramuccia tra i futuri belligeranti. Come dici giustamente tu, "l'intervento americano in Vietnam sarebbe avvenuto comunque, a prescindere dall'incidente." Ed è stato una scelta giusta, nell'ottica del rispetto delle alleanze internazionali e del mantenimento degli equilibri strategici della guerra fredda. Che poi la guerra abbia avuto degenerazioni di vario genere è altra questione. E che la guerra l'abbiano "persa" (meglio ancora: "voluto_ perderla" ) gli americani, più che "vinta" i vietcong, è, imho, altrettanto ovvio. Tornando In-topic: Sì, l'Iran va fermato. Va fermato per mille motivi, prima fra tutti la giusta tua osservazione sulla già eccessiva proliferazione nucleare. D'altra parte, il trattato di non proliferazione nacque proprio per questo. E, fatto non secondario, mentre Israele, India e Pakistan non l'hanno sottoscritto (quindi sono legalmente non impegnati a rispettarlo) l'Iran sì. Non per niente Ahmadinejad sottolinea in ogni modo che il programma nucleare iraniano ha solo finalità civili. Solo che non ci crede nessuno. E non ci crede nessuno non perchè Ahmadinejad sia brutto e antipatico, ma perchè l'Iran ha rifiutato mediazioni più che ragionevoli. O almeno, più che ragionevoli per un paese che davvero persegue un obiettivo di nucleare civile. Ma va fermato anche perchè le dichiarazioni di Ahmadinejad nei confronti di Israele sono chiare e inequivocabili. E un Iran "atomico" potrebbe passare facilmente dalla deterrenza ai fatti.
  4. Confesso che avevo proprio pensato alle tecniche luogocomunensi: chi di spada ferisce... Però hai ragione: abbassarsi a certi livelli non farebbe bene a nessuno. Mi inchino alla saggezza... Quanto alle castronerie, non sa neanche leggere quello che linka: nel tentativo di controbattere alla discussione in cui aveva tirato fuori i KC-135Q su undicisettembre, ha linkato proprio siti che confermano che la Q era la versione specificamente adattata agli SR71... Bravissimo ad auto-debunkarsi, il personaggio!
  5. ugom

    Vallo atlantico

    Belli anche i resti del mulberry di arromaches. E impressionanti i cimiteri militari. Quello americano, tutto bianco, ma ancor di più quello tedesco, tristissimo.
  6. ugom

    Classe OHIO

    Può essere che i Virginia, con la propulsione pump-jet, risultino più silenziosi, a parità di velocità. Attendo conferme (o smentite) dai "soliti noti"...
  7. ugom

    Classe OHIO

    Appunto per quello precisavo! Un boomer ha requisiti diversi da un sottomarino d'attacco tipo Virginia o Seawolf. Un boomer non corre. Naviga piano piano in attesa. ...Sperando che debba attendere per sempre... Quanto al ruolo SSGN: sì, non si parla più di SSBN, ma il ruolo è simile: piattaforme di lancio. Se vuoi fare un paragone aereonautico, un Ohio sta a un B-2 come un Seawolf sta a un Raptor. Silenziosità: se non ricordo male qualcuno disse che per localizzare un Ohio bisogna cercare il punto nell'oceano dove _NON_ c'è alcun rumore... Credo che i dati effettivi siano un tantino riservati. Forse Gianni ci dirà di più.
  8. ugom

    Classe OHIO

    "d'attacco"? Gli Ohio sono boomer. E sono i più silenziosi al mondo. Cito (http://www.paginedidifesa.it/2007/martinelli_071001.html): "Ma altre sono le caratteristiche che hanno portato a scegliere gli Ohio per questi nuovi compiti. Il riferimento va in particolare alla silenziosità che è garantita non solo dall’utilizzo di materiali anaecoici ma anche dal tipo di reattore nucleare adottato e cioè l’S8g a circolazione naturale; in questa configurazione e a basse velocità, tale reattore fornisce il vapore necessario senza l’utilizzo delle pompe di raffreddamento molto rumorose." Forse, verranno superati dai russi Borej. Forse. Vedi http://www.marina.difesa.it/editoria/rivis.../articolo02.asp
  9. ugom

    Capacità AA dell'F-35...

