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Il caso Litvinenko


Dominus

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Ospite sbarulla

Recentemente gli inglesi hanno chiesto l'estradizione di Andrei Lugovoi anche se la russia non contempla l'estradizione dei suoi cittadini.

 

Questa discussione è parecchio interessante.....non capisco se questa sia una mossa più della giustizia o della politica.

Oltretutto non si conoscono i risultati dei colloqui al G8....

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Non è mai stato provato. Sono voci che girano ma apparte il mistero di Gradioli non c'è nulla di certo

Non è mai stato provato perchè non c'è mai stata un indagine seria su questo, però ci sono fatti che la logica spiegherebbe solo in un modo, inoltre ci sono documenti degli archivi sovietici, parlo in particolare del dossier Mitrokin ma non solo.

Allora io alle coincindenze non credo

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Perchè una commissione composta da parlamentari che non capiscono un' acca dell'attività di intelligence che cercano solo il modo di criminalizzare l'avversario politico non può portare a nulla, solo creare mostri come Scaramella.

Solo la palese incompetenza di un personaggio come Guzzanti ha potuto ingaggiare una persona del genere.

Io penso che se solo i dati disponibili venissero analizzati complessivamente e approfonditamente si potrebbe arrivare alla verità.

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E' questo avvenimento che fa nascere i dubbi.

Infatti sappiamo per certo che il KGB si attivò per salvare la vita a Moro, e sappiamo anche che il KGB diede appoggio alle BR, specialmente a quell'ala più morbida che si oppose alla morte di moro e che non partecipò attivamente al rapimento.

Ora esce fuori un tecnico di medio livello, molto addentro per avere ottime informazioni e con ottimi contatti con l'apparato DC che parla di una seduta spiritica in cui gli è stato rivelato il nome Gradoli, nome della via in cui erano nascosti buona parte dei dirigenti BR (compresi quelli legati alla Russia) ma non moro.

In seguito alla segnalazione furono compiuti dei sopralluoghi approfonditi a Gradoli ma furono solo suonati i campanelli, tra cui quello giusto dove ovviamente non rispose nessuno, nell'omonima via romana.

Ora che Prodi abbia avuto quest'informazione in una seduta spiritica mi sembra fuori discussione, anche perchè anche se fosse stato ingannato, scusa semiufficiale delle persone che parlano a sua discolpa, non avrebbe riferito l'accaduto in maniera ufficiale. Daltronde voi lo riferireste?

Dunque è naturale presupporre che non dubitasse dell'attendibilità dell'informazione.

Se poi analizziamo il profilo di Prodi in quegli anni si evince che è ideale per un agente d'influenza, magari parzialmente inconsapevole, di una potenza straniera.

Se a questo aggiungiamo le molteplici fonti, come Mitrokin, Litvinienko e altri documenti declassificati che lo indicano proprio come un agente d'influenza e ne documentano diversi contatti con personale sovietico d'ambasciata, ovvero agenti con copertura diplomatica, i dubbi che rimangono sono pochi.

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mi sembrano chiacchiere da luogocomune...

 

Il discorso è che non è vero che non si voglio chiedere, ma finchè nessun organo ufficiale ne inchieste ne altro lo ha incastato non riesco a credere a tutto ciò.

 

Nemmeno io credo al piattello che vola, ma perchè siamo gli unici a parlarne.

Berlusconi perchè non se ne approfitta di questo mistero per eliminare il suo avversario politico che lo batte due volte su due alle elezioni?

Perchè la mozione Batter fu ignorata da tutti a strasburgo?

 

Comunque per sostenere l'accusa vi posto un video di guzzanti

 

su wikipedia è ben spiegata la faccenda,

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Scusa Leviathan ti sembrano chiacchere da luogocomune ma poi posti un video che conferma tutta la storia !?

 

Berlusconi perchè non se ne approfitta di questo mistero per eliminare il suo avversario politico che lo batte due volte su due alle elezioni?

 

Berlusconi ha approfittato della faccenda solo non personalmente , ma lo ha fatto nella persona di Guzzanti.

 

Ovvio che nessuno crede alla seduta ma il fatto che Prodi sapesse non può essere solo una coincidenza!

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Ho qualche dubbio che Prodi possa essere stato agente di influenza del KGB negli anni '70, ma teniamo a mente che in quel periodo l'Italia era campo di battaglia della guerra fredda per cui ogni servizio segreto interessato cercava di muovere, avvicinare, spiare le pedine della scacchiera e non sempre le pedine ne erano a conoscenza.

