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zander

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Risposte pubblicato da zander

  1. Avete assaporato i pop corn?

    Poco fa si è tenuta presso la House of Commons la storica votazione sull'accordo sottoscritto tra il governo britannico e l'UE sulla Brexit. Il governo britannico è stato sconfitto (o umiliato come hanno scritto diverse testate giornalistiche britanniche online...) con uno schiacciante 202 voti a favore e 432 voti contro. Il leader dell'opposizione Corbyn ha chiesto un voto di sfiducia per domani.

    Tanto per chiarire meglio l'entità della sconfitta, solo nel 1924 il governo fu sconfitto con numeri simili in parlamento.

    Insomma in Gran Bretagna regna il caos. E aspettiamo il voto di sfiducia di domani, perché nel frattempo si avvicina il rischio di una "no del Brexit by accident", a 73 giorni dal fatidico 29 marzo 2019.

  2. L'UE ha deliberato delle misure d'urgenza nel caso si arrivi alla hard Brexit per ridurne gli effetti negativi.

    Sono limitate a settori specifici al fine di proteggere gli interessi vitali dell'UE e saranno limitate nella natura e nel tempo e saranno adottate unilateralmente dall'UE, nella speranza che la Gran Bretagna faccia altrettanto.

    La Commissione ha adottato delle misure per mantenere una connessione aerea basica tra l'UE e la Gran Bretagna, senza avere i vantaggi del mercato unico dell'aviazione europeo per 12 mesi in maniera unilaterale.

    E' stato anche proposto che i certificati di trasporto aereo siano temporaneamente prorogati di 9 mesi.

    L'UE ha invitato gli stati membri a considerare i cittadini britannici residenti in territorio UE come cittadini regolari.

    http://www.air-cosmos.com/brexit-la-commission-europeenne-prend-des-mesures-d-urgence-118525


    Nel frattempo fervono i preparativi nell'UE nel caso di hard Brexit.

    Per i beni e i servizi non legati all'aviazione, il sistema finanziario dell'UE potrà ancora avere transazioni con quello britannico e il sistema logistico britannico potrà trasportare i prodotti nell'UE.

    I paesi dove fervono maggiormente i preparativi sono ovviamente Francia, Belgio, Olanda e Irlanda.

    Le preoccupazioni di Dublino vanno dall'impatto economico di un crollo delle esportazioni e del valore della sterlina a ritardi di trasporto su strada, carenza di competenze, contrabbando e forniture di medicinali.

    Francia, Olanda e Belgio stanno potenziando i servizi di frontiera ai porti costruendo nuove infrastrutture e assumendo personale

    https://www.theguardian.com/politics/2018/dec/22/eu-nations-planning-no-deal-brexit-customs-trade

  3. Tutte le grandi multinazionali hanno più sedi produttive sparse per il mondo e Bombardier non fa eccezione.

    Bombardier acquisì la Short Brothers nel 1989 perché vide la possibilità di inserirsi in un nuovo mercato. Quasi 30 dopo lo stabilimento è vivo e produce con successo le ali dell'Airbus A220, precedentemente conosciuto come Bombardier CSeries, in collaborazione con Airbus. Bombardier impiega circa 4000 persone nell'Irlanda del Nord, di cui circa 1000 impiegati sugli Airbus A220.

    La possibilità di sfruttare lo stabilimento nord irlandese consente di ottenere finanziamenti dal governo britannico che non sarebbero erogati se i lavori fossero eseguiti in Canada e consente l'accesso al lucroso mercato dell'aviazione europea, senza dover pagare dazi. Teniamo inoltre in conto che non sempre è facile trovare numerosa manodopera altamente qualificata, anche in paesi come il Canada. Quindi  ben venga la diversificazione nel mondo.

    https://uk.bombardier.com/en/about-us/bombardier-in-country/sites/site.aerospace-belfast.html

    https://www.belfasttelegraph.co.uk/business/northern-ireland/bombardier-planning-major-expansion-at-belfast-factory-after-c-series-trade-battle-win-36701401.html

    https://www.belfasttelegraph.co.uk/business/northern-ireland/belfast-set-to-benefit-as-airbus-welcomes-bombardier-c-series-to-family-with-new-name-37101415.html

    https://it.wikipedia.org/wiki/Airbus_A220


    Oggi mancano 100 giorni alla Brexit.

    Il governo britannico ha messo in allerta 3500 soldati dell'esercito nel caso in cui si verificasse una hard Brexit "by accident", pronti per ogni evenienza.

    https://www.repubblica.it/esteri/2018/12/18/news/navi_per_scorte_di_cibo_e_medicine_e_3500_soldati_in_allerta_cosi_londra_si_prepara_alla_brexit_dura-214584236/

    https://www.theguardian.com/politics/2018/dec/18/brexit-cabinet-meets-to-discuss-ramping-up-plans-for-no-deal

  4. Bombardier e Cobham sono tra gli oltre 200 produttori aerospaziali del Regno Unito che hanno chiesto di andare sotto la giurisdizione dei enti certificatori di altri paesi dell'UE in preparazione di un'eventuale hard Brexit.

    Attualmente i manufatti aerospaziali prodotti nel Regno Unito possono essere utilizzati in tutta l'UE se la Civil Aviation Authority (CAA) li ha approvati.

    Tuttavia, se il Regno Unito lasciasse l'UE il 29 marzo 2019 senza un accordo di transizione, le certificazioni non sarebbero più valide, il che significa che i manufatti prodotti da imprese britanniche avrebbero bisogno di certificazioni di paesi terzi come quelle attualmente utilizzate dai paesi non UE, a meno che non si siano registrati con gli enti certificatori negli stati dell'UE.

