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Gianni065

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Risposte pubblicato da Gianni065

  1. Questa storia degli F-35 "degradati" per l'esportazione ogni tanto si ripresenta.

    Premesso che qualsiasi aereo può essere degradato (e ciò avviene spesso per il software e per alcune componenti avioniche) se ciò viene ritenuto opportuno in relazione all'affidabilità dell'acquirente, la cosa è molto più difficile da farsi per le caratteristiche stealth.

    Non ci vuole molto a mettere due piastre per rendere l'aereo più visibile (tanto per fare un esempio idiota) sulla falsariga di quello che viene fatto con i velivoli stealth quando operano in contesti "civili", ma è altrettanto facile per l'acquirente rimediare a un simile stratagemma. Per fare le cose per bene occorre un vero e proprio lavoro di progettazione, e non risulta che nulla del genere sia mai stato fatto.

    Così non fosse, non ci sarebbero problemi a vendere l'F-22.

     

    Pare che questa storia del "degradamento" nasca da una presentazione tecnica (una serie di slide) in cui il termine "very low observability" era stato modificato eliminando il "very".

    In realtà la cosa non aveva nulla a che vedere con un cambiamento delle prestazioni, che restavano identiche. Era solo un cambiamento di ortografia.

     

    Sta di fatto che la questione è divampata a suo tempo in Norvegia e in Australia, ed entrambi i paesi hanno ricevuto assicurazione che gli F-35 esportati sono identici a quelli americani.

    Altro elemento di confusione che ha fatto sorgere la leggenda è stato il riferimento (in una pubblicazione Lockheed) sul "downgrade" di alcune componenti.

    Ma si trattava di downgrade del livello di segretezza: ossia alcuni componenti prima segretissimi, sono stati classificati a un livello di segretezza inferiore, e ciò proprio per consentire l'esportazione e la produzione su licenza. Anche in questo caso è cambiata la classificazione, non le prestazioni.

     

    Premesso ciò, è probabile che talune versioni per l'esportazione avranno delle differenza nell'avionica e - soprattutto - nel software, ma questo non riguarda i paesi europei.

     

    Per quanto riguarda le tecnologie stealth e i codici sorgente del software, sin dall'inizio gli americani hanno cercato di trasmettere il meno possibile e gli acquirenti hanno cercato di accaparrarsi il più possibile, in termini di know-how.

    Il braccio di ferro è ormai pluridecennale, visto che la cosa è successa anche per altri aerei, come l'F-16. Ma siamo nel campo della piena normalità: qualsiasi venditore cerca di trasferire quanto meno know how possibile. Stupirebbe il contrario.

     

    In ogni caso, si può parlare di F-35 sì/no fino alla notte dei tempi, ma l'F-35 è l'aereo destinato a sostituire F-16, F-18 ed Harrier II e oggi come oggi in campo occidentale non ha alcun concorrente.

    Sia per questo, nonchè per le sue capacità di attacco e stealth, è una soluzione pressochè obbligata.

    L'Italia non poteva sostituire gli Harrier II e gli AMX con l'EF-2000, tanto per cominciare, e l'F-35 si presta a sostituire i Tornado molto meglio degli EF-2000.

     

    A quel punto, comprare per comprare, si è deciso di entrare nel programma. Una scelta corretta, specialmente per le ricadute industriali e tecnologiche, e lo sarebbe stata ancor più se ci fossero stati abbastanza soldi da investire in una partecipazione più profonda.

     

    E' fuorviante parlare di mere compensanzioni industriali: non è così. Non fosse altro che per il semplice fatto che la produzione o perfino l'assemblaggio di velivoli tecnologicamente così avanzati, in cui le tolleranze meccaniche raggiungono valori mai visti in precedenza, comporta uno sviluppo tecnologico quanto meno nelle attrezzature produttive. E questo è tutto know how che poi viene sfruttato.

  2. Rammento anche di missioni suicide tedesche che dovevano essere compiute da idrovolanti, contro i ponti.

    In quel caso era previsto che l'idrovolante ammarasse e poi flottasse fin sotto il ponte, in prossimità delle strutture portanti. L'equipaggio doveva evacuare l'aereo prima, tranne una persona che avrebbe dovuto far esplodere il tutto al momento giusto. Mi pare anche di ricordare che qualcuna di queste missioni fu tentata, ma senza successo (gli idro furono abbattuti prima).

    Se qualcuno trova info su questi episodi, le posti pure.

  3. Rollo, come ti hanno fatto notare ogni aereo militare risponde a uno scopo (un range di missioni che si vogliono affidargli) e quindi la scelta delle sue caratteristiche e quelle del sistema propulsivo rispondono alla necessità di soddisfare i requisiti con il minor costo possibile.

     

    Le classificazioni oggi come oggi lasciano un po' il tempo che trovano, giacché si tende a realizzare aerei multiruolo in grado di rispondere a più esigenze minimizzando i costi.

     

    Ormai si parla di aerei da combattimento per indicare tutti i velivoli che eseguono missioni a "fuoco" (compresi quelli che operano in contesto ostile, sotto la minaccia del fuoco nemico, ad esempio i velivoli da ricognizione) e tutti gli altri (aerei da trasporto, addestratori, AEW, ecc...) e anche così ci sono ampi spazi in cui i due insiemi si intersecano: pensiamo ai velivoli da trasporto trasformati in cannoniere o in veri e propri bombardieri, pensiamo ai pattugliatori marittimi, pensiamo agli aerei da guerra elettronica, agli addestratori armati, ai biposto per conversione operativa ecc...).

     

    Anche per alcune categorie che sembrano "semplici", le cose non lo sono affatto.

    Pensiamo agli addestratori. Uno pensa che gli addestratori basici debbano essere per forza a elica, ma esiste anche il modulo addestrativo "tutto jet" per cui è possibile trovare addestratori di base che sono a jet anzichè a elica.

     

    Sarebbe forse più corretto partire da cosa si chiede a un propulsore (e quindi a un aereo): prima la velocità era un requisito primario, mentre oggi si privilegiano i bassi consumi, i bassi costi di manutenzione e l'affidabilità in termini di guasti, la vita del propulsore ecc...

    Potresti quindi impostare il discorso su esempi tipici: il caccia tipico degli anni '60 è stato il Phantom, com'era? Che propulsori? Che soluzioni? I caccia tipici degli anni '80 sono stati parecchi, ma si può pensare a individuare l'F-16 come quello più diffuso, e paragonare questo al Phantom. E poi guardare a cosa c'è oggi: l'F-22, l'Eurofighter. E cosa ci sarà domani: l'F-35.

