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La relazione del "COPASIR" sul caso "Genchi"


picpus

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Come risulta dagli accertamenti che, presumo, tu stesso hai condotto in prima persona!!!

 

ah no scusa intercettava tutti ma proprio tutte e 60 milioni di italiani per il gusto di farlo , e lo ha detto anche il COPASIR che sono molto seri, professionali e imparziali.

 

mi spiace per Genchi, ha collaborato nelle inchieste più pericolose,mafia e terrorismo compreso, e non si è tirato indietro quando Borsellino e Falcone morivano saltando in aria, invece di venir diffamato da TV e giornali unificati per aver fatto il suo lavoro, solo per creare a tutti costi una bufala di scandalo, per eliminare le intercettazione.

In un'altra Italia avrebbe un'altra considerazione, ma qui gli ergastolani mafiosi sono eroi non persone come Genchi.

 

Sempre sulle intercettazioni e il loro costo (siamo l'unico paese che le paga) pubblico da www.lavoce.info

 

- L’onere delle intercettazioni disposte dalle singole procure può essere sensibilmente ridotto dando piena applicazione alle norme, approvate dal Parlamento nel 2005, che prevedono la forfettizazione dei costi unitari giornalieri da imputare al fascicolo dell’indagato e dei costi annuali da corrispondere agli operatori di telecomunicazioni. La Legge finanziaria 2008 ha inoltre istituito il "sistema unico nazionale delle intercettazioni". Il nuovo sistema, secondo una stima effettuata dalla Ctfp, potrebbe assicurare risparmi di circa 250 milioni l'anno, a parità di bersagli intercettati, circa 100mila per anno. Non è però ancora entrato a regime nonostante che l'avvio fosse previsto entro il 31 gennaio 2008. Va ricordato che gli oneri delle intercettazioni, secondo il parere espresso dalla Commissione giustizia del Senato nella precedente legislatura, potrebbero essere praticamente azzerati, imponendo alle società di gestione dei servizi di telefonia la gratuità delle prestazioni, come avviene in Germania. Poiché infatti le società stesse operano in regime di concessione da parte dello Stato, le prestazioni per fini di giustizia potrebbero ben rientrare fra gli oneri di concessione.
Modificato da Leviathan
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Già, ha anche detto che a borsellino l'ha fatto saltare il sismi in pratica, mi pare molto molto affidabile come persona a cui affidare indagini sui servizi segreti che, in ogni caso, non penso possano essere messi sotto controllo senza autorizzazioni al massimo livello.

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se c'erano davvero agenti del SISMI intercettati non lo so, ma ti dico che se questo caso è considerabile una bufala (salvo condanne chiaramente, ma dollari contro pesos non accadrà nulla), l'unico scandalo sulle intercettazioni nella storia recente sono state le intercettazioni illegali del caso Security Telecom, di cui si è parlato troppo poco.

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Dal link http://www.corriere.it/politica/09_marzo_1...44f02aabc.shtml

 

riporto il seguente articolo:

 

 

Il caso del consulente di De Magistris nelle indagini Why Not e Poseidone

 

Archivio Genchi, allarme di Rutelli: «Sistematico pedinamento elettronico»

 

Il presidente del Copasir: «Vicenda di enorme rilievo per le istituzioni democratiche». Alfano: «Urge intervento»

 

 

ROMA - «Si tratta di una vicenda di enorme rilievo per le istituzioni democratiche». Lo ha detto in Senato Francesco Rutelli, presidente del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza), in merito all'archivio sui tabulati di traffico telefonico di Gioacchino Genchi, consulente dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris nelle indagini Why Not e Poseidone. Rutelli ha affermato che «non è vero che i tabulati di traffico telefonico siano meno delicati e rilevanti delle intercettazioni telefoniche. Al contrario è estremamente penetrante la capacità di disporre dell'intero gruppo di tutti i contatti telefonici di una persona in un arco di 24 mesi e di combinare queste informazioni con la localizzazione nello stesso periodo di tempo». Secondo Rutelli «si tratta di un vero e proprio pedinamento elettronico sistematico».

 

TRAFFICO - «La tecnica di indagine sviluppata dal consulente cui il pm di Catanzaro ha delegato lo svolgimento degli accertamenti ha portato ad acquisire un numero impressionante di dati, una cifra oscillante tra i 14 e i 18 milioni di righe di traffico telefonico», ha spiegato Rutelli. «La vicenda non può assolutamente essere definita di ordinaria amministrazione». L'ex direttore del Sismi per esempio, il generale Nicolò Pollari, è stato «tracciato per 21 mesi».

 

LA POLEMICA - «Nessun membro del Copasir fa parte dei 13 parlamentari ’seguiti’, attraverso la raccolta di tabulati telefonici, dall’ex consulente del pm Luigi De Magistris Goacchino Genchi» ha aggiunto Rutelli dicendo di «aspettarsi le scuse del senatore Li Gotti» che durante il suo discorso in aula ha fatto riferimento alla possibilità che alcuni dei parlamentari del Copasir, e lo stesso Rutelli, fossero stati ’seguiti’ dall’attività investigativa di Genchi. Le affermazioni di Li Gotti erano già state criticate dal vice capogruppo del Pd Luigi Zanda secondo il quale «un senatore non può parlare in aula con i condizionali, se le notizie a cui ha fatto riferimento non fossero vere Li Gotti deve riconoscerlo pubblicamente in aula».

 

ALFANO: INTERVENTO NORMATIVO - « Il governo ha predisposto un intervento normativo all’articolo 270 del codice di procedura penale con modifiche idonee a dare più garanzie di sicurezza» agli operatori dei servizi segreti. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Angelino Alfano. «Viene affidata solo al procuratore della Repubblica la richiesta di disporre intercettazioni o acquisire dati dei tabulati telefonici» di persone appartenenti ai servizi segreti. Inoltre «sarà cura dello stesso procuratore l’immediata secretazione di tale documentazione che sarà trasmessa al presidente del Consiglio dei ministri». Se il premier «non si pronuncia entro 30 giorni» questo materiale sarà «acquisito al fascicolo processuale».

 

 

10 marzo 2009(ultima modifica: 11 marzo 2009)

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Chi ha paura di Gioacchino Genchi?

