Dirò una cosa ovvia: pende tutto dalla posizione geografica del fronte. é in prossimità delle coste e necessita di uno sbarco? Si può creare una testa di ponte abbastanza solida? abbiamo la supremazia aerea? in quanto tempo possiamo far arrivare in termini di merci e rifornimenti? Risposte e approntamento nemico in caso di prima offensiva? Ma soprattutto, comè messa la logistica nemica? In base a queste risposte orbita tutto il mondo occulto della logistica militare.
In risposta alla prima domanda, è lecito chiedersi se il fronte sia relativamente vicino a stati alleati, in questo caso il soggiorno è garantito lontano dalle strutture campali, dedicando i magazzini presidiati per il carburante e armamenti. Se il tutto invece deve coesistere, è fondamentale avere un fronte ben formato con una superiorità aerea certa e perfettamente operativa. Da li poi si tracciano varie linee di rifornimento, tutte unificate sotto il nome di retrovie: rifornimenti al fronte, collegamento e stoccaggio.
Per rifornimento al fronte, soldati o merci che sia, il tutto deve avenire con mezzi MRAP (di cui sono importantissimi i veicoli ambulanza) e pesanti attrezzati ad incassare duro. un esempio sono i convogli di camion tattici che seguono i carri armati a soli 5-10 km dal fronte.
Per collegamento si intendono quelle piccole stazioni di smistamento militari, improvvisate "a mano" sul campo, fortemente presidiate a tappe regolari. fungono da volano logistico in caso, per motivi X, l'avanzata cambia direzione o si interrompano provvisoriamente i collegamenti con il centro di stoccaggio. Queste sono di fatto l'anello debole della macchina organizzativa, in quanto oggetto di sabotaggi e intercettazione di convogli. è in questo quadro che si vedono le immagini dei container su ruota, circondati da flotte di IFV e Scout.
Infine ci sono gli stoccaggi. letteralmente città improvvisate con unità abitative ammovibili (molto simili a quelle impiegate durante i terremoti), hangar, officine, aereoporti improvvisati e/o porti per lo sbarco. Qui il materiale arriva direttamente dalla madrepatria, e normalmente è qui che risiedono i centri decisionali delle regie tattiche e gli ospedali. I soldati che ritornano dal fronte arrivano qui, bypassando il settore di collegamento. La distanza dal fronte è considerevole ma non siderale, perchè, testimone la Guerra del Golfo, la velocità di avanzamento può aumentare in pochi giorni a centinaia di km.
In termini di guerra dinamica, si predilige sempre e comunque l'appoggio di nazioni alleate confinanti.
In caso di guerra urbana il succo non cambia. Qui però entra in gioco il fattore neutralità del paese di passaggio. è neutrale e disposto all'ospitalità? Neutrale ma non disposto all'ospitalità? invasione di città nemiche? L'ultimo punto è il più delicato. Ovviamente gli edifici pubblici in cemento armato saranno destinati ad ospitare il cuore pulsante dell'armata come il centro di comando e l'ospedale. Bisogna tener presente che le guerre cittadine sono dannatamente mobili e combattute quartiere per quartiere. da qui si deduce che non è sicuro detenere centri di stoccaggio armi, piuttosto stazioni di collegamento ma molto distanziate tra loro, prediligendo le periferie e le zone rurali, più facilmente smobilitabili e sorvegliabili.