    L'European Aviation Safety Authority ha avviato in ottobre un processo di presentazione delle domande per le società sottoposte alla CAA per trasferire le loro relazioni regolamentari ad un'altra giurisdizione all'interno dell'UE.

    Bombardier, che ha uno stabilimento a Belfast nell'Irlanda del Nord, e la società britannica Cobham sono tra le più grandi aziende che sono state costrette ad agire in questa direzione, non essendoci alcun accordo vigente di ritiro tra il Regno Unito e l'UE a poco più di tre mesi dalla Brexit.

    Un portavoce di Bombardier ha detto che spostare la sua autorizzazione a un altro ente di regolamentazione contribuirebbe a "ridurre al minimo le interruzioni del business dell'azienda".

    Rolls-Royce ha annunciato piani simili la scorsa settimana per passare all'ente certificatore tedesco, dicendo che si tratta di una misura precauzionale che potrebbe essere ritirata. Non si ritiene che le azioni normative comportino ingenti perdite di posti di lavoro nel Regno Unito.

    La prospettiva di una hard Brexit ha spinto i grandi produttori ad esaminare le vulnerabilità legate ai rischi legali e alla supply chain.

    Alcune importanti aziende aerospaziali e della difesa, tra cui Airbus e BAE Systems, non hanno bisogno di ottenere approvazioni regolamentari da paesi terzi prima della Brexit, perché o sono già autorizzate in un altro paese dell'UE o perché le loro attività nel Regno Unito non vendono prodotti o servizi verso paesi dell'UE.

    Il governo britannico ha avvertito che in caso di hard Brexit potrebbero esserci notevoli ritardi alla frontiera, spingendo le aziende, tra cui Airbus, Rolls-Royce e le operazioni di trasporto di Bombardier, ad avviare la costituzione di scorte.

    https://www.theguardian.com/business/2018/dec/17/uk-aerospace-firms-apply-for-eu-regulation-ahead-of-no-deal-brexit

     

    Lo specialista britannico di sistemi spaziali SCISYS ha annunciato che investirà 11,2 milioni di euro come parte di un contratto per poter rimanere agganciato al progetto Galileo.

    L'investimento è per la continuazione e la valorizzazione di 4 Galileo Ground Mission Segments (GMS). Il GMS comprende centri di controllo e una rete di stazioni trasmittenti e riceventi, oltre a telemetria e controllo per la costellazione di satelliti.

    Allo stato attuale, il Regno Unito dovrebbe uscire dall'Unione Europea il 29 marzo, il che significa che le aziende britanniche non potranno più fare offerte per progetti finanziati dall'UE come Galileo. Mentre alcune compagnie, come Airbus, sono in grado di spostare le operazioni verso altri paesi UE, altre non sono così fortunate.

    SCISYS ha deciso di trasferire la sua casa madre a Dublino, dicendo che "l'operazione si è dimostrata determinante nell'assicurare questo contratto". L'azienda di 650 persone ha uffici nel Regno Unito e in Germania e, presumibilmente, il suo nome su una targa attaccata a una porta da qualche parte a Dublino.

    Il contratto sarà operativo da ora fino a giugno 2020 e dovrà essere assunto dai dipendenti tedeschi dell'azienda. Ha lo scopo di migliorare la sicurezza e la resilienza nella prossima fase del programma Galileo. SCISYS assumerà anche una componente del Mission Key Management Facility.

    https://www.theregister.co.uk/2018/12/17/galileo_scisys/

  5. La Gran Bretagna sta attraversando giorni molto turbolenti.

    La prima ministra May ha rimandato a gennaio il voto sull'accordo con l'UE perché ha preso atto della debolezza del governo in parlamento. La May è sopravvissuta ad un voto do sfiducia all'interno del suo partito e ora sta traghettando il governo cercando da un lato di cambiare l'accordo appena sottoscritto con l'UE, a cui ha risposto dicendo di essere disponibile solo a limature e chiarimenti, e dall'altro cerca di tenere unito il partito (o meno diviso possibile) combattendo contemporaneamente una feroce guerra contro il partito laburista.

    Nel frattempo Rolls Royce, che alcuni mesi fa aveva annunciato un tagli di personale fino a 4600 persone in tutto il mondo, ha annunciato che il piano di accumulo della parti di ricambio sta andando avanti ma contemporaneamente sta trasferendo sul suolo dell'UE alcune attività di certificazione come precauzione casomai si verificasse il worst case scenario di Hard Brexit.

    Roll Royce ha affermato però che lo spostamento è reversibile e messo in atto solo come precauzione.

    https://www.theguardian.com/business/2018/dec/12/rolls-royce-plans-to-move-regulatory-approvals-to-germany

  6. Tom Enders, CEO di Airbus, ha affermato che escludere la Gran Bretagna dai programmi militari dell'UE ed in primis Galileo, è un grosso errore e minaccia le ambizioni di difesa e sicurezza comune dell'UE.
    Airbus gestisce diversi affari in Gran Bretagna, come ad esempio a Portsmouth, dove realizza i servizi di terra di Galileo anche se l'azienda ha perso la continuazione del contratto questa estate, o l'azienda controllata Surrey Satellite Technology, che fa i payload per i satellite Galileo.

