Swissmade Inviato 29 Luglio 2016 Segnala Condividi Inviato 29 Luglio 2016 Salve, qualcuno ha delle informazioni e/o foto del sottomarino italiano 3GST9 lo visto in un documentario in Germania, ma non ho trovato niente a riguardo. Ha una forma molto curiosa ... Grazie. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gian Vito Inviato 31 Luglio 2016 Segnala Condividi Inviato 31 Luglio 2016 (modificato) Non ho trovato molto... Il modello 3GST9 era prodotto da Maritalia. Lungo 9,65 metri, aveva un raggio d'azione di 370 km a 6 nodi e 185 km a 8 nodi e possibilità di immersione fino a oltre 400 metri (massima 600). E' stato valutato a lungo come mezzo per le squadre SEAL (ASDS= Advanced SEAL Delivery System). Il prezzo era di 20 milioni di $. Ma non mi risulta sia stato acquisito. Modificato 31 Luglio 2016 da Gian Vito Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Swissmade Inviato 1 Agosto 2016 Autore Segnala Condividi Inviato 1 Agosto 2016 Trovato anche io qualcosa: Poi, anche da Betasom: All’inizio degli anni 70’ l’Ingegner Giunio Santi (Vice Presidente Esecutivo Maritalia ora GSE) pensò di adottare per la costruzione dello scafo resistente dei mezzi prodotti dalla sua società, una struttura composta da più cilindri piegati ed uniti fra loro anzi che una struttura a lastre con nervatura.I tubi del progetto erano gli HY-80 utilizzati nel settore petrolifero, venivano piegati a semicerchio, due semicerchi venivano uniti per creare il Toro, le varie ciambelle formate venivano poi unite longitudinalmente in modo concentrico per dare forma allo scafo resistente; questo sistema rendeva lo scafo sei volte più forte di un normale cilindro resistente tradizionale del medesimo peso, a quanto afferma lo stress test di distruzione per pressione.In aggiunta, questa tecnologia ben si sposava con l’adozione a bordo di un sistema AIP in quanto come accennato permetteva di conservare l’ossigeno allo stato gassoso (anzi che liquido) e i prodotti di scarto fino a una pressione di 350bar all’interno delle ciambelle.Le quote operative dei battelli costruiti con la tecnologia Toroidale da Maritalia si attestano sui -600m, a quanto affermavano i produttori.Diversi paesi quali US e Canada si sono interessai ai battelli costruiti da Maritalia al fine di implementarli nei rispettivi parchi mezzi.La costruzione Toroidale ha diversi vantaggi, quali maggiore resistenza, migliore uso degli spazi, taglio dei costi di produzione, ma ha anche diversi svantaggi altrimenti non sarebbe stato abbandonato. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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