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matteo16

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Tutti i contenuti di matteo16

  1. Di questa esercitazione non ne sapevo nulla! L'Eagle dice ancora la sua e alla grande nonostante l'età del progetto. Concordo per le tue affermazioni successive
  2. Dai non è una nonna l'importante che giochi bene nei giochi... Troverai una gtx560ti usata un giorno e farai un bel sli e vedrai che durerai a lungo...
  3. matteo16

    F-4 Phantom II

    Intanto quello indicato da me è la versione drone del Phantom e lui stesso funge da bersaglio. Nei post seguenti hai pasticciato volendo fare il maestrino con Flaggy Come dimostrato da Flaggy l'utilizzo dei traino bersagli dai caccia non mi pare una dote mai utilizzata.
  4. Grazie per il contributo sempre buon accetto Andrea e segnalo che è uscita la serie 7000 di vga Amd e ormai è prossima l'uscita della serie 600 di Nvidia.. Segnalo il blog nella mia firma per chi si interessa l'assemblaggio di pc
  5. Gamba non sono furioso con te ma con sta Italia nell'argomento aeronautico Ma tu hai detto questo "Le affluenze di persone alle varie manifestazioni aeree sono qualcosa di incredibile." Mi pare esagerando, volevo solo rimarcare i discorsi poi detti nei post precedenti... Hai detto anche"In Italia abbiamo una manciata di musei molto belli ,dove possiamo ammirare velivoli di ogni sorta ,ed altri senza fare nomi che sembrano cimiteri all'aperto ,dove pero' le salme vengono lasciate agli agenti atmosferici." Non mi pare che possiamo ammirare velivoli di ogni sorta, come intendi questo ogni sorta?
  6. 15:16 - mercoledì 07/03/2012 Analisi di costi e prestazioni dell'aereo LM F-35 Lightning II Roma, Italia - Dettagli aggiuntivi di comitati e quotidiani italiani sul malcontento (WAPA) - Come più volte affermato da AVIONEWS, le polemiche che ruotano attorno all'acquisto dell'aereo multiruolo F-35 Lightning II da parte dei Paesi che ne hanno seguito, ma soprattutto finanziato lo sviluppo, sono destinate a crescere, così come i suoi costi. Oggi 7 marzo 2012, il "Fatto Quotidiano" riporta uno studio di Gianni Alioti di Fim-Cisl che stimerebbe le cifre per l'acquisto della versione base dell'aereo (ovvero quella a decollo convenzionale) per un totale di 134 milioni di Euro contro gli 80 dichiarati dalla Difesa. Questo dato si unisce alla lunga serie di affermazioni e ripensamenti sul progetto da tempo elencati da AVIONEWS, e tuttavia risulta mancante di alcune informazioni. Bae Systems, colosso inglese e partner di primo livello di Lockheed Martin nel programma, al punto di spostare gran parte del proprio parco azionario in America a discapito del progetto Eurofighter Typhoon cui è impegnata anche l'Italia con Finmeccanica-Alenia Aermacchi (in merito è possibile approfondire con numerose AVIONEWS sui licenziamenti operati in Inghilterra), si è visto recentemente negare l'acquisto della versione a decollo verticale (la più costosa, nonché la più agognata dal nostro Paese) dallo stesso governo inglese, in favore della più economica versione a decollo lungo per portaerei, la "B" (AVIONEWS). Il Giappone, primo cliente internazionale estraneo al programma e che ha siglato un accordo con Lockheed per l'acquisto di 42 "Joint Strike Fighter", sembra essere sul punto di un ripensamento proprio per via degli aumenti, al punto da affermare che rinuncerà interamente all'acquisto se dovessero esserci variazioni di prezzo (AVIONEWS). Va inoltre sottolineato l'impegno italiano nel progetto, già finanziato probabilmente oltre le possibilità del nostro Paese. Il concetto è questo: abbiamo speso soldi e per questo ne verranno spesi altri nella speranza di un tornaconto, la Difesa non rinuncerà all'acquisto dell'F-35, ritenuto "Indispensabile" per ragioni conformi al prossimo scenario bellico, nel quale "L'Italia sembra aver intenzione di partecipare