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Risposte pubblicato da picpus

  1. Come si fa ad'aggiungere i quote dopo aver completato il messaggio e usando la modifica? perche a volte mi tornerebbe utile, e ho visto che lo sai fare visto che hai aggiunto un mio quote per richamarmi alla moderazione dei termini. (cosa che tral'altro mi induce a pensare che rispondi dopo aver letto solo superficialemte i messaggi,altrimenti te ne saresti accorto prima, e cosi si spiega anche il fatto che non replichi alla sostanza ma butti sempre tutto in fuffa)

    ...

    Invece di cercare di ricostruire, con scarsa fortuna, i processi mentali altrui, perché non ti dedichi ad un po' di sana ed approfondita introspezione di quelli tuoi!!! A mio modesto parere, una tale attività, non potrebbe che farti bene!!!

     

    Ah, dimenticavo, se vuoi continua pure a sproloquiare all'infinito: la logorrea non ti manca!

     

    Io chiudo qui.

  2. Dal sito "Analisi Difesa", http://www.analisidifesa.it/anno10/numero1.../ita/indice.htm , eccovi un ampio ed esaustivo articolo (inserisco i link alle due pagine dello stesso), sulla flotta antincendio e sulla collaborazione, in termini di velivoli e di piloti, delle Forze Armate italiane:

     

    http://cca.analisidifesa.it/it/magazine_80...683573816_0.jsp

     

    http://cca.analisidifesa.it/it/magazine_80...683573816_1.jsp

  3. Dalla rubrica "Cronaca - News" del sito "Congedati Folgore", http://www.congedatifolgore.com/ , riporto alcuni articoli (il webmaster del sito "Congedati Folgore" si trova attualmente in Afghanistan).

     

     

    IL SITO TRA I PARACADUTISTI IN SERVIZIO IN AFGHANISTAN

     

    Mercoledì, 22 Luglio 2009

    by webmaster

     

    PARMA - Il webmaster è in viaggio per Herat. Da lì visiterà le postazioni della Folgore portando i saluti e la solidarietà dei lettori del sito.

     

    Da domani, 23 Luglio, inizieranno - linea internet permettendo - i resoconti di questo incontro che la Folgore e lo Stato Maggiore Difesa hanno consentito a cui vanno i nostri ringraziamenti sin d'ora.

     

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    IN VIAGGIO VERSO HERAT

     

    Mercoledì, 22 Luglio 2009

    by webmaster

     

    DUBAI - 22 LUGLIO - ORE 24.00 Locali - Il B767 dell'aeronautica militare italiana ha sbarcato a Dubai 195 uomini. Incursori della Folgore, della marina, carabinieri del Tuscania, paracadutisti di vari reggimenti, una compagnia di soldati albanesi e personale in borghese addetto alla missione stanno effettuando le operazioni di trasbordo su alcuni c130j che ci porteranno a Herat.

     

    Tante facce note e molti (tutti quelli con cui ho parlato) che conoscono il nostro sito.

     

    A bordo, imbarcate separatamente e sotto scorta, tutte le armi lunghe individuali, mentre quelle corte sono al seguito dei passeggeri.

     

    La temperatura a Dubai è di 35 gradi con una umidità del 90%.

     

    Sullo stesso aereo erano presenti anche diverse unità destinate a Bagdad, perchè Dubai è la piattaforma di smistamento per quest'area del mondo.

     

    La task force Albatros dell'aeronautica, aeroporto di Albatin, si occupa della gestione dei transiti: sbarco, manutenzione degli aeromobili, gestione dei manifesti e controllo dei bagagli.

     

    Dopo sei ore scarse di volo, ne mancano quattro più "operative" per raggiungere l'aereoporto di Herat.

     

    Sono l'unico giornalista a bordo. Appena arrivato a Herat, è prevista la partenza verso una delle "Forward operative base (FOB)" in elicottero.

     

    Segue la cronaca, internet permettendo

     

    walter amatobene

     

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    HERAT: INIZIA IL VIAGGIO DEL WEBMASTER TRA I NOSTRI RAGAZZI AL LAVORO

     

    Giovedì, 23 Luglio 2009

    by webmaster

     

    HERAT- Una temperatura di 38°, asciutta e con un vento teso mi ha accolto la prima giornata di permanenza a Camp Arena, aggregato alla cellula di P.I. del campo, coordinata dal maggiore Amoriello.

     

    La seconda fase del trasferimento, da Abu Dhabi (lasciata con 35° di temperatura e umidità al 100%), è avvenuta con un c130j della 46ma aerobrigata di Pisa. Il volo di 4 ore e 35 minuti è stato, nell'ultima fase di sorvolo sul territorio ostile, particolarmente "movimentato" con frequenti vuoti d'aria.

     

    Alla base c'è qualche problema di connessione internet "civile" in fase di risoluzione - Sono certo che già stasera potrò pubblicare le prime fotografie.

     

    Camp Arena, attigua all'aereoporto di Herat, è una grande base dall'aspetto ordinato e funzionale, con edifici di muratura e complessi prefabbricati.

     

    Rigorosi sistemi di controllo degli accessi in ogni palazzina, con inferriate e codici di accesso, ritardano le prime fasi di ambientamento. Sono stato "consegnato" in un'area in attesa del prezioso documento.

     

    Nessun ospite gira senza PASS, salvo venire intercettato da una compagnia di soldati albanesi che hanno il compito della cinturazione esterna e che - senza troppi complimenti - hanno l'ordine di portare al comando centrale, a circa 1 chilometro, chi gira senza il documento.

     

    La prima parte della giornata (ci sono due ore di differenza con l'Italia) è trascorsa, quindi, per gli adempimenti burocratici e la preparazione delle giornate nei fortini.

     

    Prima di partire - domattina - per il programma stabilito dal Maggiore Amoriello, mi aggregherò ad un gruppo di paracadutisti che alle 5,30 si alleneranno intorno alla base.

     

    A camp Arena convivono i 4 contingenti della coalizione sotto il comando italiano: spagna, slovenia, albania.

     

    I paracadutisti italiani sono i più numerosi.

     

    segue un aggiornamento nel pomeriggio

     

    aw

     

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    I PARACADUTISTI DI HERAT

     

    Venerdì, 24 Luglio 2009

    by webmaster

     

    HERAT - La partenza con il CH47 è fissata per le ore 10 locali (le 07,30 in Italia). Destinazione Bala Murgab.

