Vai al contenuto

picpus

Membri
  • Numero contenuti

    4224
  • Iscritto il

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    3

Tutti i contenuti di picpus

  1. picpus

    dalla Russia di Putin

    Sulla situazione attuale e sulle prospettive future dell'approvvigionamento del gas, da parte dei vari paesi europei, eccovi il link ad un articolo che riepiloga i termini (cioé i numeri) del problema da affrontare: http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=90276 EDIT Da notare, però: " ... Totalmente indipendenti da Mosca Gran Bretagna, Danimarca, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Cipro e Malta. ... ". Questi paesi non possono, quindi, essere ricattati dall'erede di Stalin!
  2. Eccovi, dal sito ufficiale dell'Aeronautica Militare Italiana, il link ad un articolo sull'insieme delle attività della "Joint Air Task Force" (JATF) in Afghanistan, con sublink a 2 filmati e ad 1 fotogallery, nonché ad altri articoli sul medesimo argomento: http://www.aeronautica.difesa.it/SitoAM/De...amp;idente=1398
  3. picpus

    Accordo sul Clima

    Intervengo in questo topic, perché ho trovato, al link seguente, http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=319277 , l'articolo che vi posto e che ritengo interessante: giovedì 08 gennaio 2009 Io fisico controcorrente vi spiego il bluff del riscaldamento globale di Franco Battaglia Scrivere proprio oggi sulla colossale balla del riscaldamento globale è, come s'usa dire, come sparare sulla croce rossa; e, a dire il vero, non ne avrei tanta voglia. Anche perché, diciamolo con l'onestà scientifica di sempre, i freddi globali - e sottolineo globali - di questi giorni non sconfessano la balla più di quanto l'afa di luglio non confessi che esso balla non è. E anche perché il pianeta sta effettivamente attraversando una fase di riscaldamento globale: ciò che balla è - colossale, gigantesca balla - è che l'uomo abbia un qualche ruolo sul riscaldamento e, men che meno, sul clima. E anche perché, infine, è da 10 anni che ne scriviamo. Faccio parte di un organismo internazionale, l'N-Ipcc (la N sta per «non-governativo») che ha valutato la stessa letteratura scientifica a disposizione del più famoso Ipcc, ma è giunto a conclusioni opposte, e ha pubblicato il rapporto «La Natura, non l'Uomo, governa il clima» (tradotto in 5 lingue, la versione italiana è pubblicata dall'editore 21mo Secolo). Il rapporto è stato inviato - assieme alla firma di oltre 650 scienziati da tutto il mondo - al Senato americano, per far ascoltare ai membri di quell'alto consesso, la voce del dissenso (o, visti i numeri, direi più correttamente, del consenso sul dissenso). Ciò che è importante, sul tema, è capire, una volta per tutte, perché col riscaldamento globale l'uomo non c’entra. Vi sono una mezza dozzina di indizi, a nessuno dei quali nessuno ha fornito spiegazione e che tutti insieme fanno una schiacciante prova. 1) Il pianeta è già stato più caldo di adesso: senza invocare tempi geologicamente lontani, lo è stato per molti secoli nel cosiddetto «periodo caldo olocenico» di 6000 anni fa, e per un paio di secoli nel «periodo caldo medievale» di 1000 anni fa. 2) L'attuale riscaldamento è cominciato nel 1700, quando erano l'industrializzazione assente e mezzo miliardo la popolazione mondiale, e ha continuato fino al 1940 quando erano l'industrializzazione quasi assente e la popolazione 1/3 della odierna. 3) La temperatura del pianeta è diminuita dal 1940 al 1975, tanto che a metà degli anni Settanta del secolo scorso era popolare un'isteria per il freddo paragonabile a quella odierna per il caldo; peccato, però, che furono, quelli, anni di boom industriale, demografico e di emissioni di gas-serra. 4) È dal 1998 che la temperatura del pianeta ha smesso di crescere e il 2008 sarà probabilmente dichiarato il più freddo degli ultimi 10 anni; ma dal 1998 le emissioni di gas-serra sono ininterrottamente aumentate. 5) Tutti i modelli matematici che attribuiscono ai gas-serra antropici il ruolo di governatori del clima prevedono che nella troposfera a 10 km al di sopra dell'equatore si dovrebbe osservare un riscaldamento triplo rispetto a quello che si osserva alla superficie terrestre; orbene, le misure (ripeto: misure, non chiacchiere) satellitari non rivelano, lassù, alcun aumentato riscaldamento, men che meno triplo, ma, piuttosto, un rinfrescamento. Come si vede, quindi, l'attuale riscaldamento è occorso nei tempi e nei luoghi sbagliati rispetto alla congettura che lo vorrebbe d'origine antropica. L'ultimo indizio, poi, non è un indizio: nato come «prova regina» della teoria antropogenica del global warming esso si è evoluto in prova regina della sua inconsistenza. La parola chiave è «sensitività climatica», cioè l'aumento della temperatura conseguente a un raddoppio della concentrazione atmosferica di gas-serra; orbene, la sensitività climatica è di mezzo grado, il che significa che alla fine del 2100 potremmo aspettarci un contributo antropico alla temperatura della Terra di, forse, 0,2 gradi; contributo ben nascosto dalle molto più ampie variazioni naturali. Mi piacerebbe che nessuno parlasse più di riscaldamento globale, anche perché comincio ad annoiarmi; ma più che un auspicio è, la mia, una pia illusione: quella del riscaldamento globale antropogenico è una fiorente industria, ben oliata dal denaro delle nostre tasse - una quantità fantasmagorica di denaro pubblico - diretto verso progetti tanto grandiosi quanto inutili, tipo: il fantasioso sequestro della CO2, la burla della realizzazione di parchi eolici, la truffa della realizzazione degli impianti fotovoltaici. Il tutto con la benedizione del Parlamento europeo; il quale, promuovendo la politica energetica suicida del cosiddetto 20-20-20, fondata sul falso scientifico di pretendere di governare il clima, sembra ansioso di dare il via ai lavori di scavo per la nostra fossa. Che qualcuno lo fermi.
