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Gabriele19

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  1. no infatti il kit Airfix uscito nel 1967 ha tutta una serie di problemi che ne rendono così fastidiosa la costruzione che nel tempo che impieghi per farne uno con tutte le correzioni indispensabili (non parlo di super dettaglio ma proprio di cose basilari come la correzione del diedro alare che nel kit inglese è rivolto verso il basso se costruito come da scatola) ne fai almeno tre di quelli Italeri ! inoltre con il kit Italeri hai proprio la sensazione di avere a che fare con l'aereo vero !!! Io mi sono innamorato di questo modello e non vedo l'ora di fare il ter e il serie I , oltre ad trasporto v.i.p. del dopo guerra...
  2. sul supporto logistico al raid su Fort Lamy avete qualche notizia ? io ho trovato solo due foto del K 14 impiegato (più una terza di un altro velivolo della sq. da trasporto in ASI) e ho pure realizzato il modello in scala...
  3. Gabriele19

    Un altro Veltro - WIP

    Alberto ti ringrazio di cuore ; la foto dell'1-8 non credo di averla mai vista prima e ti devo dire che il soggetto mi intriga molto per una riproduzione in 1/48 però; il 205 in 1/32 lo voglio fare cobelligerante (ho trovato una foto di un 3° serie del X gruppo del 4° ST.); per i codici: non ti conviene autocostruirti delle decals ? ti serve il foglio decals trasparente della Tauromodel ed una stampante laser a colori...
  4. GRAZIE !!! troppo buono ! per i wip ho un pò di difficoltà in quanto costruisco i modelli quasi come da scatola...
  5. c'è anche da considerare il tipo di prodotto con cui viene realizzato il kit...ovvero plalstica iniettata, short run (avete visto gli ultimi Eduard ? il Mirage III C è bello veramente) resina (ad esempio la PJ Production fa un ottimo Alpha Jet in 1/48) vac-u-form...A seconda appunto del tipo di materiale impiegato ci sono ditte che sono molto buone ma comunque come diceva Marco K. ci sono anche "topiche" micidiali fra le produzioni delle ditte...Vedete ad esempio il Kfir in 1/48 ex E.S.C.I. uscito nel 1978 e da poco recuperato da Italeri...era meglio rifare un kit ex novo...
  6. sono alla ricerca di questi kits tutti in 1/48: Classic Aiframes Gloster Meteor NF 11 o F .8 (eventualmente anche il vac-u-form della Aeroclub sempre in 1/48) Fonderie Miniatures Super Mystere SB 2 JGMT Ouragan
  7. mi permetto segnalre che il primo di questi due kits è oggetto di un mio articolo pubblicato su www.modellismosalento.it spero di ricevere qualche Vostro commento
  8. Gabriele19

    il mio primo modellino

    posso chiederti una informazione ? sulle istruzioni del kit ci sono dei ringraziamenti ?
  9. Gabriele19

    Un altro Veltro - WIP

    è sempre molto bello vedere la Herringbone !!! Alberto per cortesia puoi darmi ulteriori ragguagli sui codici individuali ? io fino ad ora ho visto i Veltro 4° serie della 2° sq. del 1 gr. ct ; il tuo 205 è un terza serie o un quarta serie ?
  10. Gabriele19

    Novità Italeri 2011

    ma il kit del CR.32 lo hanno riedito inalterato e con il marchio Supermodel...Comunque che questo stampo del 1974 vada aggiornato è a dir poco più che necessario...I montanti alari di questo modello sono un banco di prova molto arduo per ogni modellista !!!
  11. Gabriele19

    Novità Italeri 2011

    diciamo dovrebbero "riuscire" come modelli in plastica iniettata in quanto il Ca. 111 lo fa in vac-u-form la polacca Broplan (io l'ho costruito e recensito anni addietro su un numero di Aviazione Giovani supplemento della Rivista Aeronautica dell'A.M.I.) mentre il Ca.133 era anche lui in vac-u-form della Aviation USK (uscirono anche le ali in resina di Italian Wings). Ma senza andare a soggetti quasi inediti sarebbe stato molto gradita la riedizione del modello Supermodel del C.R.D.A. Cant. Z. 1007 Bis : lo stampo come sai è quello del 1972 ma oggi è di proprietà Italeri come gli altri stampi del compianto Giorgio Radicchi e come fatto per S.81 e Re.2000 avrebbero potuto riproporre l'Alcione con qualche miglioria....
  12. io ho montato tempo addietro un Nieuport 29 della ditta polacca: non ho un brutto ricordo in generale ma in effetti i montanti erano un pò spessi; ho anche il recente CB 2 ma non è semplice da montare per via delle tante stuccature...
  13. Gabriele19

