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Bismarck


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secondo voi perchè i tedeschi hanno preferito montare torrette binate sulla Bismarck???

è vero che erano i più grossi cannoni dell'Atlantico però rischiavano di sopperire in numero di colpi sparati/ricevuti....è anche vero che come abbiamo visto nella battaglia dello stretto di Danimarca la Prince of Wales è stata fatta a fettine e si è dovuta ritirare dopo pochissimi minuti (lasciamo stare la fine del povero HOOD).

però dobbiamo contare che la Prince of Wales aveva ancora gli operai a bordo quando è salpata e l'equipaggio non aveva ancora ricevuto neanche un minimo di addestramento!!!!!

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secondo voi perchè i tedeschi hanno preferito montare torrette binate sulla Bismarck???

è vero che erano i più grossi cannoni dell'Atlantico però rischiavano di sopperire in numero di colpi sparati/ricevuti....è anche vero che come abbiamo visto nella battaglia dello stretto di Danimarca la Prince of Wales è stata fatta a fettine e si è dovuta ritirare dopo pochissimi minuti (lasciamo stare la fine del povero HOOD).

però dobbiamo contare che la Prince of Wales aveva ancora gli operai a bordo quando è salpata e l'equipaggio non aveva ancora ricevuto neanche un minimo di addestramento!!!!!

Per l'Atlantico navigavano navi armate di cannoni da 16", americane e britanniche.

Il progetto del Bismark era una rivisitazione di roba vecchia una ventina d'anni o poco meno, con torri binate, praticamente identiche.

Si tratta effettivamente di una nave leggendaria, cioè di una cosa mai esistita.

L'HMS Prince of Wales era il tipico prodotto industriale britannico, cioè era scadente (tanto i clienti non si potevano disaffezionare, non avendo alternative). Paese che vai, leggende che trovi...

Edited by SML
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Guest iscandar

purtroppo non trovo più il sito con i dati dei vari cannoni, ma credo he abbiano montato 4 binate invece di 3 trinate, con perdita di una bocca di fuoco, perchè ritenevano. a rogione, il cannone imbarcato superiore a quelli imbarcati sulle controparti, sia come precisione, sia come celerità di tiro.

 

EDIT:

ho trovato il sito

 

Caratteristiche cannone della Bismark

 

Hood

 

King Geroge V

 

una piccola comparazione

 

Rate Of Fire (Cadenza di fuoco)

 

Bismark - 2.3 to 3 rounds per minute

Hood - 2 rounds per minute

King geroge V - 2 rounds per minute

Edited by iscandar
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direi che avevano ragione a ritenerlo migliore....dati i danni fatti all'HOOD...

 

"era una nave leggendaria cioè mai esistita"....scusa non ho capito a quale nave ti riferisci!!!

cioè mi stai dicendo ke le King George V erano scadenti???

allora le Revenge cos'erano....catapecchie dei mari'????

Edited by Nimitz
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Guest iscandar

Nimitz se stai rispondendo a me sto solo dicendo che la cadenza di tiro era inferiore, e poi 1 torretta quadrinata, pensa se un colpo fortunato ne beccava 1 addio ½ potenza di fuoco

Edited by iscandar
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....scusa non ho capito a quale nave ti riferisci!!!

cioè mi stai dicendo ke le King George V erano scadenti???

allora le Revenge cos'erano....catapecchie dei mari'????

Mi riferisco al Bismark.

La classe R era una versione più bilanciata (ed economica) delle Queen Elizabeth. Certo che nel 1939 erano ridotte maluccio e nel 1942 erano da buttare, ma non ha senso paragonarle alle nuovissime King George V, che un po' risentivano l'essere "treaty battleships" (o "35000" come dicevamo noi) e un po' erano figlie di quell'industria pesante (e non solo) britannica che stava per tirare le cuoia (e non è mai stata la migliore, con le dovute eccezioni).

In generale poi non ha molto senso parlare di sistemi complessi come le navi (e che navi) come un tutt'uno, o bianco o nero.

