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motogio

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  1. Solo per informare i cittadini svizzeri di madre lingua italiana, se il link che hai trovato coincide con quello che avevo postato qui: La valutazione per la sostituzione parziale dei Tiger (Messaggio #232) Se controlli il mio post vedrai che anche l'Eurofighter e il Rafale hanno la versione Italiana.
  2. motogio

    Hispano HS 50

    Ps: se t'interessa il Dewoitine D-600 ti segnalo un forum in inglese in cui ne hanno parlato, ma poco in quanto era solo un progetto non andato in porto. www.secretprojects.co.uk
  3. motogio

    Hispano HS 50

    Ti segnalo il sito delle forze aeree Spagnole (ejercito del aire) dove li trovi tutti, dal 1910 ad oggi: www.ejercitodelaire.mde.es e un paio di link incentrati sulla guerra civile: sbhac.net zonaforo.meristation.com Ps. nei forum sulla guerra civile Spagnola le forze aeree Franchiste le chiamano o "aviones de los sublevados"( aerei dei ribelli) o "Brigada Aérea Hispana" e l'altra parte viene chiamata "aviones de la republica Española".
  4. In Giappone e in Corea del sud è "normale" che ci sia gente che si preoccupi, visto la vicinanza geografica, ma terrorizzare tutti a che pro? Oltretutto, leggendo la CNN, non sembra che gli Statunitensi si preoccupino troppo: "It is worrisome to some degree, but it is different from a ballistic missile launch," said Pinkston, of the International Crisis Group in Seoul, South Korea. advertisement "It's part of military training, but there seem to be no movements of troops or anything that would suggest preparations for military operations. "So yes, people are watching it, the military is watching it here, but I don't think it's related to any plans or operations to attack anyone." Link: North Korea test-fires more missiles, says Seoul
  5. La Corea del Nord ha effettuato oggi il test di sette missili nel giorno dell'Independence Day negli Usa e a ridosso del summit G8 dell'Aquila, in programma dall'8 al 10 luglio, dove inevitabilmente la questione è destinata ad avere ampia visibilità. Pubblicità I primi due vettori balistici, ha reso noto l'agenzia Yonhap, citando fonti del governo di Seul, sono stati lanciati alle ore 8 locali (all'una di notte in Svizzera) ed erano del tipo Scud, "con una gittata stimata di circa 500 chilometri". A distanza di poche ore ne sono stati lanciati altri 4, presumibilmente dello stesso tipo, da una base vicino Wonsan, nella provincia di Gangwon: sono caduti nel mar del Giappone dopo aver coperto una distanza di circa 400 chilometri. L'ultimo, secondo fonti militari sudcoreana, è stato un vettore balistico. Immediata la protesta di Tokyo e Seul che hanno definito i lanci come "provocazione" e contrari alle risoluzioni dell'ONU. fonte: Corea Nord: Independence Day e G8, lanciati 7 missili I lanci hanno raggiuto una distanza di 400/500 km, un pò meno delle 4500 miglia che separano la Corea dalle Hawaii. Mi sembra che ultimamente la stampa si diverta un pò troppo a gridare "attenti al lupo"
  6. Se vuoi vedere qualcosa di decente alla tv o ti compri un registratore con un hard disk capiente o non vai a lavorare
  7. Forse qualcosa è cambiato, nel telefilm The Unit la settimana scorsa si allenavano a sparare sui polli e poi se li mangiavano e nel telefilm della BBC Life on Mars, trasmesso da Rai2, il linguaggio scuerrile e le scene più o meno scabrose non mancano. Ps. non sono amante del linguaggio osceno ma se è funzionale alla storia non mi disturba, visto che comunque sono serie trasmesse in terza serata e trattano temi drammatici.
  8. motogio

