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Yuri Gagarin

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Risposte pubblicato da Yuri Gagarin

  1. Accordo per le corvette Ue: ma nel piano manca la difesa delle Zee

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    L’idea, in base a quanto si evince dalla nota pubblicata da Fincantieri, è quella di creare unità di superficie “finalizzate principalmente a migliorare la conoscenza dello scenario marittimo, la superiorità di superficie e la power projection. In particolare, il riferimento è alle iniziative governative in tempo di pace, come quelle volte a contrastare la pirateria e il contrabbando, oltre alle azioni dedicate all’assistenza umanitaria, al controllo dei flussi migratori e alla libertà di navigazione”.

    Compiti particolarmente importanti, senza alcun dubbio. Ma alcuni esperti puntano il dito sull’assenza di un elemento che invece dovrebbe essere dirimente: la protezione delle zone economiche esclusive, le cosiddette Zee.

    Una svista? La nota diramata non lo dichiara apertamente, certo, ma potrebbe rientrare in uno dei casi citati. Eppure il dubbio rimane, soprattutto perché da una parte la protezione delle zone economiche esclusive è compito della Marina militare – l’articolo 115.1 del codice dell’ordinamento militare parla chiaro – e quindi ciò comporterebbe un impiego di queste corvette, ma anche perché l’inserimento di questa funzione specifica implicherebbe un messaggio preciso: l’interesse strategico per la protezione delle Zee.

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    Come spiegano a InsideOver fonti a conoscenza del dossier, il fatto che queste corvette non siano specificamente votate alla sorveglianza della Zee nazionale – che si esplica in applicazione della legge dello Stato e dissuasione delle intrusioni di altri – è un nodo da sciogliere al più presto. Una nave di 3mila tonnellate, lunga 100 metri e pronta a sostituire pattugliatori e fregate non appena entrata in servizio, non può non avere la difesa della zona economica esclusiva come obiettivo dichiarato. L’Italia ha già alcuni pattugliatori con questo obiettivo, ma è chiaro che in attesa di un piano che includa tutte le unità della Marina, sia necessario chiarire come l’Italia proteggerà le proprie Zee. Le corvette Erp potrebbero essere un buon inizio.

     

  2. The Future of the Turkish Navy

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    Currently, the backbone of the TN is the upgraded Gabya-class (Oliver Hazard Perry) frigates. In addition, the Barbaros-class frigates, which are newer and more technologically advanced, are also considered as critical assets. The TN operates in the surrounding seas with the largest submarine fleet of the Mediterranean, newly built Ada-class corvettes, and FACs.

     

  3. Castelli di rabbia libici

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    Oltre ad un presente caratterizzato da una politica estera incerta e pencolante tra Tripoli e Tobruk, come dimostrato dalla liberazione dei pescatori Mazaresi, che ha definitivamente messo fine alla leggenda del protagonismo italiano decantato dalla Farnesina, rimangono i dubbi riguardanti un futuro indecifrabile. Quel che è certo, è che la Turchia sta addestrando la Guardia costiera con i mezzi navali donati dall’Italia a Tripoli, un casus che evidenzia un approccio geopolitico più volitivo di quello di Roma, che ha visto scemare la propria influenza in Tripolitania guadagnando tuttavia molto poco in Cirenaica.

     

  4. se ne leggono di tutti i tipi, sempre su avia.pro ieri dicevano La Turchia vuole copiare gli S-400 russi e produrre essa stessa sistemi di difesa aerea a lungo raggio.

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    L'esercito turco prevede di copiare il sistema di difesa aerea russo S-400 per sviluppare le proprie armi. Tali informazioni sono apparse dopo che è stato appreso del rifiuto della Russia di fornire ad Ankara la tecnologia di quest'arma

    mi sembra che non sia la prima volta che i turki provono a duplicare sistemi d'arma acquistati all'estero, se non sbaglio in passato ne sono stati vittima i cinesi che hanno smesso di vendere armi ai turki

  5. La Francia alla conquista del mare

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    il carrier strike group francese si unirà alle operazioni americane e probabilmente a quelle della britannica HMS Queen Elizabeth, dando l’immagine che sia la Francia, in questo momento, a guidare l’intero sistema di Difesa europeo nelle più calde aree del Mediterraneo allargato. Una scelta strategica che chiaramente riguarda anche l’Italia, dal momento che l’area delle operazioni di Clemenceau 21 si sovrappone perfettamente a quella regione disegnata dalla Marina Militare italiana come area di interesse per il nostro Paese. In questo senso è facile comprendere che questa mossa francese possa essere letta anche in chiave di supremazia europea: campanello d’allarme che l’Italia non deve ignorare, perché quello che si fa in questo settore ha ricadute sulla stessa posizione italiana nel mondo.

