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Basil

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Risposte pubblicato da Basil

  1. 3 ore fa, LAtoccoPIANOcal155 ha scritto:

    Per quanto riguarda le probabili o meglio le possibili visite di astronauti nell' antichità ci sono fior di studiosi che sostengono questo filone, Peter kolosimo, Zaccaria sitchin e il nostro Biglino con le sue teorie bibliche sugli elohim( che quindi in realtà adoriamo non un Dio ma un alieno con scienza superiore)

    "Peter kolosimo, Zaccaria Sitchin e il nostro Biglino", sono fior di bombardini, non studiosi. Il primo, era un grandissimo affabulatore, ma nulla di più, gli altri due non hanno nemmeno questo dono. Tutti e tre, presentano parti della loro fantasia e pretendono di spacciarli per verità, basta fare qualche ricerca in rete per rendersene conto. E, per la cronaca, Peter Kolosimo era italianissimo. Si chiamava, se ben ricordo, Pier Domenico Colosimo.

    Nella valle dell'Indo, sui 4/5000 anni fa, è successo qualcosa di molto, molto strano, e bisognerebbe indagarlo seriamente lasciando da parte Cicap e Biglino, che, ai due lati opposti del problema, seri non sono per niente. Mi chiedo però: c'è volontà di fare questa ricerca? C'è un aspetto interessante da considerare: quale tipo di impatto avrebbe, un domani, la certezza che degli alieni si sono combattuti fra loro sul nostro pianeta a suon di bombe atomiche e gas nervini, con panzer e velivoli di qualche tipo? Non credo che la grande massa sia pronta ad accettare questa verità, che è cosa ben diversa dal leggere i libri di Kolosimo o di Sitchin.

  2. 4 ore fa, PJ83 ha scritto:

    Questo per la verità non si sa con certezza. Si sa che la vita sulla terra era già presente relativamente poco tempo dopo la sua formazione, in condizioni che oggi non so se definiremmo "abitabili". Gli esperimenti fatti su marte per escludere la presenza di forme di vita hanno dato esiti incerti, ovvero non hanno escluso ne dimostrato niente (per ora). Probabilmente esistono nel nostro sistema solare mondi "abitabili", ad esempio Europa e Encelado, ben al di fuori della "zona abitabile". Detto questo, la vita terrestre ha circa 4 miliardi di anni, la maggior parte dei quali ha visto solo organismi semplici tipo batteri abitare la terra. Solo in tempi relativamente recenti (centinaia di milioni di anni) le forme di vita hanno iniziato a diventare più complesse. Durante questo periodo gli organismi hanno adottato numerosissime strategie per adattarsi all'ambiente. Fra queste, quella di puntare tutto sulle capacità intellettive e il linguaggio è stato un caso unico e recentissimo (homo sapiens ha 100000 anni). Tutta questa manfrina per dire che a quanto ne sappiamo la vita potrebbe non essere così rara, mentre l'intelligenza probabilmente lo è. 

    Se devo essere sincero, non mi meraviglierei che sul fondo di qualche valle marziana, magari al riparo di una caverna dove si possa conservare acqua allo stato liquido, trovassimo forme di vita nemmeno troppo elementari: insetti, aracnidi, crostacei, anfibi come le salamandre e i tritoni… da un esperimento fatto anni fa al JPL, risultò che questi animali erano perfettamente in grado di vivere nell’atmosfera marziana. Così, come mi aspetto che, nei mari subglaciali dei nano pianeti (Cerere, Plutone, i grossi satelliti di Giove e Saturno), possiamo trovare pesci e cefalopodi di vario genere (la chemiosintesi batterica garantirebbe cibo al plancton anche in condizioni di assenza di luce), ma finché non potremo mandare equipaggi umani sul posto (o, comunque, robot guidati da un’intelligenza artificiale più sofisticata di quella oggi disponibile), non lo sapremo. Appare probabile che la vita si generi ovunque ne abbia la possibilità, sulla Terra lo ha fatto, anche in condizioni estreme (e non sempre con degli estremofili), se non altro per il fatto che la vita potrebbe non essersi generata sulla Terra, ma esservi stata portata sotto forma di molecole organiche da meteoriti o comete. Se la panspermia esiste, non è difficile che si sia diffusa anche da un sistema solare all’altro, ma di certo, per ora, abbiamo solo la morte e le tasse.