    E collocare la tecnologia dei propulsori e quindi degli scarichi nei rispettivi contesti di evoluzione.

     

    Lo stesso vale per i grossi bombardieri, per i trainer ecc...: individua i modelli tipici e concentrati su quelli e sulle soluzioni adottate, di modo da legare lo sviluppo tecnologico a quello delle esigenze operative.

     

    Poi man mano che inizi a muoverti ti forniremo i chiarimenti che di volta in volta riterrai di chiederci.

     

    =======

     

    Quanto alla non tracciabilità dei gas di scarico, l'argomento è più vasto di quanto non sembri. I gas di scarico rendono l'aereo visibile sia ai sensori "termici" (infrarosso) che a quelli ottici (a partire dall'occhio umano) ma il problema non è solo quello della visibilità ma anche della loro idoneità ad essere sfruttati dai sensori di guida di missili all'infrarosso.

    Abbiamo quindi il problema dei fumi che rendono l'aereo visibile a grandi distanze e abbiamo quello della traccia infrarossa che lo rende visibile e/o agganciabile dai sensori di ricerca e inseguimento dei sistemi di scoperta e di quelli missilistici. Al fumo si è rimediato con i miglioramenti tecnologici propri del ciclo di combustione, mentre alla traccia infrarossa si cerca di rimediare spillando aria fredda che viene miscelata ai gas di scarico oppure studiando profili aerodinamici che consentono di disperdere rapidamente i gas caldi dietro l'aereo... ma anche cercando di "schermare" i motori alla "vista", almeno rispetto a certe angolazioni: questa è una delle funzioni svolte dai grossi timoni verticali dell'A-10 Thunderbolt, ad esempio.

     

    Buon lavoro!

  4. I talebani non sono Al-Qaeda.

    Al-Qaeda è una rete terroristica internazionale (o quanto meno lo era) mentre i talebani sono una parte significativa della popolazione afghana, così significativa che furono in grado di conquistare il potere nel paese dopo la caduta del governo filo-sovietico.

    Non stiamo parlando di terroristi sconnessi con il tessuto demografico del paese, ma di molte migliaia di combattenti appoggiati da una fetta di popolazione che ha determinate ideologie e rispetto alla quale essi sono l'espressione combattente.

    Parliamo di un paese con oltre 30 milioni di abitanti il 99 % dei quali è di fede islamica e una larga fetta è fondamentalista, per cui ha simpatia per i talebani e rigetto per lo stile di vita occidentale.

    Parliamo di combattenti appoggiati letteralmente da centinaia e centinaia di "mullah" in tutto il paese.

     

    E' semplicemente ridicolo pensare di estirpare i talebani, a meno che non si pensi di eliminare mezza popolazione (e forse non basterebbe).

    Qualsiasi risposta militare non potrà essere che di contenimento ma quelle ampie fasce di territorio dove l'ideologia più radicale la fa da padrone, saranno sempre controllate dai talebani, a prescindere da quanti si riesca ad eliminarne sul campo.

     

    L'unico modo per stabilizzare la situazione in Afghanistan è quello di consolidare il cambiamento sociale e l'unione tra le varie tribù e nazioni (il che presuppone anche condivisione del potere politico) di modo che i combattenti veri e propri si ritrovino isolati, senza cioè poter contare sull'appoggio morale e logistico di buona parte della popolazione.

    A dirlo è facile, a realizzarlo è pressochè impossibile, per cui tutto quello che si può fare è garantire al governo "meno peggio" tutto l'appoggio necessario affinchè mantenga e consolidi una certa superiorità almeno su alcune regioni per paese, e rassegnarsi al fatto che lì in alcune zone ci sarà sempre guerra civile. E ovviamente tirarsi via da quel ginepraio il prima possibile.

     

    Consideriamo, poi, che in realtà noi chiamiamo talebani un miscuglio eterogeneo di tribù/nazioni che hanno alle spalle "padrini" diversi (chi è aiutati dagli arabi, chi è aiutato dal Pakistan ecc... e meno male che al momento i russi si tengono fuori dalla partita...) e nessuna pace potrà essere raggiunta se non si trova un accordo a monte tra questi "padrini".

     

    Mi rendo conto che è un pensiero cinico, ma dobbiamo accettare il fatto che non possiamo imporre una civile convivenza in paesi dilaniati da secoli di guerre intestine. Devono maturare da soli in un contesto in cui tutti i soggetti esterni che esercitano la propria influenza devono prima mettersi d'accordo tra loro.

     

    Lo stesso vale per l'Iraq: non si risolverà mai la situazione se non si trova una soluzione condivisa almeno con l'Iran e con gli altri soggetti che hanno interesse nella regione.

     

    Ma finchè ognuno fomenta e finanzia i gruppi amici contro tutti gli altri, queste guerre non finiranno.

  5. Gabu, il testo dice essenzialmente che il Tornado (impegnato in un'esercitazione) ha rilevato il radar dell'autovelox come ostile e lo "fuso" con un segnale jamming e per un pelo non è stato lanciato automaticamente un Sidewinder per distruggere l'emissione ostile.

     

    Ovviamente è una grossissima bufala: nelle esercitazioni non si usano armamenti reali, i Sidewinder non partono automaticamente e non sono missili antiradar, il sistema RWR degli aerei da combattimento agisce in base a una "libreria" pre-programmata nella quale sono memorizzate le "impronte radar" dei potenziali sistemi nemici (e non certo degli autovelox...) eccetera eccetera...

     

    Questa è una tipica leggenda metropolitana.

     

    Ma è occasione per raccontarvi un aneddoto che non è leggenda (ma non chiedetemi di documentarvelo, fidatevi o cercate i riscontri): quando i paesi del Nord Europa acquistarono gli F-16 americani (il contratto del secolo, fu definito allora, gli F-16 erano in gara contro i Mirage F1) e arrivarono i primi esemplari, si verificò che i radar dei Falcon agganciavano come bersagli le autovetture che percorrevano le strade sotto di loro.

    In USA la cosa non succedeva, per cui i tecnici inizialmente non capirono la ragione del malfunzionamento.