  4. Dal link http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubr...e=&sezione= riporto un altro articolo che porta a riflettere: 17/1/2009 Anno Zero, emozione e sentimento LUCA RICOLFI Non conosco personalmente Lucia Annunziata, nonostante abbiamo più o meno la stessa età, proveniamo da ambienti politici affini, scriviamo sullo stesso giornale. In vita mia le ho parlato due o tre volte al telefono, per lavoro. Però stamattina la prima cosa che ho fatto quando sono arrivato nel mio ufficio all’università è stata di procurarmi il suo numero e chiamarla. Avevo visto la trasmissione di Santoro sulla guerra israelo-palestinese a Gaza, ed ero rimasto sbalordito. Sbalordito per la partigianeria della trasmissione, accuratamente costruita per vedere le buone ragioni dei palestinesi e ignorare quelle degli israeliani. Sbalordito per il pochissimo spazio concesso al ragionamento e l’enorme spazio lasciato alle viscere. Sbalordito per la strumentalizzazione del genuino e umanissimo dolore di due ragazze, una palestinese e una israeliana, cinicamente buttate nell’arena come fanno gli organizzatori di combattimenti fra galli. Sbalordito per l’incapacità di Santoro di ascoltare una critica (a mio parere giustissima, ma comunque cortese e civile) all’impostazione della sua trasmissione. Sbalordito per la violenza con cui il conduttore, abusando del suo potere, ha più volte coperto la voce di chi esprimeva, o meglio tentava di esprimere, opinioni non conformi (Lucia Annunziata, prima; Tobia Zevi verso la fine della trasmissione). Sbalordito per le parole sprezzanti con cui Santoro ha risposto alle argomentazioni di Lucia Annunziata, accusata di ripetere «le solite scemenze» su Annozero, e addirittura di voler acquisire meriti presso qualche potente (presso chi? che cos’è questo modo obliquo di alludere?). Sbalordito di fronte al comizio finale, in cui Santoro si produceva in una eruzione di indignazione, accusando tutto e tutti (tranne se stesso, eroe incontaminato) di non aver fatto nulla per fermare la guerra. Ma non era il mio sbalordimento che volevo comunicare a Lucia. Era la mia gratitudine come telespettatore e cittadino. Lucia ha fatto la cosa giusta non solo ad andarsene quando è stata offesa e ricoperta di male parole dal padrone di casa, ma ha fatto bene ad assumersi - finché ha avuto la forza di nuotare controcorrente - il compito, inevitabilmente sgradito e poco «in» dentro quella trappola mediatica, di provare a riportare tutti alla ragione, mettendo fra parentesi le emozioni estreme. Io sono grato a Lucia Annunziata, perché ha tentato di ricordarci una cosa fondamentale: se abbiamo qualche speranza di spegnere gli odi e le incomprensioni che sconvolgono il mondo, in Palestina come nella nostra povera Italia, è in quanto troviamo il modo di raffreddare gli animi, di dar voce a chi ancora cerca di capire le ragioni dell’altro, e di toglierne a chi gli animi cerca di scaldarli, e sa esprimere solo odio, rancore, rabbia, indignazione a senso unico. Le emozioni, specialmente quelle più o meno artificiosamente esasperate dalla tv, sono quasi sempre brevi, violente, cieche, con un retrogusto amaro. Ecco, c’erano tante emozioni ieri da Santoro, ma così poco sentimento. Perché chi pensa solo a esprimere, a buttar fuori le sue emozioni, può amare o odiare, essere felice o disperato, ma non ha sentimento. Il sentimento comincia quando riesci, almeno un po’, ad essere anche nella testa e nel cuore dell’altro. Quando ascoltare ti interessa di più che parlare. Quando il dolore del tuo nemico diventa anche un po’ tuo. Quando sei capace di patire con lui. È a questo, a trasformare le emozioni in sentimento, che serve il richiamo alla ragione, un richiamo che nello zoo di Annozero molti ospiti avrebbero accettato di buon grado, se solo il domatore non avesse preferito aizzarli, gli uni contro gli altri. Non so che cosa pensiate voi, cari lettori. Ma dopo tanti anni che seguo la politica, compresa quella che tormenta Israele e la Palestina, io mi sono convinto che se i grandi drammi del mondo non si risolvono mai è anche perché, in questo mondo, la gente normale, umile e semplice, che vorrebbe solo amare, lavorare e vivere in pace, non conta nulla e non ha quasi mai voce. Mentre contano moltissimo tutti coloro che la voce la sanno alzare, che sanno farsi sentire, scaldare gli animi, seminare odio, incomprensione, fanatismo. E in questo loro delirio di onnipotenza cercano ogni volta di trascinare anche i semplici e gli ignari, colpevolizzando chi non capisce e intimidendo chi non ci sta. È uno spettacolo triste, che va in scena da tempo immemorabile e produce solo odio e morte, checché ne pensino i suoi ambiziosi produttori e registi. Lucia ha fatto bene a ricordarcelo, a mettersi di traverso, a dire «io non ci sto», sobbarcandosi la parte di quella che rompe il gioco e quindi è giudicata «stronzissima» (così si è ironicamente autodefinita lei stessa) da chi il gioco lo ha organizzato e truccato. Peccato non ce l’abbia fatta, perché - se avesse vinto lei - la trasmissione di Santoro avrebbe potuto prendere un’altra piega e diventare un contributo alla comprensione reciproca, anziché l’ennesima istigazione all’odio. Santoro l’ha conclusa dicendo che nessuno fa nulla per fermare la guerra, e rivendicando - almeno lui - di aver tentato di fare qualcosa. Penso sia vero esattamente il contrario: molti, come Manuela Dviri e tante associazioni silenziose, stanno facendo quel che possono per tenere accesa la speranza del dialogo, nonostante tutto e tutti. Quanto a Santoro, un’occasione per aiutare la pace l’avrebbe avuta: non fare una trasmissione come quella che ha fatto, e avere un po’ più di rispetto per chi ha opinioni diverse dalle sue.