    Progetto Apollo

    Non è proprio corretto quanto affermi nelle tue conclusioni, il Saturn V montava due tipi di motore: il primo stadio utilizzava 5 motori F1 alimentati ad ossigeno liquido e cherosene mentre gli stadi 2 e 3 montavano motori J 2 alimentati ad ossigeno ed idrogeno. I motori alimentati a cherosene sono meno potenti (a parità di motore) di quelli alimentati ad idrogeno ma quest'ultimo elemento ha un peso specifico di molto inferiore al cherosene; per ottenere la stessa quantità di energia all'idrogeno serve un serbatoio di un volume di molto superiore a quello del cherosene. Nonostante ciò la massa del razzo non cambia di molto ma aumenta a dismisura l'altezza, creando problemi di stabilità al razzo e aumentano i problemi dovuti alla resistenza alla flessione. Per fare un esempio più comprensibile è stato calcolato che un Boeing 747 per un viaggio a lunga distanza gli servono 6 Tj di energia. Se utilizziamo cherosene mi occorreranno 130 tons di combustibile che occupano un volume di 160 m3, per l'idrogeno sono sufficenti 50 tons ma queste occuperanno un volume di 715 m3 (link in power point) Oltretutto i serbatoi dell'idrogeno liquido e dell'ossigeno al momento del lancio hanno una temperatura interna di rispettivamente - 173 C° per l'ossigeno e di - 253C° per l'idrogeno. Come effetto queste temperature portano al congelamento dell'umidità contenuta nell'aria esterna e al deposito di ca 600 kg di ghiaccio sui serbatoi esterni del Saturn V. Naturalmente durante il lancio il ghiaccio si stacca dai serbatoi ma creando nel contempo instabilità al volo. In questo video si può notare la quantita di ghiaccio che si stacca dal razzo durante il lancio: Apollo 11 - Saturn V Launch
  9. Quoto, ma spero che riceva un trattamento migliore di Band of Brothers; nella versione trasmessa "in chiaro" da retequattro le scene dove si dicevano le parolaccie furono tagliate.
  10. motogio

    Progetto Apollo

    Provo a rispondervi io: L'ossigeno liquido (LOX) è un agente ossidante mentre il cherosene (RP-1) e il carburante; non occorre aria esterna. Si miscelano nella camera di combustione e la reazione chimica crea una "spinta" (come un palloncino bucato). Il rapporto di miscela tra LOX e RP-1 è di 2,27:1 Ogni motore (endoreattore) consuma in un secondo 1,790 t di LOX e 0,788 t di RP-1, e i motori sono 5. Nella camera di combustione le temperature raggiungono circa 3300°C (5970°F). I motori funzionano per 150 secondi, il primo stadio porta il Saturn V ad una quota di circa 62km con una velocità di circa 8700 km/h. L'accellerazione non era così "tremenda" anzi alla partenza era pittosto blanda, si calcola ca ⅓ G e arrivava a 5 G all'approssimarsi del momento della separazione del primo stadio. Solo per arrivare a superare la torre di servizio, alta centoquaranta metri, il Saturn V impiegava più di dieci secondi.
  11. È successo anche a me oggi, ieri invece mi dava un errore di connessione e non riuscivo a veder niente. IPS Driver Error There appears to be an error with the database. You can try to refresh the page by clicking here Comunque se cliccavo su "clicking here" riuscivo ad entrare ma dopo non funzionava il "visualizza nuovi messaggi". Credo anch'io che sia un problema di sovraccarico, ma non sono un informatico quindi è solo una mia opinione.
  12. motogio

    Arma sconosciuta

    Di niente Comunque non capisco come un arma che sembra più un opera d'arte, per la qualità delle rifiniture, possa essere stata prese in considerazione come arma da guerra, anche gli Svedesi non badavano a spese.
  13. motogio

    Arma sconosciuta

    Comunque sul sito da dove proviene la foto c'è la descrizione dell'arma. Light machine gun Kg m/1940 (SAV).
  14. Io non riesco ad accedere ai link, sei sicuro di averli inseriti correttamente?
  15. motogio

    Progetto Apollo

    Grazie, probabilmente era Gagarin il secondo visto che la missione apollo 11 era del '69. Ho trovato doveroso segnalare il gesto di Aldrin per compensare le "malefatte" degl'altri (apollo 15). Considerando che Aldrin era un veterano della guerra di Corea, con 66 missioni a bordo di un F-86 Sabre e due Mig 15 abbattuti, decorato con una "Distinguished Flying Cross" e che si era in piena guerra fredda il suo gesto non era per niente scontato. Ps. Edgar Mitchell durante la missione apollo 14 condusse degli esperimenti privati sulla trasmissione del pensiero, niente di poco lecito ma comunque strano per un uomo selezionato per "viaggi stellari". Qui un link:Private Lunar ESP: An Interview with Edgar Mitchell
  16. motogio

