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colombo37

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  1. Posso darti qualche piccola dritta, io ho ripreso il modellismo da poco tempo e quindi la mia esperienza non è altissima, comunque.... Dopo la verniciatura con l'aerografo, che suppongo avvenga con colori opachi, occorre di solito dare una mano di trasparente lucido, necessaria per non far vedere i bordi delle decals. A questo punto con un pennellino sottile intinto nel colore ad olio molto diluito (io uso anche le tempere) si ripassano le pannellature e i rivetti. La superficie lucida permette al colore di scorrere con facilità e di riempire tutti i piccoli solchi. Essendo il colore molto diluito, è facile pulire con un cotton-fioc le eventuali sbavature, senza inficiare la precedente colorazione delle pannellature. Ottenuto il risultato che si desidera, occorre una ulteriore mano di trasparente lucido per fissare il tutto, oppure si può anche passare alla applicazione delle decals, che richiedono successivamentre una mano di trasparente lucido. Evidentemente se il modello richiede una finitura opaca si deve infine ripassare il tutto con una mano finale di trasparente opaco. Spero di esserti stato di aiuto, quanto sopra è una tecnica elementare che evidenzia solo le pannellature e non produce effetti di apparenze tridimensionali. Per modelli di aerei con finitura in colore chiaro le tecniche sembrano essere molto più complicate, io non le ho ancora sperimentate. Buon lavoro.
  2. Gran bel lavoro. L'accuratezza dei particolari e la vivacità dell'assieme fa venire il sospetto che si tratti di una realizzazione da concorso. E' così o il tutto rimarrà nascosto in casa? Sarebbe un peccato.
  3. Ottimo commento! Ingegneristicamente corretto e privo di influenze politicheggianti. Complimenti.
  4. Le tangenti da pagare in certi paesi per ottenere gli ordini (particolarmente per quanto riguarda gli armamenti) sono purtroppo la norma, e personalmente non mi sento di condannare un responsabile aziendale che le concede per creare opportunità alla sua azienda, ammesso che l'operazione sia ristretta ai rapporti tra committente e fornitore. Se invece parte dei denari delle tangenti prendono altre vie sporche, allora è opportuno e giusto che la magistratura faccia la sua parte. Stabilito questo, dato che non conosco tutti gli aspetti della faccenda, mi chiedo: se è intervenuta la magistratura in una questione che avrebbe potuto rimanere secretata nell'ambito aziendale, chi ha sollevato il polverone? E a quale scopo? Se si tratta di una faida aziendale o, peggio, politica allora dobbiamo concludere che per bassi interessi pseudo-personali, in Italia qualcuno nemmeno considera il rischio di mandare in malora un capisaldo dell'industria avanzata. E di conseguenza non ce la si prenda con i magistrati, ma con questi gaglioffi. Comunque staremo a vedere, anche se non mi aspetto molti chiarimenti a breve.
  5. Grazie degli apprezzamenti, anche se debbo confessare che i vani carrello hanno dei difetti (non apprezzabili ad un esame affrettato, ma ci sono!) che nelle foto non ho, evidentemente, mostrato. Ora sono in cerca di documentazione per decidere la prossima avventura, che sarà un P40 in versione E.
  6. Si, è il kit Italeri. Per le macchie della mimetizzazione ho realizzato con cartoncino delle specie di stencils, incidendo con un cutter affilato i vari "vermicelli", secondo uno schema preso da un profilo contenuto in un libro sul Saetta. I cartoncini sono stati applicati con nastro di mascheratura Tamiya sulle ali e sulle superfici del timone, quindi ho spruzzato il verde oliva scuro, e il risultato è stato soddisfacente. Per la fusoliera il lavoro risulta più complicato. Ho proceduto per sezioni, data la difficoltà di far aderire gli stencils sulle superfici curve, correggendo dove necessario direttamente con l'aerografo. Esperti di aerografo potrebbero essere in grado di eseguire il tutto direttamente, ma occorrerebbe una mano ferma e un aerografo di ottima qualità, cose che io non ho, quindi ho scelto la via più facile.
  7. Particolari molto belli e verniciatura splendida. Trovi molta differenza, per quanto riguarda il risultato finale, tra le vernici con solvente e le acriliche? A me non piace per niente l'idea di dovere, a ogni passata, lavare i pennelli con il solvente (azione pure fortemente avversata da mia moglie, il cui odorato ha sensibilità elevatissima), e quindi sono costretto a stare sugli acrilici; cosa ci perdo? A proposito, spero che il tuo modello permetta un inserimento "apribile" dell'armamento; sarebbe veramente un peccato rinchiudere definitivamente il pezzo senza poterlo vedere.
  8. colombo37