  5. Vediamo cosa ne pensa Filippo Facci, degli ultimi sviluppi della vicenda giudiziaria che coinvolge Di Pietro figlio! Dal link http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=321192 riporto: venerdì 16 gennaio 2009, 07:00 TRATTAMENTO DI FAVORE di Filippo Facci L’uomo che è stato interrogato dalla Procura di Napoli, ieri pomeriggio, non era un cittadino qualsiasi: era il perpetuo amico delle toghe, l’ex magistrato a vita, il difensore di ogni pubblico ministero dello Stivale, il politico giustizialista secondo il quale l’inquirente più squilibrato deve comunque «andare avanti» e ovviamente «senza guardare in faccia a nessuno». Non era un uomo: era un testimonial di categoria e, anche alla luce di passate vicende, senz’altro il cittadino più protetto del Paese. Altrimenti non gli avrebbero riservato un’accoglienza così sontuosa: giornalisti e fotografi, ieri, sono stati allontanati dall’ingresso della procura grazie a una disposizione ad horas del procuratore generale, provvedimento personalizzato e senza precedenti che ha sollevato ovvie proteste da parte di taccuini e telecamere. Sono stati i cronisti a far notare che l’altro giorno, in occasione dell'interrogatorio di Italo Bocchino, che è solamente vice-capogruppo del Pdl, le cose erano state ben diverse: era mancato solo che i giornalisti fossero fatti entrare direttamente nella stanza dell'interrogatorio. Mentre ora, a protezione, mancavano solo i dobermann: e Di Pietro sembrava lui, quello dei bei tempi; parliamo dell’uomo che aveva «annusato» l'inchiesta napoletana un anno e mezzo prima che fosse resa nota; è l’uomo che a Brescia evitò ogni processo a suo danno (prestiti, Mercedes, case eccetera) incassando una serie di «non luoghi a procedere» che per qualsiasi altro cittadino, statistiche alla mano, si sarebbero tradotti in automatici rinvii a giudizio; è l’uomo che in Tribunale, ambiente suo, vince ogni querela anche se scritta in molisano; è l’uomo che nel periodo di Mani pulite entrava nei negozi preceduto dai mitra spianati della scorta, l’uomo il cui figlio Cristiano, da 22enne, ottenne di fare l’esame di maturità completamente da solo, per «motivi di sicurezza». Il cittadino più protetto d’Italia, ufficialmente, è stato ascoltato a proposito di quella che in precedenza aveva definito «una grandissima puttanata»: la fuga di notizie, cioè, che a partire dal 29 luglio 2007 l’aveva già messo al corrente che il provveditore delle Opere pubbliche della Campania, Mario Mautone, uomo suo, era indagato a Napoli. Chi era stata la talpa? Querelato e snobbato, il Giornale gliel’aveva chiesto per settimane. Una faccenda «ambigua», scrissero gli investigatori. Ripetiamola per la centesima volta, anche per tutti quei giornali che non l’hanno scritta mai: la Dia ha scritto di circostanza «inquietante» perché Di Pietro e suo figlio, e un po’ tutta l’Italia dei Valori, improvvisamente, smisero di parlare a Mautone come se fosse appestato, cioè indagato; Di Pietro disse che aveva trasferito Mautone a Roma «perché sapevo dell’indagine», poi ha corretto e ha specificato che dell’indagine aveva appreso da agenzie di stampa: e non era vero neanche questo. Poi più nulla, zero, silenzio: sino a una non-spiegazione fornita sulle colonne di Libero per una questione appunto definita «una puttanata mostruosa». Ora chissà se l’arcano sarà stato svelato: non è detto che i magistrati già non sapessero come certe notizie siano uscite dal loro ufficio. Di Pietro, comunque, è stato interrogato per quasi quattro ore, verbalizzazione compresa: ed è uscito con l’aria pur sfatta di chi l’indagine la stava conducendo, più che subendo. È mestiere. Aveva raccontato che si era recato spontaneamente in procura per rendere delle dichiarazioni (mascheratura del fatto che i magistrati avevano convocato lui) e alla fine dell'interrogatorio si è offerto ai giornalisti con lo stile inceppato e burocratico che è tipico dei suoi momenti difficili: «Ho messo in condizione la procura di ricostruire le ragioni per cui Mautone è stato trasferito insieme a decine di funzionari». Traduzione: ha risposto alle domande. Poi: «Non solo io, ma anche altri ministri abbiamo ritenuto di trasferire questi funzionari». E qui è come ai tempi delle inchieste bresciane: ha chiamato in corresponsabiltà più gente possibile (come fece col Pool di Milano, ai tempi) così da relativizzare il proprio ruolo. Poi i giornalisti gli hanno ripetutamente chiesto di Cristiano, il figliolo, il consigliere provinciale che raccomandava i suoi amici al provveditore Mautone. E c’è da tradurre anche qui: «Non vogliamo ci sia alcuna riserva per parenti, figli compresi, e esponenti di partito», ha detto Di Pietro. Significa, se vi fidate, che Cristiano è indagato. «I magistrati non mi hanno detto null’altro, di quello che lo riguarda». Significa: è indagato, ma non sarò io a dirvelo. Provvediamo noi. Povero ragazzo.
