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Graziani

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Obiettivi di Graziani

Generale di divisione aerea

Generale di divisione aerea (9/11)

3

Reputazione Forum

  1. Ah ok ho capito grazie Flaggy era per sapere Vultur non ti consiglio di venire nella mia Italia a meno che ti piaccia stare in cassa integrazione come il sottoscritto
  2. Ragazzi ma perchè l'AMI con una parte dei soldi risparmiati con Typhoon ed F-35 non si compra una decina di C-17 Globemaster III????????
  3. sorry hai ragione Comunque posto una notizia di gennaio che credo non sia stata postata Nuovo Centro operativo Marina Militare 20 gennaio 2012 07.32 Inaugurato a Roma questa mattina, alla presenza del Ministro della Difesa Giampaolo Di Paola insieme al Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Bruno Branciforte e al Comandante in Capo della Squadra Navale Luigi Binelli Mantelli, il nuovo Centro Operativo della Marina Militare, presso il complesso Santa Rosa, quartier generale del Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV). Il nuovo Centro risponde appieno al Concetto Strategico della Marina Militare fondato su due essenziali pilastri: la sorveglianza integrata di spazi marittimi d’interesse e la proiezione di capacità in ambiente marino. Il Centro riunisce, in un’unica struttura, la Centrale Operativa di Sorveglianza Marittima, la Centrale Operativa Aeronavale e lo European Maritime Component Commander Ashore, al servizio della Sorveglianza Marittima Integrata che vede nella “condivisione e nella fusione delle informazioni, il perno della interoperabilità e della cooperazione interforze, interagenzia e internazionale” come spiega il Comandante di Cincnav Ammiraglio Binelli Mantelli, entrando nei dettagli al termine del saluto del Capo di Stato Maggiore, Ammiraglio Branciforte. Funzioni specializzate e realizzate ad altissima tecnologia, riunite in un unico comando che ne assicura velocità ed efficienza e che sottolinea, come spiega ancora l’Ammiraglio Binelli Mantelli “una naturale attitudine alla Sicurezza Marittima, nella sua duplice veste: security and safety”, secondo la terminologia internazionale. Ed è proprio la funzione internazionale che emerge dalla costituzione di questo centro: “Noi siamo una realtà, un Paese che deve esercitare il proprio ruolo – spiega il ministro della Difesa – e abbiamo il dovere e la capacità di concorrere con la comunità internazionale alla salvaguardia della sicurezza.” Un investimento in linea con l’adesione del nostro Paese a standard e ad organismi internazionali ai quali “il nostro Paese deve dare continuità e contributi”, come conferma il Ministro Di Paola. (G.S.) per vedere le foto: Mio Link
  4. TAGLI ALLA DIFESA, DECIMATA LA FLOTTA DELLA MARINA (Il SecoloXIX) - Dopo il disegno di legge sui tagli alle forze armate, la Marina militare sta progettando un consistente piano di riduzione della propria flotta. Fonti ben informate nel settore della Difesa fanno sapere che è prevista la dismissione, fra quest’anno e il 2016, di ben 26 fra navi di prima e seconda linea, oltre a mezzi navali per il supporto e la formazione degli equipaggi. A una prima analisi, questa sembrerebbe un’azione per limitare i costi e aumentare l’efficacia della flotta, che al suo interno conta unità vetuste. Ma chi conosce i precedenti progetti di dismissione della Marina, sa bene che in quest’ultimo è stata data un’accelerata notevole... Questo dovrebbe condizionare, riducendole, le attuali capacità operative delle Forze armate. Dunque, per la flotta come per il resto, il messaggio che passa è abbastanza chiaro: se si tagliano i mezzi, si taglia anche la possibilità di