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  1. Aggiorno la realtà istituzionale svizzera per quanto riguarda il Dipartimento (ministero) della difesa, protezione della popolazione e sport (sigla tedesca VBS) Il 1. gennaio è entrato in funzione il nuovo Capo dipartimento (ministro). Si tratta di: UELI MAURER, 59 anni, già consigliere nazionale ed esponente di spicco dell' UDC (Unione democratica di centro / destra), nell' esercito ricopre il grado di maggiore Il 1. di marzo sono entrati in funzione due nuovi ufficiali generali. Si tratta di: ANDRE' BLATTMANN, 53 anni, nuovo "Capo dell' Esercito" (non capo di Stato maggiore!) con il grado svizzero di "Comandante di corpo" (corrispondente al "Tenente generale" NATO). La sua carriera militare come ufficiale di milizia (cioè non professionista) e poi come ufficiale di professione è stata fatta nella DCA (Difesa contraerea che in Svizzera, come in Germania, è parte integrante delle Forze aeree) MARKUS GYGAX, 59 anni, nuovo capo delle "Forze aeree" con il grado svizzero di "Comandante di corpo" (corrispondente al "Tenente generale" NATO). La sua carriera militare è quella tipica del pilota militare. Ha pure fatto parte della "Patrouille suisse". Ha partecipato a voli di prova con tutti e tre gli apparecchi in competizione per la sostituzione del "Tiger" Una precisazione: il termine ufficiale "ESERCITO SVIZZERO" (sicuramente non preciso soprattutto in lingua italiana) significa "FORZE ARMATE": è quindi la somma di "Forze terrestri" e di "Forze aeree". Le tre persone citate sopra, assieme al direttore di "armasuisse" (ente federale di acquisto/vendita di armamenti) decideranno il tipo di aereo scelto (a metà luglio 2009) per sostituire i "Tiger" a partire dal 2014. L' esercito svizzero continuerà ad essere basato sul sistema di "milizia" (come in Israele) e non sarà piu' ridotto. Preciso che l' effettivo è di 220.000 uomini (... e donne). Purtroppo su pubblicazioni italiane si fraintendono spesso sistema e cifre con informazioni fantasiose (vedi per es. la piccola De Agostini). E' anche vero che rispetto agli 800.000 uomini degli anni 50 e inizio 60 c' è stata una bella diminuzione. Ma anche ridotte le forze armate svizzere rimangono fra le piu' numerose d' Europa.
  2. Non è proprio cosi... il bilancio militare svizzero non è caricato degli stipendi dei soldati che sono "di milizia" (cosa vuol dire l' ho già datto piu' di una volta). E' pero' certamente un bilancio molto ridotto rispetto a quello degli anni 60, in piena guerra fredda, con significativi investimenti (segreti) per la "pianificazione" di circa 50 testate nucleari. Allora era un bilancio militare che percentualmente al PIL assomigliava piu' a quello dello stato di Israele che ad altri. In ogni caso: per calcolare un servizio 24 ore su 24 occorrerebbero 66 aerei perchè la disponibilità (ritenuta ottima in CH) è di circa 2/3... in poche parole 44 aerei disponibili e 22 in manutenzione. Non potrà essere cosi e ora si punta sull' acquisto di almeno 22 apparecchi. Basteranno... anche perchè almeno per i Paesi che non fanno parte di alleanze militari le forze armate sono in serie "crisi di identità". Poi è vero che i gruppi pacifisti hanno lanciato un' iniziativa anti aerei... ma chiamati alle urne saranno tutti gli svizzeri che sono, a differenza dell' Italia, orientati da sempre nella misura di 3/4 nello scacchiere di centro, centrodestra e destra, quindi "filo militari". Si votasse oggi quale sarebbe il risultato ?... Vincerebbe... il "SI" cioè la rinuncia per 10 anni a nuovi aerei da combattimento (valutazioni da recenti sondaggi). Ma sarà, forse, per il prossimo anno. Svizzera-Austria... l' ho già detto in passato che la Svizzera è una "costola" dell' Austria (del 13. secolo pero').... No non ci "brucia" proprio per il "delirante" acquisto austriaco. Sai, noi siamo prudenti e anche sovente poco emotivi. Tutti (quasi) danno per candidato vincente il "GRIPEN" svedese anche perchè... dei tre è il "piu' a punto", è l' unico "già" multiruolo, l' offerta svedese per addestramenti al nord è eccezionale, SAAB, per ora, è l' unico dei tre costruttori ad assicurare una compensazione del 100% e, probabilmente (eh eh eh) è il meno costoso. Sul Typhoon (visto che interessa molto in questo forum)... Presentato per ultimo (brutto affare) non ha avuto l' importante eco sulla stampa degli altri due. La sua presentazione (la delegazione di accompagnamento in Svizzera è stata di quasi 100 persone !!!) è stata professionale ma un poco vaga, con poca convinzione. Mancavano le cifre ma è stato detto piu' o meno che con i 2,2 mia di CHF si potrebbero acquistare meno di 20 apparecchi, inoltre non è sembrato "a punto" (... al punto che si vorrebbe coinvolgere l' industria svizzera per "migliorarlo nei prossimi decenni"...), non è prevista la ... richiesta versione da ricognizione da parte svizzera (su un apparecchio sono state istallate apparecchiature israeliane in prova), il radar istallato, ritenuto troppo convenzionale da parte svizzera, NON verrà in nessun caso sostituito con modelli molto piu' performanti simili a quelli degli altri due concorrenti. C' è persino stata una seria panne di uno dei due apparecchi che è rimasto bloccato sull' aeroporto di Meiringen/BE. E' cosi... Alla prossima .....