    La spiegazione era semplice: i "filtri" del radar erano programmati per considerare come "falsi" i bersagli che viaggiavano sotto una certa velocità, nel presupposto che in aria un oggetto non può stare fermo (palloni sonda e mongolfiere a parte): per gli elicotteri ci sono comunque le pale che si muovono a velocità elevatissime. Quindi tutti gli eco radar relativamente lenti venivano automaticamente esclusi mentre quelli al di sopra di una certa velocità venivano considerati bersagli validi.

    In USA i limiti di velocità sono molto severi e sono generalmente rispettati perchè la loro violazione comporta conseguenze pesanti.

    In Europa invece (almeno a quei tempi) si correva sulle strade e sulle autostrade alla grande: non solo i limiti erano molto più alti, ma le sanzioni per eccesso di velocità erano leggere e i controlli molto scarsi.

    Quindi le autovetture in Europa superavano spesso i limiti del filtraggio e apparivano come bersagli in volo e per di più non identificati (sulle auto non c'è IFF nè transponder...) creando serie difficoltà ai piloti e un numero esagerato di falsi bersagli.

    Il problema fu risolto con una modifica del software.

    Oggi il problema non si porrebbe più, perchè la capacità di risoluzione dei radar (anche in termini di riconoscimento della quota del bersaglio e di eliminazione del clutter dal terreno) sono molto più evolute e in fin dei conti i primi F-16 avevano un sistema radar modernissimo ma anche molto semplificato quanto a capacità e software.

     

    Come ho detto, questa non è una leggenda metropolitana ma un fatto realmente accaduto, di cui si parlò parecchio a quei tempi anche sulle riviste specializzate. Parliamo della fine degli anni '70.

  6. E' così Enrr.

     

    La vendita di equipaggiamenti militari non è quasi mai un affare meramente economico, ma è anche (se non soprattutto) un affare politico.

    Vendere aerei da guerra come si vendono autovetture e tappeti è un pessimo sistema di gestire le esportazioni militari: si finisce per lasciare le aziende sole a competere con concorrenti che invece hanno pieno appoggio dei rispettivi governi e quindi possono proporre pacchetti più interessanti e vantaggiosi.

    Non è un caso che le forniture americane siano subordinate all'approvazione del Congresso, e non è un caso che il Congresso spesso non approvi, con gran dispiacere delle aziende interessate che vedono sfumare contratti estremamente remunerativi.

     

    Quando si vende un aereo (ma il discorso vale anche per navi o qualsiasi altro equipaggiamento) non si vende solo un pezzo di metallo: assieme a quell'aereo c'è addestramento di piloti e specialisti, scambi di personale, assistenza tecnica, aggiornamento delle librerie software, manutenzione, pezzi di ricambio ecc... ecc...

    Si viene a creare una vera e propria collaborazione, si costruisce una generazione di piloti, ufficiali e specialisti che si "trovano bene" a lavorare con quei sistemi e che in futuro premeranno per comprarne altri, si penetra il mercato straniero: le delegazioni che trattano assistenza e pezzi di ricambio potranno essere portavoce di aziende che producono altri beni e servizi che non c'entrano nulla con il contratto originario.

    Inoltre, trattandosi di beni militari per i quali i governi sono direttamente interessati nelle trattative, ci si scambia anche altro: a margine del contratto vero e proprio possono esserci altri favori che nessuno conosce, di natura economica o politica.

     

    Se per ottenere tutto questo si devono svendere caccia a 10 milioni di dollari o regalarli perfino, lo si fa (se si ha la capacità economica per farlo, ovviamente).

    ;-)

  7. Ovviamente non c'è un dato preciso e se ci fosse probabilmente non sarebbe pubblicamente disponibile.

    Chi può dire quanti caccia provvedono alla difesa aerea delle Marche? O della Sardegna? Tanto più che la difesa aerea è oggi un concetto estremamente elastico, per cui un aereo può decollare da Trapani e intercettare un bersaglio sconosciuto su Brindisi, tanto per fare un esempio accaduto nel recente passato.

     

    Al momento dell'ingresso nella NATO, Albania e Slovenia hanno ottenuto la copertura della propria difesa aerea da parte dell'Italia, non disponendo di assetti idonei allo scopo.

    Questo significa che i caccia italiani hanno il potere di volare sullo spazio aereo di quelle due nazioni, così come fanno sul territorio nazionale italiano, in missioni di pattugliamento (che poi nella pratica sono missioni in cui il pattugliamento è inserito in un contesto di addestramento/mantenimento ore di volo).

    Significa anche che in caso di necessità i controllori albanesi e sloveni possono chiedere l'intervento dei caccia italiani.

     

    Questo genere di missioni è solitamente espletato da 1-2 caccia, secondo le circostanze.

    Dato che c'è la necessità di "affiatare" i piloti di caccia italiani con i controllori della difesa aerea albanesi e sloveni, nonchè di "rodare" le relative procedure di collaborazione e integrazione tra il sistema di difesa aerea di quei due paesi e quello italiano, è verosimile che di tanto in tanto i piloti italiani si facciano un voletto su quei cieli, pattugliamenti addestrativi, come detto prima.

     

    Ma il concetto da tenere a mente è che mediamente ci sono 4-6 caccia disponibili (vado a braccio) in Italia, per lo scramble su allarme, che bene o male coprono tutto lo spazio aereo nazionale e gli spazi aerei di Slovenia e Albania.

     

    EDIT: naturalmente i caccia di cui parliamo sono gli F-16 e gli EF-2000, ossia gli stessi che assicurano la difesa aerea italiana.

  8. Qualsiasi cosa si può usare per sostituire le cluster.

    Certamente non è economico sganciare 50 bombe pesanti per coprire la stessa area che copri con un paio di bombe cluster.

    Nè credo che le eventuali vittime civili sarebbero contente di essere colpite (o mettere il piede su) da un ordigno da 200 kg anzichè una bombetta da 300 grammi.

    Chiaramente un grosso bombardiere può distribuire una gran quantità di SDB secondo uno schema tale da coprire vaste aree, esattamente come fanno le cattivissime cluster.

    In questo modo non si rischia di ferire innocenti: muoiono tutti sul colpo e i pacifisti sono contenti. (scusate il cinismo, ma la storia delle cluster è davvero una presa in giro, per come è stata concepita).

    Per non parlare delle FAE, che sono un'arma ideale per sostituire le cluster... e molto più terrificanti come effetti sul corpo umano.

