redDevil Posted March 13, 2010 Report Share Posted March 13, 2010 Dalla Terra a Marte in 39 giorni, è questa la promessa del nuovo motore al plasma VASIMIR (acronimo per Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket), concepito in primo luogo dal sessantenne Franklin Chang-Diaz, già fisico del MIT e astronauta NASA in sette missioni. Il progetto, partito a metà del 2000, aveva già ricevuto dei finanziamenti da parte della NASA, ma si trattava di un sostegno minimo. Ora che l’amministrazione Obama ha deciso di abbandonare il progetto Constellation e di destinare le risorse della NASA verso altre priorità –prime fra tutte lo sviluppo di nuove tecnologie- lo sviluppo del VASIMIR ha ricevuto un impulso tutto nuovo, portando di fatto ad una partnership tra NASA e Adrocket (l’azienda produttrice del VASIMIR, di cui Chang-Diaz è il CEO) per l’ultimazione del nuovo sistema di propulsione in tempi brevissimi. A differenza dei motori a razzo che bruciano polvere o miscele di combustibili liquidi per raggiungere rapidamente l’alta velocità, VASIMR utilizza una fonte elettrica (solare o nucleare) per ionizzare idrogeno, elio o deuterio e trasformarli in plasma. Questo raggiunge temperature elevatissime (11 milioni gradi Celsius) e viene accelerato e diretto nel jet (quest’operazione avviene per mezzo di campi magnetici: ciò significa che il plasma riscaldato non entra in contatto con le superfici interne del propulsore) per spingere l’astronave spaziale. Per la sua caratteristica di accelerare in maniera costante il VASIMIR, in un ipotetico viaggio dalla Terra verso Marte, farebbe raggiungere al veicolo spaziale che si servisse della sua propulsione la velocità di 55 km/s (198.000 km / ora) già a metà della distanza tra i due pianeti e a questo punto il veicolo dovrebbe già iniziare a “frenare” –invertendo la spinta- o Marte lo ridurrebbe in cenere.(nautilus). bhè che dire si apre una nuova era? Link to comment Share on other sites More sharing options...
maxweber Posted March 13, 2010 Report Share Posted March 13, 2010 (edited) Bell'articolo che riapre la speranza. .....E la ricerca va avanti, a dispetto del ridimensionamento dei programmi spaziali di Obama..... tante conoscenze e competenze ... internazionali ...non possono fermarsi... ...si tratta solo di una pausa di riflessione ... Passata la crisi....tutto ritornerà a gonfie vele. Edited March 13, 2010 by maxweber Link to comment Share on other sites More sharing options...
meason Posted March 13, 2010 Report Share Posted March 13, 2010 sembra un miracolo, ma di che nazionalità è l'ideatore? ci sono delle immagini o dei filmati in computer grafica che mostrano quanto ci hai detto? non che non mi fidi, ma per capire meglio il funzionamento del vasimir. Link to comment Share on other sites More sharing options...
redDevil Posted March 13, 2010 Author Report Share Posted March 13, 2010 sembra un miracolo, ma di che nazionalità è l'ideatore? ci sono delle immagini o dei filmati in computer grafica che mostrano quanto ci hai detto? non che non mi fidi, ma per capire meglio il funzionamento del vasimir. http://www.adastrarocket.com/aarc/VASIMR (questo è il sito della compagnia) http://en.wikipedia.org/wiki/Variable_Specific_Impulse_Magnetoplasma_Rocket (articolo di wiki in inglese) Link to comment Share on other sites More sharing options...