     

    Le foto (ECCEZIONALI) e il servizio con avvenimenti molto "PARACADUTISTICI" della giornata di ieri sono pronti, ma persistono alcuni problemi di "velocità" delle linee, ed aspetto a trasmettere nella tarda mattinata.

     

    Nel pomeriggio di ieri abbiamo incontrato alcuni paracadutisti del Nembo che, a poche ore dall'arrivo dall'Italia, erano già su un LINCE, con giubbotto antiproiettile ed elmetto, destinati al PRT di Herat, struttura in pieno centro città, difesa dalla Folgore.

     

    La temperatura sempre altissima, è mitigata dal vento teso. Le montagne intorno alla base (Herat è a 1000 metri sul livello del mare) attenuano la sensazione di caldo, ma è la quantità industriale di acqua necessaria a reintegrare la fortissima deidratazione, a ricordarcelo.

     

    Nella base è tutto un viavai di uniformi e saluti in quattro lingue. La convivenza tra i vari contingenti è amichevole, e frequentemente vedo capannelli di militari di varie nazioni, riuniti al bar per un caffè oppure una pausa.

     

    Nel frattempo, dai vari parcheggi posti tutto intorno al perimetro, vedo partire uomini e mezzi ed autocolonne.

     

    Circondata da un recinto invalicabile, il compound della "TASK FORCE 45" dove sono alloggiate le Forze Speciali e i reparti FOS.

     

    Sono presenti distaccamenti del Col Moschin, Comsubin, Gis, Incursori, 185mo, rangers alpini e Incursori dell'aeronautica.

     

    Questa mattina ho corso insieme a Francesco Olla, colonnello di Stato Maggiore, carrista, fratello del tenente Olla, caduto a Nassirya.

     

    Il Comandante Castellano corre tutte le mattine intorno alla base, insieme a moltissima paracadutisti e agli uomini della scorta che non lo abbandona mai.

     

    Durante il caffè del dopocena di ieri sera, negli alloggi del comando, ci ha informato dello sforzo organizzativo e operativo che compiono ogni giorno i suoi uomini, e che Lui verifica con visite ripetute e continue in tutti i punti "caldi". Uno di questi è Bala Murgab, DOVE VOLEREMO NELLA TARDA MATTINATA.

     

    A più tardi.

     

    aw

     

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    IL SALUTO AI PARACADUTISTI DI BALA MURGAB. IL 183mo REGGIMENTO NEMBO TIENE LA POSTAZIONE

     

    Venerdì, 24 Luglio 2009

    by webmaster

     

    postazioni.bala.jpg

    Bala Murgab - Sulla cima della montagna c'è uno dei fortini di osservazione intorno al campo. La Folgore li presidia per individuare fonti di fuoco ostile e movimenti sospetti. Si trova su una montagna che domina la valletta sottostante. Sotto, alcuni pallet appena ricevuti in aviorifornimento

     

     

    BALA MURGAB - AFGANISTAN - Il volo tattico in CH47, scortato da 2 "angeli custodi" Mangusta A129 dura circa un'ora e un quarto da Herat. La base di Bala Murgab è a ridosso del paese, che è quasi invisibile in mezzo ad alberi e cespugli verdi, dopo un paesaggio lunare e montuoso per raggiungerlo. La base, al contrario, è su una piana polverosa, dominata dalle montagne per due terzi intorno.

     

    All'aeroporto di Herat l'elicottero carica una trentina di paracadutisti, munizioni per il campo, alcuni militari afgani che alloggiano vicino al nostro e il Generale Castellano, con la scorta, che deve incontrare il governatore locale insieme al Comandante del 207mo corpo d'armata afgano.

     

    I volti dei paracadutisti che rientrano da una breve licenza sono aperti, concentrati. Con alcuni di loro abbiamo fatto il viaggio dall'Italia.

     

    Sono mortaisti del 183mo, ovvero quelli che, sotto attacco da marzo quasi giornalmente, sono in grado di far cessare la minaccia con colpi precisi come una lama e senza mai alcun danno collaterale.

     

    pegaso.murgab.jpg

    Il plotone mortai "Pegaso". La loro capacità tecnica ha consentito di neutralizzare le minacce con pochissimi colpi, quasi chirurgici e senza danni collaterali ai civili, nonotante gli insorgenti sparino nei pressi dei villaggi. Sulla loro bandiera da oggi c'è un brevettino di argento che mi aveva regalato il Leone della Folgore Armando Perna. I mortaisti della "Pegaso" lo hanno guadagnato per capacità e spirito di Corpo. Sta meglio sulla loro bandiera. Aguzzando lo sguardo, noterete una "pulce" sulla striscia dell'asta.

     

     

    "Dobbiamo rientrare subito in base, hanno bisogno di noi. Sono in pochi e vogliamo dare il cambio a qualche collega".

     

    Erano scesi insieme a noi dal c130J proveniente da Abu Dhabi poche ore prima. Il volo, complessivamente, dura 12 ore, e non è una passeggiata.

     

    Il grande elicottero da carico sobbalza per le termiche, lancia i "flares" per ingannare una probabile minaccia da terra, vira stretto, risale repentinamente e poi, a quattro minuti dall'atterraggio, si incunea tra la base e alcune abitazioni, sollevando una polvere fina come borotalco che si insinua dappertutto.

     

    Veniamo accolti dal Colonnelo Tuzzolino, comandante del 183mo Nembo, in tenuta da combattimento. I suoi uomini lo chiamano "Joker". Gliene hanno regalato uno dipinto su legno, con le firme di tutti. Lo ammirano e lo rispettano da sempre.

     

    Incontro molte facce amiche, che mi accolgono calorosamente, non solo per i 42° che segna il termometro.

     

    Il campo è in tenda sin dall'inizio del "FOB" FORWARD OPERATION BASE.

     

    Polvere e caldo.

    I paracadutisti liberi dal servizio stazionano nelle poche aree comuni. La polvere è dappertutto, così come il calore che scalda i vestiti.

     

    Nonostante tutto c'è una piccola palestra attrezzatissima e una sala da pranzo-ritrovo, con aria condizionata che porta la temperatura a 28 gradi. Da qualche giorno c'è anche un televisore al plasma e una zona internet chiamata "STAR GATE": porta di legno e tavoli fatti a mano.

