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RE 2005 - Sagittario


Dave97

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l'Re 2005 è il più bello e migliore dei caccia della serie 5....il problema è che aveva non piccoli problemi di cedimenti strutturali...ma questo è dovuto allo sviluppo fatto in fretta e furia se si avesse avuto più tempo si sarebbe sviluppato e sarebbe diventata una macchina meravigliosa......vorrei ricordare che a Guidonia l'Re 2005 è risultato inferiore al c205 e al g55 (di poco eh!!!!).....ma a causa del motore in condizioni mediocri,quando gli altri due erano in condizioni eccellenti....

ma come si sa la Regia faceva gli interessi di Fiat e Macchi e quindi non poteva permettere l'immissione di una nuova e promettente azienda ( il caso più scandaloso è quello del RE 2000)

Modificato da Reggiane
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il miglior caccia della serie 5 è stato il G-55, anche perchè era quello costruito in maniera più moderna ed efficace e che, alla fine dei conti, sarebbe stato il più rapido da costruire. per quanto riguarda le prestazioni, siamo là per tutti e tre i modelli e trovo, quindi, che il fattore industriale sia fondamentale.

 

putroppo, la storia (anche quella aereonautica) non si fa con si se ed i ma... il Re.2005 aveva il "piccolo problema" del distacco della coda e pertanto è da considerarsi un biodone, bello e veloce, ma pur sempre un bidone.

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Il battesimo del fuoco

 

I voli continui, la conoscenza sempre più approfondita del mezzo, l'impressione di potenza suscitata dalle prove di tiro, accrescono la curiosità circa il comportamento in combattimento del RE 2005.

Sono convinto che ogni pilota sarebbe disposto a fare carte false per avere il privilegio della "prova del fuoco", e io non mi sottraggo alla regola.

Malgrado cerchi di "dovere essere il primo", perchè la responsabilità di condurre in combattimento un " prototipo "non può essere scaricata su altri, onestamente mi sembra una scusa falsa anche alle mie orecchie.

L' occasione parve presentarsi il 24 marzo 1943; una grossa formazione nemica era segnalata in avvicinamento.

Partì la sezione d'allarme composta dal RE 2005, pilotato da Minguzzi, e da due D. 520

Il materiale di volo del 22° Gruppo, oltre al prototipo del RE 2005, era composto da Macchi C.200 e C.202, da Reggiane RE 2001 e da alcuni Dewoitine D.520 francesi, di preda bellica, che erano stati assegnati alla 359a Squadriglia il 22 febbraio 1943.

Il maltempo non permise l'avvistamento della formazione nemica, che per le stesse ragioni, rinunciò ad effettuare l'attacco.

Nessun contatto con il nemico, anche durante le partenze su allarme dal 25 e del 27 dello stesso mese.

Il 28 marzo 1943, in occasione della Festa per l' anniversario della fondazione dell' Aeronautica, Minguzzi presento alle autorità il RE 2005, effettuando quattro passaggi alla quota di 2000 metri sul campo di Furbara.

Un'altra partenza su allarme avvenne il 30 marzo e, finalmente, il primo combattimento il giorno 2 aprile 1943.

Ecco come lo descrive lo stesso Minguzzi, nel suo diario:

"2 aprile;

sul far della sera, poco dopo le ore 18, la DICAT telefona l'avvistamento di una formazione di aerei non identificati.

"Sono tanti?" –

"si" – "quindi non sono nostri!" (spiritosissimi).

Allarme generale a tutte le Squadriglie.

Decollo alle 18,45 con il RE 2005 avendo come sezionari tre Macchi 202. Segue il resto del Gruppo con tre D. 520, otto Macchi 202 e 6 Macchi 200.

Inizio subito a fare quota su Napoli e mi porto in rotta di intercettazione. Avvisto la formazione nemica quando si trova sulla verticale di Ischia; si tratta di 24 quadrimotori del tipo Liberator.

Decido di attaccare immediatamente, anche a costo di distanziare i sezionari nella speranza (dovrei dire presunzione?) di impegnare la formazione nemica prima che esegua la sua missione.

Conto molto sulle capacita offensive del RE 2005 e sulla sorpresa che potrei provocare nel nemico.

In fondo è il primo combattimento che il RE 2005 sostiene, "loro" non possono conoscerlo, se riesco a piazzare un colpo Fortunato ...

Sono a quota superiore e quindi giù ... in affondata sulla solita rotta 110°.

