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matteo16

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Risposte pubblicato da matteo16

  1. non metto in dubbio che manca la cultura aeronautica ,ma siti come questo fanno ben sperare.

    Le affluenze di persone alle varie manifestazioni aeree sono qualcosa di incredibile.

    Secondo me basterebbe capire solo come fanno le altre nazioni a trarre profito con progetti quali, il rimettere in condizioni di volo aerei dismessi come quelli che avete elencato ,che pero' hanno un valore storico,e di farli volare in determinate occasioni.

    In Italia abbiamo una manciata di musei molto belli ,dove possiamo ammirare velivoli di ogni sorta ,ed altri senza fare nomi che sembrano cimiteri all'aperto ,dove pero' le salme vengono lasciate agli agenti atmosferici.

    Di appassionati che dedicano la vita a progetti simili esistono gia' e le capacita' non mancano.

    Manca solo chi dall'alto dia il "LA"per promuovere questo tipo di cose.

    e probabilmente manca chi ha soldi da investire in queste cose!

    intanto e non e' poco accontentiamoci di quello che vola adesso,mi riferisco sempre ad un numero limitato di velivoli a elica storici che fanno qualche apparizione in certe occasioni,e a quelli che possiamo ammirare nei musei.

     

    per gepiro66 e il discorso sugli s79 posso solo darti ragione, cmq

    un esemplare dei 2 esistenti ,lo trovate a Trento,fu donato dal Libano nel 1993.

    Veramente bello.

     

    http://www.museocaproni.it/velivoli/marchetti-s79.asp

    Affluenze di persone in italia alle manifestazioni aeree e il loro numero, guarda all'estero...

    Musei non ti sei mai informato dei musei che ci sono all'estero?

    Aerei storici quanti ne rimettono in condizioni di volo e quelli che vengono esposti nei musei all'estero?

     

    Non facciamo dell'Italia qualcosa di grande dove c'è carenza rispetto al mondo aeronautico estero

     

    Mi dispiace ma in Italia si sente la mancanza di cultura aeronautica paragonata a quella estera e concordo con gepiro su velivoli restaurati e poi lasciati la a prendere le intemperie...ma mi domando ma che senso ha?e questa la nostra cultura aeronautica? bah mi viene :furioso: a sentir ste cose!

     

    chiuso ot

  2. Se è veramente come dici non posso fare altro che esprimere tutta la mia tristezza a riguardo... Soprattutto se penso che in Russia la DeAgostini sta pubblicando materiale nuovo da almeno un anno... bah...

    Se guardi nell'ultima pagina dove ci sono scritti i responsabili...guarda gli anni di pubblicazione 1997, 2000 e quest'ultimo e guarda il nome originale della collana...

    quante belle cose deludenti si scoprono

    Quando ho guardato il volume l'ho aperto ho visto disegni foto e testi già visti avendo io comprato in passato aerei da combattimento(mi pare 1996), Top Gun(mi pare 1999), Aircraft(mi pare 2000 o qualche anno dopo)

    In Russia pubblica materiale nuovo ne sei sicuro mi sembra un'pò strano...

  3. Per chi gli interessa le date delle uscite

     

    001

    Gli aerei della guerra lampo...Gli aerei della guerra lampo 1936-1939

    10/02/2012

     

    002

    Le guerre negli anni della d...Le guerre negli anni della distensione 1971-2000

    24/02/2012

     

    003

    La conquista del cielo 1903-...La conquista del cielo 1903-1939

    09/03/2012

     

    004

    Cieli in fiamme 1940-1942

    16/03/2012

     

    005

    I grandi jet militari 1975-2...I grandi jet militari 1975-2000

    23/03/2012

     

    006

    I cieli caldi della guerra f...I cieli caldi della guerra fredda 1946-1970

    30/03/2012

     

    007

    Frontiere della tecnologia 2...Frontiere della tecnologia 2000-2011

    06/04/2012

     

    008

    Una guerra vinta nel cielo 1...Una guerra vinta nel cielo 1943-1945

    13/04/2012

     

    009

    L'ala diventa rotante. Gli e...L'ala diventa rotante. Gli elicotteri 1907-2011

    20/04/2012

     

    010

    Aerei per un mondo globale 2...Aerei per un mondo globale 2000-2011

    27/04/2012

     

    011

    Addio all'elica 1945-1960

    04/05/2012

     