    Progetto Apollo

    Niente da eccepire, complimenti per il lavoro Solo una curiosità; Buzz Aldrin (Buzz è il suo nome, legalmente riconosciuto dagl'anni '80) in diverse interviste ha dichiarato di aver lasciato sulla luna dei medaglioni con i nomi dei Cosmonauti Sovietici deceduti (assieme a quelli dei tre suoi sfortunati colleghi). Ho cercato di trovare chi fossero i cosmonauti Sovietici ma non ho mai trovato un riscontro, tu ne sai qualcosa in più? Uno era sicuramente Vladimir Michajlovič Komarov purtroppo passato alla storia come il primo essere umano ad avere ufficialmente perso la vita in una missione spaziale ma non riesco a capire chi possano essere gl'altri. Qui la dichiarazione di Aldrin: As we left the surface to re-enter the spacecraft, we performed a brief ceremony. I reached into my shoulder pocket, pulled out a packet, and tossed it out onto the surface. It contained a patch commemorating the three American astronauts who had perished when their spacecraft was engulfed in an explosive fire during the simulation test for the first Apollo flight. Next there were two medallions in memory of Russian cosmonauts who had also died. And then there was a disc containing messages from the heads of state of 72 countries. Tratta dal suo magnifico sito: buzzaldrin.com
  17. Il 24 giugno 1859 si combatté la battaglia di Solferino e San Martino, una battaglia risorgimentale che ridisegnò le mappe dell'Europa e fu definita il punto di non ritorno dell'Unità d'Italia. Per ricordare quegl'avvenimenti posto un articolo apparso sul Corriere del Ticino il 24.06.2009 ad opera di Matteo Airaghi: Solferino e San Martino Sui luoghi dell'epica battaglia <<europea>> nel 150. anniversario Quel 24 giugno di 150 anni fa, nessuno pensava di dover combattere. La battaglia di Solferino e San Martino è infatti il classico esempio di ciò che gli storici militari definiscono tecnicamente «battaglia d'incontro». E, nel suo genere, riuscì benissimo. Fu infatti un colossale bagno di sangue in cui i combattimenti si svolsero spesso in modo caotico e gli scontri, tra innumerevoli assalti e contrassalti, si decisero spesso all'arma bianca. Alla fine il più cruento e gigantesco scontro campale del XIX secolo vide la vittoria degli alleati franco-piemontesi e la sconfitta delle truppe dell’impero austriaco, rilevandosi decisivo non solo per le sorti della seconda guerra d’indipendenza e per l'intero Risorgimento italiano ma anche per la Storia d'Europa e del mondo. Fu infatti dinanzi alla carneficina di Solferino e alla tragedia dei feriti che lo svizzero Henry Dunant, sconvolto testimone di quegli eventi terribili, diede vita al primo embrione di ciò che poi diventerà la Croce Rossa internazionale. Tornare oggi (le celebrazioni per il 150. culmineranno con la spettacolare rievocazione storica di domenica 28 cui però i presidenti Napolitano, Merkel e Sarkozy, in un primo tempo annunciati , a quanto pare, non presenzieranno) in quei luoghi divisi tra la provincia di Brescia e quella di Mantova, è molto di più che fare un ripasso di storia sul terreno. E nel contempo un viaggio nella memoria, negli ideali che mossero fanti giovani al sacrificio, nel rispetto per i caduti di ogni nazione e, soprattutto, nell'errore insensato della guerra. Guardando il teatro degli eventi dall'alto (vuoi dalla Rocca di Solferino, la cosiddetta Spia d’Italia vuoi dalla maestosa Torre di San Martino eretta nel 1393 a perenne memoria dell'evento) si rimane a bocca aperta per la dolcezza e la bellezza di questo meraviglioso entroterra gardesano. Un paesaggio magnificamente aperto alla vista fatto di alture moreniche appena accennate e dove vigne, frutteti, gelsi e campi di frumento dominano ancora la scena a dispetto di qualche villetta a schiera e dalle immancabili rotonde stradali. E allora I'immaginazione colloca in quella sorta di enorme plastico il movimento di quei 230.000 soldati, con le loro uniformi sgargianti, e porta a pensare a cosa dovevamo essere in quelle ore le manovre e le cariche di 20.000 cavalli e infine fa capire perché, proprio in quegli anni li leggendario generate sudista Robert Lee ebbe a dire: «E un bene che la guerra sia così