Non mi avvistano, o Forse non si curano di un aereo solitario, e la cosa non mi dispiace affatto.

Il RE 2005 acquista sempre più velocità nell'affondata, richiamo per andare in rotta di attacco, via la sicura, collimatore accesso.

Il B.24 ingrandisce sempre più nel reticolo, a 400 metri l'immagine diventa perfetta e apro il fuoco con tutte le armi.

Il RE 2005 sussulta, scosso da un tremito convulso.

Attraverso la maschera filtra l'odore della cordite, la cabina si riempie di un fumo azzurrognolo, mi prude il naso.

Vedo i colpi infilarsi fumando nei motori, appena qualche secondo di fuoco e devo impegnarmi per evitare la collisione.

Il Sagittario tende a prendermi la mano, evidentemente non mi rendo conto della velocità che raggiungo nella picchiata.

Con una brusca virata, che mi porta quasi a sfiorare l'aereo nemico, comincio a riprendere quota.

Soltanto a questo punto la formazione avversaria comincia a far fuoco nella mia direzione, ma è stata completamente sorpresa e non riesce ad aggiustare il tiro.

Il Liberator che ho attaccato prosegue per breve tratto lasciando un sottile filo di fumo, poi una scia biancastra, un'esplosione.

L'aereo sbanda, scivola d'ala uscendo dalla formazione ... tre .. , quattro paracadute e l'aereo precipita verso il mare.

Sono ormai fuori tiro, respiro ad ampie boccate per snebbiarmi dall' oppressione della manovra.

Ho ancora negli occhi la visione di un'ala sconnessa su cui girano vorticosamente le eliche dei motori.

La formazione del 22° sta serrando sotto, e ormai a contatto con i quadrimotori.

Torniamo in ballo! ... lieve pressione sulla pedaliera, con un quarto di giro metto l'aereo a coltello sulla formazione avversaria e affondo decisamente. Centinaia di fiammelle si accendono sui bombardieri nemici, una pioggia di tracciati si avventa contro di me, ma non riescono ad inquadrarmi.

Sono sempre più avanti delle scie fumose.

Manovro nuovamente per pormi a 110° e spingo nuovamente il motore in regime allegro.

Ho dosato in maniera eccellente la velocità e ho tutto il tempo per collimare con calma e attenzione.

Apro il Fuoco con tutte le armi quando l’aereo nemico è perfettamente inquadrato.

Ancora una volta i colpi vanno a segno: sul bordo di attacco dell' ala, nella cabina di pilotaggio; ma il B. 24 incassa con disinvoltura.

Ho condotto un attacco teoricamente perfetto, ma l'aereo avversario non ha dato segni di accorgersene.

Lo stesso "risultato" conseguo negli attacchi successivi che pure sono sempre ben "centrati".

La formazione nemica effettua ugualmente il bombardamento; sono così impegnato che quasi non me ne accorgo.

Quindi via dirigendo verso il mare aperto, sempre inseguito dai caccia.

Malgrado il Fuoco decisamente "pesante" del Sagittario, che pure ha ottenuto un risultato tangibile soltanto pochi minuti prima, "quelli" incassano disinvoltamente e non riesco a ripetere il colpo Fortunato.

Ci sarebbe da restare ammirati dalla disciplina e dal sangue freddo di quei piloti, dal loro procedere cosi composti, insensibili ai nostri colpi.

A me, però, quel serrare le fila fa venire voglia di urlare, e non sono affatto nelle migliori condizioni di spirito per apprezzare la loro professionalità, ne tanto meno la robustezza dei loro mezzi.

 

Rientriamo alla base a sera inoltrata, alla 19 e 50.

Diversi caccia sono stati colpiti dalla reazione nemica, nessuno in modo grave.

L'incursione nemica non ha avuto successo, la gran parte delle bombe si è dispersa in mare, qualcuna soltanto è caduta su terra senza provo care danni. Un B. 24 è stato abbattuto, altri due sono dichiarati probabili, quattro infine sono stati "efficacemente e ripetutamente mitragliati".

A notte inoltrata ci viene comunicato che altri due bombardieri sono stati visti precipitare in mare.

L'esordio del RE 2005 è stato brillante, e io mi sento quasi invidiato per avere avuto l'onore del suo battesimo del fuoco.

Anche se il merito di una vittoria aerea è di quanti hanno partecipato all'azione, sono sicuro che nessuno, me stesso in prima linea, mi avrebbe perdonato se non avessi ottenuto un risultato concreto.

