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facciamo il punto della situazione su cosa sta accadendo a taranto in questi giorni.

 

1) http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/foggia/notizie/cronaca/2013/28-agosto-2013/attacco-siriala-puglia-allerta-2222792021044.shtml

 

2)la NATO ogni giorno scarica decine e decine di questi container1k00.jpg

 

 

3) l'aereoporto di Grottaglie uno degli aereoporti con la pista piu lunga al mondo viene improvvisamente chiuso ai voli civili.....

 

un tempo si diceva che tre indizi fanno una prova. voi che dite... a dimenticavo il continuo via vai di aerei militari; un numero decisamente superiore a quello che siamo abituati a vedere di solito

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punto 1 )

 

 

VERSO IL RAID Attacco alla Siria,
la Puglia è in allerta Aerei pronti al decollo da Amendola e Gioia del Colle
Nel caso di una partecipazione attiva dell'Italia

PREDA--180x140.jpg?v=20130828104812Il Predator ad Amendola
Amendola e Gioia del Colle. In caso di un eventuale attacco alla Siria le due basi pugliesi dell’Aeronautica Militare Italiana potrebbero essere impiegate al fianco degli alleati, in particolare statunitensi e inglesi. I due aeroporti — Amendola, a pochi chilometri da Foggia e Gioia del Colle, in provincia di Bari — sono sedi di due reparti di élite dell’Arma azzurra: il 32° e il 36° Stormo. Ecco perché la possibilità di un loro utilizzo non è da escludere.

COME CI SI PREPARA - Nonostante questa ipotesi, anche quella di ieri — secondo quanto trapela dalla base — è stata una giornata come le altre nella cittadella dell’Amendola, dove vivono oltre 1.200 militari. Nessuna notizia ufficiale su un probabile coinvolgimento dello Stormo nelle operazioni contro la Siria, e del resto non potrebbero essere altrimenti allo stato attuale. «Noi — spiegano dall’aeroporto — non decidiamo. Noi eseguiamo le risultanze degli intendimenti politici del governo italiano». Per ora, quindi, nessun innalzamento dello stato di allerta della base: anche se questo, però, non può essere un punto di riferimento per capire l’attività all’interno dell’Amendola e di Gioia del Colle. I tempi necessari Secondo i protocolli Nato gli aerei italiani sarebbero pronti al decollo 72 ore dopo l’ufficializzazione di una partecipazione attiva dell’Italia a operazioni. Gli aeroporti militari, addestrati come quello foggiano e barese, sono in grado di far decollare aerei in pochi minuti dall’allarme ricevuto.

I MEZZI A DISPOSIZIONE - Il 32° Stormo è composto da tre gruppi: il 13° Gruppo Caccia Bombardieri che vola sui velivoli AMX, il 101° OCU su AMX-T e il 28° Gruppo Velivoli Teleguidati che ha in dotazione il Predator, l’aereo senza pilota. Contraviazione, interdizione, ricognizione e bombardamento oltre che supporto aereo alle forze terrestri e navali i compiti dei piloti della base foggiana a cui si aggiunge la missione dei Predator, specializzati nella ricognizione e nella sorveglianza. Il 36° Stormo ha in dotazione l’Eurofighter 2000 Typhoon, l’aereo su cui volano i piloti del X Gruppo Caccia Intercettori che, dal 1° luglio del 2010, è parte dello Stormo. Ecco perché una eventuale partecipazione delle basi pugliesi, nelle operazioni contro il regime di Assad, potrebbe essere una reale opzione.

LA POSIZIONE ATTUALE - La posizione attuale Secondo Palazzo Chigi l’Italia sta lavorando a stretto contatto con gli alleati, per avere una definizione comune. Anche se l’intervento italiano, è stato ribadito, dovrebbe essere «autorizzato» dall’Onu. Amendola e Gioia del Colle, dunque, potrebbero essere utilizzati attivamente con la partecipazione di piloti e velivoli italiani oppure — in caso di un intervento deciso dalla Nato — come aeroporti di appoggio per fare decollare aerei alleati. Tanto più che da Londra arrivano segnali di un imminente attacco occidentale alla Siria: «Le forze armate britanniche stanno mettendo a punto un piano di emergenza nell’eventualità di una risposta militare al presunto attacco chimico in Siria» ha spiegato ieri da Downing Street il presidente Cameron. Insomma, l’attuale situazione attendista dell’Italia potrebbe cambiare da un momento all’altro.

LA CARTA PREDATOR - Senza dimenticare che, per l’individuazione degli obiettivi sensibili da bombardare in Siria, potrebbero essere necessari proprio i Predator del 32° Stormo, l’aereo senza pilota che tanto bene e tanto gradimento tra gli alleati sta riscuotendo nella missione in corso in Afghanistan.

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  • 1 mese dopo...

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Nave Garibaldi, già ammiraglia della flotta della Marina, a trent’anni dal varo è pronta ad affrontare un lungo periodo di lavori in cantiere nell’arsenale in Mar Piccolo di Taranto. L’ingresso dell’incrociatore portaeromobili nel bacino, grazie a un’apertura straordinaria del ponte girevole, ha sancito il primo passo dell’operazione.

Il passaggio, avvenuto nelle prime ore di sabato 12 ottobre, ha costituito un particolare momento di vicinanza tra la città di Taranto e la Marina nel segno di una tradizione ricca di storia e cultura, con il pubblico che ha seguito la manovra lungo l’angusto canale navigabile porgendo il proprio saluto alla nave.

L’ultimo passaggio di Nave Garibaldi, che nei suoi tre decenni di storia più volte ha effettuato questa delicata quanto affascinante manovra, risaliva al 2008, quando l’unità effettuò una sosta nel comprensorio dell’arsenale per eseguire dei lavori in carena, all’apparato propulsivo e al sistema di combattimento. Da allora, in cinque anni d’intensa attività, la portaeromobili della Marina Militare ha partecipato alle maggiori esercitazioni nazionali e internazionali, ha fornito supporto in teatri operativi reali, come la Libia, e iniziato una fase di studio per l’impiego quale unità d’assalto anfibio.

Il Garibaldi sarà oggetto di una profonda ristrutturazione che verrà svolta dalle maestranze dell'arsenale. I lavori riguarderanno principalmente l’apparato propulsivo e tutti gli impianti secondari dei motori e la pulizia dello scafo e delle sue appendici.

Il transito del canale navigabile ha rappresentato il culmine di un intenso, e operativo, anno di comando del capitano di vascello Flavio Biaggi che martedì 15 ottobre ha consegnato Nave Garibaldi al capitano di vascello Placido Torresi il quale, nella cornice del comprensorio militare dell’Arsenale Marina Militare di Taranto, sullo sfondo della rada del Mar Piccolo, ne ha assunto la guida.

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  • 2 anni dopo...

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