     

    Ma pensare di sostituire le cluster con le SDB su cacciabombardieri di piccola-media taglia, è una cosa priva di significato ed antieconomica, per il numero di velivoli che occorrerebbero per coprire la stessa area

    che si può coprire con un singolo velivolo e un paio di cluster. Si tratta di una soluzione di emergenza, in attesa che si rendano disponibili le nuove generazioni di cluster che aggirano i divieti (le industrie belliche hanno festeggiato a caviale e champagne per il nuovo mercato che si è aperto grazie ai pacifisti) ed è anche una buona scusa per aggirare le proteste pacifiste: "Vedete come siamo bravi? Compriamo le SDB che sono molto umane e facciamo a meno di quelle orribili bombette".

     

    ;-)

  9. Bella osservazione.

     

    In genere ogni aereo ha la possibilità di installare più piloni di quelli "ufficiali".

    La struttura dell'ala è grosso modo costituita da uno o più longheroni (che la percorrono in tutta la sua lunghezza) e da un certo numero di centine perpendicolari ai longheroni, cui si aggiungono altri elementi a completare il tutto.

    In sede di progettazione si individuano i punti di questa struttura in cui si possono installare carichi esterni, e che pesi possono reggere, e si possono inserire appositi rinforzi se serve.

     

    Poi di questi punti solo alcuni verranno utilizzati veramente per i piloni, e per quelli si faranno i vari test perchè non è solo un problema di struttura ma anche di interferenze aerodinamiche.

     

    Quando l'F-15 è nato, è stato omologato con due piloni subalari: quello che conosciamo tutti, e quelli esterni che si vedono nella foto postata. In pochissimi lo sanno, poche sono le foto che circolano e praticamente nessun manuale riporta la cosa. Motivo di ciò è il fatto che quei due piloni dovevano servire per trasportare pod ECM, ma per l'F-15 l'USAF ha deciso di installare suite interne (lo spazio a bordo non manca...) e in ogni caso gli F-15A/C erano dedicati al combattimento aereo e di impiegarli nell'attacco al suolo l'USAF non voleva sentir parlare. Tant'è vero che anche i CFT, presenti sin dai prototipi, furono abbandonati nell'uso pratico.

     

    L'F-15E ha cambiato le cose, ma oltre a continuare ad avere una suite interna più che eccellente, ha integrato perfettamente i CFT con gli attacchi multipli, di modo che non c'era alcuna necessità di utilizzare la predisposizione ai piloni alari esterni (salvo ricordarsene in sede di foto pubblicitarie...).

     

    Quello che vi posto è uno schema risalente al 1976, dell'F-15A, in cui sono descritti i due punti di aggancio in argomento (stazioni 1 e 9) in grado di ospitare pod ECM del peso di circa 200 kg.

     

    :-)

     

    f15storessu1.jpg

  10. Due link utili.

     

    Le forze aeree albanesi com'erano un tempo...

     

    http://www.geocities.com/albanianpilot/FASH.html?20086

     

    e come sono ora

     

    http://www.aeroflight.co.uk/waf/albania/af/albaf2.htm

     

    ======

     

    OT per Fabio/Moderatori

     

    Suggerisco di inserire in Home Page, sotto la voce Approfondimenti o in un riquadro specifico, qualche link alle directory sulle forze aeree che è possibile consultare via Web.

     

    Si potrebbero inserire

    Aeroflight http://www.aeroflight.co.uk/index.html

    Scramble http://www.scramble.nl/databases.htm

     

    Bene o male capita sovente di voler sapere i dati di una forza aerea e i siti FAS/Global Security non sono molto aggiornati. Però tra questi due, i primi due che ho segnalato e la Wiki inglese, diciamo che

    si riesce a ricostruire lo stato di qualsiasi forza aerea (o quasi...).

     

    ;-)

  11. anche se francamente si fa fatica a pensare a situazioni in cui sia possibile per un singolo bombardiere ingaggiare centinaia (!) di bersagli nel corso di una singola missione.

     

    Le SDB sono nate con lo scopo di fornire un adeguato numero di "pezzi" ai nuovi aerei con stive interne (F-22 e - soprattutto - F-35), questo immagino sia ben noto.

    Successivamente però l'idea è piaciuta, nel senso che piccoli ordigni sono comodi per ridurre i danni collaterali e moltiplicare il numero di obiettivi che è possibile colpire in una singola missione (e questo è particolarmente utile anche nelle missioni CAS) e di qui la decisione di estenderne l'uso anche ai cacciabombardieri che non hanno le stive interne.

     

    Per i bombardieri grossi il discorso è ancora più interessante: un B-1/B-2/B-52 possono programmare le proprie bombe a guida GPS affinchè colpiscano a pochissima distanza l'una dall'altra: insomma è il revival del concetto del bombardamento a tappeto, ma intelligente.

     

    Si è appurato che in termini di distruzione areale 10 bombe da 100 chili che esplodono ognuna in una precisa posizione di un reticolo immaginario, non solo devastano un'area più grande (logicamente) di quanto possa fare una bomba da 1000 kg ma gli effetti dello spostamento d'aria (la sovrapressione) interagiscono determinando un'efficacia distruttiva enorme, in grado di mettere in crisi anche un bersaglio duro che resisterebbe a un impatto ravvicinato di una bomba più grossa.

    Ecco quindi che un bombardiere che traporta 100 SDB non lo fa perchè gli si chiede di colpire 100 bersagli... ma immaginate di lanciarle a 50 metri l'una dall'altra, in reticolo. Avete un quadrato di 500 metri per lato di distruzione totale con le onde d'urto che colpiscono ciascun bersaglio da più direzioni contemporaneamente.

    E' come quando dovete spezzare un filo di metallo: un conto è piegarlo e basta, altro conto è piegarlo più volta ora da una parte ora dall'altra... e si spezza.

    Ma ci si può "divertire" a calcolare tutte le infinite possibilità di questa nuova tecnica di bombardamento.

    Con poche bombe più grosse non si ottiene lo stesso effetto.

    E' lo stesso principio di una cluster... solo che anzichè qualche centinaio di grammi di esplosivo ne abbiamo oltre 100 kg per singola "bombetta"...

     

    EDIT

    Quando parlo di infinite possibilità, intendo dire che la programmazione delle bombe consente di fare di tutto.

    Se ne lancio 100, posso decidere che quattro finiranno tutte nel punto X perchè lì c'è un bersaglio più duro, 20 lungo la strada che collega il bersaglio a un deposito, 2 contro il deposito, le altre a reticolo tutto attorno... infinite possibilità, appunto...

