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typhoon

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Risposte pubblicato da typhoon

  1. Ma gli Alieni non sono da considerarsi extracomunitari? o visto che sono verdi sono Padani? quelli grigi invece sono terroni? :asd:

     

    "Chiederò in sede europea che tutti gli stati membri tolgano il segreto apposto sugli avvistamenti Ufo, e mi adopererò affinché anche coloro che ci rappresentano al Consiglio d’Europa facciano la stessa cosa". Lo ha dichiarato Mario Borghezio su Radio Padania Libera, nel corso di una trasmissione dedicata ai rapporti tra "padanismo e vita extraterrestre".

     

    L’europarlamentare leghista (che s’è detto sicuro "di una volontà politica tesa ad oscurare gli avvistamenti di dischi volanti", una congiura del silenzio che coinvolgerebbe "Stati Uniti, Russia, Nato e le nostre stesse autorità militari") ha anche annunciato la prossima costituzione, a Milano, di un gruppo di lavoro che lo supporti in questa nuova battaglia. "Tutti devono poter prendere visione di tali documenti, per poter arricchire la propria conoscenza universale, scientifica e politica", ha detto Borghezio.

     

    La trasmissione rientra in un ciclo di appuntamenti radiofonici inaugurato agli inizi di agosto da Andrea Rognoni (conduttore che all’indomani del terremoto in Abruzzo seppe distinguersi interpretando quel dramma come presagio di un’imminente islamizzazione dell’Europa) e da Alfredo Lissoni, già volto di Telepadania.

     

    Tra telefonate di sostenitori leghisti che abitualmente scorgono alieni prelevare campioni di flora nei boschi del torinese, e contributi di segretari delle sezioni locali del Carroccio (Ugo Palaoro, ex assessore alla cultura e segretario della Lega Nord di Stresa) appassionati al fenomeno dei cerchi nel grano ed impegnati in una personale lotta contro i mistificatori che attribuiscono i crop circle all’opera notturna di qualche buontempone, scopo di Rognoni e di Lissoni è quello di contrastare la disinformazione operata da divulgatori come Piero Angela e da accademici come Margherita Hack, personaggi che in nome dell’illuminismo arrivano a negare l’evidente ("Purtroppo questa è la cultura di sinistra: tutti i grossi scettici sono militanti di sinistra"). Più che alla Scienza ("troppo legata al Potere") occorre quindi rifarsi alla Tradizione -sollecitano i due conduttori- quella stessa tradizione "che testimonia di avvistamenti Ufo, in padania (l’area in cui si ha il più alto numero di ufologi), già a partire dal ‘500".

     

    Qualche scettico, però, c’è pure tra i radioascolatori, e taluni telefonano in trasmissione per chiedere come mai gli alieni dovrebbero macinarsi tanti anni-luce di viaggio per poi, una volta arrivati qui, passare tutto il tempo a nascondersi. Ma coloro che hanno imparato a giostrarsi tra i tranelli del criticismo illuministico hanno pronta la replica: "Gli extraterrestri sanno che un loro atterraggio palese e pubblico sarebbe all’origine di una sicura crisi di panico, ecco perché ci inviano segnali gradatamente".

     

    Replica che fa il paio con l’affermazione di un colonnello dell’aeronautica militare (ospite in studio) per il quale i governi occidentali "non vogliono dirci la verità poiché non possono fornire risposte che non siano destabilizzanti per la cultura e per l’assetto economico delle nostre società".

     

    Gli attori di simile complotto oscurantista dovranno però ora vedersela con l’onorevole Borghezio. I fautori dell’amicizia universale non hanno tuttavia motivo di inquietarsi: mai un leghista chiederà il permesso di soggiorno ad un (altro) omino verde.

     

    http://danielesensi.blogspot.com/2009/08/m...ccidentali.html

  2. Qualche mese or sono sul Corriere della Sera lessi che in Italia ogni anno il fisco perde 300 miliardi di Euro in evasione fiscale, non so se vi rendete conto della cifra, sono 10 finanziarie! secondo me si dovrebbe rimettere mano a tutto il sistema fiscale, quello Americano per esempio mi sembra che sia più difficile da eludere e con pene severissime. Secondo me è anche una questione di cultura, quante persone per certi tipi di prestazione non richiedono la fattura perchè così spendono meno? moltissime! e magari non sanno che certe prestazioni come il dentista sono deducibili

  3. allora senti ma tu sai che tutte quelle cose che hanno aggiunto all'hummer il lince le aveva gia',l'hummer con una ied veniva distrutto completamente non ne rimaneva nulla.

