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sorciverdi58

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  1. Beh, il Fokker D.XXI, ad essere precisi, combattè (oltrecchè con la Luchtvaartafdeling) ANCHE durante la guerra di Spagna, con le insegne della Fuerzas Aéreas de la República Española.Da parte mia, se - da una parte - concordo con te circa la bontà dello IAR 80 (che possedeva i medesimi piani di coda del PZL 24), non sarei così ottimista - d'altra parte - circa le qualità aeronautiche del Fokker. Non è mia intenzione, comunque, fare polemiche, Vonparrish. Un salutone.
  2. Hobo, reputo io pure l'Humber Mk 4 una ottima autoblinda: sfortunatamente, però, i tedeschi disponevano di un unico esemplare. Quanto al Mammuth di Rommel, esso - come certamente saprai - era una NS. PREDA bellica: venne, infatti, catturato, durante l'iniziale timida avanzata di quel imbelle del gen. Graziani; e, successivamente, donato al futuro Feldmaresciallo, poco dopo il suo sbarco a Tripoli, diventandone la... sua casa mobile nel western desert. Invece, gentilmente, avrei un quesito da porti. Come sai, nel giugno 1940, la Wermacht catturò parecchi carri pesanti francesi "CHAR B 1" e "CHAR B 1 BIS". Si trattava di mezzi piuttosto superati e di difficile utilizzo pratico: comunque, era pur sempre un carro da 32 tons. I tedeschi lo ridenominarono PzKpfw B1-bis 740, per la cronaca. Ora, ti risulta che - nella completa confusione di quel dannato settembre 1944 - Model o chi per lui abbia... gettato nella mischia qualcuno di detti panzer francesi ??? Di certo, sono a conoscenza che alcuni vennero assegnati ai reparti di occupazione; altri vennero trasformati in mezzi per scuola di pilotaggio o in affusti semoventi di artiglieria; altri ancora, designati PzKpfw Flamm(f), vennero armati con lanciafiamme. Come d'uso, Maestro, un "Thanks" anticipato. Bye, bye.
  3. Vincenzo, la categoria cui appartiene il PZL 24 è - a mio avviso - quella dei caccia leggeri di fine anni 30. E, in quel preciso momento, era l'unico dotato dei 2 cannoncini. Infatti, gli altri modelli sono immediatamente SUCCESSIVI, quanto a data di entrata in regolar servizio.E', poi, cosa acclarata che il velivolo in questione GIAMMAI potesse superare - sotto tutti gli aspetti - un eccellente aereo, quale è lo ZERO. Semplicemente, è stata - per me - una piacevole sorpresa apprendere le tante e indubbie potenzialità del progetto PZL 24: se l'Aeronautica polacca, anzichè i vetusti PLZ 7 e 11, avvesse potuto disporre dell'aereo in questione, la Luftwaffe avrebbe - certamente - faticato maggiormente ad espletare il suo compito di dominio dei cieli, Kesserling o no Kesserling !!! Un saluto.
  4. Non posso che concordare con quanto sostenuto da Hicks: unghie sporche o meno, uno che REALMENTE ci capisca qualcosa è - senza paura di smentita alcuna - BEN ACCETTO, caro STAR104G !!! Bye, bye.
  5. Beh, non c'è che dire, amico mio: il tuo ragionamento non fa una grinza !!!L'incidente al Super 80 è più che plausibile sia avvenuto proprio con la dinamica e le motivazioni, da te prospettate !!!
  6. Grazie per le tue ulteriori precisazioni, circa la sostituzione dei tubi di Pitot.Concordo, poi, con te, circa la presenza di una pletora di cause e concause, che determinarono lo sciagurato incidente. Mi pare, peraltro, indubbio che un problema di eccessiva velocità EFFETTIVA dell'Airbus si sia verificato. Perdonami una legittima mia curiosità: ma tu provieni dai ranghi dell'AMI e uscisti, quindi, da Pozzuoli, per caso, prima di diventare pilota di linea ??? Ciao; e grazie, in anticipo.