attivamente". Inutile parlare di pacifismo quindi, l'F-35 è un discorso del tutto estraneo a questo ideale. E' un progetto economico, in primis, che "Mirerebbe alla salvezza finanziaria della Nazione produttrice e al controllo del mercato degli armamenti", così come all'intenzione di impiegarlo per attaccare, ruolo per il quale è concepito. L'impegno profuso dall'America risulterebbe essere "La più grande operazione economica nel campo degli armamenti della storia", per la quale essa stessa sta tagliando grosse fette della propria aviazione, ed è probabile che "Un mancato acquisto da parte dei Paesi partner possa risultare a dir poco fatale per l'uscita della Nazione dalla crisi finanziaria attuale". (Avionews) Link
  7. 13:11 - martedì 6 / 3 / 2012 Mosca conferma la vendita degli aerei Sukhoi Su-35 alla Cina Mosca, Russia - Ancora poco chiare le garanzie sui copyright di produzione (WAPA) - Come previsto dalla nostra Agenzia appena ieri, 5 marzo 2012, nella seguente AVIONEWS, la Cina stringe i tempi sull'acquisto di tecnologia russa per ampliare il proprio parco di aerei da caccia per l'aviazione militare. Protagonista del prossimo accordo è il super-dogfight Sukhoi Su-35, l'ultima versione operativa dei multiruolo della famiglia Su-27, già ampiamente utilizzato dalla Cina in versioni ufficiali e soprattutto copie realizzate in loco. Quotidiani economici russi annunciano oggi un concordato per 4 miliardi di dollari che consegnerebbe ben 48 Sukhoi Su-35 "Flanker-E" a Pechino, specificando che l'accordo sarebbe ancora stazionario per questioni burocratiche inerenti al copyright. La flotta aerea cinese attuale si basa infatti principalmente su copie di noti aerei internazionali, acquistati e poi riprodotti dall'industria locale. Un esempio tipico è lo Shenyang J-11, una replica fedelissima del russo Sukhoi Su-30C. Tale operazione, nella quale la Cina è da sempre maestra, preoccuperebbe non poco Mosca, dal momento che non esistono ancora leggi sul copyright che garantiscano il rispetto della produzione straniera illegale (ovvero priva di apposita licenza). Questo potrebbe portare a una vendita illegale, da parte della Cina, di prodotti russi copiati in tutto e per tutto e offerti al mercato internazionale a prezzi stracciati, tali da impedirne il legittimo acquisto dalla casa produttrice, in questo caso Sukhoi. (Avionews) Link
  8. Affluenze di persone in italia alle manifestazioni aeree e il loro numero, guarda all'estero... Musei non ti sei mai informato dei musei che ci sono all'estero? Aerei storici quanti ne rimettono in condizioni di volo e quelli che vengono esposti nei musei all'estero? Non facciamo dell'Italia qualcosa di grande dove c'è carenza rispetto al mondo aeronautico estero Mi dispiace ma in Italia si sente la mancanza di cultura aeronautica paragonata a quella estera e concordo con gepiro su velivoli restaurati e poi lasciati la a prendere le intemperie...ma mi domando ma che senso ha?e questa la nostra cultura aeronautica? bah mi viene a sentir ste cose! chiuso ot
  9. Non trascurerei invece l'Hornet in versione Super Hornet NG e neanche il Viper nell'ultima versione V,nei mercati internazionali...
  10. Se guardi nell'ultima pagina dove ci sono scritti i responsabili...guarda gli anni di pubblicazione 1997, 2000 e quest'ultimo e guarda il nome originale della collana... quante belle cose deludenti si scoprono Quando ho guardato il volume l'ho aperto ho visto disegni foto e testi già visti avendo io comprato in passato aerei da combattimento(mi pare 1996), Top Gun(mi pare 1999), Aircraft(mi pare 2000 o qualche anno dopo) In Russia pubblica materiale nuovo ne sei sicuro mi sembra un'pò strano...
  11. Preso il numero 2...questa collana è alla fin fine la raccolta aircraft di parecchi anni fa in fascicoli sempre della deagostini dunque niente di nuovo all'orizzonte...e non so se aggiornata con gli ultimi eventi mah...