    Gli ha fatto eco Carl Bildt, ex primo ministro svedese, e attualmente co-presidente del Consiglio europeo per le relazioni estere, che ha detto che escludere la Gran Bretagna dal sistema Galileo è una follia di primordine.

    https://www.ft.com/content/a0c985d4-f704-11e8-af46-2022a0b02a6c

  7. Infatti è così, ma su questo o altri forum (non mi ricordo), qualcuno ipotizzava anche una possibile collaborazione con il Sol Levante, a cui credo poco e men che meno se si dovesse verificare una hard Brexit.

    Comunque è notizia di oggi che, essendo il governo May molto debole, in caso di bocciatura dell'accordo l'11 dicembre, alcuni autorevoli esponenti del partito conservatore hanno affermato che il parlamento potrebbe indire un secondo referendum in quanto esiste un partito trasversale ai partiti che sarebbe favorevole. Insomma i parlamentari britannici pare che stiano rinsavendo e potrebbero fare di tutto pur di non infilarsi nell'inferno di una hard Brexit.

    https://www.bbc.co.uk/news/uk-politics-46416591

    I laburisti dall'altro canto erano due anni che aspettavano l'implosione del partito conservatore per puntare a nuove elezioni e diventare partito di governo. Il leader laburista Jeremy Corbyn è un animo puro e nobile, un idealista al 100%, ma è "più a sinistra del partito comunista cinese" [cit]. Nel 2017 ha votato contro il rinnovo dell'arsenale atomico britannico basato sui Trident. Se riuscisse davvero a far saltare il governo e vincere le eventuali nuove elezioni, perseguirebbe nella sua politica pacifista?

  8. Per aggiungere un po' di pepe, oggi a latere del summit del G20 in Argentina il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha detto a Theresa May che la Gran Bretagna deve votare l'accordo con l'UE per preservare gli accordi e gli investimenti dei businessman del Sol Levante. Il Giappone ha investito enormi quantità di denaro in Gran Bretagna, dall'industria (in primis l'industria dell'auto), alla finanza (numerose sono le banche presenti oltre Manica).

    I presidenti di Toyota, Honda, Nissan, Panasonic, ecc. hanno affermato che se la Gran Bretagna dovesse finire sotto le regole del WTO, l'imprenditoria giapponese ne trarrebbe le conseguenze ed in particolare prenderebbe di mira l'industria dell'auto britannica. In caso di mancato accordo la Gran Bretagna non sarebbe più per il Giappone la porta in accesso all'Europa.

    In generale il mercato giapponese di interesse in Gran Bretagna vale circa 46 miliardi di sterline. Nissan, Toyota e Honda cominciarono ad investire sull'isola a partire dagli anni '80 e oggi producono circa la metà delle 1700000 auto prodotte annualmente in Gran Bretagna. L'industria dell'auto impiega in Gran Bretagna circa 800000 persone.

    Se davvero il Giappone dovesse perdere questa montagna di miliardi a causa di una Brexit senza accordo con l'UE, davvero qualcuno pensa che il Giappone potrebbe scegliere la Gran Bretagna come partner per sviluppare un aereo di sesta generazione? Come ho detto nel post precedente, preparate i popcorn... si sta per decidere anche il futuro dell'industria della difesa europea.

    https://www.theguardian.com/politics/2018/dec/01/shinzo-abe-to-theresa-may-avoid-a-no-deal-brexit-eu

    https://www.theguardian.com/politics/2018/jun/25/foreign-businesses-tell-uk-solve-brexit-issue-or-risk-100bn-in-trade


    Secondo quanto afferma The Guardian, il Regno Unito non potrà mai recuperare l'investimento di 1,2 miliardi di sterline fatto sul sistema satellitare Galileo.

    Le forze armate britanniche avrebbero dovuto avere accesso al sistema criptato di Galileo quando sarà pienamente operativo nel 2026.

    Il governo ora prevede una possibile collaborazione su un nuovo sistema con altri paesi come quelli dell'alleanza di intelligence FiveEyes e spera di utilizzare alcuni territori d'oltremare britannici e le dipendenze della Corona per una rete globale di sedi necessarie per infrastrutture e copertura mondiale.

    https://www.theguardian.com/politics/2018/nov/30/brexit-uk-may-never-recover-12bn-invested-in-eu-galileo-satellite-system

    https://www.express.co.uk/news/uk/1052723/brexit-news-galileo-space-defence-theresa-may-brexit-deal

     

  9. La Gran Bretagna sta vivendo giorni veramente concitati. Il primo ministro May ha da poco raggiunto un accordo formale con l'UE per un'uscita ordinata dall'UE. Come era però stato pronosticato già 2 anni fa, il Regno Unito è uscito sconfitto dalla trattativa in quanto ha dovuto cedere sulla maggior parte dei punti in discussione. L'accordo prevede di uscire dall'UE, rispettandone però la maggior parte delle regole, ma senza poter contribuire a quello che deciderà l'UE. L'UE ha fatto prevalere il suo maggior peso specifico e i britannici si sono resi conto dei benefici dell'appartenenza all'UE. In cambio hanno ottenuto il controllo dell'immigrazione dall'UE.

    In Gran Bretagna l'accordo però scontenta tutti: il partito conservatore di governo è spaccato, con una numerosa frangia interna decisa a bocciare l'accordo. Il DUP, il partito nord irlandese unionista che sostiene il governo, ha detto che l'accordo non soddisfa le loro richieste e quindi non lo sosterrà. Il partito laburista, anch'esso spaccato, sostiene che l'accordo sottoscritto sia pessimo. Alla vigilia dell'accordo 4 ministri del governo hanno rassegnato le dimissioni, ed è notizia di poche ore fa che un altro ministro si è dimesso.