    ;-)

  12. L'acquisto di un nuovo aereo non è semplicemente una moltiplicazione tra numero esemplari e prezzo di listino.

    Altri fattori possono condizionare il bilancio economico finale, e uno di questi sono le compensazioni industriali ed economiche.

     

    Esempio: compri i miei aerei e spendi 10 miliardi di dollari, in cambio compro da te macchinari industriali (o qualsiasi altra cosa) per 10 miliardi di dollari.

    Poi ci sono i finanziamenti: le banche del paese venditore possono concedere finanziamenti a lungo termine, oppure il venditore può comprare titoli di credito dell'acquirente.

     

    Tutto dipende da quanto i rispettivi governi si impegnano per portare a buon fine il contratto. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma molti contratti sono decisi proprio da questi accordi che fanno da corollario alla vendita vera e propria. Questa è una delle ragioni per cui a volte non ci si spiega perchè il paese X ha comprato l'aereo Y quando poteva comprare l'aereo Z che costa meno ed è migliore. Evidentemente il governo/industria che sta dietro all'aereo Z non è stato capace di offrire un pacchetto di compensazioni e agevolazioni altrettanto allettante.

    Questo spiega anche perchè taluni paesi sono più efficaci nel concludere contratti di esportazione rispetto ad altri.

    E' evidente che quando hai dietro un'economia, una realtà industriale, un livello di consumi come quello statunitense, è molto più probabile raggiungere un'intesa vantaggiosa per entrambi.

    Voglio dire, se devo vendere un caccia a un paese che produce solo tappeti, può essere che non sappia che farmene dei tappeti ma se ho una realtà vasta come quella americana, probabilmente troverò il modo di riutilizzarli da qualche parte, o magari farò da intermediario per rifilare i tappeti a qualche altro paese che li vuole e con il quale ho in corso notevoli scambi commerciali.

     

    Quando si parla di "potere di penetrazione" a livello economico, si intende anche questo complesso di cose. In alcuni paesi governi e industria lavorano a braccetto per ottenere questi risultati (Stati Uniti, Cina, Russia, Inghilterra, Francia, Germania sono alcuni esempi), altri no (e purtroppo l'Italia è sempre stata tra i paesi meno efficienti sotto questo aspetto, con i vari governi sempre terrorizzati all'idea di essere accusati di favorire esportazioni di armi).

    Forse il massimo di questa politica lo si vede nel sistema FMS americano, dove se il paese X vuole comprare l'aereo Y, il governo americano provvede a comprare lui l'aereo (spuntando prezzi molto più bassi ed eliminando tutte le pastoie burocratiche connesse a un'esportazione di armi da un'industria a un paese estero) e poi a trasferirlo al paese acquirente (allo stesso prezzo) magari offrendo gratuitamente (o a prezzi simbolici) l'addestramento di piloti e specialisti e garantendo una disponibilità illimitata di parti di ricambio (da acquistarsi solo ove necessario, senza necessità di crearsi riserve costosissime).

     

    Bisogna quindi vedere, alla fine, il complesso del pacchetto Eurofighter offerto alla Croazia, con relative compensazioni, per capire esattamente quale sarà il vero peso economico dell'acquisto (ove andasse in porto).

     

    ;)

  13. colgo l'occasione per chiedere una cosa... nel documento del DOD c'è una nota, dove si dice che non vengono inserite le strutture aventi meno di tot estensione...

     

    ora queste strutture sono sempre facenti parte delle basi sopracitate nell'elenco o è altra roba?

     

    Credo che lo spieghi a pag. 4.

    I siti che non rispettano i criteri sono inclusi sotto la voce "Altri".

    Più avanti spiega che i siti non sono "basi", ma sono tutti quei siti che hanno una propria identità nel database. Una base, quindi, può anche essere formata da 5 strutture (ad esempio un alloggio, un campo da tennis, ecc...) che - se hanno un proprio identificativo, figurano come 5 siti. Ma è solo una base.

  14. Davvero difficile pensare che il Typhoon possa andare in supercruise in quella configurazione. Non ci riuscirebbe nemmeno l'F-22.

     

    Più facile pensare di raggiungere la velocità supersonica con l'A/B e poi mantenerla spegnendolo, cosa che potrebbe essere possibile in determinare condizioni di volo (quota soprattutto, ma anche pesi).

     

    Per S939: 40 minuti in supercruise è un valore decisamente più verosimile, che corrisponde a circa 1000 km in termini di distanze, il che non è affatto poco.

  15. Solo per il fatto che lo scriva Wiki italiana ci sarebbe da dubitarne.

     

    E a voler essere cattivi, a giudicare dal testo:

     

    "Recentemente il Dipartimento della Difesa USA (DoD) si è molto interessato allo Zvezda K-36D (OKB 670 - Krasnaya Zvezda), il seggiolino eiettabile di ultima generazione russo, adottato su MiG-29 e Su-27, tra gli altri (molti hanno potuto osservare i piloti russi fumarsi tranquillamente una sigaretta, dopo essersi lanciati a causa di un incidente, durante vari air show). Probabilmente il K-36D, oggi, è il miglior seggiolino eiettabile del mondo. In Russia è persino adottato sugli elicotteri e sembra funzionare alla perfezione, oltre ad aver salvato al vita al pilota Anatolij Kvočur (Анатолий Николаевич Квочур) ben tre volte"

     

    i seggiolini funzioneranno benissimo, ma gli aerei un po' meno...

     

    =====

     

    Battute a parte, è difficile fare questo genere di paragoni. Nel momento in cui un seggiolino funziona e rispetta le specifiche per cui è stato progettato, le dinamiche degli incidenti sono così diverse una dall'altra che è davvero difficile poter fare paragoni. Inoltre il seggiolino è solo un elemento (sia pure fondamentale) del sistema di eiezione, che comprende anche la conformazione dell'abitacolo, l'eventuale separazione o distruzione del canopy, ecc...

    Infine, non vanno trascurati gli aspetti di sicurezza che prescindono dall'eiezione: i seggiolini eiettabili sono una delle componenti più rischiose a bordo di un aereo, specialmente per gli specialisti che devono assicurare la manutenzione del velivolo, e più d'uno ci ha rimesso la pelle o è rimasto gravamente ferito o mutilato a causa di inneschi accidentali delle cariche.

    Anche questi aspetti sono difficilissimi da paragonare.