  12. Per chi gli interessa le date delle uscite 001 Gli aerei della guerra lampo...Gli aerei della guerra lampo 1936-1939 10/02/2012 002 Le guerre negli anni della d...Le guerre negli anni della distensione 1971-2000 24/02/2012 003 La conquista del cielo 1903-...La conquista del cielo 1903-1939 09/03/2012 004 Cieli in fiamme 1940-1942 16/03/2012 005 I grandi jet militari 1975-2...I grandi jet militari 1975-2000 23/03/2012 006 I cieli caldi della guerra f...I cieli caldi della guerra fredda 1946-1970 30/03/2012 007 Frontiere della tecnologia 2...Frontiere della tecnologia 2000-2011 06/04/2012 008 Una guerra vinta nel cielo 1...Una guerra vinta nel cielo 1943-1945 13/04/2012 009 L'ala diventa rotante. Gli e...L'ala diventa rotante. Gli elicotteri 1907-2011 20/04/2012 010 Aerei per un mondo globale 2...Aerei per un mondo globale 2000-2011 27/04/2012 011 Addio all'elica 1945-1960 04/05/2012 012 Quando l'asse dominava il ci...Quando l'asse dominava il cielo 1939-1942 11/05/2012 013 Jet da combattimento 1950-19...Jet da combattimento 1950-1975 18/05/2012 014 Gli anni d'oro del jet 1960-...Gli anni d'oro del jet 1960-1975 25/05/2012 015 Le guerre aeree del terzo mi...Le guerre aeree del terzo millennio 2000-2011 01/06/2012 016 Aerei per tutti. I grandi je...Aerei per tutti. I grandi jet di linea 1960-1999 08/06/2012 017 Oltre il muro 1985-2000 15/06/2012 018 Gli ultimi aerei a elica 194...Gli ultimi aerei a elica 1943-1945 22/06/2012 019 I primi aerei di linea 1911-...I primi aerei di linea 1911-1960 29/06/2012 020 Un secolo di volo 1903-2011 06/07/2012
  13. M346 sarà acquistato da Israele!! Link
  14. Il cutaway del Silent Eagle video http://bcove.me/hawy2sj8
  15. 15 Feb 2012 La Difesa ai tempi di Monti: meno marescialli, meno JSF. Analisi di una rinuncia impostata solo sui conti. «Un'importantissima riforma strutturale dal punto di vista economico». Così il presidente del Consiglio Mario Monti ha definito la relazione sul «progetto di revisione della Struttura di Difesa» presentato dal ministro Giampaolo Di Paola in piena coerenza con le sue prime dichiarazioni all'indomani della nomina: ridurre i numeri per salvare la qualità. Se così fosse, non si potrebbe che essere d'accordo. In realtà i tagli annunciati - a partire da quello dei cacciabombardieri F-35 indispensabili per mantenere un'adeguata capacità aerea - vanno in una direzione più vicina al ridimensionamento che non alle responsabilità che competono alla terza economia d'Europa. Non è forse un caso che l'ennesimo giro di tagli alla Difesa giunga insieme alla rinuncia a candidarsi alle Olimpiadi. (Si badi: non a organizzarle, ma a concorrere per farlo). Commettendo prima un peccato di superbia nell'immaginare di vincere a tavolino, e poi uno di modestia nel ritirarsi dalla gara senza neppure raggiungere i blocchi di partenza. Per la Difesa l'atteggiamento rinunciatario è dissimulato da numeri che sembrano fatti apposta per confondere. A una lettura superficiale il comunicato stampa del governo, che parla di innalzare il livello dell'investimento medio per ciascun militare dagli attuali 16.424 euro alla media europea di 26.458, sembra quasi anticipare un aumento delle spese per la sicurezza. Pur denunciando una spesa per la difesa dello 0,9% del PIL (poco più della metà della media UE dell'1,61%), l'unica armonizzazione citata è quella della ripartizione della spesa. Al primo punto la riduzione di 19 punti percentuali della spesa per il personale, da ottenersi nell'arco di dieci anni: più che a esodi assisteremo quindi al "blocco del turnover". Il grosso saranno nella fascia dei sottufficiali, che sono 71.500 a fronte dei 90.000 di truppa (con un rapporto di 1,25 a 1), ma dovrebbero essere sfoltiti del 20% anche gli ufficiali. Numeri - si badi - dati dalla stampa, e non dal governo, con tutte le implicazioni del caso in termini di trasparenza. Può darsi che vengano fatti nell'annunciato passaggio parlamentare, ma la sensazione è quella di una formalità. Lo stesso meccanismo vale per l'annunciata riduzione degli F-35. Il governo nulla dice in proposito, rimarcando piuttosto la necessità di essere «allo stesso livello tecnologico» degli alleati. Una definizione che si presume includa gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Norvegia, l'Olanda e la Turchia, tutti paesi robustamente incamminati lungo quella strada. La traduzione sui quotidiani