Nel complesso la classe KGV ha deluso le aspettative, ma ha anche lavorato sodo, che forse è quel che più serve quando hai la netta superiorità numerica.

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direi che avevano ragione a ritenerlo migliore....dati i danni fatti all'HOOD...

 

attenzione! tieni presente che l'hood era un incrociatore da battaglia non una corazzata!!

 

ciò significa che se il suoi cannoni erano all'altezza di quelli della bismark la sua corazzatura era molto inferiore, capace di resistere al fuoco di un'incrociatore ( il suo bersaglio ideale) ma non a quello di una nave da battaglia!

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Più che l'armamento, che pure era diverso, erano altri fattori come i telemetri e la stabilità della piattaforma a determinare la maggior letalità della nave tedesca, a prescindere dal fatto che l'Hood era di per sé molto più vulnerabile.

Edited by SML
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infatti è proprio la leggera corazzatura del ponte che ha fregato l'Hood....tutt'oggi ci sono ancora 2 versioni su cosa sia successo.....la prima dice che un colpo abbia penetrato il ponte appunto poco corazzato dell'hood (che, ironia della sorte, era stato destinato a un rinforzamento ma, dovendo andare a dare la caccia alla Bismarck e al Prinz Eugen, l'upgrade non venne eseguito) e che il colpo sia penetrato nei magazzini poppieri dell'artiglieria secondaria innescando di seguito quelli poppieri dell'artiglieria primaria causando l'esplosione e l'affondamento della nave.

Ipotesi 2: un colpo da 380 sparato dalla Bismarck ha colpito il lanciarazzi situato sulla parte superiore della prima torre di poppa (non ricordo la lettera) innescando una serie di esplosioni che è terminata sempre con un'enorme esplosione dei magazzini poppieri delle batterie principali.

 

fatto sta che, ipotesi 1 o 2, vi furono solo 3 sopravvissuti.

ho avuto la fortuna di vedere l'intervista ad uno di essi...ha detto che ha visto con i suoi occhi l'ammiraglio spostarsi per lasciarli passare e poi la nave inabissarsi.....che esperienza drammatica mamma mia!!!!

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  • 9 months later...
secondo voi perchè i tedeschi hanno preferito montare torrette binate sulla Bismarck???

è vero che erano i più grossi cannoni dell'Atlantico però rischiavano di sopperire in numero di colpi sparati/ricevuti....è anche vero che come abbiamo visto nella battaglia dello stretto di Danimarca la Prince of Wales è stata fatta a fettine e si è dovuta ritirare dopo pochissimi minuti (lasciamo stare la fine del povero HOOD).

però dobbiamo contare che la Prince of Wales aveva ancora gli operai a bordo quando è salpata e l'equipaggio non aveva ancora ricevuto neanche un minimo di addestramento!!!!!

Te lo dico subito, perchè le 4 torri binate della Bismarck erano più grandi delle altre torri binate da 380 e cio conferiva una maggiore indipendenza delle bocche da fuoco e la sistemazione scaricava meglio la scarica del rinculo e rispetto alle torri trinate aveva solo 1 cannone in meno

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infatti è proprio la leggera corazzatura del ponte che ha fregato l'Hood....tutt'oggi ci sono ancora 2 versioni su cosa sia successo.....la prima dice che un colpo abbia penetrato il ponte appunto poco corazzato dell'hood (che, ironia della sorte, era stato destinato a un rinforzamento ma, dovendo andare a dare la caccia alla Bismarck e al Prinz Eugen, l'upgrade non venne eseguito) e che il colpo sia penetrato nei magazzini poppieri dell'artiglieria secondaria innescando di seguito quelli poppieri dell'artiglieria primaria causando l'esplosione e l'affondamento della nave.

Ipotesi 2: un colpo da 380 sparato dalla Bismarck ha colpito il lanciarazzi situato sulla parte superiore della prima torre di poppa (non ricordo la lettera) innescando una serie di esplosioni che è terminata sempre con un'enorme esplosione dei magazzini poppieri delle batterie principali.