    Macchi MC200 Saetta finito

    Come detto alcune settimane fa, mi sono dedicato alla costruzione del Saetta, che ora è finito. Durante il processo di assemblaggio ho commesso molti errori, che ho dovuto rimediare a posteriori insultandomi fieramente, comunque il risultato finale è, a mio avviso, abbastanza accettabile. Metto gli errori e i rimedi nel cassetto "esperienza" che è sempre pressochè vuoto. Il modello riproduce una unità del 374simo stormo, nel periodo in cui lo stesso era stato trasferito in Libia. La documentazione base si riferisce a una foto che riporta una formazione in volo sul deserto nel Dicembre 1941. In base a detta foto la mimetizazione è del tipo a "vermicelli", non è montato il filtro del radiatore olio e l'aereo è privo dell'apparato radio. Non sono sicuro circa il colore dell'insegna "asso di bastoni", che secondo alcune documrntazioni aveva il bordo rosso e secondo altre il bordo azzurro, io ho scelto il rosso. Di seguito alcune foto del modello. Come al solito commenti e critiche sono assai graditi. Grazie e buon modellismo a tutti Colgo l'occasione per chiedere un parere. Visto che le costruzioni già eseguite (solo tre!) si riferiscono ad aerei da caccia del periodo 1941-42, vorrei proseguire con questo soggetto. Sono indeciso tra un "Rata" russo o un P40 americano. Qualcuno che si è già cimentato con questi esemplari ha dei consigli su quale scatola sarebbe preferibile? Grazie
  9. Gli ultimi interventi, salvo forse qualche piccola esagerazione, evidenziano la storica debolezza dell'apparato industriale italiano dell'epoca (ma oggi siamo in condizioni diverse?) per quanto attiene all'esigenza di stare al passo con il necessario aggiornamento delle caratteristiche di prodotti complessi quale può essere un aeroplano. Probabilmente mancò la possibilità, e anche la volontà, di intervenire, quando necessario, nella modifica dei progetti e nel coordinamento tra progetto e industrializzazione. Il male penso sia stato anche quello che è da sempre il problema principale di molte strutture industriali, ossia la resistenza occulta al cambiamento. Se a questo si aggiunge la povertà della ricerca rispetto a nazioni strutturalmente più forti (l'ala a profilo laminare era probabilmente del tutto sconosciuta in Italia, e i team di studio che portarono all'effetto aerodinamico del radiatore del Mustang in Italia ce li sognavamo). Proprio per queste ragioni insisto nel pensare che la dispersione delle scarse risorse mentali e organizzative tra troppe industrie, per favorire interessi economici del tutto particolari, fu una follia.
  10. Buon giorno a tutti gli amici. Come già accennato, sto lavorando al Macchi Saetta e l'unità scelta per la riproduzione è un aereo appartenente al 374simo stormo. Mi baso su una fotografia (ovviamente in bianco-nero) che rappresenta tre aerei di questo stormo in volo sul deserto libico; le macchine appaiono prive del radiatore ausiliario per l'olio, che evidentemente fu installato sulle unità successive. Vengo al punto topico: la mimetizazione è del tipo D2A, a macchie verdi su fondo superiore "nocciola chiaro 4"; sono alla verniciatura del fondo superiore e, pur avendo acquistato la vernice di questo tipo, la tonalità mi sembra eccessivamente scura. Le foto sono le seguenti Faccio quindi doveroso appello agli esperti del forum per un parere. Al punto in cui sono la riverniciatura del fondo non sarebbe un problema, mentre procedendo all'inserimento delle macchie (che eseguirò utilizzando delle specie di stencils che ho preparato incidendole su cartoncino) rischio di perdere moltissimo tempo e poi trovarmi con un modello avente colori lontani dall'originale. Grazie anticipate a tutti coloro che vorranno darmi una mano.
  11. colombo37