meason Posted March 13, 2010 Report Share Posted March 13, 2010 è stato bravissimo frank a spiegare il funzionamento del vasimir (io non capisco molto bene l'inglese). grazie anche a te red devil per i filmati molto interessanti. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alpino Posted March 14, 2010 Report Share Posted March 14, 2010 Dalla Terra a Marte in 39 giorni, è questa la promessa del nuovo motore al plasma VASIMIR (acronimo per Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket), concepito in primo luogo dal sessantenne Franklin Chang-Diaz, già fisico del MIT e astronauta NASA in sette missioni. Il progetto, partito a metà del 2000, aveva già ricevuto dei finanziamenti da parte della NASA, ma si trattava di un sostegno minimo. Ora che l’amministrazione Obama ha deciso di abbandonare il progetto Constellation e di destinare le risorse della NASA verso altre priorità –prime fra tutte lo sviluppo di nuove tecnologie- lo sviluppo del VASIMIR ha ricevuto un impulso tutto nuovo, portando di fatto ad una partnership tra NASA e Adrocket (l’azienda produttrice del VASIMIR, di cui Chang-Diaz è il CEO) per l’ultimazione del nuovo sistema di propulsione in tempi brevissimi. A differenza dei motori a razzo che bruciano polvere o miscele di combustibili liquidi per raggiungere rapidamente l’alta velocità, VASIMR utilizza una fonte elettrica (solare o nucleare) per ionizzare idrogeno, elio o deuterio e trasformarli in plasma. Questo raggiunge temperature elevatissime (11 milioni gradi Celsius) e viene accelerato e diretto nel jet (quest’operazione avviene per mezzo di campi magnetici: ciò significa che il plasma riscaldato non entra in contatto con le superfici interne del propulsore) per spingere l’astronave spaziale. Per la sua caratteristica di accelerare in maniera costante il VASIMIR, in un ipotetico viaggio dalla Terra verso Marte, farebbe raggiungere al veicolo spaziale che si servisse della sua propulsione la velocità di 55 km/s (198.000 km / ora) già a metà della distanza tra i due pianeti e a questo punto il veicolo dovrebbe già iniziare a “frenare” –invertendo la spinta- o Marte lo ridurrebbe in cenere.(nautilus). bhè che dire si apre una nuova era? Mi sa di science-fiction. Link to comment Share on other sites More sharing options...
VittorioVeneto Posted March 14, 2010 Report Share Posted March 14, 2010 Dalla Terra a Marte in 39 giorni, è questa la promessa del nuovo motore al plasma VASIMIR (acronimo per Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket), concepito in primo luogo dal sessantenne Franklin Chang-Diaz, già fisico del MIT e astronauta NASA in sette missioni. Il progetto, partito a metà del 2000, aveva già ricevuto dei finanziamenti da parte della NASA, ma si trattava di un sostegno minimo. Ora che l’amministrazione Obama ha deciso di abbandonare il progetto Constellation e di destinare le risorse della NASA verso altre priorità –prime fra tutte lo sviluppo di nuove tecnologie- lo sviluppo del VASIMIR ha ricevuto un impulso tutto nuovo, portando di fatto ad una partnership tra NASA e Adrocket (l’azienda produttrice del VASIMIR, di cui Chang-Diaz è il CEO) per l’ultimazione del nuovo sistema di propulsione in tempi brevissimi. A differenza dei motori a razzo che bruciano polvere o miscele di combustibili liquidi per raggiungere rapidamente l’alta velocità, VASIMR utilizza una fonte elettrica (solare o nucleare) per ionizzare idrogeno, elio o deuterio e trasformarli in plasma. Questo raggiunge temperature elevatissime (11 milioni gradi Celsius) e viene accelerato e diretto nel jet (quest’operazione avviene per mezzo di campi magnetici: ciò significa che il plasma riscaldato non entra in contatto con le superfici interne del propulsore) per spingere l’astronave spaziale. Per la sua caratteristica di accelerare in maniera costante il VASIMIR, in un ipotetico viaggio dalla Terra verso Marte, farebbe raggiungere al veicolo spaziale che si servisse della sua propulsione la velocità di 55 km/s (198.000 km / ora) già a metà della distanza tra i due pianeti e a questo punto il veicolo dovrebbe già iniziare a “frenare” –invertendo la spinta- o Marte lo ridurrebbe in cenere.(nautilus). bhè che dire si apre una nuova era? Mi sembra tecnologia ancora ai limiti della fantascienza , molto interessante comunque ... Tra l'altro le problematiche per la realizzazione di questo motore ricordano quelle per realizzare centrali a fusione , chissà se questi studi NASA contribuiranno in qualche modo in tale senso ... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Blue Sky Posted March 14, 2010 Report Share Posted March 14, 2010 Contributo veramente interessante Link to comment Share on other sites More sharing options...