     

    Mi si stringe il cuore a vedere i paracadutisti così impolverati e attendati, con pochissime aree condizionate. Mi sembrano stanchi, eppure loro sorridono, sono di buonumore. Nessuna lamentela. Anzi.

     

    Alcuni nuovi arrivati con una autocolonna, di cui Vi parlerò più avanti, predispongono brande e tendine di fortuna tra Lince e muro di cinta. Lo spazio manca. Scattiamo alcune foto della 5a compagnia del 186mo e dei Diavoli neri. Sorrisi, buonumore. Qualche ragazza qui e la, compresa un comandante di squadra mortai che non vuole andare in licenza. Da come la trattano i colleghi, dev'essere in gambissima. Anche Lei ha lavorato al pezzo durante gli assalti.

     

    Il comandante di Battaglione del 183mo Nembo, il tenente colonnello Trubiani ha comandato una colonna di 70 mezzi, da Herat a Bala Murgab. Tre giorni per 250 chilometri di carraie, in situazione di pericolo costante. Rinforzeranno la postazione di Bala Murgab per le elezioni. Il tenente colonnello Trubiani è un esperto conoscitore dell'area. E' con i suoi uomini dal primo giorno e ha già fatto lo stesso pericoloso percorso diverse volte, gestendo insieme al Colonnello Tuzzolino la "trasformazione" dell'ammasso di ruderi dell'ex cotonificio, in una base protetta e reattiva.

     

    La Folgore dà il meglio quando si sta peggio. Lo chiamano "fattore El Alamein". E' tutto vero. E' qui da vedere.

     

    Le tende di chi è in base dal primo giorno, nonostante tutto, sono attrezzate. Macchinette del caffè, qualche pannellino solare per i cellulari e qualche altro piccolo comfort. Cose che in Italia farebbero accapponare la pelle per la loro scomodità.

     

    Ogni tanto una "piazzetta" tra le tende, ricavata con qualche paracadute steso per ombreggiare, dove si raggruppano per una sigaretta insieme. C'è chi fa i capelli, chi scherza, chi si prepara per uscire in ricognizione.

     

    Per molte settimane hanno mangiato razioni "k" a rotazione, ma oggi la cucina ci serve un risotto ai funghi da ristorante.

     

    Non c'è un "cuoco" vero e proprio. Si cucina a turno. In saletta qualcuno gioca a carte, ma interrompe per vestirsi e uscire in pattuglia.

     

    Ci sono alcuni americani della logistica, accampati in una piccola area del campo, che trasportano tutto con un motocarro. I nostri preferiscono fare a braccia, dalle razioni alle munizioni, ai colpi per i mortai.

     

    Il parcheggio dei Lince è pieno. 70 automezzi - compresi alcuni corazzati spagnoli - sono arrivati e molti altri erano in dotazione. Alcuni mostrano colpi di kalashnikov sulle fiancate.

     

    A poca distanza c'è anche l'accampamento dei soldati Afghani, in condizioni pessime. Tende sgangherate e poco funzionali.

     

    Incontro alcuni cari amici: il tenente colonnello Mastrovito, temporaneamente a Bala Murgab per rinforzare il contingente in vista delle elezioni. Parleremo del suo lavoro di OLMT in pieno Afganistan, insieme all'esercito del Paese. Si tratta di un piano che servirà a far conquistare all'esercito afghano l'autonomia per la pianificazione necessaria al controllo del territorio. Lo trovo stanco e dimagrito, ma scherza e cambia argomento.

     

    Incontro altri amici del 186mo, sempre dell'OMLT. Ne parlerò a parte e diffusamente.

     

    .... FINE DELLA PRIMA PARTE. segue

     

    castellano.webmaster.jpg

    Il generale Castellano, appena rientrato da Bala Murghab. Il webmaster gli è stato aggregato per una giornata intera. Manda un saluto ai lettori del sito.

     

     

    GUARDATE ALCUNE FOTO DELLA GIORNATA , MESSE IN ORDINE SPARSO PER CARENZA DI LINEA INTERNET. LE ALTRE NEI PROSSIMI GIORNI

  4. Dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=369277

     

    riporto:

     

    sabato 25 luglio 2009

     

    Sprechi, il falso mito delle giunte rosse

    di Redazione

     

    Il ministro Renato Brunetta mette on-line sul sito della Pubblica Amministrazione tutte le consulenze esterne degli enti locali: sono elenchi relativi all’anno 2008 e riguardano 11.608 amministrazioni che hanno comunicato 285.466 incarichi, per un totale di compensi pari a 1,4 miliardi di euro. II Giornale ha «spiato» nei bilanci delle città rosse e ha scoperto che a Bologna l’ex sindaco Cofferati è riuscito ad affidare 4 incarichi al giorno. A Torino Chiamparino paga esperti per la lotta biologica integrata alle zanzare e spende 180mila euro per studiare la divisione del lavoro. E a Napoli Rosa Russo Iervolino getta al vento 25mila euro per un palazzo abbandonato da 10 anni. Sono solamente alcune delle curiosità che mettono fine al mito delle buone amministrazioni delle giunte di sinistra.

     

    Torino, c'è pure l'esperto che deve "ripensare la cittadinanza"

     

    Bologna, Cofferati senza limiti: è riuscito ad affidare 4 incarichi al giorno

     

    Napoli, mostra blasfema: 200mila euro all'ideatrice

     

     

     

    TORINO

     

    Dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=369303

     

    riporto:

     

    sabato 25 luglio 2009

     

    C’è pure l’esperto che deve «ripensare la cittadinanza»

    di Felice Manti

     

    Ci sono anche Stefano Fiore e Franco Lerda tra i consulenti del sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. Non dovrebbero essere gli ex giocatori del Toro di cui il primo cittadino è sfegatato tifoso, visto il loro identikit: il primo è un esperto di comunicazione da 21.160 euro, l’altro insegna musica e ha portato a casa l’anno scorso 7mila euro. Sempre meglio che finire in serie B.

    Ma da ciò che emerge dalle 62 pagine che riguardano il capoluogo piemontese, annegate nelle 3.660 pagine del corposo dossier trasparenza voluto dal ministro Brunetta e pubblicato sul sito del suo ministero (www.innovazionepa.gov.it), a retrocedere è l’immagine di «buon governo» di cui si vanta da sempre il partito dei sindaci nato nella stagione dell’Ulivo, di cui Chiamparino è, sondaggi di popolarità alla mano, la punta di diamante. Segnale di un declino morale e politico di un’intera classe di amministratori pubblici di sinistra, forse figlio anche della guerra in corso tra le fazioni del Partito democratico.