  16. La voce di Wiki da dove è tratta questa citazione ha qualcosa che non mi convince.

    Ad ogni modo, il passaggio in cui dice che un F-22 può volare in supercruise per soli 5 minuti è del tutto errato (e non a caso manca la fonte).

    Per quanto questo dato non risulta divulgato, leggendo le dichiarazioni dei piloti, resoconti di esercitazioni, rapporti vari, si evince che l'F-22 può volare parecchio in supercrociera, fino a esaurimento carburante, si intende.

    Ad esempio, in questo articolo due piloti di F-22 parlano della possibilità di coprire una certa distanza in 25-30 minuti volando in supercruise (e sbagliano di sicuro per difetto, perchè la distanza citata richiede più di 30 minuti).

     

    http://www.airspacemag.com/military-aviati...URE-raptor.html

     

    ma è solo il primo esempio che mi è capitato. Leggendo vari articoli su esercitazioni, ci sono tempi di permanenza in supercruise decisamente più grandi.

  17. Sai cos'è Monty, agli americani interessa poco cosa ha fatto un presidente o un partito in passato. E a quanto abbiamo visto interessa poco se è nero o verde, democratico o repubblicano.

    Quello che interessa è ciò che potrà fare in futuro.

    Obama ha saputo promettere di più ed è stato più convincente.

    McCain aveva la sconfitta stampata sulla fronte.

    Obama ha promesso un futuro radioso: ridistribuzione del reddito, lavoro, cure mediche gratuite ("chi non può pagarsi le cure mediche deve avere garantita la stessa assistenza di cui gode un membro del Congresso"), ritiro ragionato dall'Iraq, dialogo, ecc...

    McCain ha promesso lacrime e sangue, in un certo senso. Le promesse di Obama sono fantascientifiche: ma ha saputo essere convincente.

     

    Le promesse di McCain erano molto più modeste e meno gradevoli: e purtroppo per lui è stato anch'egli convincente... (no , questa è solo una battuta :-) )

     

    Ciò che ha fatto perdere McCain, comunque, credo sia stata la scelta della vice-presidente. L'idea di una donna ci poteva forse stare. Ma ha sbagliato donna. Se avesse proposto come vice Powell (che invece è passato dall'altra parte) o la Rice, probabilmente ci avrebbe azzeccato.

     

    ========

     

    Per Vittorio Veneto: non mi azzardo a dire che il tema dell'Iraq ha influenzato poco.

    Di sicuro ha influenzato molto meno rispetto alla politica interna.

    Per tanti motivi:

    1) In questo periodo la situazione in Iraq è tranquilla. La strategia americana negli ultimi mesi si è rivelata finalmente azzeccata. Le perdite sono ridotte al minimo, gli attentati sono diminuiti, la situazione si va stabilizzando, il paese sta riprendendo la produzione di petrolio.

    2) Nessuno vuole che gli americani vadano via in Iraq da perdenti. Gli americani non vogliono questo, i soldati non lo vogliono (e il dissenso è bassissimo sul punto, anche se i media propongono il contrario).

    3) Entrambi i candidati hanno detto che intendono chiudere positivamente la partita in Iraq e ritirare le truppe. Le due posizioni, peraltro scontate, erano pressochè identiche.

    4) Lo spauracchio di una crisi economica come quella del 1929 terrorizza gli americani più di qualsiasi altra cosa. In USA non c'è il sistema di garanzie sociali cui siamo abituati qui in Italia. Se l'economia va in crisi, in USA si resta senza lavoro. Se si resta senza lavoro, si resta senza cure sanitarie, senza auto (le assicurazioni costano moooooolto di più che da noi) e senza scuola per i figli. Di fronte a questo rischio, il resto sono noccioline.

     

    ;-)

     

    ========

     

    EDIT:

    Per Rick.

    L'Iraq è stato un errore, verissimo. Ci sono delle ragioni che hanno indotto in questo errore, inevitabilmente, direi, ma non è la sede per parlarne.

    Di sicuro è percepito come un errore evitabile, e gravissimo. Ma gli americani hanno rieletto Bush DOPO quell'errore, non ce lo scordiamo.

    ;-)

  18. Uno degli errori che si fanno di frequente nel giudicare un presidente americano è quello di "pensarlo" con gli occhi di un europeo.

    Voglio dire, noi guardiamo essenzialmente alla sua politica estera e perfino questa la guardiamo sotto la luce del "cosa può venirne di buono per noi".

     

    Per carità, va benissimo, ma ci si scorda che il presidente degli Stati Uniti deve fare gli interessi degli... Stati Uniti. Non quelli del resto del mondo.

     

    Se qualcuno pensa che Obama o chicchessia debba mettersi a fare beneficenza o sacrificare gli interessi del proprio paese per compiacere al resto del mondo, si sbaglia di grosso.

     

    E per capire quanto si giudichi superficialmente un presidente USA, prenderò ad esempio l'odiatissimo uscente, Bush.

    Tutti lo odiano. Perchè? Pochi sanno rispondere alla domanda andando oltre qualche scontato stereotipo: Guantanamo, Iraq, Israele...

    Che poi, a vedere bene:

    - a Guantanamo ci mettono terroristi veri e presunti. A nessuno piace, ma per gli USA è una soluzione tecnica perfetta. E a chi deve pensare il presidente? Agli USA.

    - in Iraq, piaccia o no, i soldati americani ci sono. Stanno lì per il petrolio? Ammettiamo sia vero. A chi serve il petrolio? Agli USA. A chi deve pensare il presidente? Agli USA.

    - Israele è baluardo degli interessi americani in Medio Oriente. Nessun altro paese nell'area è altrettanto fedele e affidabile. A chi giova? Agli USA. A chi deve pensare il presidente? Agli USA.

     

    Ecco come tre punti estremamente controversi, da me provocatoriamente citati e in termini volutamente provocatori, che in tutto il mondo vengono condannati, potrebbero essere visti con occhi del tutto diversi da un americano. In Iraq le cose sono andate storte, ma se fossero andate bene, a Bush l'avrebbero proposto per la beatificazione, in USA.

     

    Ma quanti sanno, sempre per rimanere in zona Bush, che:

     

    - Bush è stato il primo presidente a mettere neri, donne (e anche gialli) ai più alti vertici dell'amministrazione? Powell, Rice, Mineta. Nessuno lo aveva mai fatto prima.