    Per quanto riguarda forme evolute di vita, come amiamo pensare sia la nostra, il discorso è diverso. Benché uno studio del PNAS, anni fa, ipotizzasse l’esistenza di qualche miliardo di pianeti in cui la vita si sarebbe evoluta a un livello superiore, nella nostra galassia, questo non significa che siano vicini a noi nel tempo e nello spazio. Il medesimo studio ipotizzava una distanza di diverse migliaia di anni luce fra una civiltà e l’altra, ed accennava anche al fattore temporale. Civiltà potrebbero essere sorte e tramontate molti milioni di anni prima che i nostri antenati scendessero dagli alberi delle foreste africane. Potrebbero anche aver visitato la terra in tempi storici, come fanno sospettare i poemi epici indiani e certe evidenze archeologiche, peraltro contestate dai soliti guardiani dell’ortodossia. Ma… c’è un altro ma da considerare. Quei visitatori potevano anche non essere umani, non nel senso che intendiamo noi. La passione giapponese per i robot, che è vecchia quanto il Giappone, ha fatto sorgere il dubbio che possano esserci stati contatti non con degli alieni come siamo abituati a pensarli, ma con dei robot governati da qualche forma di intelligenza artificiale. È una strada che molti scienziati pensano potrebbe essere costretta a intraprendere anche la nostra specie, per sopravvivere in qualche maniera ai disastri ambientali combinati e al fatto puro e semplice che qualsiasi specie comparsa sulla Terra, difficilmente sopravvive più di due, tre milioni di anni. Per quanto ci riguarda, mi chiedo anche quanti di noi  saluteranno il secolo venturo, ma questo è un altro discorso.

    Il tutto, ovviamente, a prescindere dai problemi di abitabilità di taluni pianeti, come Proxima b, che mi pare si scambi troppo facilmente per la Valle dell’Eden.

     

     

     

     

     

  3. 57 minuti fa, engine ha scritto:

    L'allusione agli alieni macilenti era scherzosa, ovviamente.

    Le tue argomentazioni sono valide nel caso si voglia immaginare la vita sulla superficie, ma non è detto che la cosa sia impossibile all'interno dell' acqua liquida.

    Sul nostro pianeta la vita esiste in molte forme, anche dove la luce arriva poco o per nulla 

    https://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/terrapoli/2013/03/18/Fossa-Marianne-piena-vita_8417740.html

    L' eventualità di rotazione sincrona dipende dall'eccentricità dell'orbita , dato non ancora del tutto chiaro , ma un'alternanza giorno- notte è possibile secondo quanto riportato sul sito di Wikipedia .

    L'ipotesi di incenerimento di ogni forma di vita dovuta alle flares è valida nel caso che il pianeta in questione sia strutturato  come la Terra , ma il concetto di zona di abitabilità non impone questo genere di struttura.

    In sostanza : Proxima b è ritenuto  trovarsi in una situazione in cui sono teoricamente possibili le condizioni favorevoli alla vita ( in quale modo questa possa effettivamente nascere e svilupparsi è tutto da immaginare ), ma non è dogma di fede che il pianeta debba essere una Terra 2.

     

    I dati su Proxima b, sono puramente speculativi. Non si conosce con esattezza l'inclinazione dell'orbita, il raggio del pianeta, la sua massa con un'approsimazione decente; è, ovviamente ignoto se abbia un'atmosfera, acqua liquida o altro. Sicuramente, solo un ingenuo può credere che sia Terra 2, ma è altrettanto ingenuo credere che possa esersi sviluppata la vita su di esso. Per quanto sappiamo, la vita è un evento raro, fuori del nostro pianeta, e abbiamo esplorato per benino Marte, solo per fare un esempio, non se n'è trovata traccia, eventuali molecole organiche trovate su qualche meteorite o rilevate spettroscopicamente in giro per il sistema solare, non fanno testo. Se vogliamo rimanere coi piedi per terra, Proxima b è un pianeta che orbita nella zona abitabile della sua stella. Punto. Tutto il resto, è, ripeto, pura e semplice speculazione.