    Fiat Cr 42

    Come sempre un bellissimo modello. Il motore mi è piaciuto molto. Per inciso, mi sono letto l'articolo di Terlizzi, e ora attendo il completamento del tuo modello per un confronto. Buon lavoro e buon anno!
  12. Il proposito è interessante, ma quando si parla di bombardieri vengono in mente anche il B17 o il Lancaster (trascuro il B29 o, esagerando, il B36) che pure in scala 1/72 impegnano uno spazio non proprio trascurabile. Io ho deciso per un programma di costruzione tematico, ossia i caccia della WWII del periodo 41-42, e anche limitandomi a questo di scelte ne esisterebbero fin che se ne vuole. Consiglio quindi di meditare sul proverbio latino "est modus in rebus"; meglio dedicarsi a relativamente pochi esemplari costruiti con cura che avere centinaia di modelli che poi non si sa più dove mettere. Tutto ciò come consiglio del tutto personale, ognuno ha evidentemente il diritto di decidere come meglio crede. Buon anno a tutti!
  13. Da quanto si può leggere della storia di questo aeroplano, ne risulta un impiego pieno di problemi. La maggior parte delle perdite furono dovute ad incidenti vari, il che dimostra che la macchina era ben lontana da una vera messa a punto. Naturalmente ciò può essere imputato al limitato numero di unità realizzate, che non permisero di intervenire in modo risolutivo sul miglioramento della sua affidabilità. Comunque, se si confrontano i dati tecnici con gli analoghi dei bombardieri quadrimotori contemporanei, salta subito all'occhio che il peso a vuoto era elevato e che i motori richiedevano un notevole consumo alla quota di crociera, già non molto alta (quota di tangenza 6000 m!). Risultato, una autonomia non esaltante, pur con un carico di bombe decisamente inferiore rispetto agli altri quadrimotori. Penso che queste siano state anche le considerazioni che hanno fatto desistere i tedeschi dal procedere alla messa in costruzione di un aereo che, tutto sommato, non avrebbe fornito caratteristiche decisamente superiori a quelle dei loro bombardieri medi.
  14. Mi sento di essere d'accordo con chi afferma che in guerra la disponibilità di molte (o, meglio ancora moltissime) macchine di buona qualità è vincente rispetto a un numero decisamente inferiore di macchine di altissima qualità. Il G55 era un ottimo aereo, e, rispetto per esempio a un Me109G, poteva avere come handicap una struttura alare più complicata. A mio avviso però questo non giustifica l'enorme differenza di ore/uomo citate per la costruzione dei due caccia; avendo una passata esperienza di organizzazione e metodi di lavoro nell'industria, mi sento di affermare che se le nostre officine avessero avuto una capacità produttiva maggiore (economie di scala) e teste più raffinate nel progetto e preparazione delle attrezzature di lavoro, la differenza di cui sopra sarebbe stata molto più ridotta. Come al solito, quando si lamenta una mancanza di quantità prodotta rispetto alle esigenze, il problema non è solo il progetto, ma soprattutto l'efficienza della struttura realizzativa, a partire dalla dirigenza che deve prendere le giuste decisioni (3 tipi diversi di caccia per una produzione complessiva di poche migliaia di esemplari o anche meno è una vera follia!).
  15. Grazie Alberto, sempre molto gentile. Non appena sarò riuscito a procurarmi il materiale inizierò la costruzione e magari farò vedere qualcosa del work-in-progress, anche se la qualità dei miei lavori non è certo eccelsa; comunque, con le presentazioni si recuperano sempre dei buoni consigli per il miglioramento. La pubblicazione che sto consultando per il "Saetta" è di origine polacca (è appena uscita), mi sembra fatta bene ed esauriente, oltre a riportare un numero elevato di profili a colori. Anche se in anticipo, ti invio gli auguri per le prossime festività, auguri che estendo a tutti gli amici del Forum.
  16. colombo37

