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Dov'è Brunetta quando serve?!?!


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http://www.corriere.it/politica/09_aprile_26/gia_antonio_stella_sicilia_assunzioni_regione_b1360a6e-3238-11de-becc-00144f02aabc.shtml

 

E la Sicilia si concede 500 dirigenti in più

La Regione autonoma sta per approvare un’infornata di assunzioni. Risultato: un capo ogni 8,4 sottoposti

 

Il presidente della regione Sicilia Raffaele Lombardo (a destra) stringe la mano al suo predecessore Salvatore Cuffaro nel giorno del suo insediamento a Palazzo d'Orlean (Ansa)

Il presidente della regione Sicilia Raffaele Lombardo (a destra) stringe la mano al suo predecessore Salvatore Cuffaro nel giorno del suo insediamento a Palazzo d'Orlean (Ansa)

Ancora poche ore e la regione Si­cilia batterà un record planeta­rio: su 3.450 dipendenti, ai Beni Cul­turali, ci saranno 770 dirigenti. Il tri­plo dell'intero parco dirigenziale del­la regione Lombardia. Il tutto grazie a un'infornata di assunzioni e pro­mozioni che vedrà l'ente isolano re­galarsi, a dispetto della Corte dei Conti che aveva denunciato come ab­norme la presenza di un «colonnel­lo » ogni 8,4 «soldati semplici», altri 500 nuovi dirigenti in un colpo solo.

 

Certo, non è solo la Sicilia a esse­re di manica larga. Spiegava l’anno scorso uno studio dell’Università di Milano, che dai dati 2006 risulta­va una media nazionale di un diri­gente ogni 15 dipendenti ma che questa media era composta da real­tà assai differenti: da un minimo di un dirigente ogni 31 sottoposti in Puglia a uno ogni 7,7 nel Lazio. Numeri aggiornati meno di un me­se fa, sulla base dei dati della Ra­gioneria Generale dello Stato, dal Sole 24 ore: un dirigente ogni 25 dipendenti scarsi nelle Marche, ogni 22 in Emilia Romagna, ogni 17 circa in Lombardia e nel Vene­to, ogni 18 in Liguria, ogni 16 in Piemonte... Fino agli eccessi: uno ogni 8,3 in Molise e ancora ogni 7,7 nel Lazio. Vogliamo rileggere l’atto di accu­sa lanciato nel 2008 dalla Corte dei Conti alla Sicilia? «I dipendenti a carico del bilancio regionale rag­giungono la notevole cifra di 21.104 unità (erano 20.781 nel 2006), di cui 2.320 dirigenti (era­no 2.150 nel 2005, anno a cui risa­le l’ultimo rilevamento nazionale pubblicato in tabella), con un rap­porto di un dirigente ogni 8,4 di­pendenti.

 

Il confronto con altre re­altà regionali è improponibile sol che si consideri che in Sicilia vi è un dipendente ogni 239 abitanti, in Lombardia uno ogni 2.500 lom­bardi ». Conosciamo l’obiezione: la Sici­lia gode di uno statuto speciale quindi ha tutta una serie di compe­tenze che le regioni a statuto ordi­nario non hanno. Giusto. La stessa tabella del Sole riporta però il da­to, per fare un esempio, del Friuli Venezia Giulia. Anche quella è una regione autonoma. Ma ha un diri­gente ogni 28 dipendenti. Prova provata che l’autonomia forse c’en­tra con le competenze, e non c’è dubbio che le regioni a statuto or­dinario ne hanno di meno, ma non c’entra un fico secco con la ge­rarchia interna. Che nell’isola non è solo speciale ma specialissima. Basti dire che non solo la Sicilia ha tanti «regionali» quanto Pie­monte, Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Friuli e Liguria messe insieme. Ma che oltre alle fi­gure di dirigenti prima e di secon­da fascia, la Regione ha inventato quella di terza fascia.