L'averlo ottenuto mi risparmia del dubbio che forse altri avrebbero ottenuto risultati migliori".

 

 

Tratto da Dal Re2002 al Re2005 di Sergio Govi

Modificato da Dave97
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... il Re.2005 aveva il "piccolo problema" del distacco della coda e pertanto è da considerarsi un biodone, bello e veloce, ma pur sempre un bidone.

un bidone ???? :furioso::furioso:

Ma ti rendi conto di quello che scrivi ???? :sm:

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il miglior caccia della serie 5 è stato il G-55, anche perchè era quello costruito in maniera più moderna ed efficace e che, alla fine dei conti, sarebbe stato il più rapido da costruire. per quanto riguarda le prestazioni, siamo là per tutti e tre i modelli e trovo, quindi, che il fattore industriale sia fondamentale.

 

putroppo, la storia (anche quella aereonautica) non si fa con si se ed i ma... il Re.2005 aveva il "piccolo problema" del distacco della coda e pertanto è da considerarsi un biodone, bello e veloce, ma pur sempre un bidone.

un bidone????? ma rimangiati quello che hai detto!!!! :furioso::furioso:

bastava un periodo di evoluzione e si sarebbe risolto quel problema....( e poi non c'era il distacco della coda....bensì la deformazione della coda.....che è comunque avvenuta su un solo esemplare)

per quanto riguarda la costruzione....il g55 era il migliore ma di poco....

 

....il RE 2005 è da ritenersi di costruzione un po' meno semplice del g55: dando a questo il coefficente 1 per le ore lavorative necessarie alla produzione di un unità,al RE 2005 spetterebbe all'incirca il coefficente di 1,08 [.....] circa infine il velivolo mc 205 esso appare ancora un poco più complesso degli altri,agli effetti delle lavorazioni: coefficente 1,13.

 

Tratto da Dal RE 2002 al RE 2005 di sergio govi

 

e comunque non puoi negare che ci fosse un complotto contro le Reggiane.......( da parte della Regia a favore della Macchi e della Fiat).....

ricordo che a guidonia il RE 2005 provato non era in ottime condizioni!!!!!

Modificato da Reggiane
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Concordo con Vorthex Sul G55 :adorazione: , anche per me aveva il miglior potenziale di sviluppo, ma definire il 2005 un bidone :unsure: , mi sembra eccessivo, anche perchè i cedimenti strutturali, erano dovuti a delle scelte progettuali avanzate ed all'epoca non si riusci ad interpretarle alla regola, di conseguenza ci furono dei problemi come in molti aerei che poi maturando diventavano perfetti!!!Reggiane_Re.2005_Sagittario.jpg:wub:

Modificato da Blue sky
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un bidone ???? :furioso::furioso:

Ma ti rendi conto di quello che scrivi ???? :sm:

Per me non è un bidone: è un cesso :rotfl:

 

P.S. per Kometone, ma se sei lo stesso del forum Il 2 Sturmovik, dovevi chiamarti Schwalbe!!!

 

Chi sei?

 

Contro i vari Mustang e Spit. ultime versioni, non si poteva nulla, infatti anche i Krukki con i loro splendidi FW 190, TA152, anche se superiori il più delle volte ebbero problemi

 

Calma. Fw e TA erano superiori a Mustang e Spit, il problema è che i tedeschi erano pochissimi in confronto alla marea di caccia americani. Senza contare che i tedeschi stavano salendo e per questo erano lenti, mentre gli alleati erano alti e veloci, troppo facile così...

Modificato da Kometone
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1 Non mi conosci, però seguo ed ho seguito molto il forum della Ubisoft, a proposito le caldaie della Junkers sono ancora le migliori? ;)

2 Conoscendo la tua imparzialità per i velivoli italiani la tua risposta nei confronti del Re2005 non mi sorprende affatto B-)

3 Non ho affatto affermato che Gli aerei Krukki fossero peggiori, ma soltanto che ebbero delle difficoltà; cosa che non puoi negare :D

Contro i vari Mustang e Spit. ultime versioni, non si poteva nulla, infatti anche i Krukki con i loro splendidi FW 190, TA152, anche se superiori il più delle volte ebbero problemi
Ciò ovviamente era dovuto anche al rapporto numerico non farovevole agli stessi Krukki!!!

Colgo inoltre l'occasione per salutarti; fa piacere vedere persone a cui piacciono gli aerei (II War) cosi tanto, anche se in maggioranza quelli di provenienza Krukka :okok:

Modificato da Blue sky
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Allora, proviamo a chiarirci un attimo.

