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Beccati i colpevoli del pestaggio a Verona


typhoon

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picpus il difetto è mio: con chi ha certi livelli di mente così...

così...

"impegnata" è meglio non disturbarlo...

 

il bipartitismo con partiti tipo PDL o PD sarebbe meglio da evitare e ricordo che per DiPietro non sarebbe un problema entrare a Montecitorio anche da solo

Modificato da Leviathan
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Partecipanti più attivi

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Oh, io ho fair play; riconosco che avete vinto e naturalmente che non siamo in dittatura. La penso come Veltroni: se farete qualcosa di condivisibile non avrò problemi a dirlo. Per il resto (tipo Libano) mi sembra si riesca a discutere civilmente

Mi associo pienamente.

 

@Rick86... la mia era una battuta, dialogare con esponenti di sinistra come te è sempre un piacere, nonchè un occasione di arricchimento per tutti quanti ;)

E' quello che cerca di fare anche il PdL, è infatti intenzionato a periodiche consultazioni con i corrispondenti del "governo ombra", ma Di Pietro ha dato una definizione di questo gesto che potrebbe essere vera...

 

no galland ti sbagli...sembra di stare all'asilo.....dove 4 bimbi litigano perchè ognuno vuole la ragione...senza rendersi conto che così facendo offendono la memoria del ragazzo...

Quoto.

 

Permetto rispettosamente di insistere: cosa c'entra questo con l'omicidio di Verona? Mistero!

Scusate ma sembra di stare in un pollaio, durante una lite di galli.

Ecco appunto. Un gentile richiamo a tutti, moderati e non. Che ne dite di continuare nella miriade di altri topic?

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Ospite galland

presento questo breve articolo tratto dal settimanale Internazionale (9/15 maggio 2008 n.743) e aggiungo qualche parola mia: non ragiono in termini sociologici o di sesso degli angeli ma piuttosto, essenzialmente morali. Collocazioni politiche o ideologiche non mi riguardano. Ciò che per me conta è vivere e comprendere il mondo che mi circonda, sempre tenendo presente d’essere un privilegiato…

 

IL CUORE NERO DI VERONA

Cristina Ali Farah (1)

 

Mi sono svegliata presto stamattina. Dovevo preparare i piccoli e raggiungere piazzale Flaminio. Già in strada ho cominciato a chiamare Verona con apprensione. Ieri sera c’era stato un sit-in antifascista in Porta dei Leoni, dove la notte del primo maggio Nicola Tommasoli è stato ridotto in fin di vita da un gruppo di neonazisti.

C’era tanta gente commossa, persone d’ogni genere, senza particolari connotazioni politiche. Stamattina, mi racconta un amico, anche Souad, che di solito non s’interessa mai di politica, ha cominciato a parlarne. Era dal fruttivendolo, sconvolta. Il sindaco di Verona Flavio Tosi (Lega Nord) e il gruppo di Forza Nuova rinnegano ogni coinvolgimento, ogni responsabilità.

L’episodio non sarà direttamente connesso alla politica, ma un linguaggio violento, populista, con i messaggi che veicola, non può essere sdrammatizzato e liquidato con leggerezza. Deve essere contenuto, indirizzato verso valvole di sfogo non distruttive.

Non si può alimentare la paura, incitare alla difesa del proprio territorio dall’attacco di aggressori immaginari, canalizzare la tensione, il disagio verso i più deboli, rinnegare il principio di società fondata sulla relazione, sulla responsabilità reciproca.

Non si possono fondare modelli e valori che si reggono solo su scatole vuote, gusci di cartapesta, e poi pensare di farla franca, non subirne le conseguenze.

Stamattina, prendendo il trenino da piazzale Flaminio a Prima Porta, tristemente nota per l’uccisione di Giovanna Reggiani. Abbiamo assistito negli ultimi mesi a una campagna elettorale imperniata quasi interamente sul tema della sicurezza.

Ebbene la tragedia di Verona si è rivelata un vero e proprio boomerang, capovolgendo il meccanismo che ci porta proiettare sull’altro il nostro male. Il cuore di tenebra è dentro la civiltà stessa, è il suo rovescio, il suo lato oscuro.

A Verona questo gruppo di picchiatori era conosciuto ed era già stato segnalato per altri fatti simili. E’ incredibile che per essere fermati siano dovuti arrivare a tanto.

Ho vagato tutto il giorno in cerca di spiegazioni. Le ho cercate in un grosso libro ricevuto in regalo, che parla del lavoro agricolo nella pianura veneta.

Nei confetti sparsi a terra da alcuni balordi il giorno del matrimonio di mio fratello.

Nei racconti ascoltati nell’infanzia, nei rapporti con amici e parenti.

Nei racconti della mia maestra, la cantante Lucilla Galeazzi, sulle connessioni tra l’estrema destra e Verona.

Nei cori fascisti fuori dalla gelateria dove lavorava la mia amica.

E alla fine ho trovato lo stesso cuore di tenebra nel film Nazirock di Claudio Lazzaro, in cui il leader di uno dei gruppi canta con voce roca: “ho il cuore nero e me ne frego e sputo in faccia al mondo intero”.

 

 

(1)E’ nata a Verona nel 1973 da padre somalo e madre italiana. E’ vissuta a Mogadiscio dal 1976 al 1991. Dal 1996 vive stabilmente a Roma. Ha pubblicato racconti e poesie e scritto un romanzo.

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