  3. Già che ho tempo do una risposta abbastanza articolata in base a dati che ho ritrovato su riviste (svizzere) di vent' anni fa e che mi hanno rinfrescato la memoria. Dunque... Verso la metà degli anni 80 si trattava di sostituire al tempo stesso sia parte della flotta di "Mirage III" (i caccia e non i ricognitori dunque), sia i 130 "Hunter" con un apparecchio con caratteristiche di avanguardia e capace di grandi prestazioni. Una pre-valutazione era iniziata nel 1985 con una serie di sette apparecchi in progetto o già (piu' o meno) sul mercato: - Dassault "Mirage" 2000 - Dassault "Rafale" - General Dynamics F-16 C/D "Fighting Falcon" - Israel Aircraft Industries "Lavi" - Mc Donnel Douglas F/A-18 C/D "Hornet" - Northrop F-20A "Tigershark" - SAAB JAS39 "Gripen" Primi esclusi il "Lavi" israeliano e lo statunitense "Tigershark" in seguito alla probabile (per allora!) rinuncia da parte dei costruttori. Eliminati anche il "Rafale" e il "Gripen" in quanto in una fase di studio ancora poco avanzata e con una produzione non ancora decisa. Escluso anche il "Mirage" 2000-5 perchè troppo distante nelle prestazioni dai concorrenti americani, perchè basato su una vecchia concezione (anni 50/60 !!!) e, quindi, con poche possibilità di sviluppo. Due i finalisti, dunque: il monomotore F-16 il bimotore F/A-18 La valutazione finale, intensiva, ebbe una durata di quattro settimane nel maggio del 1988 con particolare riguardo all' efficacia, al comportamento del radar di bordo e dei sistemi di navigazione nel particolare ambiente geografico e secondo le speciali esigenze della Confederazione. Queste "prove tattiche" hanno in definitiva confermato l' inferiorità ("Unterlegenheit" in tedesco) dell' F-16 rispetto all' F-18. Mancava per esempio nell' F-16 un "Digital Map Display" necessario per una navigazione "ognitempo" nel difficile ambiente topografico svizzero. Inoltre l' USAF aveva comunicato che l' F-16 operava (anche di giorno !!!) solo assieme agli F-15 e sotto la direzione di centrali di comando AWACS. Altro fatto negativo: la relativa debolezza strutturale dell' F-16 che impediva grandi possibilità di sviluppo. Anche per questo motivo era stato confermato lo stop alle forniture di questo modello all' USAF. Costi di acquisto. Quelli dell' F-18 superiori del 15% a quelli dell' F-16. In ogni caso il maggior costo dell' Hornet" era ampiamente giustificato dal suo "valore aggiunto" in modo particolare per criteri e realtà svizzeri: impiego ("ingaggio"), logistica, tecnica, partecipazione industria svizzera. La scelta (3 ottobre 1988) è quindi caduta sull' F/A-18 C/D Se ne acquistarono 34 pezzi con una cifra di quasi 3,5 mia. di CHF. Due aerei forniti dal costruttore nel 1997, gli altri 32 costruiti in Svizzera. Altri dettagli dell' acquisto, discussioni, decisioni politiche e popolari li avevo già descritti negli scorsi mesi. Pero'... In quei tempi (anni 80) gli addetti (militari, piloti) tifavano piu' o meno per l' "Hornet", aeroplanone "chic" da portaerei e per questo motivo anche (ali pieghevoli per il ricovero in hangar) adatto curiosamente agli ambienti svizzeri. L' opinione pubblica, emotivamente (anche perchè chiamata alle urne per decidere), propendeva per il meno costoso. In realtà...non che fosse un "catorcio", per carità, l' F-16 era risultato nettamente inferiore all' "Hornet". Eppure erano partiti alla pari.... Se posso dare qualche altra informazione, volentieri.