Lo scopo di questo topic,almeno secondo le mie intenzioni, era quello di raccogliere quante più informazioni (spero attendibili) circa il Sagittario, aereo che costruivano a circa 900m in linea d’aria da casa mia.

In nessuno dei post da me riportati, il Sagittario viene definito come il migliore aereo italiano e/o dell’asse, e/o del mondo.

Era un buon aereo, con i sui difetti, e questo lo si evince dai report dei vari piloti che hanno avuto modo di provarlo nei test e in battaglia.

Che fosse inferiore al G55, sta scritto nei test comparativi fatti a Guidonia.

Quello che mi irrita è leggere dispregiativi gratuiti come . bidone , cesso etc.

Perché:

In primis, da persone competenti come te, mi aspetterei una critica più costruttiva.

Secondo così si offende gratuitamente il lavoro di persone che non hanno neanche la possibilità di poter replicare.

Terzo, la qualità del forum scade.

Questo è solamente il mio punto di vista, quindi opinabilissimo…

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2° Scontro a fuoco

Improvvisamente, nella mattina del 4 aprile, apparvero cinque B. 17 che, sorvolando a bassa quota la pista di Capodichino, sganciarono bombe, spezzoni ed effettuarono mitragliamenti.

A terra i caccia della sezione d'allarme stavano rullando verso la pista di decollo.

Alla prima formazione ne seguirono altre cinque.

Al termine dell'attacco l'intero campo era cosparso di buche che impedivano la circolazione dei mezzi.

L'aviorimessa, con tutte le attrezzature della 359a Squadriglia, era in fiamme.

I danni risultarono subito gravissimi: tre specialisti erano morti; altri dieci erano feriti gravi e innumerevoli quelli leggeri.

Anche un pilota, il Ten. Eugenio Omicini, perse la vita.

Era riuscito a decollare tra le bombe che esplodevano sulla pista.

Le schegge di una di queste, esplosa molto vicino al velivolo in decollo, colpirono seriamente il caccia che poco dopo ebbe un arresto motore.

Omicini riuscì a gettarsi col paracadute, che, colpito a sua volta dalle schegge, non si sfilò regolarmente e provocò un duro impatto del pilota col terreno, causandone il decesso.

Gli aerei crivellati a terra furono circa una ventina e, da un primo sommario esame, pare che non se ne potessero recuperare molti.

In realtà, sette risulteranno distrutti, quattro riparabili in ditta e gli altri riparabili presso le officine aeroportuali.

Pure riparabili erano la pista e l'intera rete di telecomunicazione.

L' operazione venne compiuta a tempo di primato: il 10 giugno 1943, sei giorni dopo l'attacco, il campo venne dichiarato nuovamente agibile e "inaugurato" con una partenza su allarme.

Nel frattempo vennero assegnati al gruppo altri 11 Macchi C. 202, in sostituzione di quelli distrutti, e un secondo RE 2005 (MM 092343, il primo esemplare della serie "zero").

All'imbrunire del giorno 11, nuovo allarme aereo con partenza di 10 Macchi e di un RE 2005, pilotato, questa volta, dal Ten. Armando Moresi.

Il "Sagittario", come era gia successo a Minguzzi, distanziò gli altri caccia nella fase di salita e attaccò da solo la formazione nemica.

Il Fuoco concentrato dei B. 24 si accanì su Moresi che, dopo aver effettuato qualche puntata, ebbe un'improvvisa sbandata.

Il velivolo, colpito in parti vitali, stava precipitando.

Il pilota riuscì, con malta fatica a causa del a forza centrifuga che lo inchiodava al sedile, a gettarsi col paracadute e a cadere in mare dove un'imbarcazione, che aveva seguito tutta la scena, lo recupero prontamente.

Le partenze su allarme proseguirono nei giorni successivi, ma sempre senza incontrare il nemico: due allarmi il 12, uno il 13, il 14, il 15 e il 21 aprile 1943.

Tra il 21 e il 25 aprile 1943, Napoli venne attaccata anche di notte da velivoli inglesi.

Vennero tentate intercettazioni notturne, ma senza risultato; in seguito a questi tentativi si richiese il montaggio di un faro più potente, per eliminare le difficoltà riscontrate in atterraggio per la maggior velocità del RE 2005.

Il 24 aprile 1943 vennero consegnati al reparto altri due RE 2005: il 22° Gruppo sarà l'unico ad avere in dotazione il caccia Reggiane.