è invece l'opposto: taglio di 40 macchine. Nessun accenno alle valutazioni strategiche di fondo, all'impatto sul peso internazionale dell'Italia, all'omogeneità interna dello strumento militare nazionale e alle conseguenze industriali. Non potendosi toccare la componente imbarcata, pena la vanificazione della portaerei Cavour, ecco che la riduzione graverebbe su un'unica forza armata. La riduzione dell'acquisto porterà - anche questo è agevole da prevedere - a un minor ruolo industriale, riducendo in misura almeno pari le ricadute occupazionali. Il risparmio, in compenso, sarà modesto. Se a regime il prezzo unitario sarà intorno ai 55 milioni ad aereo, come ha detto giorni fa il generale Claudio Debertolis, tagliarne 40 significa risparmiare 2,2 miliardi. Da questa cifra bisogna però defalcare come minimo i maggiori costi derivati dal minore utilizzo dello stabilimento di Cameri. Morale: il taglio della spesa sarà intorno a un decimo, ma quello della capacità sarà di oltre un terzo. Se a ciò si aggiungono le necessità addestrative e manutentive, si prospetta uno scenario di un Paese G8 che alle future coalizioni atlantiche o europee potrà contribuire con 20-30 aerei da combattimento. Quanto questo possa «esprimere un'operatività all'altezza delle aspettative dell'Unione europea e della Nato», come dice il governo, è difficile da capire. Intendiamoci: il rammarico è certamente superiore alla sorpresa. Sono due secoli che in Italia il rapporto tra la prospettiva liberale e le forze armate si svolge all'insegna di un garbato disinteresse nel quale il necessario apparato militare è in gran parte gestito in modo piuttosto impreciso attraverso la costante limitazione della spesa anziché agganciandolo agli obblighi e alle ambizioni nazionali. L'ingresso nella NATO ha modificato tali atteggiamenti solo in parte. Il trasferimento in ambito internazionale delle maggiori decisioni strategiche non ha contribuito a sviluppare la cultura della difesa e della sicurezza della classe politica e dei massimi livelli amministrativi, che continuano a ritenere queste ultime come dei puri costi, fonte di fastidi e di ritardi. Come le Olimpiadi, appunto. Salvo affrettarsi a elargire qualche cavalierato e farsi fotografare con gli atleti quando vincendo danno lustro all'Italia. Fuori casa, naturalmente. Link
  16. Proprio duro a morire il Viper...
  17. Per il discorso da fan mi dispiace non condivido la dottrina da fan! In questo mondo aeronautico,non è un confronto logico paragonato al discorso che hai fatto sul calcio, non c'è l'ho con te intendiamoci, questi discorsi sono già successi per i fan del Tifone Non penso che il Rafale abbia la possibilità di essere acquistato da tutti i paesi da te elencati...
  18. Tu stesso ti presenti così non fare dietro front ....Raffy nella discussione del Rafale, nelle discussioni a cui hai partecipato fino adesso si parla di?...guarda caso del Rafale... Ben detto Flaggy I caccia europei possono battagliare con i caccia di 4 generazione nei mercati internazionali, ma a differenza di Stati Uniti Russia Cina non abbiamo nessun caccia di 5 generazione e questo fa riflettere,solo Saab avevo letto che inizia a muoversi per sostituire il Gripen... Ok politica francese non integrare armamenti Nato ma dopo India e se vince in Brasile,altri mercati?
  19. matteo16

    Aircraft

    Chi ha acquistato il primo numero uscito venerdi di questa collana di 20 numeri? Link
  20. Calma io non ho paragonato i vari mezzi,ogni governo farà le sue scelte e ti dico che l'F-35 non è scontato che vinca tutti i concorsi e partecipi a tutti,per adesso le nazioni che sono arrivate ad acquistarlo fuori dal programma jsf sono Israele e il Giappone:stati che investono sugli armamenti parecchio denaro Ma ascolta te ce l'hai a morte con il Tifone? L'EF-2000 ha appena abbracciato la missione aria-suolo e piano piano stanno integrando tutti gli armamenti aria-suolo,il Rafale è nato per essere un multiruolo... Io non ho problemi, non capisco tutta sta adorazione per il Rafale, che ha vinto il suo primo concorso meritato adesso,e si merita i complimenti sicuramente, ma deve ancora fare tanta strada per essere compatibile con tutti gli armamenti dell'arsenale occidentale...
  21. Ottima carrellata di missili israeliani,specialmente interessante le notizie che hai scritto sul Python 5 ...ah è in vista già il Python 6...