 

fatto sta che, ipotesi 1 o 2, vi furono solo 3 sopravvissuti.

ho avuto la fortuna di vedere l'intervista ad uno di essi...ha detto che ha visto con i suoi occhi l'ammiraglio spostarsi per lasciarli passare e poi la nave inabissarsi.....che esperienza drammatica mamma mia!!!!

Esatto la Hood era una corazzata, poi degradata a incrociatore da battaglia, della 1° guerra mondiale e a quel tempo non avevano una grande corazzatura sul ponte orizzontale

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Inoltre la Bismarck era costruita con Wotan Weich Material un acciaio che poteva sopportare una grande deformazione e senza fratture e il nuovo materiale permise di diminuire la percentuale della corazza sul peso complessivo e lo scafo venne progettato con 22 paratie trasversali e 4 longitudinali che la rendeva quasi inaffondabile come in effetti fu nell' ultima battaglia.

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Ho una domanda da farvi, non è che mi potreste procurare la scheda tecnica della Bisamrk che ho alcune perplessità???

Grazie della vostre risposte

ARMAMENTO

8 cannoni da 380/47mm in 4 torri binate

12 da 150/55mm in 6 torri binate

16 AA da 105/65mm in 8 affusti binati

16 AA da 37mm in 8 affusti binati + 8 in 2 affusti quadrinati

12 AA da 20mm singoli

fino a 6 ricognitori Arado Ar-196

DISLOCAMENTO

41.700 Tn carico normale, 50.400 Tn pieno carico

DIMENSIONI

lunghezza 250,20 m

largezza 36m

immersione 10,20m

PROPULSIONE

12 caldaie Wagner, 3 gruppi turboriduttori Blohm und Voss, 3 eliche, 150.000 hp

VELOCITA

30,8 nodi (55,44 km/h)

AUTONOMIA

8.900 miglia a 17 nodi

PROTEZIONE BLINDATA

cintura da 267 a 318 mm

ponte orizzontale da 50 a 80 mm

ponte inclinato 100 mm

torri principali da 178 a 362 mm

torri secondarie da 37 a 102 mm

torre di comando 356 mm

EQUIPAGGIO

2.093 membri

VARO

14 febbraio 1939 nei cantieri Blohm und Voss ad Amburgo

AFFONDATA

27 maggio 1941

 

doppio post, +10%

Edited by vorthex
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A proposito della Hood, una delle ragioni del suo immediato affondamento (e quindi del fatto che si salvarono solo 3 persone) fu che, quando la santa barbara venne colpita, le polveri esplosero. Ora, ovvio che saltano in aria, ma in una detonazione la combustione supersonica mentre in una deflagrazione (è il caso della corazzata Roma per esempio) la combustione è subsonica e i danni causati sono minori. Ciò si è tradotto nel fatto che la Roma è rimasta a galla un po di più permettendo ad un terzo dell'equipaggio di salvarsi (un quarto d'ora mi pare) mentre l'Hood si è inabissato in pochissimi minuti nonostante il danno fosse simile (detonazione / deflagrazione della santa barbara).

 

La vampata durò pochi secondi e in quel brevissimo tempo condannò a morte la nostra più moderna nave da battaglia, ma nel dramma vi fu una fortuna: si trattò di una deflagrazione e non di una esplosione e questo fu dovuto ad una qualità del nostro munizionamento "di lancio": la progressività.