 

genchi_2.jpg

 

La procura di Roma ha disposto la perquisizione dell'abitazione-ufficio del consulente informatico Gioacchino Genchi, nell'ambito dell'inchiesta in cui è indagato per abuso d'ufficio e violazione della privacy. Ad eseguire il mandato i ROS.

 

Genchi, indagato per abuso d'ufficio e violazione della privacy, dopo 20 anni di collaborazione come consulente delle istituzioni. Ad un tratto il suo nome viene pubblicato su tutti i giornali, passa su tutti i Tg come uomo a cui Luigi De Magistris affidava le intercettazioni nelle indagini Why Not e Poseidon. I politici fanno quadrato contro De Magistris e Genchi, tutti, ad eccezione dell’Italia dei Valori.

In Senato Francesco Rutelli, presidente del Copasir, il “Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica”, nell’ambigua posizione di persona interessata dalle intercettazioni, come ha dichiarato lo stesso Genchi anche in un’intervista apparsa il 27 febbraio nel blog di Grillo e ripresa anche nel mio blog, relaziona sulle verifiche condotte sull’operato del consulente. Relazione che descrive pericoli ed irregolarità con numeri da grandi occasioni: tra i 14 e i 18 milioni di righe di traffico telefonico archiviate in pochi giorni. Il Sisde compare tra gli organi intercettati. Inaudito, e scoppia la falsa indignazione del Parlamento.

Nessuno prendere in considerazione le parole del pm De Magistris che liquida le dichiarazioni di Rutelli ed "il caso Genchi" come "una grande bufala" per screditare la validità dei risultati nelle indagini a lui sottratte.

 

Chi ha paura di Genchi? Oppure: da quando si è cominciato a parlare di Gioacchino Genchi? La risposta a una di queste domande spiegherebbe tutto.

Il suo nome è legato ad un filo d’arianna che conduce all’inchiesta Why not attraverso Luigi Apicella, il procuratore di Salerno rimosso dall’ordine e sospeso dallo stipendio per aver avviato la perquisizione ed il sequestro degli atti ai colleghi di Catanzaro.

Passa attraverso il giornalista Carlo Vulpio del Corriere della Sera rimosso anche lui dal direttore della sua testata dopo due anni di articoli sulle inchieste Poseidon e Why not. Ancor prima passa attraverso il capitano Pasquale Zacheo, il «braccio destro» di De Magistris nell'inchiesta «Toghe lucane», trasferito con urgenza. Arriva fino al pm Luigi De Magistris a cui furono sottratte le indagini in questione con un trasferimento di sede ed il cambio di funzioni giudiziarie.

De Magistris si avvaleva di Gioacchino Genchi per decodificare i tabulati telefonici, così come a vario titolo se ne sono servite le istituzioni per molti anni. Gioacchino Genchi non intercettava quindi, semmai assemblava del tutto legittimamente tabulati telefonici forniti di volta in volta dai magistrati.

L’inchiesta Why not riguarda miliardi e miliardi di euro di fondi pubblici e finanziamenti scomparsi dietro un sistema politico ed affaristico da far tremare il sistema Paese.

 

http://www.antoniodipietro.com/

 

le stranezze sono tante:

- perché sta cagnara su Genchi e non sulle indagini per cui lavorava?

- perché miliardi di euro investiti in depuratori in tanti anni e in Calabria non c'è n'è traccia?

- perché questi servi di giornalisti non gli pare strano, anzi non se ne parla?

- perché non si parla delle utenze parlamentari prestate agli amici degli amici?

- Perché Rutelli giudica chi collabora nelle indagini sul suo amico Saladino?

- Perché abbiamo un CSM talmente colluso da mettere sullo stesso piano Salerno e Catanzaro?

- perché nessun mezzo di disinformazione ha mai accennato che i provvedimenti di Salerno erano legittimi?

- perché uno dei capi della sinistra ha un assist perfetto ai berlusconiani per abolire le intercettazioni? Collaborazionismo?

 

 

 

tanti perché una sola risposta per tutti...

Perché questo paese è marcio

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Tralasciando le solite tirate alla Beppe Grillo, Travaglio, Santoro, Di Pietro ed altra gente di tal genere, eccovi il link ad un articolo illuminante sulla vicenda, scritto da qualcuno che, della materia in argomento, se ne intende:

 

http://www.discutiamoneinsieme.com/2009/01...Y-1230764400000

 

 

Il sito di Angelo Jannone al link che segue:

 

http://angelojannone.com/

Modificato da picpus
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invece un articolo dove si dipinge Genchi in quel modo è davvero attendibile.

Ma per piacere

 

Come si può dialogare su un caso montatissimo come questo (perchè nessuno parla delle intercettazioni della security telecom? quello era davvero uno scandalo)

 

Ah proposito pare ci fosse anche l'autore dell'articolo di picpus :

Nel 2006, nell'ambito dell'inchiesta milanese sulla Security di Telecom Italia, nota come scandalo Telecom-Sismi, Jannone viene inquisito perché ritenuto mandante di una serie di intrusioni informatiche legate alla vicenda Brasil Telecom[7]. E' indagato anche di corruzione internazionale[8].

anche se va precisato che, diversamente da quanto riportato dai quotidiani, negli atti del processo non vi è alcuna traccia di pagamenti a politici o a pubblici ufficiali. Secondo il pentito Marco Bernardini, che con le sue confessioni "fiume" è l'unico a evitare l'arresto (in cambio di una possibile pena più blanda, è entrato a far parte del programma di confessione premiata del Tribunale di Milano[9]), Jannone avrebbe inquadrato l'attività propria e quella della sua azienda nell'autodifesa di Telecom dagli attacchi portati a Tronchetti Provera dai suoi soci brasiliani (Dantas-Cico) in Telecom Brasil tramite le contestate illegalità dell'agenzia investigativa usata dai brasiliani, la Kroll[10][11][12].

Jannone ha però contestato sempre tutte le accuse mossegli, portando ampia documentazione riguardo le sue attività e proclamandosi innocente[13][14].

 

La chiusura delle indagini e il processo [modifica]

 

A metà luglio 2008 i tre PM di Milano titolari dell'inchiesta (Fabio Napoleone, Nicola Piacente e Stefano Civardi) depositano le 350 pagine dell'avviso di chiusura delle indagini[15].

