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Come Si Evade Un Missile?


andyz

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  • 1 anno dopo...

scusatemi l'intelligenza poco aquilesca, ma intuitivamente un missile post-fase propulsiva è rallentato per qualunque direzione dall'attrito con l'aria. Se va verso il basso mantiene una certa velocità per il principio di conservazione dell'energia, ma se deve andare in alto, no. Secondo me un missile a motore spento non può fare in cabrata molta strada, non capisco perchè invece cabrare non è una manovra evasiva efficace, come riconosciuto dagli esperti

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C’è del vero, ma occorre fare le opportune considerazioni.

 

Un missile in salita a motore spento sale per inerzia, frenato dalla forza di gravità, dalle manovre in atto per attaccare il bersaglio e dalla resistenza aerodinamica che, però, si riduce all’aumentare della quota. L’aereo invece ha un problema in più: all’aumentare della quota le sue prestazioni di manovra calano vistosamente ed altrettanto la spinta dei motori. Si può tentare di compensare la cosa accelerando, ma in salita è dura…

 

In picchiata il missile procede ugualmente per inerzia, in questo caso la gravità lo aiuta a compensare parte della perdita di velocità, ma la resistenza incontrata a bassa quota è notevole ed aumenta progressivamente, riducendone l’energia e la portata massima. L’aereo in picchiata può accelerare molto più velocemente, al diminuire della quota le sue prestazioni di virata aumentano sempre più e così pure la spinta dei motori.

 

E c’è un altro elemento da considerare. Un bersaglio in salita, magari controsole, può sperare di ingannare un sensore IR di prima generazione ma, in genere, si staglia invece perfettamente sullo sfondo di un cielo completamente sgombro agli occhi di un sensore radar o IR moderno.

Al contrario, un bersaglio diretto verso il suolo si confonde nel forte clutter indotto dal terreno, un problema ancora presente in molti sensori radar e che risulta più grave in quelli IR, la cui portata è ulteriormente ridotta dal forte assorbimento atmosferico alle basse quote.

 

Naturalmente molto dipende dalle posizioni relative al momento della manovra evasiva. Così, in certi casi, anche una improvvisa cabrata può funzionare.

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  • 2 settimane dopo...

Sul Forum si parla di nuovi missili a"statoreattore" che a differenza di quelli tradizionali rimangono propulsi fino all'impatto, o comunque per molto più di pochi secondi.

In questi casi c'è qualche possibilità di "elusione" tramite manovre, o bisogna affidarsi soltanto alle contromisure?

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Sul Forum si parla di nuovi missili a"statoreattore" che a differenza di quelli tradizionali rimangono propulsi fino all'impatto, o comunque per molto più di pochi secondi.

In questi casi c'è qualche possibilità di "elusione" tramite manovre, o bisogna affidarsi soltanto alle contromisure?

 

Se intendi nuovi perché montano uno statoreattore mi dispiace deluderti ma sono decenni che i missili (alcuni) montano quei motori.

 

Se rileggi l'ottimo post di Gianvito intitolato Il micidiale "Bloodhound" ti potrà essere d'aiuto.

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Ho postato perchè Gianni05 nella sua interessante esposizione parla dei missili AA " combustione breve", quelli che poi raggiungono i loro obiettivo-se lo fanno-per inerzia, rendendo quindi vantaggioso "picchiare" , masembrerebbe che contro missili "sempre propulsi" questo potrebbe non valere

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No, le manovre restano importanti. E dirigersi verso le basse quote è sempre vantaggioso. Ma contro un missile come il Meteor la faccenda si complica. Un missile a statoreattore mantiene intatte velocità e capacità di manovra, quindi sarà sempre in grado di sviluppare il massimo numero di G. Situazione che si verifica anche per gli altri missili, naturalmente a portate molto più ridotte (la “gittata senza scampo”, espressione pittoresca che non implica, comunque, un abbattimento garantito al 100% !). Un missile a statoreattore potrà evitare anche la perdita di velocità in manovra. Un missile in volo a Mach 4, però, anche quando “tira” 30 G ha un raggio di virata ben più elevato di quello dell’aereo. Questo significa che, se il pilota effettua un Break al momento giusto, il missile non potrà seguirlo, e l’esplosione della testata forse causerà solo danni lievi. Condizione che si verifica più spesso di quanto si creda. Naturalmente è tutto molto, molto più difficile…I missili a statoreattore, aumentando drammaticamente la “zona senza scampo, lasciano molte meno possibilità. Meglio affidarsi a moderni sistemi ECM ed esche rimorchiate.

 

Due esempi di manovre:

 

2ia989v.jpg2ivmqus.jpg

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No, le manovre restano importanti. E dirigersi verso le basse quote è sempre vantaggioso. Ma contro un missile come il Meteor la faccenda si complica. Un missile a statoreattore mantiene intatte velocità e capacità di manovra, quindi sarà sempre in grado di sviluppare il massimo numero di G. Situazione che si verifica anche per gli altri missili, naturalmente a portate molto più ridotte (la “gittata senza scampo”, espressione pittoresca che non implica, comunque, un abbattimento garantito al 100% !). Un missile a statoreattore potrà evitare anche la perdita di velocità in manovra. Un missile in volo a Mach 4, però, anche quando “tira” 30 G ha un raggio di virata ben più elevato di quello dell’aereo. Questo significa che, se il pilota effettua un Break al momento giusto, il missile non potrà seguirlo, e l’esplosione della testata forse causerà solo danni lievi. Condizione che si verifica più spesso di quanto si creda. Naturalmente è tutto molto, molto più difficile…I missili a statoreattore, aumentando drammaticamente la “zona senza scampo, lasciano molte meno possibilità. Meglio affidarsi a moderni sistemi ECM ed esche rimorchiate.