    012

    Quando l'asse dominava il ci...Quando l'asse dominava il cielo 1939-1942

    11/05/2012

     

    013

    Jet da combattimento 1950-19...Jet da combattimento 1950-1975

    18/05/2012

     

    014

    Gli anni d'oro del jet 1960-...Gli anni d'oro del jet 1960-1975

    25/05/2012

     

    015

    Le guerre aeree del terzo mi...Le guerre aeree del terzo millennio 2000-2011

    01/06/2012

     

    016

    Aerei per tutti. I grandi je...Aerei per tutti. I grandi jet di linea 1960-1999

    08/06/2012

     

    017

    Oltre il muro 1985-2000

    15/06/2012

     

    018

    Gli ultimi aerei a elica 194...Gli ultimi aerei a elica 1943-1945

    22/06/2012

     

    019

    I primi aerei di linea 1911-...I primi aerei di linea 1911-1960

    29/06/2012

     

    020

    Un secolo di volo 1903-2011

    06/07/2012

  4. 15 Feb 2012

     

    La Difesa ai tempi di Monti: meno marescialli, meno JSF. Analisi di una rinuncia impostata solo sui conti.

     

    «Un'importantissima riforma strutturale dal punto di vista economico». Così il presidente del Consiglio Mario

    Monti ha definito la relazione sul «progetto di revisione della Struttura di Difesa» presentato dal ministro

    Giampaolo Di Paola in piena coerenza con le sue prime dichiarazioni all'indomani della nomina: ridurre i

    numeri per salvare la qualità. Se così fosse, non si potrebbe che essere d'accordo. In realtà i tagli annunciati

    - a partire da quello dei cacciabombardieri F-35 indispensabili per mantenere un'adeguata capacità aerea -

    vanno in una direzione più vicina al ridimensionamento che non alle responsabilità che competono alla terza

    economia d'Europa. Non è forse un caso che l'ennesimo giro di tagli alla Difesa giunga insieme alla rinuncia

    a candidarsi alle Olimpiadi. (Si badi: non a organizzarle, ma a concorrere per farlo). Commettendo prima un

    peccato di superbia nell'immaginare di vincere a tavolino, e poi uno di modestia nel ritirarsi dalla gara senza

    neppure raggiungere i blocchi di partenza.

    Per la Difesa l'atteggiamento rinunciatario è dissimulato da numeri che sembrano fatti apposta per

    confondere. A una lettura superficiale il comunicato stampa del governo, che parla di innalzare il livello

    dell'investimento medio per ciascun militare dagli attuali 16.424 euro alla media europea di 26.458, sembra

    quasi anticipare un aumento delle spese per la sicurezza. Pur denunciando una spesa per la difesa dello

    0,9% del PIL (poco più della metà della media UE dell'1,61%), l'unica armonizzazione citata è quella della

    ripartizione della spesa. Al primo punto la riduzione di 19 punti percentuali della spesa per il personale, da

    ottenersi nell'arco di dieci anni: più che a esodi assisteremo quindi al "blocco del turnover". Il grosso saranno

    nella fascia dei sottufficiali, che sono 71.500 a fronte dei 90.000 di truppa (con un rapporto di 1,25 a 1), ma

    dovrebbero essere sfoltiti del 20% anche gli ufficiali. Numeri - si badi - dati dalla stampa, e non dal governo,

    con tutte le implicazioni del caso in termini di trasparenza. Può darsi che vengano fatti nell'annunciato

    passaggio parlamentare, ma la sensazione è quella di una formalità.

    Lo stesso meccanismo vale per l'annunciata riduzione degli F-35. Il governo nulla dice in proposito,

    rimarcando piuttosto la necessità di essere «allo stesso livello tecnologico» degli alleati. Una definizione che

    si presume includa gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Norvegia, l'Olanda e la Turchia, tutti paesi

    robustamente incamminati lungo quella strada. La traduzione sui quotidiani è invece l'opposto: taglio di 40

    macchine. Nessun accenno alle valutazioni strategiche di fondo, all'impatto sul peso internazionale dell'Italia,

    all'omogeneità interna dello strumento militare nazionale e alle conseguenze industriali. Non potendosi

    toccare la componente imbarcata, pena la vanificazione della portaerei Cavour, ecco che la riduzione