  4. Mi ero dimenticato : si, F 35 per la Norvegia ma la notizia (che si aggiunge a quella di un altro Paese, non ricordo quale pero') era passata un paio di mesi fa un po' in sordina....(anche sulle riviste specializzate) Triplo post, + 10%
  5. D' accordo con "Typhoon" (senza acca) ... ma (per fortuna) l' inglese non è ancora la quinta lingua ufficiale svizzera (eh eh eh)... Poi...non concordo con l' idea di un successo di vendite dell' Eurofighter (ma non è un problema, almeno per me)
  6. Credo di averlo già detto, ...ma basterebbe leggere i frequenti comunicati del Dipartimento della difesa (www.vbs.ch) anche in italiano: Boeing ha rinunciato alla competizione (in aprile 2008) perchè riteneva il suo "Superhornet" non rispondente alle piu' limitate richieste svizzere. In realtà: Boeing non era in grado di presentare per tempo (entro novembre 2008) due apparecchi per i test in Svizzera. Sarebbe stata d' accordo, eventualmente, per prove negli USA... Combine...mah, perchè no, viste le eccellenti relazioni fra il costruttore americano e l' esercito svizzero, relazioni necessarie per portare a compimento due "upgrade" agli "Hornet" attuali per circa un mia. di CHF. Il "Superhornet" era il preferito dai diretti interessati, cioè dai piloti, che vedevano un completamento con la linea attuale.
  7. Beh, ... Governo federale e Dipartimento della difesa dovranno impegnarsi per convincere gli svizzeri della necessità di nuovi apparecchi. Vedremo. Effettivamente, vista dall' estero la situazione delle due "repubbliche alpine" confinanti potrebbe essere simile. In realtà noi Svizzeri viviamo di convinzioni e di certezze...e pure di prevenzioni. Ci siamo staccati dall' Austria oltre sette secoli fa vincendoli in numerose battaglie. Siamo stati un popolo che è vissuto (abbastanza bene) grazie alle guerre altrui. Si stima che siano stati circa 2 milioni gli svizzeri che hanno servito in eserciti stranieri: a parte il caso speciale della Guardia svizzera del Papa gli ultimi mercenari svizzeri componevano i reggimenti del Regno di Napoli. Il divieto definitivo del servizio all' estero è stato introdotto nella revisione costituzionale del 1874. E' rimasto pero' non un militarismo ma un diffuso spirito militaresco anche in ambito civile. Il sistema di milizia ha permesso di avere (ancora negli anni 60) forze armate con 850 mila uomini (e donne) come dire le seconde forze armate europee dopo la Bundeswehr germanica. Ora l' Esercito (Forze terrestri + Forze aeree) è composto da 220 mila uomini (...e donne) obbligati al servizio (gli uomini) dai 20 ai 34 anni. Un confronto con l' Austria attuale non sta. La vicina repubblica è sempre pesantemente condizionata dal Trattato di Stato del 1955 imposto dall' URSS: neutralità "obbligata" e forze armate limitate (senza missili, ecc.). Noi svizzeri (che possiamo anche mancare di buon gusto) giudichiamo da decenni l' Austria in modo piu' o meno "sarcastico" sia nelle canzoni patriottiche sia nei giudizi militari, sia nel ricordare i piu' grandi criminali del 3.Reich, appunto austriaci. Le forze armate austriache attuali sono giudiziosamente armate ma mancano della tradizione svizzera. Non che siano simboliche ma il budget della difesa è pur sempre solo 1/3 di quello svizzero. L' acquisto di "Typhoon" (circa la metà di seconda mano) da parte dell' Austria è quanto di piu' singolare si sia potuto immaginare: una spesa che, per anni, comprometterà gli investimenti per altri sistemi d' arma. Ricordo poi che in Austria (specialmente da parte socialdemocratica) si era lanciata l' idea, a varie riprese, di far capo alle "Truppe d' aviazione" ora "Forze aeree svizzere" per la difesa del Paese. Un discorso sulle vere necessità di poter disporre di apparecchiature militari costosissime andrebbe, a mio avviso, ampliato semmai a molti altri Paesi che, visti dalla nostra privilegiata situazione di Paese molto ricco, ci appaiono "poveri".... .... Il fatto è che a noi svizzeri....manca il "nemico". Ah... i tempi del comunismo quando si sparava (per esercizio) sulle foto dei membri del Politburo sovietico! Scherzo... almeno in parte.