Queste assegnazioni non supereranno mai le due o tre unita al mese; la 362a Sq. non disporrà mai di un numero superiore a 10 - 12 aerei efficienti.

Il 28 aprile, alle ore 13, venne avvistata una formazione nemica in avvicinamento.

Il 22° decolla con 13 velivoli, di cui, per la prima volta, ben tre RE 2005 (Magg. Minguzzi, Cap. La Ferla e Sergio Donati).

Anche per quest'altro scontro lasciamo la parola al diario di Minguzzi:

"L'allarme è stato tempestivo e quando viene avvistata la formazione avversaria abbiamo già raggiunto la quota di 7000 metri.

La formazione nemica, costituita da due cunei in linea di fila, ciascuno con tre pattuglie di cinque aerei, è ancora sul mare, lontana dalla costa.

Rotta di attacco, affondata, avvicinamento in lieve cabrata contro l'aereo al centro del primo cuneo.

Mi sento in giornata di grazia, difficile dirsi perchè, è solo una sensazione.

Quando il quadrimotore è perfettamente centrato nel reticolo apro il fuoco con tutte le armi, insistendo fino alla minima distanza possibile.

Una scia di tracciati mi segue lungo la rotta di scampo, la vedo affiancarsi sulla sinistra, superarmi, incurvarsi sotto l'aereo.

Il B. 24 lascia la formazione, derapando vistosamente; non c'e un filo di fumo; due ... quattro paracadute ... e l'aereo continua la sua corsa verso il mare. Sull'abbrivio della picchiata torno rapidamente alla quota base, ripetendo le puntate sui quadrimotori.

Il RE 2005 evoluisce con sicurezza; non ci sono problemi a riprendere contatto con la formazione nemica; l'unica difficoltà è mantenere la calma per impostare con la necessaria freddezza ogni nuovo attacco.

E’ praticamente impossibile sbagliare la mira; vedo le raffiche mordere le ali, sparire nella carenatura dei motori, sconquassare la cabina di pilotaggio, risalire la fusoliera.

Bisogna avvicinarsi molto, troppo per mantenere la calma, e non c' e mai tempo sufficiente per una ragionata azione di fuoco.

Nuova affondata, la velocità sale e il RE 2005, improvvisamente comincia a sussultare; la cloche mi salta nella mano per l'intensità delle vibrazioni: -

"che cosa accidenti sta succedendo?" - attimo di panico, uno sguardo febbrile agli strumenti e agli indicatori del cruscotto.

Sono stato colpito al motore da una raffica che ha messo fuori uso l'impianto di raffreddamento.

La mia meraviglia è unicamente legata all'inusitato e inatteso comportamento dell' aereo; so benissimo che mi stanno sprando contro ma non è una cosa a cui si può pensare troppo e del resto nessuno si aspetta di essere colpito.

La raffica, tuttavia, risparmiandomi è stata molto intelligente.

Il RE 2005 si dimostra però allergico a quei "contatti".

La temperatura sale bruscamente oltre il limite di sicurezza e tolgo immediatamente motore per scongiurare pericolo di incendio.

Saggio quindi i comandi per uscire dalla picchiata.

L'aereo sembra ubbidire, inizialmente poco convinto ma poi in modo accettabile, sempre più accettabile.

"Che cosa fare?", nemmeno pensare di lanciarsi con il paracadute e poi la situazione non e così critica.

Decido di rientrare veleggiando; ho quota sufficiente, la costa è vicina, e non posso certo sbagliare rotta; se le cose dovessero peggiorare ...

Il RE 2005 non mi tradisce portandomi sul cielo dell' aeroporto; spiralando dolcemente mi porto alla quota della virata base, faccio uscire il carrello e vado all'atterraggio.

"Accidenti! sono troppo veloce!"

Nel timore di arrivare corto e di "scassare", come mi è già successo con il CR. 32, atterro "tenendomi dalla parte dei bottoni", cioè più allegramente del necessario. "

C'e poco da fare, senza motore non posso richiamare l'aereo; quindi giù e speriamo in Dio.

Tutto fuori, freno con disperazione, cercando in ogni modo di costringere l'aereo a rallentare la sua corsa.

Al termine della pista, per evitare di andare a sbattere contro la palazzina della RUNA, che è a fondo campo proprio nella direzione di atterraggio, faccio deviare a sinistra l'aereo con un colpo della pedaliera.