    L'11 dicembre il parlamento britannico voterà se ratificare o bocciare l'accordo firmato con l'UE. Al governo oggi mancano circa 30 voti per poter raggiungere la maggioranza parlamentare. Gli scenari che si aprono a questo punto saranno i più disparati.

    https://www.theguardian.com/politics/2018/nov/30/sam-gyimah-resigns-over-theresa-mays-brexit-deal

    https://www.theguardian.com/politics/2018/nov/29/security-risks-of-no-deal-brexit-become-clearer


    Parlando d'altro... parliamo prima di spazio.

    Oggi il governo ha annunciato che non cercherà più di accedere ai piani di progetto del servizio PRS di Galileo ma procederà a sviluppare un suo sistema satellitare. La Gran Bretagna possiede molte tecnologie per sviluppare questo progetto e ritiene di potere portare a termine questo costoso ma indispensabile progetto (costi previsti tra i 2 e i 5 miliardi di sterline). Il progetto preliminare richiederà, riutilizzando tecnologie già sviluppate, circa 18 mesi. Ribadisco che l'uscita dall'UE, con accordo o senza, crea un buco dai 2 ai 5 miliardi di sterline nel blancio della stato per sviluppare un clone di un progetto che altrimenti i britannici avrebbero avuto a costi inferiori e con prestazioni superiori...

    https://www.bbc.co.uk/news/uk-46407249


    Parliamo per concludere di sicurezza.

    Il ministro per la sicurezza Ben Wallace ha affermato che l'accordo consentirà alla Gran Bretagna di poter continuare a collaborare con l'UE per le questioni di ordine pubblico e di stare in una situazione di sicurezza. Firmare l'accordo significa che le forze di sicurezza britanniche continueranno la cooperazione con Europol ed Eurojust – le 2 agenzie che si occupano di forze dell'ordine e cooperazione giudiziaria tra gli stati membri.

    C'è un minimo di incertezza sul mandato di arresto europeo, ma pare che continuerà a rimanere in vigore.

    Il governo britannico vuole continuare a cooperare e ad accedere al database dei passeggeri europei, che è stato sviluppato dalla Gran Bretagna per identificare terroristi e criminali pericolosi che viaggiano attraverso l'Europa.

    Il governo vuole anche una continuare con l'accordo Prum, che consente ai paesi di condividere dati di registrazione del DNA, delle impronte digitali e dei veicoli.

    La dichiarazione non fa riferimento al database noto come Sistema d'informazione Schengen II (SIS2), che ha fornito oltre 10.000 segnalazioni alla polizia britannica e alle forze dell'ordine riguardo a molestatori sessuali e altri sospetti criminali nell'ultimo anno.

    Polizia, agenzie di sicurezza e membri del parlamento hanno avvisato che l'accesso questo database è vitale, anche se non è ancora sicuro se il governo riuscirà ad ottenere di continuare questa collaborazione.


    Per concludere, ad oggi i sondaggi dipingono ancora un paese spaccato. Nel giugno 2016 hanno votato per uscire dall'UE il 52% dei britannici, mentre il 48% ha votato per rimanere. Oggi percentuali sono invertite, 54% a favore dell'UE e il resto contro. 2 anni di delirio non hanno spostato di molto le opinioni, e forse questo è uno dei motivi peri quali il governo cercherà di evitare le elezioni, in quanto comportano troppa incertezza.


    2 giorni fa il governatore della Banca d'Inghilterra ha pubblicato i possibili scenari dell'uscita della Gran Bretagna dall'UE. Gli scenari più catastrofici (ribadiamo scenari, non proiezioni), danno una contrazione della sterlina del 25% e un'inflazione al 6-7%.

    https://www.theguardian.com/politics/2018/nov/28/carneys-pessimistic-brexit-prophecies-look-like-last-roll-of-dice

    Ma immagino che qualcuno si sarà chiesto: ma perché allora diversi membri del partito conservatore insistono per l'uscita dall'UE anche senza accordo?

    Ebbene la Gran Bretagna è la patria del liberismo: che il mercato faccia il suo corso!

    Diversi parlamentari conservatori sono portatori di interessi di fondi di investimento. A loro avviso le leggi dell'UE impediscono alla Gran Bretagna di investire in lucrosi e redditizi settori dell'economia. I settori della bioingegneria o di certi settori della chimica sono preclusi all'industria britannica a causa dell'UE. Ad esempio i parlamentari si chiedono perché la Gran Bretagna non possa investire in cibi OGM. Le restrizioni dell'UE impediscono a questi fondi di investimento di trarre profitti lucrosi da settore che sono ampiamente sfruttati in altre parti del mondo. Ma questo è solo un esempio.

    Un esempio molto significativo della visione economica di una parte del partito conservatore è stato espresso dall'economista Patrick Minford, il quale ha affermato che è necessario ridurre l'industria automobilista, nella stessa maniera in cui la Gran Bretagna ha fatto con quella del carbone e dell'acciaio, in quanto poco redditizia. Peccato che l'industria dell'auto in Gran Bretagna valga centinaia di centinaia di migliaia di posti di lavoro.

    Non per questo, in caso di No Deal Brext, il governo inglese ha dato disposizioni alla polizia e all'esercito di disporsi per fronteggiare le probabili rivolte popolari...

    https://www.walesonline.co.uk/news/politics/devastating-future-welsh-manufacturing-predicted-15323164


    Prepariamo i popcorn e sediamoci in poltrona ad assistere allo show dell'11 dicembre.

