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Partito democratico / della libertà
Graziani ha risposto a VittorioVeneto nella discussione Discussioni a tema
Peccato che sulla sicurezza la sinistra non può competere culturalmente con la destra perchè non c'è storia!!!!!!!!!!!!! Noi non vogliamo gli immigrati e non faremo sanatorie come quella che stavate per fare voi prima che cadesse il governo, veltroni invece riempirà l'Italia di campi nomadi come ci ha riempito Roma!!!!!!!! se adesso mi venite a dire che con la sinistra ci saranno meno immigrati mi metto a ridere In generale voi volete un Italia multietnica e multiculturale noi no!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ITALIA AGLI ITALIANI ps: perchè continuate a dire poverini o ha storpiare i nomi tipo berlusconidi?????????? Voi non siete mica quelli nuovi che hanno chiuso con questo tipo di politica??????? -
Partito democratico / della libertà
Graziani ha risposto a VittorioVeneto nella discussione Discussioni a tema
Non lo so, io ho ipotizzato!!!!!! -
Partito democratico / della libertà
Graziani ha risposto a VittorioVeneto nella discussione Discussioni a tema
Boh magari per le intercettazioni con le cimici. Chi ci dice che anzichè fare la mesa questi non stiano parlando su come attaccarci??????? é sempre meglio che parlino la nostra lingua per qualsiasi cosa, non si sa mai!!!!!!!!!! -
Partito democratico / della libertà
Graziani ha risposto a VittorioVeneto nella discussione Discussioni a tema
ISLAM: FINI, LO STATO PRETENDA PREDICHE IN ITALIANO NELLE MOSCHEE "Certezza della pena, sicurezza del diritto, immigrazione clandestina, pene pesanti per gli spacciatori e recupero per i tossicodipendenti. Sono questi i punti cardine che verranno presi come obiettivo dal Partito delle Libertà per risolvere i tanti problemi dell'Italia". Gianfranco Fini, in campagna elettorale a Frosinone, ribadisce le priorità del Pdl in caso di vittoria. E sull'integrazione aggiunge: "Stranieri sì, ma che dimostrino entro tre mesi di avere un lavoro ed una residenza regolare e di rispettare le nostre tradizioni e la nostra religione. E lo Stato ha il diritto di pretendere che nelle moschee si predichi in italiano. No, ai clandestini che entrano in Italia senza avere alcuna voglia di lavorare. Noi siamo del parere di riaccompagnarli immediatamente alla frontiera. L'Italia non e' una sorta di Paradiso". -
Intenzioni di voto 2008 del forum
Graziani ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
L'Unità riscopre il diavolo Berlusconi Non parlateci mai più di fair play, di understatement, di altre sostanziali balle a descrizione di un Veltroni low profil che usa neppure menzionare Berlusconi: e questo non tanto, in questi giorni, per le sediate scagliate contro Giuliano Ferrara, non tanto per il solito Antonio Di Pietro che ieri spiegava, sul suo blog, che «in caso di vittoria del centrosinistra, come primo punto, l’Italia dei Valori porrà nella sua agenda il nodo incestuoso di Rete4». Il problema è proprio un Veltroni che scaglia il sasso e nasconde la mano, un sasso che si chiama Unità, si chiama Furio Colombo, ha il titolo dell’incredibile inserto di otto pagine pubblicato ieri dal quotidiano: «Se torna lui: ecco l’Italia da incubo che ci aspetta». Qualcosa che non basterebbe un altro inserto di otto pagine per descrivere: ma ci dobbiamo un minimo provare, perché non possono venirci a spiegare che trattasi solo di un fisiologico surriscaldamento a pochi giorni dal voto. Questa volta no. E scusate se cominciamo con Furio Colombo, perché anche qui: lo sappiamo che è un problema delicato, che crea imbarazzi, che la dirigenza del Partito e la direzione del giornale lo sopportano come una vecchia zia che pretende di sbraitare sorseggiando un the da porcellane di Limoges. Però non l’hanno imboscato: gli hanno dato l’editoriale, dunque la linea dell’Unità è quella cosa lì, quelle sette colonne di lunghezza scalfariana con tanto di asterischi ed enfasi da Apocalisse di Geremia. Ma cominciamo con le cose più tenui, tipo questa: «Berlusconi