  7. Hobo, ho controllato meglio, circa i mezzi di cui disponeva il capitano Viktor Graebner: oltre ai semicingolati, utilizzava anche una "preda di guerra": un'autoblinda Humber Mark IV, equipaggiata con un cannoncino da 37 mm., ad alta velocità di fuoco. Ho scoperto, inoltre, che Graebner entrò a far parte delle Waffen SS soltanto nel 1942: in precedenza, infatti, era nella Wermacht; e comandò, durante l'Operazione Barbarossa, una compagnia della 256^ divisione di fanteria, ottenendo un'alta decorazione, durante le battaglie a Rzhew, nel terribile inverno 41/42.
  8. Incredibile dictu, 104G: sapevo della problematica che affliggeva i tubi di Pitot montati sugli Airbus; ma non ero a conoscenza dell'obbligo della sostituzione degli stessi, ad ogni sosta in check !!!Ciò avvalora, vieppiù, la mia modesta e personale opinione, circa le cause che portarono, il 1 Giugno 2009, all'incidente occorso all’Airbus A330-200 dell' Air France: c'entra anche l'eccessiva velocità EFFETTIVA dell'aeromobile; velocità che i piloti NON avevano e NON potevano aver percepito.
  9. Vincenzo, ieri sera ho approfondito il discorso sul PZL 24. In particolare, da un mio più ampio e preciso raffronto, è venuto fuori come lo stesso fosse, nel 1939, il caccia della sua categoria ad impiegare meno tempo per raggiungere la fatidica quota 5000 metri. Se, poi, aggiungi, la presenza - UNICO ESEMPIO, all'epoca - del doppio micidiale cannoncino Oerklion da 20 mm., ritengo che sia d'uopo rivalutare, almeno parzialmente, la bontà del predetto caccia. Ho avuto conferma di ciò, inoltre, anche dai racconti dei ns. cacciatori del 154° Gruppo Autonomo: nei cieli greco/albanesi, i pochi PZL 24 greci fecero... "sputare pallini", tanto ai ns. Fiat G 50 ("Ferro da stiro"), quanto agli equipaggi dei ns. pur rapidi Cant Z 1007 bis. Pertanto, pur con un aspetto obsoleto e tutt'altro che accattivante, ritengo proprio, Vincenzo, che il PZL 24, nelle sue versioni F e G (destinate alla Grecia) entri di diritto nel ns. thread. Concludo, per non tediare troppo, dicendo che le 2 serie predette vennero prodotte, a partire dal 1937; e vennero motorizzate con un motore più potente, da 970 hp: lo Gnome-Rhône 14N; ed entrambe potevano portare delle piccole bombe alari.
  10. sorciverdi58

    New entry

    You're wellcome, Bob. Ma, perdona la mia curiosità: l'aeroporto inglese, in Ghana (ex-colonia), si trovava nella Gold Coast ??? Mentre, nell' ex-Tanganica tedesco, eri, forse, a Dar es Salaam (la vecchia capitale, prima dell'anonima Dodoma) ??? Bye, bye.
  11. Per quanto mi concerne, Vincenzo, sta bene: il P-35 lo inseriremo nel prossimo raffronto, sibbene - a quel punto - NON reggerà minimamente il confronto, visto che il Seversky venne progettato a metà degli anni trenta !!!Quanto, poi, allo ZERO, mi trovi - in buona sostanza - concorde con le tue asserzioni: a mio modesto avviso, in detto periodo temporale, lo ZERO era il NUMERO UNO, purchè ai comandi vi fosse un pilota con - sulle spalle - un buon addestramento specifico !!!
  12. Hobo, credimi, sei - veramente - un MITO !!! Da parte mia, mi pareva di ricordare quel nome di comandante di quel reparto esplorante "9 S.S., Aufklarung Abteilung". Non sapevo, invece, della morte - in temeraria azione - dello stesso captain Viktor Graebner, nella concitata fase di conquista/difesa del ponte. Per l'ennesinma volta, amico mio, un grazie - di cuore - per la tua solerzia e precisione !!! A presto. Bye, bye.
  13. Sostanzialmente, caro "Spillone", concordo con te, in punto cause del disastro.E, così pure, sottoscrivo la definizione, da te fornita (PELLACCIA DURA), relativamente al "porcellino": il 737 è - senza ombra di dubbio - un aereo assai TOSTO !!!