    graverebbe su un'unica forza armata. La riduzione dell'acquisto porterà - anche questo è agevole da

    prevedere - a un minor ruolo industriale, riducendo in misura almeno pari le ricadute occupazionali. Il

    risparmio, in compenso, sarà modesto. Se a regime il prezzo unitario sarà intorno ai 55 milioni ad aereo,

    come ha detto giorni fa il generale Claudio Debertolis, tagliarne 40 significa risparmiare 2,2 miliardi. Da

    questa cifra bisogna però defalcare come minimo i maggiori costi derivati dal minore utilizzo dello

    stabilimento di Cameri. Morale: il taglio della spesa sarà intorno a un decimo, ma quello della capacità sarà di

    oltre un terzo. Se a ciò si aggiungono le necessità addestrative e manutentive, si prospetta uno scenario di

    un Paese G8 che alle future coalizioni atlantiche o europee potrà contribuire con 20-30 aerei da

    combattimento. Quanto questo possa «esprimere un'operatività all'altezza delle aspettative dell'Unione

    europea e della Nato», come dice il governo, è difficile da capire.

    Intendiamoci: il rammarico è certamente superiore alla sorpresa. Sono due secoli che in Italia il rapporto tra

    la prospettiva liberale e le forze armate si svolge all'insegna di un garbato disinteresse nel quale il necessario

    apparato militare è in gran parte gestito in modo piuttosto impreciso attraverso la costante limitazione della

    spesa anziché agganciandolo agli obblighi e alle ambizioni nazionali.

    L'ingresso nella NATO ha modificato tali atteggiamenti solo in parte. Il trasferimento in ambito internazionale

    delle maggiori decisioni strategiche non ha contribuito a sviluppare la cultura della difesa e della sicurezza

    della classe politica e dei massimi livelli amministrativi, che continuano a ritenere queste ultime come dei puri

    costi, fonte di fastidi e di ritardi. Come le Olimpiadi, appunto. Salvo affrettarsi a elargire qualche cavalierato e

    farsi fotografare con gli atleti quando vincendo danno lustro all'Italia. Fuori casa, naturalmente.

     

     

    Link

  5. Scusa; ho sforato ma ti rispondo adesso:

     

    L'integrazione sarà fatta, come ti dicevo.

    I mercati?

    Mmmmhhhh.... Il potenziale c'è, con o senza integrazione della paccottiglia US NATO. Un primo getto, lungo un asse temporale di... diciamo 20/25 anni:

     

     

    Svizzera.

    Emirati Arabi Uniti.

    Qatar.

    Q8

    Royal Navy. (si; hai letto bene)

    Belgio.

    Argentina.

    Perù.

    Cile.

    Colombia.

    Venezuela.

    Malaysia.

    + tutti i paesi che usciranno a medio termine dal progetto F35, spaventati dal lievitare dei costi e/o delusi dalle reali performance del mezzo.

     

     

    Ribadisco; è una proiezione. Può sembrare fantascientifica. Ma malgrado le apparenze, e al di là del tono scherzoso (non mi prendo mai troppo sul serio, sapendo d'esperienza che la gente che si osserva l'ombelico troppo da vicino spesso va a sbattere contro la realtà) sono tutti contratti - o meglio gare- possibili.

    Ricordo intanto, da Fan responsabile, che finora NESSUNO ha firmato un ordine Rafale.

    ;)

    Per il discorso da fan mi dispiace non condivido la dottrina da fan! In questo mondo aeronautico,non è un confronto logico paragonato al discorso che hai fatto sul calcio, non c'è l'ho con te intendiamoci, questi discorsi sono già successi per i fan del Tifone

     

    Non penso che il Rafale abbia la possibilità di essere acquistato da tutti i paesi da te elencati...

  6. Salve

     

    [Tanto per rianimare il Topic]

     

    - Sono fan di questo aeroplano. Tra l'altro non è tanto il potenziale militare che m'interessa in questo campo, ma la tecnica, l'alchimia tecnologica che porta alla magia del volo.

    Pero, caspita, aveva ragione il nono Dassault: "Un aero bello vola bene".

     

    Fonte foto (Zip immagini High Res. sito Rafale India): http://www.rafale.co...mages/image.zip

     

    [/Tanto per rianimare il Topic]

     

    Tu stesso ti presenti così non fare dietro front ....Raffy nella discussione del Rafale, nelle discussioni a cui hai partecipato fino adesso si parla di?...guarda caso del Rafale...