     

  6. Ecco perché dalla Libia partono sempre più migranti

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    Anche in Libia seguono le vicende italiane e conoscono la delicata fase che sta vivendo il nostro Paese, contrassegnata dal passaggio dalla maggioranza giallorossa all’esecutivo Draghi: “Nulla di strano – ha proseguito la fonte diplomatica – Che si voglia lanciare un segnale, quasi come a ricordare che a prescindere da chi si insedia a Roma, per tenere a bada l’immigrazione occorre sempre fare i conti con chi controlla le coste libiche”. La repentina impennata dei flussi migratori va dunque cercata anche tra chi vuol lanciare segnali sia all’interno che all’esterno della Libia. E in vista dei mesi primaverili, per l’Italia è scattato il campanello d’allarme.

     

  7. TORNANO LE ONG NEL MEDITERRANEO

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    Non ci sono altri porti se non l’Italia?

    Così la Ocean Viking si è lanciata verso la localizzazione segnalata da Alarm Phone, nelle acque della zona sar libica, la zona di mare rivendicata dalle autorità di Tripoli sotto la sua giurisdizione. Come di consueto, dopo l’operazione si salvataggio, la Ocean Viking si è diretta verso quello che secondo il suo capitano è considerato il porto più sicuro: l’Italia. In realtà dalla zona sar libica il porto più sicuro sarebbe quello di Zarzis, in Tunisia.

    Eppure questa destinazione viene ostinatamente ignorata dalle navi ONG. Così come l’isola di Malta, sempre assente durante queste operazioni. Sembra quindi che l’obiettivo principale della Ocean Viking sia quello di far arrivare il gruppo di migranti direttamente in Italia, ignorando altri porti.

     

  8. La tutela degli interessi nazionali sul Mare

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    Noi siamo una nazione marittima, anche se lo sguardo di taluni è rivolto verso la mittel-nordeuropa per questioni ideologiche. Sarebbe ora di prendere finalmente “…coscienza di quanto il mare conti per noi…”6 e di quanto ne siamo economicamente dipendenti. La sintesi degli ultimi cento anni, per non andare troppo lontani, è che abbiamo sempre voluto imitare chi si trovava oltre le Alpi, per poi trovare sul mare le soluzioni ai nostri problemi.

     

  9. 2 ore fa, Flaggy ha scritto:

    24 aerei su 30 "facilmente" schierabili non direi proprio.

    ...

    Poi, al di là di brevi sortie addestrative, di suo ciascuna nave se ne andrà in missione con il numero di velivoli che praticamente è in grado si sostenere per un numero di giorni decente (inferiore di quello fisicamente trasportabile) il che significa indicativamente non più di 8-10 F-35B. Non parliamo di elicotteri, ma di affari che pesano minimo 22 tonnellate al decollo e che consumano altre tonnellate di armi e di carburante.  

    E messa così gli aerei dell’AMI sono già meno indispensabili agli occhi degli Ammiragli.

    in effetti quel "facilmente" non era proprio il termine giusto, dicimo che era meglio un "teoricamente".

    comunque il problema di quanti B si possono mettere sulle navi dipende anche dal numero di piloti a disposizione, ed  in conseguenza dei fondi scarsi per volare poter avere anche aerei e piloti della AM temo sarà imprescindibile.

    Amm. Cavo Dragone su F-35B: “Tra Aeronautica e Marina ci sarà integrazione”

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    Sulla possibilità in futuro di una cooperazione tra le due Forze Armate l’Ammiraglio Cavo Dragone ha affermato che “l’integrazione si può fare e si farà sicuramente, però come è successo per l’Aeronautica Militare, che ha ottenuto la Initial Operating Capability dell’Alpha (F-35A,ndr) nel 2018, la Marina Militare deve raggiungere il medesimo traguardo per la propria componente. Quando il Cavour avrà ottenuto una capacità iniziale solida andranno a convergere gli interessi e le attività addestrativa. Prima però è necessario creare quello zoccolo duro.“

     

  10. La Turchia risponde alla Grecia con l’aggiornamento della sua flotta di F-16 Fightning Falcon

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    La flotta Fightning Falcon della Türk Hava Kuvvetleri è composta da 216 F-16 C/D Block 30/40/50 in gran parte assemblata e modernizzata dalle industrie aerospaziali turche (TAI).