  22. Caro leggendo i tuoi messaggi precedenti, mi pare che sei troppo di parte, per un appassionato di aeronautica è un grosso punto a sfavore...prima di dire cavolate sei pregato a informarti sulle missioni svolte in Libia dagli EF-2000 non di quelli italiani ma bensi da quelli inglesi che ne sono stati soddisfatti, anche se nel ruolo aria-suolo non è ancora maturo al punto giusto. Ogni nazione ha le sue esigenze nella scelta del velivolo adatto per lei e nei mercati internazionali i 2 caccia mensionati da te non hanno solo l'F-35 come rivale che è abbastanza costoso, ma c'è lo svedese Gripen e anche i caccia americani Falcon, Super Hornet,Silent Eagle dicono ancora la loro avendo sconfitto i più giovani caccia europei... Scusate dell'OT...
  23. Altri tagli in vista per l'USAF 16:09 - mercoledì 8/2/2012 A-10 Warthog: i famosi aerei cacciacarri prossimi alla pensione? Washington Dc, Stati Uniti - Il progetto F-35 richiede tagli di ogni tipo. Stavolta nel mirino l'aereo da attacco al suolo reso celebre dalle guerre nel Golfo Persico. (WAPA) - Il cacciacarri A-10 Warthog (letteralmente "Facocero", nomignolo dovuto al suo aspetto sgraziato e massiccio) sta per scomparire dai campi di battaglia. Troppo specializzato afferma la Usaf, troppo poche le missioni che possono essere svolte da questo aereo in un panorama bellico che mira alla versatilità. Ne saranno eliminati ben cinque squadroni per un numero totale di 102 aeroplani, ma l'operazione non comprometterà le missioni che questo aereo può svolgere. Il Fairchild A-10 Whartog è, in effetti, un aereo decisamente progettato per un unico ruolo: il supporto ravvicinato a terra, con operazioni di bombardamento a bassa quota e funzione anticarro e antifanteria. Può vantare una vasta panoplia di armi per l'attacco a terra, quali bombe perforanti teleguidate, bombe a grappolo e a caduta libera, razzi non guidati ed i temibili missili Agm-65 Maverick, attualmente i più potenti missili anticorazzato costruiti e che possono essere portati in grappoli di tre dall'A-10 in piloni subalari. Tuttavia, l'A-10 è sicuramente ricordato per l'aspetto più vintage di tutta la sua progettazione: il cannone a canne rotanti Gau-8 Avenger da 30 mm. Quest'arma colossale fu la base di partenza del programma e l'aereo gli venne letteralmente "Costruito attorno". Il rinculo del cannone, lungo sei metri, è tale che l'aereo decelera quando spara. Il pilota può selezionare una cadenza di fuoco variabile da 2100 a 4200 colpi al minuto. Il munizionamento è costituito da proiettili ad uranio esaurito capaci di fondere la corazza di ogni carro armato da una distanza di 6,5 km. Il generale Norton Schwartz, capo dello staff Usaf, ha dichiarato che "Sebbene eccelga nel suo ruolo, l'A-10 non è l'unico aereo in grado di portare a termine questo tipo di missione", concludendo sulle previsioni di riduzione in atto "Richiamate nel 2017, quando avremo almeno 160 o 170 F-35 già consegnati", riferendosi agli enormi tagli che l'Usaf ha eseguito sui suoi programmi. Il numero totale di caccia Americani sarà compreso infatti tra i 1080 ed i 1300: un netto ridimensionamento dal momento che i piani dell'Usaf prevedevano, solo per l'F-35, una commissione di 1700 esemplari. Sotto, una ripresa delle esercitazioni di tiro di un A-10 con cannone Gau-8 e missili Maverick. (Avionews) Mio Link
  24. Come si voleva dimostrare... Il Rafale è stato giudicato l’opzione più vantaggiosa in termini di prestazioni (tenuti in considerazione circa 650 parametri), costi per ciclo di vita, trasferimento di tecnologia e prontezza operativa della versione navale, la quale è stata proposta, benché solo su carta, anche dal concorrente uscito sconfitto dalla competizione, l’Eurofighter Typhoon, supportato dai governi inglese e tedesco tramite BAE Systems e Cassidian (EADS). Link
  25. Allora l'aspetto finanziario è stato senza dubbio il fatto che ha fatto pendere l'ago della bilancia a favore del caccia dassault in India...ma gli indiani non sono degli sprovveduti in armamenti,il Rafale è un vero un caccia multiruolo in tutti i sensi dalla nascita, il Tifone non lo è ancora completamente, ha ancora della strada da fare. Poi sai com'è l'india è in cerca di un caccia imbarcato per la sua marina... La Svizzera ha fatto la sua scelta migliore con il Gripen, il miglior compromesso relativo al rapporto prezzo/prestazioni del caccia della Saab
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