Il RE 2005 descrive un perfetto semicerchio e, ballonzolando, si avvia in direzione opposta a quella di arrivo, smaltisce la velocità e si arresta tranquillamente.

Non riesco a credere ai miei occhi!

La fortuna mi ha aiutato in modo sfacciato impedendo che l'aereo.subisse ulteriori danni.

Questo, anzi, è riparabile SRAM e rientrerà in linea a distanza di giorni

Scendo dalla cabina che mi tremano ancora le gambe;

"ma guarda che razza di modo di rischiare di accopparsi!"

Mi si fanno intorno, spiego come stanno le cose, mi guardano con aria ammirata.

Le mie "azioni" di pilota sono salite ... "

cari miei, se sapeste quanta ne sono sorpreso io!

Torno quindi in linea di volo ad attendere gli aerei impegnati nell'azione.

Poche decine di minuti, assieme agli specialisti, ... un'eternita!

Per la prima volta mi rendo veramente conto di quello che si può provare nell'attesa del "nostro" rientro.

Quell'ansia spasmodica che torce le budella e che non si riesce a sopire in alcun modo, quel senso di assoluta impotenza.

Rientrano alla spicciolata ... ne mancano due.

Due B. 24 sono stati abbattuti (Donati e Minguzzi) e altri tre sono stati dichiarati probabilmente abbattuti.

L'azione viene citata nel bollettino di guerra (del giorno successivo) che conferma la distruzione di quattro quadrimotori.

Napoli non è stata risparmiata".

Il 10 maggio 1943 venne aggregata al 22° Gruppo ( che intanto era entrato a far parte del 42° Stormo anche la 150a Squadriglia, proveniente dal 2° Gruppo, che sostituì, nella difesa di Napoli, la 371a Sq. trasferita a Reggio Calabria.

Il 15 maggio altri due RE 2005, ritirati alle Reggiane da piloti della 362a, entrano a far parte del Gruppo.

Allarmi aerei, senza contatti col nemico, vennero effettuati il 20, il 27 e il 28 maggio 1943.

Il 30, invece, tutti gli aerei disponibili si gettarono nella mischia.

Napoli subì, quel giomo, uno dei maggiori bombardamenti dell'intero conflitto. L'attacco costa agli americani la perdita di tre B. 17 e altri due furono probabilmente abbattuti.

I primi giorni di giugno vennero caratterizzati da continui allarmi, a cui parteciparono anche i RE 2005, ma senza prendere contatto con il nemico. Il.13 giugno 1943 il M.llo Tullio Arduini incidentò in atterraggio il suo RE 2005 (MM092344).

Per evitare la collimazione con un altro velivolo, Arduini fu costretto ad imbarcare leggermente a destra con conseguente perdita della ruota.

La gamba si pianto nel terreno, facendo perno, mentre l'ala del velivolo sbatteva contro il suolo.

Entrambe le gambe del carrello si piegarono, e così le pale dell' elica.

Il Ministero avviò subito un'inchiesta, condotta dal Cap. G.A.r.i. G. Battista Nicolò, per appurare l'eventuale debolezza del carrello.

Nicolò, d'accordo con i tecnici Reggiane, convenne che le ghiere di ritegno dovevano essere sostituite con altre di maggiore spessore.

Il velivolo venne riparato presso lo SRAM dell'aeroporto

 

Tratto da Dal RE 2002 al RE 2005 di Sergio Govi

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Allora, proviamo a chiarirci un attimo.

Lo scopo di questo topic,almeno secondo le mie intenzioni, era quello di raccogliere quante più informazioni (spero attendibili) circa il Sagittario, aereo che costruivano a circa 900m in linea d’aria da casa mia.

In nessuno dei post da me riportati, il Sagittario viene definito come il migliore aereo italiano e/o dell’asse, e/o del mondo.

Era un buon aereo, con i sui difetti, e questo lo si evince dai report dei vari piloti che hanno avuto modo di provarlo nei test e in battaglia.

Che fosse inferiore al G55, sta scritto nei test comparativi fatti a Guidonia.

Quello che mi irrita è leggere dispregiativi gratuiti come . bidone , cesso etc.

Perché:

In primis, da persone competenti come te, mi aspetterei una critica più costruttiva.

Secondo così si offende gratuitamente il lavoro di persone che non hanno neanche la possibilità di poter replicare.

Terzo, la qualità del forum scade.

Questo è solamente il mio punto di vista, quindi opinabilissimo…

quoto in pieno!!!!!!!!!!