    il lince ha una ottima blindatura che resiste senza problemi ai colpi di rpg,inoltre stanno studiando un sistema di difesa attivo/passivo contro queste minaccie compreso rpg.nel hummer ci sono voluti centinaia di morti e alla fine fanno uscire quel coso li.quella foto del lince ritrae solamente protezione messe ai vetri e un taglia cavi,quella cosa sul cofano anteriore del veicolo che server ad eliminare quei cavi di ferro che li insorti mettono per ferire il mitragliere di ralla.

    fidati il lince e 1000 meglio del hummer

    Il Lince non incassa un RPG ... un RPG7 penetra 700 mm di RHA nella versione a doppia carica cava e più di 300 in quella più vecchia

     

    Basti pensare che pure i Bradley sono stati bucati dagli RPG7 tanto che hannno dovuto aggiungere corazze ERA

  4. Hahahah "datatissimi RPG" ... ma lo sa quello cos'è una carica cava? saranno anche vecchi, ma un RPG può anche mettere fuori gioco un carro, pensa te un blindato leggero.

     

    il Lince si sta lasciando dietro, e siamo appena agli inizi, uno strascico di contusi, traumatizzati, feriti e morti.

     

    Morti???? morto casomai ... uno solo dopo decine di IED e attentati e tra l'altro quello che si trovava in ralla, cioè mezzo fuori dal mezzo!

     

    Quantità immane di cazzate

     

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    Ma poi il secondo articolo ... l'HUMVEE meglio del Lince!! .. rinchiudeli!!

     

    E poi i Lince Inglesi sono fatti dalla BAE ... eh si sono meglio ... che immane quantità di idiozie

  5. Mi associo,esprimendo tutta la mia solidarietà,in barba a certa letteratura quotidiana,riferendomi a Libero,in versione cartacea,diretto da Vittorio Feltri,che di questa vicenda ha scritto peste e corna,ma non mi meraviglio più di tanto,visto che da quella testata vedono i Sindacati col fumo negli occhi,anche se non capisco il perchè...anzi,lo capisco,ma qui non è la sede per parlarne....

    Ha definito lavoratori e sindacati come "le forze del male"? :rotfl: :rotfl:

  6. L'ex tornitore che guiderà la nuova Innse

    Un'azienda di famiglia alle spalle: siamo in 11, tutti uniti. La produzione della fabbrica riprenderà a novembre

     

    MILANO - Attilio Camozzi è uno che la fabbrica la cono­sce bene. Fino a 29 anni ha in­dossato la tuta blu («Ero un bravo tornitore, sa!»). Cono­sce bene anche il sindacato. Dal di dentro: nel suo passato c’è la tessera di sindacalista della Fiom. Poi nel ’64 si è mes­so in proprio. Ed è stato un cre­scendo. Uno stabilimento inau­gurato dopo l’altro, reparti che sembrano cliniche. «Vedrà, an­che la Innse diventerà così - assicura adesso Camozzi indi­cando la foto di una delle sue aziende modello -. Noi bre­sciani facciamo sul serio». Ma come è nata l’operazio­ne? «Giovedì scorso questo si­gnore ha bussato al mio uffi­cio (Maurizio Zipponi, ex se­gretario generale della Fiom di Milano, oggi responsabile La­voro dell’Italia dei valori, ndr). Mi ha detto: 'Attilio, qui c’è una cosa che solo tu puoi concludere. Ci ho pensato. Ho deciso. E ora eccomi qui».

     

    Eccolo qui il cavalier Camoz­zi a ricevere gli osanna delle tu­te blu e il peana delle istituzio­ni. Cavaliere sì (del Lavoro, dal 2005), ma senza pretese da benefattore: «Guardi che con questa operazione noi qui vo­gliamo fare industria. Econo­mie di scala. E’ così che compe­tiamo in giro per il mondo». La tripla C di Camozzi rap­presenta un gruppo da oltre 300 milioni di fatturato, con dodici aziende attive dalla Rus­sia agli Stati Uniti nella produ­zione di pneumatici, macchi­ne utensili, tessili ed energia. Il gruppo si è impegnato a con­tinuare l’attività della Innse fi­no al 2025. Se qualcosa doves­se andare storto l’area sarà ri­venduta al prezzo a cui è stata comprata. Ma la Innse non era decotta? «I marchi contano, ne abbiamo già distrutti fin trop­pi. E quelle macchine non so­no certo da buttare».