     

     

    Ben detto Flaggy

    I caccia europei possono battagliare con i caccia di 4 generazione nei mercati internazionali, ma a differenza di Stati Uniti Russia Cina non abbiamo nessun caccia di 5 generazione e questo fa riflettere,solo Saab avevo letto che inizia a muoversi per sostituire il Gripen...

    Ok politica francese non integrare armamenti Nato ma dopo India e se vince in Brasile,altri mercati?

  7. Calma io non ho paragonato i vari mezzi,ogni governo farà le sue scelte e ti dico che l'F-35 non è scontato che vinca tutti i concorsi e partecipi a tutti,per adesso le nazioni che sono arrivate ad acquistarlo fuori dal programma jsf sono Israele e il Giappone:stati che investono sugli armamenti parecchio denaro

     

    Ma ascolta te ce l'hai a morte con il Tifone?

    L'EF-2000 ha appena abbracciato la missione aria-suolo e piano piano stanno integrando tutti gli armamenti aria-suolo,il Rafale è nato per essere un multiruolo...

    Io non ho problemi, non capisco tutta sta adorazione per il Rafale, che ha vinto il suo primo concorso meritato adesso,e si merita i complimenti sicuramente, ma deve ancora fare tanta strada per essere compatibile con tutti gli armamenti dell'arsenale occidentale...

  8. Senza voglia di scatenare polemiche; il Typhoon non si è costruito un bel nulla. Ne nelle varie gare di valutazione, ne in missioni operative. (Sono stati i Rafale, i Mirage, i Tornado e Harrier a rischiare le chiappe in Libia).

    L'aura di cui parli è stata creata solo sulla carta, cioè sui Forums Anglosassoni o, in misura molto minore Italiani e Tedeschi.

    Il problema è che quando si smette di fare facile French Bashing e si comincia a tirare le somme, la realtà riprende il passo.

    Ribadisco: la gara a chi ce l'ha più grande a me non interessa, e spero il Typhoon possa tornare su qualche mercato (forse Svizzera?). In quanto al F35, ho già spiegato il mio punto di vista: è un "regalo" avvelenato per l'intera industria aeronautica europea.

     

    Caro leggendo i tuoi messaggi precedenti, mi pare che sei troppo di parte, per un appassionato di aeronautica è un grosso punto a sfavore...prima di dire cavolate sei pregato a informarti sulle missioni svolte in Libia dagli EF-2000 non di quelli italiani ma bensi da quelli inglesi che ne sono stati soddisfatti, anche se nel ruolo aria-suolo non è ancora maturo al punto giusto.

    Ogni nazione ha le sue esigenze nella scelta del velivolo adatto per lei e nei mercati internazionali i 2 caccia mensionati da te non hanno solo l'F-35 come rivale che è abbastanza costoso, ma c'è lo svedese Gripen e anche i caccia americani Falcon, Super Hornet,Silent Eagle dicono ancora la loro avendo sconfitto i più giovani caccia europei...

    Scusate dell'OT...

  9. Altri tagli in vista per l'USAF

    16:09 - mercoledì 8/2/2012

     

    A-10 Warthog: i famosi aerei cacciacarri prossimi alla pensione?

     

    Washington Dc, Stati Uniti - Il progetto F-35 richiede tagli di ogni tipo. Stavolta nel mirino l'aereo da attacco al suolo reso celebre dalle guerre nel Golfo Persico.

     

     

    (WAPA) - Il cacciacarri A-10 Warthog (letteralmente "Facocero", nomignolo dovuto al suo aspetto sgraziato e massiccio) sta per scomparire dai campi di battaglia. Troppo specializzato afferma la Usaf, troppo poche le missioni che possono essere svolte da questo aereo in un panorama bellico che mira alla versatilità.

     

    Ne saranno eliminati ben cinque squadroni per un numero totale di 102 aeroplani, ma l'operazione non comprometterà le missioni che questo aereo può svolgere.

     

    Il Fairchild A-10 Whartog è, in effetti, un aereo decisamente progettato per un unico ruolo: il supporto ravvicinato a terra, con operazioni di bombardamento a bassa quota e funzione anticarro e antifanteria. Può vantare una vasta panoplia di armi per l'attacco a terra, quali bombe perforanti teleguidate, bombe a grappolo e a caduta libera, razzi non guidati ed i temibili missili Agm-65 Maverick, attualmente i più potenti missili anticorazzato costruiti e che possono essere portati in grappoli di tre dall'A-10 in piloni subalari.