     

  10. Mi pare di aver letto diversi anni fa un articolo storico su una rivista di aviazione che riferiva di un incidente analogo presso una base italiana accaduto negli anni '50.

    Un armiere stava lavorando nel vano cannone di un F-84 appoggiato su una scala. Ad un certo punto l'armiere perse l'equilibrio e per non cadere completamente a terra le sue mani trovarono appiglio su alcuni elementi del cannone. Facendo così però mise in moto il cannone che sparò una raffica contro una autobotte parcheggiata poco distante che esplose.

  11. La trattativa sulla Brexit procede nell'incertezza, tra ottimismo inglese e alcune perplessità da parte UE.

    Il governo britannico ha appena pubblicato una nuova serie di documenti che delineano lo scenario peggiore nel caso di Brexit senza accordo negoziale con l'EU.

    https://www.gov.uk/government/collections/how-to-prepare-if-the-uk-leaves-the-eu-with-no-deal

    In breve:

    • il roaming telefonico con l'EU decadrebbe,
    • le patenti britanniche non varrebbero più sul continente e viceversa,
    • contenziosi nell'affido dei bambini in caso di divorzio di coppie miste,
    • problemi nel vendere prodotti britannici in EU.


    In ambito spaziale, il governo britannico ha confermato gli impatti su Galileo, Copernicus e sul progetto di Space Surveillance and Tracking.


    Galileo

    Comunque sia, accordo sì o no, la Gran Bretagna non parteciperà più allo sviluppo di Galileo e non avrà accesso alla parte sensibile del progetto, quella del segnale PRS per applicazioni militari e di sicurezza. Il governo ha stanziato 92 milioni di sterline per lo studio di fattibilità di un sistema alternativo a Galileo. Le industrie inglesi e gli enti di ricerca hanno diverse competenze nel progetto perché hanno sviluppato diverse tecnologie del progetto, ma sarà interessante vedere cosa uscirà quando discuteranno delle proprietà intellettuali del progetto.


    Copernicus

    Copernicus è il più ambizioso programma per l'osservazione della Terra. Ha scopi di osservazione del clima ma anche di osservazione per la sicurezza civile. La Gran Bretagna partecipa al progetto come membro dell'UE, dell'ESA e dell'European Organisation for the Exploitation of Meteorological Satellites (EUMETSAT).
    La Gran Bretagna perderà l'accesso ai dati prodotti sotto la supervisione dell'EU, ma continuerà ad accedere agli altri dati come membro ESA e EUMETSAT.
    Industrie e enti di ricerca britannici non potranno più avere contratti tramite il canale UE, mentre proseguiranno tramite gli altri 2 organizzazioni.


    Space Surveillance and Tracking

    Il programma EUSST fu avviato nel 2014 per fornire all'UE un servizio autonomo di Space Surveillance and Tracking (SST) per proteggere le infrastrutture spaziali europee (satelliti, ad esempio) dal rischio di collisione con altri oggetti orbitali, e fornire servizi, dati e allerte relativi ad oggetti rientranti nell'atmosfera.

    Il programma attualmente fornisce 3 servizi all'EU e alle relative organizzazioni ed industrie:

    • Conjunction Analysis (cioè Collision Avoidance);
    • Fragmentation Analysis;
    • Re-Entry warnings.

    Lo UK National Operational Centre fornisce la Fragmentation Analysis e fornisce un servizio di back-up per i servizi di Re-Entry warnings.

    Il programma EUSST è parzialmente operativo e fornisce dei dati dal 2016 ma ci vorrà ancora del tempo per un Space Surveillance and Tracking system pienamente operativo.
    In caso di no deal la Gran Betagna non parteciperà più al progetto ma continuerà a ricevere il servizio dagli USA.

    Da vedere anche chi sostituirà la Gran Bretagna nel progetto.

    https://www.gov.uk/government/publications/satellites-and-space-programmes-if-theres-no-brexit-deal/satellites-and-space-programmes-if-theres-no-brexit-deal

     

  12. Il ministro degli eserciti francese ha rivelato che il satellite russo Louch-Olymp ha tentato di spiare le comunicazioni del satellite italo francese Athena-Fidus, in orbita dal 2014

    La stazione di terra si è accorta che il satellite russo si è avvicinato troppo al satellite Athena-Fidus, e quindi ha comandato le opportune manovre evasive.

    Questi atti di spionaggio si sono già verificati anche nel 2012, 2013 e 2015, quando satelliti ostili si sono avvicinati troppo a quelli francesi.


    https://www.latribune.fr/entreprises-finance/industrie/aeronautique-defense/la-guerre-dans-l-espace-a-deja-commence-la-russie-espionne-la-france-789663.html

  13. L'orologio della Brexit fa tic tac e corre...

     

    Dopo avere interrotto le sue vacanze sul lago di Garda per incontrare Macron per spiegargli e cercare di fargli accettare il suo piano per la Brexit, Miss May ha dovuto raccogliere l'indisponibilità di Macron ad accettare un piano che prevede la violazione del principio dell'UE sulla libera circolazione.

     

    Accogliendo le richieste dei businessmen inglesi di maggio chiarezza ed avvicinandosi i meeting di metà ottobre che decideranno quale Brexit partorirà la trattativa UE-UK, il governo inglese ha pubblicato una prima serie di documenti che spiegano a cosa andrà incontro la GB in caso di mancato accordo.