 

Il risultato lo spiega Marcello Minio dei Co­bas/ Codir, che insieme con altri due sindacati autonomi (Sadirs e Siad) ha denunciato l’infornata in arrivo di assunzioni e promozioni: su 18.508 dipendenti regionali (ai quali vanno aggiunti quelli a cari­co dell’Ars, l’assemblea regionale più altri ancora) ci sono oggi un di­rigente di prima fascia, 199 di se­conda e 2.146 di terza per un tota­le di 2.346. Vale a dire che c’è un colonnello ogni 7,8 «marmittoni». Ma questo solo se si contano i 4.571 precari. Tolti quelli, il rappor­to sarebbe ancora più assurdo: un dirigente ogni 5,9 dipendenti. Cosa farebbe, davanti a un pano­rama così, il «buon padre di fami­glia » tante volte invocato da Silvio Berlusconi? Cercherebbe di dare un «drizzone», per usare una paro­la sbandierata qualche mese fa dal Cavaliere. Macché.

 

La manovra in­titolata «Disposizioni programma­tiche e correttive per l’anno 2009» che è firmata dal presidente Raffae­le Lombardo e dall’assessore al Bi­lancio Michele Cimino e arriva do­mani in aula dopo avere ottenuto qualche giorno fa il via libera in Commissione Bilancio, allarga la manica ulteriormente. Avvia infatti la sistemazione co­me dirigenti di seconda fascia (un paradosso: quelli di terza fascia fu­rono inventati con l’impegno che si trattava di un provvedimento non rinnovabile, quindi non se ne possono fare altri) di 55 precari un tempo a busta paga di due aziende parastatali (Italter e Sirap) sciolte perché improduttive e rimasti per anni a carico prima dello Stato e poi della Regione. Più un’altra cin­quantina di dipendenti di altre am­ministrazioni da tempo distaccati all’Assessorato regionale al Bilan­cio. Più altre 250 persone dichiara­te idonee anni fa al concorso per storici dell’arte, architetti, fisici, ar­cheologi e archivisti. Più altri 150 vincitori di questo concorso già in­quadrati ai beni Culturali con con­tratti da funzionari direttivi. Per un totale, appunto, di circa 500 nuovi dirigenti. Che porteranno a un nuovo rapporto interno: un co­lonnello ogni 6,6 dipendenti. Tolti i soliti precari, che hanno anziani­tà di precariato a volte intorno ai venti anni, uno ogni 4,9. Numeri da brivido. Che diventeranno anco­ra più incredibili, come dicevamo, al diparti­mento dei Beni cultura­li: un dirigente ogni di­pendenti e mezzo.

 

«Un vero e proprio as­salto alla diligenza», de­nuncia il comunicato dei tre sindacati autono­mi, «che trasformereb­be la Regione Siciliana in una macchina cliente­lare al servizio d’una classe politica capace di varare soltanto norme per i propri accoliti». Ma passeranno an­che in aula queste scel­te, che il governo regio­nale motiva con la ne­cessità di chiudere col passato, sanare quanto va sanato e chiudere i contenziosi aperti? E’ probabile. Anche per­ché una parte non secondaria dei promossi sarebbe vicina alla sini­stra. Che avrebbe grosse difficoltà a mettersi di traverso. Si vedrà... Certo è che la scelta, accusa il presidente della commissione An­timafia siciliana Calogero Speziale, arriva in un momento in cui la Re­gione non trova la copertura finan­ziaria per la legge varata solo sei mesi fa per combattere la piovra mafiosa. «Non c’è un euro», come scrive Emanuele Lauria su Repub­blica, a sostegno degli sgravi con­tributivi e fiscali alle imprese che denunciano il racket. E non ci so­no risorse per diffondere la cultu­ra nelle scuole e alimentare il fon­do di rotazione per i beni confisca­ti alla mafia». E meno male che quella legge era stata salutata co­me «una svolta epocale»...

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Palermo ha ancora i conta tombini ma vuoi che Brunetta attacchi persone protette dai partiti o colpisca le politica clientali e affaristiche del sud che si trasformano in voti per i suoi colleghi?

Giusto con i dipendenti statali (dirigenti esclusi, in quanto lottizzati) lo può fare...

Modificato da Leviathan
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... ma vuoi che Brunetta attacchi persone protette dai partiti o colpisca le politica clientali e affaristiche del sud che si trasformano in voti per i suoi colleghi? ...

