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  1. Criterio copnsolidato da sempre? Sempre?!! Il velivolo di cui (stra)parla Tricarico è il secondo, mica il decimo... La Trenta (in quota 5 Stelle) aveva ben in mente di segare le commesse o quanto meno di diluirle nel tempo, quindi era più che logico cercare di dare il più rapidamente possibile una massa critica al Grupaer piuttosto che dare all'AMI qualcosa che magari si sarebbe sacrificato sull'altare dei risparmi che si avevano in mente. L'unica cosa che si sa da sempre è che uno dei risparmi possibili era di non dare degli STOVL all'AMI che mai li aveva avuti prima...anche se questa ha sempre cocciutamente sostenuto di volere i suoi 15. Anzi, fosse stato per qualcuno gli unici F-35 sarebbero stati i B della MM (e magari manco quelli) e l'AMI avrebbe dovuto vedere i suoi col binocolo... Se la Gran Bretagna, che ha ritirato i Sea Harrier e che ha messo ben poco gli AV-8B sulle ponti prima di rimanere senza portaerei per 10 anni, è un ottimo modello da seguire, è solo probabilmente perchè Tricarico è un ex AMI della vecchia guardia e gli piace che Joint significhi che tutto ciò che ha le ali sia sotto controllo dell'AMI... Poi, sia chiaro, l'AMI si è impegnata economicamente per attrezzare Amendola per l'F-35, mentre la Marina a non ha fatto altrettando, riuscendo "solo" (si fa per dire) a portare il Cavour in bacino per tutti gli adeguamenti del caso al nuovo velivolo. Giustamente a qualcuno girano...
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  2. In sostanza, per quel che sto capendo, si tratta di un upgrade (o porting) di ALIS a un'architettura cloud-based; era un passaggio già previsto da tempo ma che finora era stato chiamato "Next Gen ALIS" o simile e invece ora viene chiamato ODIN, immagino per questioni di cool factor. Stupisce il fatto che in tanti parlino di "nuovo software" - finché lo fanno Gaiani & Co va bene, è il loro standard, ma certi altri...è vero che il giornalismo di settore mi pare si stia livellando verso il basso. Comunque, come si diceva in un gruppo di discussione a riguardo, tutti i software vengono aggiornati o patchati periodicamente; si passa da Windows 98 a Windows 7 a Windows 10 e viene considerato normale. Però se si fa l'upgrade di ALIS dopo anni di servizio diventa una notiziona. Un po' come se, quando per il videogioco "World of Warcraft" uscì l'espansione "Burning Legion" e con l'occasione furono fatti miglioramenti generali a prestazioni e specifiche del gioco, qualcuno avesse titolato "WoW è un flop, Blizzard costretta a lanciare un gioco nuovo!". Con l'ulteriore differenza che il giocatore di WoW che volesse avere anche "Burning Legion" doveva pure pagare l'espansione a parte.
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  3. Mah, al di là del solito astio che Lamia continua a riversare sul programma, nonostante suo malgrado trovi di giorno in giorno sempre meno solide basi per le sue critiche (e infatti non riesce più a scriverci sopra un giorno si e uno anche…), a fronte di sempre più estimatori e…clienti, c’è da dire che l’ALIS è un software, con tanti (e sottolineo tanti) problemi, ma anche tante potenzialità di sviluppo, per il quale, dopo anni, era anche auspicabile (e prevedibile) il passaggio nel cloud, senza che si possa allegramente parlare di flop solo perché gli si è cambiato nome o via di comunicazione nella sua continua evoluzione. I costi di manutenzione scendono e la dsponibilità operativa sale anche con ALIS e ALIS nella sostanza si deve evolvere ancora in ODIN e il secondo non parte da zero sulle ceneri del primo, non fosse altro perché nei tre anni di tempo che ci si è dati per svilupparlo non ci si potrà certo permettere di ripartire da zero. Per decenza gli hanno cambiato nome e se non altro ora non si correranno molti rischi di bruciarne uno papabile per il figlio di qualche manutentore, che non credo avrebbe avuto facilmente l’ardire di chiamare il proprio pargolo…Odino.
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