     

    Le conseguenze di assenza di accordo con l’UE sono pesanti e hanno scatenato liti e discussioni all’interno del governo e del paese. I sostenitori dell'accordo, guidati dalla May, indicano come indispensabile il raggiungimento di un accordo con l’UE mentre i sostenitori del del no deal invece parlano di tradimento del referendum e accusano il ministro dell'economia Hammond di avere scatenato il Project Fear per convincere tutti ad annacquare la Brexit.

     

    https://www.theguardian.com/politics/2018/aug/23/government-releases-brexit-no-deal-advice-papers

     

    Vediamo alcuni degli effetti di un eventuale assenza di accordo tra UE e Gran Bretagna:

     

    • controlli alle frontiere con code chilometriche ai porti e all'eurotunnel,

     

    • carenza di generi alimentari,

     

    • carenza di medicine di vario genere (per le quali è stato approntato un piano di accumulo) e difficoltà conseguenti negli ospedali.

     

    • il business lavorerebbe ed esporterebbe beni e servizi con le regole del WTO, quindi con tariffe molto più care per commerciare con l'Europa e tanta burocrazia in più,

     

    • difficoltà delle banche inglesi a commerciare con con quelle europee. Il milione di britannici che vivono sul continente e che ricevono li la loro pensioni si troverebbero senza denaro,

     

    • carenza di manodopera. La Brexit ha rallentato l’afflusso di persone dall’UE. Diverse aziende lamentano la carenza di personale qualificato e non dall’UE, con la conseguenza che determinati lavori non possono essere svolti. La Gran Bretagna punta a contenere l’afflusso di persone dall’UE soprattutto per le figure meno qualificate ma proprio la carenza in questi settori che sta causando seri problemi. Infatti i lavori fisici nell’allevamento e nell’agricoltura sono svolti in prevalenza da immigrati provenienti dall’Europa dell’Est. Ora con il clima teso della Brexit, ovvero l’ostilità verso un certo tipo di immigrazione e con la discesa del valore della sterlina sull’euro, migrare in Gran Bretagna è meno attraente, con a conseguenza che fino ad un terzo dei posti a disposizione rimangono vacanti. Andranno i britannici a ricoprire questi posti? Se sì, indubbiamente i datori di lavoro dovranno aumentare gli stipendi con il conseguente aumento dell’inflazione sui prodotti agricoli,

     

    • sicurezza e mancato accesso al database comune del crimine,

     

    • difficoltà delle compagnie di trasporto aeree,

     

    • altro...

     

     

    Concentriamoci sulla sicurezza e sul trasporto aereo civile.

     

    Sicurezza

    I paesi dell’UE per combattere il crimine e mantenere pace e ordine, condividono informazioni sensibili su criminali, traffici illegali e terrorismo. Uscendo dall'UE senza accordo, la GB si troverebbe isolata dai paesi del continente senza la possibilità di potere chiedere agli alleati informazioni sensibili, come flussi di denaro e informazioni sulla permanenza più o meno stabile di criminali e/o terroristi sul continente e altro. Quando Miss May attivò l'articolo 50 affermò perentoriamente che sul tavolo della trattativa di divorzio avrebbe messo anche la sicurezza. Erano i tempi delle affermazioni “Brexit means Brexit”… A sentire quelle affermazioni i responsabili britannici per la sicurezza, saltarono in piedi e immediatamente presero sotto braccio la PM e le spiegarono molto chiaramente che il tema della sicurezza non era assolutamente trattabile. Successivamente le diplomazie risolsero la discussione dicendo che la lettera britannica non intendeva mettere in discussione i trattati sulla sicurezza e che la sicurezza non sarebbe stato un elemento della trattativa. La May fece una pessima figura internazionale, eppure era stata ministro dell’interno nel governo Cameron...?

     

    La preoccupazione sulla sicurezza e il timore di rimanere isolati è talmente elevata che a maggio il capo del'MI5 per la prima volta nella storia del servizio ha tenuto una conferenza pubblica all'estero, in cui ha elogiato gli ottimi rapporti con i vicini europei e il successo della cooperazione europea nella sicurezza:


     

    Quote

     

    European intelligence cooperation today is simply unrecognisable to what it looked like even five years ago – the vast majority of my intelligence officers will spend huge chunks of their careers working collaboratively with European colleagues.

     

     

     

     

    Ricordiamo un tema fondamentale: la sicurezza la fanno gli uomini e le donne che lavorano nel settore. Il resto, armi, navi, aerei (EF-2000, F-35, A400, ecc. per restare nell’ambito del nostro forum), sono solo gli strumenti per raggiungere l’obbiettivo. Se la Gran Bretagna non firmerà alcun accordo con l'UE e non sottoscriverà gli accordi sulla sicurezza rischiamo di vedere tempi molto bui.

     

    https://www.theguardian.com/uk-news/2018/may/13/uk-and-european-intelligence-more-vital-than-ever-warns-m15-head

     

    https://www.mi5.gov.uk/news/director-general-andrew-parker-speech-to-bfv-symposium

     

    Oggi la Gran Bretagna si trova ad affrontare pericoli quali terrorismo e tensioni con altri stati, la Russia di Putin in primis. Ricordiamoci gli avvelenamenti delle ex spie russe con plutonio e recentemente con i gas nervini a Salisbury. In un periodo in cui la Gran Bretagna fronteggia la Russia, chiede il sostegno agli amici europei affinchè l'UE inasprisca le sanzioni alla Russia, ma contemporaneamente tratta con l'UE per il divorzio... Ma l'UE che cosa dovrebbe rispondere?