    Novità Italeri 2011

    su www.modellismosalento.it sez. eventi e news l'elenco delle novità della Italeri per il 2011; nelle stesse non c'è l'HH-3F in 1/48 di cui si era vociferato per via di una richiesta di dodumentazione su tale eleicottero fatta dalla ditta bolognese ad un club modellistico. Scontato lo sfruttamento dello stampo del C. 27J per realizzare il G.222 ma del tutto inatteso un Tacker in scala 1/48 (era stato annunciato da MPM). Molte riedizioni di stampi Italeri, E.S.C.I., Kinetic e forse anche Classic Aiframes (c'è un Hurricane I in scala 1/48 ma senza insegne R.A.). Dopo aver letto l'elenco in questione che ne pensate ?
  14. S.79 bombardiere + set pavla S. 79 silurante
  15. Gabriele19

    S.M. 81 K 14 scala 1/72

    Da kit Italeri ; si tratta del velivolo di supporto al raid dell'He.111 su Fort Lamy in Ciad nel 1941 La mimetica è giallo mimetico 3 di fondo con bruno mimetico per il reticolo; fonti iconografiche : Storia Modellismo, Notiziario CPMR 3/95, Storia dell'Aviazione vol. 4
  16. Alberto se hai la monografia della serie Ali d'Italia vedi i piani in scala per i cofani motore... Guarda comunque questo mio kit Italeri in 1/72
  17. I colori utilizzati erano il Rosso 8 F.S. 11105 Humbrol 20 (schiarito) ed il Verde 9 F.S. 14062 Humbrol 3 (fonte Colori e schemi mimetici della Regia Aeronautica 1935-1943, edito dal G.M.T./C.M.P.R./G.A.V.S. , seconda edizione 1994); c'è anche la conversione della Pavla in resina con un bel foglio decals ...
  18. Dal 23.9.2010 al 26.9.2010 presso i padiglioni della fiera di Galatina si terrà la 4° edizione della Security Expo (vedi anche il sito http://www.securityexpo.it ). Modellismosalento.it ha avuto assegnato uno spazio proprio dove poter organizzare un'esposizione modellistica di soggetti militari di tutti i tipi e di tutte le epoche con possibilità di dimostrazioni per il pubblico. Chiunque fosse interessato a partecipare può farlo sapere via e mail ( info@modellismosalento.it ) con termine per l'allestimento dello stand al 22.9.2010 e ritiro dei modelli dopo la chiusura il 26.10.2010 . Per i vari gruppi vi sarà la possibilità di pubblicizzare la propria partecipazione e presenza tramite manifestini o loghi. il tema dell'esposizione è: "Storia e tecnica militare attraverso il modellismo". Si invita a far perveniore con un minimo di anticipo la lista dei modelli che si intende esporre in modo da poter preparare i cartellini esplicativi con nome modellista e soggetto esposto.
  19. Gabriele19