ha violato tutte le regole possibili, scritte e non scritte». E questa: «Berlusconi ha inventato un guerra in Iraq che non esisteva, con regole di ingaggio che sono costate la vita a soldati italiani privi di protezione». Oppure questa: «Adesso pensa al Quirinale e l’incubo “ritorno di Berlusconi” diventa una minaccia istituzionale. Stiamo parlando di un personaggio che, anche a causa del vasto potere personale che gli conferisce la ricchezza e il completo dominio sulla comunicazione italiana, è interessato al fatto ma non al diritto. Le reti unificate sono il suo vero progetto. Riesce, già adesso, con poche telefonate, a controllare interi consigli di amministrazione di cui non fa parte e intimidire intere testate giornalistiche in cui non ha investimenti diretti». Chissà che cosa direbbero, della geremiade di Colombo, questi consigli di amministrazione e queste testate. Chi se ne frega, sta arrivando il meglio, ossia il Berlusconi «dittatore a vita» nel caso ambisse pure al Quirinale: «Gli avversari devono aspettarsi un monitoraggio elettorale stretto. Per esempio la pratica di far spiare dai servizi segreti militari i giudici e i giornalisti, già sperimentata nel suo ultimo governo. Dittatura vuol dire togliere la parola, salvo blog e foglietti. Ma intervenire a reti unificate sarebbe il suo capolavoro: un mondo finto come i modellini del ponte di Messina, mandati in onda a tutte le ore in modo da convincere che quel ponte già esiste». Del resto «Berlusconi ha aggiornato i suoi modelli»: prima era «Juan Peron», mentre «il modello adesso è Putin». Sì. Del resto «non bisogna dimenticare che il suo governo «ha agito con personale a pagamento della Russia di Putin, ed è incorso nella disavventura di non dimenticati e spaventosi delitti come la morte pubblica, per avvelenamento di polonio, della spia Litvinenko». Nota: se non stiamo commentando queste frasi è perché riteniamo che non serva. Cioè: Berlusconi che viola tutte le leggi, domina tutta l’informazione e l’industria, dittatore a vita, che toglierebbe ogni libertà e lascerebbe solo foglietti e blog, che ha come modello Putin e che in qualche modo è collegato alla morte di Litvinenko: che dovremmo fare, scrivere che non è vero? Anche perché Furio Colombo, non ci fosse chiaro, poche righe dopo riaffonda: «Il Paese in cui è stata assassinata per eccesso di libertà la giornalista Politoskaia è il modello di comportamento del governo Berlusconi». Te lo do io il low profile, il fair play. Nulla resiste all’onestà e alla lucidità mentale di Furio Colombo. Dopodiché, scusate, ci sarebbe anche un inserto di otto pagine. E, credeteci, non è che i toni cambino tanto: sono solo suddivisi per argomenti. Ci permettiamo di glissare su Marco Travaglio che scrive di giustizia e di Berlusconi: scrive lo stesso articolo dal ’96. Poi c’è un articolo di Nando Dalla Chiesa che spicca per moderazione: si limita a dire che un Berlusconi vincente farebbe pressioni su giudici e Csm e Quirinale e Corte costituzionale. Ma oltre, in tutte le altre pagine, piccoli Colombini crescono. Lotta alla mafia? «Silvio la mise a rischio», nel suo programma «c’è solo un accenno», vuole favorire il ritorno ai mafiosi dei loro beni confiscati, vuole «ammorbidire il carcere duro»; il che sarebbe anche buona cosa, a parere di chi scrive: peccato che fu proprio il governo Berlusconi a stabilizzare il 416-bis: ma fa niente, «Le mafie possono vivere sonni tranquilli». Immigrazione: «Cultura del cannone, forze armate ai confini per evitare l’ingresso dei clandestini». Magari. Scuola: «Il marchio della Moratti, la selezione sociale», «incanalamento precoce al lavoro per i più deboli», «tagli sugli organici rispetto alla cura dei diversamente abili», «unico principio il creazionismo», «i capaci e i meritevoli hanno diritto ai gradi più alti, gli altri li manderanno a lavorare». Uhm. Va beh. Fisco: «Meno tasse ai ricchi, meno servizi a tutti». Precariato: «Basta sposare il figlio di un milionario». E i suddetti sono soltanto titoli, mentre il seguente è un contenuto, diciamo: «Col governo Berlusconi il declino economico, sociale e ambientale rischia davvero di diventare irreversibile». Già. Ambiente: «Berlusconi ha contribuito a devastare tanta parte del Belpaese con centinaia di migliaia di case abusive e centinaia di migliaia di cantieri illegali dove si è evaso tutto», «i più bei passaggi italiani sono stati invasi dai cantieri e massacrati», e poi i parchi diverrebbero «luna park, supermercati, tutto vendibile, Colosseo incluso». Berlusconi vuole vendere il Colosseo. A Murdoch. E il ponte di Messina? «Voluto soltanto da lui e da potenti lobby siculo-calabresi». Abbiamo quasi finito. Politica estera: «L’imperativo sembra uno solo: combattere». In settima pagina, infine, c’è un articolone per dimostrare che Berlusconi, che fa politica da 14 anni, sia vecchio. In ottava invece c’è l’intera paginata pubblicitaria con il faccione di Veltroni, che era segretario della Fgci nel 1976. Ma la faccia vera era nelle pagine precedenti. Patetico questo giornale!!!!!!!! L'Unità deve essere immediatamente soppressa. Un giornale di pagliacci!!!!!!!!!!! -
IL VOSTRO SOGNO IRREALIZZABILE SI CHIAMA ONESTA'!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Il mio sogno più realizzabile è il porsche 911 invece quello inarrivabile è l'Aston Martin Vanquish!!!!!!!!!!!
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Io ho una Fiat Punto 1200 del 2001 grigia5 porte!!!!!!
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Rifiuti e viaggi vip, Pecoraro indagato per corruzione
Graziani ha risposto a Cartman nella discussione Discussioni a tema
Quando Pecoraro invocava le manette per gli avversari Un tempo si presentava in televisione con le torte per festeggiare i compleanni di Mani Pulite e distribuiva le schedine del Totoinquisiti; oggi deve fare dichiarazioni pubbliche per rinunciare a quell’immunità parlamentare che 15 anni fa voleva abolire ad ogni costo. Curiosa la vita. Peggio di una sentenza o di un rinvio a giudizio, ieri, per un antiberlusconiano come Alfonso Pecoraro Scanio, più di ogni altro guaio legale, deve aver pesato la perfida «dichiarazione di solidarietà» cesellata da Silvio Berlusconi: «Poverino Pecoraro, ha i giudici addosso e per questo mi comincia a diventare perfino simpatico...». Deve essere stato più che il sale sulle ferite, per uno che ad ogni processo su Berlusconi invocava le dimissioni del Cavaliere! Eppure, nel gran caos della seconda Repubblica, sembra che tutti i parametri siano saltati tranne questo: il ribaltamento repentino e feroce dei destini individuali, il contrappasso dantesco, il boomerang che torna sulla testa di chi lo lancia come in certi cartoni animati di Hanna & Barbera. Insomma, al pari dell’ambulanza presa da Gustavo Selva per andare a La7, che disgraziatamente per lui si è trasformata in condanna il giorno prima della chiusura delle liste (producendo «l’autoesclusione» dal Pdl), proprio allo stesso modo in cui la scaltrezza «ribaltonistica» mastelliana è diventata motivo di impresentabilità politica (producendo la dissoluzione dell’Udeur a due giorni dal voto), così il giustizialismo dei Verdi prima maniera ritorna sulla testa del ministro dell’Ambiente come una maledizione e una beffa. Era già successo ad altri accusatori di Mani Pulite, a dire il vero, di trovarsi nella tragedia di un’inchiesta. Il grande inquisitore Antonio Di Pietro era finito per primo nel vortice, poi anche i Ds eccellenti - da D’Alema a Fassino a Bassolino - avevano conosciuto le cure dei Pm. Ma l’ultimo è lui, Pecoraro, uno che nei tempi in cui portava i capelli riccioluti e più lunghi, la montatura da bravo ragazzo, ed era un giovane e focoso avvocato di Salerno, si era costruito un ruolo da «Angelo sterminatore» dei parlamentari inquisiti, a cui mostrava le manette (al punto che il suo primo ex guru Marco Pannella, che gli inquisiti li riuniva gli urlò contro: «Sei Mister Manetta!»). Nel 1993 - nel terrore delle sue tirate - prima di accettare inviti da Maurizio Costanzo, i parlamentari socialisti si informavano se tra gli ospiti del Parioli