 

Si chiamano cariche di lancio quelle munizioni che si introducono nel cannone per lanciare fuori il proietto. Esse debbono avere una combustione piuttosto lenta e graduale. L'esplosivo usato era la cordite, un derivato della nitroglicerina, confezionato in bacchette cave simili a maccheroni di colore bruno. All'aria aperta bruciavano poco più rapidamente di un bastone di ceralacca. Una volta ne vidi bruciare un certo quantitativo in un prato a Buffoluto, presso Taranto, ove erano sistemate le polveriere della Marina. La cordite è stabile e sicura per un certo numero di anni, dopo diventa instabile e pericolosa. Per questo, periodicamente, il munizionamento di bordo andava rinnovato e quello sbarcato veniva distrutto col fuoco. Ricordo che in quel prato avevano fatto una lunga striscia di bacchette di cordite, alta all'incirca un palmo e poi avevano dato fuoco ad una estremità della striscia: la cordite bruciò con una fiamma intensamente gialla ma per distruggere tutta la striscia, lunga una quindicina di metri, ci vollero un paio di minuti.

 

Dunque il nostro munizionamento di lancio era stabile, contrariamente a quello britannico. Le cariche di lancio di 2 torri da 152 e di 1, forse 2 torri da 381, presero fuoco tutte insieme; diverse tonnellate di cordite, si badi, che produssero un soffio potentissimo, un'immensa fiammata, però non detonarono. L'esplosivo contenuto nei proietti non fu coinvolto, perché allora la nave sarebbe stata polverizzata. Nei proietti si usava il tritolo (trinitrotoluene: toluolo, idrocarburo aromatico al quale vengono sostituiti 3 atomi di idrogeno con gruppi nitrici), che può essere fuso e quando si solidifica può essere impunemente preso a martellate, segato, fresato, maltrattato in tutti i modi. Ma se nella sua massa si introduce un cilindretto di tritolo compresso e questo lo si innesca, poniamo, con una pastiglia di tetrazoturo d'argento che, colpita da un qualsiasi percussore a spillo, prende subito fuoco, il cilindretto di tritolo detona e fa detonare tutta la massa di tritolo fuso: si ha, cioè, una combustione istantanea con enorme aumento di volume e sviluppo di calore.

 

Insomma il tritolo detona, la cordite deflagra, almeno quella nostra. Per quella britannica era un altro affare e non da ieri. Già alla battaglia dello Jutland nella Prima guerra mondiale, 2 incrociatori da battaglia britannici furono letteralmente polverizzati dalle salve nemiche; uno di essi sparì tanto rapidamente, che quello che lo seguiva in formazione passò nelle sue acque senza urtare relitti e di tutto l'equipaggio si salvò solo un guardiamarina. Nella Seconda guerra mondiale, l'incrociatore da battaglia britannico Hood si disintegrò alla terza salva della corazzata tedesca Bismarck, mentre nel Mediterraneo la corazzata britannica Barham esplose per una coppiola di siluri di un sommergibile tedesco e sparì in una grande nuvola nera.

 

I depositi della Roma dunque deflagrarono e permisero che 1/3 dell'equipaggio si salvasse.

 

A questo punto è opportuno effettuare un piccolo distinguo, ovvero, rispetto alle inglesi, la Regia Marina utilizzava, per le sue cariche di lancio, un esplosivo, la cordite, che non esplode, ma deflagra.

Per questo motivo non si ebbe, come avvenne invece in occasione dell'affondamento dello Hood e della ------- una esplosione della nave, ma ci fu una enorme "vampata" di oltre 400 metri di altezza, che scaraventò il torrione di grosso calibro e, del peso lo ricordiamo di 1500 tonnellate, in mare, e fuse parzialmente il torrione di comando.

Tuttavia, grazie al fatto che la nave non esplose ma affondò i seguito ai danni riportati da tale deflagrazione, molti uomini dell'equipaggio poterono salvarsi, pur se alla fine il triste conto delle vittime ammontò a circa 1500, su un totale di 1920 che formavano l'equipaggio.

Edited by Rick86
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Il pezzo è indubbiamente il medesimo, ma il primo link viene dal sito www.regianaveroma.org mentre il secondo link da un sito amatoriale ben fatto: Plancia di comando

 

EDIT: impossibile il link diretto. Il percorso è: Home - Uomini - Saggi e testimonianze - Agostino Incisa della Rocchetta

Edited by Rick86
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