Piccolo OT hai avuto parenti che hanno lavorato alle Reggiane ( non necessariamente sugli aerei)?

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Quello che mi irrita è leggere dispregiativi gratuiti come . bidone , cesso etc.

Perché:

In primis, da persone competenti come te, mi aspetterei una critica più costruttiva.

 

Con te posso parlare sinceramente, quindi lo farò. Non ho sufficienti elementi per definire la natura del Re.2005, come ha detto qualcuno io m'interesso principalmente di aerei tedeschi. Quello che so con certezza è che il 2005 era fragilino in picchiata e tendeva a perdere la coda se si superavano i 750Km/h. È vero, il mio commento è stato pesantino e sono il primo a scusarmene, ma rimane il fatto che, secondo me, un aereo che sia fragile ai livelli del 2005 è quasi inutilizzabile per dogfight ad alto livello come gli aerei alleati del 1944 richiedevano. Ormai il muro dei 700Km/h era stato infranto, e sul Re.2005 si era al limite della sicurezza. Se fossi un pilota di questo aereo non mi sentirei molto tranquillo...

 

Tra l'altro anche il P-38 aveva gli stessi problemi (incontrollabile ad oltre 750Km/h) ma pochi ne parlano, quando si parla del RE.2005 salta sempre fuori la storia della fragilità... mah...

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Bene, adesso si tratta di una risposta più equilibrata e competente come d'altronde sei tu. Aggiungerei che Il Re 2005 non ha avuto neanche il tempo di maturare, e come tu ben sai non tutti i migliori aerei sono nati subito sotto una buona stella; il P 51 con il motore Allison non era certo all'altezza della situazione, con il Merlin invece cominciò un progressivo miglioramento in tutti i regimi tanto da renderlo uno dei migliori Caccia della II War :adorazione: (Un Pilota inglese disse che poteva fare quello che faceva lo Spitfire ma però sul cielo di Berlino; un'autonomia da paura!!!) ; e che dire dello Spit, nelle prime versioni tu ben sai che i Krukki potevano sfuggirgli semplicemente facendo una picchiata improvvisa (Affondata), e lo Spit :rolleyes: non poteva fare altrettanto altrimenti il motore che non sopportava G- stallava :rotfl: (Questo era dovuto al fatto che Il Merlin aveva un carburatore alimentato da vaschetta con galleggiante che rendeva necessario all'aereo manovrare più a lungo per rovesciarsi prima della picchiata) mentre il motore Daimler-Benz DB 601A aveva il vantaggio dell'iniezione che permetteva all'aereo di andare in g negativi). Ritornando al nostro Re2005 bisogna quindi tener conto che non ebbe margine di perfezionamento, quindi, in base a quello che abbiamo bisogna tener atto della sua validità!!! B-)

 

 

DB 601 db601.jpg:wub: :wub:

 

P.S.

Lo scopo di questo topic,almeno secondo le mie intenzioni, era quello di raccogliere quante più informazioni (spero attendibili) circa il Sagittario, aereo che costruivano a circa 900m in linea d’aria da casa mia.
Ti Invidio Dave 97 :lollollol: Modificato da Blue sky
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  • 2 settimane dopo...

Vorrei fare notare alcune cose relative al Re.2005

- la questione delle vibrazioni in coda venne risolta nel Luglio '42 con una diversa impostazione delle alette di compnesazione (d'altra parte essendo un fenomeno aeroelastico, o si cambiavano le forze elastiche tramite la rigidezza oppure le forze aerodinamiche)

- il Re.2005, nonostante fosse il primo ad essere pronto e senza motore, l'ultimo ad arrivare al concorso, entro operativamente molto presto nel conflitto

- il Re.2005 era il piu' armato dei tre ed il piu' maneggevole. Aveva anche il vantaggio di mantenere una buona maneggevolezza ad alte quota ed avere una notevole velocita' in picchiata. tutte caratteristiche adatte ad un caccia per dogfight ed attacco a bombardieri

- gli alleati rimasero fortemente impressionati dal 2005 che trovarono vicino a Catania quasi intatto (Crashed enemy report n. 208 - 03.09.1943), affermando di non avere mai incontrato un velivolo con tale potenza di fuoco.

 

Quello che mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse e':

- dov'erano i G55 nella primavera/estate del '43 ?

- perche' se il G55 ha vinto il concorso della R.A. e doveva essere piu' facile da costruire praticamente non lo si vede fino al tardo '43/'44 ?