ci fosse anche lui (se c’era declinavano). Nel giorno del primo anno di «Mani Pulite», Pecoraro si fece fotografare a Montecitorio con una gigantesca torta a forma di stivale (festeggiava il pool di Milano). Sempre davanti alla Camera, il futuro ministro distribuiva ai passanti una «autocertificazione di onestà» e si era inventato un Totoinquisiti stile Totocalcio. Era anche il recordman delle interrogazioni, aveva due collaboratori che facevano solo quello, si era costruito una fama sull’estetica dell’atto ispettivo (inteso come forma di attività politica più vicina all’indagine giudiziaria). Già allora portato alle contaminazioni fra politica e bella vita, Pecoraro riuscì a trasformare in tormentone da discoteca l’invocazione «Ad Hammamet!». E nel 1999, ai tempi della Bicamerale, tuonò contro la riforma dell’ordinamento proposta da Massimo D’Alema gridando all’inciucio: «L’ipoteca che Forza Italia cerca di mettere sulla Bicamerale per il controllo politico della magistratura va bloccata». Ieri, lo stesso Pecoraro, da un lato ribadiva fiducia nell’istituzione giudiziaria, dall’altro lamentava la crudeltà della «giustizia a orologeria». Un tempo era implacabile: «C’è una vera e propria lotta ideologica contro la magistratura, colpevole solo di applicare la legge contro i potenti corrotti o collusi con la mafia». Adesso che la ruota del destino gira il potente è lui (è diventato ministro per la prima volta nel 1999). E sempre lui deve invocare i distinguo e i chiarimenti perché non si faccia di ogni erba un fascio. Diventa quasi un esercizio carognesco declinare sui suoi attuali guai giudiziari il diluvio di dichiarazioni intransigenti di quando era sul banco degli accusatori: «Nella prossima legislatura - diceva - l’Unione dovrà rimediare allo sfascio istituzionale prodotto dalla Cdl, che ha voluto punire i magistrati, rei solo di aver indagato su imputati eccellenti» (2006). Ora l’imputato eccellente è lui. Forse il Pecoraro di oggi non ripeterebbe le professioni di stima ai giudici del Pecoraro di ieri: «Quella della magistratura non è questione corporativa, ma una garanzia per tutti i cittadini». In queste ore si è difeso: «Non ho mai avuto un euro dal ministero!», mentre due anni fa diceva: «Non ho scheletri nell’armadio. Ricordare ai politici che non si ruba non è giustizialismo». Sarà vero. E sarà anche innocente, il ministro. Ma l’unico vero problema di Pecoraro oggi, è che il pecorarismo, fino a ieri non ha mai atteso il tempo delle sentenze per stilare i suoi verdetti. -
Gli effetti del fenomeno monnezza Ci mancava solo la Corea del Sud con il suo: "abbiamo trovato tracce di diossina". Al momento, il danno economico è limitato. La Corea del Sud importa ogni anno 10 tonnellate di mozzarella di bufala, a fronte di una produzione nazionale di 33 mila tonnellate. Ma il danno d’immagine è incalcolabile. C’è, infatti, il rischio che il fenomeno possa estendersi a macchia d’olio su altri mercati più ricchi di quello coreano. Quello americano, per esempio. Dove già oggi diversi ristoranti italiani registrano difficoltà nelle prenotazioni, proprio perché i consumatori Usa ritengono che le produzioni alimentari campane possano essere contagiate dai rifiuti in mezzo alla strada. E non è finita. I primi effetti del fenomeno "mondezza" già sono stati pagati dal sistema turistico della Regione. Nel week end di Pasqua, proprio a causa dell’emergenza rifiuti, gli alberghi si sono riempiti al 60%, contro medie che tradizionalmente registravano il "tutto esaurito". Con punte limite di Capri, dove gli alberghi non hanno riaperto: solo durante la seconda Guerra mondiale le strutture dell’isola erano rimaste chiuse per il Ponte di Pasqua. Aveva ragione Berlusconi quando segnalava che il problema d’immagine dei rifiuti avrebbe danneggiato non solo il turismo, ma l’intero settore che gravita intorno all’alimentazione. E visto che questo comparto è stato uno dei fiori all’occhiello dell’Italia nel mondo, i riflessi negativi rischiano di avere effetti devastanti sull’intera economia. Non solo