    Colori per MC200 Saetta

    Saluti a tutti gli amici. Sto predisponendomi per la realizzazione di un MC200 in scala 1/48 (ovviamente kit Italeri) e, come al solito, si presenta il problema della futura verniciatura. Sarei orientato per un esemplare operativo in Libia nel 1941-42, appartenente alla 374a squadriglia. La ragione della scelta è anche dovuta allo schema di mimetizzazione, del tipo a "vermicelli", che sembra più facile da fare rispetto a quello classico a "uova in tegamino". Secondo una monografia recentemente uscita, i colori dell'esemplare scelto sarebbero: Superfici superiori: fondo in nocciola chiaro 4 con mimetizzazione in verde oliva scuro 2. Superfici inferiori :grigio azzurro chiaro 1. Sto redigendo la lista dei relativi acquisti, che naturalmente include i colori, e vorrei utilizzare delle vernici (acriliche) che riproducano il più fedelmente possibile i colori originali, senza fare strani miscugli. Il catalogo "Misterkit" riporta dei colori (aventi la loro marca) con le medesime designazioni di quelli sopra riportati. Domande 1 : ci si può fidare circa la rispondenza? qualcuno li ha già usati per aerei italiani? Altrimenti quali colori utilizzare? Domanda 2: il mio aerografo non è il massimo, e finora non sono mai riuscito a tracciare linee sottili. Per la mimetizzazione scelta sto pertanto pensando di realizzare lo schema tracciando i "vermicelli" a pennello sopra il fondo nocciola. Avete consigli alternativi da darmi? Grazie anticipate per le risposte e i consigli che, sono cert, non mancheranno.
  17. colombo37

    Reggiane Re 2005

    Bellissimo! Sarebbe molto interessante poter vedere al naturale i tuoi lavori, che a questo punto mi sembrano essere un numero considerevole. Non hai mai pensato di esporli da qualche parte?
  18. colombo37

    Spitfire Mk5 trop

    Saluti a tutti e ancora grazie per i consigli. Ho praticamente terminato il modello, ci vorrebbero ancora delle sporcature agli scariche del motore, e se mi date qualche dritta in merito sarà molto gradita, sperando che non mi mandiate a quel paese. Ecco le foto del modello finito [/img] [/img] [/img] Ora sto pensando alla prossima realizzazione. Visto che i due modelli precedenti si possono inquadrare nel teatro di azione Mediterraneo, anni 1941-42, mi piacerebbe fare un aereo italiano dell'epoca. La scelta potrebbe essere un Mc200, anche se gli schemi mimetici dell'epoca sono difficili da riprodurre con una certa fedeltà. Al momento opportuno mi farò vivo per ulteriori dritte, specialmente per i colori! A presto.
  19. colombo37

    Spitfire Mk5 trop

    Grazie dei commenti. In effetti si tratta di un Mk5b, la "c" mi è scappata mentre pensavo ad altro. Il problema dei colori è veramente un rebus, da inesperto mi sono fidato di quanto indicava il foglio di montaggio della Tamiya, ed evidentemente mal me ne incorse. Devo però dire a mia discolpa che qualche controllo lo ho fatto sulle fonti a mia disposizione, ossia la monografia sullo Spitfire de "I grandi aerei storici" e il disegno a colori di un Mk5c trop sul volume "Aircraft anatomy of World War II". Da tali disegni i colori Mid Stone e Dark Earth delle superfici superiori sono molto simili a quelli del modello. L'azzurro delle superfici inferiori, in effetti, è sembrato anche a me un pò sparato, ma sia il disegno della scatola Tamiya che il campione di Azure Blue riportato sulla monografia sono di un bel azzurro-blu come quello del mio modello. In aggiunta la monografia dice che tale colore venne usato solo per i "trop" in azione sul deserto e talvolta su Malta. Tutto questo non per contestare i commenti, ma per rimarcare che problemi presentano i colori, specie per un non esperto! Per concludere, a questo punto non me la sento di riverniciare il tutto, anche perchè le decals sono già posizionate. Mi limiterò a rimarcare le pannellature. A questo proposito userò, come consigliato, il colore a olio molto diluito; penso di applicarlo con un pennellino in più passate, pulendo ogni volta le sbavature con un cotton-fioc. E' giusta la tecnica? Se non è corretta per favore ditemelo prima che imbratti il modello, che ha già ricevuto l'approvazione del nipotino anche lui appassionato di aerei. Grazie e saluti a tutti.
  20. colombo37