terribile, altrimenti cresceremmo amandola». Perché a Solferino e nelle contrade circostanti, si respira un’aria di rispetto per il sacrificio di quanti si batterono con eroismo in nome di un ideale, più o meno comprensibile ai nostri occhi disincantati. Tutto, a un secolo e mezzo di distanza, evoca ancora il dramma della battaglia e le sue spaventose conseguenze come «vissuto» nella carne viva di questi luoghi. Persino i muri delle case, gli incroci delle strade, i campi, i fossati e i ripidi terrapieni dove i caduti e i feriti si ammassarono gli uni sugli altri; addirittura gli alberi danneggiati dai bombardamenti raccontano di quel 24 giugno. Per non parlare degli abitanti, specie i più anziani, dei villaggi che sono per il visitatore interessato una fonte inesauribile di aneddoti, racconti e curiosità, quasi che i cannoni abbiamo appena smesso di rombare. E poi ci sono le uniformi, le bandiere, le armi e i più disparati oggetti personali (splendide-anche per la forma e il lessico- le lettere dei giovani volontari provenienti da varie regioni d'Italia) di entrambi gli schieramenti custoditi nei due musei che ti fanno sentire immerso in una sorta di memoria condivisa Così sembra quasi di vederlo Vittorio Emamuele II che a San Martino, nelle fasi decisive del pomeriggio incita i suoi gridando in piemontese «Fieui, o i piouma San Martin, o an fan fé San Martin a noui». (Ragazzi, o prendiamo San Martino a fan fare San Martino a noi, riferendosi ai giorno di San Martino in cui scadendo i contratti colonici i proprietari agrari potevano disfarsi, sloggiandoli, dei mezzadri o dei fittavoli) Certo, ha ragione chi dice che oggi il Risorgimento non va più di moda, che alcuni monumenti come la Torre manifestano i segni del tempo e dell’incuria e che una certa retorica da libro Cuore oggi ha perso qualsiasi significato. Tuttavia questo consente nella specifico qualche riflessione su certi aspetti poco noti (perché a vario titolo ritenuti scomodi in passato) di quelle battaglia e del Risorgimento Italiano in generale. Una rilettura in chiave «europea» di quegli aventi che il sociologo Costantino Cipolla ha definito il «crinale dei crinali» e il punto di non ritorno dell'Unità d'Italia. Solferino e Sam Martino dunque come primo concreto passo di una nazione e come ultimo episodio della storia in cui erano contemporaneamente presenti sul campo di battaglia i sovrani di tutte le potenze in conflitto (Napoleone III per la Francia, Francesco Giuseppe I per l'Austria e Vittorio Emanuele II per il Piemonte). Ma anche spaventoso scempio che coinvolse direttamente le popolazioni civili con importanti effetti psicologici, economici, sociologici e relazionali. Senza dimenticare certi aspetti a lungo trascurati anche dagli storici come le curiosità legate alle provenienza etnica dei combattenti. Basti pensare alla presenza di molti soldati di colore nell'armata francese o al ruolo decisivo degli Zuavi che, pochi lo sanno, in gran parte erano algerini e tunisini e si trovarono di fronte ai tanti lombardi, véneti e friulani che fedeli all'imperatore (a Solferino e San Martino inquadrati nel XVI e XXII reggimento) si batterono e morirono coraggiosamente sotto le insegne dell'aquila bicipite. Scoperte che ribaltano molte convinzioni e radicati pregiudizi e che trovano comunque una sorta di composizione ideale nei due ossari che a Solferino e a Sam Martino assurgono a manifesto sfrontato e quasi urtante (per la nostra sensibilità così ipocritamente ferita dall'immagine della morte) della bestiale ferocia della guerra. Due piccole chiese dove esposti per tutta l'altezza delle pareti, dalla cripta al soffitto, senza distinzioni di nazionalità o grado, decine di migliaia di teschi e di ossa umane intrecciate Interrogano il visitatore sull'assurdità della violenza in nome di un ideale. In quella di Sam Martino (che accoglie i resti dei caduti di almeno una dozzina di nazionalità) una lapide recita: «Alle Commiste Reliquie dei Prodi Porgete fiori Recitate parole pie. Nemici in battaglia, Fratelli nel silenzio del Sepolcro Riposano uniti».
  18. Peggio di così dove una ragazza viene uccisa in strada solo perché auspica un futuro migliore ?
  19. motogio