    Tutto molto vero, ma, consentitemi il parallelo, è come se hai tempi dei teen fighters l'usaf avesse aquisito un paio di centinaia di Eagles e delegato il resto del ruolo aria-aria ai Falcon. E' pur vero che la guerra fredda è finita. E' pur vero che le nuove dottrine prevedono di fare piazza pulita dell'aviazione del potenziale avversario usando i Raptor e che perciò il ruolo aria-aria risulterebbe marginale, dopo i primi giorni di un ipotetico conflitto. Ma, imho, una paio di centinaia di caccia da air-superiority o air-dominance che dir si voglia sono pochini per un paese come gli Stati Uniti.
  10. Ma certo che si può commentare: basta clickare su "commenti" in basso in fondo al thread. Anzi: inviterei a un commento in massa: detesto la mistificazione della realtà che fanno 'sti tizi!
  11. ugom

    Auguri Max72

    Auguri!
  12. Occhio: _entrambe_ le motivazioni stavano alla base della scelta strategica dei bombardamenti: - La necessità di distruggere la macchina produttiva dell'asse. - I bombardamenti come strumento di pressione sulla popolazione: non a caso si parla anche di rappresaglia. Questa è uno dei tenti dibattiti emersi. Ma non ha fondamento. E' chiaro che le alte gerarchie militari erano interessate a conoscere gli efetti della bomba. Ma dire che è stata lanciata per vedere gli effetti è infondato. I test di efficacia erano già stati fatti: ad Alamogordo. Negli Stati Uniti. Il mito nacque dal fatto che, ovviamente, il lancio delle bombe fu seguito da rilevazioni di ogni genere da parte degli americani: ovviamente si voleva capire fino a che punto la bomba aveva avuto effetto. Ma da qui a dire che la lanciarono apposta, come test, ce ne corre... E la bomba H dove avrebbero dovuto lanciarla, per testare l'efficacia? La decisione finale fu presa da Truman. E fu presa solo dopo Okinawa e la carneficina che seguì all'invasione dell'isola. Prima, tutti i piani prevedevano l'invasione delle isole Giapponesi. Omo omini lupus. Lo dicevano già all'epoca delle legioni romane di cui si parlava sopra. Ma questo non vuol dire che non si cerchi di risolvere anche problemi di natura "moralmente" superiore. Significa che uno -stato- deve mettere diversi elementi sulla bilancia. La risoluzione di problematiche moralmente significative che coinvolgano la sfera internazionale dovrebbe essere delegata a enti sovranazionali: l'Onu, per intenderci. Ma è chiaro che l'efficacia di tali istituzioni deve essere rivista. L'Europa ne ha da correre... E lo dico col dispiacere di un europeo. Molto di più che semplici legami politici unisce il vecchio continente al nuovo. L'India è già un alleato degli Stati Uniti. Le due cose non sono incompatibili. L'errore di fondo, imho, che si tende a commettere da quindici anni a questa parte è ritenere che ggli Stati Uniti siano il fulcro del mondo e a loro competa la soluzione di tutti i problemi, o viceversa che in loro sia la fonte di ogni male. Siamo in seimiliardierotti (purtroppo) su questo piccolo pianeta. Gli Stati Uniti sono i più ricchi. Gli Stati Uniti sono i più forti. Gli Stati Uniti sono l'unica superpotenza (ancora per poco). Gli Stati Uniti sono tra le nazioni di maggiore tradizione liberale e democratica. Ma gli Stati Uniti non sono i "padroni" del mondo. Le interazioni tra stati sono complesse quanto e più di quelle tra gli individui. Ritenere che agli Stati Uniti competa ogni soluzione nel bene e nel male significa abdicare al ruolo che -ogni- stato ha nei confronti del suo popolo e delle relazioni di questo con le altre nazioni.
  13. E' una delle tante obiezioni che si sono fatte. Col senno del poi, forse si. Ma non dimenticarti che di bombe, al momento, ne avevano solo due... Se, dopo la seconda, il Giappone non si fosse arreso, o si aspettava di repararne un'altra o si tornava all'invasione...
  14. "tranne quando afferma che nessun pazzo sapendo di essere distrutto ucciderebbe milioni di persone come ritorsione.. Nagasaki ne è la prova materiale, e quando, fin da bambino pensavo agli USA come nazione amica non potevo non kiedermi il perchè di una doppia dimostrazione nucleare...se non fatta a fini sperimentali con le cavie nipponiche... Senza togliere che lo stesso paese , ha fatto + danni in 3 notti sopra i civili di dresda e amburgo, che in 2 esplosioni nucleari....e sempre per ritorsione ...." Stiamo parlando di tre cose diverse. Dresda, Amburgo, ma anche i bombardamenti di Tokio furono il risultato della strategia degli alleati volta a smantellare le capacità produtive, ma anche il morale delle nazioni dell'Asse. Vi fu, questo è vero, particolare accanimento, per esempio a Dresda, intesa quasi come una risposta (una ritorsione, se preferisci) per i bombardamenti di Coventry da parte tedesca. Ma la ragione prima dei bombardamenti fu strategica, discutibile quanto vuoi, ma non certo di matrice psicologica. Hiroshima e Nagasaki hanno una storia diversa. Gli Stati Uniti avevano vinto ormai la guerra. Ma il Giappone non voleva arrendersi. E la dimostrazione si ebbe con la battaglia di Okinawa: un bagno di sangue che gettava foschi presagi sulla battaglia per la conquista del Giappone. La scelta dunque era fra l'invasione dell'arcipelago giapponese e le atomiche. Truman scelse le atomiche. Fece bene? Fece male? Se ne discute da decenni. Resta il fatto che neanche dopo Hiroshima il Giappone si arrese. E persino dopo Nagasaki l'establishment militare voleva resistere "fino all'ultimo uomo, donna o bambino" Fu solo per scelta di Hirohito che si ammise, finalmente, ciò che era evidente da mesi: la guerra era perduta. Oggi, la situiazione è ancora diversa. Oggi, una guerra nucleare significherebbe non la distruzione di due città, ma la distruzione, se non della vita sulla terra, sicuramente della civiltà come la conosciamo. E nessun governo è disposto a tanto. "18 gruppi di attacco USA attuali(sono18?...intendo i cg)....." Attualmente, sono 12. "gli usa sono intervenuti in ruanda(c'era clinton , un democratico, allora...) quando 1000000 di persone fu massacrato, a colpi di macete x non sprecare pallottole, in un mese? eppure x poche centinaia di migliaia di esseri umani facoltosi, si scatenò la guerra del 1991....dove tutti..i cani degli usa intervennero pesantemente." Gli usa sono una superpotenza. Non l'eserciito della salvezza. La loro politica estera risponde a criteri di convenienza. Questo non toglie che, a volte, gli interessi della superpotenza coincidano con quelli dell'umanità. Ti faccio un esempio infamante. Ma non per gli usa, bensì per la civilissima europa. Bosnia. Basta una parola? Dirò di più. I pacifiNti nostrani, che non muovevano dito contro il genocidio in atto in bosnia, fecero sit-in e gran manifestazioni contro gli aerei americani che partivano da aviano. Questo, imho si intende, si chiama "ipocrisia". "parlate di iran guerrafondaio" No no. E' l' -IRAN- a fare proclami guerrafondai. Non siamo noi a inventarceli. "Il popolo cinese, e in parte quello indiano, inizierà entro 10 anni a volere lavatrici, auto e televisori" Ben venga. Un bel riequilibrio di rsorse e stipendi è quello che ci vuole.
  15. ugom

