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Verona, offesa alla statua di Garibaldi


Gabriele

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E' di qualche giorno fa la notizia, leggendo i contenuti del giornale, negli interventi pubblici, molti si sono dichiarati "entusiasti".

Vorrei capire, Verona, città tradizionalmente di destra, città tradizionalmente fieramente italiana, già fortezza romana, che cos'ha a che spartire con leghisti, secessionisti, austricanti, papalini vari? So che il sindaco è un certo Tosi, leghista, ma so anche che Tosi è stato scelto per altri motivi, che poi sono i soliti che muovono tanti a votare Lega, non certo sic et simpliciter come qualche articolasta scrive, per odio all'Italia e Roma, ma perché la Lega da tante parte è l'unica che almeno a parole si attiva per sanare certe brutture sociali. A parole sì, perché anche per la Lega vince il motto del "questo non si può fare", magari a malincuore, ma vige. Ne dico una tratta dalla cronaca recentissima: poter portare liberamente un'arma per un incensurato che sia mentalmente stabile e poterla usare contro malviventi senza rischiare la galera e pagare migliaia di euro di danni. Ma questa è solo una, altre potrebbero venirmi in mente, tante cose che fino a pochi anni fa non si potevano nemmeno dire, se no si era fascisti, razzisti, ecc. Ma poi arriva la lega, antinazionalista (italiana), quindi antifascista, che fa e che dice, ecco che lo spirito di tanti italiani, mozzato dall'ostracismo morale degli ultimi 60 anni, si butta lì, così da non sentirsi "colpevoli" e accusabili. Questa una piccola sintesi, quindi non c'entra nulla il secessionismo, che semmai è un fenomeno minoritario che poi trova alcune eco più per conformismo ed ignoranza che altro. Quindi, perché a Verona si è arrivati a tanti, una delle città più italiane (di sentimenti) d'Italia?

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