Il solito razzismo strisciante "padano", nei confronti della gente del Sud!!! :thumbdown::furioso:

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Non faccio parte di quella categoria ma non disprezzare i vostri colleghi di maggioranza e amiconi di governo...

Che al sud ci siano politiche clientali da parte degli amministratori locali in primis e nazionali penso non ci siano dubbi...

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oh buone notizie! le assunzioni sono state bloccate!!

 

 

piccola nota, brunetta non potrebbe fare niente: la sicilia in quanto regione a statuto speciale,è totalmente indipendente su questo campo.

e io mi chiedo perchè?? perchè dovrebbe essere a statuto speciale?

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...

e io mi chiedo perchè?? perchè dovrebbe essere a statuto speciale?

Se approfondissi un po' la storia della Sicilia, magari lo capiresti!

 

 

EDIT

 

 

Eccoti un piccolo aiutino.

 

Dal link http://it.wikipedia.org/wiki/Parlamento_siciliano

 

riporto:

 

" ...

Storia

 

Il Parlamento Siciliano, considerato tra i più antichi del mondo. Nel 1097 ci fu la prima assise a Mazara del Vallo convocata dal re Ruggero di un parlamento inizialmente itinerante. Il Parlamento siciliano era costituito da tre rami e precisamente dal Feudale, dall'Ecclesiastico e dal Demaniale. Il ramo feudale era costituito dai nobili rappresentanti di contee e baronie, il ramo ecclesiastico era formato da arcivescovi, vescovi, abati e archimandriti, mentre il ramo demaniale era costituito dai rappresentanti delle 42 città demaniali della Sicilia. Il primo parlamento normanno non era deliberativo, ed aveva solamente una funzione consultiva e di conferma dell'attività del sovrano, specialmente nella tassazione, nell'economia e nelle guerre. I deputati erano scelti fra i nobili più potenti. Dal 1130 si riunirà definitivamente a Palermo, nel Palazzo dei Normanni. Primo cambiamento radicale si ebbe con Federico II di Svevia, che permise l'acceso parziale anche alla società civile.

 

Dopo un periodo in secondo piano durante il regno degli Angioini, il Parlamento divenne il fulcro fondamentale della organizzazione del Vespro siciliano. Il 3 aprile 1282, durante la sollevazione, la bandiera gialla e rossa con la triscele al centro venne adottata dal Parlamento: ancora oggi costituisce la bandiera della Sicilia. Con il Vespro ed il successivo insediamento di Federico III d'Aragona nel 1297, l'Assemblea rafforzò il proprio ruolo centrale. In quest'epoca era composto prevalentemente da feudatari, sindaci delle città, dai conti e dai baroni, era presieduto e convocato dal re. Il Parlamento costituzionalmente aveva il compito di eleggere il re e di svolgere anche la funzione di organo garante del corretto svolgimento della giustizia ordinaria esercitata da giustizieri, giudici, notai e dagli altri ufficiali del regno.

 

Nel 1410 il Parlamento Siciliano tenne al Palazzo Corvaja di Taormina, alla presenza della regina Bianca di Navarra, una storica seduta per l'elezione del re di Sicilia in seguito alla morte di Martino II. Con i successivi sovrani aragonesi la Sicilia perse la sua autonomia politica e un viceré governò l'isola. Con Carlo V nel 1532 fu di nuovo convocato a Palermo un Parlamento, che continuò a riunirsi anche sotto Filippo II, conservando una sua autorevolezza.

 

Con i Borboni la Sicilia si ritrovò governata da Napoli e la funzione del Parlamento si ridusse via via notevolmente sino alla rivoluzione seguita ai moti del 1848, quando riacquistò la sua centralità. A Palermo infatti, il 25 marzo dello stesso anno, si riuniva il Parlamento Generale di Sicilia, con un governo rivoluzionario composto da un presidente ed i ministri eleggibili dallo stesso presidente. Vincenzo Fardella di Torrearsa e poi Ruggero Settimo, furono eletti presidente. Dichiarò decaduta la dinastia borbonica e offrì il trono vacante di Sicilia al Duca di Genova, figlio secondogenito di Carlo Alberto di Savoia, che non accettò. La vita del Parlamento del 1848-49 durò brevemente e già con il cosiddetto decreto di Gaeta del 28 febbraio 1849 Ferdinando di Borbone iniziò a riprendere possesso della Sicilia, e l'assise si sciolse pochi mesi dopo.

