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TsAGI

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  1. La tastiera ti ha mangiato uno zero, il prototipo si chiamava T-10 non T-1 Detto questo, in diversi libri (soprattutto di Gordon) la faccenda era stata palesata. I primi prototipi, basati sul disegno originario con le ali a delta ogivale, avevano dato dei buoni risultati in galleria del vento ma pare che, a causa delle solite promesse altisonanti di Lyulka poi non mantenute nè come spinta nè come consumi, l'aereo fosse prestazionalmente molto al di sotto delle specifiche. In pratica l'aereo era stato disegnato su caratteristiche dei motori (peraltro ancora in fase di sviluppo come spesso succedeva in URSS) poi rivelatesi alquanto ottimistiche per non dire altro, e tutto questo portò all adecisione di ridisegnare quasi completamente l'aereo piuttosto che semplicemente aspettare che Lyulka risolvesse il danno. In effetti il T10-1 presentava (tra le altre cose) delle gondole per i motori molto "panciute" verso il basso proprio perchè il posizionamento degli accessori era quello classico, verso il basso. Per migliorare con poco sforzo la situazione aerodinamica del mezzo (ed aiutare i motori a combinare qualcosa di un pochino meglio..) si decise tra le altre cose di ruotarli di 180° rendendo molto più filante la parte inferiore dell'aereo. Questo comunque non significa che l'unico problema dell'intero progetto fossero i motori, anzi... diciamo che quello è stato il "LA" per rivedere tutto, dalla posiziopone reciproca (e la forma) delle gondole, alla sezione frontale, al peso, alla pianta alare, al riposizionamento dei freni aerodinamici.. tanto che ci vollero circa 5 anni per vedere in volo il "figlio" del T10, vale a dire il Su-27 che ora conosciamo.
  2. Ciao, il problema più grosso fu che l'uffficio di Lyul'ka dove stava avvenendo la progettazione e l'assiemaggio del prototipo funzionante si trovava a Leningrado. Al momento dell'invasione tedesca fu spostato tutto il personale, il materiale ecc verso est ed è ovvio che tuttpo il progetto fu molto molto rallentato inquanto fu necessario spostare tutto lo sforzo possibile alla produzione e progettazione di materiale più immediatamente "spendibile" o quantomeno "necessario". Il prototipo era comunque stato assemblato per (pare) circa il 65%. Per quanto riguarda i Nene poi, quando li ricevettero i Sovietici avevano già motori a reazione autoctoni in fase di test. Allo stesso momento è ovvio che per loro fu molto più vantaggioso dal punto di vista di tempo e sforzo mettere in linea subito i "Nene" già funzionanti e concentrarsi sui progetti autoctoni con meno "patema d'animo". Tra l'altro, stando a quanto dice Gordon, quando i sovietici ricevettero il primo Nene ne avevano già diversi funzionanti, ottenuti tramite spionaggio dei disegni e progetti originali. Ed ancora "pare" che gli inglesi fossero a conoscenza di questa cosa.
  3. ah ecco.. chiedo scusa mi era sfuggita la cosa... comunque anche l'articolo di The Local riporta il fatto che entrambe le parti abbiano smentito..
  4. The Local, un giornale di news svedese in lingua inglese facendo riferimento ad una notizia presa da Aviation Week riporta che gli americani sarebbero dell'idea di sostituire tutti i T-38 che tutt'ora utilizzano come aerei d'addestramento. Pare che stiano pensando di sostitiurli con i Gripen (anche se suppondo non tutti dato che si tratta di qualcosa come 450 aerei...) http://www.thelocal.se/50238/20130913/
  5. Molto interessante intervento, Pinto.. alcune cose che non sapevo.. Allora, parlando di Analog (nel gergo sovietico ovviamente questa parola non si riferisce ad "analogico" quanto piuttosto ad "analogo" quindi simile, imitatore) ci sarebbe anche questo: è un Sukhoy Su-9 modificato, utilizzato per studiare la pianta alare da utilizzarsi per il bellissimo Tu-4 (Sotka): da notare che Sotka in russo significa 100, che si riferisce al peso in tonnellate del progetto T-4.. per via di ciò, il Su-9 modificato venne battezzato Su-100L (L sta per Laboratorio). Questo aereo ha testato almeno 8 diverse configurazioni di ala. Ci fu un ulteriore Sukhoy modificato a supporto al progetto T-4, basato questa volta sul Su-7U (quindi un biposto) e venne utilizzato come testbed per l'impianto completo dei controlli di volo del Sotka.
  6. Come giustamente ha detto Pinto, i ritardi sulle consegne non hanno permesso a questi due prototipi di essere pienamente utili nello sviluppo del TU-144. Il prototipo della prima foto I/1 (tra l'altro bellissima la livrea ed il codice di registrazione civile) è quello che effettivamente ha volato con la pianta alare utilizzata sul Tupolev mentre il prototipo nella seconda foto I/2 è quello che sarebbe dovuto servire per decidere effettivamente la pianta alare del TU: infatti ha la particolarità di avere la parte del LERX intercambiabile proprio a scopo di test. Tra l'altro ci sono in giro foto di questo aereo con lerx differenti, ma l'aereo è sempre lui! Nella foto, osservando l'ala sinistra, si vede esattamente il punto dove parte la zona "intercambiabile" dell'ala, che è quella senza filetti. In special modo questo I/2 aveva una serie di telecamere e fotocamere puntate verso le zone di interesse dell'ala per riprenderne il comportamento.
  7. TsAGI