     

    https://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/brexit-security-eu-europol-cooperation-data-sis-ii-arrest-warrant-police-a8333011.html

     

    Il secondo aspetto da valutare è il trasporto aereo civile.

    Se la Gran Bretagna non firmasse alcun accordo con l’UE, uscirebbe automaticamente dal mercato unico dell’aviazione dell’UE. Le licenze delle compagnie aeree britanniche sarebbero annullate con la conseguenza che queste non potrebbero volare più sul continente e viceversa per le compagnie del continente. Infatti il trasporto aereo non ricade sotto le regole del WTO e deve essere trattato a parte. Con il WTO dazi e tariffe aumentano e la burocrazia si moltiplica ma nel trasporto aereo invece semplicemente le regole decadono fino alla firma di un nuovo accordo.

     

    http://ukandeu.ac.uk/explainers/aviation-in-the-brexit-negotiations/

     

    Ultima novità a proposito della disputa su Galileo. Ieri il Governo britannico ha annunciato di volere stanziare 92 milioni di sterline per attivare uno studio di fattibilità per un nuovo sistema di navigazione satellitare in sostituzione del sistema Galileo.

     

    https://www.bbc.co.uk/news/science-environment-45314954

     

    A metà ottobre sapremo se la Gran Bretagna opterà per una Brexit con o senza accordo.

  14. Theresa May ha interrotto le ferie sul Lago di Garda per correre in Francia da Macron per convincerlo della realizzabilità del suo progetto di Brexit e contemporaneamente gli altri ministri fanno altrettanto nelle cancellerie degli altri paesi europei.
    Michel Barnier ha però rigettato al mittente il piano britannico perché infrange le red lines dell'UE, in primis la libera circolazione delle persone.
    La May è convinta di riuscire a far approvare il suo piano mentre il segretario al commercio internazionale Liam Fox, convinto Brexiteer, invece vede in nero il futuro della trattativa ed iI governatore della Banca di Inghilterra Mark Carney afferma che il rischio di no deal sia elevato. Insomma il caos.

    Nel frattempo il business continua a rumoreggiare. Per rimanere nel settore aeronautico, Michal Ryan, capo dello stabilimento di Bombardier aviazione a Belfast, ha affermato che l'incertezza, la mancanza di informazioni e i tempi stretti rendono molto duro il business. Infatti accumulare pezzi di ricambio per affrontare lo scenario del no deal significherebbe spendere 30 milioni di sterline, soldi di cui al momento l'azienda non dispone.

    https://www.theguardian.com/politics/2018/aug/05/theresa-may-confident-of-reaching-brexit-deal-sources-say

     

    Per parlare invece di medicine, parliamo di diabete. In Gran Bretagna 3.7 milioni di persone usano insulina, anche il primo ministro Theresa May. Peccato che la Gran Bretagna non produca una sola goccia di insulina ma la importi interamente…
    https://www.independent.co.uk/news/uk/politics/brexit-latest-medicine-stockpile-insulin-no-deal-nhs-diabetes-a8467516.html

  15. Un altro OT sulla Brexit.

    L'orologio corre e il 29 marzo 2019 si avvicina.

    In caso di No Deal con l'UE, la Gran Bretagna si prepara ad affrontare una problema alimentare enorme, dal momento che la metà dei prodotti alimentari consumati sulle tavole britanniche proviene dall'UE. I prodotti alimentari, specialmente quelli freschi, deperiscono velocemente e l'appartenenza all'UE consente la loro movimentazione attraverso le frontiere senza rallentamenti ed il loro consumo immediato senza necessità di immagazzinamento.

    Se si verificasse il No Deal, i prodotti agricoli deperirebbero nei porti di partenza in attesa di passare i controlli doganali. I doganieri del porto di Calais e quelli degli altri porti che commerciano con l’Isola hanno già dichiarato che sarebbe la catastrofe. Hanno fatto eco anche i doganieri britannici.

    L’Olanda sta assumendo 1000 doganieri per fronteggiare la Brexit e la Francia 700. Il porto di Calais ha anche acquistato 42 acri di terreno vicino al porto per ospitare le merci visto che i tempi dei controlli aumenterebbero e per supportare i problemi di spazio del porto di Dover.

    Nel frattempo, il governo britannico ha attivato il piano di accumulo delle risorse primarie, come cibo, medicine e benzina. I produttori e le catene di distribuzione di cibo del Regno Unito però in questi giorni hanno fatto sentire la loro voce. La Gran Bretagna attualmente non ha alcuna capacità di immagazzinare cibo, perché la catena produttiva e distributiva non funziona con i magazzini di stoccaggio ma secondo la logica del just in time. Un discorso analogo vale per i medicinali.

    Donald Trump dall'altra sponda dell'Atlantico ha proposto al governo inglese un free trade agreement. Peccato che attualmente gli USA abbiano uno scambio alimentare con la Gran Bretagna relativamente ridotto. Per poter fronteggiare un No Deal, nel giro di pochi mesi entrambe le sponde dovrebbero attivare un sistema di produzione e trasporto del cibo e di materie prime che sarebbe enormemente più vasto di quello messo in campo nella seconda guerra mondiale ma tenendo in conto che cibo deperibile dovrebbe comunque attraversare l’Oceano Atlantico con il rischio di marcire nel percorso.

    Ma c’è anche altro. Nell'Irlanda del Nord il governo sta allestendo dei piani per requisire migliaia di generatori elettrici all'esercito (anche quelli dislocati in Afghanistan) per fornire elettricità nel caso la Repubblica Irlandese esca dal mercato condiviso dell'elettricità lasciando l’Irlanda del Nord senza corrente.