 

Due esempi di manovre:

 

2ia989v.jpg2ivmqus.jpg

E quando sei attaccato da terra?

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Contro i missili superficie-aria il pilota ha un vantaggio: sono sostanzialmente fissi. Una accurata ricognizione elettronica permette di conoscere in anticipo i siti contraerei pericolosi ed evitarli oppure consente di scegliere la direzione di attacco. Il pilota poi può sfruttare la curvatura terrestre mantenendosi basso oppure la copertura fornita dalle colline, se presenti. Ancora oggi è difficile armonizzare tutti i sensori ed evitare pericolosi “buchi” nella copertura radar. Passando ai missili, bisogna considerare che la loro portata è piuttosto ridotta perché la resistenza aerodinamica incontrata è 3 volte superiore a quella del volo ad alta quota: basta osservare le tabelle prestazionali di uno Sparrow lanciato da un aereo rispetto allo stesso lanciato da un incrociatore. Ed anche la velocità massima ne esce penalizzata. In manovra perderanno molta energia. La scia, viste le minori distanze di lancio, sarà visibilissima e darà una buona indicazione al pilota della direzione di attacco e del tipo di arma nemica. Le manovre difensive non cambieranno, ovviamente meglio non buttarsi in picchiata…La terra è vicina. Ma si può scendere sotto la quota massima operativa di molti missili, anche a soli 10-15 metri di altezza !

Il vero problema è costituito dal fatto che si entra nel raggio d’azione di tutte le armi automatiche a terra (dai complessi semoventi a canne multiple ai fucili automatici dei fanti) e di quelle all’infrarosso spalleggiabili, insidiose, invisibili, che tante perdite hanno causato ai velivoli alleati.

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  • 1 mese dopo...

quale manovra useresti se i missile viene dalle tue spalle .

sui simulatori di volo faccio una virata di 180° e poi applico le manovre che Gianvito ha postato ,ma non sempre si può fare.

La tecnica dei vari break non funziona sempre ,forse non scelgo il momento giusto

 

saluti

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Non sono un esperto di simulazioni, ma qualche volta ho tentato anch'io sul mio F-22 di evitare l'impatto. Solo che ho virato di 90°, non di 180°. E poi a tutto postbruciatore. Aspetto che il missile si avvicini e, poco prima dell'impatto, un secondo violento "break" magari in picchiata. Funziona 2 volte su 3.

 

Nella realtà le regole per sfuggire sono le stesse sia che vi troviate su di un F-22 che su di un C-130. Quello che cambia veramente è la "finestra utile" di scampo, che su di un lento aereo da trasporto è drammaticamente piccola. Il missile utilizza, di solito, una guida proporzionale modificata. Non punta semplicemente il bersaglio ma ne anticipa di alcuni gradi la variazione angolare. Così è inutile virare troppo presto. Bisogna aspettare...Una conoscenza preventiva del tipo di missile e dei suoi limiti può aiutare nella manovra, come hanno imparato gli americani contro i SAM-2 e gli israeliani contro i SAM-6. In genere, dopo un po' di tempo, vengono alla luce sempre dei difetti sfruttabili a proprio vantaggio. Certo contro un Python 5...Sono grane.

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in quale simulatore c'è un F22?

 

pensi che solo avere danni leggeri provocata dalla frammentazione sia un successo?

sto raccogliendo più materiale possibile su come evadere i missili e questo forum è di grande aiuto

grazie

Modificato da baddy_rokker
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Il gioco era “F-22 Lightning 3” ma è molto vecchio. L’ho regalato.

 

Restare vivi e continuare a volare è già qualcosa…L'esplosione della testata non sempre provoca la distruzione del bersaglio. Molti aerei colpiti sono ancora in grado di volare per tempi variabili da decine di minuti ad ore. Ricordo un vecchio articolo di Rivista Aeronautica sull’argomento. Le variabili in gioco sono molte: potenza e tipo della testata, resistenza strutturale del bersaglio e ridondanza dei sistemi di bordo, presenza di eventuali corazzature, motori ben separati o divisi da parafiamma o con scarichi allungati ecc. ecc. Un aereo non va giù tanto facilmente. Se vi sono aerei come il Mig-21 che vanno in cedimento strutturale con 2 colpi da 30 mm, vi sono F-105 rientrati dopo aver assorbito un colpo da 37mm ! Vi sono casi come l’F-15 israeliano rientrato senza un’ala o B-52 ritornati senza timone. Aerei che hanno assorbito missili Atoll o AIM-9. Aerei sopravvissuti a missili AIM-7 e R-27. Una delle caratteristiche più importanti dell’F-22 è proprio l’incredibile resistenza strutturale, di cui si parla poco.

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