 

Sono poi molto scettico su risultati di inchieste su fatti vecchi e basate su poche testimonianze rese da persone la cui obiettiità e imparzialità è tutt'altro che scontata.

 

Diciamo che non c'è mai stata una seria indagine su tutto ciò che concerne le attività dei servizi segreti (nostri, loro e gli altri) nel periodo della guerra fredda e probabilmente non ci sarà mai. Si tratta di un minestrone molto vario nel quale probabilmente nessuno può dire di non c'entrare nulla, per cui alla fine tutti hanno interesse a non rimescolare troppo e a seppellire il tutto.

 

Se scorriamo i nomi dei politici degli anni '70 scopriamo che molti di loro sono ancora in politica oggi, dopo 30 anni.

Solo un totale rinnovamento delle classi politiche consente di far venire fuori gli scheletri di quelle precedenti, ma siccome questo rinnovamente in Italia non c'è mai stato, gli scheletri restano dove sono e più passa il tempo più vengono dissolti.

 

Se e quando sapremo qualcosa, si tratterà di pezzettini di verità che non serviranno a ricostruire i fatti nella loro interezza ma solo a colpire chi è stato meno furbo o meno fortunato degli altri.

 

Mi par di rammentare che quando si iniziarono a scoprire le attività del KGB in Italia, subito saltarono fuori le attività opposte di Gladio, e nel polverone che ne seguì e che travolse i partiti storici, spuntò fuori l'inchiesta Mani Pulite che spazzò via buona parte della classe politica dell'epoca.

 

Sembra quasi che sia successa una cosa del tipo: "tu scopri questo? E io faccio scoprire quest'altro... Ah sì? E allora tutto a monte!"

 

:)

 

Sulla vicenda Moro e Gradoli ci sono più di qualche punto oscuro.

Da quello che ho letto, ho idea che Prodi non fosse in malafede.

Però se uno conosce i meccanismi che si sviluppano nel corso di quel tipo di esercizi "spiritici" e se le cose sono andate davvero come ci sono state raccontate, qualcuno in malafede c'è stato in quel gruppetto di buontemponi.

Purtroppo è difficile distinguere quello che è stato riferito dai media (che è di dubbia attendibilità) dai documenti e dai fatti veri e propri (quand'è che in Italia si avranno strumenti come la FOIA o come l'NSA o come le pubblicazioni in internet degli atti processuali e delle commissioni di inchieste?) per cui evito di proporre interpretazioni superficiali.

 

Segnalo questo link in cui ci sono dichiarazioni ufficiali di Prodi sull'argomento, rese nel 1981, a quanto leggo, giusto per chi vuol saperne di più.

 

http://www.macchianera.net/2006/02/01/il_c..._prodi_via.html

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ANTEFATTO: Il 3 aprile 1978, nel corso di una seduta spiritica a cui partecipa il futuro presidente dell’Iri, Romano Prodi, una “entità” [nella fattispecie, e come risulterà dal verbale, gli spiriti di Don Sturzo e La Pira, n.d.r] avrebbe indicato “Gradoli” come luogo in cui era tenuto prigioniero Aldo Moro.

 

Ahahahaha , questa è troppo forte ! :rotfl

 

Questa cosa della seduta è colossale! Ma se qualcuno voleva far saltare fuori qualcosa non poteva fare una telefonata anonima?

 

Ho letto un libro : "Gladio ultima missione" scritto da un ex membro dell'organizzazione. Egli afferma che il seq moro fu pilotato dal KGB perchè il compromesso storico allontanava il PCI ( il più grande partito comunista europeo a quel tempo) dal controllo di Mosca.

 

OT: Gianni vista la tua preparazione potresti rispondere ad un mio vecchi post?

( Non so se lo hai letto)

 

Golpe borghese , Piano solo ...

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Io credo che le BR non avessero bisogno di suggerimenti per rapire Moro.

 

Innanzitutto era stato capo di governo ed era il presidente della DC, per cui in ogni caso era un obiettivo di prim'ordine.

Qualunque fosse l'idea politica di Moro, se sei un terrorista non ti lasci sfuggire l'occasione per mettere a segno un simile colpaccio.

 

Non c'è alcun dato di fatto o testimonianza attendibile e qualificata che dimostri che Moro sia stato rapito sulla base di una decisione presa da qualcuno esterno alle BR.