 

Il nome di Angelo Jannone compare nell'elenco delle 34 persone fisiche (oltre a Pirelli e Telecom) a cui viene comunicato che la Procura ha concluso le indagini e lo si invita a nominare un difensore di fiducia[16][17].

 

Da quella data agli imputati è dato un periodo di 20 gg per far giungere memorie, rilasciare dichiarazioni o sottoporsi a interrogatorio presso i magistrati inquirenti.

Jannone il 6 novembre 2008 ha depositato una corposa memoria difensiva respingendo punto per punto le accuse formulategli e si è sottoposto ad un confronto sereno con i pubblici ministeri.

 

Il procedimento, nonostante la chiusura delle indagini, ha subito un rallentamento dato dalla mole della documentazione raccolta. Pertanto l'udienza preliminare si potrà tenere solo all'inizio 2009 di fronte al GUP, dott.ssa Mariolina Panasiti. È probabile che molte delle parti lese si costituiranno parte civile nel procedimento[18]. Ma fonti giornalistiche anticipano che molti degli imputati stanno già trattando il patteggiamento con i PM[19].

 

Orca allora si intende di intercettazioni :asd:

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invece un articolo dove si dipinge Genchi in quel modo è davvero attendibile.

Ma per piacere

 

Come si può dialogare su un caso montatissimo come questo (perchè nessuno parla delle intercettazioni della security telecom? quello era davvero uno scandalo)

 

Ah proposito pare ci fosse anche l'autore dell'articolo di picpus :

Orca allora si intende di intercettazioni :asd:

Non dici però che il testo di wikipedia da te riportato (anche se tu hai omesso di citare la fonte!!! :thumbdown: ), l'hai preso proprio dal blog di Antonio Jannone da me linkato ( http://www.discutiamoneinsieme.com/2009/01...Y-1230764400000 , basta cliccare sulla sua foto ), a dimostrazione che non ha nulla da nascondere; sicuramente s'intende di ciò di cui parla e perché una persona di normale intelligenza possa comprenderlo, basta dare uno sguardo alla sua biografia al link: http://angelojannone.googlepages.com/biografia2 o anche a quello di wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Angelo_Jannone (leggendolo tutto, magari!!!).

 

 

 

Al link che segue, un altro condivisibile contributo alla comprensione del caso in argomento:

 

http://aconservativemind.blogspot.com/2009...i-le-carte.html

Modificato da picpus
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inutile accusarmi di scarsa intelligenza perché ho fatto notare che il tuo ennesimo articolo-spazzatura è scritto dal classico bue che da del cornuto all'asino. Questo è la verità inutile girarsi attorno.

 

In fondo parlo con chi reputa il copasir una cosa seria...

Nessuno parla della security telecomin questo manicomio di nazione, invece di occuparsi del vero scandalo di intercettazioni non richieste dalla magistratura meglio inventarne uno finto

 

In questa Italia se Mangano è un eroe Genchi deve essere proprio un farabutto, lo dice anche Emilio Fede.

http://it.wikipedia.org/wiki/Gioacchino_Genchi

http://www.gioacchinogenchi.it/

 

Consiglio a chi è davvero interessato alla vicenda questa intervista:

 

Si fa sentire la mancanza di Mirgal in questi casi

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inutile accusarmi di scarsa intelligenza perché ho fatto notare che il tuo ennesimo articolo-spazzatura è scritto dal classico bue che da del cornuto all'asino. Questo è la verità inutile girarsi attorno.

 

In fondo parlo con chi reputa il copasir una cosa seria...

Nessuno parla della security telecomin questo manicomio di nazione, invece di occuparsi del vero scandalo di intercettazioni non richieste dalla magistratura meglio inventarne uno finto

 

In questa Italia se Mangano è un eroe Genchi deve essere proprio un farabutto, lo dice anche Emilio Fede.

http://it.wikipedia.org/wiki/Gioacchino_Genchi

http://www.gioacchinogenchi.it/

 

Consiglio a chi è davvero interessato alla vicenda questa intervista:

 

Si fa sentire la mancanza di Mirgal in questi casi

Il CO.PA.SI.R. (Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica) è il Parlamento!!!

 

Chiedo: siamo arrivati in questo forum, ad insultare impunemente, il massimo organo rappresentativo della sovranità popolare?!?!?!

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Signori... pausa di riflessione... calmiamoci e poi riprenderemo!!

 

Occhio hai termini utilizzatio e al regolamento. Attenzione, infatti, ai termini utlizzati contro enti governativi!

 

Ma possibile che due utenti esperti come voi devono sempre cadere in questo genere di batti becco????

 

Intanto chiudo per un paio di giorni. Poi si vedrà!

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  • 2 settimane dopo...

Genchi sospeso dal servizio in Polizia.

 

Dal link http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=678473

 

riporto:

 

24 Marzo 2009 11:10 ROMA

 

Genchi/ Cicchitto: Bene sospensione, inquieta sua attivita'

di Apcom

 

L'ha svolta per 14 anni mentre era dirigente Polizia

 

Roma, 24 mar. (Apcom) - "E' certamente positivo che, finalmente, sia arrivato il provvedimento del Dipartimento della Pubblica Sicurezza di sospensione dal servizio del dott. Genchi". Lo sottolinea il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, commentando la decisione di sospendere dalla Polizia l'ex consulente informatico del pm calabrese Luigi De Magistris. "Resta il fatto, decisamente inquietante, che il dott. Genchi dal 1995, per quattordici anni, abbia potuto svolgere, in una società privata, un'attività assai delicata essendo contemporaneamente un dirigente della polizia", conclude Cicchitto.

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Mi chiedo solo che titolo ha la procura di Roma per indagare su un consulente della procura di Catanzaro (quando è responsabile Salerno).

misteri italici

Modificato da Leviathan
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Dal link http://www.agendacomunicazione.it/?id=3488...%20DI%20ARCHIVI

 

riporto la prima parte dell'articolo:

 

"Martedì 03 Febbraio 2009

 

INFORMAZIONE & POLITICA

 

GENCHI INDAGATO

A ROMA PER COSTITUZIONE

ABUSIVA DI ARCHIVI

 

Il superconsulente della procura di Catanzaro, nel cui database sono stati trovati tabulati telefonici relativi a utenze di parlamentari, agenti dei servizi segreti e cariche istituzionali, continua a sostenere di aver agito esclusivamente su delega della procura. Il Pm De Magistris, tuttavia, che l'aveva assunto come consulente, nega di aver autorizzato il controllo di alcune di quelle telefonate.