  6. A proposito dei "Super-Etendard" ( http://www.netmarine.net/aero/aeronefs/setendard/index.htm ) argentini, i francesi hanno fatto la proposta di cui si parla al topic al link che segue: http://www.aereimilitari.org/forum/index.php?showtopic=10395 Fu un "Mirage F-1" a lanciare i due "Exocet" (dei quali uno solo esplose) che colpirono la "USS Stark"; vedi il link seguente: http://navysite.de/ffg/FFG31.HTM
  7. Politichese da prima Repubblica!!! Dal link http://www.informazionecorretta.com/main.p...20&id=27578 riporto una considerazione interessante, in merito ad una bambina che è stata mostrata durante la trasmissione: " ... La trasmissione ANNOZERO, attentamente organizzata come al solito in modo che le voci di parte israeliana fossero flebili ci ha presentato un filmato commovente del palestinese Safat al Kalut con una bambina con una "scheggia nel cervello" descritta come inoperabile. Nessuno ha visto o voluto vedere e nessuno soprattutto ha fatto notare ai telespettatori i seguenti elementi: La ripresa assolutamente stabile, su cavalletto, ben diversa da una cronaca giornalistica; Le perfette luci, a livello professionale, in una Gaza che dovrebbe essere senza elettricità ; La bambina perfettamente e professionalmente truccata con gli orecchini di un certo pregio (a Gaza non manca tutto?); L'assoluta assenza di rasature dei capelli, corollario inevitabile di qualunque operazione o ferita al cranio; I ridicoli cerotti (perfettamente puliti) che tamponano un cranio aperto! Infine le affermazioni della bambina, che sembrano dettate dal punto che fissa davanti a lei, circa israeliani che sparano e uccidono civili a sangue freddo sono ridicolmente fantasiose anzi propagandistiche. ... ".
  8. Dal link http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=743708 riporto: Annozero, quasi incidente di Stato: per Israele show vergognoso Roma, 16 gen (Velino) - Col passare delle ore acquisisce caratteri da incidente di Stato il caso di “Annozero”, la trasmissione televisiva condotta da Michele Santoro, dedicata ieri al conflitto di Gaza. Un tema delicato affrontato “al 99,9 percento” in una prospettiva anti-israeliana, ha protestato la giornalista Lucia Annunziata in studio. Innescando un durissimo alterco col conduttore, conclusosi con l’abbandono della diretta da parte dell’ex presidente della Rai. Sul caso, che ha fatto sollevare un polverone mediatico-politico, interviene oggi anche l’ambasciatore di Israele in Italia, Gideon Meir, che in una lunga lettera inviata al presidente della Rai, Claudio Petruccioli, denuncia lo “spettacolo vergognoso che speriamo non si ripeta più”, esprimendo “protesta e sconcerto” per la trasmissione di Raidue. A Petruccioli si è rivolto anche il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che in una telefonata al presidente di Viale Mazzini ha fatto notare come ad “Annozero” sia stato “superato il livello della decenza”. Fini ha poi telefonato all’Annunziata, manifestandogli “solidarietà e apprezzamento”. Petruccioli ha successivamente inviato a Fini una lunga missiva in cui costata che “la trasmissione ‘Annozero’ di ieri sera merita critiche severe. Ma non per mettere sotto accusa un modo di far televisione; bensì per indurre tutti, di fronte a un conflitto così doloroso, a non cadere più in errori del genere”. Il presidente di Viale Mazzini aggiunge che “con questo spirito” si impegna “affinché la Rai svolga sempre meglio la sua essenziale funzione; e sottoporrò queste riflessioni - assicura - alla valutazione del Consiglio di amministrazione mercoledì prossimo”. Petruccioli conclude la lettera avvertendo però: “Anche le critiche è bene tengano conto della stessa esigenza di equilibrio, per non alimentare ulteriormente risse e anatemi”. Infuocata la replica a caldo di Santoro a Fini: “In un paese normale il livello della decenza lo supera un presidente della Camera che, travalicando i suoi compiti istituzionali, interviene per richiedere una censura nei confronti di un giornalista che sta compiendo il suo dovere di informare l’opinione pubblica”, ha affermato sul sito di “Annozero”. In difesa di Fini, dopo il contrattacco di Santoro, è subito intervenuto l’intero stato maggiore di An. Unanime il giudizio del centrodestra. “L’Annunziata ha fatto bene, speriamo che ora anche a sinistra capiscano come funzionano le trasmissioni di Santoro”, ha rilevato il premier Silvio Berlusconi durante il Consiglio dei ministri. Berlusconi avrebbe espresso un “plauso” pubblico all’Annunziata, con cui aveva avuto uno scontro in diretta tv nella campagna elettorale 2008. Rincara la dose il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti: “In nessun paese normale un conduttore televisivo reagisce in modo così scomposto e arrogante a una normale critica espressa da un’alta carica istituzionale”. Il portavoce di Forza Italia, Daniele Capezzone, lamenta che “neppure su Al Jazeera si registrano livelli simili di faziosità anti-israeliana. In questo caso con i soldi dei cittadini italiani che pagano il canone: ‘dettaglio’ che è sempre bene ricordare”. Caute, seppure in un contesto prevalentemente critico verso Santoro, le reazioni del Pd. Luigi Zanda, vicecapogruppo del Pd al Senato, nota che “l’Annunziata non ha lasciato volentieri la trasmissione ‘Annozero’”. Se in passato a Zanda era capitato di difendere la professionalità di Santoro, ora sente “che l’informazione, anche quella dura, è cosa diversa dalla spettacolarizzazione”. Meno critica la vicepresidente della Camera, Rosy Bindi: “La puntata di Annozero non mi ha entusiasmato. Ci sono stati toni e affermazioni non sempre puntuali ed equilibrati. Ma questi sono i rischi della libertà di informazione. Rischi che preferisco correre, piuttosto che intaccare l’autonomia di un servizio pubblico che per sua missione istituzionale è chiamato a garantire il pluralismo”. Vincenzo Vita, senatore del Pd e membro della commissione di Vigilanza Rai, preferisce polemizzare con Berlusconi: “Errori, impudenze, eccessi. Sarà magari anche vero, tuttavia è più vero ancora che sotto le ceneri sembra covare la tentazione di un nuovo editto bulgaro”. Piena solidarietà a Santoro giunge dall’estrema sinistra, Il segretario di Rifondazione, Paolo Ferrero, sposta il tiro su Fini e gli altri detrattori di Santoro, giudicando “inaccettabile qualsiasi richiesta di censura” nei confronti del conduttore. A nome del Pdci, Manuela Palermi ringrazia Santoro perché “per la prima volta ha mostrato ai telespettatori italiani la tragica realtà di Gaza”. Mentre - aggiunge - è stata “patetica e imbarazzante la fuga di Lucia Annunziata, che ci ha invece mostrato l’altra faccia del giornalismo: quello asservito e politicista”. (ndl) 16 gen 2009 18:16
  9. Ci vorrebbe un miracolo di San Silvio!!! Comunque, non è proprio il caso di scherzare: un fac-simile di giornalista, come colui di cui si parla (mi fa schifo solo a nominarlo!), costituisce la personificazione del Male Assoluto!
  10. Domenica 18 Gennaio 2009 - ore 11.00 Martedì 20 Gennaio 2009 - ore 02.50 Sabato 24 Gennaio 2009 - ore 18.00 Retequattro - Ambito trasmissione Pianeta Mare, andrà in onda un servizio sull'Accademia Navale.
  11. Dal link http://www.ilfoglio.it/soloqui/1689 vi riporto un bellissimo articolo di Toni Capuozzo: 13 gennaio 2009 Il silenzio di chi fa la guerra Ashkelon. Dopo il quarto o quinto posto di blocco abbiamo trovato una strada che piegava a destra, e dunque verso Gaza, libera. E l’abbiamo presa, come fossimo due turisti attirati dal cartello giallo che prometteva qualche curiosità archeologica o naturalistica, questo non era chiaro. Dopo duecento metri ci hanno fermato, e siamo tornati indietro, con la consolazione che a farci fare dietrofront era stato un giovane soldato che, quando ha visto il tesserino stampa, ha sorriso chiedendo se fossimo di Canale 5. Famiglia di Ferrara, ma ormai pochissime parole di italiano. Gli ho citato il “Giardino dei Finzi Contini”, ma non sono sicuro abbia capito. Siamo tornati indietro e mentre pensavo che mancano meno di tre settimane alla Giornata della memoria, e mi chiedevo che giornata sarà, ho visto un gruppo di soldati che faceva capannello intorno a un tavolino, all’aperto. Siamo scesi dall’auto, con la telecamera, e nessuno ha chiesto di non essere ripreso. Dietro al tavolino c’era un civile con un po’ di arnesi sparsi in mezzo a un mucchio di scatole di cartone. Era il tecnico di una compagnia di telefonini israeliana, che ha mandato un piccolo laboratorio ambulante lungo la frontiera a riparare i telefonini guasti e a regalarne di nuovi, quando non si possono aggiustare. Il risultato era che nel prato lì attorno gironzolavano una decina di soldati che finalmente chiamavano casa, genitori o figli, ragazze o amici, in un brusio incomprensibile e felice. Approfittando dell’occasione, mi sono messo accanto al tecnico, dalla sua parte del tavolino, e ho chiesto se qualcuno potesse spiegare in due parole, a un’opinione pubblica internazionale confusa e divisa, perché erano lì. Mi hanno guardato tutti, ma soltanto uno ha detto, scusandosi, che non avevano voglia di rispondere. Non è diffidenza, e neanche indifferenza. E’ soltanto che sono convinti di non essere capiti. So già quello che mi avrebbero detto: che faresti se una parte del tuo paese finisse sotto i missili un giorno sì e l’altro pure? So già che se gli avessi chiesto del cessate il fuoco rigettato mi avrebbero risposto che non vogliono tornare al punto di partenza. So anche quello che mi avrebbero risposto se gli avessi detto delle vittime civili: è Hamas che se ne fa scudo. Ma non mi hanno detto nulla, e sono rimasto lì a guardare loro e i telefonini, mentre dalla skyline di Gaza City si alzava una nuvola densa di fumo nero. Non sono un fanatico