  14. In effetti, Vincenzo, posso con te concordare: escludiamo i "mitici" biplani (incluso il Fiat C.R. 42, che continuò ad essere prodotto, per tutta la durata del Conflitto); e, di conseguenza, limitiamoci ai SOLI monoplani.A tal proposito, mentre consumavo il pasto, mi sono accorto di come mi sia scordato del... papà del ns. REGGIANE RE 2000: il SEVERSKY P-35 !!!. Come saprai, infatti, l'ing. Roberto Longhi (che fu progettista alla Reggiane) trasse ispirazione proprio da questo modello, durante le varie fasi di progettazione del FALCO, anche perchè egli stesso aveva lavorato negli States. E' vero, peraltro, che il P-35 fu sì un progetto - per l'epoca - avanzato (risultando il primo aereo, con struttura metallica, carrello retrattile e abitacolo chiuso, ad entrare in servizio nell' USAAF); ma , alla resa dei conti ( e, cioè, durante gli scontri con i caccia giapponesi, nei cieli delle Filippine), esso si rivelò un velivolo alquanto modesto, con limitato armamento offensivo e carente in punto prestazionale. Quindi, Vincenzo, che ne dici: lo inseriamo in lista ???
  15. Hobo, perdonami la curiosità, ma il capitano GRABNER che citi era, per caso, il comandante del battaglione da ricognizione (dotato di una trentina di semicingolati Sdkfz 233/234) della 9ª divisione SS Hohenstaufen, che cooperò anche con le truppe tedesche del kampfgruppe von Tettau (cioè il gruppo da combattimento del Generalleutenant der Infanterie Hans von Tettau) ??? Ti ringrazio, anticipatamente, per la tua cortesia. Ciao.
  16. Vincenzo, a essere precisini precisini, si potrebbe includere nelle "tua" lista i... modestissimi caccia polacchi PZL 7 e PZL 11 (mera evoluzione del precedente). Erano buoni caccia (sibbene concepiti all'inizio degli anni trenta), con motore radiale, ala alta (quasi a parasole), carello fisso, e due/quattro mitragliere leggere. I motori erano Bristol Mercury, costruiti su licenza dalla Skoda. Indubbiamente, peraltro, erano troppo lenti per opporsi allo strapotere della Luftwaffe. P.S.: non cito il successivo sviluppo della predetta serie, cioè il PZL 24 (dotato di carrello con mozzi copriruota, per renderlo più aerodinamico; con l’abitacolo chiuso e fornito di blindovetro; con in dotazione radio ricetrasmittente in fonia; e con il motore potenziato), poichè NON fece in tempo ad entrare in regolar servizio, nei ranghi della Wojska Lotnicze (Aeronautica polacca). D'altra parte, detto caccia (l'unico, nel periodo, ad essere dotato di due cannoni Oerlikon FF da 20 mm.) venne costruito e regolarmente esportato, tanto in Turchia, quanto in Grecia e Bulgaria; nonchè costruito, su licenza, in Romania. Pertanto, Vincenzo, si potrebbe includere nella "tua" lista anche il PZL 24, visto che i Greci combatterono contro di noi. E, anzi, uno di questi velivoli - preda bellica - venne portato in in Italia, per valutazioni, presso il Centro Sperimentale di Volo, a Guidonia.
  17. Un Boeing 737 della compagnia aerea colombiana Aires si e' spezzato in tre parti all'atterraggio nell'aeroporto dell'isola San Andres, dopo essere stato colpito da un fulmine, nelle ultime fasi di volo: una passaggera e' morta e altre 34 persone sono rimaste ferite. Al momento dell'incidente l'aereo aveva a bordo 121 passeggeri e dieci membri dell'equipaggio. Fonte: ANSA. Tanto per precisare, la suddetta compagnia ha una flotta composta da: 10 Boeing 737-700 NG; 11 Dash8-200; 2 Dash 8-Q400 di nuova generazione.
  18. Concordo con te, Vincenzo: il Demon - come precedentemente da me asserito - ebbe una marginalissima influenza nel conflitto !!! Senza contare, poi, che fu un velivolo progettato e costruito espressamente per la sola esportazione !!! Ho indicato tale modello di Curtiss solo per una maggior "completezza" del tuo raffronto, ben conoscendo la pochezza del suo peso nella guerra aerea. Ciao.