Alla Camera intanto, riprenderà domani la discussione del disegno di legge sulle intercettazioni, che punta a limitarne fortemente l'utilizzo.

 

Gioacchino Genchi, il super-consulente del giudice De Magistris quando questo era in forza alla procura di Catanzaro e conduceva l'indagine Why Not, è stato iscritto nel registro degli indagati della procura di Roma con l'accusa di “costituzione abusiva di archivi”. La competenza è romana perché l'acquisizione dei tabulati telefonici relativi agli intercettati da parte di Genchi è avvenuta nella Capitale.

... ".

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Dal link http://www.ansa.it/opencms/export/site/not..._929436292.html

 

riporto:

 

2009-03-25 19:19

 

IN ARCHIVIO GENCHI 13 MILIONI UTENZE

di Vincenzo Sinapi

 

ROMA - Tredici milioni di intestatari di utenze (le cosiddette 'anagrafiche'); 351 milioni di 'righe' di traffico telefonico, corrispondenti ad altrettante chiamate, e dati relativi a un milione e 160 mila persone ricavati dalle anagrafi di Palermo e altri comuni: sono i tre grandi 'contenitori', secondo quanto accertato dai carabinieri del Ros, che costituiscono il cosiddetto archivio Genchi, la banca dati del consulente dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris.

 

A questi risultati, secondo quanto si e' appreso, i carabinieri sono giunti dopo l'analisi del materiale sequestrato il 13 marzo negli uffici palermitani di Gioacchino Genchi nell'ambito di perquisizioni disposte dalla procura di Roma, dove il consulente e' indagato in due distinti procedimenti: uno per abuso d'ufficio, in relazione a presunte violazioni della disciplina che prevede ''la preventiva richiesta di autorizzazione alla Camera di appartenenza per l'acquisizione di tabulati di comunicazioni di membri del Parlamento''; la seconda inchiesta per accesso abusivo ad un sistema informatico: secondo l'ipotesi accusatoria, quello dell'anagrafe tributaria.

 

Le indagini dei carabinieri del Ros si sono concentrate in un primo momento sull'attivita' di Genchi nell'ambito delle inchieste Poseidone e Why Not condotte dalla procura di Catanzaro. In quel caso il consulente avrebbe acquisito le 'anagrafiche' di circa 392mila soggetti, sia persone fisiche che giuridiche: un numero che ora lievita addirittura a 13 milioni. Questo perche', si apprende in ambienti investigativi, il materiale sequestrato a Palermo non riguarda piu' soltanto le due indagini di Catanzaro, ma tutti i numerosi procedimenti penali di cui Genchi si e' occupato come consulente. Analogamente, rispetto ai 1.402 tabulati di traffico telefonico richiesti da Genchi nell'ambito di Why Not e Poseidone, ora si parla della cifra record di 351 milioni di righe di traffico recuperate nell'archivio, dove ogni riga corrisponde ad una telefonata, con un chiamante, un chiamato, data, ora, durata e ubicazione della cella telefonica.

 

Ci sono poi le anagrafi di Palermo, Mazara del Vallo e di alcuni comuni calabresi ancora in corso di identificazione che sarebbero state letteralmente 'copiate', forse per consentire al consulente di effettuare dei collegamenti con gli intestatari delle utenze telefoniche. I carabinieri ritengono che questi siano sostanzialmente i 'numeri' definitivi dell'archivio Genchi, ma il lavoro naturalmente prosegue sia per accertare se siano state commesse irregolarita' nell'acquisizione dei dati e nella formazione dell'archivio, sia per individuare tutti gli intestatari delle utenze.

 

Tra questi, come e' gia' emerso dalla relazione del Copasir sui rischi per i Servizi segreti derivanti dall'acquisizione e mancata distruzione dei dati, figurano magistrati, parlamentari, esponenti di Governo e diversi 007. Secondo il senatore del Pdl Giuseppe Esposito, vicepresidente del Copasir, ''sarebbe fondamentale capire chi a livello istituzionale ha protetto Genchi in questi 10 anni. Oggi il cosiddetto superconsulente e' sospeso dalla polizia, ma quello che vorremmo veramente sapere e' se sono cessati automaticamente anche tutti gli incarichi che la magistratura gli ha affidato''.

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Il vicequestore Gioacchino Genchi, da 20 anni consulente dei giudici in indagini di mafia e corruzione, è stato sospeso dal servizio. Motivo: ha rilasciato interviste per difendersi dalle calunnie e ha risposto su facebook alle critiche di un giornalista. «Condotta lesiva per il prestigio delle Istituzioni» che rende «la sua permanenza in servizio gravemente nociva per l’immagine della Polizia». Firmato: il capo della Polizia, Antonio Manganelli. Se Genchi avesse massacrato di botte qualche no global al G8 di Genova, sarebbe felicemente al suo posto e avrebbe fatto carriera (Massimo Calandri, «Bolzaneto, la mattanza della democrazia»): Vincenzo Canterini, condannato a 4 anni in primo grado per le violenze alla Diaz, è stato promosso questore e ufficiale di collegamento Interpol a Bucarest. Michelangelo Fournier, 2 anni di carcere in tribunale, è al vertice della Direzione Centrale Antidroga. Alessandro Perugini, celebre per aver preso a calci in faccia un quindicenne, condannato in primo grado a 2 anni e 4 mesi per le sevizie a Bolzaneto e a 2 anni e 3 mesi per arresti illegali, è divenuto capo del personale alla Questura di Genova e poi dirigente in quella di Alessandria. Le loro condotte non erano «lesive per il prestigio delle Istituzioni» e la loro presenza è tutt’altro che «nociva per l’immagine della Polizia». Ma forse c’è stato un equivoco: Manganelli voleva difendere Genchi e sospendere Canterini, Fournier e Perugini, ma il solito attendente coglio*e ha capito male. Nel qual caso, dottor Manganelli, ci faccia sapere.

http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/

 

Dopo gli attacchi di Rutelli, di Gasparri e di Farina, la staffetta del mio linciaggio è oggi passata oggi all’on. Fabrizio Cicchitto.

Proprio Cicchitto, forse tenendo fede alla sua prima "tessera", spinge la Procura di Roma ad agire contro di me, utilizzando ancora le colonne de “il Velino” (vedi, in basso, il testo dell’agenzia delle 13:21).