 

La ricostituzione del Parlamento si ebbe con la fine del secondo conflitto mondiale, quando, per depotenziare il vasto movimento indipendentista siciliano, fu concessa un'autonomia speciale e rinacque, il 25 maggio 1947, come Assemblea Regionale Siciliana. Nel 1997 l'Assemblea ha celebrato il suo 900° anniversario, in quanto la prima assemblea venne convocata nel 1097. Il 26 gennaio 2008, per la prima volta nella storia repubblicana, l'Assemblea viene sciolta, a causa delle dimissioni del presidente della regione Salvatore Cuffaro. ... ".

Modificato da picpus
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BRAVO PIPCUS

...

Quando ce vò ce vò (direbbero i romani e con ciò confermo anche la mia fierezza di essere italiano, nonostante tutto, apprezzando tutte le peculiarità e le diversità del nostro popolo!)!!!

 

P.S. Veramente il mio nick è "picpus", ma non fa nulla, iscandar! :okok:

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Ospite iscandar
Quando ce vò ce vò (direbbero i romani e con ciò confermo anche la mia fierezza di essere italiano, nonostante tutto, apprezzando tutte le peculiarità e le diversità del nostro popolo!)!!!

 

P.S. Veramente il mio nick è "picpus", ma non fa nulla, iscandar! :okok:

 

 

scusa..... :oops::sm:

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eh, sfortunatamente pero' la concessione della autonomia nel 46 e' meno romantica e prosaica:

 

L'Autonomismo fu un modo per svuotare il movimento separatista, guidato dal Movimento Indipendentista Siciliano, che all'indomani dello sbarco alleato era uscito dalla clandestinità in cui era stato sotto il periodo fascista, chiedendo l'affrancamento della Sicilia dallo Stato Italiano. Svanì quasi subito invece l'idea che la Sicilia divenisse uno stato federato agli Stati Uniti d'America. Padri dell'Autonomia possono essere considerati i politici siciliani che lottarono per la concessione dell'Autonomia come Giuseppe Alessi, Giovanni Guarino Amella, Enrico La Loggia (I), Salvatore Aldisio.

 

Lo statuto speciale siciliano fu originato da un accordo di origine pattizia (assimilabile, secondo alcuni, ad un trattato fra due entità paritetiche) fra lo Stato Italiano ed la Sicilia, rappresentata dalla Consulta per la Sicilia, in cui erano rappresentate le categorie, i partiti e i ceti produttivi dell'Isola, e che materialmente formulò lo Statuto. Statuto che fu emanato con regio decreto da Re Umberto II il 15 maggio 1946 (quindi precedente alla Costituzione della Repubblica italiana, che lo ha recepito per intero con la legge costituzionale n. 2 del 1948), diede vita alla Regione Siciliana prima ancora della nascita della Repubblica Italiana, e prima fra le 5 regioni italiane a statuto speciale. Le prime elezioni per l'Assemblea regionale siciliana si svolsero il 30 aprile 1947, e il 25 maggio 1947 ci fu la prima seduta parlamentare. La storia politica di sessant'anni di autonomia speciale in Sicilia, e dei suoi governi, ha vissuto momenti di vivacità, che hanno portato a definire la politica siciliana una sorta di "Laboratorio politico", e altri più bui. Da alcuni anni l'autonomia siciliana è stata rilanciata con forza dall'attuale presidente Raffaele Lombardo, leader del Movimento per l'Autonomia (MPA).

 

quindi, in buona sostanza, non certo facendo riferimento ai precedenti storici, ma rimuovendo un problema al solito modo italico: coi soldi.

 

visto che:

 

Grazie allo Statuto autonomistico, la Regione siciliana ha competenza esclusiva, (cioè le leggi statali non hanno vigore nell'isola) su una serie di materie, tra cui beni culturali, agricoltura, pesca, enti locali, territorio, turismo, polizia forestale. Ogni modifica allo Statuto, trattandosi di legge costituzionale, è sottoposta alla cosiddetta procedura aggravata, cioè a una doppia approvazione, a maggioranza qualificata, da parte delle Camere.