  8. Sono d' accordo con quello che dici. Aggiungo: innanzitutto la cifra di 2,2 mia. di CHF è una sorta di "dichiarazione di spesa" contenuta nel "Programma di armamento 2010" che non si aggiunge al budget della difesa ma viene distribuita nei budget militari per 7 / 8 anni a partire dal 2011 (se ci sarà l' acquisto). Visto che aerei di questo tipo devono durare 30 / 40 anni essi saranno quasi certamente gli ultimi aerei acquistati. D' accordo sul comportamento del consorzio che appare strano, se non strampalato. Un suo addetto stampa ha detto, a denti stretti, che l' operazione "Thyphoon" è una realizzazione (politicamente ineccepibile, certamente) di quattro Paesi europei ma, appunto per questo molto costosa... e i costi per apparecchio sono (si ammette) sensibilmente superiori rispetto a una (piu' razionale) realizzazione di un solo Paese. Il consorzio europeo non fa mistero che i costi sono andati fuori misura, cita i 707 apparecchi consegnati oppure in produzione senza dire che (a parte la disastrosa faccenda austriaca) non vi sono state vere vendite. Anche gli apparecchi sauditi in realtà sono... una faccenda britannica / RAF presente in Arabia saudita con migliaia di persone. Per quanto riguarda la CH il consorzio Eurofighter ha lanciato l' idea di una collaborazione spinta con l' industria della Confederazione per sviluppare ulteriormente l' aereo...Mah! Occorre tener conto poi che, ammesso che venga scelto, deve passare l' esame politico del Parlamento, un Parlamento federale formato non da laici in materia di armi ma composto per almeno tre quarti da persone che sono al tempo stesso ufficiali/ufficiali superiori e quindi con una certa "competenza" in materia militare. Per questo le pretese svizzere sono... quelle che sono. L' "Hornet" era stato provato con un apparecchio canadese della versione A/B e poi consegnato nella successiva versione C/D senza problemi e si è soddisfatti. Concordo anch' io con il fatto che si potrebbe rinunciare a questo acquisto per fare come i norvegesi, cioè passare a qualcosa di totalmente nuovo (aereo americano).
  9. Per questa valutazione (in sigla tedesca "TTE") le Camere federali avevano stanziato lo scorso anno 8 milioni di CHF (circa 5,5 milioni di EUR). Una cifra importante che copre soprattutto gli stipendi (elevati) di varie decine di persone addette alla valutazione. Il "peso" dei vari elementi di valutazione è il seguente: 1. Efficacia operativa : 60 % 2. Idoneità operativa :15 % 3. Partecipazione /cooperazione : 25 % All' interno di questi tre punti vi sono altri sottogruppi come, per es., l' efficacia operativa "aria-aria" che ha il massimo "peso" come importanza (30 % del totale) oppure "rumore e inquinamento" che ha il minimo "peso" (3 % del totale). I risultati precisi sono... evidentemente segreti militari / industriali e saranno noti solo ai tre costruttori. A metà luglio 2009 il dipartimento (ministero) della Difesa illustrerà pero' "genericamente" la ragione della scelta. E' chiaro che vi saranno indicazioni giornalistiche anche piu' precise. Posso assicurare pero' che qui in Svizzera non si dà per scontato niente: voglio ricordare la competizione di 20 anni fa che porto' alla scelta dell' "Hornet". Ebbene, era opinione corrente che i due concorrenti (F 16 e F 18) fossero piu' o meno alla pari. Al contrario dalla valutazione emerse un' impressionante inferiorità ("Unterlegenheit" in tedesco) dell' F 16 rispetto al non molto piu' costoso (del 15 %) F 18... che vinse facilmente! Un certo peso l' avevano avuta anche le informazioni provenienti dall' USAF che avevano messo in guardia il Dipartimento della difesa svizzero sui "seri" limiti operativi dell' F16. Interpretando il comunicato del 15 gennaio scorso nella versione tedesca (lingua molto precisa) si nota una certa delusione per alcune prestazioni dei concorrenti che, in qualche caso, appaiono non ottimali. Si chiedono infatti quali miglioramenti si possono apportare. In particolare: il "Gripen" è l' apparecchio