Proprio da “il Velino” - vedi caso – sono partiti con significativa coincidenza temporale i primi attacchi nei miei confronti e nei confronti del dr. Luigi de Magistris, con l’agenzia delle 18:29 del 03-10-2007, puntualmente ripresa il giorno successivo da Paolo Pollichieni su “Calabria Ora”, da Guido Ruotolo su "La Stampa" e da Renato Farina su "Libero" .

Proprio nei confronti di ben precisi giornalisti de “il Velino” e di “Calabria Ora” - sulla base di circostanziate dichiarazioni testimoniali e incontrovertibili riscontri documentali - erano stati indirizzati gli accertamenti del Pubblico Ministero de Magistris, poco prima che gli stessi giornalisti montassero la campagna mediatica contro l’indagine e contro chi la stava seguendo.

Quegli articoli – dopo gli interessati tentativi di Mastella - hanno dato il destro al Procuratore Generale facente funzioni di Catanzaro (Dolcino Favi) per avocare l’indagine “Why Not” al dr. Luigi de Magistris e poi revocarmi l’incarico di consulenza.

Proprio quegli articoli (con le falsità sull'acquisizione dei tabulati del Presidente del Senato Marini, dei magistrati Spataro, Gennaro e Saviotti, del Vice Presidente del C.S.M. Mancino, dell’ex Ministro dell’Interno Amato, dell’ex Capo della Polizia De Gennaro e di tanti altri), infatti, sono stati citati (a pretesto) dal dr. Favi nel provvedimento di avocazione dell’indagine al P.M. de Magistris ed in quello di revoca della mia consulenza.

Frattanto Renato Farina (l’agente “Betulla”) è stato radiato dall’ordine dei giornalisti e, come premio per i suoi prodigi, designato dal PDL alla Camera dei Deputati, dove siede dal 29 aprile 2008.

Da membro della Camera, proprio il deputato Renato Farina (mi scuserà, ma mi riesce difficile chiamarlo “Onorevole”), non a caso, oggi mi accusa di essere una “spia” ed ha proposto una commissione di inchiesta contro di me. In poche parole è come il bue che dice cornuto all’asino.

Io ho molto rispetto del Parlamento e ancora di più ne ho del popolo italiano che lo ha eletto.

Però, non posso non convenire con i tanti che la pensano come me che, se non vi fosse stato questo sistema elettorale con le designazioni e le cooptazioni nominative delle segreterie dei partiti, molti dei parlamentari farebbero ben altro nella vita, visto che non sarebbero nemmeno riusciti ad essere eletti negli organi di rappresentanza del condominio dei palazzi dove abitano.

A proposito delle cooptazioni elettorali mi ricordo ancora la meraviglia di mio figlio, quando a scuola ha appreso che Caligola aveva nominato senatore il proprio cavallo Incitatus.

Quando gli ho spiegato il sistema elettorale italiano mio figlio si è finito di meravigliare per Caligola.

A parte l’assurdo di questo sistema elettorale, nella vicenda che mi riguarda molti sono stati costretti a far cadere la maschera e questo mi conforta (più della correttezza del mio operato) sulla fondatezza di quanto avevo accertato, che oggi coincide con la strategia di chi mi attacca.

Non si capisce, infatti, come e perché in tanti hanno paura del mio lavoro, solo perché nei procedimenti del dr. Luigi de Magistris non mi sono occupato dei soliti extracomunitari, di comuni rapinatori e di conclamati killer di mafia.

Per quanti oggi si accaniscono contro di me (per fortuna in pochi, in mala fede e pure molto interessati) io, addirittura, sarei un pericolo per la “sicurezza dello Stato” e per la “democrazia”.

Come ho detto mi difenderò in tutte le sedi istituzionali da queste infondate accuse ad orologeria.

Intanto non posso consentire che continui questo linciaggio morale nei miei confronti ad opera di chi difende e rappresenta solo i biechi interessi dei soggetti nei confronti dei quali erano indirizzati i legittimi accertamenti ordinati da un Pubblico Ministero (il dr. Luigi de Magistris) nella pienezza delle sue funzioni giurisdizionali.

Al dr. Luigi de Magistris sono state scippate le inchieste e sono poi stati trasferiti i magistrati di Salerno che stavano solo cercando di far luce su questa vicenda e su collusioni istituzionali di gravità inaudita (in parte disvelate anche dai miei tabulati, che in molti stanno cercando di nascondere all'attenzione dei magistrati che hanno la competenza funzionale ad utilizzarli).

E tutto questo qualcuno continua a chiamarla “giustizia”। Gli stessi considerano “democrazia” il modo attraverso il quale Farina Renato (alias “Betulla”) è entrato in Parlamento.

Su questi due aspetti mi permetto di avere delle idee diverse e fino a quando mi sarà consentito di esprimerle le manifesterò, come sto facendo.

Si dà pure il caso che, nell’ambito di una significativa attività tecnica di riscontro nell’indagine “Why Not”, mi stavo occupando proprio di Renato Farina prima che mi fosse revocato l’incarico dal dr. Dolcino Favi, per il suo articolo del 04-10-2007, con le strumentali falsità sui tabulati, e per il tentativo di una intervista “tranello” a Romano Prodi del febbraio 2006, che molto chiariva il "metodo Saladino”.

Anche questo è bene che gli italiani vengano a saperlo, dopo tutto quello che è stato detto sul mio conto e sul conto del dr. Luigi de Magistris.

Frattanto Mastella non perde occasione per recitare la parte della vittima. Dopo avere fatto cadere il governo Prodi e dato il via alle elezioni anticipate ed alla vittoria del centro destra, mette all’incasso la cambiale e si candida col PDL per le elezioni europee.

Poco mi importano i cambi di casacca del sen. Mastella e ancora meno le sue candidature.

Se qualcuno vuole la riabilitazione politica di Mastella lo faccia pure, ma se usa la pantomima dell'intercettazione del suo cellulare ha sbagliato numero.

Non posso consentire a Mastella, infatti, di fondare la sua campagna elettorale sul continuo linciaggio della mia persona, ponendosi addirittura come vittima di una persecuzione giudiziaria di una indagine (anche nei suoi confronti) che lui ha fatto di tutto per impedire.