     

    Tuttavia, l'A-10 è sicuramente ricordato per l'aspetto più vintage di tutta la sua progettazione: il cannone a canne rotanti Gau-8 Avenger da 30 mm. Quest'arma colossale fu la base di partenza del programma e l'aereo gli venne letteralmente "Costruito attorno". Il rinculo del cannone, lungo sei metri, è tale che l'aereo decelera quando spara. Il pilota può selezionare una cadenza di fuoco variabile da 2100 a 4200 colpi al minuto. Il munizionamento è costituito da proiettili ad uranio esaurito capaci di fondere la corazza di ogni carro armato da una distanza di 6,5 km.

     

    Il generale Norton Schwartz, capo dello staff Usaf, ha dichiarato che "Sebbene eccelga nel suo ruolo, l'A-10 non è l'unico aereo in grado di portare a termine questo tipo di missione", concludendo sulle previsioni di riduzione in atto "Richiamate nel 2017, quando avremo almeno 160 o 170 F-35 già consegnati", riferendosi agli enormi tagli che l'Usaf ha eseguito sui suoi programmi.

     

    Il numero totale di caccia Americani sarà compreso infatti tra i 1080 ed i 1300: un netto ridimensionamento dal momento che i piani dell'Usaf prevedevano, solo per l'F-35, una commissione di 1700 esemplari.

     

    Sotto, una ripresa delle esercitazioni di tiro di un A-10 con cannone Gau-8 e missili Maverick.

    (Avionews)

    Mio Link

  10. Come si voleva dimostrare...

     

    Il Rafale è stato giudicato l’opzione più vantaggiosa in termini di prestazioni (tenuti in considerazione circa 650 parametri), costi per ciclo di vita, trasferimento di tecnologia e prontezza operativa della versione navale, la quale è stata proposta, benché solo su carta, anche dal concorrente uscito sconfitto dalla competizione, l’Eurofighter Typhoon, supportato dai governi inglese e tedesco tramite BAE Systems e Cassidian (EADS).

    Link

  11. A me non interessa niente di chi vince o perde, io ho seguito la competizione svizzera attraverso l'esame di decine di documenti. La valutazione svizzera (chissà quanto volte l'ho scritto) è stata seria e apprezzata in tutti i suoi aspetti dai costruttori invitati concorrenti. I fabbricanti sono stati invitati a preparare il programma proposto per la valutazione con appositi allenamenti dei piloti in Patria (Germania, Francia e Svezia). La presenza francese nella fase finale si è fatta sentire... e come! Niente di strano. La scelta è stata un'altra e giustificata da motivi finanziari. La pesantezza del consorzio EADS/Cassidian è stata evidenziata in molti interventi di specialisti, diretti interessati e giornalisti. Il prodotto Typhoon è quello che è, con il Rafale ha perso (tecnicamente) in India (lo dice Dassault), sempre con il Rafale ha perso (questa volta ufficialmente) la valutazione svizzera. Inventare scuse è poco elegante. Nessuno dice in ogni caso che è un cattivo aereo. E' chiaro che sono in ballo contratti miliardari ma i tempi sono quelli che sono e i problemi della difesa non sono certamente in cima alle preoccupazione dei Governi, né tantomeno, della gente comune.

    Allora l'aspetto finanziario è stato senza dubbio il fatto che ha fatto pendere l'ago della bilancia a favore del caccia dassault in India...ma gli indiani non sono degli sprovveduti in armamenti,il Rafale è un vero un caccia multiruolo in tutti i sensi dalla nascita, il Tifone non lo è ancora completamente, ha ancora della strada da fare.

    Poi sai com'è l'india è in cerca di un caccia imbarcato per la sua marina...

    La Svizzera ha fatto la sua scelta migliore con il Gripen, il miglior compromesso relativo al rapporto prezzo/prestazioni del caccia della Saab

  12. Link

     

    I punti a favore per il Rafale erano maggiori e determinanti.finalmente il Rafale si è tolto un problema, nessuna esportazione!

     

    Con un ulteriore possibile ordine da parte dell'Indian Navy a favore del Rafale M...

