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VittorioVeneto

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Tutti i contenuti di VittorioVeneto

  1. Che cosa?! Ma il video e palesemente un fake !
  2. F 16 CJ del 20th Figther Wing sorvola New York durante un'esercitazione del NORAD , lo spazio vuoto in alto a destra è Ground Zero
  3. F 104 36° Stormo alle prese con un An-22 Sovietico Uploaded with ImageShack.us
  4. Rimanendo parzialmente in Topic , vorrei consigliarvi un libro che ho appena finito , uno dei più belli che mi sia capitato di leggere ultimamente : "Lo strano caso della famiglia Walker , come i segreti della Marina Americana arrivarono al KGB" Il libro racconta la storia di Johnny Walker , addetto alle comunicazioni radio della Marina Statunitense che decise di diventare una spia del KGB e che riuscì a creare una vera e propria rete di spionaggio coinvolgendo anche un'amico ufficiale , il fratello ed il figlio. L'organizzazione di Walker ha passato ai sovietici le chiavi crittografiche della marina USA per quasi venti anni ed è stata scovata dall FBI soltanto grazie alla denuncia della moglie. Il libro è particolarmente interessante perchè descrive la carriera tipo della spia , i motivi che spinsero Walker a tradire il suo paese , come riusci a mettersi in contatto con il KGB tramite l'ambasciata russa , come faceva a trafugare i codici crittografici , come si organizzavano gli incontri col KGB a Casablanca e Vienna , ma anche negli Stati Uniti , i compensi che venivano pagati dai sovietici , le attrezzature che il KGB forniva al sottoufficiale per svolgere il suo lavoro , come riuscì l'FBI ad incastrarlo ecc.ecc Si stima che grazie a Walker la marina Sovietica abbia decifrato più di un milione di messaggi della Navy , secondo un'ammiraglio Statunitense la rete di Walker in caso di guerra avrebbe garantito la potenziale vittoria sul mare dell URSS sull'America Un piccolo anticipo: Prima che Johnny venisse assegnato aNorfolk, ai tempi in cui manteneva i segreti soltanto per istinto e non permestiere, la Marina lo aveva mandato alla scuola di crittografia a Vallejo inCalifornia. Quasi tutto l'addestramento era meccanico. Le mac­chinecrittografiche possono rompersi e un operatore radio, soprattutto se imbarcatoa bordo di un sottomarino, deve saperle riparare. Tuttavia, durante la primasettimana del corso la Marina tiene a rivelare qualcosa di quello che gliistruttori chiamano «il quadro generale». La lezione generica tipica (e se Johnny Walker nonl'aveva sentita, molto probabilmente quella cui assistè parlava degli stessi argomenti dato che, dopotutto, gliistruttori di crittografia ricevonol'imbeccata dalla National Security Agency) inizia con una manifestazione di sinceritàdecisamente sorprendente da parte della Marina. L'istruttore, che di solito è un sottufficiale, stacurvo su un leggio di fronte all'aula piena di operatori radio attentissimi, esi lancia nel suo discorso. Il sistema migliore per tenere un segreto, esclamaconsiste nel non confidarlo. Questo lo sanno tutti i mariti soggiungemaliziosamente; e possiamo immaginare Johnny, appassionato studioso deisegreti, che apprezza la bat­tuta e segue il tutto con interesse. Il fatto è, continua il sottufficiale, che la Marina,come tanti uomini sposati, non sempre può concedersi il lusso di tenere per séi suoi segreti. E così optiamo per la seconda soluzione: facciamo in modo dispartire i nostri segreti soltanto con quelli con cui vogliamo spartirli. Peresempio, quando gli ordini delle operazioni vengono trasmessi via etere, noivogliamo che solo le navi del nostro gruppo da combattimento li captino... enon i russi. Come il marinaio deve assicurarsi che la lettera di dolci promessediretta alla pupa appetitosa conosciuta in un bar non finisca nella busta conla lettera destinata alla moglie, soggiunge il sottufficiale improvvisando dinuovo e destando di nuovo l'interesse degli ascoltatori. Il sottufficiale, se ha una certa esperienza inmateria, aspetta un momento perché le risate si smorzino. E poi passa allaparte importante della lezione. Perciò