    Auguri Unholy!

    'ccidenti... Auguroni!! (anche se mi hai appena fustigato su "Phoenix"... ...forse, non avevi tutti i torti... ) Comunque, come sarebbe a dire "vecchio"...??? E noi poveri del '65 che siamo, allora...?
  16. ugom

    Missile Phoenix

    Nulla da eccepire sull'analisi della situazione della Russia post sovietica. Anche se ci terrei a sottolineare che sia il crollo delle capacità belliche sia la carenza di conflittualità della Russia di oggi sono proprio il frutto della sconfitta nella guerra fredda. Non un atteggiamento mentale implicito nella politica del paese, che, anzi, posto nelle giuste condizioni, credo ambisca a ritagliarsi, o meglio, ricostruire, un suo ruolo di potenza globale. Vero è che sia lo scontro in Corea che quello in Vietnam non sono stati altro che facciate militari per uno scontro politico tra gli Stati Uniti e la Cina ...ma anche l'URSS, che stava nelle retrovie nordocreane e nordvietnamite non meno di Pechino. Il conflitto locale non è impossibile. Su questo concordo appieno. Proprio perchè Pechino non fa affatto mistero di volersi riprendere l'isola. Con le buone o con le cattive. Ma lo scenario che credo più probabile è proprio un uso della forza intesa esclusivamente come "mostrare i muscoli", e usare, passo passo la diplomazia per ottenere quanto già hanno ottenuto con Hong Kong senza colpo ferire. I cinesi hanno pazienza. La marina cinese arricchisce la sua componente subacquea? Decide di avviare la Varyag all'uso operativo e di basare su di essa una propria classe di portaerei? Dissemina i litorali di unità armate di missili antinave? Tutto questo, certo, non serve a difendersi da un invasore ipotetico. Ma serve a dire all'Us Navy: "non pensateci neanche". In effetti, già oggi, non manderei con troppa tranquillità una Nimitz col suo gruppo navale da quelle parti. E, quando i tempi saranno maturi, sarà l'Onu ad avallare il rientro in patria dell'isola ribelle... Non è un caso se anche la posizione statunitense in seno all'onu è cambiata nei confronti di Taiwan. Diverso è il caso di Giappone e India. Il primo, da sempre, ha con Pechino un rapporto più che conflittuale. La seconda, con una cultura diversa da quella cinese almeno quanto lo è la nostra, si avvia ad essere la seconda tigre dell'asia. Ed è probabile che in futuro possa ambire a diventare la prima. Il gioco sarà aperto nei prossimi anni: Stati Uniti, Cina, India. E, con tempi più lunghi, anche una rediviva potenza Russa e, speriamo, un'Europa davvero unita, capace di esprimere una politica estera coerente. Ma stiamo andando _paurosamente_ OT... ...temo ritorsioni...
  17. ugom