     

    Complimenti alla Dassault che per la prima volta ha fatto vincere il suo prodotto in un'appalto estero

  13. Ecco una novità...

     

    Russia non partecipa a gara per nuovo aereo caccia della Corea del Sud

     

    Seoul, Corea - Boeing, Lockheed Martin e Eads pronte a vendere

     

    31/01/2012

     

    (WAPA) - La scadenza era fissata per venerdì, ma nessun marchio russo ha inviato la propria partecipazione all'FX-III, la gara d'appalto per l'acquisto di sessanta aerei da caccia di nuova generazione per i quali la Corea del Sud ha stanziato un budget di 7,3 miliardi di dollari.

     

    Tramite il suo portavoce la Dapa (south-corean defense acquisition program administration) ha comunicato stupita la notizia inaspettata, poiché Sukhoi era sembrata chiaramente interessata alla richiesta coreana di un aereo di quinta generazione, multiruolo e con tecnologia stealth, avendo inoltre partecipato alle due edizioni precedenti (FX-I e II) con l'eccellente Su-35, scartato da Seoul in favore degli americani per la scarsa interagibilità con il resto della dotazione asiatica.

     

    Non sarà quindi il prototipo Su T-50 PAK-FA (perspektivny aviatsionny kompleks frontovoy aviatsii, ovvero sistema aereo dell'aviazione di prima linea ) ad equipaggiare l'aviazione coreana ma uno dei suoi diretti competitor occidentali, Boeing e Lockheed Martin, con i loro rispettivi F-15SE ed F-35 Lightning II, o l'europea Eads (european aeronautic defense and space company) con il suo Eurofighter Typhoon.

     

    Anche da Saab è arrivata una richiesta di partecipazione al contest con il caccia multiruolo Saab Gripen che, tuttavia, non ha soddisfatto molti dei requisiti richiesti dalla Corea.

     

    Soltanto il Sukhoi PAK-FA sembra poter possedere e probabilmente superare molte delle caratteristiche offerte dai nuovi "Joint Strike Fighter" americani come l'F-35LII, quali verificate proprietà stealth e relativo armamento integrato in fusoliera, avionica di ultima generazione con i suoi tre radar di scoperta Aesa X-Band, radar L-Band per bersagli con proprietà antiradar, motori AL-41F con riduzione infrarossa e tecnologia thrust 3-D ( ovvero la capacità di direzionare la spinta del motore in ausilio alle manovre).

     

    Questo lascia pensare che probabilmente saranno gli americani ad aggiudicarsi la gara d'appalto per la terza volta, come già nel 2002 e nel 2008, disponendo nel loro catalogo non solo di un moderno caccia quale l'F-35 Lightning II, ma anche di un eccellente multiruolo come l'F-15 Silent Eagle, aereo di quarta generazione e mezza che concilia un medio profilo stealth, un sistema radar Aesa e costi ridotti, già vincitore dello scorso appalto. La trattativa, tuttavia, non poté andare in porto per la mancanza di autorizzazioni per il mercato estero da parte di Boeing, rilasciate dal governo americano solo nel 2010.

     

     

    (Avionews)

  14. Intanto sul B viene fuori che..

    anche se letta in ritardo...e non so se postata...

     

     

    L’F-35B esce dal periodo di osservazione

     

    22 gen, 2012

     

    Sulla base dei progressi compiuti dalla versione a decollo corto/atterraggio verticale (STOVL) dell’F-35 durante l’anno passato, il Segretario alla Difesa USA Leon Panetta ha annunciato la revoca, con un anno di anticipo, del periodo di osservazione dell’F-35B. L’annuncio è stato dato durante un incontro con il personale governativo e della Lockheed Martin coinvolto nel programma alla F-35 Integrated Test Facility presso la Naval Air Station Patuxent River, nel Maryland.

     

    “Poichè le prestazioni della versione STOVL dell’F-35 sono ora in linea con le altre due, e come risultato del duro lavoro di tutti i presenti e del progresso del programma, pongo fine oggi al periodo di prova”, ha dichiarato Panetta.