    Photo Calibration MArkings

    Ciao a tutti, ho cercato di trovare informazioni sui photo calibration markings che vengono utilizzati sui prototipi in fase di sviluppo ma non ho trovato granchè. Mi piacerebbe sapere esattamente a cosa servono e come vengono utilizzati. Sono certo che più di uno quì saprà rispondermi, in ogni caso allega una foto eslicativa utile a chi magari non ha presente di cosa stiamo parlando. Grazie in anticipo
  8. TsAGI

    esiste davvero l' Fi 101

    questo è il primissimo di (tutti) i libri che ho di Gordon.. lo so praticamente a memoria
  9. TsAGI

    esiste davvero l' Fi 101

    Molto probabile hanno sbagliato il nome anche perchè lo Yak-15 non ha mai avuto designazioni particolari nemmeno durante le prime fasi dello sviluppo: era designato internamente in diversi modi tra cui Yak-Jumo, Yak-RD o Yak15-RD10 ma comunque tutte si riferivano sempre a Yak-15 che fu da subito il suo nome ufficiale e come vedi nessuna assomiglia a quella "roba là" e
  10. TsAGI

    esiste davvero l' Fi 101

    Tutta sta fatica per uno Yak-15 (ovviamente Giuseppe sto scherzando , ci mancherebbe!) Comunque grazie per avere messo la foto!
  11. TsAGI

    esiste davvero l' Fi 101

    Puoi caricare la foto su imageshack e poi metto il link nel messaggio.. scusa ma sono curioso di vedere sta foto..
  12. TsAGI

    esiste davvero l' Fi 101

    Potresti postarla in qualche altro odo? non ho accesso a facebook.. grazie..
  13. TsAGI

    esiste davvero l' Fi 101

    Ovviamente mi posso sbagliare, ma dopo aver letto decine di libri che prendevano anche in considerazione i progetti, gli one-off ecc OKB per OKB, continua a non risultarmi che abbiano mai pensato nè progettato aerei imbarcati. Ripeto, l'unica possibilità che si erano lasciati erano gli elicotteri imbarcati e gli Yak STOVL. Volendo dirla tutta ci sarebbero tracce di un progetto Yakovlev dei primi anni '60 per un VTOL supersonico ma non doveva essere imbarcato e per di più non superò mai lo stadio di disegno. E nemmeno quello aveva attinenza con la sigla indicata.
  14. TsAGI