    - Bush è stato strenuo fautore della necessità di restituire ai cittadini tutti i soldi in surplus rispetto al bilancio federale. Il bilancio di previsione è X e lo stato incamera X+100? I 100 vanno restituiti.

    - Appena salito al potere, Bush volle un taglio di tasse pari a quasi un miliardo e mezzo di dollari, uno dei tagli più alti nella storia americana.

    - Appena salito al potere, Bush volle un aumento di stanziamenti per la ricerca nel settore scientifico e medico.

    - Uno dei suoi primi programmi è stato quello "Nessun giovane resti indietro", che mirava a sovvenzionare le famiglie più povere affinchè i propri figli potessero accedere a tutti i gradi dell'istruzione (che negli USA è privata, quindi a pagamento).

    - Ha voluto e avviato il più grande e costoso programma mai realizzato dagli anni 'sessanta, per espandere l'assistenza sanitaria gratuita ai più bisognosi. E' il programma Medicare. Costo: oltre 400 miliardi di dollari.

    - In campo ambientale... tutti ricordano che Bush non ha voluto firmare il protocollo di Kyoto. Lo ha fatto nell'interesse degli Stati Uniti (e del resto, nemmeno i suoi predecessori intendevano firmarlo).

    Però, ha avviato due programmi interni per diminuire le emissioni industriali nell'atmosfera. A un ritmo economicamente più sostenibile rispetto a quello previsto dal Kyoto.

    - Ha voluto e creato una delle più grandi riserve naturali (oltre 300.000 km2) nell'area delle Hawaii.

    - Ha regolarizzato (o condonato) la posizione di oltre 20 milioni di immigrati clandestini, consentendo loro di accedere ai servizi, vivere legalmente, lavorare legalmente, e chiedere la cittadinanza.

     

    L'11 settembre gli ha guastato la festa, questo è sicuro, ma i programmi che ha portato avanti erano eccezionali. O qualcuno pensa che fu rieletto perchè agli americani piaceva la sua faccia o piaceva la storia dell'Iraq e della bufala delle armi di distruzione di massa?

     

    Ecco, questo fa capire la differenza tra cosa vediamo noi in un presidente americano, e cosa vedono invece gli americani.

    I suoi consensi sono crollati nel tempo, verissimo: ma la crisi economica che ha imperversato negli ultimi due anni della sua presidenza e la pessima gestione dell'emergenza Katrina hanno influenzato molto il giudizio della popolazione, mentre non è un mistero che i media e i circoli intellettuali lo hanno sempre avuto in antipatia.

     

    Obama farà ciò che deve fare nell'interesse degli Stati Uniti. Dovrà risollevare l'economia americana, innanzitutto.

    Gli americani lo hanno eletto per questo. McCain forniva molte più garanzie in politica estera, ma agli americani questo non interessava affatto.

    Chi si aspetta grandi mutamenti nella politica estera, sbaglia. Al massimo Obama farà di tutto per tagliare drasticamente la presenza militare in Iraq e in Afghanistan, e non certo perchè lo chiedono i "pacifisti" ma semplicemente per ottenere quei risparmi di spesa che gli serviranno per sostenere l'economia interna.

     

    Gli USA, probabilmente, hanno bisogno di una sferzata che Obama, forse, può dare veramente.

    Ma Obama è lì per fare degli Stati Uniti una nazione più forte, non più debole. Teniamolo a mente. ;)

  19. rimane il fatto che hai fatto fuoco in territorio siriano

     

    Non è questo il punto. E' vero che i confini sono confini e andrebbero rispettati, ma è anche vero che in certe zone di elevata tensione ai confini si bada poco.

    E' il caso del confine tra Turchia e Iraq, tra Afghanistan e Pakistan, tra Somalia ed Etiopia, tra Iran e Iraq, tra Siria e Libano, tra Israele e Libano o quello tra Russia e Georgia, tanto per citare alcuni esempi noti.

    Sia chiaro: in punto di diritto internazionale non sono ammesse eccezioni alla regola (a meno che non esistano accordi tra paesi confinanti o non sia concessa una preventiva autorizzazione) ma poi in concreto bisogna vedere qual'è la "sanzione" realmente applicabile.

    Nel caso di uno sconfinamento, la nazione che lo subisce ha tutto il diritto di reagire attaccando i mezzi e gli uomini che hanno sconfinato, ma se questa reazione non c'è, tutto si chiude (generalmente) con una nota diplomatica di protesta da una parte e le scuse ufficiali dall'altra (se lo sconfinamento è ammesso).

     

    Certo, sparare in territorio straniero è già qualcosa di diverso rispetto a uno sconfinamento, ma più di tutto è il fatto di aver causato vittime tra innocenti cittadini di quello stato, che sarebbe particolarmente grave.

    La posizione della Siria, infatti, è un po' diversa da quella ufficiale.

    La Siria sta collaborando contro il terrorismo e ha concesso l'utilizzo di proprie installazioni, a suo tempo, per ospitare i terroristi (o presunti tali) catturati dalla CIA nelle proprie operazioni clandestine (il caso di Zammar è un esempio lampante) ed è presumibile l'esistenza di accordi segreti che consentono una certa libertà di azione.

    Ufficialmente, però, un incidente simile non potrebbe essere tollerato (e potrebbe anche mandare in fumo gli accordi segreti, se ci sono).

     

    Nelle prossime ore ne sapremo di più.

  20. Capito. Ma cosa è cambiato tecnologicamente dai cannoni della seconda guerra mondiale a quelli dei nostri giorni???? ci sono per caso sistemi di puntamento automatici? nuove munizioni?

     

    Riprendo questa domanda di Cruise per una risposta sintetica.

     

    Sì, la tecnologia ha fatto passi da gigante in varie direzioni, nel settore dell'artiglieria.

    La metallurgia consente oggi di realizzare cannoni in grado di resistere a pressioni molto più elevate e la tecnologia degli esplosivi consente di realizzare cariche di lancio molto più potenti ed efficienti.

    Parimenti, i processi di produzione e progettazione moderni hanno consentito di migliorare enormemente la precisione.

     

    Tutto ciò ha consentito di sparare più lontano, con più precisione e con un ritmo di fuoco molto più elevato.

    La tecnologia dei proiettili (specialmente grazie agli studi di Bull) consente di sfruttare determinati effetti aerodinamici (mediante un particolare disegno del proietto e l'immissione di gas nella sua coda) e persino la propulsione a razzo, per lanciare le granate a distanze inimmaginabili fino a qualche decennio fa (oggi con un 155 si tira anche a oltre 40 km).