     

    Il gennaio passato l’ex Segretario Gates aveva posto una scadenza limite di due anni al termine dei quali la versione B del JSF avrebbe dovuto dimostrare di aver risolto tutti i numerosi problemi tecnici e di poter rispettare quindi la tabella di marcia programmata, pena la cancellazione della variante. Il programma JSF ha risposto alla strigliata con un deciso aumento dei collaudi ed un progresso costante del velivolo, il quale nel 2011 ha completato le prove in mare a bordo della USS WASP (LHD-1), testato il software di missione 1B che incorpora comandi a controllo vocale, e realizzato 268 atterraggi verticali.

     

    Dal punto di vista tecnico sono state ridisegnate le sei sezioni di rinforzo in alluminio che sostengono il blocco ala ed il motore, su cui sono state riscontrate in passato cricche da fatica; è stato risolto il problema di surriscaldamento dell’attuatore dell’ugello orientabile, sono state introdotte modifiche alle porte ausiliarie di aspirazione dell’aria, corretta la spaziatura dell’albero motore per evitare un’usura anticipata del componente, migliorato il sistema di raffreddamento e di monitoraggio della temperatura per garantire un corretto funzionamento della frizione della ventola dorsale.

     

    La buona notizia della fine del periodo di osservazione è d’altra parte mitigata da una più che probabile riduzione del numero di velivoli che verranno prodotti nell’anno fiscale 2013, dovuta alla contrazione del budget alla Difesa, con conseguente slittamento delle consegne ed aumento del prezzo unitario, problemi che solo nuovi ordini internazionali potranno risolvere.

     

    L’F-35B verrà operato dall’U.S. Marine Corps e dalla Marina Militare Italiana.

     

    Link

     

    http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=SrkZMkQ0wqY

     

    http://www.youtube.com/watch?v=4eW5WA4hvxA&feature=player_embedded

  15. Aggiornamenti in vista sui Foxhound russi

     

    venerdì 20 gennaio 2012

     

    MiG-31 modernizzati

     

    L'aviazione Russa riceverà entro il 2020, 60 MiG-31 Foxhound modernizzati, riferisce una nota del ministero della Difesa. Il contratto per la modernizzazione del vecchio ma sempre valido intercettore d'alta quota russo era stato firmato nel Dicembre dell'anno scorso con la United Aircraft Corporation. Il portavoce dell'aviazione, Vladimir Drik, conferma che verranno upgradati alla nuova versione BM, 60 MiG-31s. Finora relativamente pochi dei caccia entrati in servizio nel lontano 1982 erano stati rinnovati.

    La nuova versione comprenderà una nuova avionica con nuovo radar multimodale, ed un migliore sistema di controllo armi in grado di tenere sotto tiro simultaneamente 10 bersagli ad una distanza di 320 Km. Inoltre il MiG-31BM sarà armato con nuovi missili aria-aria e aria-superfice come l'AS-17 Krypton anti radar.

    Ricordiamo che il MiG-31 è parte integrante del sistema di difesa dello spazio aereo russo, in grado di intercettare praticamente qualunque aereo e missile da crociera, grazie alla sua elevata quota operativa di 20.600 m e una velocità di Mach 2,83 (ma si dice possa raggiungere i Mach 3,2).

    Fonti: Air Recognition

     

    Link

     

     

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  16. @matteo16

    eh, decisamente paiono dati non molto attendibili. l'Iran ha, ad esempio, ottenuto 79 F14 (l'ottantesimo fu al centro di una disputa durata anni perchè mai consegnato) e li ebbe a partire dal 1976. Che a distanza di 30 anni ce ne possano essere ancora più di 50 operativi, quando i pezzi di ricambio non ci sono da anni, e' difficile da credere. O non volano mai (e allora e' come non averli) oppure e' un dato che e' il migliore della storia della aeronautica.

    Sicuramente sul numero di F-14 ho anche io dei forti dubbi, per cui appoggio in pieno il dubbio che hai sollevato!

     

    Quale ?

     

    Di fonti ce ne sono tante .... tipo questa ....

     

    http://www.scramble.nl/mil/4/iran/orbat.htm

     

    .... ma qual'è la loro reale attendibilità quando ci si trova di fronte ad una forza aerea, quale quella Iraniana, che presenta una notevole varietà di velivoli, per lo più ormai antiquati e provenienti da ogni dove?

     

    Allora la fonte è Milavia

    Eh si, ma è noto che i numeri dei mezzi realmente attivi è difficile in certe aeronautiche del mondo come in quella iraniana, ma per questo non bisogna essere così puntigliosi dunque cerchiamo di stare calmi...

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