    esiste davvero l' Fi 101

    @Giuseppe: Nemmeno io capisco a che aereo ci si stia riferendo con Fi 101, non mi risultano x-planes sovietici con quella sigla. E per dirla tutta non mi risulta nemmeno abbiano mai pensato seriamente ad un aereo imbarcato se non in tempi recenti. L'unico aereo imbarcato sovietico era lo Yak-38 ma che non ha mai avuto nulla a che fare con la sigla da te indicata: il suo predecessore peraltro mai entrato in produzione era lo Yak-36, il figlio anch'esso mai entrato in produzione è lo Yak-41 o 141 come a volte indicato. Se potessi essere più preciso te ne sarei grato dato che la cosa mi interessa.
  15. TsAGI

    Space shuttle russo

    Bhe non era una ammissione di ritardo.. semplicemente per i motivi (poco lungimiranti) che abbiamo detto prima si decise che valeva la pena farlo. Nulla di più. Ed il fatto che fossero arrivati prima gli americani al progetto Shuttle era solo perchè ai russi non serviva.. E se vogliamo dirla tutta inizialmente non serviva mano agli americani, che infatti seguivano, per creare navette riutilizzabili, lo stesso approccio sovieti: lifting bodies di dimensioni "umane" messi in orbita eventualmente tramite razzi spendibili. Poi i militari ci misero lo zampino con le loro specifiche e lo Shuttle diventò quello che conosciamo. Purtroppo questa decisione incise anche sulla visione sovietica della faccenda e causò il blocco di molti promettentissimi progetti che oltretutto sarebbero venuto molto molto comodi anche ora che non ci sono più gli Shuttle. Per il resto, i lifting bodies erano allo studio allo TsAGI da diveri lustri a partire da prima della metà degli anni 50. Del resto, il BOR-4 per esempio volò nei primi anni 80 ma era ripreso dallo Spiral che invece era di metà degli anni 60.. E sempre dei primi anni 80 erano gli studi relativi al MAKS: MAKS e tutti quelli che ho citato erano lifting bodies e praticamente tutti erano antecedenti al progetto Buran. Che purtroppo prevalse. Senza contare come dicevo ai progetti degli spazioplani che tra alti e bassi erano già ferventi da metà degli anni 50..
  16. TsAGI

    Space shuttle russo

    Anche io penso che non abbia senso riportare in vita un progetto del genere, anche perchè non si tratta semplicemente di "costruire" un Buran, ma come dicevo qualche posto più indietro si tratta di costruire un intero sistema Energya (molto complesso e molto costoso) dato che i "serbatoi" del Buran sono tutto meno che semplice serbatoi come erano nel sistema Shuttle.. A quanto ho visto sono tornati in ballo alcuni "vecchi" progetti ai quali facevo riferimento prima, ed anche gli americani stanno pensando a qualcosa di molto simile con l'x-37.. in pratica stanno tornando tutti indietro di 30 o 40 anni perchè le cose più "semplici" forse erano davvero le più funzionali ed abbordabili economicamente.
  17. TsAGI