noi proteggiamo i nostri segreti con lacrittologia, spiega. Che cos'è la crittologia? La crittologia, continua ilsottufficiale che ormai ha preso lo slancio e conosce a memoria le definizioni,consiste nel prendere il testo di un messaggio, di una corrispondenza o di unacomunicazione e nel dargli una forma inintelligibile per chiunque lo riceva adecce­zione di coloro che sono i destinatari veri e propri. Per dirla piùsemplicemente, soggiunge, la crittologia è il linguaggio che la Marina usa percomunicare con se stessa. Ed è impenetrabile. Che cosa significa? Significa chepossiamo mandare qualunque messaggio in qualunque posto al mondo, e se imaledetti russi lo captano si ritrovano in mano soltanto un mucchio di bipelettro­nici. E impossibile decifrare il codice. Ivan ci sbatte il muso. A questopunto di solito il sottufficiale volta le spalle agli allievi e traccia trelettere sulla lavagna: NSA. Qualcuno di voi sa cosa significano? chiede. Eforse perché lo sanno tutti o quasi (non si entra nel corso se non si è unoperatore radio ansioso di fare carriera),di solito il sottufficiale rispondealla propria domanda: è la National Security Agency. Sono gli intelligentoniche stanno su a Fort Meade nel Maryland e sovrintendono alla sicurezza dellecomunicazioni del paese. Tutto quanto. Tutte le macchine crittografiche cheusiamo in Marina, tutti i codici che adope­riamo per le macchine... l'interosistema è creato dai maghi di Fort Meade. Milioni di dollari, dice con unasfumatura di sincera reverenza, spesi soltanto per mantenere i segreti. Ed èdenaro speso bene. Il sistema funziona. Funziona, cioè è impenetrabile (ora il sottufficialesi allontana dalla lavagna e si dirige verso una macchina tozza rivestita dimetallo grigio opaco) perché un sistema crittografico consiste di duecomponenti. La prima componente è qualcosa che noi chiamiamo logicacrittografica. E mentre parla il sottufficiale, con una cerimoniositàun po' furtiva, svita il pesante coperchio di acciaio della macchina che stasul tavolo accanto al leggio. A volte è una KW-7, la macchina che veniva usatain Marina per le normali comunicazioni a mezzo telescrivente; altre volte puòscegliere una KL-47, la macchina che traduce in cifra i messaggi inviatiattraverso il canale di trasmissione dei sottomarini; ma in occasione dellalezione cui assistette Johnny è molto probabile che il sottufficiale desse unadimostrazione con una KWR-37, perché era la mac­china specifica che gli allievidel corso di Johnny imparavano a riparare. Quando ha tolto il coperchio, infilala mano in quella che identifica come «la parte pregnante» della macchina edestrae un quadro dei circuiti. Poi, agitando il quadro dei circuiti lungo trentacentimetri come se l'avesse appena usato per rispondere a un servizio in unapartita di tennis, il sottufficiale indica la scritta alla sommità: confidentialcrypto. Sapete perché questo apparecchio è clas­sificato confidenziale? chiede.Ma ancora una volta si tratta d'una domanda retorica. Perché, continua senzaperdere una battuta, questo quadro, insieme ad altri due all'interno dellamacchina, è programmato con un potente algoritmo o formula matematica chepermette a chi lo usa di cifrare il testo in chiaro di una comunicazione.Numerosi scienziati dell'NSA hanno lavo­rato per quattro o cinque anni perrealizzare la formula contenuta in questi quadri. A questopunto il sottufficiale (e ogni istruttore è anche un po' attore) assume un'ariacupa mentre confida un pensiero in­quietante: se i russi o altri potesseromettere le mani sulle infor­mazioni contenute in tutti questi quadri, i loroscienziati sarebbe­ro in grado di costruire una macchina capace di ricevere lenostre comunicazioni più delicate. Riuscirebbero a inserirsi certa­mente nellanostra criptorete. (E se un marinaio fa la do­manda, il sottufficiale,assumendo un'aria sbalordita al pen­siero che qualcuno possa chiedere qualcosadi tanto ovvio, spiega che criptorete è un termine usato per designare tutte lestazioni che per comunicare impiegano lo stesso criptosistema.) Tuttavia - e a questo punto il sottufficiale passa