  4. 22 minuti fa, engine ha scritto:

    Continuo a chiedermi perchè , nonostante anni di " avvistamenti " , non esistano ancora immagini o filmati  di questi oggetti che siano di qualità decente. E sì che oggi  la quantità di ISO disponibili non manca ...

    http://www.fotopratica.it/?page_id=1271

    Vorrei un attimo distanziarmi dalla fantascienza per tornare verso la scienza : in epoca recente si è cominciato a considerare l'eventualità  di trovare  vita su altri mondi focalizzandosi sulle condizioni di un pianeta rispetto alla stella attorno alla quale orbita.

    Si parla di " zona abitabile " definendola come regione di spazio in cui un pianeta può produrre condizioni favorevole alla vita , così come la conosciamo noi . In particolare , si ritiene fondamentale il fatto che ci possa essere acqua allo stato liquido o , secondo altre ipotesi, metano o ammoniaca ( sempre liquidi ) .

    https://it.wikipedia.org/wiki/Zona_abitabile

    Altro aspetto è la distanza della  stella : l'astro più vicino al Sole ( circa 4 anni luce ma molti di più a velocità tecnicamente raggiungibili )  è Proxima Centauri nel cui sistema è presente  un esopianeta ( Proxima  B ) che si trova effettivamente nella zona abitabile della sua stella. Quindi potrebbe essere , per dirla alla Star Trek , un pianeta di classe M  o , alla maniera vulcaniana , classe Mishara ( - da Star Trek - Enterprise , comandante T'Pol ).

    https://it.wikipedia.org/wiki/Proxima_Centauri_b

    https://it.wikipedia.org/wiki/T'Pol

    Problemino : Proxima Centauri è una stella di tipo nana rossa , quindi poco energetica .

    https://it.wikipedia.org/wiki/Proxima_Centauri

    Per confronto,  il Sole  è una " nana gialla " , un po' più vigorosa .

    https://it.wikipedia.org/wiki/Sole

    Di conseguenza , gli eventuali abitanti di Proxima B , potrebbero essere dei tipi macilenti , poco adatti ai  viaggi cosmici.

    Spero di non aver raffreddato gli entusiasmi ( ma potrete riscaldarvi grazie al riscaldamento globale ) e , in ogni caso , dato che in estate si sta fuori più volentieri, invito ( come nel film " La cosa da un altro mondo ) :

    " Attenzione al cielo ! Guardate il cielo ! " 

    https://it.wikipedia.org/wiki/La_cosa_da_un_altro_mondo 

    cosa_altro_mondo.png

    La tua osservazione sulle nane rosse, scusa, sa di fumetto scadente. Un pianeta, per essere nella zona abitabile della nana rossa, dovrebbe trovarsi molto vicino ad essa, e quindi in blocco mareale, con una faccia sempre rivolta alla stella, l'altra al buio. A parte gli sbalzi termici, forse mitigabili, nel caso avesse un'atmosfera molto densa, ci sarebbe l'impossibilità di avere vegetazione, quanto meno nella parte del pianeta perennemente al buio (e, secondo gli esobilogi, se anche ci fosse, sarebbe nera, non verde, visto che la maggior parte della radiazione emessa da una nana rossa, è nello spettro IR). Ma, a parte questo, un altro enorme problema di questo tipo di stelle, sono i violentissimi flares che scatenano regolarmente, che incenerirebbero, anche per via della relativa vicinanza alla stella (Proxima b, disterebbe meno di cinquanta milioni di chilometri) qualsiasi forma di vita.

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