intervenire a favore delle missioni internazionali, e quindi fare valere in generale il peso dell’Italia nella politica geo-strategica internazionale. È prevista la dismissione delle 4 fregate classe Maestrale non ammodernate (ne rimangono in linea altrettante), 3 dei 4 pattugliatori di squadra classe Soldati, 6 delle 8 corvette classe Minerva, 3 dei 4 cacciamine classe Lerici, uno dei 2 rifornitori di squadra classe Stromboli, l’unità di soccorso polivalente Anteo, le 4 unità per l’addestramento classe Astice ed altrettanti rimorchiatori d’altura. Rispetto alla pianificazione precedente al ddl sui tagli alla Difesa, la componente delle fregate e dei pattugliatori d’altura registra un’anticipazione tale da creare una temporanea riduzione della linea operativa da subito, in attesa che dal prossimo anno entrino in servizio le nuove fregate Fremm, la seconda delle quali è stata varata lo scorso 31 marzo. Secondo i piani originali dovrebbero essere costruite 10 Fremm, ma ad oggi ne risultano finanziate soltanto 6, di cui le ultime 2 parzialmente. Sebbene persista il requisito per le rimanenti 4 unità, la Marina, insieme alla Difesa stanno valutando anche la costruzione di nuove unità multiruolo più piccole, da acquisire in numero maggiore (si parla di 6 unità) per compensare la cancellazione delle ultime Fremm. Queste navi rimpiazzeranno con cadenza annuale le Maestrale non ammodernate, che potrebbero avere una seconda vita a seguito dell’interesse manifestato da parte di altre Marine, fra cui quella peruviana e filippina. Da notare che in quest’ultimo caso potrebbero essere cedute e sottoposte a lavori di revisione ed ammodernamento da parte di Fincantieri e società di Finmeccanica, prima del definitivo trasferimento al cliente finale. Nessun rimpiazzo immediato è invece previsto per i 3 pattugliatori d’altura classe Soldati, il cui capoclasse Artigliere è stato ritirato lo scorso fine gennaio, così come per i 3 cacciamine classe Lerici e le 6 corvette classe Minerva, la cui dismissione è anticipata di oltre un quinquennio, e per cui un’eventuale cessione ad altre Marine, almeno per le corvette, verrebbe valutata anche a titolo gratuito. Stesso destino subiranno i 4 rimorchiatori d’altura e le 4 unità per l’addestramento. Saranno invece rimpiazzate da nuove costruzioni, fondi permettendo, la nave soccorso Anteo e la prima delle due rifornitrici di squadra classe Stromboli, destinare ad essere ritirate dal servizio rispettivamente nel 2015 e 2016, e comunque in concomitanza con le nuove unità. Nave Anteo è destinata al rimpiazzo con la nuova Unità Supporto Subacqueo Polivalente, il cui contratto per la costruzione deve essere assegnato a Fincantieri entro il 2012, affinché possa essere consegna alla Marina entro il 2015. Alla fine del 2011, la Direzione degli Armamenti Navali (Navarm) ha assegnato a Fincantieri un contratto del valore di 18 milioni di euro per gli studi di riduzione e definizione del progetto per la futura unità d’assalto anfibio tutto-ponte (Landing Helicopter Dock, Lhd) e per la menzionata nuova rifornitrice di squadra denominata unità da supporto logistico (Logistic Support Ship, Lss). Affinché quest’ultima possa essere consegnata alla Marina entro il 2016, è necessario che venga assegnato a Fincantieri un contratto per la costruzione entro il 2013.
  5. Per me alla fine saranno sicuramente 10 le FREMM.....sarebbe ridicolo ridurre a solo 6 unità e avere una linea caccia-fregate di sole 8 unità Va bene tutto ma così che schifo
  6. Il Ministero della Difesa Inglese ha scelto la proposta dei cantieri sudcoreani Daewoo Shipbuilding and Marine Engineer per la realizzzione dei 4 rifornitori a doppio scafo da 37.000 t.
  7. Graziani