piu' a punto dei tre, è il meno costoso ma...ha già piu' di vent' anni !!!; il "Rafale" abbisogna di un motore potenziato e (svantaggio) è compatibile con... niente della Luftwaffe svizzera; la sua concezione è anch' essa "vecchia" di oltre due decenni; l' "Eurofighter", oltre al costo non annunciato (ma ritenuto inavvicinabile) dispone di un radar ("CAPTOR") ritenuto in CH con prestazioni insufficienti ma che il consorzio non ritiene di cambiare; poi vi è l' aspetto della versione da ricognizione non prevista finora (perchè richiesta da nessuno) ma importante per le Forze aeree svizzere. Un' apparecchio di prova è percio' stato dotato di apparecchiature da ricognizione di costruzione israeliana (ditta "RAFAEL"). Aspettiamo... Se in febbraio si potrà già sapere qualcosa di nuovo informero'...
  10. La seconda (e definitiva) richiesta inviata il 15 gennaio scorso ai tre costruttori è la seguente: quanti aerei si possono acquistare con 2,2 mia. di CHF e, come domanda "incrociata", quanto costano 22 apparecchi ?... Certo che se all' inizio dell' operazione "TTE" ci si poteva immaginare (...o illudere) di acquistare 33 aerei (dunque per tre squadriglie di aviazione) ora ci si deve accontentare (al massimo) a 22 apparecchi per due squadriglie di aviazione. Nella conferenza stampa di Eurofighter tenuta a Emmen / LU appare, da parte del consorzio europeo, una certa rassegnazione al punto che è stato affermato (senza convinzione pero') che, tutto sommato, il "Thyphoon" dà eccezionali prestazioni anche con pochi apparecchi (mah !!!). Con la cifra a disposizione (che non potrà essere aumentata) se ne potranno comperare certamente "meno di venti" !!! Poi la cifra comprende tutto: la decina di Pilatus PC 21 non è gratis, le pretese svizzere (che possono anche apparire esagerate) di pezzi di ricambio costano. La novità riguarda pero' la richiesta di poter eseguire tutti gli addestramenti estivi (giugno-settembre) fuori dalla Svizzera per problemi di rumore nella Confederazione: gli aeroporti militari si trovano infatti in zone turistiche di fama internazionale. Svezia (offerta di 80 mila kmq (!!!) a nord del regno) e la Francia (alla Svizzera tutto cio' che vuole) sembrano avvantaggiate per questo problema che è un problema di Paese piccolo...piu' o meno la popolazione svedese su una superficie che è appena 1/12 !!! In ogni caso l' acquisto (di piu' o meno appecchi) è tutt' altro che acquisito: la corsa a ostacoli è ancora lunga con il gran finale della "votazione popolare" sulla moratoria di 10 anni dell' acquisto di aerei da combattimento Come sembrano lontani i tempi (20 anni fa) quanto si acquistarono 34 "Hornet" con 3,4 mia di CHF !!!....
  11. Una precisazione circa i "TIGER" svizzeri. All' Austria ("Oesterreichischen Luftstreikräften") sono stati affittati, per quattro anni, 12 (dodici) apparecchi delle "Forze aeree svizzere". Il contratto di affitto, scaduto il 30 giugno 2008, è servito per colmare la mancanza di aerei fra la messa fuori servizio dei SAAB "Draken" e l' entrata in servizio dei primi Eurofighter. Costo per l' Austria: 13,5 milioni di EUR all' anno (compreso supporto logistico, transizione piloti, formazione personale di terra). Nessuna modifica "estetica" agli aerei a parte la sostituzione delle coccarde svizzere con quelle austriache. E' stata mantenuta anche l' immatricolazione svizzera: J (Jäger/caccia) - 3004, 3005, 3014, 3030, 3033, 3036, 3038, 3041, 3052, 3056, 3057, 3065. Gli apparecchi, tornati in Svizzera, sono normalmente in servizio nelle "Forze aeree". Si è inoltre conclusa quest' anno anche la fornitura di 42 "TIGER" delle "Forze aeree svizzere" all' USAF. La manutenzione generale è stata effettuata da RUAG. Gli apparecchi sono poi stati trasportati, con partenza dall' aeroporto di Emmen /LU, negli USA con (normalmente) C-130 appartenenti a varie armi. In Svizzera restano dunque in servizio 55 apparecchi fra i quali quelli (con livrea biancorossa) della "Patrouille suisse". Limite di servizio: 2014.