    Space shuttle russo

    Nessunissima volontà di polemica con Voltur sia chiaro, ma questa affermazione è lontanissima dalla realtà delle cose: ci furono infatti molte motivazioni ben più pratiche che portarono alla decisione di costruire una controparte dello Shuttle. Per anni in Urss si discusse e si analizzarono (da parte di svariati enti tecnici separatamente, università ecc) le caratteristiche principali del progetto Shuttle quali per esempio il payload al decollo, il payload al rientro, i costi di progetto e poi di esercizio, basi di lancio ecc. La paura era che lo Shuttle sarebbe nato principalmente a scopi militari, poichè nessun calcolo effettuato circa i costi reali di un progetto del genere era mai riuscito a rendere vantaggioso lo shuttle con un uso prettamente commerciale o scientifico. Diciamo subito che se da un lato questo ragionamento mette in luce ancora una volta una certa tendenza paranoica dei russi, dall'altro non era poi tanto strampalato. Infatti lo Shuttle è stato davvero usato molto spesso a scopi militari (certo, non come bombardiere nucleare come temevano i sovietici ), Tanto più la preoccupazione aumento quando i sovietici seppero che la base militare di Vandenberg avrebbe accolto una rampa di lancio per lo Shuttle, oltre a quella di Cape Canaveral.. Efraim Akin, uno scienziato dell'Istituto di Matematica Applicata dell'Accademia delle Scienze (aveva lavorato alla stesura del rapporto di studio sullo Shuttle americano) intervistato anni dopo ricorda che quando vennero analizzate le traiettorie possibili fu chiaro che la partenza dalla base di Vandenberg rendeva possibile un sorvolo completo dell'URSS nella prima orbita, possibilità alla quale i militari assegnarono subito il temutissimo First Strike e per giunta realizzabile in pochissimi minuti.. Questo fu il motivo di gran lunga più importante (se non addirittura l'unico) che spinse i sovietici a varare il progetto Buran: avere una controparte di quella che si ipotizzava essere principalmente un'arma. Purtroppo questa cecità dei politici e dei militari precluse la continuazione di progetti molto promettenti che eran sulla via del prototipaggio, anche se da metà degli anni 50 in poi tra LKS, Spiral e MAKs (senza contare l'incredibile M-19 di Gurko che a livello di progetto se la giocò con il Buran) i sovietici persero moltissime ottime opportunità di avere spazioplani di varie dimensioni e riutilizzabili a costi di frazioni rispetto ad un progetto Shuttle/Buran. So che alcune di queste idee sono in via di rinascita, quindi vedremo nei prossimi anni cosa succederà.
  18. Avevo letto anche io qualcosa del genere circa questo argomento: non escludo che ci possano anche essere altre cause ma a quanto ne so è un effetto aeroelastico prima che aerodinamico. Per certo la "prova" risiede nello Yak-26: nel tentativo di aumentare la velocità di questo aereo Yakovlev in persona decise (senza minimamente interpellare il dipartimento di calcoli strutturali del suo OKB) di dimezzare il rapporto spessore/corda dell'ala lasciando uguale tutto il resto (freccia, struttura interna ecc). Il risultato fu proprio che l'ala torcesse a tal punto durante le manovre ad alta velocità da presentiarsi l'effetto di inversione dei comandi. Problema peraltro che si portò a dietro tutta la famiglia seguente (Yak-27 e 28) seppur in misura minore. Uno dei pochi miglioramenti possibili 8senza buttare l'aereo e riprogettare completamente ala ed impennaggi) fu di spostare gli alettoni nella parte interna dell'ala (tra il motore e la radice alare) e di ingrandirli il più possibile. Ovviamente però questo non eliminò mai idel tutto il problema perchè l'ala comunque continuava a torcere...
  19. TsAGI

    Space shuttle russo

    Yes.... Mio Link
  20. TsAGI

    Space shuttle russo

    Ciao, di che cosa vorresti qualche foto? dell'HW dei computers? Se è così non credo di averne, quello che ti posso dire è che la memoria di massa era a nastro magnetico esattamente come quella dello Shuttle (per lo meno fino all'88 come si deduce dal reference manual di quell'anno che si trova sul sito della Nasa). C'era un clock a 4MHz che sincronizzava tutti gli 8 computers tra di loro ed il generatore di clock era ridondante su 5 linee.. per star sicuri
  21. TsAGI