aun tono trionfante - così Ivan ci arriverebbe vicino, ma non sarebbesufficiente. Il vecchio Ivan non potrebbe decifrare o, come dicono all'NSA,decrittare ciò che noi trasmettiamo tramite la nostra criptorete a meno cheriuscisse a mettere le mani sul­l'altra componente del sistema... la chiavecrittografica. Ancora una volta il sottufficiale si gira verso lamacchina e apre una specie di cassettino d'acciaio. Questo, spiega agliallievi, noi lo chiamiamo CRIB... card reader insert board. E' qui cheinseriamo il materiale chiave. Ora, il materiale chiave per questa particolaremacchina è una scheda per computer tipo IBM. Altre macchine possono usarenastri, liste o altri tipi di scheda. Una macchina che usa le liste, peresempio, non ha un CRIB bensì una tastiera di permutazione su cui i numerichiave della lista sono inseriti manualmente. Comunque, il materiale chiave pertutte le macchine è preparato dall'NSA e viene quindi conse­gnato a chi loutilizza mediante l'ARFCO, il sistema di corrieri delle Forze armate. Ora guardateattentamente questa scheda, dice il sottufficiale agli allievi mentre sventolauna scheda perforata. Vedete l'iscri­zione? top secret noforn. Ciò significache non soltanto questi maledetti cosi sono top secret, ma che non possonoessere distribuiti al di fuori dei canali degli Stati Uniti. E perché? Bene,marinai, perché sono questi cartoncini a stabilire i codici. I fori che vedetepermettono all'energia elettrica di passare attraverso certi punti, in modo chela logica viene fondamentalmente cambiata. La scheda dice alla macchina qualequadro dei circuiti deve usare o in quale direzione deve muovere un certoquadro perchè possa venire decrittato un messaggio. E ogni giorno la Marinacambia la chiave. Ogni ventiquattr'ore noi inseriamo schede nuove in ognicrittomacchina della Marina. Un sottomarino fermo sul fondo dell'OceanoIndiano, diciamo, può essere collegato con la criptorete della Flotta delPacifico; ma se è Martedì e se l'operatore non ha inserito nella macchina lascheda del martedì, l'unica cosa che il sottomarino riceverà dal CINC- PAC è unpasticcio indecifrabile. Perciò queste schede fanno parte del tesoro nazionale,marinai. E la Marina le tratta di conseguenza. Il materiale crittogra­fico haprobabilmente le più rigorose procedure di controllo tra tutto il materialegovernativo. Ogni volume mensile di trenta schede chiave, anzi ogni singolascheda, ha un numero di serie ed è controllato incessantemente dal giorno incui viene prodotto a Fort Meade al giorno in cui viene distrutto dal custodedel CMS... le iniziali, aggiunge il sottufficiale, stanno per computer setmaterial system. E anche il custode del CMS deve, al termine della giornata,far firmare da un altro marinaio una dichiarazione attestante che ha assistitoalla distruzione del materiale. E questo, marinai, ci porta alla conclusione: Anchevoi state entrando a far parte del processo. Anche a voi vengono affidati isegreti più importanti del vostro paese. A questo punto, molto spesso il sottufficiale fa unapausa. Ma non lo fa soltanto per uno scopo teatrale. Dedica qualche tempo aogni parola perché tutto il lavoro della sua vita, tutto ciò che la Marina gliha insegnato a credere, è concentrato nell'ultima domanda retorica: Che cosasuccederebbe se i russi mettessero le mani tanto sulla logica quanto sullachiave di una delle nostre macchine? Bene, dice, il modo migliore per farvicapire questo genere di disastro è paragonarlo a una partita a poker. Unapartita a poker dove uno dei giocatori sa quali carte ha in mano l'altro. Conla differenza, marinai, che si dà il caso che la posta per questa partita siail futuro del mondo. Una settimana dopo che la Puebloaveva lanciato il suo primo SOS, vi fu un rapido succedersi di avvenimenti che,collegati tra loro dall'opportunità e dalle circostanze, avrebbero fatto parec­chioper cambiare le probabilità in quella partita a poker. Tutto cominciò aWakkanai, in Giappone. Un operatore radio in quella stazione dell'NSAsull'estremità settentrionale dell'isola stava controllando normalmente ilcollegamento tra Pyongyang, la