A ben riflettere, forse, ha proprio ragione il sen. Gasparri sul fatto che io e il dr. Luigi de Magistris dovremmo essere immediatamente arrestati, portati in carcere e giudicati da una “CORTE MARZIALE”.

In effetti, in uno Stato in cui i veri colpevoli non possono nemmeno essere processati dai Tribunali ordinari è giusto che vengano carcerati (magari senza processo) coloro che hanno onestamente servito la Giustizia, nello strenuo tentativo di affermare il primato di una Legge “Uguale per tutti”.

Gioacchino Genchi

 

 

(Testo dell'agenzia de "il Velino" delle 13:21 di oggi, 03-03-2009)

Roma, 3 mar (Velino) Genchi, Cicchitto: non escludo commissione ma si muova magistratura - “Una commissione di inchiesta parlamentare sulle intercettazioni può essere uno sbocco e non la escludo a priori, mi auguro però che nel frattempo la magistratura - che ha molti più elementi di quanti abbiamo avuto noi come Copasir - si muova”. Lo ha detto al VELINO il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, e membro del Copasir, a proposito dell’affaire Genchi.

http://gioacchinogenchi.blogspot.com/

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riporto:

 

mercoledì 25 marzo 2009

 

Il caso Genchi. Quegli 007 dati in appalto

di Geronimo

 

Il nostro è uno strano Paese, più interessato al gossip che alle questioni di sostanza. In questi ultimi giorni i grandi organi di informazione si sono catapultati a commentare la scelta del pm Luigi De Magistris di presentarsi alle Europee con la lista di Di Pietro. Scelta fin troppo scontata, visto il percorso di entrambi per acquisire quella notorietà che nella attuale stagione è diventata un valore politico fondante e il cui copyright è indubbiamente della sinistra diessina e postcomunista. E così il rischio che passino sotto silenzio vicende inquietanti ha finito per travolgere tutti, o quasi tutti.

 

È il caso del dottor Gioacchino Genchi, consulente del pm De Magistris e di altre procure. Il comitato per la Sicurezza della Repubblica presieduto dall’onorevole Rutelli ha presentato al Parlamento una relazione sulla vicenda De Magistris-Genchi che per alcuni aspetti fa rabbrividire. Il comitato ha accertato, sul materiale finora pervenutogli, che il dottor Genchi, secondo i carabinieri dei Ros, avrebbe ottenuto le anagrafiche (cioè le tracce dei tabulati telefonici) di circa 392mila intestatari.

 

Moltissime utenze erano riferibili al procuratore nazionale antimafia e a molti magistrati di quell’ufficio, a esponenti dei servizi segreti, tra cui il capo del Sismi, generale Pollari, a tredici parlamentari, tra cui il presidente del Consiglio, il ministro dell’Interno e il suo vice, il ministro della Giustizia, tutti di più governi, alla Camera e al Senato, ai vertici della Guardia di finanza, all’ambasciata americana. Insomma, quella che in altri tempi si sarebbe giustamente definita una rete spionistica al comitato per la difesa della Repubblica sollecita solo qualche preoccupazione per la privacy dei cittadini richiamando l’attenzione del governo sull’eventualità di apporre il segreto di Stato sui dati finora consegnati. E Rutelli si ferma qui. E meno male che abbiamo un comitato per la difesa della Repubblica, la cui sicurezza, come si vede, rischia davvero di essere messa male, come da tempo peraltro andiamo dicendo.

 

L’onorevole Rutelli, infatti, nel documento «esprime le proprie perplessità su tale situazione, resa possibile dalla normativa vigente». Il riferimento è all’incredibile autorizzazione che dieci anni fa i responsabili del ministero dell’Interno dettero al dottor Genchi, funzionario della Polizia di Stato, a mettersi in aspettativa e fare tutto quel po’ po’ di lavoro «spionistico» di cui abbiamo avuto finora cognizione solo in minima parte (il dott. Genchi attualmente è stato sospeso dal servizio perché indagato).

 

La domanda che si pone allora è una sola. Perché il ministero dell’Interno, pur avendo nel suo seno una professionalità come quella del dottor Genchi, non ha organizzato una propria struttura che potesse essere al servizio dell’autorità giudiziaria in questo tipo di lavoro e ha di fatto consentito che lo facesse un suo uomo da privato cittadino intascando milioni che sarebbe peraltro utile capire dove sono finiti? Elementare, Watson, direbbe il vecchio ma sempre giovane Sherlock Holmes, quello che fa un privato non può farlo una struttura pubblica. Se si vuole organizzare, partendo da legittime autorizzazioni giudiziarie, una vera e propria rete spionistica al servizio di qualcuno, solo un privato a libro paga può farlo, e consegnarne poi gli elaborati che non si conoscono a chi nell’ombra li vuole. È così che si trasforma una Repubblica moderna in un Paese largamente ricattato.

 

Tutta fantapolitica? Possibile, ma possiamo cominciare a capire chi, autorità politica e/o ministeriale, ha dato il via a Genchi perché diventasse una sorta di 007 al servizio di una «Spectre» paesana, utilizzata spesso anche da qualche potenza straniera, non consentendo la formazione di una struttura pubblica che facesse quel lavoro? Chiedere non è difficile ed evita errori e omissioni, in particolare quando si tratta della sicurezza della Repubblica, mentre esprimere le perplessità, come fa Rutelli, è solo da teatrino delle marionette, senza neanche avere per un momento la curiosità di conoscere chi è il burattinaio. O, forse, lo si sa e lo si teme.ilgeronimo@tiscali.it