    Space shuttle russo

    Bella sta storia della memoria limitata del computer che ha costretto a fare solo 2 orbite.. mai sentita in vita mia su nessun sito o libro che ho letto... la fantasia sulle "cose sovietiche" mi stupisce sempre.. comunque.. Prima di tutto diciamo 2 cose sul/sui Buran costruiti: non era affatto un "dimostratore di tecnologia" tanto è vero che venne inizialmente previsto che fossero in linea 3 navette contemporaneamente, poi addirittura 5. Era un dimostratore nel senso che per motivi strettamente politici venne imposto ai progettisti di costruire un qualcosa che fosse il più simile possibile allo Shuttle americano, anche se da decenni in URSS si stavano studiando sistemi sempre riutilizzabili ma molto meno costosi (tipo i cosiddetti spazioplani leggeri per esempio, o il progetto Spiral ecc). Il fatto che il Buran orbitale non fosse ancora omologato per voli umani era soltanto una decisione legata alle tempistiche: dato che il primo lancio era in ritardo di circa 5 anni o giù di lì rispetto alla tabella di marcia, venne deciso di lanciarlo in modalità automatica senza equipaggio in modo da risparmiare il tempo necessario per testare ed "omologare" tutto ciò che riguardava l'eventuale equipaggio. Nello specifico, lasciando per poche ore il Buran in orbita venne evitato di montare (e testare) un gran numero di apparecchiature e strumentazione tipo per esempio i radiatori per raffreddare il vano di carico, le fuel cells più tutto il sistema di supporto per l'equipaggio ecc. Vorrei sottolineare una cosa a proposito del volo in modalità automatica: essa era una vera modalità automatica, da intendersi come capacità di volare autonomamente rendendo questo aggeggio una sfida tecnologica di valore assoluto. In pratica venivano memorizzati i profili di volo nei computer di bordo, poi i calcolatori sceglievano in caso di bisogno di cambiare il profilo e di fare "di testa loro". Esisteva la possibilità comunque di radiocomandarla da terra e di essere portata in maniera manuale. Da quì forse è nata la leggenda metropolitana riportata più su, quella relativa alle due orbite: dato che il software avrebbe dovuto contenere tutto il piani di volo moltiplicato per i giorni di permanenza del Buran in orbita, è evidente che lasciarcelo per solo 2 orbite permetteva di semplificare grandemente il software da installare e risparmiare quindi ulteriore tempo. In effetti il software era suddiviso tra sw necessario ai computer per funzionare ed il sw di volo: il sw di volo sarebbe stato troppo grande per essere inserito nella memoria generale dei computer di volo (ma questo vale in generale per una missione lunga e non è relativo alle due orbite), e venne quindi inserita in banchi di memoria separati per le diverse fasi di volo ed i computer le avrebbero caricate di volta in volta quando necessario. A seconda quindi della missione del profilo di volo del tempo di permanenza in orbita ecc. sarebbero state di volta in volta scritte e caricate le parti di sw necessarie. Chi ha scritto quell'assurdità sulla mancanza di memoria che causò un volo solo di 2 orbite o non ha capito quello che ha letto o non ha capito quello che ha letto (l'info probabilmente è stata presa da un bellissimo libro intitolato "Energia-Buran the Soviet Space Shuttle" dove spiega chiaramente questa faccenda ma senza che chi l'ha riportata l'abbia capita e OVVIAMENTE non mi riferisco all'utente ROBY1!!). Per tornare al discorso dei computer di bordo: c'erano 2 set ridondanti di computer ognuno costituito da 4 computer identici ognuno dei quali lavorava in sincrono con gli altri ed ognuno dei quali controllava i calcoli di tutti gli altri confrontandoli con i propri. Se i calcoli di uno dei 4 fossero risultati in disaccordo con gli altri, esso sarebbe stato spento automaticamente (ognuno dei due set sarebbe rimasto pienamente operativo anche con soli 2 computer attivi): in questo scenario era previsto che un terzo computer andasse in failure e fosse escluso dalla rete. Senza contare che ognuno dei booster che componevano il sistema Buran possedeva un proprio computer di guida indipendente ed una propria piattaforma inerziale di guida: tutti i suddetti computers lavoravano di concerto ed erano in gradi nei limiti del possibile di gestire anche eventuali failure di un propulsore decidendo autonomamente per esempio di spegnere il booster opposto per mantenere la traiettoria corretta, potevano ricalcolare se nella nuova situazione la missione assegnata poteva o non poteva ugualmente essere portata a termine ecc. Questo si rese necessario per il semplice motivo che il sistema Energiya non era stato progettato esclusivamente per portare il Buran in orbita (come per i serbatoi dello Shuttle) bensì erano pensati per essere utilizzati anche singolarmente per missioni diverse. Da qualche parte ho letto anche un aneddoto relativo alla fase di avvicinamento alla pista di atterraggio del Buran (che come abbiamo detto è avvenuta in maniera totalmente autonoma come tutto il resto del volo): il profilo di volo memorizzato prevedeva che l'approccio alla pista avvenisse da un lato della pista, invece ad un certo punto il Buran virò dalla "parte sbagliata" mandando in panico totale il controllo volo, che pensarono a quel punto di averlo perso. Fino a che si resero conto che semplicemente aveva deciso di approcciare la pista virando dalla parte opposta, probabilmente valutando la situazione del vento che in quel momento era laterale e per giunta spirava a quasi 70km/h. Tra l'altro il primo volo "battezzò" come meglio non si poteva questo gioiellino: venne lanciato nel mezzo di una tempesta di neve con venti a 60km/h, e Buran in effetti significa proprio Tempesta di Neve Mi scuso se sono stato iperlunghissimo, ma spero di avere fornito qualche info interessante e magari qualche spunto per intaccare certi luoghi comuni vogliono l'URSS solo capace di copiare per giunta malamente dall'occidente e che fossero all'era della pietra in elettronica e compagnia briscola.. Non che in certi frangenti e situazioni ciò non fosse vero, ma perchè non era affatto sempre così. Il lancio del Buran fu uno sforzo immane (assolutamente inutile certo) ma fu coronato da un successo tecnologico e pratico incredibile proprio per tutti gli sforzi fatti anche di inventiva ed assolutamente autonomi rispetto agli Shuttle americani anche se l'idea iniziale proprio da lì nacque.
  22. TsAGI