  12. Spese militari: in buona parte dei Paesi d' Europa si operano tagli consistenti di personale e di mezzi. L' esempio francese è il piu' vicino (geograficamente) all' Italia. Nota a noi svizzeri è poi la Svezia che, oggi, è assai meno armata rispetto alle sue formidabili forze armate dei tempi della Guerra Fredda. E' vero pero' che la "qualità" dei mezzi sopperisce alla "quantità" di anni fa. Quanto all' Italia cito solo l' affermazione del ministro della difesa che, qualche settimana fa, ha dichiarato la difficoltà di reperire fondi per gli investimenti in armamenti dato che buona parte del budget se ne va in stipendi al personale. E' una situazione irrisolvibile e opposta a quella svizzera dove il servizio militare lo si fa, di solito, gratis. ..."Paese che vai...." Quanto all' Eurofighter. Per la Svizzera è prevista la "tranche 3" da consegnare (eventualmente) nel 2013/2014 !!! Aerei di seconda mano sarebbero entrati in considerazione se fossero stati F/A 18 C/D "Hornet". Ma non è stato possibile perchè non ne esistono sul mercato. Poi, detto francamente, che logica avrebbe una valutazione che costerà 8 milioni di CHF ... per acquistare aerei usati ? Per altre informazioni sull' Eurofighter aspetto la conferenza stampa che dovrebbe tenersi a fine mese cioè verso la conclusione dei test sui due apparecchi (tedeschi) presentati.
  13. Ho creduto di poter dare qualche informazione originale...se pero' si preferisce l' Arabia Saudita (perchè meno rompiballe) alla Svizzera, basta dirlo. E' questione di scelte. In ogni caso nel mio Paese una scelta simile (dopo quella tecnica) spetta al popolo e il popolo non si sente estraniato da un' operazione costosa perchè gli aerei, se acquistati sono suoi, del cittadino contribuente...E' banale ? ... Buon weekend!
  14. "Vox populi, vox Dei"... questo il detto in latino che va bene per la Svizzera. E' vero che non c' è niente di perfetto e che non è detto che tutto quanto decide il popolo sia saggio (vedi Germania anni 30!)... pero' in Svizzera è cosi, è qualla marcia in piu' democratica che ci impedisce (e nessuno piange) di entrare nell' UE. Bastano i meno impegnativi "trattati bilaterali" e l' accordo di Schengen che entrerà in vigore, anche per la CH, in dicembre. A noi svizzeri pero' piacciono le cose "tecniche" ed è appunto in problemi di questo tipo che lo strumento referendario, a mio avviso, si dimostra efficace. Ricordo pero' che nel 2010 si voterà sull' opportunità di acquistare aviogetti da combattimento "già scelti"...: è un fatto tecnico o economico-politico? Liberamente eletti dal popolo i Parlamenti, d' accordo, ci mancherebbe altro. Anche quelli italiani, o mi sbaglio ?... Ma dai, ogni Paese è organizzato in un certo modo per situazioni, abitudini, volontà sviluppate durante periodi lunghi, nel caso della Svizzera dalla fine del 13.secolo (1291 !). A noi va bene cosi. Per una parte degli svizzeri la democrazia diretta è una sorta di religione, per altri meno, ma un' adesione all' EU significherebbe per noi un sicuro passo indietro democratico.