    Leggere per credere. I corsi per l’insegnamento dell’italiano da decine di migliaia di euro fioccano come le lezioni di musica, neanche fossimo a X Factor. Gli incarichi di docenza sono più di 300 e, viste le consulenze sul sito internet del Comune, per i soldi spesi l’indirizzo www.comune.torino.it per efficienza dovrebbe far invidia a Google. Nel 2008, spalmati su più esperti, il Comune ha infatti speso più di 100mila euro per la «redazione web, ufficio informatica».

    Dalla realtà virtuale alla finanza virtuale. Se è vero che l’invasione dei titoli tossici ha alleggerito le casse di tante amministrazioni dalla scommessa in Borsa facile, è però lecito pensare che 76.800 euro spesi per «l’analisi e la valutazione delle posizioni finanziarie», i 24mila euro al «risk manager» di Intesa SanPaolo o i 216mila euro affidati al Politecnico per «valorizzare e gestire il patrimonio immobiliare di Torino» siano un po’ troppi. Anche perché, mentre qualcuno «valorizza» i palazzi del Comune, c’è chi guadagna 137.700 euro in consulenze giuridiche per dismetterli.

    Le stravaganze non finiscono qui. Ci sono 47.173,86 euro spesi nel 2007 per «La campagna di lotta biologica integrata alle zanzare», 20.565,56 euro per l’«Osservatorio del mondo giovanile in Brasile», ci sono altri 17.060,00 per l’attività di supporto che tale Maria Carmela Ricciardi ha voluto per «l’attività di supporto al Contratto di quartiere II di Via Ghedini». Più altri 25.850 euro per l’«attività di supporto all’attuazione degli interventi e delle azioni previste dal programma di candidatura (del contratto di quartiere, ndr) attraverso la cura con altri settori, enti e realtà locali» nel 2008, a dire la verità un po’ meno di quanto ha guadagnato la superconsulente nel 2007: 27.600 euro.

    Ma per capire certi incarichi ci vorrebbe un consulente: alzi la mano chi ha capito cosa ha fatto, per 182.499 euro, il dottor Giuseppe Busso: «Gestione di iniziative nell’ambito dei servizi realizzati dalla divisione lavoro». O il dottor Pierfranco Risoli, il cui «incarico di collaborazione relativa agli ambiti in cui è strutturata l’agenzia (quale non si dice, ndr) specificatamente alle interazioni tra gli aspetti economici e le specifiche tecniche delle aziende pubbliche». Un compito difficilissimo. Da 147mila euro.

     

    In crisi d’identità c’è finito pure lo stesso sindaco, che ha dato 28mila e rotti euro a Maura Ferrari per «gestire i rapporti con la stampa italiana e aumentarne conoscenza e percezione a livello nazionale». Chissà se ha lavorato fianco a fianco con tale Alessandro Vivanti, che ha curato «l’attività di redazione e revisione testi per la promozione della città di Torino» per altri 28.704 euro.

    A far parlar bene di Torino nel mondo erano in due, a lavorare al progetto «Ripensare la cittadinanza» sono stati in 27. Costo dell’operazione circa 13mila euro, un terzo dei quali è finito a Sergio Durando, docente del Centro interculturale partecipazione che ha organizzato il ciclo seminariale «Ripensare la cittadinanza. Nativi e migranti... ieri e oggi» che ha intascato 4.511,52 euro, più dei certamente meno noti colleghi di corso Kossi Amekowo Yoa Komla Ebri, Adel Jabbar Alì e Viciane Debore Tchaptche T Njimi. Altri 30 consulenti esterni, tra i quali Karima Adda (3.554,65 euro), Brunilda Hysenaj (4.739,63 euro) e Marouane El Amrani (7.109,29 euro) hanno messo in piedi il Servizio civile volontario Per giovani immigrati dal titolo: «Se non ora, quando?». Urge consulente per chiarire quest’ultimo dubbio.

    felice.manti@ilgiornale.it

     

     

     

    BOLOGNA

     

    Dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=369308

     

    riporto:

     

    sabato 25 luglio 2009

     

    Cofferati senza limiti. È riuscito ad affidare 4 incarichi al giorno

    di Redazione

     

