Atr in mare al largo di Palermo
almeno 13 morti, diversi feriti
La parte centrale dell'Atr caduto in mare
PALERMO - Erano partiti da Bari per andare a riposarsi e divertirsi in Tunisia, ma una volta sopra la Sicilia hanno trovato paura e morte. Erano circa le 15:30 quando il comandante di un Atr 72 della compagnia tunisina "Tuninter" diretto a Djerba, Chafik Gharbi, ha comunicato via radio alla torre di controllo dell'aeroporto "Falcone-Borsellino" di Palermo che qualcosa non andava.
Subito dopo l'avviso ai 34 passeggeri a bordo di allacciare le cinture e prepararsi a un atterraggio di emergenza. Tentativo purtroppo non riuscito. Il pilota ha quindi deciso di provare l'ammaraggio. Ma i motori non hanno risposto più ai comandi e hanno in parte vanificato la manovra. L'aereo è piombato in mare a 12 miglia a Nord Est di Capo Gallo, sulla costiera palermitana, spaccandosi in due o in tre tronconi, ma la parte più importante della carlinga ha resistito all'impatto, continuando a galleggiare.
L'ultimo bilancio, a tarda sera, è pesante: a perdere la vita sono state 13 persone, tra cui certamente una bambina. Almeno altre due persone sono disperse, ma secondo altre fonti all'appello ne mancano tre: l'incertezza è dovuta al fatto che non è ancora chiaro se i componenti dell'equipaggio a bordo fossero cinque o quattro. Ventitrè i sopravvissuti, alcuni dei quali sono ricoverati in condizioni gravi nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Civico del capoluogo siciliano.
I passeggeri, tutti italiani, per lo più giovani pugliesi e coppie con bambini, avevano acquistato il viaggio attraverso due tour operator romani.
I soccorsi sono scattati subito. Mobilitate le motovedette della capitaneria di porto, della Guardia di Finanza, della Polizia, elicotteri della marina militare, della Finanza di altri corpi dello Stato. I naufraghi bagnati, spauriti, una volta condotti a terra sono stati fatti sdraiare sulle barelle e portati negli ospedali di Palermo. Tra le vittime vi è un componente dell'equipaggio, il capocabina, mentre il meccanico di bordo è disperso.
Mentre i soccorritori erano ancora al lavoro, le autorità, a cominciare dal ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi e dal procuratore di Palermo Piero Grasso, hanno potuto se non altro sgomberare il campo dall'inquietante ipotesi che la tragedia potesse essere il risultato di un atto terroristico: a far cadere l'Atr sarebbe stata un'avaria, anche se a stabilire come e perché è avvenuta saranno le diverse inchieste aperte sull'incidente.
(6 agosto 2005)
Fonte: Repubblica.it