  19. Chiedo venia, Vincenzo.D'altra parte, si potrebbe considerare anche il caccia leggero Curtiss-Wright CW-21, che venne sviluppato sulla base del precedente addestratore CW-19, sul finire degli anni trenta. Tale apparecchio venne acquistato dalla Cina e dall'Olanda (onde essere utilizzato nelle Indie orientali), immediatamente prima dello scoppio del II conflitto mondiale. Fu, indubbiamente, un c.d. "velivolo minore", che fornì un modesto contributo alle sorti della guerra. Eccone, brevemente, le caratteristiche principali: Propulsore: 1 Wright Cyclone R-1820-G5 da 1000 hp, radiale. Prestazioni: Velocità massima di 505 km/h. Tangenza massima operativa di 10.500 m.. Autonomia di 1014 km.. Armamento: 2 mitragliatrici da 7.62 mm + 2 mitragliatrici da 12.7 mm..
  20. Gabriele, permettimi una domanda: si tratta - ritengo - di un modello della 1^ serie, cioè quella dotata di propulsori Isotta Fraschini Asso XI RC 40 ??? Lo deduco dalla forma affusolata dei motori. La seconda serie - come certamente saprai - montava, invece, i più potenti radiali Piaggio P XI RC 40 (eroganti, all'incirca, 1000 cv); motori che NON erano così affidabili come gli Asso. Me ne dai, gentilmente, conferma ??? Grazie. P.S.: certo che questi bimotori ebbero una vita operativa (presso il 18° stormo da B.T., con sede ad Aviano) alquanto breve: circa 2 anni, visto che, nell'aprile del 1938, vennero ritirati dal servizio operativo !!!
  21. Beh, veramente anch'io ricordo che il t.col. Jimmy Doolittle portò con sè 16 B-25, e non 17.
  22. Vincenzo, è vero che - in fin dei conti - si trattava di prototipi, però, alla lista io aggiungerei pure: AUSA T 18 (Aeronautica Umbra, con sede in Foligno, capo progettista l'ingegner Felice Trojani); IMAM RO 51 (che era l'unico, partecipante al celebre concorso, indetto dalla Regia, dotato ancora di carello fisso), modello che venne anche testato nella versione idro. La motorizzazione era quella standard (Fiat A 74 RC 38, da 840 cv) per l'IMAM; mentre il T 18 montava il più potente RC 41, da 1000 cv. L'armamento era, invece, il medesimo (due Breda-Safat, da 12,7 mm.); ma mentre il RO 51 le aveva coassiali all'elica, il T 18 le montava sulle ali.
  23. Vorthex, la tesi, secondo la quale l'esito della Battaglia di Mezzagosto abbia inciso nei piani degli Alleati per il Nord-Africa, compare nel testo, scritto nel 1986, da Francesco Mattesini (uno dei pochi studiosi di Storia Aeronavale nel nostro paese): "La battaglia aeronavale di Mezzo Agosto" (ed. dell'Ateneo).E, per quanto mi concerne, mi sento di avallarla in toto, anche sulla scorta delle dichiarazioni dell'Ammiragliato Britannico. Beh, è vero: per semplicità e rapidità, ho preferito... fare il furbetto. Tieni, peraltro, presente che l'articolo in questione altro non è se non un... "bignamino" dell' arcinoto testo di Mattesini "La battaglia aeronavale di Mezzo Agosto", edito nel 1986. Senza contare, poi, che nel libro "FUCILATE GLI AMMIRAGLI", di Gianni Rocca, edito da Mondadori, si richiamano - tra le altre - le tesi del Mattesini, in punto influenza dell'esito della Battaglia di Mezzagosto sulla successiva Operazione Torch.
  24. Beh, è indubbio che, se fossero intervenute le ns. corazzate, la vittoria sarebbe stata ancora più marcata. Ma con quanti e quali rischi !?!? Considera, soprattutto, l'innata prudenza dei ns. ammiragli; prudenza che, a volte, raggiunse perfino l'assurdo !!!Quanto all'incrociatore leggero Muzio Attendolo, il 13 agosto venne colpito da un siluro del sommergibile britannico Unbroken, perdendo la prua, ma riuscendo, comunque, a rientrare nel porto di Messina e raggiungere, successivamente, Napoli, per i lavori di riparazione. Il tuo punto di vista, circa una migliore difesa della Sicilia, è cosa sensata: potremmo discuterne all'infinito !!! Ritengo, pertanto, di rispettare la tua asserzione.
  25. copia-incolla cancellato. ecco il sito su cui si può leggere l'originale: http://www.icsm.it/articoli/ri/mezzoagosto.html
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