  15. Ieri (6 novembre) sono dunque arrivati sull' aeroporto di Emmen (canton Lucerna) i due apparecchi biposto "THYPHOON" presentati dal consorzio EADS per mezzo della Germania. La valutazione si protrarrà fino al 5 dicembre 2008. Sono previsti il medesimo numero e tipo di voli (due notturni) effettuati sia con il "Gripen", sia con il "Rafale". Come per gli altri due candidati le prove saranno effettuate anche con due piloti svizzeri. Un volo sarà pure effettuato dal divisionario ("maggiore generale" secondo la definizione NATO) Gigax capo "ad interim" delle Forze aeree svizzere. Ricordo le scadenze tecniche: alla fine delle prove i costruttori invieranno una prima offerta, poi, entro aprile 2009, una seconda e definitiva offerta. A metà luglio 2009 la scelta del candidato vincitore. Poi la parte politica: il consiglio federale (governo federale) presenterà il "Programma d' armamento 2010", vi sarà l' esame da parte delle commissioni parlamentari, l' esame e il voto da parte delle due camere federali. Nel 2010 il popolo svizzero si pronuncerà in una "votazione popolare" sull' iniziativa popolare federale che propone una moratoria di dieci anni (2009-2019) nell' acquisto di aerei da combattimento. Il risultato (secondo i piu' recenti sondaggi) è tutt' altro che scontato! Se vincerà il "NO" verrà firmato il contratto d' acquisto con il costruttore vincente. Forniture: dal 2013/2014. La procedura è unica e, vista dall' estero, "impressionante". In realtà anche in un Paese molto ricco come la Svizzera e con una situazione economica attuale molto migliore rispetto a quasi tutti gli altri Paesi europei, un acquisto come questo fa riflettere e non è francamente facile (anche in un Paese apparentemente "militarista" come la CH) far passare il messaggio per una necessità urgente di aviogetti ultimo grido. La differenza con ..."il resto del mondo" è che qui, in CH, è il popolo che decide e non delega a parlamenti o governi. Il risultato di quest' operazione potrebbe pero' far riflettere anche in quei Paesi con "debole spirito democratico" come diciamo noi, sulle reali esigenze difensive attuali.
  16. Oggi dovevano arrivare a Emmen (LU) i "Thyphoon" per la valutazione....Ma non si è sentito niente. In ogni caso è stabilito che se dovessero essere scelti sarebbero della 3. Tranche. Gli specialisti non danno pero' nessuna chance all' aereo di EADS. Quanto poi all' acquisto di apparecchi di seconda mano dall' Italia...ah ah ah
  17. Il problema del rumore di aerei militari in Svizzera è e sarà particolarmente importante anche in futuro. Ho già detto delle preoccupazioni delle autorità militari. Ma parliamoci chiaro: non esistono aerei "silenziosi" e, nemmeno "poco rumorosi". Il "Gripen" per esempio ha, è vero, solo un motore,...ma è il medesimo degli "Hornet". Forse non mi sono spiegato bene ma...in Svizzera non esistono basi aeree isolate come in altri Paesi grandi, poi la CH, 41.000 kmq senza il mare non ha riserve di spazio distanti dagli abitati. Gli aeroporti sono oramai pochi, li ho citati tempo fa e gli aerei che erano circa 600 quando io ero studente, saranno solo 50/60 fra cinque o sei anni. Sembra facile....Unico tipo di aereo multiruolo ? Ma dal ritiro dei cacciabombardieri "Hunter" e quella dei ricognitori "Mirages III RS" tutti gli aerei sono, si fa per dire, "multiruolo" tanto è vero che gli aeroplani armati, in CH, sono denominati ufficialmente "aerei da combattimento" e basta! Certo che tutto costa in modo spropositato... e a proposito di Italia: il neoministro della difesa si è accorto dell' enormità delle spese ricorrenti (stipendi) che limitano gli investimenti. Da cui anche l' impossibilità di completare l' acquisto dei Thyphoon previsti!
  18. In un ottica svizzera effettivamente gli "Hawk", oltre che non avanzatissimi, erano costosi nell' esercizio. Il loro servizio nelle Forze aeree svizzere è stato effettivamente molto breve. Anche il fatto di non averli scelti per la sostituzione degli "Hunter" nella Patrouille suisse (a causa della loro presenza nella pattuglia Red Arrows britannica) ha contribuito a ritirarli dal servizio anzitempo per poi rivenderli per alcune decine di milioni di CHF alla Finlandia. La soluzione Pilatus PC-21 (con un' avanzatissima avionica) consente di passare direttamente (da quest' anno) da un turboelica agli "Hornet". Il problema rumore non è tanto quello durante gli airshow ma quelli dei decolli da Sion, Meiringen, Payerne o Emmen. Soluzione "estero": certamente in Norvegia, Svezia, Finlandia, Regno Unito (Inghilterra e Scozia), Francia. Ma durerà ?...