dell’equidistanza – non metterei mai sullo stesso piano Israele, che vuole la cessazione del lancio dei Qassam, e Hamas, che vuole la cancellazione di Israele – ma la distanza mi piace. So come funzionano le agenzie delle Nazioni Unite, da queste parti, e come facciano ormai parte della società civile palestinese, con le loro migliaia di impiegati locali e i funzionari che si sono umanamente assimilati. So come funziona il giornalismo palestinese – non hanno un’Amira Hass, la sua indipendenza è un lusso ebraico – e so come funziona la propaganda dell’orrore, ho visto troppi corpi trascinati nei funerali come un trofeo impudico. Ma tutte le barriere che Israele ha posto al nostro lavoro di cronisti, con la ferma gentilezza di chi ti tiene distante, mi sembrano il monumento di una incomunicabilità, eretto da chi sa che non sarà protetto e salvato da noi – né dall’assedio che lo cinge, né dai suoi stessi errori, dalle sue stesse cadute – che dovrà fare da solo, nel proteggere i suoi cittadini. Nel farlo, Israele ha sicuramente messo nel conto l’ondata di proteste internazionali, il prezzo d’immagine da pagare. Probabilmente ha pensato che era il prezzo minore, altrimenti sarebbe continuato tutto come prima. Mi fa male, questa specie di autismo di Israele, perché rivela che ci dà per persi, e dunque si sente perduto, e deve fare da solo. Ma lo capisco, quando penso a come ce la caveremo, fra tre settimane, con la giornata della memoria, e le sue ipocrisie. Mi fa peggio pensare che il prezzo pagato sia anche, per Israele, accettare una proporzione inaccettabile fra vittime civili e vittime combattenti. Perché questo, ancora prima che la sua notizia, rivela una disperazione solitaria. Ed è la distanza peggiore, fra noi accampati sulla collina, su cui adesso sono spuntate le tende ed è stato adottato un cucciolone nero che dorme nelle lunghe borse imbottite dove prima o poi verranno ripiegati i treppiedi, e loro, che non hanno voglia di parlare. di Toni Capuozzo
  12. I nuovi MTM sono previsti proprio per trasportare e sbarcare "Centauro" e "Freccia". Dai uno sguardo al topic al seguente link: http://www.aereimilitari.org/forum/index.php?showtopic=5503
  13. Esaurienti e, soprattutto, equilibrati, i servizi trasmessi nella puntata di ieri sera di "Terra!": 2 dedicati alla situazione di Gaza e 2 alla, purtroppo, dimenticata, guerra in Georgia; per ambedue le vicende, sentite le opinioni di tutte le parti in conflitto: israeliani e palestinesi, georgiani e sudosseti.
  14. L'inizio della fine o, meglio, il crollo di un mito (per alcuni, ovviamente!)! Dal link http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...40087girata.asp riporto: 16/1/2009 (7:14) - L'INCHIESTA SU MAUTONE I due Di Pietro, il giorno più lungo Indagato il rampollo del leader dell’Idv. Il padre va dai pm: ho chiarito le cose GUIDO RUOTOLO INVIATO A NAPOLI È indagato, Cristiano Di Pietro. La Procura di Napoli lo ha iscritto per corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio nell’ambito della inchiesta «madre» (il cui esito è allo stato imprevedibile) che riguarda il malaffare gestito dall’ex provveditore alle opere pubbliche della Campania e del Molise, Mario Mautone. E’ indagato da tempo il figlio di Tonino, l’ex pm oggi leader di Italia dei Valori, che proprio ieri è stato interrogato per tre ore dal procuratore aggiunto Franco Roberti e dai sostituti D’Onofrio, Falcone e Filippelli. Ai giornalisti, il leader di IdV ha assicurato che nulla sa (o ha chiesto) della posizione del figlio, dichiarandosi «orgoglioso», come cittadino, politico, leader di IdV, di aver dato il suo contributo per «individuare le responsabilità», portando «fatti e circostanze» utili alla lotta «alla corruzione». E’ vero, anche per la procura le dichiarazioni di Di Pietro senior sono state utili a dissipare i dubbi sulla «fuga di notizia» pilotata che lo portò, da ministro per le Infrastrutture (è il luglio del 2007) alla sostituzione di Mautone, richiamato a Roma. Antonio Di Pietro ha spiegato che quando si insediò al ministero istituì una commissione amministrativa che produsse una istruttoria che si concluse con una serie di cambi di poltrone interne. E, dunque, che Mautone finì in quella «lista nera» sulla base della sua inchiesta. Di Pietro ha convinto la Procura che lui non si è fatto ricattare e che, se solo avesse avuto sentore di questo ricatto, avrebbe fatto arrestare i suoi protagonisti. Resta il fatto che Cristiano Di Pietro è indagato, come lo sono altri esponenti politici dell’IdV e di altri partiti, come il senatore di An Gennaro Coronella, nell’ambito della inchiesta «madre» della Procura di Napoli. I reati ipotizzati vanno dalla corruzione all’abuso d’ufficio e alla turbativa d’asta. E’ indagato anche il senatore IdV Nello Di Nardo, che quando Di Pietro era ministro faceva parte della sua segreteria politica. Nel rapporto