 

Per quanto riguarda la materia fiscale, la totalità delle imposte riscosse in Sicilia dovrebbe rimanere, infatti, sul territorio e ogni anno lo Stato Italiano sarebbe tenuto a fornire un ammontare da stabilirsi, con piano quinquennale, di denaro pubblico proveniente dalle altre Regioni per finanziare la Sicilia, così come stabilito dall'art. 38 dello Statuto della Regione Siciliana, articolo, come quelli di tutta la parte economica-finanziaria, ancora oggi non applicato, tant'è che vi è un conflitto istituzionale perenne fra Stato e Regione Siciliana. L'Italia, ancora oggi, conferisce ogni anno solo una anticipazione forfettaria, per cui la Regione Siciliana vanta da decenni crediti mai saldati dallo Stato.

 

1. Lo Stato verserà annualmente alla Regione, a titolo di solidarietà nazionale, una somma da impiegarsi, in base ad un piano economico, nella esecuzione di lavori pubblici. 2. Questa somma tenderà a bilanciare il minore ammontare dei redditi di lavoro nella Regione in confronto della media nazionale. 3. Si procederà ad una revisione quinquennale della detta assegnazione con riferimento alle variazioni dei dati assunti per il precedente computo. Altro aspetto importante è contenuto nell'Art 37 dello Statuto della Regione Siciliana:

 

1. Per le imprese industriali e commerciali, che hanno la sede centrale fuori del territorio della Regione, ma che in essa hanno stabilimenti ed impianti, nell'accertamento dei redditi viene determinata la quota del reddito da attribuire agli stabilimenti ed impianti medesimi. 2. L'imposta, relativa a detta quota, compete alla Regione ed è riscossa dagli organi di riscossione della medesima. (Anche questo articolo non è stato sinora attuato ed inoltre le tasse dei siciliani confluiscono nella Tesoreria Unica Nazionale e solo una parte di esse viene poi ristornata alla Regione Siciliana. Vi è , quindi, ancora un conflitto costante per la parte finanziaria fra Stato e Regione per la mancata applicazione dello Statuto Siciliano dopo tanti decenni. Allo Stato attuale, alla Sicilia che produce 90% di tutto il petrolio italiano con i suoi pozzi e le sue raffinerie, non rimane nulla in quanto le Industrie petrolifere hanno sede legale a Milano e pur estraendo in Sicilia, pagano le tasse in Lombardia. Solo dal 2008, in base ad un recente accordo fra Regione Siciliana e Stato dovrebbe avere attuazione questo articolo.

 

Sulla qualita' della amministrazione poi, credo non convenga iniziare alcun dibattito.

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Autonomia_speciale

Modificato da madmike
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eh, sfortunatamente pero' la concessione della autonomia nel 46 e' meno romantica e prosaica:

 

L'Autonomismo fu un modo per svuotare il movimento separatista, guidato dal Movimento Indipendentista Siciliano, che all'indomani dello sbarco alleato era uscito dalla clandestinità in cui era stato sotto il periodo fascista, chiedendo l'affrancamento della Sicilia dallo Stato Italiano. Svanì quasi subito invece l'idea che la Sicilia divenisse uno stato federato agli Stati Uniti d'America. Padri dell'Autonomia possono essere considerati i politici siciliani che lottarono per la concessione dell'Autonomia come Giuseppe Alessi, Giovanni Guarino Amella, Enrico La Loggia (I), Salvatore Aldisio.

 

Lo statuto speciale siciliano fu originato da un accordo di origine pattizia (assimilabile, secondo alcuni, ad un trattato fra due entità paritetiche) fra lo Stato Italiano ed la Sicilia, rappresentata dalla Consulta per la Sicilia, in cui erano rappresentate le categorie, i partiti e i ceti produttivi dell'Isola, e che materialmente formulò lo Statuto. Statuto che fu emanato con regio decreto da Re Umberto II il 15 maggio 1946 (quindi precedente alla Costituzione della Repubblica italiana, che lo ha recepito per intero con la legge costituzionale n. 2 del 1948), diede vita alla Regione Siciliana prima ancora della nascita della Repubblica Italiana, e prima fra le 5 regioni italiane a statuto speciale. Le prime elezioni per l'Assemblea regionale siciliana si svolsero il 30 aprile 1947, e il 25 maggio 1947 ci fu la prima seduta parlamentare. La storia politica di sessant'anni di autonomia speciale in Sicilia, e dei suoi governi, ha vissuto momenti di vivacità, che hanno portato a definire la politica siciliana una sorta di "Laboratorio politico", e altri più bui. Da alcuni anni l'autonomia siciliana è stata rilanciata con forza dall'attuale presidente Raffaele Lombardo, leader del Movimento per l'Autonomia (MPA).