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Dopo aver svelato che i tredici milioni di intestatari di utenze telefoniche che Genchi avrebbe conservato erano in realtà dei cd rom e alcuni database negli hard disk sequestrati nell’ufficio di Genchi, in cui sono contenuti semplicemente gli elenchi telefonici a partire dagli anni novanta, urge analizzare i fatti, tralasciando le indiscrezioni. Se analizziamo i fatti l'unica cosa certa in questi numeri folli è che la diffusione dei dati relativi ad indagini in corso è notizia di reato. Di più. Questa è l'unica notizia di reato di tutta la vicenda Genchi, e guarda caso non è a suo carico. Se poi ne analizziamo i contenuti non è difficile stabilire chi l'ha commessa e chi, forse, l'ha pure istigata. Una fuga di notizie ad arte che interviene, sempre guarda caso, assieme alla sospensione di Gioacchino Genchi dalle sue funzioni in polizia, proprio quando sono state preannunciate le manifestazioni in suo sostegno (ed in sostegno della Polizia) davanti alle questure di tutta Italia. Tutto questo circolare di numeri e numeretti, ormai è acclarato, serve ed è servito per allarmare gli italiani, in particolare i meno informati, i più suscettibili alle menzogne dei vari telegiornali e di taluna carta stampata, che considera la tutela della privacy una mera enunciazione di principio. Se ci pensate è incredibile. L'unica notizia di reato nell'inchiesta romana passa inosservata agli occhi della procura di Roma. Che sbadataggine, perbacco! Il difensore di Gioacchino Genchi, l'avvocato Fabio Repici, aveva subito chiesto alla procura quali fossero le iscrizioni del suo assistito nel registro delle notizie di reato. Niente da fare. Erano secretate per il dottor Genchi, ma erano state prima anticipate, poi diffuse e successivamente confermate alla stampa. Ma proseguiamo nel nostro viaggio dell'assurdo dopo esserci gustati l'aperitivo. Al dottor Genchi vengono contestate le interrogazioni all'anagrafe tributaria senza che venga indicato un solo nome "abusivo", un solo codice fiscale o una sola denuncia dei redditi di un italiano o un qualunque altro dato che avrebbe interrogato in maniera immotivata e, quindi, fuori dai suoi mandati da consulente dell'autorità giudiziaria, compresa la stessa Prcoura della Repubblica di Roma che, in tutti gli incarichi conferitigli, fino a qualche settimana fa, lo ha sempre autorizzato all'accesso ed all'interrogazione dell'anagrafe tributaria, al solo fine di verificare la corrispondenza dei codici fiscali dei reali intestatari delle utenze telefoniche. Il dottor Genchi, infatti, non svolge, non ha mai svolto ed ha chiaramente affermato di non avere mai svolto indagini finanziare e fiscali e di non saperne svolgere. Il dottor Genchi non è un tuttologo e l'unica cosa che sa fare (bene) è solo il suo lavoro, che tutti conoscono, che in moltissimi apprezzano e che in pochi, pure in malafede, temono. Da qui in poi la vicenda assume le vere e proprie connotazioni dell'assurdo. In presenza di una fantomatica "notitia criminis" (inesistente) per accertare i presunti abusi di Genchi, segnalati dall'Agenzia delle Entrate, la Procura di Roma sequestra tutti i dati di Genchi. Non sarebbe stato più semplice contestare a Genchi le risultanze dell'Agenzia delle Entrate? Io purtroppo cerco di fare il giornalista, non posso dispensare consigli legali! Di solito, in una indagine giudiziaria, un sequestro viene ordinato ed eseguito per accertare le prove di un reato, non per cercare a tutti i costi una notizia di reato, utile comunque a continuare a distruggere la reputazione e la dignità di un uomo che ha avuto il solo torto di servire solo e soltanto lo Stato e di fare fin trppo bene il suo lavoro. Senza aggiungere che il sequestro, ma lo aggiungiamo che tanto è gratis, è avvenuto in un luogo in cui la procura di Roma non ha alcuna, dicasi e leggasi alcuna, competenza territoriale. Passiamo ai secondi piatti. Gli ambienti della procura romana hanno diffuso la notizia che fossero stati sequestrati a Genchi solo gli atti e i dati legati all'indagine calabrese "Why not". Balla numero 132. I carabinieri dei Ros, gli stessi che non perquisirono il covo di Riina dopo il suo arresto e che non arrestarono Provenzano quando gli erano a pochi metri nel 1995, su specifico decreto dei magistrati di Roma hanno sequestrato tutti i dati delle indagini giudiziarie partecipate da Gioacchino Genchi, da quelle relative al fallito attentato dell'Addaura ai danni di Giovanni Falcone del 1989, fino ai più recenti incarichi per gravi omicidi di mafia e fatti che, badate bene, coinvolgevano gli stessi magistrati della procura di Roma. Che c'entra con "Why not"? Forse erano proprio questi dati quelli che interessavano i magistrati di Roma ed i Carabinieri del ROS? Parliamo ora per qualche minuto di numeri; consideratelo come sorbetto. Nella fuga di notizie, che sa tanto di istituzionale, si parla dei dati di traffico, si sparano numeri a casaccio senza considerare quanti siano gli elementi di una transazione telefonica, senza spiegare cos'è il traffico delle celle, senza specificare che non riguarda per nulla attività invasive sui soggetti controllati, perchè tutto si riduce ad evidenziare solo una, due chiamate di tutto il traffico telefonico acquisito. Le chiamate di interesse, quelle valorizzate da Genchi nelle sue relazioni, infatti, finiscono sempre per riguardare mafiosi, criminali comuni ed uomini delle istituzioni collusi con la mafia, come è stato per le "Talpe" alla DDA di Palermo, in cui il lavoro di Genchi è stato fondamentele ad identificare (ed è stato lui il primo a farlo) un marescialo del ROS (il maresciallo Riolo) ed un altro maresciallo die Carabinieri (il maresciallo Borzacchelli, frattanto divenuto deputato regionale), quali autori della fuga di notizie sulle microspie a casa del boss Giuseppe Guttadauro. Sempre in tema di numeri provate soltanto ad immaginare quante transizioni intervengono nella cella di una città, o ancor di più nella cella vicina una stazione ferroviaria, ad uno stadio o ad un aeroporto; sms, chiamate, accensione e spegnimento del cellulare. Non lo spiegano. Danno i numeri, li sbattono in faccia a chi nulla sa di queste specifiche tecniche d'ndagine e li fanno impallidire. Parliamoci chiaro, tra persone per bene e che hanno un cervello. L'unico errore, grave ed imperdonabile del dottor Genchi è stato quello di imbattersi in indagati eccellenti che si riteneveno e si ritengono immuni dalla legge penale. Questa è l'unica ragione di questa telenovelas di serie B a puntate nelle quale non si parla di ciò che di reale c'è in quei dati, dei nomi effettivi dei magistrati, dei politici, degli imprenditori, degli appartenenti ai servizi segreti e dei giornalisti di cui Genchi si stava realmente occupando e che oggi cercano di scriverne l'epitaffio . La reazione di Genchi, la sua determinazione e il suo coraggio sono una garanzia per gli italiani onesti che a migliaia, oramai quasi milioni, inondano i suoi spazi sul web, dal blog a Facebook, lasciando messaggi di vicinanza e solidarietà, tutt'altro che preoccupati di essere stati da lui intercettati. Gli scrivono i giovani Beppe Grillo, gli scrivono le casalinghe e gli insegnanti. Lo applaudono i giovani di Rifondazione Comunista come molti, moltissimi giovani di Destra, ormai orfani del loro ultimo surrogato di partito (Alleanza Nazionale) svenduto a Berlusconi nel nome dell'inciucio del partito unico, a cui solo non partecipano (ancora) ufficialmente i "diversamenti concordi" (come li definisce Travaglio) del Partito Democratico. Questo spiega tutto e spiega l'irritazione e la reazione di Rutelli, amico di Saladino, i cui tabulati e le cui intercettazioni sono pure finite nell'indagine "WhY Not". Sono in molti magistrati in questo momento che ricordano alla Procura di Roma (o meglio ai magistrati della Procura di Roma che indagano su Genchi) che Genchi nel suo lavoro ha sempre manifestato il massimo della correttezza e del rispetto per la riservetezza e per le garanzie di libertà e di difesa degli indagati dei quali si è occupato, persino dei peggiori killer. Volevano creare un mostro e hanno creato un eroe. E ora che le cose sono chiare, la telenovelas può continuare; noi nel frattempo siamo arrivati al dolce. Per il limoncello rimandiamo alla prossima puntata, aspettando le prossime fughe di notizie ad orologeria. Intanto Genchi mantiene il silenzio che si è imposto dopo la sospensione dal servizio in Polizia e dal suo status di facebook tiene solo a precisare: "Anche se sospeso dal servizio in Polizia io sto con lo Stato e difenderò il mio Capo della Polizia che mi ha sospeso fino in fondo. I nemici della Verità e della Giustizia e quelli che vi remano contro non sono nella Polizia di Stato!". Indipendentemente dal numero delle utenze e dei record dei tabulati telefonici, il valore assoluto della dignità di un uomo come Genchi è dato dai fatti, dalla sua storia, dal suo passato e ci auguriamo tutti dal suo futuro. Gli italiani onesti lo sperano, gli altri un pò meno.