     

    Camozzi non si dilunga sul costo dell’operazione (si parla di 3,8 milioni per rilevare l’atti­vità a cui bisogna aggiungere il valore dei 40 mila metri qua­drati dell’area). «Dettagli - ri­sponde a chi gli chiede quanto ha pagato -. Faremo ben altri investimenti per trasformare l’Innse nello stabilimento che abbiamo in mente». Il cavalie­re parla sempre al plurale per­ché la sua è l’azienda di fami­glia per eccellenza. Undici i Ca­mozzi coinvolti nell’attività, in testa il figlio Lodovico con il ruolo di amministratore de­legato. E l’imprenditore sa be­ne che «le aziende prosperano quando la famiglia è unita». Il rapporto con maestranze determinate a farsi valere non preoccupa l’imprenditore. «Ba­sta saper dialogare. Credo che la capacità di cooperare vada a vantaggio di tutti. In fasi di cri­si, poi, condividere gli obietti­vi diventa indispensabile. In­contrerò al più presto i cinque che erano sulla gru».

     

    Ora l’obiettivo per la Innse è tornare produttiva intorno a fine novembre (l’azienda pas­serà a Camozzi dal primo otto­bre ma serve il tempo per far ripartire gli impianti). Nella trattativa un ruolo importante è stato svolto dal prefetto di Milano. «Il risultato ottenuto mercoledì ha un valore ancora più importante in un momento di crisi», commenta ora Gian Va­lerio Lombardi. L’operazione ha potuto con­tare sui buoni uffici del sotto­segretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta. Dal canto suo Aedes, proprietaria dell’area, ha fatto un passo in­dietro riguardo ai 3,5 milioni di euro di crediti vantati nei confronti del venditore di Inn­se, Stefano Genta. Ma a regio­ne Lombardia e comune di Mi­lano l’amministratore delega­to della società immobiliare, Nicola Cinelli, manda un mes­saggio chiaro: «O gli enti loca­li mantengono le promesse e si trova una compensazione per la perdita subita con que­sta operazione o siamo pronti a fare un passo indietro».

     

    http://milano.corriere.it/milano/notizie/c...662736041.shtml

  7. ;) ;)

     

    Innse, accordo raggiunto nella notte Gli operai scendono dalla gru

    Il sì in prefettura a Milano: la proprietà alla Camozzi di Brescia

     

    Nella notte raggiunto in prefettura a Milano l'accordo per il passaggio della fabbrica occupata. Accordo tra le parti per 4 milioni di euro, la Camozzi acquisisce area e attività, l'ingresso nello stabilimento fissato per ottobre. Sì anche alle richieste del sindacato, che ha posto fine alla protesta iniziata otto giorni fa: i cinque operai sono scesi dalla gru. Intesa tra lavoratori e azienda sul reinserimento di 49 lavoratori in mobilità dal maggio 2008, piano industriale, ammortizzatori sociali e cassa integrazione.

     

    Intesa raggiunta nella notte in prefettura a Milano per la vendita della Innse, l'azienda metalmeccanica milanese protagonista di una serrata lotta durata 14 mesi per evitarne lo smantellamento, culminata negli ultimi otto giorni nell'occupazione di un carro-ponte da parte di quattro operai e un rappresentante sindacale. La proprietà passa dall'imprenditore Silvano Genta a una cordata lombarda guidata dalla Camozzi di Brescia che rileva, oltre alle attività, anche l'area su cui sorge la fabbrica, grazie a un accordo raggiunto con la società immobiliare che ne deteneva la proprietà. L'intesa è stata siglata con l'assenso della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil.

     

    Una trattativa estenuante, che ha vissuto momenti critici durante la giornata di martedì, tanto che in serata la possibilità che tutto potesse saltare è stata molto vicina: la distanza tra le posizioni sembrava incolmabile, si è detto che tre milioni di euro separavano l'offerta della cordata di imprenditori lombardi dalla richiesta del proprietario Genta, intenzionato ad uscirne nel miglior modo possibile. All'esterno dello stabilimento di via Rubattino, dove centinaia di operai si raccolti in attesa del buon esito della trattativa, la tensione ha raggiunto livelli altissimi. Ma alla fine la mediazione del prefetto di Milano Gianvalerio Lombardi e l'ultimatum fissato dalla Camozzi per la mezzanotte, il gap è stato ridotto. In precedenza era stato definito anche il passaggio di consegne del terreno dove sorge lo stabilimento con la società immobiliare Aedes. In totale l'operazione è costata 4 milioni di euro, di cui 3 milioni e 150 mila versati a Genta dal quale vengono rilevate attività e macchinari.