 

Le BR erano contrarie al "compromesso" così come lo erano USA e URSS, per cui il fatto che ci fossero altri soggetti che guardavano con sfavore all'idea del PCI al governo non legittima una teoria che li voglia coinvolti.

 

L'idea di Moro era maturata proprio come risposta al terrorismo delle BR, per cui mi sembra assolutamente normale che le BR considerassero Moro un nemico per eccellenza.

 

Non cerchiamo a tutti i costi spiegazioni diverse e intriganti a fatti che hanno una logica molto lineare.

 

Quanto al caso "Gradoli", ho idea che se davvero si fosse voluto dare un'indicazione sul nascondiglio di Moro, la si sarebbe data in un modo un po' più decente o comunque più precisa.

L'impressione che ho è invece quella di qualcuno che - venuto a conoscenza di un dato (via Gradoli) - abbia cercato di passarlo in un modo che lo mettesse al riparo da una imbarazzante richiesta di spiegazioni.

Qualcuno che per la sua posizione non poteva nemmeno correre il rischio di fare una telefonata anonima.

O forse qualcuno che aveva già fatto una telefonata anonima che era rimasta priva di riscontro e ha pensato di provarci in modo diverso.

Certo, bisognerebbe avere più particolari non solo sulla vicenda, ma anche sulle persone presenti, chi ha avuto l'idea, chi ha suggerito di cercare il nome, chi ha suggerito di informare le autorità. Tutti dati che non abbiamo, e probabilmente non avremo mai.

 

EDIT

Per Vittorio Veneto: ti ho segnalato un link in quella discussione che hai citato.

Modificato da Gianni065
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  • 6 mesi dopo...

Caso Litvinenko riesplode la tensione tra Mosca e Londra

 

 

Londra sfida Mosca, ma questa volta è una questione di cultura, quella con la “C” maiuscola. Pur di difendere il proprio patrimonio culturale in terra russa - che è come ribadire l’importanza dell’identità nazionale soprattutto quando si è parte di una minoranza - il governo di Gordon Brown ha infatti deciso di ignorare l’ordine impartitogli da Mosca già alla fine del 2007, relativo alla chiusura delle due sedi del British Council di San Pietroburgo e Ekaterinburg.

 

Ufficialmente il governo moscovita aveva spiegato la sua decisione accusando di irregolarità fiscali i due uffici dell’ente di cultura britannico. In realtà, il gesto non è stato che l’ultima ripicca di Putin nei confronti degli inglesi in seguito all’“affaire Lugovoi”, legato a sua volta all’omicidio dell’ex agente segreto Alexander Litvinenko, assassinato proprio a Londra e sulla cui morte sia i russi che i britannici hanno avviato un’inchiesta. Dopo la morte dell’ex spia, la tensione tra Mosca e Londra non era mai diminuita e i rapporti diplomatici erano riusciti a stemperarla soltanto provvisoriamente.

 

Più volte i due Paesi si erano lanciati accuse reciproche, ma il caso è esploso nuovamente quando gli inglesi hanno incriminato l’uomo d’affari russo Alexander Lugovoi dell’omicidio di Litvinenko chiedendone l’estradizione. Il governo Putin si era rifiutato e il governo inglese aveva espulso dal paese quattro diplomatici. La Russia non era stata da meno e aveva ordinato la chiusura dei due uffici locali di cultura britannica a partire dal gennaio del 2008. Ordine al quale Gordon Brown - che già nelle settimane scorse aveva definito le due sedi «pienamente legittimate ad operare» - ha deciso di non sottostare mandando a lavorare i propri impiegati come sempre. Ieri il governo moscovita con una nota di protesta ufficiale ha definito il gesto «una provocazione», spiegando anche che i due uffici hanno praticamente continuato a fare il proprio lavoro cambiando solamente il nome e diventando rappresentanze del consolato britannico. Che i russi abbiano scoperto la manovra messa in atto per raggirare la messa al bando del British Council, non sembra turbare affatto l’esecutivo inglese. L’ambasciatore britannico a Mosca, sir Tony Brenton, ha infatti fatto capire chiaramente che i dipendenti continueranno ad operare come sempre e che ogni altro atto contro le loro sedi da parte russa sarà da considerare una violazione delle leggi internazionali. «Va inoltre tenuto conto - ha spiegato ieri l’ambasciatore dopo essere stato convocato dal vice ministro degli esteri russo Vladimir Titov - che esistono molti altri campi in cui i due paesi operano congiuntamente e bisogna stare attenti che questo problema non comprometta tutte le nostre collaborazioni».

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