    L’esercito inglese è stato allertato per supportare la società civile e il governo sta diramando piani di intervento su tutto il territorio.

    Negli ultimi tempi i sostenitori della Brexit sostengono che i Remainers stiano spargendo notizie infondate sotto forma di Progetto Paura (Project Fear). Ma il mio timore è che a partire dal 30 marzo i problemi degli ingegneri di BAe Systems, Airbus, Rolls Royce, MBDA e Leonardo UK non sarà tanto quello di pensare ad un aereo di sesta generazione, ma quello di imparare a zappare fisicamente le patate… Benedetti britannici…. ?

    https://www.theguardian.com/commentisfree/2018/jul/26/stockpile-food-no-deal-brexit-dream-on

    https://www.theguardian.com/commentisfree/2018/jul/28/brexit-stockpiling-food-fear-government-feed

    https://www.theguardian.com/politics/2018/jul/29/no-deal-brexit-food-supply-chain-crisis

    https://news.sky.com/story/army-on-standby-to-handle-food-and-medicines-shortages-in-event-of-no-deal-brexit-11453093

  16. L'Unione Europea sta valutando di consentire alla Gran Bretagna l'accesso al segnale PRS e alle informazioni sensibili con un accordo migliore di quello riservato ad altri paesi, pur rimanendo inflessibile sul fatto che i moduli critici del segnale criptato Galileo debbano essere costruiti all'interno dell'UE.

    Le nuove aperture, non ancora ufficiali, però potrebbero complicare le trattative con i paesi non EU che hanno chiesto l'accesso al servizio PRS, come Norvegia e USA, oltre al fatto che il governo britannico continua a richiedere che le aziende basate su territorio britannico possano costruire i moduli critici.
     

    https://www.theguardian.com/politics/2018/jul/27/galileo-satellite-project-eu-mulls-deal-give-uk-guaranteed-access-after-brexit

  17. Rolls Royce si è unita al coro delle aziende britanniche che lamentano mancanza di chiarezza su come il governo britannico intenda salvaguardare i loro affari con la Brexit. Il piano del governo inglese da poco rilasciato non elimina le ombre su come il governo intenda raggiungere un accordo con l'UE (free movement e accesso al mercato comune per l'UE vanno di pari passo ma la Gran Bretagna continua a pensarla diversamente), ma peggio ancora ha accentuato all'interno del partito dei Tory le distanze tra i favorevoli a un accordo con l'UE e chi invece vorrebbe una Brexit dura, per non dire di chi all'interno dei Tories è favorevole a rimanere nell'UE. Quindi in una situazione in cui il governo è debolissimo (è appena sopravvissuto per una manciata di voti alle votazioni in parlamento), spaccato in almeno 3 fazioni, hard brexiters, soft brexiters e remainers, Rolls Royce, che ha poche settimane fa annunciato pesanti tagli al proprio personale, denuncia che l'incertezza che aleggia in Gran Bretagna non fa che danneggiare l'azienda.

    https://phys.org/news/2018-07-rolls-royce-brexit-uncertainty.html

    Il governo britannico ha appena annunciato il nuovo progetto Tempest. Vediamo come nel pieno della Brexit, questo progetto procederà. Certo è che BAe Systems non è pienamente soddisfatta della partecipazione al progetto F-35: ha ottenuto importanti ritorni produttivi ma è stata marginalizzata da Lockheed Martin nella progettazione. Il Tempest rappresenta l’occasione per mantenere le competenze progettuali acquisite con il Typhoon, ma con la Brexit in corso, che piega prenderà il progetto?

    E nel frattempo l'orologio corre. Il 29 marzo 2019 è dietro l'angolo e rimane tanto da discutere tra UE e Gran Bretagna.

  18. La Brexit sta infiamando nuovi fronti.

    La pressione che Airbus ha fatto sul governo inglese nei giorni scorsi a proposito di Brexit, sembra che sia stata indotta, se non concordata, per aiutare quella parte di governo favorevole a mantenere delle relazioni con l'EU.

    Il governo inglese, in vista della sostituzione dei Boeing E-3 Sentry, ora però sembra intenzionato ad assegnare un lucrosissimo contratto a Boeing senza gara d'appalto per l'acquisto degli E-7 Wedgetail. Come si può immaginare, Airbus è furiosa, dal momento che è altamente probabile che Boeing non coinvolgerà alcuna azienda britannica nel progetto.

    https://www.telegraph.co.uk/business/2018/07/14/airbus-fury-loss-raf-deal-brexit-warning/

  19. Il ministro della difesa egiziano si è recato a Parigi, essendo stato sbloccata la trattativa per ulteriori Rafale comprensivi di missili Scalp.

    I francesi hanno risolto con gli americani il problema di una serie di componenti ITAR presenti sui missili Scalp e sui Rafale che inquietavano gli israeliani.

    I francesi hanno garantito un certo margine di sicurezza ad Israele e lo Scalp è stato parzialmente de-ITARizzato. Inoltre delle licenze per prodotti ITAR sono state accordate per i pod del Rafale.

    Oltre ai Rafale supplementari, l'Egitto sta trattando l'acquisto di 30 droni armati Patroler e l'elicottero Airbus Helicopters Cougar per la Marina

    https://www.latribune.fr/entreprises-finance/industrie/aeronautique-defense/armement-l-egypte-et-la-france-a-nouveau-sur-la-meme-longueur-d-onde-784460.html.
     

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