    Scie chimiche

    Ragazzi... questa è bellissima! C'è un tizio che (cito http://www.nexusitalia.it/forum/scie_chimi...scie-t18.0.html ) ha: "completato uno studio di 8 mesi sull'influenza delle scie chimiche sulle pioggie e la relativa efficacia nel ripristino tramite l'orgonite www.giftingitalia.org/Fatti.html"
  18. ugom

    Missile Phoenix

    Non vorrei andare OT, ma davvero giudichi realistica come area di tensione Taiwan e la Cina? Certo, Pechino non fa mistero di volersi riprendere l'isola e i suoi abitanti. Ma la Cina, oggi, è alleata degli Stati Uniti quanto la Russia. Vedi, ad esempio, la collaborazione che i due paesi hanno avuto nella gestione della questione Corea del Nord. Non dubito che, col tempo, la Cina possa ambire a un ruolo di competizione paritaria con gli Stati Uniti, sul piano strategico come su quello economico. Già oggi ci sono ampie avvisaglie di possibili terreni di frizione sui mercati delle materie prime. Ma, al tempo stesso, la Cina è fra i maggiori creditori dello stato federale. Insomma, imho, i tempi delle superpotenze e delle guerre fredde sono terminati in via definitiva. Non è un caso se anche il Pentagono punta l'interesse verso i conflitti asimmetrici e atipici. Certo, le Nimitz saranno sostituite dalle CVN21, i '52 restano a disposizione per lo strike nucleare, gli Ohio pattugliano i mari. Ma tutto questo risponde più ad una logica di deterrenza che non allo schieramento di un reale potenziale bellico faccia a faccia tra potenze globali.
  19. ugom

    F-22 NATF

    Qui mi permetto di dissentire. La velocità massima è sicuramente a favore del gattone, ma bisognerebbe valutare quella operativa. Anche in fatto di portata dei missili vincono i Phoenix, ma non le loro capacità. Quanto all'avionica, tuttavia, dubito che il gattone possa essere considerato vincente.
  20. Bella mazzata. Al solito. Comincio a chiedermi se sia autolesionismo, il suo...
  21. ugom

    Missile Phoenix

    Bei tempi... ero un ragazino e tifavo "Eagle"... ma un amico non faceva che mostrarmi foto di Phoenix... rabbia! ...però era semplice e bello misurare le cose solo a 2,5 contro 2,34 (mach) o a Sparrow vs Phoenix... Altri tempi. :-)
  22. Selezione naturale...? Ma non sai che anche Darwin faceva parte del complotto e la selezione naturale nopn esiste?
  23. ugom

    Iran shows off new fighter jet

    Allucinante il livello di incompetenza... Leggete... http://www.nexusitalia.com/index.php?optio...&Itemid=100 ...ma la cosa più bella è in fondo... (cito): "(Fonte: ricevuto via email)" il massimo della credibilità... Adesso provo a mandargliela io una mail... vedremo se mi pubblicano...
  24. Quoto tutto il discorso. L'unico mio vero dubbio non sono le tre superpotenze. L'unico vero dubbio sono proprio "paeselli" come l'iran che già possiedono missili balistici e presto potrebbero entrare in possesso di armi nucleari. Chi gli impedisce di incollare le testate in cima al shihab xxx di turno? Basta un trattato? E se il paesello di turno non lo vuole firmare, come la mettiamo? E se lo firma ma tiene lo stesso qualche missilotto da parte, come la mettiamo? Questo è il problema.
  25. ugom

    l'onda del V day

    Perfettamente d'accordo. Sono altre le problematiche che rendono il nostro sistema così fragile, frammentato e incapace di gestirsi. Si veda, ad esempio, il mio post precedente. Questo no. Grillo fa il suo lavoro: è un comico e fa satira sulla nostra società e sulle forze e i meccanismi che la guidano, dei quali la politica e i politici sono sono una quota, quasi una punta di iceberg. Finchè la sua opera si limita a questo e a scuotere le coscienze del cittadino medio, tutto "grande fratello" e "acqua che elimina l'acqua", ben venga e ben urli. Vedremo semmai quale sarà il frutto a breve di tanto fiume di parole.
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