 

quindi, in buona sostanza, non certo facendo riferimento ai precedenti storici, ma rimuovendo un problema al solito modo italico: coi soldi.

...

Quoto tutta questa prima parte del post e chiedo da dove emerga il tema dei "soldi" mentre, per contro, emerge, chiaramente, il riferimento ai precedeni storici, laddove, addirittura, si parla di "trattato fra due entità paritetiche"!!!

 

 

 

 

 

...

quindi, in buona sostanza, non certo facendo riferimento ai precedenti storici, ma rimuovendo un problema al solito modo italico: coi soldi.

 

visto che:

 

Grazie allo Statuto autonomistico, la Regione siciliana ha competenza esclusiva, (cioè le leggi statali non hanno vigore nell'isola) su una serie di materie, tra cui beni culturali, agricoltura, pesca, enti locali, territorio, turismo, polizia forestale. Ogni modifica allo Statuto, trattandosi di legge costituzionale, è sottoposta alla cosiddetta procedura aggravata, cioè a una doppia approvazione, a maggioranza qualificata, da parte delle Camere.

 

Per quanto riguarda la materia fiscale, la totalità delle imposte riscosse in Sicilia dovrebbe rimanere, infatti, sul territorio e ogni anno lo Stato Italiano sarebbe tenuto a fornire un ammontare da stabilirsi, con piano quinquennale, di denaro pubblico proveniente dalle altre Regioni per finanziare la Sicilia, così come stabilito dall'art. 38 dello Statuto della Regione Siciliana, articolo, come quelli di tutta la parte economica-finanziaria, ancora oggi non applicato, tant'è che vi è un conflitto istituzionale perenne fra Stato e Regione Siciliana. L'Italia, ancora oggi, conferisce ogni anno solo una anticipazione forfettaria, per cui la Regione Siciliana vanta da decenni crediti mai saldati dallo Stato.

 

1. Lo Stato verserà annualmente alla Regione, a titolo di solidarietà nazionale, una somma da impiegarsi, in base ad un piano economico, nella esecuzione di lavori pubblici. 2. Questa somma tenderà a bilanciare il minore ammontare dei redditi di lavoro nella Regione in confronto della media nazionale. 3. Si procederà ad una revisione quinquennale della detta assegnazione con riferimento alle variazioni dei dati assunti per il precedente computo. Altro aspetto importante è contenuto nell'Art 37 dello Statuto della Regione Siciliana:

 

1. Per le imprese industriali e commerciali, che hanno la sede centrale fuori del territorio della Regione, ma che in essa hanno stabilimenti ed impianti, nell'accertamento dei redditi viene determinata la quota del reddito da attribuire agli stabilimenti ed impianti medesimi. 2. L'imposta, relativa a detta quota, compete alla Regione ed è riscossa dagli organi di riscossione della medesima. (Anche questo articolo non è stato sinora attuato ed inoltre le tasse dei siciliani confluiscono nella Tesoreria Unica Nazionale e solo una parte di esse viene poi ristornata alla Regione Siciliana. Vi è , quindi, ancora un conflitto costante per la parte finanziaria fra Stato e Regione per la mancata applicazione dello Statuto Siciliano dopo tanti decenni. Allo Stato attuale, alla Sicilia che produce 90% di tutto il petrolio italiano con i suoi pozzi e le sue raffinerie, non rimane nulla in quanto le Industrie petrolifere hanno sede legale a Milano e pur estraendo in Sicilia, pagano le tasse in Lombardia. Solo dal 2008, in base ad un recente accordo fra Regione Siciliana e Stato dovrebbe avere attuazione questo articolo.