della Dia, depositato nell’ambito del filone «Global Service», quello di Alfredo Romeo, vi sono accenni a decine di intercettazioni telefoniche e ambientali. Non tutte quelle agli atti dell’inchiesta, naturalmente. Di Nardo parla con Mautone e sponsorizza l’affidamento di incarichi a due architetti: «Mi raccomando, sono due amici di Cristiano ai quali non bisogna far prendere collera...». E già, le raccomandazioni. E non solo. Per esempio l’allora capogruppo al Senato di IdV, Nello Formisano - Mautone ad altri confida: «Il senatore è amico mio» - anche dopo che Di Pietro lo ha fatto fuori, il 3 novembre del 2007 parla con l’ex provveditore di Napoli. Mautone gli ricorda «di non dimenticarsi della situazione di Russo (un dirigente del Provveditorato di Napoli da promuovere, ndr)». Non sono solo le «raccomandazioni» a mettere in difficoltà Cristiano Di Pietro perché, secondo il rapporto degli investigatori, «vi sono suoi interessi anche in alcuni appalti e su alcune forniture». Quando Mautone gli dice che per i lavori per la Chiesa «è arrivata la richiesta dell’impresa “Gentile"», Cristiano commenta: «Perfetto!». Di Pietro junior, il senatore Di Nardo. E poi il sindaco di Recale, Caserta, parlamentare di IdV, Americo Porfidia. Che si scopre essere indagato per camorra. Sembra una maledizione, quella che si è abbattuta sul partito campano di Di Pietro. Molto effervescente e dilaniato da guerre intestine. Che, per esempio, il parlamentare Franco Barbato ha denunciato pubblicamente, chiamando in causa due consiglieri regionali di IdV in odore di contiguità con la camorra. Colpisce, nella lettura delle «carte» della Procura anche l’utilizzazione di Mautone in chiave politica interna. C’è un consigliere regionale della Campania, Francesco Manzi, che scalpita, forse vuole uscire dal gruppo parlamentare regionale. Il cugino del senatore Nello Formisano spiega al provveditore Mautone che proprio il senatore «vuole dare un segnale a quello scemo di Manzi», e dunque che Mautone deve promuovere un sopralluogo nei cantieri per due chiese «i cui lavori stanno a cuore di Manzi».
  15. Rick, cosa ti apettavi da quella specie di trasmissione, condotta dall'essere che tutti conosciamo?!?!?! Che fosse rispettosa della verità?!?!?! Che fosse imparziale?!?!?! Conosco ed apprezzo la tua intelligenza e la tua sensibilità, per credere che tu potessi, anche lontanamente, pensarlo!!! EDIT Più tardi, a mezzanotte ed un quarto, su Canale 5, c'è "Terra!" di Toni Capuozzo!!! Non so quale argomento tratterà, ma essendo stato Toni (un vero corrispondente di guerra, nel senso pieno del termine, abbondantemente dotato di attributi!) sul campo, a Gaza, penso che si occuperà dell'operazione di legittima autodifesa, che sta ponendo in essere Israele!!!
  16. 1) Si, l'indicazione finale è partita da Ciampi, quando già era stato previsto di attribuire alla nuova portaerei il nome di "Andrea Doria", dato poi al primo caccia della classe "Orizzonte". 2) C'è stato un periodo in cui era stata affacciata la possibilità di assegnare il nome "Giuseppe Mazzini" ad una grande unità navale (forse, a suo tempo, il "Garibaldi" o quello che doveva esserne la replica) ciò anche in coincidenza con il periodo d'oro del PRI di Spadolini, che si ricollegava idealmente alle aspirazioni repubblicane del Mazzini; il crollo della 1^ Repubblica e dei partiti storici della stessa, nonché l'assenza di precedenti grandi unità intitolate al predetto patriota, fecero mettere da parte l'idea.
  17. Ci sono diversi criteri che vengono seguiti dalle varie Marine del pianeta. Uno dei più diffusi è quello di dare alle nuove unità, un nome già portato in passato da altre navi della medesima Marina. Caso emblematico è proprio quello del "Garibaldi": è la quinta unità della nostra Marina a portare tale nome! Vedi link che segue: http://www.marina.difesa.it/unita/garibaldi.asp . Il "Cavour" è invece la terza nave ( http://www.marina.difesa.it/unita/cavour.asp ) che porta il nome di quello che, veramente, è un Padre della Patria oltre che della Marina (storicamente, Padri della Patria italiana, cioé della nazione chiamata Italia nata dal Risorgimento, sono considerati: Vittorio Emanuele II, Cavour, Garibaldi e Mazzini; definire Dante Alighieri, Padre della Patria è una forzatura: è da considerare il Padre della lingua e della cultura italiana!). EDIT Altro criterio seguito dalla nostra MMI, è quello di dare nomi di eroi recenti della Marina italiana: come, ad esempio, per i nomi di 5 dei 6 attuali sommergibili ( Prini, Pelosi, Gazzana, Longobardo, Todaro; vedere link seguente: http://www.marina.difesa.it/sommergibili/index.asp ), per i nomi dei pattugliatori d'altura classe "Comandanti" ( http://www.marina.difesa.it/unita/numc.asp ) e per i nomi dei 2 caccia "Luigi Durand de la Penne" e "Francesco Mimbelli" ( http://www.marina.difesa.it/unita/cacciadlp.asp ).
