L’F-35 non è un gigantesco ferro da stiro come l’F-111 ed è molto più manovrabile dell’F-4, rispetto al quale in combattimento manovrato può anche (ma non solo) beneficiare di una consapevolezza della situazione a 360 gradi, del cannone che l’F-4 inizialmente non aveva e di missili aria-aria che rendono il difendersi a suon di manovre e flare meno suscettibile di successo.
Nelle specifiche dell’F-35 non ci si è insomma disinteressati delle prestazioni, ma si è tenuto presente che il dogfight resta un terno al lotto e quindi è meglio giocare le carte migliori dove l’altro non ti ha ancora visto.
A tal proposito va detto che la stealtness in questo velivolo non è totalizzante nei requisiti (e al di là dei risultati sotto alcuni aspetti migliori, è stata meno invasiva di quanto lo sia stata nel progetto dell’antecedente F-22) ed è intesa come una caratteristica atta a dare un margine sempre e comunque rispetto ad un avversario, a prescindere dallo sviluppo dei radar e in ogni caso non come un fardello (prestazionale e manutentivo) da portarsi appresso come ad esempio per l’F-117.
L’escalation radar-stealthness farà comunque il suo corso che condurrà l’aereo a evoluzione e senescenza come è sempre successo per tutti i sistemi d’arma.
Ne abbiamo appunto parlato centinaia di volte, quindi probabilmente è meglio evitare il loop e cercare nella discussione gli approfondimenti…