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gli alleati rimasero fortemente impressionati dal 2005 che trovarono vicino a Catania quasi intatto (Crashed enemy report n. 208 - 03.09.1943), affermando di non avere mai incontrato un velivolo con tale potenza di fuoco.

Non penso che gli alleati abituati a fronteggiare i vari BF 109, FW 190 e i vari corrispettivi "Giappo" si scandalizzassero più di tanto per tre cannoncini da 20

(Configurazione utile contro i bomber non contro i caccia in quanto diminuiva la velocità di rollio) e due Mitr. da 12.7!!!

Inoltre, l'impiego operativo del RE2005 è stato molto inferiore al G55 di cui si contano varie vittorie Aeree ;)

Modificato da Blue sky
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Non penso che gli alleati abituati a fronteggiare i vari BF 109, FW 190 e i vari corrispettivi "Giappo" si scandalizzassero più di tanto per tre cannoncini da 20( Configurazione utile contro i bomber non contro i caccia in quanto diminuiva la velocità di rollio) e due Mitr. da 12.7!!!

Inoltre, l'impiego operativo del RE2005 è stato molto inferiore al G55 di cui si contano nvarie vittorie Aeree ;)

grazie.....del G.55 ne han fatti 250/300 ( non ricordo bene) contro i 32 del 2005!

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grazie.....del G.55 ne han fatti 250/300 ( non ricordo bene) contro i 32 del 2005!

Proprio Perchè era stato considerato migliore di MC205 e Re 2005!

l'impiego operativo del RE2005 è stato molto inferiore al G55 di cui si contano varie vittorie Aeree wink.gif

Detto con tono sarcastico per confermare il suddetto commento ;)

Modificato da Blue sky
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Proprio Perchè era stato considerato migliore di MC205 e Re 20005!

beh questo non è un ragionamento corretto....guarda i caccia serie "0"....il Cr.42 ( 1500 esemplari) sarebbe meglio di un RE 2000 (26 esemplari per la Regia) ?

Modificato da Reggiane
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E' corretto se lo consideri in relazione a questa notizia ;)

Il G.55 volò per la prima volta nel 1942 ma non furono poche le difficoltà e i ritardi, non ultimo quello dell'allestimento delle catene di montaggio. In base al confronto con i due concorrenti, l'M.C.205 e il Re.2005, pur validissimi, si valutò giustamente che il Centauro era il migliore dei tre, in quanto combinava in maniera ottimale velocità, potenza di fuoco, manovrabilità e robustezza. Non a caso fra gli ordinativi della Regia Aeronautica il numero dei G.55 era superiore a quello dei concorrenti.

cag55bt.jpg:okok:

Modificato da Blue Sky
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Nel documento che ho citato gli alleati rimasero realmente impressionati dal Re2005, e questo e' un documento storico.

 

Altro documento interessante e' il report tedesco delle prove comparative di Guidonia dove sono indicati gli allestimenti dei velivoli confrontati dai tedeschi a fine Febbraio 1943, ovvero un mese prima dei primi impieghi al fronte el Re2005:

- RE2005: 3x20 mm, 2x12.7

- MC205 V 4x12.7

- MC205N 1x20, 4x12.7

- G55 1x20, 4x12.7

- Bf109 G4 1x20, 2x12.7

- Fw190 A5 2x20, 2x12.7

 

Quindi riguardo all'armamento si commenta da se.

 

La velocita' di rollio dipende dal momento di inerzia lungo l'asse longitudinale, quindi bisogna comunque valutare la distribuzione complessiva dei pesi lugo l'apertura alare.

 

E' risaputo che la quantita' di velivoli re2005 prodotti dalle Reggiane non dipese dalla fabbrica stessa ma dal ministero...Esistono montagne di documenti originali all'Archivio Centrale di Stato a Roma nei quali le Reggiane insistono per avere maggiori commesse.

 

Quel "giustamente" scritto su wikipedia e' un parere personale, non deriva da un documento storico.

 

A me piacerebbe davvero sapere perche' se uno dei motivi della scelta del G55 era la facilita' di produzione e il fatto che la Fiat avesse una notevole capacita' industriale, alla fine sia arrivata "ultima" temporalmente. Qualcuno conosce i dettagli dei problemi ?

 

Vorrei anche puntualizzare che anche la Macchi, in realta' produsse il 202 con il DB605 e questo era il MC205V. Anche per il MC205N, ovvero la versione piu' adatta ad alloggiare il DB605 (avendo soprattutto maggiore superficie alare), i tempi si allungarono molto.

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