  18. Senza nulla togliere ai personaggi citati, non ti sembra che con la Marina (anche se proprio Falcone è stato ufficiale di complemento della MMI) poco "ci azzecca" ciò che hanno fatto di straordinario?!?!?! Non ti sembra che sarebbe più opportuno intitolare loro un Palazzo di Giustizia, piuttosto che una portaerei?!?!?!
  19. 1) Grazie per aver linkato un mio messaggio! 2) Veramente tra un post e l'altro consecutivo dello stesso utente, deve passare almeno un'ora; riporto del Regolamento del forum: " ... Non sono consentiti i doppi post se scritti in un intervallo di tempo inferiore a 60 minuti. Se ci si è dimenticati di scrivere qualcosa, bisogna editare il proprio messaggio utilizzando l'apposito tasto. Il non rispetto di questa norma comporta l'aumento del livello di avvertimento ed in alcuni casi la cancellazione dei post in eccesso senza nessun preavviso. Questa regola non è valida nella sezione Off-Topic, esclusa la sottosezione "Discussioni a Tema" ... ".
  20. Eccovi alcuni link: http://www.difesa.it/Ministro/Compiti+e+At...m?DetailID=1845 http://www.perlechecambiano.it/fileadmin/g...te-cialdini.pdf http://www.aereimilitari.org/forum/index.php?showtopic=9205
  21. Dal numero di luglio della "Rivista Marittima" (prestigioso mensile della nostra Marina), rubrica "Marine Militari", articolo a pag. 141, "Gli SNLE-NG e gli MSBS 'M-51'", andando alla pag. 152, si legge: " ... Il prossimo battello a essere sottoposto a importanti lavori presso le infrastrutture DCNS di Brest sarà il Le Vigilant, che non effettuerà soltanto una revisione generale ma vedrà l'adozione del nuovo missile balistico intercontinentale "M-51", in sostituzione dell'"M-45", e l'ammodernamento dell'elettronica di bordo, principalmente collegato al sistema di combattimento e direzione del tiro nonché preparazione e lancio del nuovo sistema d'arma missilistico. Ciò al fine di portare l'unità allo stesso standard dell'ultimo battello della classe, a cui verranno successivamente portati anche il Le Triomphant nel 2012 e il Le Téméraire nel 2014." Lustrissimo Sommo Venexian, sai benissimo, meglio di me, che un "Le Terrible", da solo, vale più di tutta la nostra Marina e fa la differenza tra la Francia e l'Italia!!!
  22. 1) Per quanto riguarda il numero degli "Astute" dal link in francese: http://www.corlobe.tk/article10997.html riporto " ... Des éléments importants d'un 5è sous-marin ont été commandés et BAE espère pour garantir son avenir obtenir la commande d'au moins 2 sous-marins supplémentaires, les n°6 et 7." oppure, dal link in inglese: http://www.nwemail.co.uk/news/1.257592 riporto: " ... Critical parts for a fifth sub have been ordered and BAE is pinning its future on orders for at least two more boats after that. ... ". 2) La classe "Le Triomphant" è di 4 unità; molte delle innovazioni presenti sul "Le Terrible" saranno estese ai precedenti 3 sottomarini (a cominciare dai missili M51), in occasione dei previsti grandi lavori! Non forse, SICURAMENTE! Dal link http://www.netmarine.net/armes/msbs/m51.htm riporto: " ... Ce missile sera opérationnel en 2010 et sera mis en oeuvre sur Le Terrible, puis sur les 3 premiers de la série du Triomphant après refonte de ceux-ci, en remplacement du M45. ... ".
  23. Per meriti straordinati vieni insignito con la . Si tratta della prima classe dell'ordine, Chevalier ( http://it.wikipedia.org/wiki/Legion_d'Onore ); acquisendo ulteriori benemerenze, potrai ascendere con successo alle più elevate dignità!!! Honneur et Patrie
  24. Non riesco ad immaginare a chi tu possa alludere!!!
  25. Per Dominus ed Intruder. Considerate pure che la "Charles de Gaulle" è stata la prima e, per il momento, unica, portaerei nucleare della "Marine Nationale" che, per contro, ha immeso in servizio nei suoi ranghi, in tempi diversi, 6 sottomarini nucleari lanciamissili balistici (SNLE) della classe "Le Redoutable" ( http://www.netmarine.net/bat/smarins/redoutab/index.htm ) tutti ora disarmati, 4 SNLE della classe "Le Triomphant" ( http://www.netmarine.net/bat/smarins/triompha/index.htm ) dei quali 3 in servizio ed 1, appunto "Le Terrible", alle prove e 6 sottomarini nucleari d'attacco (SNA) classe "Rubis" ( http://www.netmarine.net/bat/smarins/rubis/index.htm ), tutti ancora in servizio e che saranno sostituiti da un egual numero di SNA della classe "Suffren" (Barracuda) ( http://www.corlobe.tk/mot112.html ). Non mi sembra, pertanto, che i nostri amatissimi cugini siano, in materia, proprio alle prime armi!!! P.S. Sull'attuale utilizzazione del primo sottomarino nucleare francese "Le Redoutable", date uno sguardo al topic al link seguente: http://www.aereimilitari.org/forum/index.php?showtopic=9722 .
×
×
  • Crea Nuovo...