perché l’immagine è una componente essenziale delle esportazioni (ed il loro andamento, finora positivo, rischia di condizionare la crescita del pil, visto che la domanda interna è ferma), ma perché le quote di turismo internazionale che l’Italia inevitabilmente perderà per l’emergenza rifiuti, verranno immediatamente acquisite da altri mercati europei: spagnolo e greco, su tutti. E se è facile perdere quote di mercato, recuperarle (dopo lo scandalo rifiuti) è difficilissimo. Il caso della Corea, quindi, rischia di essere la punta di un iceberg le cui dimensioni sono difficili da calcolare. E per tutto questo bisogna ringraziare il partito democratico che ancora protegge Bassolino.
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Intenzioni di voto 2008 del forum
Graziani ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
Sei irrecuperabile!!!!!!!!!!!!!!! -
Intenzioni di voto 2008 del forum
Graziani ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
Vorrei solo ricordare la vergogna che gli Italiani all'estero stanno provando adesso per la crisi dei rifiuti di napoli provocata da persone appartenenti al partito democratico. Io ho detto di mettere la croce sul PDL e non sulla lega perciò la cosa non mi riguarda, loro sono nostri alleati ma non fano parte del nostro partito e non hanno la nostra carta dei valori. Inoltre vorrei ricordare che il Partito democratico di prodi e veltroni è alleato con il partito Südtiroler Volkspartei e credo che anche loro non amino tanto il tricolore!!!! -
Intenzioni di voto 2008 del forum
Graziani ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
Voglio solo ricordare che chi barra il Pd sulla scheda elettorale barra il partito di ROMANO PRODI CHE NE è IL PRESIDENTE!!!! -
Intenzioni di voto 2008 del forum
Graziani ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
Che li da in beneficenza può essere vero come no non lo possiamo sapere. Veltroni più che dire alla gente cosa farà il Pd continua a parlare che lui e nuovo, basta con la vecchia politica, yes we can e via dicendo. Quello che voglio dire è che deve smetterla di fare il buffone perchè i suoi amici di partito sono gli stessi degli ultimi trentanni a meno che abbiano subito una metamorfosi tramite qualche marchingegno di archimede!!!! -
Intenzioni di voto 2008 del forum
Graziani ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
Non mi sembra che le piazze di Berlusconi siano vuote!!!!!!!!!!!!!!!! anzi..... Veltroni è veramente molto furbo ed è molto bravo a far credere alla gente che lui sia il messia venuto a fare una nuova politica quando invece è in politica da 30 anni usufruendone tutti i vantaggi. Quello che non capisco è come la gente possa credere a tutte le cavolate che spara Veltroni e la sua fortuna è che è la prima volta che si candida premier e quindi crede di potersi ritenere immune a tutte le schifezze fatte in questi 15 anni ( a parte il governo Berlusconi ). Comunque sono sicuro che il Pdl vincerà le elezioni e cambierà l'Italia in meglio e questo non potrà che essere un nostro vantaggio alle prossime elezioni che si terrano tra 5 anni!!!!! -
Intenzioni di voto 2008 del forum
Graziani ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
Si lo so non ho fatto apposta a postare i due post uguali!!!!!! Questa volta non volevo fare nessun trucchetto intenzionale, l'ho trovato sul sito del pdl e l'ho postato!!!!!! -
Intenzioni di voto 2008 del forum
Graziani ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
ATTENZIONE!!! Fai la croce solo sul simbolo del PdL o dei nostri alleati. Non fare due croci. Non fare una grande croce sui due simboli. Se fai la croce sull’intera coalizione il tuo voto sarà annullato. Passaparola a tutti... -
Intenzioni di voto 2008 del forum
Graziani ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
ATTENZIONE!!! Fai la croce solo sul simbolo del PdL o dei nostri alleati. Non fare due croci. Non fare una grande croce sui due simboli. Se fai la croce sull’intera coalizione il tuo voto sarà annullato. Passaparola a tutti... -
W LA RAF!!