Trex Posted March 18, 2010 Report Share Posted March 18, 2010 Non è una bufala; sia l'ESA che la NASA stanno investendo soldoni nella ricerca e progettazione di razzi al plasma che spingeranno il veivolo spaziale o "Spacecraft o Spaceship in deep space" che dovrà portare l'uomo su Marte prima e servirà come base di sviluppo per i primi veivoli manned (guidati dall'uomo) verso lo 'spazio profondo'... si vedrà. La notizia, ovviamente stuzzica la curiosità di quella generazione che, come il sottoscritto, è nata nell'era della conquista spaziale, dove tutto sembrava possibile: ci avevano assicurato che nel duemila avremo già avuto basi sulla luna e che entro il 2010 avremo già conquistato Marte, ma poi i problemi economici, il petrolio che scarseggia, le guerre, la fame nel mondo, gli incidenti delle missioni, hanno frenato - se non arrestato - il futuiro che ci avevano promesso. Ora, finalmente sembra che, anche grazie alle nuove scoperte, il tutto possa essere concretamente realizzabile, come vedremo. In effetti la tecnologia, come ci ha dimstrato la ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, c'è, e l'unico grande ostacolo sono ... gli astronauti; più precisamente la Loro salute: con le attuali possibilità, infatti si potrebbero costruire navicelle in grado di missioni verso Marte per un periodo di almento 3 anni , se si considera stare sul Pianeta Rosso solo pochi giorni. Il 'mal di spazio', però, prende proprio dopo alcune settimane di permanenza a gravità O, e consiste in una specie di 'invecchiamento precoce' di tutto l'essere umano e più precisamente colpisce le ossa, creando una specie di osteoporosi, il tutto dovuto, come si sà, all'assenza di gravità; per questo gli astronauti in lunga permanenza sono obbligati a fare un tot di ore, durante la giornata, di esercizi fisici. Qualcuno si ricorderà di quel film che ripercorse l'avventura degli 'Apollo' anche qui sembra che gli scenziati guardino agli astronauti come a degli 'accessori' e non come a dei piloti che possono essere fondamentali in caso di problemi e che hanno bisogno innanzitutto di sicurezza e poi di un minimo comforts per passare un periodo che può variare dai 18 mesi in sù. Inoltre finora la strada percorsa fra Terra e Luna non incontra gravi ostacoli, ma in altri parti del Nostro sistema solare, per non parlare delo spazio profondo, ci sono accumuli di meteoriti, o piccoli singoli sassi vaganti, o granelli di meteorite, che potrebbero pregiudicare un'intera missione, per non parlare dei temibili 'raggi cosmici' che sembra addirittura riescano a forare interi pianeti, provocandoci dei terremoti: piccolissimi ammassi di anti-materia che se dovessero colpire un'astronave questa non avrebbe scampo. Intanto che gli scienziati si mettono a sviluppare un qualche 'campo di forze' che, come quello che esistente intorno alla Terra ( il geomagnetismo riesce a deviare i raggi solari e gli eventuali 'venti solari', inoltre l'atmosfera che riesce a disintegrare la maggior parte di materiale roccioso proveniente dallo spazio) , a livello di motori che possano portare delle navicelle gli studi, ed in qualche caso di esperimenti siamo messi piuttosto bene, come vedremo. Un primo esempio lo troviamo in Deep Space 1 in cui la Nasa ha sviluppato propulsore ionico (secondo disegno) chiamato NSTAR, lanciato nel '98 , per spostamenti interplanetari che ha avuto successo, inoltre Dawn già lanciato nel '07 andrà a fa visita a Cerere, l'asteroide più grande compreso nella fascia degli asteroidi fra Marte e Giove, propulso da 3 motori che erano di Deep Space1. Un altro impegno della Nasa ed Esa sono i razzi al plasma ( primo disegno) questo tipo di motori sono attualmente in fase di sviluppo avanzato e la Nasa ha riposto non poche aspettative su questo tipo di propulsione. ;-)))))) Link to comment Share on other sites More sharing options...
Brando Posted March 18, 2010 Report Share Posted March 18, 2010 non ho capito 39 giorni di viaggio, ma partendo dal punto in cui i pianeti sono il piu vicino possibili o partendo da qualsiasi punto del piano orbitale??? Link to comment Share on other sites More sharing options...
redDevil Posted March 18, 2010 Author Report Share Posted March 18, 2010 non ho capito 39 giorni di viaggio, ma partendo dal punto in cui i pianeti sono il piu vicino possibili o partendo da qualsiasi punto del piano orbitale??? bhè questo non è specificato Link to comment Share on other sites More sharing options...
maxweber Posted March 18, 2010 Report Share Posted March 18, 2010 Ma anche se i giorni per andare su Marte fossero 40 anzichè 39, comunque sarebbe un risultato eccezionale. Non trovate? Link to comment Share on other sites More sharing options...
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