  19. Non so esattamente quanti dB emettono al decollo i moderni jet militari. E' difficile anche farsi un' idea in base alle misure in quanto si tratta di scale logaritmiche, cioè 100 non è il doppio di 50 per intenderci. In ogni caso quella della misurazione del rumore di apparecchi militari è una primizia internazionale credo... Quello del rumore non è un problema da poco: occorre tener presente che in CH gli aeroporti militari si trovano nelle vicinanze di paesi e città, non sono "isolati" come, poniamo, la base di Torrejon in Spagna o Pratica di Mare in Italia. Perdippiu' gli aeroporti militari si trovano anche, sovente, in zone turistiche di fama internazionale come Meiringen nell' Oberland bernese. Un decollo di una pattuglia di due "Hornet" (bimotori) a pieno carico con il postbruciatore non è il massimo per gli abitanti della zona anche se per i turisti puo' essere una curiosità... Ricordo ancora che uno fra i motivi principali della sostituzione dei quasi nuovi "Hawk" da addestramento (venduti in Finlandia) con i Pilatus PC-21 è stata appunto la questione del rumore.
  20. Come promesso do la lista degli stati che stanno rinnovando la loro flotta e ai quali EADS farà offerte. Oltre alla competizione in corso in SVIZZERA per 22 o 33 apparecchi vi sono: INDIA: 126 aerei GIAPPONE: circa 50 aerei ROMANIA: 48 aerei BULGARIA: 15 aerei CROAZIA: max. 12 aerei TURCHIA: 40 aerei GRECIA: acquisto iniziale quale primo cliente non fatto (F- 16). Ev. interesse dal 2011 per 30 - 36 aerei ARABIA SAUDITA: ev. raddoppio dell' ordine ( + 72 aerei dunque !) Queste sono le informazioni che provengono da fonti vicine a EADS nell' ambito della valutazione in Svizzera del "THYPHOON". Occorre comunque essere prudenti: il costo di ogni apparecchio è "fuori misura" per quasi tutti i Paesi del mondo. Solo il Giappone (fra i Paesi indicati sopra) non ha problemi finanziari...essendo la 2. potenza economica del mondo! Particolare il caso dell' Arabia saudita che intrattiene, da decenni, speciali rapporti militari con il Regno Unito. E nel regno saudita, da decenni, lavorano per il Paese 5000 tecnici e specialisti britannici per accudire agli acquisti fatti in passato e per quelli futuri: varie versioni del "Tornado", Hawk, ...persino lo svizzero PC 7 Mk II, e prossimamente, il "Thyphoon". L' Arabia saudita risolverà quindi il problema del quasi sicuro mancato completamento dell' acquisto da parte della RAF.
  21. E' una realtà industriale un po' complicata che, come ho letto ieri in un' intervista al presidente del consorzio EADS, ha comportato e comporta costi maggiori. Il "THYPHOON" è stato concepito da 4 Paesi soprattutto per sè stessi. Esportazioni, per ora, sono per un Paese speciale (e discutibile) come l' Arabia Saudita che ha soldi da buttare e che ha da decenni un accordo specialissimo con i britannici (...malvisto dagli USA) e poi con l' Austria la cui vendita ridotta riguarda 15 apparecchi, nove dei quali di seconda mano e con strumentazione per ora incompleta...Un pasticcio mezzo politico quello austriaco che non sarebbe piu' attuato. EADS sta facendo una grande e costosa propaganda in CH (centinaia di migliaia di CHF il suo costo !) per cercare di ottenere consensi. I rapporti fra CH e Germania (sempre intensissimi) sono pero' in questi periodi "politicamente tesi" per motivi aeronautici (Zurigo Kloten) e fiscali (esodo di ricchi tedeschi in Svizzera...con i soldi). Come dire che il "THYPHOON", oggi come oggi, non ha nessuna chance ...nell' opinione pubblica svizzera almeno. Domani inseriro' un' interessante lista semiufficiale dei potenziali futuri clienti del "THYPHOON".
  22. E' solo un dettaglio, siamo d' accordo che è come "zuppa e pan bagnato". Nell' importante pubblicità che fa il consorzio vi è la sigla EADS ed è con questa che si presentano in Svizzera dirigenti e portavoci del consorzio. E' anche vero che è solo la Germania a proporre l' apparecchio in Svizzera come è il Regno Unito che lo vende all' Arabia Saudita (ma è un' altra situazione).
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