    Bologna. Sergio Cofferati ha chiuso in bellezza. Bologna, la città che fino a due mesi fa e per cinque anni il cinese del Pd ha amministrato prima di abbandonarla per Strasburgo, si regge su un bilancio di 500 milioni di euro. Ma nel 2008 è riuscita a spenderne più di 11 in consulenze. Relatori internazionali, progettisti, professori universitari, coadiutori fiscali, collaboratori di eventi culturali: professionisti indispensabili. Nomi illustri (su tutti quello dello psicologo Paolo Crepet) e gente sconosciuta: tutti impegnati per iniziative che spaziano dai grandi progetti infrastrutturali a una giornata studio sull’Albania, dai laboratori di C’era una volta il west alla costruzione della pagina internet dei Verdi, dai focus sul rapporto giovani-alcol al sostegno ai veterinari del canile. Non si tratta di soldi già tutti spesi, ma è solo questione di tempo. In ogni caso, sono il doppio di quanti ne sono serviti per lo stesso scopo alla Regione Emilia Romagna e dieci volte la somma sborsata dalla Provincia di Bologna. Anzi, insieme questi ultimi due enti nel periodo considerato hanno speso molto meno del Comune: 4 milioni abbondanti il primo, meno di 1 e mezzo il secondo. Invece, in 12 mesi gli incarichi a Palazzo D’Accursio con Cofferati sindaco sono stati 1.200: quattro al giorno. L’operazione-rivoluzione trasparenza promossa dal ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, culminata nel dossier pubblicato sul sito www.innovazionepa.gov.it, ha provocato un vespaio sotto le Due Torri. Pur in un contesto nazionale in cui oltre 11mila amministrazioni hanno speso, qua e là, la cifra record di un miliardo e mezzo di euro, Bologna non è da oggi che si lascia andare: già sette anni fa, ai tempi di altre polemiche, si era arrivati a poco meno di 10 milioni. Oggi, però, la sorpresa è arrivata nel momento in cui con i tempi che corrono le nuove amministrazioni del centrosinistra bolognese fanno di tutto per cercare di mantenere un profilo sobrio. A partire dal nuovo sindaco Flavio Delbono, ex vicepresidente della Regione, che però è inciampato subito sullo stipendio del suo portavoce Marco Girella: non di 147mila euro all’anno, si è corretta qualche giorno fa la Giunta dopo una delibera che aveva fatto gridare le opposizioni (e l’Idv) allo scandalo, ma «solo» di 117mila. Lo stesso Cofferati, del resto, non era stato da meno: per il suo Massimo Gibelli in cinque anni ha speso 594mila euro. Novemila euro più di Girella. Delbono, insomma, non è riuscito a fare meglio. Ma a chi l’amministrazione Cofferati ha dato tutti questi soldi? C’è l’imbarazzo della scelta. Impossibile però non partire da Crepet, che per aver fatto da relatore al festival della Psicologia ha preso 6.480 euro. Festival che, voluto dall’ex assessore Pd Maria Cristina Santandrea, vanta il primato degli incarichi: 52, quasi 60mila euro in tutto. La consulenza più «pesante» però è proprio quella, lo dice la corte dei Conti, obbligatoria: per essere al fianco del Comune nelle aule dei tribunali lo studio legale Saracco ha incassato 114mila euro. Spiccano anche i 41mila euro al Politecnico di Milano per l’aiuto nella costruzione del Psc. Per il centrosinistra sanno addirittura di beffa, invece, gli ancorché grami 5.600 euro per il leader grillino locale Giovanni Favia, attuale consigliere comunale, per alcune riprese video. E così via, dove i tanti altri curiosi micro-incarichi sui fogli del fascicolo Brunetta impallidiscono a fianco di compensi per collaborazioni coordinate e continuative che raggiungono e superano il centinaio di migliaia di euro. L’installazione di emittenti elettromagnetiche radiotelevisive non avrebbe potuto compiersi senza 1.997 euro in più, così come i 130 euro a Gaetano Alfonsi per una «lezione-concerto» jazz hanno impreziosito una serie di eventi alla biblioteca della musica. Ad Alessandra Armenante, poi, si è dovuta prorogare fino al 31 dicembre del 2007 la collaborazione per l’attività veterinaria «non istituzionale» al canile (3.978 euro). E non possono non balzare agli occhi, ancorché esigui, i compensi ad Arta Mandro Balili per la «giornata formativa sul diritto di famiglia e dei minori nel paese dell’Albania» (300 euro) e a Ernesto Cappiello che con 1.000 euro ha potuto finalmente aggiornare il sito internet del gruppo consiliare dei Verdi. Consulenza, quest’ultima, ribattezzata «attività di comunicazione». A sua volta «attività di comunicazione» è stato il concerto di Natale grazie a cui Enzo Balestrazzi si è portato a casa ben 70 euro. Analogamente alla «consulenza tecnica» di Annalisa Baraldi (qui alla retribuzione da 1.875 euro si aggiungono altri 5.985 euro) per la catalogazione di locandine e manifesti o alle «docenze» di Maria Giacinta Alleva (975 euro) per aver fatto da guida ad alcuni soggiorni di studio all’estero. Chissà se davvero senza tutto questo la macchina amministrativa bolognese, che evidentemente tra i propri ranghi non vanta personale così specializzato, si sarebbe fermata.

     

     

     

    NAPOLI

     

    Dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=369305

     

    riporto:

     

    sabato 25 luglio 2009

     

    Mostra blasfema, 200mila euro all’ideatricedi Giacomo Susca

     

    A Napoli dici consulenze e ti ritrovi la coda dietro la porta dell’ufficio. Quando a bussare non è direttamente la magistratura. Le cronache - dicembre scorso - riferiscono di 13 arresti, di cui 4 tra assessori ed ex della giunta Iervolino, visto il generoso meccanismo di «distribuzione di posti di lavoro, incarichi e consulenze pagate con denaro sonante». Rosetta minaccia sempre di mollare la poltrona, ma poi puntualmente «rimpasta» la squadra e rimane dov’è. Lei che ha «le mani pulite» si sbraccia e giura: «Siamo la città con meno consulenze d’Italia. Non sappiamo più dove tagliare». Già, ma qualcosina ci sarebbe da sfrondare eccome negli ultimi 504.707 virgola 52 centesimi di euro spesi negli appena 14 contratti «esterni» comunicati al ministero di Renato Brunetta e stipulati nei corridoi di palazzo San Giacomo dal 2005 e in alcuni casi tuttora in corso.

    Impara l’arte e mettila da parte. In alternativa, c’è il Palazzo Roccella delle Arti in via dei Mille, dedicato alle creazioni più «innovative». Uno scatola spesso vuota e peraltro doppione del Madre, nota creatura bassoliniana. Come «direttore artistico e di progetto e curatore capo delle mostre» la giunta ha pensato alla vulcanica Julia Draganovic, tedesca oltre la quarantina, meritevole di un onorario da 200mila euro tondi in due anni. Nonostante questi sacrifici, il Pan non rappresenta certo una meta obbligata per i turisti che sbarcano a Napoli. Di fatto, l’unica rassegna di cui risulta memoria condivisa è quella che, a marzo, ha ospitato un crocifisso avvolto in un preservativo, firmato dall’artista Sebastiano Deva. Finché il sindaco non s’infuriò peggio di quella volta con Lupo Alberto e l’opera fu rimossa tra le polemiche. Draganovic, comunque, è sempre impegnata per «dare continuità alla dimensione internazionale» del museo. Perciò a settembre 2008 ha aperto «una finestra per far conoscere Napoli al pubblico americano». Perciò tutti in viaggio a New York per una mostra-video.

    Anche sotto il Vesuvio si lavora intensamente. E mica gratis. Prendete ad esempio i 24.480 euro corrisposti alla Icaro srl per la «valutazione degli interventi necessari per l’adeguamento del progetto impiantistico della Casina del Boschetto». Cioè il rudere che fa ancora bella mostra di sé nel cuore della villa comunale. Fino a 10 anni fa era la sede dell’associazione cronisti napoletani, poi arrivò Bassolino e decise di sfrattare i giornalisti con la promessa di ricavarci dei soldi dall’affitto. Invece la struttura è rimasta abbandonata, alla mercé di vandali e tossici, senza che nelle casse comunali entrasse un euro. Anzi, rimettendoci in manutenzione e programmi di recupero solo sulla carta. A maggio il consigliere Pdl Ciro Signoriello ha provato a fare un sopralluogo nel «fortino» in compagnia dei presidenti locali dell’Unione cronisti e dell’Assostampa, ma non è nemmeno riuscito a entrarci. Intanto, i tecnici del Comune avvisano: il «prossimo passo» per la riqualificazione sarà accendere un mutuo da 600mila euro. Napoli: punto e a capo, direbbe Arbore.