     

    Dopo l'accordo tra le parti è stata la volta dei sindacati. Il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini, il segretario nazionale Giorgio Cremaschi e la rappresentantemilanese Maria Sciancati hanno presentato al tavolo la bozza di piattaforma sindacale approvata dai lavoratori Fiom e dalle Rsu della Innse, che prevedeva controproposte e modifiche all'accordo proposto dalla Camozzi: il documento comprendeva richieste sul piano industriale, la riassunzione di 49 operai in cassa integrazione dal maggio 2008, il piano di ammortizzatori sociali e sulla cassa integrazione. Alla notizia dell'assenso della nuova proprietà gli operai sono scesi dalla gru: «Ora ci sentiamo bene, la riapertura della Innse non sarà semplice, ma ora non ci fa paura più niente», ha detto uno dei lavoratori in lacrime dopo aver riabbracciato la moglie pronto a brindare con gli altri operai fuori i cancelli. Soddisfazione anche in ambiente sindacale, con Giorgio Cremaschi che ha parlato di successo «frutto della lotta eccezionale dei lavoratori».

     

    Secondo gli accordi tra azienda e sindacato, le attività della fabbrica riprenderanno in ottobre. Attilio Camozzi, patron dell'omonimo gruppo e nuovo proprietario dell'azienda si è detto convinto che «non sarà difficile riportare in auge questa azienda», soprattutto grazie al contributo degli lavoratori: «Noi abbiamo garantito i 49 posti di lavoro, perché questi operai sono una grossa risorsa e hanno un grande know-how», ha detto Camozzi, annunciando anche la possibilità in futuro di ampliare ulteriormente il numero di dipendenti.

  8. Questo ragazzo non se la deve prendere, in fondo questa maggioranza non è realmente un partito di destra, ma un miscuglio di qualche ex comunista e per la maggior parte ex PSI e DC ... diciamo che la vera destra in Italia si è estinta ...

  9. La crisi è finita (cit.) ...

     

    Cgia di Mestre: "In autunno a rischio 200 mila posti di lavoro"

     

    Il segretario, Giuseppe Bortolussi: "Quest'anno 2 milioni e 200 mila senza lavoro"

    Nel 2009, il tasso di disoccupazione all'8,8%, un punto in più rispetto al 2008

     

    VENEZIA - Saranno 200 mila gli italiani che rischieranno di non ritrovare il loro posto di lavoro al ritorno dalle vacanze. Lo stima la Cgia di Mestre, l%u2019Associazione artigiani e piccole imprese della città veneta.

     

    La ripresa dell'attività lavorativa dopo le ferie estive suscita sempre una grande incertezza per le famiglie italiane, e con la crisi in atto molti si chiedono se riapriranno le fabbriche dopo Ferragosto. "Nel prossimo autunno - esordisce Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - stimiamo che saranno circa 200 mila i posti di lavoro a rischio in Italia. Un numero importante che però non inficia alcuni segnali positivi emersi negli ultimi mesi che ci stanno allontanando dalla fase più acuta della crisi. Quelli messi in luce anche dall'Ocse sono una conferma importante. Quindi non dobbiamo fare nessun catastrofismo. Anche perché è da 2 anni che nel quarto trimestre l'occupazione registra picchi negativi".

    "Infatti - prosegue Bortolussi - analizzando i dati Istat si riscontra che nel quarto trimestre degli ultimi 2 anni l'occupazione (rispetto al trimestre precedente) è sempre in calo: complessivamente si sono persi 260.000 posti di lavoro: 91.000 nell'ultimo trimestre del 2007 e 169.000 nell'ultimo trimestre del 2008". "La perdita di 200.000 posti di lavoro - conclude Giuseppe Bortolussi - dovrebbe portare nel 2009, il tasso di disoccupazione all'8,8% un punto in più rispetto al 2008. Complessivamente i senza lavoro dovrebbero attestarsi quest'anno sui 2 milioni e 200 mila unita".

     

    (8 agosto 2009)

  10. Il sicilianissimo, palermitano Falcone (che hai nel tuo avatar) avrebbe mai, non dico proposto, ma solo immaginato e tollerato, l'idea che osservatori internazionali potessero vigilare sulle elezioni in Sicilia?!?!?!

    Penso proprio di no ... deve pensarci lo stato a vigilare ... anche se secondo me ci sono delle aeree in cui la presenza mafiosa è talmente alta nella politica che andrebbero commissariate

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