    Il medioevo prossimo venturo

    Rinuncia al libro sui serpenti (in Europa le morti per morsi di serpenti autoctoni sono insignificanti, sono molto più letali le api e le zecche) e prendi al suo posto un libro sui funghi commestibili e le piante. Procurarsi il cibo non è molto semplice; meglio anche un fucile e qualche arma. Comunque se non sei figlio di contadini, possibilmente di montagna, non hai molte possibilità di soppravvivere in un bosco, meglio vivere ai bordi di una città (stile "Mad Max II") e cercare di unirti a qualche gruppo di sopravvissuti, l'unione fa la forza. Il cane portalo, ma se hai un "Golden Retriever" come il mio non fare troppo affidamento sul suo aiuto.
  20. motogio

    U.S AirForce project: supercar

    La U.S Air Force ha presentato le sue elaborazioni di due icone automobilistiche a "stelle e strisce" in chiave aereonautica: Project: supercar Ford mustang "x1-1" Dodge challenger "vapor" Per chi fosse interessato all'acquisto: www.airforce.com/supercar Più seriamente; la U.S. Air Force ha deciso di far realizzare dalla Galpin Auto sports due esclusive elaborazioni da esporre al Super Car Tour 2009 e fare pubblicità all’arma, utilizzando una Ford Mustang ed una Dodge Challenger. La scelta, quanto meno curiosa visti anche i tempi di crisi, ha dato vita alla Mustang “X-1″ ed alla Challenger “Vapor”, caratterizzate rispettivamente dai colori bianco perlato e nero opaco. Tratto da: Autoblog Ps non sapevo bene dove postarlo, spero che qui vadi bene.
  21. motogio

    Arma sconosciuta

    Ho fatto un pò di ricerche e, a quanto ho trovato, quella era una Browning M1919 modificata dal caporale Tony Stein, medaglia d'onore a Jwo Jima, e sopranominata "the Stinger". Qui un link: Tony Stein and Stinger
  22. Appunto cerchiamo di essere realisti, la finestra di casa tua non è il mondo. Per lavoro 3 o 4 anni fa ho avuto a che fare con maschietti di 15/16 anni che si prostituivano per comprarsi cocaina e, naturalmente, non erano donne i loro clienti. Per assurdo potrei far lo stesso ragionamento che tu fai sulle ragazze e dire che tutti i ragazzi di oggi sono così, naturalmente spero che Argonauta mi smentisca.
  23. Cerchiamo di non generalizzare, te lo chiedo da padre, e le "zoccolette" c'erano ieri come ci sono oggi ma non sono la maggioranza, anche se a molti benpensanti piace crederlo o farlo credere.
  24. motogio

    SR-71 Blackbird

    Su Google libri non si può salvare ma se t'interessa su habu.org puoi scaricare liberamente una copia in pdf del manuale. Sono 108 mb ed è un libro di 749 pagine, qualità non eccelsa ma tutto sommato non male. Breve recensione tratta dal sito habu.org: The book itself is a photocopy-quality printing of the actual Dash 1. The $100 cover price seems kind of steep, but is still cheaper than having a Dash 1 photocopied. THIS BOOK DOES NOT INCLUDE ANY INFO ABOUT THE CAMERAS, RECON GEAR, OR ANY OTHER CLASSIFIED SYSTEM. However, if you want to know how much fuel it takes to do a missed approach, it's in here. Good luck finding a copy; it took me eight years to find mine. Those of you who don't mind a 100 Mb download can get a version in Adobe PDF format by clicking here Qui il link diretto per scaricare il libro in pdf: "SR-71 Pilot's Manual" Buona lettura
  25. motogio

    SR-71 Blackbird

    Scusa ho scritto "modulo" ma era più corretto scrivere "relitto", la versione in Inglese cita: Lockheed test pilot Bill Park and Launch Control Officer Ray Torrick remained in the tumbling wreckage until a lower altitude where they ejected safely Il Blackbird era costruito in titanio ed era già molto più resistente di un normale aereo, come hai visto nel filmato si è spezzato in tronconi ma non si è disintegrato.
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