 

 

http://bennycalasanzio.blogspot.com/2009/0...in-un-menu.html

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  • 3 settimane dopo...

la grande bufala se ne va...

 

Il Riesame ha annullato i due decreti di sequestro dei computer di Gioacchino Genchi, l’ex consulente di De Magistris indagato a Roma e perquisito dal Ros per abuso d’ufficio, accesso illegale a sistema informatico, violazione del segreto di Stato e dell’immunità parlamentare. Crolla così miseramente l’iniziativa dei procuratori aggiunti Nello Rossi e Achille Toro, che aveva portato al linciaggio di Genchi (Gasparri ne aveva addirittura chiesto l’arresto). Le motivazioni non sono ancora note. Ma l’avvocato Fabio Repici ha dimostrato che i reati contestati sono puro dadaismo giudiziario.

 

Accesso abusivo all’Agenzia dell’Entrate: non era abusivo perché autorizzato da vari pm. Acquisizione di tabulati “riconducibili a parlamentari” senza il permesso del Parlamento: per sapere che un telefono è riconducibile a Tizio o Caio, bisogna acquisirlo. E ad acquisirlo non è il consulente, ma il pm. E l’autorizzazione delle Camere è richiesta per usare i tabulati nel processo, non nelle indagini. E i tabulati non erano riconducibili a parlamentari: quello di Mastella era intestato alla Camera e al Dap, quello di Minniti a un tizio di Treviso, quello di Pisanu a tale Stefania I., quello di Loiero non era coperto da immunità perchè Loiero non era parlamentare. Quanto a quelli dei servizi segreti, non sono coperti da alcun segreto. In ogni caso non si vede che c’entri la Procura di Roma con un signore che vive e opera a Palermo. Si spera che il Riesame chiuda l’ennesima pagina nera della giustizia italiana sul caso Catanzaro. E che qualcuno, magari, torni a occuparsi del caso Catanzaro.

http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/

 

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero

http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/it..._110357778.html

 

 

Il COPASIR anzichè ostacolare la giustizia con relazioni surreali e altri giochetti pur di difendere la casta sarebbe meglio che controlli meglio i servizi segreti :thumbdown:

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Chi sbaglia non paga

 

Gioacchino Genchi, additato dal Copasir, da politici di destra e sinistra e dalla stampa al seguito come un mostro che spia tutto e tutti e dunque «merita l’arresto» (Gasparri), «ha agito correttamente» senza violare alcuna legge. Lo scrive il Riesame di Roma, presieduto da Francesco Taurisano, nelle motivazioni all’annullamento dei sequestri dei computer di Genchi, disposti dai procuratori Toro e Rossi ed eseguiti dal Ros. Di più: i giudici demoliscono pure le fantasiose accuse mosse a suo carico (abuso d’ufficio, accesso abusivo a sistema informatico, violazione dell’immunità parlamentare e del segreto di Stato). Genchi «non ha violato le guarentigie dei parlamentari interessati all’acquisizione dei tabulati» (Mastella & C.): «agiva di volta in volta in forza del decreto autorizzatorio del pm De Magistris, comunicandogli ogni...coinvolgimento di membri del Parlamento intestatari delle utenze». L’accesso all’anagrafe dell’Agenzia delle Entrate «non ha arrecato nocumento» ad alcuno. Quanto ai tabulati di uomini dei servizi segreti, «non è dato comprendere il nocumento per la sicurezza dello Stato», ma soprattutto «il tribunale non rinviene la norma di legge» che vieterebbe di acquisire i tabulati di uno 007: «Genchi agì nell’esercizio delle sue funzioni di ausiliario del pm De Magistris». Domandina: quando tre pm di Salerno perquisirono la Procura di Catanzaro e il Riesame diede loro ragione, il Csm li cacciò su due piedi. Ora che due pm di Roma han perquisito Genchi e il Riesame ha dato loro torto, cosa pensa di fare il Csm? Per coerenza, non potrà che promuoverli.

 

Marco travaglio

 

Come mai non ho sentito di questa sentenza in TV?

chissà

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