    [WIP] EF-111 Raven

    @bs_yamato: si si, passa (eventualmente in PM) che mi interessa. Anche su ebay ho trovato un sito molto interessante che tratta quasi l'intero catalogo dell'Amodel. La cosa che mi stuzzica di più è che hanno in produzione anche prototipi sovietici, one off ecc..
  23. TsAGI

    [WIP] EF-111 Raven

    @bs_yamato: anche io uro molto l'Amodel, proprio per il fatto che ha in produzione (sempre che di "produzione" si possa parlare........) aerei incredibili soprattutto per me che ne costruisco solo di sovietici. Però quando si apre la scatola c'è solo da mettersi a piangere.. spesso non si distinguono i pezzi dallo sprue sei li col bisturi in mano e ti chiedi: ma dove devo tagliare? Bhe cmq sono divertenti e soprattutto costano davvero una miseria di euro, vale sempre la pena provare.
  24. TsAGI

    [WIP] EF-111 Raven

    @necrotec: dai vado OT ma te la racconto... scena: armadio a muro al quale ho levato la porta, tale da diventare una specie di libreria incassata nel muro, ripiano alto con libri libroni dvd e quanto altro.. ripiano medio: SU-47 Berkut, MiG-31, MiG-21 (bellissimo venuto bene in 1/48), MiG-9, La-15... un giorno ho l'ottima idea di appoggiare sul ripiano alto uno stradario europeo del peso di 2kg.. il quale, non avendo copertina rigida, decide di infilarsi tra i libri ed il muro, scivolare di sotto e cadere di piatto sopra gli aerei sopraelencati.... ti lascio immaginare cosa non è successo... aerei schiacciati, volati per terra.. pezzi sparsi (ovviamente spezzati, non semplicemente scollati...) per mezzo salotto.. qualcosa ho recuperato, qualcosa non ci sono riuscito... vedila così: è sempre la scusa buona per comprare un'altra scatola senza patemi d'animo
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