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8 settembre 1943: chi ha testimonianze su cosa accadde?
Graziani ha risposto a marcello nella discussione Eventi Storici
Ci fu il più grande tradimento della storia!!! -
Ma vai va quale città grigia!!!! Purtroppo questo è l'immaginario che l'italiani hanno ma non è assolutamente così, anzi..... Adesso arrivano i miliardi e cominceranno a sorgere quei famigerati grattacieli in zona fiera di cui si parlava da tempo. EVVAI!!!
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GRANDE MILANO SEI LA MIGLIOREEEEEEEEEEEE!!!! Expo 2015: investimenti per 20 miliardi La manifestazione prevista alla fiera di Rho-Pero su un'area espositiva di 1,7 milioni di metri quadri MILANO - Oltre 20 miliardi di euro di investimenti, più di 29 milioni di visitatori, almeno 44 miliardi di euro di fatturato in più per le imprese di Milano. Questi alcuni dati dell'Expo 2015 che è stata assegnata a Milano. Secondo una ricerca effettuata dalla Camera di commercio milanese su un campione di 1.178 imprese, si prevede un incremento del fatturato intorno ai 44 miliardi di euro, cioè un incremento medio del giro d'affari di circa il 10%. La manifestazione si terrebbe alla fiera di Rho-Pero su un'area espositiva di 1,7 milioni di metri quadrati. I posti di lavoro che potrebbero nascere grazie all'Expo sono circa 70 mila. BENEFICI - Il maggiore beneficio per l'Esposizione universale sarebbe a carico del settore alberghiero e turistico con un incremento previsto attorno al 25%, seguito dal settore immobiliare (15,1%) e quello delle costruzioni (13,5%). In valore assoluto, però, è il commercio che si attende il gettito maggiore, con un aumento del fatturato di 14,5 miliardi, quasi 12 miliardi il manifatturiero, oltre 8 miliardi i servizi alle imprese, quasi 4 miliardi le costruzioni, 3,5 miliardi l'immobiliare. SOLDI PER TUTTI - Ma a goderne i benefici sarebbero tutti i settori. In particolare il turismo, anche nelle altre città italiane. Secondo una stima dell'Ufficio studi della Camera di commercio di Monza-Brianza si raggiungeranno di indotto i 540 milioni di euro a Roma, 421 a Venezia, 223 a Firenze e 114 milioni a Napoli.
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Quali riviste leggete???
Graziani ha risposto a JackFlanker nella discussione Libri & Riviste Aeronautiche
Io leggo RID e Panorama Difesa sistematicamente, mentre Aeronautica e difesa lo leggo saltuariamente!!!! -
Benvenuto a bordo!!!!
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Cavolo le CVF Britanniche saranno spettacolari, potranno effettuare 108 sortite il primo giorno di operazioni che scenderanno a 72 sortite/giorno per i successivi dieci giorni e poi ancora a 36 per altri venti giorni.