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    Le industrie aerospaziali turche eseguiranno gli aggiornamenti strutturali per gli F-16 come parte di un programma di aggiornamento mentre la TAI sta producendo 30 nuovi aeromobili F-16 Block 50+ per l’aviazione militare turca e sta già eseguendo un programma di aggiornamento che copre oltre 160 aeromobili F-16 Block 30/40/50.

     

  11. 17 minuti fa, engine ha scritto:

    Due articoli interessanti che tuttavia faranno emergere  l'inconsistenza politico - militare dell'italietta.

    concordo ma con delle sfumature: al momento il problema è dell'italia è solo politico, la consistenza militare mi pare più che adeguata alle dimensioni attuali del paese e delle minacce circostanti, certo con l'armarsi dei turki ed altri le cose potrebbero cambiare.

    per quanto riguarda le due portaeromobili ed gli F35B, io direi che siamo messi in manera più che sufficiente, anche in considerazione del fatto che parrebbe da qualche dichiarazione che anche i 15 dell'am finiranno per mettere le ruote sui ponti di volo, per cui abbiamo due unità per un totale di oltre 60k tonnellate, contro i 45 della de gaulle, e se volessimo usarle in contemporanea potremmo comuque sichierarne facilmente un 16+8 F35.

  12. Riecco i migranti in Sicilia e in Sardegna.

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    Di fatto, il tratto di mare che divide l’Algeria dalla Sardegna sembra ormai sotto controllo da parte degli algerini. Come per i migranti che arrivano dalla Tunisia e dalla Libia, è praticamente impossibile che le piccole imbarcazioni possano effettuare la traversata. E’ evidente che queste piccole imbarcazioni vengono scortate fino sotto le coste siciliane e sarde da grandi imbarcazioni che vengono definite ‘navi-madri’. Così com’è evidente che le autorità non possono non sapere quanto accade. Tutto è chiarissimo.

     

  13. Dalla Germania alla Turchia: tutti pazzi per l’Albania

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    L’orizzonte del popolo albanese non sembra parlare italiano, anche e soprattutto a causa di scelte errate, trascuratezza e assenza di lungimiranza da parte della classe dirigente del Bel Paese; il punto è, però, che allontanare Tirana equivale a perdere un avamposto prezioso nell’Adriatico e nei Balcani occidentali: Roma è avvisata.

     

     

    Portaerei Cavour verso gli Stati Uniti: missione con un occhio sulla Libia

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    La certificazione di nave Cavour per gli F-35B a Norfolk, in questo senso, non è una semplice prassi, ma anche un segnale preciso dell’America, visto che la stessa certificazione non può averla la Turchia, cui è stata bloccata proprio la cessione dei caccia multiruolo per la sua politica ambigua sul fronte Nato.

     

  14. al momento il mig 41 è un insieme di dichiarazioni, supposizioni e null'altro,  se si prende per buono l'articolo quelle sono le uniche cose certe, e cioè i 200 test.

    poi che ne esca un caccia che voli a mach 4, casomai con motore scramjet, lo voglio proprio vedere, e  se anche questo fosse l'obbiettivo non penso proprio che i russi parlerebbero di una entrata in servizio in dieci/quindici anni, che è il tempo di un velivolo tradizionale.

    visto che siamo in ambito di supposizioni sparo la mia, un aero che vada a Mache 2/2,5 ma che possa tenere tale velocità per un tempo molto lungo, con un motore parente stretto di quello che verrà montato sul su57, e di conseguenza con una serbatoio XXL

  15. Patriot per il Marocco

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    Recentemente Rabat ha acquisito 25 nuovi caccia F-16V (contratto da 2,8 miliardi di dollari) e 24 elicotteri da attacco AH-64E Apache (1,6 miliardi) nell’ambito di un maxi programma da ben 9 miliardi che dovrebbe portare entro il 2028 all’acquisto di 48 F-16V, 36 Apache e altri sistemi d’arma inclusi i G-550 e i Patriot.

    In campo terrestre negli ultimi anni l’esercito marocchino ha acquisito molti equipaggiamenti surplus dell’US Army tra i quali 162 carri M-1A1 Abrams, 36 veicoli porta-mortaio M-106, 815 cingolati M-113 in diverse versioni, 60 semoventi da 155 mm M109A5 e 55 carri officina M-88.

    Nel settore aeronautico gli USA hanno consegnato recentemente due aerei cargo C-130H di seconda mano, ammodernato i 23 caccia F-16C/D in servizio oltre a munizioni e armamenti per i caccia F-16 per un miliardo di dollari.

     

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