    Decals Ariete

    dopo il 2002 gli stanag non ci sono più sui carri italiani e l'unico problema è quello dei numeri delle targhe dell'esemplare che vuoi riprodurre; io me li autocostruisco con una stampate laser e con i fogli decals trasparenti della tauromodel oppure ricorre ad un vecchio foglio decals della Ba.Fra. distribuito dalla RIPA S.r.l. di Milano. Ma quale è l'esemplare che ti interessa ?
  20. Grazie Vittorio (ma forse io e te ci siamo già sentiti per lettera anni fa ? sei di Romagnano Sesia ?) e...spero di poter vedere anche quello montato da te
  21. sembra proprio un bel lavoro !!! puoi dirmi i numeri della targa ?
  22. segnalo inoltre che l'Ufficio Storico dell'Esercito Italiano ha recentemente posto in vendita il quartto volume dell'opera Gli automezzi da combattimento dell'Esercito Italiano relativo agli anni 1956-1975 ultima opera realizzata da Nicola Pignato (in collaborazione con il ten.col. Filippo Cappellano) ; se sarà come gli altri tre volumi precedenti è un testo da non perdere !!!
  23. Per Lucio Cabrio: io purtroppo ne ho dieci volte di più e tutti italiani...li lascerò ai miei eredi da montare !!! sì è un prima serie con motori in linea Isotta Fraschini “Asso”: già durante i collaudi a Guidonia le caratteristiche di volo di questo velivolo non si dimostrarono adeguate per via dei motori che avevano entrambi un regime di rotazione sinistrorso (con conseguenti problemi di imbardata in decollo) e che si rivelarono essere di potenza insufficiente Per ovviare alle carenze dei motori, si pensò di produrre altri 12 Piaggio P.32 con i radiali Piaggio P. XI RC 40 di potenza nominalmente superiore ma anche questi si dimostrarono non all’altezza delle aspettative. Gli esemplari di serie vennero comunque distribuiti al 18° stormo, reparto cui fu affidato il compito di definirne le effettive qualità operative belliche che si rivelarono molto scarse sempre a causa della insufficiente potenza dei motori proprio non consentivano ai P.32 di trasportare un carico bellico… Inoltre gli Isotta Fraschini erano pure poco affidabili, tanto che in caso di inefficienza di uno di questi motori, l’altro non era assolutamente in grado di mantenere, sia pure per pochi minuti, in volo il velivolo, caratteristica questa certamente poco “simpatica”, specie se tale inconveniente capitava durante il decollo o l’atterraggio…Furono così diversi gli incidenti che funestarono le operazioni delle squadriglie del 18° st. tanto da convincere presto i vertici della R.A. non solo a sospendere i voli del P.32 già nell’aprile del 1938, ma anche a desistere da ulteriori sviluppi di questo aereo i cui pochi esemplari prodotti furono subito radiati, finendo come sagome a terra durante le prove di bombardamento aereo al poligono di Furbara… La documentazione sul P.32 non è molta ma credo sia abbastanza sufficiente in quanto già dal 1972 c’era il fascicoletto n. 4 della serie Dimensione Cielo – Bombardieri con alcune pagine dedicate al bimotore Piaggio; Aerofan di Giorgio Apostolo, al numero 2/84 dedicò un articolo, realizzato da Enrico Leproni, molto esauriente al P.32 con piani in scala, foto e spaccati degli interni oltre ad immagini in reparto. Ancora migliore il recente articolo di Giorgio Di Giorgio sul numero 2/09 del Notiziario di Plastimodellismo del Club Modellismo Plastico Ravenna, con foto inedite e trittico in scala 1/72, oltre ad altre foto degli interni.
  24. grazie se vuoi vederlo montato e l'articolo relativo, sempre se ti va, fai un salto su http://www.modellismosalento.it/modelli/aerei/default.shtml e fammi sapere cosa ne pensi
  25. ho saputo che ieri è morto Nicola Pignato. Per noi appassionati di mezzi corazzati italiani e per me in particolare è un brutto evento.Forse sono pochi i cultori di storia militare italiana che non conoscono Nicola Pignato ma ritengo sia opportuno evidenziare la statura di questo studioso. Negli anni 60-70 Nicola Pignato, udinese di nascita e poi professore in un Liceo di Taranto, incominciava a farsi notare per diversi suoi interventi sui periodici di militalia dell’epoca oltre che in diverse pubblicazioni modellistiche. Nel 1976 collabora alla realizzazione della “Storia dei mezzi corazzati” un’opera in 90 dispense della F.lli Fabbri Editori, che, come la analoga e precedente Storia dell’aviazione sempre della F.lli Fabbri, ebbe un successo a dir poco straordinario: i fascicoli settimanali venivano venduti ad una media di circa 50 mila copie !!! E’ dello stesso periodo la realizzazione da parte del Prof. Pignato dell’Atlante dei Mezzi corazzati edito da Albertelli e la sua collaborazione al periodico “Storia Modellismo: nel tempo, i suoi studi, frutto di approfondite ricerche condotte con cipiglio scientifico, ne hanno fanno un punto di riferimento imprescindibile per chi si interessa della storia delle formazioni corazzate italiane. Nel 1980 collabora alla serie Eserciti del XX secolo edita dalla Curcio e pubblica diversi articoli sulla prestigiosa RID – Rivista Italiana Difesa. Nel febbraio 1989 il Prof. Pignato pubblica a Taranto una monografia dal titolo “Dalla Libia al Libano”, opera nella quale si parla forse per la prima volta non solo dei corazzati italiani della seconda guerra mondiale ma anche di quelli del dopoguerra: anche questa pubblicazione riscuote un notevole successo di vendite e viene premiata con il 1° Premio Montecuccoli. Seguono diverse altre pubblicazioni come le monografie edite dal Gruppo Modellismo Trentino e da Storia Militare, nonché il trasferimento a Roma dove dal 1998 il prof. Pignato, insieme con Filippo Cappellano, collabora con l’ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, realizzando opere in più volumi sugli automezzi e sugli autoveicoli da combattimento dell’Esercito Italiano; addirittura l’Enciclopedia Treccani gli ha affidato il compito di redigere le principali voci militari…e tutto questo è “solo” la bibliografia italiana: sono infatti innumerevoli le sue opere in inglese. Ho avuto il piacere di conoscere personalmente Nicola Pignato alla fine degli anni 80 in una riunione del Gruppo Modellisti Jonici di Taranto, di cui abbiamo fatto entrambi parte, rimanendo per anni in contatto con lui, potendo apprezzare poi ed in più occasioni la sua preziosissima disponibilità nel darmi suggerimenti per realizzare diversi modelli in scala di mezzi corazzati italiani, e capendo anche da ciò, oltre che dalle sue numerose e notevoli pubblicazioni, il perché oggi lo si considerava, come evidenziò il generale Alberto Ficuciello ( a suo tempo fra l’altro Comandante NATO del Teatro Centro Meriodionale europeo) nella presentazione di “A century of italian aromored cars”, il maggiore…storiografo italiano dell’evoluzione tecnologica e dottrinale delle truppe corazzate” italiane ...
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