    Il degrado, del resto, a Ponticelli è cosa nota. Un’intera zona in preda a camorra, baraccopoli rom e monnezza. Perciò serve la doppia «consulenza tecnica» da 60mila euro per la «redazione del progetto» (preliminare, ovvio) delle opere pubbliche previste dal piano regolatore. Quelli di Ponticelli sono ancora lì ad aspettarle. Questione d’immagine, come il «master plan» turistico partorito in due mesi due (ottobre-dicembre 2007) da una coppia di esperti concentrati sull’«aggiornamento e la revisione» della ricerca «Napoli: analisi delle opportunità in ottica di marketing territoriale». Studio per cui intascheranno 7mila euro a testa. Quasi 90mila l’avvocatessa Veniero per pareri circa «la concreta attuazione» del condono edilizio.

     

    Ora bisogna capire se è tutto qui. Donna Rosetta, forse a furia di tagliare, all’operazione «trasparenza» ha risposto inviando un elenco troppo striminzito da non apparire sospetto. Era ieri quando il governo di Napoli ci abituava a ogni genere di munificenze. Tipo i computer palmari ultramoderni, le auto blu e i taxi à go-go per i 60 consiglieri comunali, oltre alle assunzioni gonfiate. A proposito di trasparenza, la Iervolino gli ha dedicato pure un assessorato ad hoc. Il problema è che il suo uomo, Giuseppe Gambale, è finito a processo. Come l’ex assessore al Bilancio, Enrico Cardillo, e altri cinque funzionari: la Procura ne ha da poco chiesto il rinvio a giudizio. Il reato? Toh, consulenze d’oro sul piano strategico del Comune.

    (ha collaborato Carmine Spadafora)

  5. ...

    1) Come mio solito ti rispondo cosi che potrai fare l'offesso e ignorarmi per il resto della discussione.

    ...

    2) L'alternativa e che su temi che riguardano il singolo individuo , decide il singolo individuo, su scelte che riguardano il bene dell'intera comunità si decida secondo maggioranza.

    ...

    3) fascismo 2.0 (che comunque è la dittatura che ha portato alla nascita del termine totalitarismo)ecc,

    ...

    Solo alcune osservazioni, a fronte della mole industriale di, chiamiamole inesattezze, per usare un eufemismo!

     

    1) Per il modo in cui, come dire, esponi le tue "ragioni", farei la figura del bambino dispettoso se mi offendessi (e ho detto tutto)!

     

    2) E per dimostrare cosa voglio dire al punto 1), tanto per citare i primi esempi che mi vengono in mente, quindi, niente casco per i motociclisti e niente cinture di sicurezza per gli automobilisti!

     

    3) Infatti il fascismo è nato prima del comunismo, o no?!?!?! Su come il comunismo stava al potere, non me lo devi certo venire ad insegnare tu, quando io ho accanto persone che ci hanno fatto un'intera vita in Unione Sovietica (a parte che basterebbe leggersi qualche libro di Solgeniztin o di qualche altro illustre scrittore dissidente e/o aver fatto, a suo tempo, qualche viaggio in un qualsiasi paese oltre cortina, per averne piena cognizione!)!

  6. Aggiungo, facendo seguito al mio precedente post che, volendo tener conto delle profonde considerazioni sviluppate da altro forumista, sarebbe il caso di proporre una legge di riforma costituzionale, che attribuisca alla più piccola delle forze politiche di MINORANZA, il compito di governare il paese: questa sarebbe la vera democrazia, come la intende qualcuno!!! Così facendo, peraltro, avremmo Di Pietro, capo del governo: cosa chiedere di più alla vita?!?!?! :rotfl::rotfl::rotfl:

  7. ...

    No quella che tu chiami DEMOCRAZIA in realta è la dittatura della maggioranza, Nazisti fascisti e i comunisti sovietici avevano la maggioranza, ma cio non significa che fossero democrazie.

    La dittatura della maggioranza o l'autoritarismo, come pure l'intromissione e le imposizioni dello stato nella vita privata dei singoli cittadini non è democrazia è Fascismo 2.0

     

    Fascism 2.0 Now castor oil free :asd:

    Grazie di avermi informato che sotto nazismo, fascismo e comunismo, si tenevano libere elezioni!!!

     

    È proprio vero, nella vita non si finisce mai di imparare!!!

  8. Anche i belgi, nel giorno della loro festa nazionale (21 luglio 1831, il re Leopoldo I fu incoronato primo re del Belgio), hanno una parata militare ben più "armata" di quella italiana, anche se, ovviamente, non paragonabile a quella francese; da notare che, dopo il "Défilé militaire" ha luogo un "Défilé civil", distinguendo quindi, correttamente, a differenza di ciò che avviene in Italia per il 2 giugno, l'uno dall'altro.

     

     

    Dal sito ufficiale delle Forze Armate Belghe, eccovi i link principali:

     

    http://www.mil.be/21jul/subject/index.asp?LAN=fr&ID=1526 (composizione della parata)

     

    http://www.mil.be/21jul/galllist/index.asp...=82&IDT=759 (gallerie fotografiche)

     

    http://www.mil.be/21jul/doc/index.asp?LAN=fr&ID=225 (brochures della parata militare e di quella civile).

     

     

    Da un forum internazionale, eccovi i link ai post del topic dedicato alle Forze Armate Belghe, che contiene alcune foto del "Défilé":

     

    http://www.militaryphotos.net/forums/showp...;postcount=1480

     

    http://www.militaryphotos.net/forums/showp...;postcount=1481

     

    http://www.militaryphotos.net/forums/showp...;postcount=1484

  9. Salve a tutti,

    ...

    Posso solo dire che se tornassi a quei primi gioni del 1981 sicuramente mi ripresenterei a Porta a Lucca e mi inquadrerei di nuovo con i miei camerati... potrete criticarmi per questo... FOLGORE!

    E, a mio avviso, faresti cosa buona e giusta! Viva la Folgore!

  10. ...

    Se andava a puttane a casa sua già sarebbe stato uno scandalo, il fatto poi che ciò sia avvenuto a Palazzo Grazioli, mina profondamente la figura istituzionale del Presidente del Consiglio.

