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consiglio supremo di difesa


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2 luglio 2007 è concluso ed anche il Consiglio Supremo di difesa si è riunito ed aggiornato al 19 novembre prossimo.

Cosa è stato deciso?

Nulla di definitivo, sembrano solo indicazioni di lungo termine, e di orientamento generale.

Proviamo a farne una sintesi didascalica:

1) E' stato genericamente confermato l'impegno delle nostre FFAA in missioni di proiezione verso l'esterno, a conferma che ormai il limite strategico di salvaguardia del confine (il Limes Romano) e ben al di fuori dei confini geografici della Nazione;

2)E' stata ribadita la necessità di far seguire alle nostre attuali missioni militari in Libano ed in Afganistan un intervento per il sostegno delle popolazioni e dei governi di quei paesi. E' probabile che questo significhi l'invio dei Carabinieri per fare da cerniera con il tessuto sociale locale?

3) Si è sollecitato lo sviluppo di un piano di contenimento dei costi (che mi sembra non voglia dire riduzione ma consolidamento) e parallelamente di aumento delle potenzialità;

4) Si è identificato come settore critico quello europeo di confronto con la Russia, proprio a seguito dei nuovi equilibri strategici conseguenti allo schieramento del sistema antimissile statunitense. In pratica se al tavolo dei confronti dissuasivi qualcuno alza la posta anche gli altri sono costretti a seguire o a lasciare la mano. Noi dovremmo seguire....

Mi sembra tutto sommato un approccio ragionevole e comprensibile, ben al di là dei fantomatici tagli di 30.000 posti di lavoro non rimpiazzabili con nulla...

e soprattutto molto lontano da un pacifismo di facciata tanto famigerato.

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Partecipanti più attivi

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Bene dai. La linea generale è giusta e ragionevole. In pratica, ci impegnamo sempre di più a potenziare le Forze Armate ed a partecipare a missioni estere. Mi sembrano linee decise e molto importanti, che probabilmente faranno abbandonare l'idea del taglio previsto al personale.

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  • 5 mesi dopo...

Copio-incollo dal sito della Presidenza della Repubblica:

 

C o m u n i c a t o

 

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha presieduto oggi, al Palazzo del Quirinale, una riunione del Consiglio Supremo di Difesa.

Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Romano Prodi; il Ministro degli Affari Esteri, on. Massimo D’Alema; il Ministro dell’Interno, on. Giuliano Amato; il Ministro dell’Economia e delle Finanze, dottor Tommaso Padoa Schioppa; il Ministro della Difesa, on. Arturo Parisi; il Capo di Stato Maggiore della Difesa, ammiraglio Giampaolo Di Paola.

Hanno altresì presenziato alla riunione il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, on. Enrico Letta; il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, consigliere di Stato Donato Marra; il Segretario del Consiglio Supremo di Difesa, generale Rolando Mosca Moschini.

Il Consiglio ha esaminato il quadro degli impegni delle Forze Armate italiane, soffermandosi sugli elementi di novità emersi negli ultimi mesi nei vari teatri di crisi e valutando l’andamento delle operazioni condotte dalla Comunità Internazionale, con specifico riferimento alle attività dei contingenti militari italiani impegnati.

Sono stati discussi con particolare attenzione i possibili sviluppi della situazione in Kosovo, in Bosnia e, più in generale, nell’intera regione balcanica ed il loro potenziale impatto sulle missioni della NATO e dell’Unione Europea in corso nell’area.

E’ stata poi approfondita l’evoluzione della crisi politico-istituzionale libanese ed i suoi prevedibili riflessi sulla sicurezza interna del Paese e dell’intero Medio Oriente, anche in relazione ai compiti ed agli obiettivi della missione UNIFIL.

Per quel che concerne, infine, l’Afghanistan, il Consiglio ha auspicato ulteriori e rinnovate sinergie tra azione militare e sforzi politico-diplomatici e di assistenza alle popolazioni, in particolare coordinando meglio e legando più concretamente alla realtà locale le iniziative volte a consolidare le istituzioni pubbliche afghane ed a sostenere gli emergenti segni di risveglio economico e sociale del Paese.

Il Presidente della Repubblica ha completato il quadro di situazione informando il Consiglio degli esiti della sua recente visita negli Stati Uniti d’America.

L’esame condotto ha consentito al Consiglio di trarre utili elementi di valutazione per l’adozione nel prossimo futuro dei provvedimenti necessari a meglio calibrare le capacità delle Forze armate in relazione alle risorse effettivamente disponibili ed ai prioritari obiettivi di breve termine del ripristino della sicurezza e del mantenimento della pace nelle aree di crisi.

Le analisi sottoposte al Consiglio su tutti i punti all’Ordine del Giorno saranno dal Governo prospettate alle competenti istanze parlamentari.

La prossima riunione del Consiglio Supremo di Difesa è stata fissata per il giorno 3 marzo 2008.

 

Roma, 17 dicembre 2007

 

 

Secondo voi, quali potrebbero essere gli "utili elementi di valutazione per l’adozione nel prossimo futuro dei provvedimenti necessari a meglio calibrare le capacità delle Forze armate in relazione alle risorse effettivamente disponibili ed ai prioritari obiettivi di breve termine del ripristino della sicurezza e del mantenimento della pace nelle aree di crisi"?

 

Si va definitivamente verso il modello a 160.000?

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Secondo voi, quali potrebbero essere gli "utili elementi di valutazione per l’adozione nel prossimo futuro dei provvedimenti necessari a meglio calibrare le capacità delle Forze armate in relazione alle risorse effettivamente disponibili ed ai prioritari obiettivi di breve termine del ripristino della sicurezza e del mantenimento della pace nelle aree di crisi"?

Io incomincerei col tradurlo dal politichese..

-Utili elementi di valutazione = pro e contro della riduzione a 160.000 uomini

-provvedimenti necessari a meglio calibrare le capacità delle Forze armate = ristrutturazione delle FF.AA.

-in relazione alle risorse effettivamente disponibili = pro della riduzione a 160.000 uomini (meno soldi da spendere)

- ai prioritari obiettivi di breve termine del ripristino della sicurezza e del mantenimento della pace nelle aree di crisi"? = contro della riduzione a 160.000;

 

Neanche loro hanno secondo me deciso che fare; siamo il terzo paese al mondo come numero di truppe in missioni estere, se scoppiasse un'altra crisi già adesso avremmo difficoltà a mettere insieme un contingente, lasciamo stare poi se riduciamo di 25.000 unità l'EI (perchè alla MMI non puoi praticamente tagliare, e dubito che taglino più di 5000 uomini all'AMI).

Si andrà sicuramente verso una grande ristrutturazione dell'EI, modificheranno gli organici di Brigate, reggimenti fino addirittura alla compagnia probabilmente, e una brigata, la Pinerolo, rischia grosso; che poi a queste misure faccia seguito un taglio di personale, questo ancora non lo sanno e/o non lo vogliono dire.

 

Se vuoi una mia opinione questo governo, nonostante i pacifinti, si è dimostrato molto attento alle esigenze delle nostre FF.AA., ha più che raddoppiato in 2 anni le risorse da destinare all'investimento (da 1511 a 3629 milioni) e i fondi per l'esercizio del 70% circa (da 1837 a 2515milioni). Impossibile dirlo con certezza ma secondo me non taglieranno.

Modificato da Rick86
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