    Spitfire Mk5 trop

    Ho quasi finito in questi giorni un modello iniziato prima delle vacanze e lasciato a metà strada a godersi il caldo estivo a Milano mentre io ero in montagna. Si tratta dello Spitfire Mk5C in versione tropicalizzata, con filtro Vokes e ala a piena forma, scala 1/48, ricavato evidentemente dal kit Tamiya. Per la verniciatura esterna ho scelto i colori Gunze, fidandomi della loro rispondenza alla realtà dell'epoca, mentre per l'interno del cockpit ho seguito le indicazioni del foglio di istruzioni, usando i colori Tamiya. Ecco alcune fotografie, senza alcuna velleità di buona presentazione Non è nulla di eccezionale, ma mi piacerebbe migliorarlo e quindi richiedo aiuto. Il modello, così come si presenta ora, manca di profondità dei dettagli, e richiederebbe qualche azione di invecchiamento. Per completarlo, allo stato attuale, mancano i fili delle antenne, ma se li attacco ora non potrò intervenire ulteriormente. Qualche esperto mi saprebbe consigliare le possibili azioni per ottenere un aspetto più reale, prima di fissare le antenne? Grazie in anticipo a chi mi vorrà aiutare.
  21. Veramente spettacoloso, ho molto apprezzato la scelta di questo aereo, che riporta ai miei primi anni di interesse per aerei e aviazione (che forti gli anni '50, anche perchè ero giovane!). I commenti sulla bellezza della realizzazione sono superflui, ormai ci hai abituato ai capolavori. Ancora complimenti.
  22. Come avevo promesso, eccomi con le foto del modello finito. Niente di speciale, solo una realizzazione passabile, ma sono solo agli inizi. Una sporcatura (il weathering, all'inglese) sarebbe opportuna, però non avendo esperienza in merito ho paura di rovinare il tutto. La mimetizzazione in fusoliera probabilmente non è proprio conforme allo storico, ma non mi è riuscito niente di meglio. Confesso inoltre che nel cockpit manca il collimatore, che mi è caduto all'interno ed è sparito; pazienza tanto praticamente non lo si vedeva incastrato come è sul pannello strumenti. Attendo le critiche. Per la prossima realizzazione penso ad uno Spitfire Mk5, ma se ne parlerà dopo le ferie. Saluti a tutti
  23. Grazie mille ragazzi! Ora non dovrei avere più alcun dubbio sui colori e la finitura. Se il risultato sarà appagante vi farò vedere le foto.
  24. Caro Alberto, ma cosa vuoi di più! Il modello è un capolavoro, e la piccola differenza delle insegne è, a mio parere, insignificante. Comunque complimenti anche per la ricerca accurata dell'esattezza storica. Una curiosità, come mai sul mio computer alcune foto sono visibili e altre invece solo indicate? Esiste un metodo per vedere anche quelle di cui compare solo una crocetta rossa con l'indicazione "immagine postata"?
  25. Grazie delle indicazioni, molto utili. Per il reperimento delle vernici di colore giusto ho individuato gli equivalenti Gunze, anche se questa marca non è di facilissima reperibilità a Milano città; dovrò andare a prenderle a Rozzano, esattamente dalla parte opposta di dove abito io, comunque nessun problema grave. Ho invece avuto qualche esitazione riguardo la soluzione da me scelta che, per l'unità E7 del JG26 "12 bianco" danno una mimetica in fusoliera a chiazze irregolari grigio-verdi, in contrasto con le indicazioni dell'amico Vultur che sottolinea la mancanza di mimetizzazioni a chiazze. Ho però trovato un libro sul 109, dove, guarda caso, compare una fotografia (presa sull'aeroporto di Gela) proprio del J26 "12 bianco" pilotato dall'Oblt. Munchenberg. Dalla fotografia si evince chiaramente che le chiazze in fusoliera c'erano. E' probabile che siano state applicate sul campo. Il periodo è intorno a Febbraio-Marzo 1941, l'aereo era impegnato nei cieli di Malta. Sceglierò questa soluzione che mi permette di utilizzare le decals contenute nella scatola. Prossimamente inserirò le foto.
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