    Non è perchè è Berlusconi, il problema è che tali incresciosi episodi li ha commessi il Presidente del Consiglio Italiano, in una residenza istituzionale della Repubblica Italiana.

    Se ciò fosse avvenuto nella repubblica democratica per eccellenza, ossia gli USA, fidati che uno come B. non sarebbe durato neanche 5 minuti, siamo noi i pagliacci che acconsentiamo a certi fenomeni da baraccone di governare.

    (Ti ricordo, infatti, che Bill Clinton dovette rinunciare alla carica presidenziale per via della lewinsky)

     

    PS: Dindon, se dici che ciò che ha scritto Madmike è falso, prova a indicare anche quali passaggi sono secondo te fallaci o inveritieri.

    Semplicemente affermare che è falso senza provarlo, e davvero una contestazione scarna e priva di qualsiasi fondamento.

    A proposito di "falsità", ecco le tue:

     

    1) Palazzo Grazioli NON è una residenza istituzionale della Repubblica Italiana, bensì privata di Berlusconi (dal link http://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Grazioli , riporto:

     

    " ... Il palazzo è noto per essere la dimora romana dell' on. Silvio Berlusconi, attuale presidente del Consiglio dei Ministri. Infatti questi ha preso in affitto, dalla proprietà Grazioli, il piano nobile del palazzo. ... ").

     

    2) Bill Clinton non rinunciò ad un bel niente e rimase Presidente degli Stati Uniti d'America fino alla scadenza del mandato che gli era stato conferito dagli elettori.

     

     

    Prima di "fare le pulci" agli altri, pensa a verificare se quello che tu scrivi è esatto!

  11. ritornando un attimo al discorso sulla sanità pubblica gratuita,

    oggi vado al pronto soccorso su consiglio della guardia medica a causa di una pallonata presa sul dito ieri sera durante una partita a calcio (sospettava che ci potesse essere una piccola frattura visti i miei precedenti), tralasciamo l'attesa che ci può stare (a volte ho dovuto aspettare di più), il medico di PS mi manda in radiologia a fare due lastrine, ritorno dal dottore di prima e mi dice che fortunatamente non c'era niente di grave e mi presenta il ticket 50 euro e rotti, alla faccia della sanità gratuita , cornuto e mazziato, se deve essere così preferisco pagarmi un tot all'anno di assicurazione e saper di essere coperto e non aver più ste sorprese...

    però se per assurdo fossi stato ricoverato non avresti dovuto pagare nulla; è un pò il paradosso del nostro sistema che ha dei costi, purtroppo crescenti, e in una certa misura chiede la "compartecipazione alla spesa".

    Da noi sembra che un ricovero costi 1000 E /giorno, una cifra che fa riflettere perchè potrebbe essere segno di sprechi, ma all'ammalato non si chiede nulla.

    Però uno dei problemi grossi è che la spesa per le medicine "in fascia a" (quelle mtuabili scritte nella ricetta a righe rosse) è troppo alta e qualcosa non va

    Guardate, se vi è sfuggito, al post n° 1198 al link che segue:

     

    http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st&p=231566

     

     

    quanto ho speso in Francia, esibendo la tessera sanitaria europea (rilasciatami in Italia), per degli interventi chirurgici ambulatoriali, con annesse (numerose) radiografie (nel caso dell'intervento di ricostruzione di un dente)!!!

  12. Dal link http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=30968

     

    riporto:

     

     

    STUPRI ROMA/ La vera questione morale del caso Bianchini

     

    Alessandro Banfi martedì

     

    14 luglio 2009

     

     

    Gli indizi per lui sono pesantissimi. Primo fra tutti, il Dna che coincide inesorabilmente. È lo stesso, identico, dello stupratore di tre donne romane. Certo, lui, Luca Bianchini, 33 anni, ragioniere e attivista del Partito democratico (da cui è stato espulso subito dopo l’arresto), si è dichiarato innocente. È in isolamento in una cella del carcere di Regina Coeli.

     

    Per lui nel Partito Democratico nazionale si è sollevata una polemica violenta, su una presunta questione morale. Ma se lui dovesse essere riconosciuto colpevole, andrebbe subito detto che ci troviamo di fronte ad un uomo davvero dalla doppia personalità. La polemica politica dello spregiudicato Ignazio Marino la dice lunga sulle difficoltà del partito di Franceschini, ma non dice invece niente sulla storia del presunto stupratore seriale di Roma. Semmai ci porta lontano.

     

    Nel senso che la polemica stessa implica che i comportamenti di Bianchini fossero palesemente immorali o pubblicamente scorretti. Non pare invece che sia stato così. Come spiega benissimo il mio amico criminologo Massimo Picozzi (di cui Bianchini aveva fra l’altro un testo sul comodino) è accertato che il profilo di queste persone spesso è proprio quello della doppia vita. Il loro dramma, perché anche per loro di dramma si tratta, è complesso e profondo.

     

    Studiando il caso di Bianchini, anzi, colpisce proprio il precedente: siamo nel 1996 e il ventenne Luca cerca di stuprare una vicina di casa. Lei riesce ad evitare il peggio, anche grazie all’aiuto del figlioletto di 10 anni. Il Giudice però assolve Bianchini perché incapace di intendere e di volere, in quel momento. E non ravvede in lui segni di pericolosità sociale.

     

    È questo il vero scandalo del caso Bianchini. Un magistrato, sbagliando, rimette in circolazione un soggetto che poi, se sarà giudicato colpevole, si scoprirà avere stuprato almeno altre 18 donne. A quel giudice nessuno potrà chiedere conto di quella decisione. Non avrà conseguenze civili, penali ma neanche di carriera o di stipendio. È questo quello che angoscia. Alla società non è stato neanche segnalato il rischio possibile di una recidiva. A nessun servizio sociale o psicologo di base è stata segnalata la possibilità del ripetersi di atti simili.

     

    La patologia individuale di Bianchini si è incontrata con la patologia di una società che non sa difendersi, non sa giudicare, non sa essere giusta con se stessa e alla fine si smarrisce. Nel Duemila un presunto colpevole di stupro ha il diritto di essere trattato come un malato e non messo in libertà senza problemi, pronto a ricostruirsi la sua (doppia) vita, a discapito di tante povere vittime. Se c’è una questione politica e morale è a questo livello e i partiti dovrebbero davvero farsene carico, non certo pensando alla castrazione chimica, che comunque una soluzione è.