capitale della Corea del Nord, e Mosca. «All'improvviso»,ricorda uno dello staff della stazione, «ci fu quella trasmissione speciale,arrivarono tutti i documenti del codice segreto. Tutto » materiale dellaPueblo. Avevano catturato tutto». Naturalmente,quando queste informazioni raggiunsero la sala operazioni sotterranea delCOMSUBLANT, il contributo della Fonte Wakkanai, come era chiamata negli StatiUniti, era stato espunto da ogni trasmissione. Tuttavia, il flash era arrivatonella sala comando di Norfolk: le crittomacchine e i TECHIN della Pueblo eranoin mano ai russi. Sempre in quel periodo, verso lafine di gennaio del 1968, ci fu grande agitazione al COMSUBLANT per via di una spedizionedi schede cifrate. Il custode del CMS che aveva ricevuto la consegna delleschede chiave per il mese di feb­braio si accorse che il sigillo esterno delpacco era sparito. Era una violazione dei controlli dell'NSA. Il nostromo Wal-ker ne fu informato. Ebbe subito inizio un'indagine. Prima disera la situazione venne chiarita. Il sigillo non era stato aperto; le schedenon erano state manomesse; l'errore era dovuto a semplice negligenza. Unimpiegato nuovo del settore produzione di Fort Meade aveva dimenticato di met­tereil sigillo esterno sul pacco. Ma dato che era successo poco tempo dopo lacattura della Pueblo, la cosa fece parlare parecchio. Il secondo anello di questa catenadi eventi venne forgiato qualche giorno dopo in un bar di Oceanview inVirginia. Il nome del bar è stato dimenticato da molto tempo; era uno deinumerosi locali per marinai sparsi in quattro isolati a meno di venti minuti dimacchina dalla base navale di Nor­folk. Resta il ricordo del fatto che alcunioperatori radio erano lì a bere birra e che uno di loro era Johnny Walker. Johnny non era l'anima della brigata. Si rodeva ancoraper i suoi guai. Una tonnellata di debiti, una moglie alcolizzata, quattroragazzini che strillavano... un inferno. Chi poteva dar torto a Johnny sesperava che gli amici lo aiutassero ad ammazzare un'altra interminabile serata? E così glioperatori radio bevvero qualche birra e poi qual­che altra ancora; e comesuccede spesso quando l'amicizia si basa sull'orgoglio comune, finirono perparlare di lavoro. Naturalmente qualcuno accennò alla Pueblo. Tutti erano con­vintiche l'equipaggio avrebbe dovuto affondare con la nave, di non permettere airussi di mettere le mani sul materiale crittografico. A questo punto qualcunoricordò il panico causato dalle schede. I commenti furono unanimi: Diavolo,combinano sempre pasticci con la consegna di quelle male­dette schede chiave.La sicurezza? Una buffonata. Questa volta si sono agitati tanto a causa dellaPueblo. A questo punto un operatore radio (anche il suo nome èandato perduto; e con ogni probabilità, dopo vent'anni neppure lui ricorda ciòche disse, dato che le sue intenzioni erano innocenti) se ne venne fuori conquesta frase: Se voleva, il tizio poteva fotocopiare le schede. Chigliel'avrebbe impedito? E non ditemi che i russi non pagherebbero bene permettere le mani su quella roba... Sicuro, non dovresti fare altro che telefonare al KGB,disse un altro, cercando di far apparire pazzesca e impossibile quell'idea. Ma il primo non si lasciò smontare. Appunto, disse.Basta telefonare all'ambasciata sovietica a Washington e dire a un russoqualunque che hai le schede chiave. Ti ascolterà, stai sicuro. E poi la conversazione cambiò di nuovo argomento.Nessuno ricorda il perché. Con ogni probabilità la causa fu una ragazza... eral'argomento di una storia piccante? o di una battuta scher­zosa? Oppure era unagiovane donna in carne e ossa che aveva attirato l'attenzione di uno deimarinai? Per la verità non ha importanza. L'importante è cheJohnny Walker aveva ascoltato con la massima attenzione. Più tardi, a letto, Johnny passò in rassegna tutti ipezzi del mosaico: lo strano racconto del fratello a proposito di un certoristorante di Brooklyn; la cattura della Pueblo; il polverone per le schedechiave; un'idea buttata là in un bar. Per la prima volta incominciò a vedereuna via d'uscita dai suoi problemi.
  5. VittorioVeneto