 

Sulla qualita' della amministrazione poi, credo non convenga iniziare alcun dibattito.

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Autonomia_speciale

VISTO CHE, i soldi, come si evince dal testo evidenziato in grassetto, NON ARRIVANO!!!

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Picpus, ma tu davvero credi che lo scopo del Parlamentino Siciliano del 46 fosse dare dignita' alla Sicilia, o non pensi invece che fosse dargli quello che conta davvero, ovvero capacità di spesa? ma sai che gli frega a quelli del Movimento Indipendentista (che voleva federarsi con gli USA, pensa te... e chissa' perche) autonomia amministrativa significa autonomia di spesa, per la Sicilia come per il Friuli.

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Picpus, ma tu davvero credi che lo scopo del Parlamentino Siciliano del 46 fosse dare dignita' alla Sicilia, o non pensi invece che fosse dargli quello che conta davvero, ovvero capacità di spesa? ma sai che gli frega a quelli del Movimento Indipendentista (che voleva federarsi con gli USA, pensa te... e chissa' perche) autonomia amministrativa significa autonomia di spesa, per la Sicilia come per il Friuli.

Lasciando stare tutti i possibili processi alle intenzioni, che ciascuno di noi può fare liberamente, i presupposti storici di un'ampia autonomia c'erano (e ci sono) ad iosa e i ... soldi non sono arrivati!!!

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Ma insomma, se contiamo i dipendenti pubblici siciliani e li paragoniamo con qualsiasi altra regione, sicuro che non siano arrivati?

Qualsiasi altra regione?!?!?! Sei sicuro che, ad esempio, le altre regioni del Sud, a statuto ordinario, abbiano una minor percentuale di dipendenti pubblici?!?!?!

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oh Picpus, che ti devo dire: allora la Sicilia e' bene amministrata, spende bene i soldi, da servizi ottimi ai suoi cittadini.

Infatti c'e' un sacco di gente che dalla Lombardia ci va ad abitare, per l'altissima qualita' dei servizi dovuta sicuramente al governo regionale, che a Milano notoriamente non c'e'.. a volte mi pare di parlare di una Italia diversa.

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oh Picpus, che ti devo dire: allora la Sicilia e' bene amministrata, spende bene i soldi, da servizi ottimi ai suoi cittadini.

Infatti c'e' un sacco di gente che dalla Lombardia ci va ad abitare, per l'altissima qualita' dei servizi dovuta sicuramente al governo regionale, che a Milano notoriamente non c'e'.. a volte mi pare di parlare di una Italia diversa.

Mi faresti la cortesia di indicarmi il post in cui ho scritto ciò?!?!?!

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Lasciando stare tutti i possibili processi alle intenzioni, che ciascuno di noi può fare liberamente, i presupposti storici di un'ampia autonomia c'erano (e ci sono) ad iosa e i ... soldi non sono arrivati!!!

 

eccolo. poi pero' basta, per me.

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Lasciando stare tutti i possibili processi alle intenzioni, che ciascuno di noi può fare liberamente, i presupposti storici di un'ampia autonomia c'erano (e ci sono) ad iosa e i ... soldi non sono arrivati!!!

 

eccolo. poi pero' basta, per me.

 

 

Allora, riepilogando, per te il mio post seguente:

 

Lasciando stare tutti i possibili processi alle intenzioni, che ciascuno di noi può fare liberamente, i presupposti storici di un'ampia autonomia c'erano (e ci sono) ad iosa e i ... soldi non sono arrivati!!!

 

 

 

equivale a ciò che tu affermi essere il mio pensiero al tuo post:

 

oh Picpus, che ti devo dire: allora la Sicilia e' bene amministrata, spende bene i soldi, da servizi ottimi ai suoi cittadini.

Infatti c'e' un sacco di gente che dalla Lombardia ci va ad abitare, per l'altissima qualita' dei servizi dovuta sicuramente al governo regionale, che a Milano notoriamente non c'e'.. a volte mi pare di parlare di una Italia diversa.

 

 

Liberissimo di crederlo; a mio avviso, tra i due, non c'è alcuna connessione logica!!!

 

Agli altri forumisti ... l'ardua sentenza!!!

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