    ASTUTE

    Prima prova di fuoco del Tomahawk sul sottomarino Astute
  8. Graziani

    Israele - Iran

    Fuga di notizie sull’Iran: israeliani e britannici attaccheranno a Natale
  9. Graziani

    Israele - Iran

    The Guardian: USA e Gran Bretagna pianificano un attacco all'Iran Un'operazione per neutralizzare gli impianti nucleari potrebbe essere lanciata entro i prossimi mesi WASHINGTON – Stati Uniti e Gran Bretagna sono pronte a colpire l’Iran. Un'operazione militare per neutralizzare gli impianti nucleari potrebbe essere lanciata entro i prossimi mesi, forse in primavera. La notizia diffusa dal sito del quotidiano britannico Guardian combacia con le indiscrezioni da Israele sulla decisione del premier Netanyahu di agire al più presto. L’offensiva – sempre secondo i media – potrebbe essere lanciata con missili da crociera, jet e piccoli nuclei di forze speciali. Londra, in coordinamento con gli Stati Uniti, avrebbe già studiato piani di contingenza e scenari per l’utilizzo dei suoi sottomarini d’attacco. Il progetto non ha subito accelerazioni, affermano le fonti del Guardian, tuttavia gli Usa vorrebbero intervenire prima che gli iraniani nascondano tutti i loro impianti in profondi bunker sotterranei. Un obiettivo che dovrebbero conseguire nell’arco di un anno. In realtà i tunnel sono una buona difesa ma l’aviazione statunitense dispone di bombe speciali studiate proprio per distruggere bunker. Ordigni che nei mesi scorsi sono stati forniti anche a Israele. ISRAELE- Sempre informazioni comparse sulla stampa aggiungono che i cacciabombardieri israeliani avrebbero intensificato le esercitazioni per missioni a lungo raggio. Alcune di queste simulazioni si sono svolte nel poligono italiano di Decimomannu, in Sardegna. In precedenza i piloti si addestravano usando lo spazio aereo turco ma da quando i rapporti tra i due paesi sono entrati in crisi, Gerusalemme ha inviato spesso i suoi jet in Italia grazie ad un accordo bilaterale. I RISCHI - Le voci su un possibile attacco all’Iran non sono nuove e ritornano di frequente. E’ strano, però, che siano diffuse in questo modo: nessuno avvisa il nemico su quello che vuol fare. Le rivelazioni dunque rappresentano una sorta di monito a Teheran ed esercitano una pressione su un regime piuttosto diviso. Il Pentagono, almeno fino a pochi mesi fa, si è sempre dichiarato contrario a una nuova guerra, soprattutto in Iran. Molti analisti hanno messo in guardia sui rischi: non c’è la sicurezza di un successo completo, l’intera regione potrebbe essere trascinata in un conflitto e gli ayatollah potrebbero ricorrere al terrorismo. L’ex capo del Mossad, Meir Dagan, che pure ha coordinato una lotta segreta contro i mullah, è apparso sulla stessa linea. Il quadro economico mondiale sembra sconsigliare nuove avventure belliche mentre il presidente Obama ha ordinato il ritiro dall’Iraq, ha in programma una forte riduzione di unità in Afghanistan ed ha autorizzato solo un impegno ridotto in Libia. IL CONTRASTO - Il quadro, tuttavia, è mutato dopo l’estate. Washington ha annunciato di aver sventato un presunto complotto terroristico iraniano contro l’ambasciatore saudita negli Usa ed ha esercitato pressioni sull’Aiea affinché riveli dati cruciali sulle ricerche atomiche di Teheran. L’intelligence ha aggiunto di aver rilevato attività di nuclei clandestini di pasdaran pronti a organizzare attacchi in diversi scacchieri. Per molti osservatori si tratta di segnali che fanno pensare a un aggravamento del confronto con l’Iran anche se le possibilità di un attacco sarebbero – per ora – remote. A meno che Israele non decida di passare all’azione. E a quel punto – aggiungono fonti diplomatiche – per gli Usa sarebbe complicato restare neutrali. Guido Olimpio 02 novembre 2011 Corriere della Sera
  10. Graziani

    Marine Nationale

    Consegnato alla Marina francese il pattugliatore L’Adroit
  11. Graziani

    BRITISH ARMY

    mi sa tanto che sto FRES va a farsi benedire....... Billion-pound upgrade to armoured vehicles announced
  12. Comunque secondo me i numeri contano ma fino ad un certo punto. Il Regno Unito nonostante i piccoli numeri riesce comunque a proiettare un complesso di forze decisamente notevole e questo perchè hanno una struttura ed un efficienza veramente ammirevole. E' anche vero che hanno il Territorial Army. Guardate quanti soldati ha la Francia e quanti mezzi e guardate il Regno Unito. Più o meno per quanti riguarda il numero dei mezzi siamo li eppure i Britannici li fanno funzionare con un numero molto inferiore di uomini!!! Efficienza
  13. Graziani

    Stipendi soldati

    io ho sentito dire che i Britannici prendono di più degli Americani però non ho fonti scritte per dimostrarlo.
  14. Sbaglio o i Sas hanno addestrato in passato i Delta force???
  15. bè si parlando dal punto di vista complessivo della RAF questa risulta superiore.
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