    Carri armati russi

    Non so che valenza operativa abbia , ma il tiro "al volo" è spettacolare ...
  6. Norvegia vs Russia Atto II Pilota Russo fotografa il pilota Norvegese che lo stà fotografando ... Che burloni questi piloti !
  7. Ex portaerei Kiev ( ora museo galleggiante) , curiosa immagine della sala comandi
  8. Sabato sarà varata la prima FREMM Italiana ! Mio Link
  9. Il Radar dell'F 22 è obsoleto e l'aereo non è capace di comunicare con gli altri velivoli ?! Ma quando mai ?
  10. Beh , dipende in che acque affonda , se il sottomarino supera la quota di schiacciamento l'equipaggio è destinato a fare una bruttissima fine ...
  11. Opss , scusate , l'Orion era Norvegese ... ma allora il Flanker se l'è cavata senza un graffio o a perso parte della deriva ?
  12. Orion USNavy "Kill" ( Intercettazione riuscita) per questo Flanker(?) Russo
  13. Che bello questo video , Gun Camera montata su un jet Israeliano durante la guerra dei sei giorni , si vedono persino i MIG che schizzano via dagli aeroporti per non farsi beccare ! http://www.youtube.com/watch?v=MgXemvMiSk0&feature=player_embedded#at=601
  14. Si ma in questi link non è scritto da nessuna parte che furono gli USA a consigliare la vendita ...
  15. VittorioVeneto

    Poligoni militari

    Dire che in Sardegna ci siano pochi turisti a causa dei poligoni mi sembra una grossa forzatura ...
  16. Questa foto fa il paio con quella precedente , qui tocca al Raptor stare in CAP sopra Cape Canaveral
  17. A proposito di bombe atomiche perdute , riporto il link ad una mia vecchia discussione in cui si parla delle nuke recuperate dalla Navy in Spagna ... Mio Link
  18. F 15 a 26000 piedi sorveglia il lancio dello Shuttle Endeavor :
  19. VittorioVeneto

    2 Giugno 2011

    Parata Festa della Repubblica 2011
  20. Dall'album: 2 Giugno 2011

    Fori Imperiali - Roma
  21. Dall'album: 2 Giugno 2011

    Fori Imperiali - Roma
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