     

    L'introduzione dei computer e dei radar di tiro ha ulteriormente migliorato la precisione, e con l'avvento del GPS ogni un cannone può tirare la sua granata esattamente nel punto voluto.

    Anche il tiro di contro-batteria è estremamente preciso e rapido: una batteria modernamente attrezzata può colpire il punto da cui stanno sparando mortai, cannoni, obici e lanciarazzi nemici persino mentre le prime granate nemiche sono ancora in volo.

     

    Tutto ciò consente all'artiglieria di essere ancora oggi cost-effective: una granata costa poco, colpisce con precisione, ed è quasi sempre rapidamente disponibile (al contrario del supporto aereo che può arrivare con notevole ritardo).

    Un plotone in difficoltà può chiedere a una batteria semovente di spazzargli via un nido di mitragliatrici posto a 100 metri davanti a lui, per esempio, senza temere che un colpo finisca nel posto sbagliato (a parte errori e malfunzionamenti, si intende).

     

    Se si abbina questa grande capacità, agli strumenti che oggi sono disponibili (pensiamo ai mini-RPV) possiamo facilmente immaginare come il supporto di fuoco di una batteria di artiglieria, tanto più se se semovente, è ancora prezioso e per molti aspetti insostituibile.

  21. Sì, è vero. Si ritiene che il cockpit del Rafale sia più avanzato di quello del Typhoon, o comunque di concezione più moderna.

    Quanto ciò corrisponda a un'effettiva superiorità dell'uno o dell'altro cockpit è da vedere. Entrambi, in ogni caso, sono molto moderni e razionali, e in termini di capacità operative si possono considerare equivalenti. Ogni scuola ha le sue preferenze, in fatto di strumentazione, influenzate dal background dei piloti e collaudatori che hanno contribuito al progetto.

  22. Non ricordo se questo tipo di dati relativi all' F-35 siano stati divulgati.

    In ogni caso, i caccia moderni, specialmente quelli che hanno un favorevole rapporto spinta/peso e che dispongono di una buona dotazione in atterraggio (flap di grande superficie, inversori di spinta, paracadute freno) hanno già prestazioni che qualche decennio fa sarebbero state considerate STOL o quasi.

    Ad esempio, un Mirage 2000 decolla e atterra in 600 metri, un F-16 e un F-18 ce la fanno in 700-800 metri.

    L'F-35 ha un peso a vuoto sulle 14 tonnellate e un motore da oltre 19 tonnellate di spinta, per cui credo che in decollo possa garantire prestazioni brucianti.

    In atterraggio immagino che non farà peggio di un F-16.

     

    ;-)

  23. Non ho letto attentamente tutta la discussione, ma spero si sia riflettuto su un po' di cose.

     

    Il trattato ( http://www.clustermunitionsdublin.ie/pdf/E...SHfinaltext.pdf ) solo apparentemente vieta le cluster bomb.

     

    In concreto, se lo leggete bene, scoprite che innanzitutto vieta solo gli ordigni di peso inferiore ai 20 kg (e diciamo che fin qui va bene) ma poi non si applica per niente a ordigni che contengano meno di 10 cariche ciascuna pesante non meno di 4 kg ed equipaggiata con appositi meccanismi di sicurezza e auto-distruzione.

     

    Questo significa che solo certi tipi di cluster-bomb sono proibite e le aziende hanno già messo a punto (o lo stanno facendo) bomblets che pur pesando 4 kg producono effetti del tutto simili a quelli di un certo numero di cariche più piccole (che poi non è nulla di così difficile).

     

    Alla fine è solo fumo negli occhi, che giova alle aziende (chi aderisce dovrà eliminare i suoi arsenali e sostituirli con ordigni di nuova produzione) più che alle vittime.

     

    A questo punto bastava obbligare a cambiare le spolette sulle bombe già esistenti, installando quelle più moderne e sicure previste dall'accordo, perchè non sono del tutto sicuro che mettere il piede su una bombetta da 200 grammi sia peggio di passare vicino a una bombetta da 4 kg dotata di sensore areale....

  24. Molte sedute congressuali sono classificate, e lo sai benissimo, immagino, quindi dove si può trovare un qualsiasi riferimento?

     

    Ah non sono mica io a doverlo dire, ma tu. Sei tu che parli di testimonianze davanti al Congresso. Quindi parli di qualcosa di cui non hai un qualsiasi riferimento.

    Ti rendi conto che il tuo modo di argomentare è del tutto illogico? Chiaro che poi ironizzo...

     

    credo che Aurora sia esistito, ma non sia mai andato oltre lo stadio prototipico

     

    Ok. Almeno adesso mi è chiaro ciò che CREDI.

     

    Se è per questo nemmeno la madonna, o gli angeli che hanno dettato il libro di Mormon, pure c'è gente che ci crede.

     

    Appunto. Ma questo non è un forum di religione nè di filosofia o teologia.

     

    Il vedere o meno una cosa non c'entra molto con la sua esistenza.

     

    Ma qua parliamo di un aereo ipersonico che atterra, decolla, viene progettato, costruito, testato... quanto era piccolo questo Aurora?

     

    citami un generale, un aviere, o un semplice contabile del GAO, non pretendo un ministro, che abbia confermato la storia con dei dati alla mano.

     

    Singolare. C'è una balla, senza nessun fondamento nè prova. Ti cito una persona qualificatissima che la smentisce... e tu vuoi anche uno che confermi la smentita!

    Non invertiamo ulteriormente l'onere della prova, Intruder.

     

    Questo significa solo che Aurora mangiava i medesimi soldi dell'altro progetto, non che era una scusa.

     

    Ma si dà il caso che l'altro progetto non era menzionato.

    Però esisteva e vola. E si vede perfino.

     

    Aurora è esistito, Intruder. Ed esiste ancora, solo che si chiama B-2, ed è stato un programma black dal 1982 al 1988.

    Ed è già abbastanza fantascientifico senza necessità di inventarsi altra roba.

    Il trucco menzionato da Legolas ha funzionato benissimo: il B-2 ed il fatto che tanta gente come te crede all'Aurora, lo dimostrano.

     

    Lascio perdere gli accenni a JFK e altre amenità simili: ci mancano solo le teorie complottiste e abbiamo chiuso il cerchio.

     

    Ritengo di aver detto abbastanza sulla questione Aurora, e di averci perso già troppo tempo.

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