     

     

    Non analizziamo invece, per carità di patria, che cosa sarebbe accaduto se Bianchini fosse stato coordinatore di un circolo del Popolo della Libertà invece che del Partito Democratico. Ci avrebbero inondato di “velinismo”, modello Berlusconi, editoriali del tipo: “Da Patrizia allo stupro…” e via così. Viceversa la realtà è davvero sempre molto ironica.

  13. Dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=368978

     

    riporto:

     

     

    giovedì 23 luglio 2009

     

    Il vizietto di Tonino

    di Salvatore Tramontano

     

    Ci vorrebbe un navigatore satellitare per rintracciare Di Pietro. Rimbalza nel tempo e nei luoghi trovando sempre la parola giusta per insultare. Ieri ha puntato ancora una volta il Quirinale. Molto fumo, ma anche una lettera requisitoria al Presidente: «Risponda, invece di offendermi». Già, perché la specialità di Tonino, da buon ex pm, è quella di interrogare. Forse è per questo che non ha ancora saputo rispondere alle semplici domande che il Giornale da tempo gli fa. Eppure questo sarebbe il momento giusto.

     

    Il 31 luglio, infatti, dovrebbe ricevere i nuovi rimborsi elettorali che, come al solito, non finiranno nelle casse del partito Idv ma in quelle della sua Associazione Idv, quella per intenderci che fa capo a lui, alla moglie e alla Mura. A dir la verità, Di Pietro, poverino, più volte ha promesso che avrebbe cambiato lo statuto per cancellare i tanti sospetti che la singolare anomalia continua ad alimentare. Ma il tempo è passato e i soldi dei rimborsi continuano a latitare dalle casse del partito. Ora, siccome Di Pietro è uomo d’onore, siamo certi che se non ha ancora risposto alle nostre domande è soltanto per mancanza di tempo. Lui è un uomo molto impegnato: è l’ultimo baluardo contro la dittatura, il guardiano della questione morale, il garante della legalità, lo specchio della verità. Ma soprattutto lui è l’unico che abbia la licenza di offendere.

     

    Quindi bisogna capirlo e non cercare di infangarlo come hanno fatto i suoi colleghi di lavoro che l’hanno sospeso dall’Ordine degli avvocati per «violazione dei doveri di lealtà, correttezza e fedeltà». In parole più semplici, aveva tradito l’amico-cliente. Né bisogna credere alle assurde cattiverie dei suoi compagni di avventura politica, (vedi Elio Veltri, Achille Occhetto, Giulietto Chiesa) che, in epoche diverse, hanno accusato Di Pietro di essersi appropriato della loro quota di rimborsi elettorali. Sì, rimborsi elettorali. Ancora loro. Una vera persecuzione, che un uomo dalle mani pulite come Tonino non merita. Ma si sa, in giro c’è molta gente che per qualche euro sarebbe pronta a qualsiasi cosa. Figurarsi per diversi milioni. È difficile restare insensibili alle lusinghe del denaro come Di Pietro. Ora capite perché Tonino è costretto a offendere chiunque. Ora sapete perché fa domande a tutti e non risponde a nessuno. Nemmeno a noi de il Giornale che gli avevamo offerto dieci domande per potersi lavare le mani che, nonostante siano storicamente pulite, qualche macchiolina cominciano a mostrare.

     

    D’altra parte voi credete sia facile lottare da solo, senza sporcarsi, contro un Colle che ti offende, un governo che ti ignora e un’opposizione che ti considera un imbucato? Il tutto avendo nelle orecchie, un giorno Santoro che ti azzera, l’altro Travaglio che ti chiede se l’hai fatto, e un altro ancora un Grillo che da quando è caduto nella rete non ti lascia in pace nemmeno su Internet. Una vitaccia. E avete anche il coraggio di chiedergli qualche risposta?

  14. Il prossimo 2 agosto, ricorre il primo anniversario della scomparsa dell'Ammiraglio Gino Birindelli, Medaglia d'Oro al Valor Militare, eroe tra gli eroi, mito di tutti gli incursori e di tutti gli uomini della Marina e, più in generale, eccelso ed impareggiabile punto di riferimento, per chiunque voglia avvicinarsi alla missione del militare (e non, come qualche volta si dice, al mestiere delle armi).

     

     

    In Sua memoria e perenne ricordo, inserisco il link ad un video (il primo link) con alcuni brevi ma significativi cenni biografici (intercalati da foto e filmati dei Suoi incursori e dei Suoi funerali) e 4 trailer tratti da un film a Lui dedicato e in cui l'Ammiraglio stesso ci parla di alcuni argomenti ed uomini a Lui cari.

     

     

    http://www.youtube.com/watch?v=dPvvoUy4V1c...feature=related

     

     

     

     

    http://www.youtube.com/watch?v=9YJVX71Cmz8...feature=related

     

     

    http://www.youtube.com/watch?v=6kz-1i3te18...feature=related

     

     

    http://www.youtube.com/watch?v=OecR7uI0Ihk...feature=related

     

     

     

    birindelligino.th.jpg

  15. Dal link http://www.loccidentale.it/articolo/russia...rocesso.0075648

     

    riporto:

     

     

    Russia. Omicidio Politkovskaya, il 5 agosto parte il nuovo processo

     

    22 Luglio 2009

     

    A quasi tre anni dal brutale omicidio nell'ascensore di casa a Mosca della giornalista russa Anna Politkovskaya nell'ottobre 2006 un nuovo processo prenderà il via il 5 agosto. La Corte suprema russa lo scorso 25 giugno aveva ordinato un nuovo procedimento giudiziario a carico dei quattro imputati che in primo grado erano stati prosciolti dalle accuse il 19 febbraio.

     

    Al processo i due fratelli ceceni Dzhabrail e Ibragim Makhmudov erano accusati di complicità nell'omicidio e un ex funzionario di polizia, Sergei Khadzhikurbanov, di aver aiutato il killer a fuggire. Prosciolto in un processo a parte, anche il quarto imputato, l'agente dell'Fsb Pavel Ryaguzov, accusato di aver fornito al killer l'indirizzo della Politkovskaya.

     

    L'annuncio dell'apertura del nuovo processo arriva a una settimana dall'omicidio di Natalya Estemirova che, come la Politskovskaya, aveva denunciato i crimini compiuti contro i civili in Cecenia.

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